"In Italia comandano gli ultrà"

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Mp1 »

paoolino ha scritto:[i
No, allo stadio le coltellate si prendono e si portano a casa
Ma è giusto che la società si accolli le spese mediche di uno così?
Ma ci vuole tanto ad infliggere DASPO a raffica anche per cose minori? Almeno 'sti cani randagi si picchiano al bar sotto casa loro e basta.
Rispondendo alla tua domanda, naturalmente dico no, ma poi sentiresti i genitori denunciare e piangere, che era un bravo ragazzo, sì qualche piccolo precedente per spaccio e rissa, ma era buono.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
Burano
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Burano »

Pare l'intervista a un affiliato a una cosca mafiosa.
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tennisfan82
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da tennisfan82 »

Forse al n-simo accoltellato qualche provvedimento nei confonti di queste tifoserie potrebbe anche essere preso, cosa dite?
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seren
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da seren »

paoolino ha scritto: E' tutta una montatura per dare discredito ai poveri Ultras, che in realtà sono come scout che anziché andar per boschi vanno per stadi. A un amico di Maximiliano Ioele sarà sfuggito dalle mani il suo coltellino svizzero...
massì dai! che poi... non è nei boschi che posson servire anche coltellacci, asce, seghe e cesoie? 8)

parlando seriamente...

Non conosco gli Ultras e non amo le generalizzazioni,
ma le le foto del materiale sequestrato domenica sono state mostrate in vari telegiornali
e si trovano anche in rete, e qui a chiacchiere siamo a zero!



Gli agenti della Digos della capitale, diretti da Lamberto Giannini hanno sequestrato un vero e proprio arsenale composto da coltelli e asce rinvenuto all'interno di un'autovettura Kia parcheggiata all'altezza della curva nord dello Stadio nel parcheggio adiacente al ministero degli Esteri. Ad insospettire gli agenti, che stavano effettuando un controllo nei pressi dello stadio, e' stata una mazza da baseball poggiata su un sedile. Gli investigatori hanno deciso di forzare l'auto scoprendo numerose armi che erano state nascoste sotto i sedili e nel portabagagli. Sono state sequestrate asce, 11 coltellacci, diverse seghe, cesoie, un passamontagna e alcuni indumenti. L'auto e' risultata di proprieta' di un giovane appartenente al gruppo laziale "In basso a destra".

Nel corso della partita gli agenti della Digos hanno inoltre sequestrato nei pressi dello stadio Olimpico vicino a dei cespugli altro materiale che era stato abbandonato, come alcune accette, caschi, catene ed una pericolosa bottiglia incendiaria collegata ad un petardo



per l'intero articolo qui
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... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
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paoolino
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

seren ha scritto:
paoolino ha scritto: E' tutta una montatura per dare discredito ai poveri Ultras, che in realtà sono come scout che anziché andar per boschi vanno per stadi. A un amico di Maximiliano Ioele sarà sfuggito dalle mani il suo coltellino svizzero...
massì dai! che poi... non è nei boschi che posson servire anche coltellacci, asce, seghe e cesoie? 8)

parlando seriamente...

Non conosco gli Ultras e non amo le generalizzazioni,
ma le le foto del materiale sequestrato domenica sono state mostrate in vari telegiornali
e si trovano anche in rete, e qui a chiacchiere siamo a zero!



Gli agenti della Digos della capitale, diretti da Lamberto Giannini hanno sequestrato un vero e proprio arsenale composto da coltelli e asce rinvenuto all'interno di un'autovettura Kia parcheggiata all'altezza della curva nord dello Stadio nel parcheggio adiacente al ministero degli Esteri. Ad insospettire gli agenti, che stavano effettuando un controllo nei pressi dello stadio, e' stata una mazza da baseball poggiata su un sedile. Gli investigatori hanno deciso di forzare l'auto scoprendo numerose armi che erano state nascoste sotto i sedili e nel portabagagli. Sono state sequestrate asce, 11 coltellacci, diverse seghe, cesoie, un passamontagna e alcuni indumenti. L'auto e' risultata di proprieta' di un giovane appartenente al gruppo laziale "In basso a destra".


Seren, non farti ingannare dalla propaganda della polizia; la Kia apparteneva a un rappresentante di prodotti da taglio per ferramenta (appassionato di baseball).
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Burano »

Magari anche le bottiglie incendiarie contro le auto si prendono e si dànno.
Sicuramente anche la signora con due bimbi ne avrà tirate, o ne tirerà prima o poi.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Alga »

paoolino ha scritto:la Kia apparteneva a un rappresentante di prodotti da taglio per ferramenta (appassionato di baseball).
Ed il Cagliari all'87' ha mollato mentalmente credendo di aver gia' vinto.

Ciao!
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da balbysauro »

Alga ha scritto:
paoolino ha scritto:la Kia apparteneva a un rappresentante di prodotti da taglio per ferramenta (appassionato di baseball).
Ed il Cagliari all'87' ha mollato mentalmente credendo di aver gia' vinto.

Ciao!
Alga io la partita l'ho vista e non credo proprio ci fosse combine, credimi

altrimenti tutti e 22 sono da Oscar :D
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Alga »

balbysauro ha scritto: altrimenti tutti e 22 sono da Oscar :D
Ok, perfetto.

Ciao!
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Mp1 »

Scusate ma Cagliari vs Palermo di domenica che attinenza ha con l'argomento?
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Nasty
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Nasty »

[quote]Il problema è con il gruppo laziale «In basso a destra»?[/quote]

E' stato istituito in onore della posizione in classifica della squadra per cui tifano? :D
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Alga »

Mp1 ha scritto:Scusate ma Cagliari vs Palermo di domenica che attinenza ha con l'argomento?
Chiedilo al perspicace (quanno je pare) paoolino.

Ciao!
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da tennisfan82 »

Maximiliano Ioele, 22 anni. Squilla il telefono, è il padre Enzo, gli dice che la presidentessa lo aspetta a Trigoria, quando si rimetterà.

