Borgonovo

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
Roberto74
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Messaggio da Roberto74 »

Serata emozionante e toccante, per mille motivi.

Da Borgonovo e dalla sua famiglia una lezione di vita niente male.

E son contento che ci siano stati anche i giocatori che più ho "adorato" da quando ho iniziato a seguire il calcio: Antognoni e Gullit.

Firenze ha risposto bene, poteva rispondere anche un po' meglio secondo me, ma va bene così.
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dsdifr
Massimo Carbone
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Messaggio da dsdifr »

Davvero grande coraggio e dignità mostrato da Borgonovo e dalla sua famiglia.
Spero si prendano la responsabilità di organizzare tutti gli anni - o anche più spesso - una partita da devolvere alla ricerca contro la SLA, mi sembra doveroso.

Sui Nappi: ricordo che ai tempi non la buttava dentro mai, però... secondo voi guardando Pepe in nazionale avrà sospirato pensando che poteva capitare anche a lui o no? :D
Florian
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Messaggio da Florian »

Gil De Ponti: "Negli anni Settanta troppi farmaci nel calcio"

«A quei tempi girava di tutto: facevamo le iniezioni di antinfiammatori, poi ci davano i ricostituenti, una puntura al giorno»


ROMA
Stefano Borgonovo ritiene che non ci sia uno stretto legame tra calcio e Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che sta colpendo in maniera preoccupante gli ex calciatori, non è dello stesso avviso Gianluca De Ponti, negli anni Settanta e Ottanta centravanti di Cesena, Bologna e Avellino.

«Nel ’95 mi diagnosticarono un tumore alla testa - spiega in una intervista ad un quotidiano. Ero appena andato in B con l’Avellino come secondo di Papadopulo: dissero che era benigno e invece era maligno. Sono in causa con i medici. Relazioni con la mia attività di calciatore? Certezze non ci sono mai. A casa ho una decina di foto di squadre, piene di morti. Ho una foto del Cesena che ha più croci del cimitero di Campiombi. Prendevamo di tutto in quei tempi. C’era a disposizione un sacco di Micoren, lo prendevamo tutti. Facevamo le iniezioni di antinfiammatori, poi ci davano i ricostituenti, una puntura al giorno, chissà cosa c’era dentro. Quando avevi la pubalgia ti infilavano un ago lungo così sotto i testicoli: si cura ancora così la pubalgia?. Dal momento che fumavo mi facevano anche delle flebo per disintossicarmi dal fumo. I medici prescrivevano questi farmaci e i massaggiatori li somministravano».

«Il calcio di oggi?», si chiede l'ex attaccante. « Non so come facciano a giocare tanto: in uno dei miei migliori anni al Bologna feci una trentina di partite e segnai nove reti. Spesso si andava in campo ancora indolenziti per le botte prese la domenica precedente».


La Stampa
« Sarei disposto ad avere 37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda di servizio di McEnroe »

Beppe Viola
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Messaggio da tennisfan82 »

Ucciso dalla leucemia a 43 anni, era ammalato da tre
Calcio, nuova morte sospetta
Indagine sul caso Rotella
Il pm Guariniello chiede la cartella clinica. Terza vittima al Genoa

Franco Rotella (Olycom)
Franco Rotella (Olycom)
GENOVA — Poche settima­ne fa, allo stadio di Marassi, in occasione del derby organizza­to per raccogliere fondi da desti­nare alla ricerca contro la Sla, gli amici di Franco Rotella, i suoi vecchi compagni di squa­dra del Genoa, si interrogavano preoccupati sulle sue condizio­ni di salute. Leucemia, era scrit­to nella cartella clinica. Quella cartella clinica che il procurato­re di Torino Guariniello acquisi­rà nei prossimi giorni nell’ambi­to dell’inchiesta che sta condu­cendo sulle morti «sospette» di troppi calciatori. Franco Rotella è morto do­menica dopo 3 anni di lotta con­tro la malattia e un breve perio­do in cui era sembrato ripren­dersi. Aveva 42 anni, la stessa età di Gianluca Signorini, ama­tissimo capitano del Genoa, morto nel novembre 2002 do­po che la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, l’aveva costretto su una sedia a rotelle.

Appena due mesi prima, la leucemia aveva stroncato a 48 anni Fabri­zio Gorin, che aveva giocato nella squadra rossoblù alla fine degli anni Settanta. C’è un filo nero che lega queste morti? Per­ché i casi di Sla, ma anche di leucemie, sono statisticamente più alti nella «categoria» dei cal­ciatori? E perché i casi sono più frequenti fra coloro che hanno giocato da fine anni ’70 in poi? È il tema delle indagini condot­te dall’ufficio di Guariniello che sta acquisendo materiale un po’ da tutta Italia. Il magistrato ha subito rivolto la sua attenzio­ne su quest’ultima morte. Le ipotesi avanzate in questi anni sono diverse, dal materiale tos­sico forse usato nei terreni di gioco, ai farmaci anti-infiam­matori di cui gli atleti fanno uso con frequenza. Franco Rotella aveva esordi­to in serie A con la maglia rosso­blu a 17 anni, come centrocam­pista esterno.

Il Genoa lo aveva seguito fin da quando era 12en­ne ma la società aveva aspetta­to: troppo basso, sotto il metro e 50. Nel giro di pochi anni pe­rò era cresciuto fino al metro e 78. Settantacinque presenze con il Genoa in 7 stagioni, Ro­tella era uno dei beniamini di Franco Scoglio. Il Professore lo apprezzava per l’intelligenza tat­tica, così come apprezzava Si­gnorini. Rotella ha poi giocato anche nella Spal, nella Triesti­na, nel Pisa e nell’Atalanta, ac­canto a un giovanissimo Bobo Vieri. Il ritiro è stato precoce, a soli 31 anni, per l’acuirsi di pro­blemi alle ginocchia che lo ave­vano sempre tormentato. Era ri­masto nel mondo del calcio, se­guiva il settore giovanile di un importante collegio genovese, gli Emiliani, manteneva i con­tatti con i compagni di squadra e, finché la malattia gliel’ha con­sentito, partecipava come opi­nionista alle trasmissioni spor­tive sulle tv locali. Lascia la moglie Nadia e un figlio, Simone, che gioca nelle giovanili del Genoa. Co­me il figlio di Signorini.

http://www.corriere.it/sport/09_aprile_ ... aabc.shtml
tennisfan82
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Re: Borgonovo

Messaggio da tennisfan82 »

Ha lottato veramente fino all'ultimo... #1#
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
wiper
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Re: Borgonovo

Messaggio da wiper »

rip
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dsdifr
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Re: Borgonovo

Messaggio da dsdifr »

un eroe di tutti i giorni, un grand'uomo.
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