Doping, malattie e morti sospette

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Alga
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Re: Doping, malattie e morti sospette

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PINDARO ha scritto: Ma è peggio Snejider.
Infatti, Mutu non ha detto una parola...

Ciao! :D
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Nasty
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Nasty »

PINDARO ha scritto:
Nasty ha scritto:Ma porcaccia miseria ladra!

Quanti anni prende? 2 , sicuro 2 anni.
Ma è peggio Snejider.
E chi lo sa, può darsi. Magari Snejder si dopa col Viagra, chi lo sa.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

Alga ha scritto:
PINDARO ha scritto: Ma è peggio Snejider.
Infatti, Mutu non ha detto una parola...

Ciao! :D
Il suo migliore amico nel calcio è Sordo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da LUCAGIAN »

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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

LUCAGIAN2 ha scritto:Si e cugino di Cech
Che è di Sorrento, come sanno tutti.
Tranne Lippi. :roll:
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da whiterussian »

LUCAGIAN2 ha scritto:Si e cugino di Cech
Ah, io sapevo di Nomvete.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da whiterussian »

In realtà il miglior amico di Mutu è Silenzi.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

whiterussian ha scritto:In realtà il miglior amico di Mutu è Silenzi.
Sono imbattibili a Poker.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Alga »

Mutu preoccupato, ma ottimista
Ha saputo della positivita' durante l'allenamento

(ANSA) - FIRENZE, 28 GEN - 'Ho sentito Adrian, e' chiaro che sia un po' preoccupato, ma siamo ottimisti'. Cosi' Victor Becali, uno dei manager del romeno. Il giocatore ha saputo della sua positivita' alla sibutramina durante l'allenamento, mentre stava entrando in campo, insieme ai compagni, dopo il lavoro svolto in palestra. Il test risultato positivo e' stato effettuato dopo Fiorentina-Bari del 10 gennaio. Recidivo, Mutu rischia uno stop da 1 a 4 anni.

:roll:
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

Alga ha scritto:Mutu preoccupato, ma ottimista
Ha saputo della positivita' durante l'allenamento
Beh, anche a me se mi dicessero "sei positivo" diventerei ottimista.
I complimenti servono per l'autostima.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da macksi »

Doping Inter - Moratti perde la causa contro Ferruccio Mazzola

Brutta sconfitta per l'Inter a Roma: non allo stadio ma in tribunale. Il club di via Durini si è visto infatti rigettare con una sentenza della prima sezione civile la causa contro Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro e autore del pamphlet di denuncia 'Il terzo incomodo', uscito per Bradipolibri nel 2004. Un volumetto in cui Mazzola jr. (che negli anni Sessanta giocò anche in nerazzurro) raccontava come il doping fosse una consuetudine nella Grande Inter di Helenio Herrera e venisse attuato attraverso pillole - probabilmente di anfetamine - sciolte nel caffè dato ai giocatori prima dei match.

Per il tribunale, quello di Ferruccio è "un racconto chiaro e completo in cui l'ex calciatore si è limitato a raccontare i fatti vissuti in prima persona": fatti che "concretizzano un interesse sempre attuale della collettività". Massimo Moratti aveva chiesto a Mazzola jr. mezzo milione di danni, ora ne dovrà pagare 10 mila tra spese e onorari. Ma soprattutto non potrà più sostenere che le denunce dell'ex giocatore fossero diffamatorie.

Correva l'anno 2004, data in cui la casa editrice Bradipolibri pubblicò un libro a cura di Fabrizio Calzia dal titolo "Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola". In tale scritto si narra delle accuse lanciate senza peli sulla lingua da parte del Mazzola citato nel titolo; accuse verso la sua società (Inter) e il suo tecnico (Helenio Herrera) all'epoca dei fatti. Ferruccio (lo chiameremo così per differenziarlo dal più famoso fratello, ex n.10 interista, Sandro) sosteneva che all'Inter, in quegli anni (anni '60), ci fosse un "uso disinvolto del doping per potenziare al massimo le prestazioni della squadra e per conseguire i gloriosi risultati poi effettivamente raggiunti". L'Inter, ovviamente, non la prese bene, e l'anno dopo, per opera di Giacinto Facchetti, citò per diffamazione sia la Bradipolibri (e Calzia) che Ferruccio, richiedendo un risarcimento di un milione e mezzo di euro per danni morali.