Eh? :o
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da orangeman »

Ma non era laziale?
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da tennisfan82 »

Calcio: Viminale, ok trasferte tifosi Roma e Lazio
21 Aprile 2010 20:43 CRONACHE

ROMA - Il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) del Viminale ha deciso che i tifosi della Roma potranno seguire la squadra a Parma il 2 maggio e quelli della Lazio potranno andare a Genova per Genoa-Lazio del 25 aprile. Nella riunione presieduta dal ministro dell'Interno Maroni sono stati analizzati gli ultimi episodi di violenza verificatisi prima e dopo il derby Lazio-Roma. (RCD)
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Alga »

Ma te pare che ponno vieta' le trasferte ai romanisti?

Ciao!
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Karelias »

tennisfan82 ha scritto:Calcio: Viminale, ok trasferte tifosi Roma e Lazio
21 Aprile 2010 20:43 CRONACHE

ROMA - Il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) del Viminale ha deciso che i tifosi della Roma potranno seguire la squadra a Parma il 2 maggio e quelli della Lazio potranno andare a Genova per Genoa-Lazio del 25 aprile. Nella riunione presieduta dal ministro dell'Interno Maroni sono stati analizzati gli ultimi episodi di violenza verificatisi prima e dopo il derby Lazio-Roma. (RCD)
bah mi sembra un provvedimento che può avere solo una logica. Tanto vengono su lo stesso (mica sono come i genoani) conviene farli entrare allo stadio invece che averli in giro per la città.

Non ho altre spiegazioni.
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paoolino
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

Burano ha scritto:Magari anche le bottiglie incendiarie contro le auto si prendono e si dànno.
Sicuramente anche la signora con due bimbi ne avrà tirate, o ne tirerà prima o poi.

Questo è il racconto reso dalla signora ad una radio locale:

«Stavamo ritornando da Viale Marconi, nella zona dello stadio c'era traffico, la partita era finita da poco e i tifosi stavano lasciando l'Olimpico, ad un certo punto si sono bloccate le macchine e la gente apriva gli sportelli e scappava. Mi sono chiesta cosa stesse succedendo, poi ho visto persone con il volto coperto e dei guanti che camminavano, si sono iniziati a vedere petardi e tanto fumo, una pioggia di bottiglie che si rompevano, io non avevo capito niente. Un signore vicino a me mi diceva di scappare, a quel punto ho preso i miei figli e ho cercato di farli uscire, mentre dal finestrino è entrato del fuoco che si è acceso sul sedile. Mentre correvamo volavano bottiglie incendiate, una mi ha presa sulla spalla e a mio figlio sul ginocchio. Per fortuna un ragazzo mi ha aiutata a scendere, mi sono buttata con i miei bambini insieme ad una signora anziana, ci siamo fatti male per lanciarci sotto il Lungotevere. C'era un ragazzo che era medico e ci ha tranquillizzato. Dopo un po' si è sentita la polizia, quando si è calmata la situazione siamo risaliti a carponi e ci siamo ricordati della macchina, sono arrivata lì ed era completamente mangiata dalle fiamme, volevo avvicinarmi, ma non ho potuto. Tremavamo dalla paura».

Pare che la Roma e la Lazio ricompreranno o rimborseranno l'automobile alla signora.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Mp1 »

Comandano loro.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Burano »

Ah beh, se gliela rimborsano...

Io sarei per gassare.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Mp1 »

Burano ha scritto:Io sarei per gassare.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da tennisfan82 »

Maroni: "Per certi giocatori
ci vorrebbe il Daspo"
Il ministro degli interni torna sugli incidente del derby: "Ho visto giocatori esultare e un altro che gli da un calcio: sono esempi negativi. E basta con le società ricattate dagli ultras"


PISTOIA - Anche per "certi giocatori" sarebbe necessario il Daspo, il divieto di accesso allo stadio con cui vengono puniti i tifosi violenti. Questa l'opinione del ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Ho visto un giocatore esultare dopo una partita e un altro che gli dà un calcio, in mondovisione: sono esempi negativi", ha detto il titolare del Viminale al Memorial Giampaolo Bardelli, a Pistoia, riferendosi alle immagini viste al termine di Lazio-Roma. "L'azione delle forze dell'ordine è meritoria, ma non basta -ha aggiunto - Le squadre di calcio devono rendersi conto che se non sanzionano questi comportamenti, non bloccano il diffondersi di esempi negativi".
Maroni vieterebbe i campi di calcio (Spycalcio 12 marzo) anche a "quei genitori che incitano i propri bambini che giocano nei campionati giovanili, alla violenza".

SOCIETA E ULTRAS - "Il mondo dello sport deve far cessare i comportamenti omertosi". E' l'invito del ministro dell'Interno Roberto Maroni. "Molte società sono soggette a un ricatto delle tifoserie organizzate -ha denunciato il ministro-. Ricatti fatti da certi tifosi che, se non gli viene dato un certo numero di biglietti gratis, vanno allo stadio e tirano i petardi, e le società così vengono multate. Questo rapporto va modificato e le società devono intervenire". Maroni ha poi sottolineato l'importanza di "trasmettere prima di tutto i valori dello sport, educare ai principi di lealtà e sana competizione".

TOLLERANZA ZERO - Contro la violenza dentro e fuori dagli stadi "tolleranza zero". "L'opera, seppur meritoria - ha detto Maroni - delle forze dell'ordine non è sufficiente. Dobbiamo educare i giovani e fare di tutto per arginare una risorgente violenza. Dopo l'adozione dei Daspo, sono in aumento e questo mi preoccupa, un altro provvedimento da adottare che si può rivelare efficace in materia di sicurezza è l'affidamento degli stadi alle società di calcio. Questa è una grande riforma da fare. Oggi gli stadi, se escludiamo l'Olimpico, che è del Coni, sono di proprietà dei Comuni e durante la settimana rimangono assolutamente sguarniti. Gli stadi devono essere di proprietà delle società, controllati da personale professionista. In questo senso - ha ricordato Maroni - in Parlamento c'è una proposta di legge di riforma. Spero che possa essere approvata quanto prima."

