L'editoriale di Pippo&Potito
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Una delle sensazioni che la razza umana perde, con il passar inesorabile della vita, è la capacità di sognare. Quando siamo bambini pochi sono i pensieri che ci passano per la testa e più lungo è il nostro periodo sognatore. Crescendo, l’accumulo di stress, mariti e mogli pesanti e la riduzione del tempo destinato al dormire annullano o comunque abbassano il tempo giornaliero dedicato ai sogni. Bisogna allora accontentarsi dei sogni ad occhi aperti, quelli che si vivono durante la nostra fase attiva. Il nostro campionato, tanto derelitto quanto vituperato, ci offre la possibilità di sognare, vedendo sempre più da sola al comando l’Udinese di Francesco Guidolin.
La favola Udinese parte da molto lontano. Il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, è uno dei pochi che nel calcio si è sia arricchito sia ha ottenuto risultati, disponendo di una dote rara tra i dirigenti calcistici italiani, ovvero l’intelligenza mista a competenza. La gran parte dei presidenti fruttaioli delle altre squadre o sperperano i quattrini per giocatori banali finchè non ottengono un risultato (vedi il Moratti di qualche anno fa) o vendono tutti anche a costo di retrocedere pur di gonfiare le proprie saccocce (vedi il Garrone dell’anno scorso).Giampaolo Pozzo è stato il primo in Italia a creare una struttura di osservatori in tutto il Mondo, che garantiscono che ogni giocatore comprato dalla squadre friulana sia un giovane potenziale fenomeno. Quando una macchina non di lusso ma performante viene poi affidata ad un pilota che, nonostante la sua età, doppia tutti per esperienza, sagacia e preparazione, il collettivo diventa coeso e la squadra gioca a memoria. E per questo i friulani riescono a dominare il nostro campionato pur avendo ceduto giocatori di livello top mondiale come Sanchez, Inler e Zapata. Oggi nessun traguardo deve essere precluso a questa Udinese, che già mercoledì avrà un bel banco di prova al San Paolo con il Napoli. Che, differentemente dal Novara, in porta schiererà un portiere di ruolo.
La settima giornata (l’ottava per gli analisti, dai quali dovrebbero andare quei cretini dei calciatori che hanno scioperato) ha regalato il definitivo risveglio delle milanesi e delle romane. Dopo il primo tempo della partita libatoria contro il Lecce, il Milan perdeva 3-0. Poi è entrato il vero fuoriclasse della serie A, Kevin Boateng, detto il Principe (come il grande Giannini). Da solo questo variopinto calciatore è riuscito a rimontare il Lecce, aprendo la strada al successo dei rossoneri, che si ricandidano in maniera forte per lo scudetto. Scudetto a cui non ha rinunciato l’Inter, che con l’arrivo di Ranieri sembra aver ritrovato un gioco e soprattutto aver acquisito quella solidità difensiva e quella voglia di giocare che mancavano alla formazione allentata ad inizio anno dallo zio Gasp.
A Roma si sta ancora meglio che a Milano, e non parliamo di clima (andrebbe fatto per sottolineare come gli abitanti della Padania non sono stati preparati all’arrivo del primo freddo. Passeggiando sulle ancora calde ceneri del Bologna, la Lazio ha fatto capire al mondo intero che quest’anno chi vuole vincere deve prima battere questa Lazio. Che è cosa assai dura perché il Presidente Lotito ha messo a disposizione di Edy Reja dei giocatori valorosi, in maniera particolare in attacco con Klose e Cisse, due personaggi che a vederli in faccia ti spaventi ma che forse anche per questo formano un tandem irrefrenabile su ogni campo. Sulla sponda giallorossa finalmente Enrique Iglesias si è deciso di far giocare il nuovo talento del nostro campionato, questo Eric Lamela, che tanto ha fatto di bello in Argentina e che era conteso, prima di scegliere la Capitale Eterna, da almeno 12 squadre italiane. Con questo Lamela e se Totti tornerà a breve quello dei tempi migliori (quando non faceva gli spot televisivi della Vodafone indossando domenicalmente una maglia con scritto Wind) anche la Roma può vincere qualunque cosa.