Si cala in questo contesto ciò che è avvenuto qualche settimana fa a S.Siro, cioè il pignoramento dell'incasso di una partita del'Inter per poter pagare le spese processuali a chi avevano citato. Questa, di fatto, è conseguenza dell'iter processuale di cui vi abbiamo parlato poco fa. Di seguito viene riportata parte della sentenza (datata novembre 2008) del giudice unico Rosaria Ricciardi su questo caso: "(...) il libro è costituito prevalentemente da una serie di racconti che hanno visto come protagonista il Mazzola nel corso della sua carriera, nonché da una serie di testimonianze di molti ex calciatori. Attraverso un racconto chiaro e completo, scevro da espressioni malevole o offensive, gli autori delineano un quadro generale e storico del calcio dell’epoca".

Così si è espresso l'avvocato Alberto Foggia, difensore della casa editrice e di Ferruccio durante il processo, ascoltato da Daniele Benvenuti, giornalista de Il Tirreno: "Una volta incaricato dai miei assistiti, è iniziata la mia opera di raccolta di documenti e testimonianza per difenderli. Nel novembre del 2008 il caso è arrivato davanti al giudice del tribunale di Roma che ha respinto la richiesta di danni avanzata dall’Inter. Dopo la sentenza, le spese che ci avrebbero dovuto pagare, per quasi un anno non sono state liquidate né a me né al mio collega romano. A quel punto, nell’ottobre scorso, ho fatto scattare l’istanza di pignoramento dell’incasso di San Siro per ottenere la cifra dovuta. Una volta notificato l’atto all’Inter, la società milanese si è immediatamente messa in contatto con me per pagare prima che scattasse il termine del pignoramento".

Episodio non proprio gratificante per la società di Massimo Moratti, non solo per il disguido sul pagamento ritardato in maniera esagerata, ma soprattutto per la macchia su uno dei periodi più belli dell'intera storia nerazzurra.

Queste le dichiarazioni di Ferruccio Mazzola, che hanno gettato un'ombra pesantissima e terribile su quell'inter tanto mitizzata dai mass media:

“Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare.

Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter”.

Già questo basterebbe per rimanere allibiti, per restare senza parole.


Ma c’è di peggio. Sì perché molti di quei giocatori, molti di quei protagonisti della “Grande Inter”, oggi non ci sono più.


Ma cosa c'era in quelle pasticche?
E’ lo stesso Ferruccio Mazzola a dirlo.

”Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...”.

E’ qui che la storia comincia a farsi tragica. Mazzola inizia un resoconto dettagliato di tutti i giocatori di quella squadra che oggi, per un motivo o per un altro, non sono più vicini ai propri cari, tutti stroncati, o comunque colpiti, da malattie a volte rare che, tra gli ex calciatori, hanno una percentuale di casi molto maggiore alla media nazionale.

Ma chi sono questi giocatori?

“Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».

A parte Armando Picchi e, forse, Tagnin gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni, rispetto a chi in quella Grande Inter ha giocato di più.

Ma è sempre Ferruccio Mazzola a spiegare il perché.

”Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ("Il terzo incomodo", scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma». Quando gli è stato chiesto il perché sia arrivato tutto in un’aula d Tribunale, la risposta di Mazzola è stata chiara e inequivocabile: “Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre (eravamo nel 2005 n.d.b.) ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità”.

Quando parla all’Espresso, Mazzola non sa che l’amico Facchetti sarebbe entrato anche lui nella lista degli ex giocatori di quel’Inter morti prematuramente.

Ma lei di Facchetti non era amico?

“Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti”.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

Grazie ancora Macksi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da macksi »

PINDARO ha scritto:Grazie ancora Macksi.

Ma ti pare....
Quando si tratta di insegnare alla gente che non ci sono i buoni da una parte ed i cattivi dall'altra, contate pure sempre su di me...
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

Ecco, magari comincia a dare il buon esempio non credendo più in Emilio Fede.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da macksi »

PINDARO ha scritto:Ecco, magari comincia a dare il buon esempio non credendo più in Emilio Fede.

Ecchicccazzzè ?????
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

macksi ha scritto:
PINDARO ha scritto:Ecco, magari comincia a dare il buon esempio non credendo più in Emilio Fede.