TESSERA TIFOSO - "Dopo l'omicidio di Raciti è stato fatto un ottimo lavoro da parte delle forze dell'ordine e di tutti quelli che si sono impegnati per creare una situazione di sicurezza dentro gli stadi. Ma non basta. La tessera del tifoso è uno strumento importante per garantire che chi vuole andare allo stadio, possa farlo in tutta tranquillità e sicurezza".

http://www.repubblica.it/sport/calcio/2 ... i-3581747/
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da whiterussian »

Basta andare allo stadio tre volte per vedere chi sono i criminali in curva. Li prendi e li arresti.
Si sa dove si inconrano e cosa portano negli stadi i gruppi ultras, si sequestra tutto e si arresta.
Si vieta poi ai suddetti di andare a qualsiasi manifestazione sportiva ma non per cinque anni, per il resto della vita.
Se possibile, vieti al tifoso che dà e prende coltellate anche di andare alle partite del figlio, qualora un giorno disgraziatamente dovesse diventare padre.
Si fa tutto questo per un annetto e il problema è risolto.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da tennisfan82 »

Basterebbe sciogliere i gruppi ultras, non mi sembra una cosa così difficile.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

tennisfan82 ha scritto:Basterebbe sciogliere i gruppi ultras, non mi sembra una cosa così difficile.
Mi spieghi materialmente cosa intendi per sciogliere i gruppi ultras? Perché io invece non la vedo una cosa così facile.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Burano ha scritto:Magari anche le bottiglie incendiarie contro le auto si prendono e si dànno.
Sicuramente anche la signora con due bimbi ne avrà tirate, o ne tirerà prima o poi.

Questo è il racconto reso dalla signora ad una radio locale:

«Stavamo ritornando da Viale Marconi, nella zona dello stadio c'era traffico, la partita era finita da poco e i tifosi stavano lasciando l'Olimpico, ad un certo punto si sono bloccate le macchine e la gente apriva gli sportelli e scappava. Mi sono chiesta cosa stesse succedendo, poi ho visto persone con il volto coperto e dei guanti che camminavano, si sono iniziati a vedere petardi e tanto fumo, una pioggia di bottiglie che si rompevano, io non avevo capito niente. Un signore vicino a me mi diceva di scappare, a quel punto ho preso i miei figli e ho cercato di farli uscire, mentre dal finestrino è entrato del fuoco che si è acceso sul sedile. Mentre correvamo volavano bottiglie incendiate, una mi ha presa sulla spalla e a mio figlio sul ginocchio. Per fortuna un ragazzo mi ha aiutata a scendere, mi sono buttata con i miei bambini insieme ad una signora anziana, ci siamo fatti male per lanciarci sotto il Lungotevere. C'era un ragazzo che era medico e ci ha tranquillizzato. Dopo un po' si è sentita la polizia, quando si è calmata la situazione siamo risaliti a carponi e ci siamo ricordati della macchina, sono arrivata lì ed era completamente mangiata dalle fiamme, volevo avvicinarmi, ma non ho potuto. Tremavamo dalla paura».

Pare che la Roma e la Lazio ricompreranno o rimborseranno l'automobile alla signora.

Io insisto: ho capito che un criminale prima o poi fa un reato lo stesso, ma non e` una scusa per fornirgli l`occasione piu` propizia. Eliminare l`avvvenimento ricreativo che e` usuale causa di incidenti. Punto e basta.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da djagermaister »

whiterussian ha scritto:Basta andare allo stadio tre volte per vedere chi sono i criminali in curva. Li prendi e li arresti.
Si sa dove si inconrano e cosa portano negli stadi i gruppi ultras, si sequestra tutto e si arresta.
Si vieta poi ai suddetti di andare a qualsiasi manifestazione sportiva ma non per cinque anni, per il resto della vita.
Se possibile, vieti al tifoso che dà e prende coltellate anche di andare alle partite del figlio, qualora un giorno disgraziatamente dovesse diventare padre.
Si fa tutto questo per un annetto e il problema è risolto.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Huggy_Bear »

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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Nickognito »

si, pero` non e` che, fortunatamente, in Italia si arresta cosi` facilmente. In casi estremi si`, ma non posso rinchiudere uno solo perche` porta un coltello allo stadio e spintona la gente. Le carceri sono piene di casi ben piu` seri. Che poi, un criminale lo arresti, e finisce li`. Ma se dopo 10 anni, allo stesso avvenimento, arrivano altri criminali, cavolo, il problema non e` delle singole persone, ma dell`avvenimento. Non e` che e` dagli anni `80 che abbiamo gli stessi 20 criminali che se ne vanno all`Olimpico. C`e` gente che adesso ne ha 20 di anni e fa lo stesso. Tra dieci anni altri ventenni faranno lo stesso. E` evidente che il calcio in certe occasioni e luoghi e` causa di criminalita` e questo non puo` essere permesso.

Insomma, se ogni anno a un concerto di , che so, Ligabue a Vicenza, ci sono dieci accoltellati, si smette di fare il concerto di Ligabue a Vicenza. Si fara` la sagra del gatto a Vicenza, o il concerto di Ligabue a Treviso e megari va tutto bene. Ma e` del tutto assurdo tenere in piedi avvenimenti che generano tanta violenza.

