Paolo79 ha scritto:Eh beh allora Moratti doveva aver già vinto 10 scudetti, Abramovich 5 coppe campioni e gli Agnelli 20 coppe intercontinentali!
Che abbia investito un casino non si discute, ma fra i presidenti di oggi non ce n'è uno che si avvicini anche lontanamente alla sua competenza calcistica!
Berlusconi non capisce di calcio più di te o di me, Paolo.
Ma, a differenza di Moratti, ha saputo circondarsi di collaboratori bravi, che arrivano dove non arriva lui.
In secondo luogo, Moratti quand'è arrivato ha trovato le macerie. Tecniche, intendo. Leggiti i nomi di quell'Inter e poi ne riparliamo. Ti cito Festa, Jonk, Pancev, Manicone, Mirko Conte, Seno, i fratelli Paganin, Angelo Orlando, Ottavio Bianchi in panchina.
Berlusconi ha trovato le macerie finanziarie, non quelle tecniche.
In quel Milan c'erano già Tassotti, Baresi, Maldini e Filippo Galli. Ovvero la difesa titolare del primo scudetto. C'erano Evani e Virdis. Il vivaio stava sfornando Costacurta ed Albertini. La squadra era stata formata dal grande Liedholm, di cui anche Arrigo si è preso i frutti.
Ergo, 8 pilastri del grande Milan degli anni a venire erano già in casa. La difesa Berlusconi non l'ha dovuta toccare per oltre 10 anni, siamo arrivati al 2002 per acquistare un altro grande difensore, perché anche Panucci fin quando il Tasso s'è retto in piedi ha fatto la riserva. Non dimentichiamoci di questo.
Per comprare Donadoni, Ancelotti, Van Basten e Gullit non servivano l'intelligenza o la competenza, ma un po' di denaro in più dei concorrenti.
Questo è stato il suo grande merito.
P.S.: E prova anche solo ad immaginare cosa poteva accadere nel 1992/93, se i vari Eranio, De Napoli, Boban, Simone, Papin e Savicevic, anziché fare panchina da noi, avessero rinforzato qualche concorrente.
Quindi, stavo per dimenticare, oltre al merito di avere denaro per acquistare, ha avuto anche quello di acquistare per non rinforzare i rivali.
P.P.S.: Per favore, quando mi parlate di capacità e competenza, parlatemi magari di Udine, dove hanno tre euri a disposizione e quattro tifosi sugli spalti, però parlano poco, lavorano moltissimo, dove tutti gli allenatori, salvo qualche eccezione, sembrano fenomeni, e dove ogni anni si giocano un posto in Europa.
Parlatemi della Fiorentina e di quel grande conoscitore di calcio che è Corvino.
Parlatemi della Roma, dove hanno messo al posto giusto persone preparatissime e competenti, eppure anche lì i dindi sono pochi. Han dovuto vendere Chivu, il prossimo anno toccherà a Mancini, eppure sforneranno altri Aquilani o De Rossi.
Ma non parlatemi di Berlusconi.
Avere grandi quantità di denaro, ed anche se non mi addentro nel modo in cui quel denaro lo si è ottenuto, non è necessariamente un merito...