Ecchicccazzzè ?????
Era una metafora la mia, potevo mettere benissimo anche Minzolini, Pigi Battista o Giuliano Ferrara.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da macksi »

PINDARO ha scritto:
macksi ha scritto:
PINDARO ha scritto:Ecco, magari comincia a dare il buon esempio non credendo più in Emilio Fede.

Ecchicccazzzè ?????
Era una metafora la mia, potevo mettere benissimo anche Minzolini, Pigi Battista o Giuliano Ferrara.

Ah... okay...
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da gianlu »

Commenti alla presunta relazione Travaglio-Ribas?
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

gianlu ha scritto:Commenti alla presunta relazione Travaglio-Ribas?
Che è più probabile quella tra Pippo and Potito e la Binetti.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da dsdifr »

attinenza? :D
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Nickognito »

whiterussian ha scritto:
LUCAGIAN2 ha scritto:Si e cugino di Cech
Ah, io sapevo di Nomvete.

:D:D:D:D:D
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

dsdifr ha scritto:attinenza? :D
Un po' la stessa di tutti gli interventi di Macksi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da JackTorrance »

PINDARO ha scritto:
dsdifr ha scritto:attinenza? :D
Un po' la stessa di tutti gli interventi di Macksi.
Attinente no, però se fosse stato Flavio Emoli a parlare in questi termini della Juventus di Boniperti, Charles e Sivori....
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Alga »

MARCO SERENA POSITIVO AI CONTROLLI

Il CONI comunica che, a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Metabolita THC per Marco Serena, tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio (soc. Piacenza F.C. spa), al controllo in competizione disposto dal CONI-NADO su richiesta FIGC il 30 gennaio 2010 a Trieste, in occasione della gara del Campionato Serie B Triestina - Piacenza.
Il Tribunale Nazionale Antidoping, rilevato che l’atleta è risultato positivo all’analisi del primo campione, ha provveduto a sospenderlo in via cautelare (www.coni.it).
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da pocaluce »

Alga ha scritto:MARCO SERENA POSITIVO AI CONTROLLI

Il CONI comunica che, a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Metabolita THC per Marco Serena, tesserato della Federazione Italiana Giuoco Calcio (soc. Piacenza F.C. spa), al controllo in competizione disposto dal CONI-NADO su richiesta FIGC il 30 gennaio 2010 a Trieste, in occasione della gara del Campionato Serie B Triestina - Piacenza.
Il Tribunale Nazionale Antidoping, rilevato che l’atleta è risultato positivo all’analisi del primo campione, ha provveduto a sospenderlo in via cautelare (http://www.coni.it).
aspettiamo le severissime sanzioni al giocatore per essersi fatto una canna.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Alga »

Doping:1 anno stop a portiere Cska Mosca
Artur Nigmatullin positivo ad un diuretico

(ANSA) - MOSCA, 12 MAG - L'Uefa ha squalificato fino al 31 dicembre 2010 uno dei portieri del Cska Mosca, Artur Nigmatullin, positivo alla furosemide, un diuretico. Il controllo antidoping fu effettuato durante uno stage del club russo in Spagna, a gennaio. Nel dicembre scorso Sergei Ignashevich ed Alexei Berezutsky, due difensori del club moscovita, erano stati squalificati dall'Uefa per una giornata per infrazione del regolamento in materia di controlli dopo il match di novembre contro il Manchester United.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da corsair »

Braccato dai Nas. Indagato dalla Procura di Padova per doping. Emarginato dal ciclismo. Respinto dal Napoli, ora che è stato scoperto. Massaggiatore clandestino di Castel Volturno. Dopo un giorno di ricerche ecco l´uomo del giallo: Antonio Salvi, 46 anni, Lama dei Peligni, vicino a Chieti. «Sì, purtroppo sono io. Mi dispiace che il Napoli sia stato interrogato dai Nas per colpa mia. Non ho fatto del male e mai ho dato sostanze dopanti a ciclisti e calciatori. Li aiuto, questo sì. Ringrazio Gesù che mi ha dato queste mani».

Gesù? Leggendo qualche rapporto di polizia giudiziaria, può sembrare un diavolo. «Sono solo un povero diavolo in cura da uno psicologo. Avvilito». Cede allo sconforto. È precipitato in una storia più grande delle sue ambizioni, più insidiosa della sua ingenuità. «Sono un impiegato. Avevo un sogno. Guarire i campioni. Petacchi mi deve tutto. Nel Napoli anche De Sanctis, Paolo Cannavaro e Pazienza mi devono molto. Mai avevano giocato un campionato così». Merito suo o di qualche sostanza, dica la verità. «Giuro, solo con le mie mani».