Che poi, e` perche` siamo abituati. Sinceramente, se vado al torneo di tennis di Roma e so di tali incidenti, per me il torneo ha perso di interesse. Lo puo` vincere il mio favorito, ma io nemmeno lo guardo piu`. Ma so che non succede, che non succede niente al torneo di Roma. Per quello lo seguo. Se mi mettessi a esultare per il mio beniamino mentre accanto si accoltellano mi sentirei del tutto a disagio e fuori luogo. Nel calcio e` un `abitudine e si pensa solo `mica l`ho accoltellato io, io ho fatto tifo onesto`.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

Segnalo un episodio di venerdì che ha avuto poca eco su scala nazionale:

Roma, 400 tifosi davanti alla Figc
strade chiuse e traffico in tilt
La protesta del popolo giallorosso contro i presunti torti arbitrali


Cori contro la Lega, l'arbitro Damato, il designatore Collina, ma anche il ministro Roberto Maroni. Nonostante la mancata autorizzazione della questura, circa 400 tifosi della Roma si sono dati appuntamento attraverso il tam tam radiofonico e online, sui siti delle tifoserie e su Facebook, per manifestare sotto la sede della Federcalcio. La protesta è durata circa tre ore e si è svolta senza incidenti, anche se pesanti sono state le ripercussioni sul traffico. Oggetto della contestazione: i presunti torti subiti dalla squadra di Ranieri, che starebbero danneggiando la corsa giallorossa verso lo scudetto. Conclusa la manifestazione in via Allegri, i tifosi si sono mossi verso Trigoria, dove hanno assistito agli allenamenti dei giallorossi.

Solo un gruppetto residuo di circa 80 persone ha continuato a marciare, lanciando fumogeni nel quartiere, creando difficoltà al traffico soprattutto nei pressi di piazza Buenos Aires e via Salaria. Prima di disperdersi, i tifosi hanno provato a tornare davanti il palazzo della Figc, per poi provare a raggiungere la sede degli arbitri a via Tevere. A quel punto alcune squadre delle forze dell'ordine in assetto antisommossa sono intervenute per allontanare i tifosi rimasti, sei dei quali sono stati successivamente identificati dalla polizia.

Durante la protesta, tanti gli slogan indirizzati anche all'Inter, alla Lazio, ai vertici della Lega a quelli degli arbitri. Nel mirino soprattutto l'arbitro D'Amato, reo - secondo i tifosi giallorossi - di una direzione di gara non obbiettiva in occasione dell'ultima partita disputata dalla Roma contro la Sampdoria, finita con la vittoria dei blucerchiati. I tifosi hanno anche esposto alcuni manifesti che ritraevano il gol di Turone con la scritta 'Era bono', messo in parallelo al fallo di Zauri 'Era mano', a ricordare i presunti 'scippi' subiti dalla Roma da quello storico con la rete annullata dall'arbitro Bergamo negli anni 80, fino all'episodio più recente nel match di domenica scorsa con i blucerchiati.

La manifestazione è stata pacifica, presidiata dalle camionette della polizia. Via Allegri, la strada che ospita il palazzo della Figc, è stata a lungo bloccata, chiusa da una parte dai carabinieri e dall'altra dalla polizia e dai blindati. Pesanti i diagi al traffico in tutta la zona, e in via Po, anch'essa praticamente chiusa a metà del suo percorso.
(repubblica.it)

Quindi, per il risultato di una partita di calcio abbiamo avuto:

- una manifestazione non autorizzata;
- un quartiere con il traffico bloccato;
- uomini e mezzi della polizia occupati per la tutela dell'ordine pubblico;
- lancio di fumogeni in mezzo alla strada.

Certo, tutto pacifico; certo, tutto senza incidenti; certo, tutto per una partita di calcio...
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Nickognito »

beh, soddisfare 400 disabili mentali senza un eccessivo spreco e` un`opera umanitaria notevole.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

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tennisfan82 ha scritto:"In Italia comandano gli ultrà"
Polemica Capello-Petrucci
Duro intervento del ct dell'Inghilterra a Coverciano: "Fanno quello che vogliono, allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna e Inghilterra non è così". Gli risponde il presidente del Coni: "Non è assolutamente vero, troppo facile parlare dall'alto"

MILANO, 26 ottobre 2009 - "In Italia comandano gli ultrà". La pesante dichiarazione arriva da Fabio Capello, intervenuto questa mattina a Coverciano in occasione del seminario "Il calcio e chi lo racconta".


Capello in allenamento con la nazionale inglese. Reuters "fanno quello che vogliono" — Il commissario tecnico dell'Inghilterra ha fatto un paragone fra l'Italia e gli altri paesi nei quali ha allenato, Spagna e Inghilterra: "Purtroppo gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna invece c'è grande rispetto e le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini: è un altro mondo". Capello ha ricordato anche un episodio personale: "Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra gli stadi sono pieni, c'è voglia di andarci, non succede mai niente e gli steward svolgono un ruolo perfetto. Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo applicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e dei club affinchè la gente torni negli stadi e questi siano più accoglienti".

petrucci e abete — A Capello ha prontamente risposto il presidente del Coni Gianni Petrucci: "Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all'estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi intusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. È facile parlare dall'alto". Nella polemica a distanza è intervenuto anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italia Gioco Calcio: "Alcune volte l'immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è un'opportunità importante per le stesse società. Se coloro i quali hanno problemi con la giustizia non sono d'accordo non è un problema".

http://www.gazzetta.it/Calcio/26-10-200 ... 7016.shtml
Dopo quello che è accaduto domenica e in tutta la scosa settimana, direi che il discorso di Capello (che aveva aperto questo topic) sia molto più chiaro.
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paoolino
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

«Tutti hanno diritto allo stadio
ma i violenti siano isolati»

Ha ribadito il concetto espresso a Il Secolo XIX in occasione del ritorno al Genoa in serie A e del riproporsi di Genoa-Milan: «tutti hanno diritto di andare allo stadio che deve essere di tutti, ma i violenti e i loro cattivi maestri (concetto a lui caro) devono essere isolati e puniti».