Ma siccome questo è il regno della coerenza, della trasparenza e della verità, ribadiamo ancora una volta che la grande favorita al titolo tricolore resta la Juventus. Il pareggio ottenuto contro il Genoa deve essere lo stimolo per Antonio Conte per lavorare sulla testa, spesso vuota, dei suoi giocatori. Quando ti ritrovi per due volte davanti, in casa e contro un avversario che definire modesto sarebbe fargli un complimento, e ti chiami Juventus tu la partita la devi vincere. A calcio, se la testa pensa altrove, si gioca male. E si perde. Amen.
La giornata ha visto l’ufficiale entrata in crisi del Napoli, che pareggia sulle gambe una partita allo stadio di Cagliari, dimostrando di non essere capace di sostenere il doppio impegno in Campionato ed in Champions League. L’indecente pareggio casalingo della Fiorentina contro il Catania potrebbe dire finalmente la parola fine tra la squadra degli scarpari di lusso e Sinisa Mihajlovic, uno che l’allenatore lo fa per motivi alquanto misteriosi. Il Siena di Sannino batte il Cesena e fa capire a tutti che, essendo capace di vincere gli scontri diretti con le piccole squadre, si salverà a mani tese. Straordinario successo dell’Atalanta a Parma, con man of the match quel Maxi Moralez, voluto a Bergamo dalla più grande garanzia dirigenziale calcistica italiana (ed adesso è quanto mai appropriato e calzante il richiamo a quello che sopra è stato scritto per la sua ex squadra, l’Udinese, dove dirigeva l’equipe degli osservatori) Pierpaolo Marino.
La favola Udinese parte da molto lontano. Il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, è uno dei pochi che nel calcio si è sia arricchito sia ha ottenuto risultati, disponendo di una dote rara tra i dirigenti calcistici italiani, ovvero l’intelligenza mista a competenza. La gran parte dei presidenti fruttaioli delle altre squadre o sperperano i quattrini per giocatori banali finchè non ottengono un risultato (vedi il Moratti di qualche anno fa) o vendono tutti anche a costo di retrocedere pur di gonfiare le proprie saccocce (vedi il Garrone dell’anno scorso).Giampaolo Pozzo è stato il primo in Italia a creare una struttura di osservatori in tutto il Mondo, che garantiscono che ogni giocatore comprato dalla squadre friulana sia un giovane potenziale fenomeno. Quando una macchina non di lusso ma performante viene poi affidata ad un pilota che, nonostante la sua età, doppia tutti per esperienza, sagacia e preparazione, il collettivo diventa coeso e la squadra gioca a memoria. E per questo i friulani riescono a dominare il nostro campionato pur avendo ceduto giocatori di livello top mondiale come Sanchez, Inler e Zapata. Oggi nessun traguardo deve essere precluso a questa Udinese, che già mercoledì avrà un bel banco di prova al San Paolo con il Napoli. Che, differentemente dal Novara, in porta schiererà un portiere di ruolo.
La settima giornata (l’ottava per gli analisti, dai quali dovrebbero andare quei cretini dei calciatori che hanno scioperato) ha regalato il definitivo risveglio delle milanesi e delle romane. Dopo il primo tempo della partita libatoria contro il Lecce, il Milan perdeva 3-0. Poi è entrato il vero fuoriclasse della serie A, Kevin Boateng, detto il Principe (come il grande Giannini). Da solo questo variopinto calciatore è riuscito a rimontare il Lecce, aprendo la strada al successo dei rossoneri, che si ricandidano in maniera forte per lo scudetto. Scudetto a cui non ha rinunciato l’Inter, che con l’arrivo di Ranieri sembra aver ritrovato un gioco e soprattutto aver acquisito quella solidità difensiva e quella voglia di giocare che mancavano alla formazione allentata ad inizio anno dallo zio Gasp.