Aperta due anni fa sui ciclisti dopati, l´inchiesta di Padova tocca il Napoli. Il procuratore Mario Milanese e il comando centrale dei Nas con il colonnello Antonio Amoroso indagano su un eventuale passaggio di sostanze proibite dalla bici al calcio. Antonio Salvi, quindi, pedinato e intercettato. Cambiò anche telefonino. Il direttore Bigon, il capo dei medici De Nicola, il fisiatra D´Andrea, il magazziniere Starace furono convocati a Roma con 16 giocatori dal colonnello Ernesto Di Gregorio.

Eur, piazza Marconi, 11.30 dell´11 maggio. Interrogatori lunghi anche due ore. Non una formalità. Esclusi dal primo elenco: Mazzarri che sarà chiamato a Padova, Maggio, Dossena e Cigarini. Le domande: Salvi portava sostanze, le dava di nascosto, e quali? L´inchiesta chiarirà tutto. Per ora, c´è la versione di Antonio Salvi. Accorata.

«La mia vita è distrutta. I Nas sono arrivati a me seguendo i ciclisti Petacchi, Di Luca e altri campioni. Ma trovarono nello studio Toradol e Contramal. Niente doping. Ma anche borse da medico con siringhe. Ho una informazione di garanzia da un mese: doping, ma è assurdo, esercizio abusivo della professione medica e assenteismo. Posso spiegare tutto, l´avvocato mi tirerà subito fuori da questa storia. Doping mai, a nessuno, lo giuro. Le borse? Erano del Casoli, squadra interregionale. Le portavo io al dottore. Le violazioni alla 104? I certificati per correre ovunque. Mi dicevano: vieni subito, aiutami. Morgan De Sanctis, amico da bambino, mi ha inserito nel Napoli. Pazienza mi dava 50 euro per la benzina. Paolo Cannavaro mi vuol bene».

Ma Salvi lavorava o no per il Napoli? «Ero in prova. Arrivavo il sabato. Non ho conosciuto Marino, vidi di sfuggita Donadoni. Parlavo con Bigon. De Sanctis e i giocatori si sono fidati di me, erano pazzi di me, come filavano in campo. Ringrazio i medici. Da De Nicola e da D´Andrea c´è tanto da imparare». Ma i miracoli li faceva lui. Antonio Salvi. Senza un diploma. «No, da 8 anni ho la tessera Figc. Sono chiropratico». Ai Nas riferì di aver preso il titolo ad Honolulu. In questo poteva dirsi alla pari con Obama, il 44esimo presidente degli Stati Uniti. Salvi corregge ora: «No, alla Honolulu di San Marino». Chiede comprensione. «Ho una moglie malata e due figli. Non meritavo tanti guai. Ho fatto solo bene. Petacchi aveva una rotula rotta, non spingeva sul pedale, solo io l´ho rimesso a posto».

Un sussulto. «Ma quale doping. Una volta mia moglie era in ospedale, portavo con me il bambino di 13 anni all´Hotel Paradiso e a Castel Volturno. Doping con un bambino?»
Nelle bobine si sente: «Porto anche a te il pacco», Quale pacco? Salvi dà la stessa versione dei giocatori. «Pasta abruzzese artigianale Cocco, quella del Papa. Visto com´è facile creare equivoci? Io non ho preso un soldo dal Napoli, né conosco il presidente». Mazzarri una volta urlò: «Non voglio chi non è tesserato tra noi». Un sabato sera a cena. Ma quella stessa notte, Salvi fece il giro di 7 camere nell´hotel del ritiro. Mazzarri non vedeva ma sapeva, i giocatori lo cercavano come un santone, i medici tolleravano, Bigon taceva. Poi? «Tutto è finito. Mi è stato detto: signor Salvi, lei non è più gradito».
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da uglygeek »

Leggevo sui giornali francesi stamattina che i medici della nazionale francese campione del mondo 1998 cominciano a parlare... Uno di loro ha scritto un libro dove rivela quello - secondo i giornalisti francesi - a tutti e' noto: i giocatori che venivano dal campionato italiano (Zidane, Deschampes) sono arrivati ai mondiali dopatissimi, con livelli di EPO alle stelle.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da bogix »