Cosimo Spagnolo, padre di Vincenzo “Spagna” ucciso di Simone Barbaglia il pomeriggio del 29 gennaio ‘95 negli incidenti che precedettero Genoa-Milan non cambia posizione. Continua, come ha fatto per anni, a conservare la memoria e a fare testimonianza, cercando di richiamare tutti al vivere civile. Genoa-Milan si ritorna il 9 maggio. Dopo 15 anni ci saranno nuovamente i tifosi milanisti. Con la “tessera del tifoso”. Lui non ci sarà perché «non è una partita come tutte le altre». Ma il dolore del ricordo non gli impedisce di essere lucido e propositivo come nella intervista rilasciata ieri a “pianetagenoa1893.net”, subito rilanciata su Facebook.

Spiega Cosimo Spagnolo: «E’ un diritto di tutte le tifoserie seguire la propria squadra ma i delinquenti vanno arginati». E poi aggiunto: «La stragrande maggioranza delle persone che va allo stadio lo fa solo per passione e non certo per creare disordini o seminare violenza. E sono convinto che tanto le società quanto le tifoserie che gli organi di polizia sappiano chi sono coloro che causano gli incidenti».

La tessera del tifoso può essere un argine alla violenza, ma solo se rivolta a “rilevare” i violenti? «Non so nei dettagli come funzioni e a chi sia rivolta, ma pensare ad una schedatura che accomuni tanto coloro che in passato si sono resi protagonisti di atti violenti che i tifosi pacifici non mi piace. La vera schedatura efficace dovrebbe riguardare solo i delinquenti, da tenere rigorosamente lontano dagli stadi».

In 15 anni negli stadi Spagnolo ha detto di non avere rilevato «differenze e, purtroppo, gli episodi che si verificavano tempo fa si ripetono ancora adesso. Le persone che vanno allo stadio con i coltelli ci sono ancora così come chi espone striscioni violenti». Cosimo Spagnolo non cavalca facili condivisioni: «I disordini, gli scontri che si sono verificati a margine del derby di Roma sono eloquenti ma non bisogna dimenticare che anche a Genova, in corso De Stefanis, sono successi fatti deprecabili. Non ne faccio una questione di colore: servono segnali forti ed efficaci per riportare la tranquillità dentro e fuori dagli stadi».

Al padre che ha perso un figlio in modo così assurdo potrebbe essere dato, almeno dopo 15 anni, ascolto
(Il secolo xix)


Tifosi Genoa: ''Non
vogliamo i milanisti''
La tifoseria organizzata del Grifone non gradisce la decisione dell'Osservatorio di consentire la trasferta di domenica ai tifosi del Milan. L'obiettivo è rendere il più difficile possibile l'accesso al settore ospiti. Rapporti tesi dopo la morte nel 1995 del tifoso rossoblù Vincenzo Spagnolo


GENOVA - Dura presa di posizione da parte della tifoseria organizzata del Genoa contro la decisione dell'Osservatorio di consentire la trasferta in Liguria ai tifosi milanisti in occasione di Genoa-Milan di domenica prossima. L'obiettivo è rendere il più difficile possibile l'accesso al settore ospiti. "Tutti i tifosi del Genoa sono invitati domenica - si legge nel comunicato della tifoseria organizzata - ad una grande adunata pacifica in piazza Verdi, antistante la stazione Brignole, attorno alle 13, da dove partirà un corteo fino al nostro stadio, dove svolgeremo un presidio agli ingressi del settore ospiti per cercare di rendere quanto più disagevole possibile l'accesso dei tifosi rossoneri nella porzione di stadio che è stata loro riservata. Vogliamo far sapere loro, nel modo più netto e risoluto, che nemmeno dopo 20 o 30 anni il nostro dolore e la nostra rabbia cesseranno, così come non smetteremo mai di ricordare il nostro fratello Spagna che continua a vivere nei nostri cuori". "Spagna" è Vincenzo Spagnolo, il tifoso genoano ucciso a coltellate, nel gennaio del 1995, negli incidenti che scoppiarono prima di Genoa-Milan. "Riteniamo inoltre vergognosa - conclude la nota - la decisione dell'Osservatorio e auspichiamo che le massime autorità cittadine preposte all'ordine pubblico correggano tale assurda decisione". (04 maggio 2010) Repubblica.it
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da corsair »

da repubblica.it, un quadro che purtroppo non sorprende, ma che definire inquietante è un eufemismo

ROMA - C'è solo rivalità di campanile, e un gemellaggio antico, dietro le pallottole spedite a Lotito e la sconfitta che gli ultrà della Lazio hanno "consigliato" ai loro giocatori nella partita contro l'Inter? È bastata la logica tribale anti-romanista ad azionare il ricatto delle bande della curva Nord o, piuttosto, nelle curve degli stadi sta succedendo qualcosa di più e di peggio che solo adesso stiamo iniziando a conoscere? "Magari fosse solo così - dice una fonte investigativa del Viminale che questa sera sarà in servizio fuori da uno stadio Olimpico blindato e destinato a trasformarsi di nuovo in teatro di scontri -. Magari potessimo rubricare come semplice spirito antisportivo quello che è accaduto prima e durante Lazio-Inter.

Il problema è che gli ultrà, ed è un elemento comune a tutte le principali tifoserie, soprattutto quella metropolitane, stanno alzando il tiro. Molte curve sono finite in mano a gruppi criminali organizzati. Che sanno con quali metodi esercitare il loro controllo e come imporlo alle società. Non lo fanno gratis, ovviamente. Lo fanno per interessi economici. Perché se prima c'era la figura del capo tifoso che metteva da parte qualcosa facendo la cresta sui biglietti, oggi ci sono vere e proprie cupole interessate a mettere le mani sui grossi introiti. Non si scatenano più solo contro le forze dell'ordine, ma anche contro le società. Il messaggio che deve passare è: comandiamo noi, e noi oggi siamo criminali. Punto".

Chi frequenta le curve e chi ne studia i flussi e le dinamiche lo conosce benissimo il salto di qualità che si sta consumando; sa qual è il virus che ha infettato le legioni dei guerrieri della domenica trasformandole in piccoli mandamenti "dove tutto è possibile e dove tutto può accadere", per dirla ancora con le parole dell'investigatore. È così da almeno un paio di stagioni. E forse anche solo casualmente tutto questo coincide con il giro di vite deciso dal ministero degli Interni, la "stretta" che ha reso la vita difficile ai tifosi più scalmanati. Le trasferte vietate. I biglietti nominali. Poi la tessera del tifoso, fumo negli occhi per gli ultrà che infatti sono scesi sul piede di guerra (gli ultimi scontri a Genova, prima del derby dell'11 aprile scorso, doriani contro forze dell'ordine).

Questo cambio di passo ha un origine e una data. Il 2 febbraio 2007. La morte a Catania dell'ispettore di polizia Filippo Raciti. Da lì in poi nulla è stato più come prima. Anche la violenza è cambiata. Non se n'è andata, si è solo riorganizzata. "È una violenza anomica, senza regole e per questo anche più pericolosa perché può esplodere in qualsiasi momento - ragiona Carlo Balestri, studioso e anima di Progetto ultrà, il laboratorio nato 15 anni fa all'interno dell'Uisp Emilia Romagna -. Siamo arrivati al capolinea o all'anno zero. Resta un panorama desolante, dove gli aspetti positivi che c'erano, l'aggregazione, l'entusiasmo, il tifo, le coreografie, sono andate a morire lasciando il posto a quello che vediamo: scontri tra bande, dove a volte tutto è deciso da chi ha interessi forti e si è infiltrato in curva. Come accade nelle grosse città".

È la linea dura imposta dalle nuove cosche del tifo. Quelle che guardano lontano e, sul modello mafioso, per ingrossare le casse, non guardano in faccia a nessuno. E quasi sempre scelgono lo scontro frontale. Roma e Milano. E Torino. Sono i laboratori di Ultras s. p. a., l'azienda che allunga i suoi tentacoli su tutto quello che c'è da mangiare dentro e fuori gli stadi: servizio d'ordine (steward), parcheggi, merchandising, biglietti, bagarini. Persino i porchettari o "paninari", come li chiamano a Roma dove gli ambulanti, se vogliono lavorare senza scocciature, devono "scucire" qualcosa ai capibastone delle due curve. "È brutto doverlo ammettere ma qui hanno tutto in mano loro - aggiunge un'altra fonte di polizia che si definisce ormai "un pezzo d'arredo dell'Olimpico" -. Molte facce conosciute in curva le trovi ai cancelli, che regolano gli ingressi. Anche in tribuna Tevere, dove un tempo c'era gente normale e invece oggi, ai derby, trovi gli ultrà perché sanno che lì possono fare casino. Io mi chiedo: ma questo le società lo sanno?".

Di certo di una cosa si sono accorte. I capi delle curve stanno tentando di "commissariare" i club. Un piano incubato per anni e esploso quando il movimento ultrà - sotto i colpi della repressione - si è trovato di fronte a un bivio: scomparire o cambiare pelle. Da qui la devastante mutazione. Con lo sbarco della malavita organizzata che vuole decidere le campagne acquisti (o cessioni). Che prende a schiaffi i giocatori (Torino, 6 gennaio e 28 marzo, prima Toro poi Juve). Che li "avverte" fuori dal campo di allenamento (è accaduto al laziale Baronio alla vigilia dell'ultimo Lazio-Inter, "dovete perdere altrimenti...").

Che si dichiara "contro il calcio moderno" e intanto stringe la presa sul business. La descrive bene il pm milanese Luca Poniz, questa trasformazione, quando firma la richiesta di rinvio a giudizio per la cupola (in 7 dietro le sbarre) dei "Guerrieri", il gruppo che ha cannibalizzato la curva Sud milanista sotto l'egida del pluripregiudicato Giancarlo Lombardi detto "Sandokan", imprenditore in Ferrari: "Sotto la copertura di una sedicente organizzazione di tifosi - scrive - il metodo scelto rispondeva a una logica prettamente criminale, del resto coerente con il profilo di Lombardi". Anche qui, come a Roma con Lotito, a Torino con la vecchia dirigenza della Juve o con Cairo presidente del Toro, gli ultrà si sono messi in rotta di collisione con i club. Scrive ancora Poniz: attraverso "un chiaro atteggiamento intimidatorio nei confronti della società Ac Milan, l'organizzazione inseriva nei rapporti con il club l'utilizzo di metodologie riferibili alla criminalità comune". La strategia si chiama "condizionamento ambientale". Lanci in campo di bengala, estorsione ai danni di dirigenti, contestazioni mirate, agguati ai giocatori all'aeroporto, per strada, al ristorante.

Ma le società sono sempre e solo vittime? Secondo il sociologo Alessandro Dal Lago - autore del celebre saggio "Descrizione di una battaglia: i rituali del tifo" - la risposta è no. "Gli ultrà hanno la complicità dei club, che data la situazione non chiara di dissesti finanziari avrebbero interesse a ricevere aiuti dal governo, e le violenze potrebbero mascherare questi aiuti o renderli accettabili". Violenze sempre più spesso decise a tavolino. È il capo della polizia Antonio Manganelli, settembre del 2008, a certificare la presenza della camorra dietro gli ultrà napoletani giunti a Roma con un treno "preso" con le maniere forti. Mastiffs, Niss ("Niente incontri solo scontri"), Masseria Cardone. Sono i padroni del San Paolo, dove i clan della Sanità e dell'alleanza di Secondigliano hanno costruito negli anni solide roccaforti. Zone franche, luoghi di potere. Gli stessi appaltati dai gruppi che comandano le curve romane: Padroni di casa e Boys (Roma), "In basso a destra" e "Irriducibili" (Lazio). Gli stessi per i quali a Milano si è molto adoperato Lombardi, uno che nel suo curriculum (rapina, lesioni, estorsione, tentato omicidio mediante armi da fuoco) vanta pure una performance cinematografica: l'anno scorso ha interpretato se stesso, un capo ultrà, nel film "L'ultimo ultras" di Stefano Calvagna, regista e protagonista, già ultrà laziale misteriosamente gambizzato fuori da un teatro romano qualche anno fa e poi finito in carcere.