Livello di ematocrito, l'epo non è un parametro sanguineo....a parte questo dettaglio dichiarazioni tra il dubbio e la malafede il medico della Francia nel 2004 e 2008 che parla di eventi del 98. Chiaramente mettendo in mezzo 2 giocatori juventini acquista però credibilità
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da dsdifr »

bravi, un quarto d'ora di celebrità anche per questi "baldi" medici.
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da bogix »

Garcia: la Spagna si interroga
Troppi sei casi in tre anni
Mentre il giocatore del Salamanca che ha accusato ieri un arresto cardiocircolatorio in campo resta ricoverato nel reparto di terapia intensiva, aumentano i dubbi sulla bontà dei controlli medici effettuati sugli sportivi. Il bilancio: tre calciatori morti, due salvati in extremis e uno fermato in tempo


MADRID (Spa), 25 ottobre 2010 - Mentre Miguel Garcia resta ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Salamanca la Spagna s'interroga sull'ennesimo tragico caso di un calciatore con problemi di cuore. Il sesto in tre anni, con 3 ragazzi morti, Puerta, Jarque e Pitarque, 2 ragazzi riportati in vita con un mezzo miracolo, De la Red e Miguel Garcia, e uno fermato appena in tempo, Sergio Sanchez. E poi c'è Kiko Femenia, grande promessa dell'Hercules, che soffre di ansia e mancamenti con i medici al momento indecisi sul da farsi.

SALVATO DAL DEFIBRILLATORE — Il giocatore del Salamanca ieri al 60' della sfida col Betis, serie B, è crollato in campo sotto gli occhi di moglie e figlia di 3 anni. Ha avuto un arresto cardiocircolatorio di 25 secondi ed è stato salvato grazie alla prontezza del medico del Betis e dalla presenza in campo di un defribillatore. Oggi è emerso che Miguel Garcia, 31 anni e una lunga carriera nel calcio minore spagnolo, nel 2004 quando era nel Saragozza B aveva sofferto di una trombosi nel braccio destro, con problemi di circolazione. Aveva poi superato tutte le prove cardiologiche a cui si era sottoposto.

PUERTA E DE LA RED — Il 28 agosto del 2007 morì Antonio Puerta. Tre giorni prima era svenuto in campo, giocando contro il Getafe. Il giocatore del Siviglia in precedenza era già svenuto diverse volte e al tempo si ebbe la netta sensazione che con un esame più approfondito il ragazzo, che lasciò la moglie incinta, sarebbe stato fermato e dunque salvato. Due mesi dopo fu Ruben De la Red a crollare sul campo del Real Union: il centrocampista del Real Madrid fu salvato ma da allora non ha più giocato. Gli esami ai quali è stato sottoposto dopo la crisi di Irun non hanno potuto escludere la possibilità di una possibile drammatica ricaduta. Conclusioni alle quali non si era giunti con gli esami fatti in precedenza. Oggi De la Red è in trattativa con il Madrid per entrare nel corpo tecnico di Mourinho.

Miguel Garcia salvato dal defibrillatore. Ansa
Miguel Garcia salvato dal defibrillatore. Ansa

JARQUE E PITARQUE — L'8 agosto del 2009 è la data della morte di Dani Jarque, capitano dell'Espanyol fulminato da un'asistolia mentre parlava al telefono con la moglie da una camera d'albergo di Coverciano. Nel gennaio del 2010 è arrivato lo stop a Sergio Sanchez. Ex Espanyol, una volta arrivato a Siviglia gli è stata riscontrata una pericolosa patologia cardiaca: operato in Germania, dovrebbe tornare a giocare a breve. La sua storia è emblematica: dopo il caso Puerta evidentemente a Siviglia i controlli medici sono stati rafforzati, e comunque a Siviglia hanno visto cose che a Barcellona non avevano individuato. Evidentemente non è così al Reus, squadra della terza serie iberica: all'alba del 6 settembre è morto a casa sua dopo 3 arresti cardiocircolatori Jordi Pitarque, calciatore di 23 anni.