Date che si incrociano. Movimenti strani. Il 23 settembre 2009 in un consiglio di zona milanese va in scena un incontro sul tema del tifo organizzato. È l'occasione per un vertice a tre tra Giancarlo Lombardi, Franco Caravita, leader storico della curva interista, e Christian Mauriello, rappresentante dei Viking della Juve. Il dominus, secondo la Digos di Milano, è sempre Lombardi. Il quale dopo aver conquistato coi suoi gorilla la curva del Milan, sarebbe intenzionato a continuare su larga scala. La fase due del progetto prevede l'estensione della penetrazione criminale alle altre curve. In primis quelle di Inter e Juve. Che vogliono dire tanti soldi. Le rivalità storiche si sotterrano nel nome degli affari. E negli affari si può convivere. Fa niente se ogni tanto ci scappa una sparatoria. Come il 17 ottobre 2006, a Sesto San Giovanni. Vittima un ultrà di 32 anni, agguato ascrivibile - secondo la Procura di Monza - alla scalata della curva rossonera. Così si muovono oggi i nuovi ultrà.
(05 maggio 2010)
"se ero forte di testa secondo me io ero uno dei migliori difensori degli ultimi trent'anni comunque" (Floyd 10)
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da parca85 »

paoolino ha scritto:«Tutti hanno diritto allo stadio
ma i violenti siano isolati»

Ha ribadito il concetto espresso a Il Secolo XIX in occasione del ritorno al Genoa in serie A e del riproporsi di Genoa-Milan: «tutti hanno diritto di andare allo stadio che deve essere di tutti, ma i violenti e i loro cattivi maestri (concetto a lui caro) devono essere isolati e puniti».

Cosimo Spagnolo, padre di Vincenzo “Spagna” ucciso di Simone Barbaglia il pomeriggio del 29 gennaio ‘95 negli incidenti che precedettero Genoa-Milan non cambia posizione. Continua, come ha fatto per anni, a conservare la memoria e a fare testimonianza, cercando di richiamare tutti al vivere civile. Genoa-Milan si ritorna il 9 maggio. Dopo 15 anni ci saranno nuovamente i tifosi milanisti. Con la “tessera del tifoso”. Lui non ci sarà perché «non è una partita come tutte le altre». Ma il dolore del ricordo non gli impedisce di essere lucido e propositivo come nella intervista rilasciata ieri a “pianetagenoa1893.net”, subito rilanciata su Facebook.

Spiega Cosimo Spagnolo: «E’ un diritto di tutte le tifoserie seguire la propria squadra ma i delinquenti vanno arginati». E poi aggiunto: «La stragrande maggioranza delle persone che va allo stadio lo fa solo per passione e non certo per creare disordini o seminare violenza. E sono convinto che tanto le società quanto le tifoserie che gli organi di polizia sappiano chi sono coloro che causano gli incidenti».

La tessera del tifoso può essere un argine alla violenza, ma solo se rivolta a “rilevare” i violenti? «Non so nei dettagli come funzioni e a chi sia rivolta, ma pensare ad una schedatura che accomuni tanto coloro che in passato si sono resi protagonisti di atti violenti che i tifosi pacifici non mi piace. La vera schedatura efficace dovrebbe riguardare solo i delinquenti, da tenere rigorosamente lontano dagli stadi».

In 15 anni negli stadi Spagnolo ha detto di non avere rilevato «differenze e, purtroppo, gli episodi che si verificavano tempo fa si ripetono ancora adesso. Le persone che vanno allo stadio con i coltelli ci sono ancora così come chi espone striscioni violenti». Cosimo Spagnolo non cavalca facili condivisioni: «I disordini, gli scontri che si sono verificati a margine del derby di Roma sono eloquenti ma non bisogna dimenticare che anche a Genova, in corso De Stefanis, sono successi fatti deprecabili. Non ne faccio una questione di colore: servono segnali forti ed efficaci per riportare la tranquillità dentro e fuori dagli stadi».

Al padre che ha perso un figlio in modo così assurdo potrebbe essere dato, almeno dopo 15 anni, ascolto
(Il secolo xix)


Tifosi Genoa: ''Non
vogliamo i milanisti''
La tifoseria organizzata del Grifone non gradisce la decisione dell'Osservatorio di consentire la trasferta di domenica ai tifosi del Milan. L'obiettivo è rendere il più difficile possibile l'accesso al settore ospiti. Rapporti tesi dopo la morte nel 1995 del tifoso rossoblù Vincenzo Spagnolo


GENOVA - Dura presa di posizione da parte della tifoseria organizzata del Genoa contro la decisione dell'Osservatorio di consentire la trasferta in Liguria ai tifosi milanisti in occasione di Genoa-Milan di domenica prossima. L'obiettivo è rendere il più difficile possibile l'accesso al settore ospiti. "Tutti i tifosi del Genoa sono invitati domenica - si legge nel comunicato della tifoseria organizzata - ad una grande adunata pacifica in piazza Verdi, antistante la stazione Brignole, attorno alle 13, da dove partirà un corteo fino al nostro stadio, dove svolgeremo un presidio agli ingressi del settore ospiti per cercare di rendere quanto più disagevole possibile l'accesso dei tifosi rossoneri nella porzione di stadio che è stata loro riservata. Vogliamo far sapere loro, nel modo più netto e risoluto, che nemmeno dopo 20 o 30 anni il nostro dolore e la nostra rabbia cesseranno, così come non smetteremo mai di ricordare il nostro fratello Spagna che continua a vivere nei nostri cuori". "Spagna" è Vincenzo Spagnolo, il tifoso genoano ucciso a coltellate, nel gennaio del 1995, negli incidenti che scoppiarono prima di Genoa-Milan. "Riteniamo inoltre vergognosa - conclude la nota - la decisione dell'Osservatorio e auspichiamo che le massime autorità cittadine preposte all'ordine pubblico correggano tale assurda decisione". (04 maggio 2010) Repubblica.it
Che tristezza....15 anni dopo..."Rendere quanto più disagevole possibile l'accesso dei tifosi rossoneri nella porzione di stadio che è stata loro riservata" #1#
Questa gente è il male del calcio. Ma va allo stadio per seguire la partita e non rompere le balle alla gente
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da Burano »