"SENZA SOLUZIONE" — Siamo arrivati a ieri, al caso di Miguel Garcia, ma si potrebbe citare anche Antonio De Nigris, calciatore messicano morto nel sonno il 16 novembre del 2009: in passato aveva giocato nel Villarreal e non gli era stata riscontrata alcuna anomalia cardiaca. Oggi su As c'è un fondo di un medico spagnolo specializzato in medicina sportiva, il dottor Gonzalez, intitolato "Si ripete una storia senza soluzione". Questo l'attacco: "Ho già detto in varie occasioni che la medicina oggi non ha una risposta chiara per spiegare la morte istantanea". Può essere vero, ma è certo che in Italia i controlli medici effettuati sugli sportivi cominciano molto presto, con i bambini, e sono avanzati e scrupolosi. Basti citare i casi di Kanu, Fadiga e Koné, tre giocatori africani che avevano giocato a lungo e in diversi Paesi prima di arrivare da noi. In Italia sono stati fermati, e, nei primi due casi, operati. A Fadiga e Koné i medici italiani avevano consigliato di smettere di giocare, per il proprio bene. I due hanno continuato altrove.
Filippo Maria Ricci
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Re: Doping, malattie e morti sospette

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E questo cosa c'entra col doping?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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bogix
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da bogix »

il topic non si chiama doping, malattie e MORTI SOSPETTE?

Se per te sono normali 6 attacchi cardiaci ad atleti di età compresa tra i 20 e i 30 anni...in Spagna per esempio ci fu il caso del doctor Fuentes, prontamente insabbiato quando iniziarono a circolare voci su un coinvolgimento del Real Madrid. (prevenendo le risposte....anche in Italia si fa uso di Doping chiaramente)
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

bogix ha scritto:il topic non si chiama doping, malattie e MORTI SOSPETTE?
legati al doping.
Una malformazione al cuore la può avere chiunque, indipendentemente dall'uso o non uso di sostanze.
Il problema in questo caso sono le visite mediche non approfondite o superficiali.
O il soprassedere su certe problematiche per non precludere una carriera importante.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da bogix »

Nemmeno nel caso dei giocatori della Fiorentina si ha la certezza che sia il doping...
Può essere che tutti e 6 abbiano avuto delle malformazioni cardiache non riscontrate (e sarebbe gravissimo), ma non si può escludere a priori anche l'impatto di sostanze illecite.

Ad esempio
Oggi è emerso che Miguel Garcia, 31 anni e una lunga carriera nel calcio minore spagnolo, nel 2004 quando era nel Saragozza B aveva sofferto di una trombosi nel braccio destro, con problemi di circolazione. Aveva poi superato tutte le prove cardiologiche a cui si era sottoposto.
http://www.sportpro.it/doping/ricerche/DanniEPO.htm
Pindaro
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da Pindaro »

Ripeto, chiunque può avere una trombosi o una malformazione cardiaca.
Sono il primo a condannare il doping, ma il primo a non discuterne come si fosse a " la vita in diretta" con illazioni e supposizioni senza prove.
Tutto qui.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

Messaggio da bogix »

Beh io l'ho riportato perchè ritengo sia collegabile...qualcosa in Spagna DEVONO farlo, sia questo migliorare i controlli medici, maggior controlli antidoping o, come mi auguro, entrambe le cose.
Non sta a me muovere delle accuse alle società, ci dovrebbe pensare la giustizia spagnola, ma non si può passare sopra la vita di questi ragazzi....
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corsair
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Re: Doping, malattie e morti sospette

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da www.repubblica.it

Da ragazzo, quando sei poco consapevole di quello che stai facendo, ti pompano con ogni tipo di sostanza. Da adulto, quando ti sei malato e hai bisogno di aiuto, per loro sei già morto. Escluso, mobbizzato, cancellato. Nessuno ti telefona, e se li chiami si negano. E' la durissima denuncia di Salvatore Garritano, 55 anni a giorni, che i tifosi di calcio non più ragazzini ricorderanno benissimo: giovane promessa nei primi Anni Settanta (con qualche passaggio nella Nazionale under 21), fu la terza punta dell'ultimo Torino vincente, quello della coppia Graziani-Pulici, per poi attraversare la serie A con altre squadre, dalla Sampdoria al Bologna, fino agli ultimi calci con la Ternana.

Da tre anni Garritano ha scoperto di essere malato: leucemia. Come tantissimi altri giocatori in campo in quegli anni, alcuni dei quali deceduti, come Bruno Beatrice e Fabrizio Gorin. Garritano sta lottando, pervicacemente, e conta di farcela («Negli ultimi tempi grazie a Dio sto meglio, ma la malattia va sempre monitorata e solo tra un anno e mezzo saprò se posso guarire definitivamente»). Ma nel frattempo ha scoperto un altro male: quello dell'omertà del mondo del calcio, in cui ha lavorato tutta la vita e da cui è stato espulso appena ha iniziato a parlare della sua malattia e del fondato timore che possa essere stata causata dalla «molte punture che ci facevano negli spogliatoi». Racconta l'ex bomber: «Da un giorno all'altro mi si sono chiuse tutte le porte. Specie da quando, un anno e mezzo fa, ho iniziato a raccontare come andavano le cose nel calcio al pm di Torino Raffaele Guariniello, che sta conducendo un'inchiesta sul doping».

Un'inchiesta ancora in corso e di cui non si conoscono i possibili esiti: «Sono in attesa di novità, per ora mi hanno solo detto che come me ci sono tantissimi altri ex giocatori». Dei quali si sa poco o nulla: «In Italia si conosce solo la vicenda di Borgonovo, perché Stefano è in condizioni molto gravi. Un dramma enorme che vive anche sui giornali e nel calcio. Chi è come me, invece, per molti non esiste. E mi riferisco soprattutto al calcio».

Quel mondo, che fino a poco tempo gli apparteneva - «lavoravo come osservatore sportivo a grandi livelli anche insieme al mediatore di mercato spagnolo Ernesto Bronzetti» - lo ha cancellato nel modo più umiliante: nessuno lo chiama, e tutti si dissolvono quando li cerca lui. Il no più bruciante, per uno che ha contribuito allo scudetto granata del '76, è quello di Urbano Cairo: «Il presidente mi ha preso in giro. Inizialmente, quando ha scoperto della mia malattia, si è mostrato solidale, poi però mi ha scaricato. Ma non è il solo ad avermi abbandonato. Provo quotidianamente a contattare dirigenti di club con i quali ho giocato. Proprio qualche giorno fa ho parlato con il dg della Sampdoria Sergio Gasparin. Ho provato anche con il Milan, ma mi hanno risposto che prendono nel loro club solo ex glorie rossonere. Non riesco a trovare lavoro neanche alla Ternana, dove i tifosi mi adorano. Vivo solo con 1.400 euro di pensione e nessuno mi dà la possibilità di lavorare quando potrebbe essere la medicina più utile».

Anche la Figc gli ha chiuso le porte in faccia: «Ho potuto contare solo sul contributo dell'Associazione italiana calciatori, mentre la Federazione mi ha totalmente ignorato, nonostante abbia vestito la maglia azzurra nelle Nazionali giovanili. Tengono un sacco di gente che non ha nessuna esperienza di campo, io invece sono escluso perché considerato "pericoloso" dopo quello che ho detto sul doping. Eppure conosco bene il calcio e credo che la mia esperienza da talent scout potrebbe essere utile. Ma nessuno vuole neppure parlare con un ex che ha detto la verità sul doping».

In tutto questo, però, Garritano tiene a citare qualche eccezione: «Ciccio Graziani, Gigi Del Neri, Cesare Prandelli e la famiglia Gattuso. Ecco, loro cercano di aiutarmi e io voglio ringraziarli pubblicamente».
"se ero forte di testa secondo me io ero uno dei migliori difensori degli ultimi trent'anni comunque" (Floyd 10)
Pindaro
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Re: Doping, malattie e morti sospette

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Da tre anni Garritano ha scoperto di essere malato: leucemia. Come tantissimi altri giocatori in campo in quegli anni, alcuni dei quali deceduti, come Bruno Beatrice e Fabrizio Gorin.


Sai che però queste frasi lasciano il tempo che trovano?
Tantissimi che vuol dire? Due? Dieci? Cento? Tutti?
La leucemia colpisce chiunque, adolescenti, vecchi, bambini.
Non voglio essere scettico a tutti i costi e nemmeno cadere nell'eccesso opposto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Doping, malattie e morti sospette

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PINDARO ha scritto:Sai che però queste frasi lasciano il tempo che trovano?
Tantissimi che vuol dire? Due? Dieci? Cento? Tutti?
La leucemia colpisce chiunque, adolescenti, vecchi, bambini.
Non voglio essere scettico a tutti i costi e nemmeno cadere nell'eccesso opposto.
Incredibile! Un commento equilibrato di Pindaro! :o
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