"No al calcio moderno"
Loro, uomini veri in un calcio falso :lol: #103#
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

I TIFOSI NON LO VOGLIONO
Cairo diserta Superga:
"Ci andrò poi, da solo"

Il presidente rinuncia alle
celebrazioni del 4 maggio
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Ci sono porte che si aprono ed altre che si chiudono. Forse definitivamente. Il Toro oggi pomeriggio, dopo oltre due mesi di silenzio stampa ed oscurantismo, si allenerà alla Sisport alla presenza dei tifosi. Urbano Cairo, invece, domani a Superga per il 61° anniversario della tragedia del Grande Torino non sarà con la squadra in mezzo al popolo granata. «Ho deciso molto a malincuore di non partecipare - ha scritto il presidente in una lettera aperta - per evitare che, in una ricorrenza così importante, ci potessero essere polemiche e divisioni con alcuni tifosi che mi hanno invitato a non salire alla Basilica».

Memore degli insulti a Rosina dello scorso 4 maggio e con una soglia di attenzione molto alta per la sua sicurezza personale (scorta quando viene a Torino e partita all’Olimpico vissuta dai palchi), Cairo ha preferito fare un passo indietro per evitare una brutta pagina nel giorno più sacro del Toro. «E' una scelta dolorosa e spiacevole - spiega Cairo - ma voglio che il 4 maggio sia una giornata serena e di ricordo. E' la prima volta che accade da quando sono presidente del Torino: mi dispiace molto, in quanto avrei voluto condividere coi tifosi questo momento di preghiera. Sarò idealmente al loro fianco e andrò a Superga da solo nei prossimi giorni per mettere un fiore davanti alla lapide».

Il dietrofront del presidente è arrivato dopo una giornata di riflessione post vittoria interna sul Gallipoli (2-0 firmato Salgado e Rubin). Lo striscione apparso in Maratona (Caro Urbano, a Superga non ti vogliamo) e i cori offensivi erano la spia di un malessere pericoloso. «Io volevo andarci - ribadisce Cairo -, ma a questo punto credo sia giusto che domani sia una giornata di unità che non deve essere macchiata da nessun tipo di polemica».

Non è la prima volta che un presidente granata non sale a Superga: Calleri non ci andava quasi mai, Romero nel 2003 non partecipò alle celebrazioni (cadevano il giorno dopo la retrocessione, passato alla storia come la marcia dei 40mila dell’orgoglio granata) e nel 2004 neanche la squadra si fece vedere su forti pressioni della piazza. La storia si ripete, anche se per Cairo «chi contesta è solo una minoranza ed io devo tutelare anche gli altri tifosi». In ogni caso il divieto di Superga non accelererà la cessione del club. «Il Toro è sempre in vendita - ricorda -, ma le condizioni non sono cambiate: chi lo vuole deve essere più ricco, più capace, più organizzato e più tifoso di me. E poi vorrei far notare che non abbiamo esposizioni con le banche e il debito di 51 milioni di euro del 2008 è stato dimezzato nel 2009, e ci sono anche crediti a favore».

Manca poco più di un mese alla fine del campionato (appendice playoff esclusa) e mai come in questa occasione il Toro viaggia su due binari opposti. Da una parte c'è la necessità di avere il popolo granata al proprio fianco per la volata promozione (sabato a Modena c'è lo scontro diretto col Sassuolo), dall’altra c'è un Cairo che vorrebbe starsene in disparte per non agitare le acque. Esigenze in contrasto che si miscelano nella settimana più importante per il Toro. «Siamo noi gli artefici del nostro destino», ha sintetizzato il diesse Petrachi. Compreso quello di Cairo.
(La Stampa)
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da parca85 »

Ma ci rendiamo conto di che poteri abbiano gli ultra? solo oggi le due notizie pubblicate da paoolino danno sconforto: i genoani che hannoo intenzione (pacificamente eh.... :roll: ) di rendere il più difficoltoso possibile l'accesso allo stadio dei tifosi del Milan e i tifosi (anzi, i fondamentalisti) del Torino che non vogliono che Cairo partecipi alla cerimonia in ricordo di Superga (e l'anno scorso mi pare di ricordare vi contestarono Rosina)...
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da uglygeek »

L'altro ieri a Philadelphia un tifoso ha invaso il campo della partita di baseball sventolando festivo un panno bianco.
Un poliziotto l'ha "taserato" sul posto (http://en.wikipedia.org/wiki/Taser).
Forse li' sono eccessivi, ma qui ci vorrebbe molta meno tolleranza. (-).
Ultima modifica di uglygeek il mer mag 05, 2010 2:58 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: "In Italia comandano gli ultrà"

Messaggio da paoolino »

uglygeek ha scritto:L'altro ieri a Philadelphia un tifoso ha invaso il campo della partita di baseball sventolando festivo un panno bianco.
Un poliziotto l'ha "taserato" sul posto (http://en.wikipedia.org/wiki/Taser).
Forse li' sono eccessivi, ma qui ci vorrebbe molta meno tolleranza. Gli ultras sono il cancro del calcio.
Tra l'altro mi pare che negli Stati Uniti, episodi legati a scontri tra gruppi di tifoserie avversarie -anche negli sport di squadra - non siano mai esistiti (però potrei sbagliarmi e non conoscere qualche episodio specifico).
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