A Roma si sta ancora meglio che a Milano, e non parliamo di clima (andrebbe fatto per sottolineare come gli abitanti della Padania non sono stati preparati all’arrivo del primo freddo. Passeggiando sulle ancora calde ceneri del Bologna, la Lazio ha fatto capire al mondo intero che quest’anno chi vuole vincere deve prima battere questa Lazio. Che è cosa assai dura perché il Presidente Lotito ha messo a disposizione di Edy Reja dei giocatori valorosi, in maniera particolare in attacco con Klose e Cisse, due personaggi che a vederli in faccia ti spaventi ma che forse anche per questo formano un tandem irrefrenabile su ogni campo. Sulla sponda giallorossa finalmente Enrique Iglesias si è deciso di far giocare il nuovo talento del nostro campionato, questo Eric Lamela, che tanto ha fatto di bello in Argentina e che era conteso, prima di scegliere la Capitale Eterna, da almeno 12 squadre italiane. Con questo Lamela e se Totti tornerà a breve quello dei tempi migliori (quando non faceva gli spot televisivi della Vodafone indossando domenicalmente una maglia con scritto Wind) anche la Roma può vincere qualunque cosa.
Ma siccome questo è il regno della coerenza, della trasparenza e della verità, ribadiamo ancora una volta che la grande favorita al titolo tricolore resta la Juventus. Il pareggio ottenuto contro il Genoa deve essere lo stimolo per Antonio Conte per lavorare sulla testa, spesso vuota, dei suoi giocatori. Quando ti ritrovi per due volte davanti, in casa e contro un avversario che definire modesto sarebbe fargli un complimento, e ti chiami Juventus tu la partita la devi vincere. A calcio, se la testa pensa altrove, si gioca male. E si perde. Amen.
La giornata ha visto l’ufficiale entrata in crisi del Napoli, che pareggia sulle gambe una partita allo stadio di Cagliari, dimostrando di non essere capace di sostenere il doppio impegno in Campionato ed in Champions League. L’indecente pareggio casalingo della Fiorentina contro il Catania potrebbe dire finalmente la parola fine tra la squadra degli scarpari di lusso e Sinisa Mihajlovic, uno che l’allenatore lo fa per motivi alquanto misteriosi. Il Siena di Sannino batte il Cesena e fa capire a tutti che, essendo capace di vincere gli scontri diretti con le piccole squadre, si salverà a mani tese. Straordinario successo dell’Atalanta a Parma, con man of the match quel Maxi Moralez, voluto a Bergamo dalla più grande garanzia dirigenziale calcistica italiana (ed adesso è quanto mai appropriato e calzante il richiamo a quello che sopra è stato scritto per la sua ex squadra, l’Udinese, dove dirigeva l’equipe degli osservatori) Pierpaolo Marino.
In a lot of ways investing is like tennis. In tennis, having a killer serve and a great backhand will win you a lot of points, but any advantage that these skills confer can be quickly wiped out with a string of double faults or unforced errors.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Voto 4
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
senza particolari colpi. voto 6
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
si volteggia sempre su quote altissime.
Voto 8.
Voto 8.
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
l'incipit esistenzialista è di grandissima classe, altro che!
E segnalo anche questo altro numero di alta scuola
E segnalo anche questo altro numero di alta scuola
voto 7,5Ma siccome questo è il regno della coerenza, della trasparenza e della verità
"se ero forte di testa secondo me io ero uno dei migliori difensori degli ultimi trent'anni comunque" (Floyd 10)
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
non lo so, la maturità ha portato un invidiabile equilibrio stilistico e un'inedita padronanza della metafora, ma d'altra parte ha smussato la provocatoria spigolosità dei primi tempi. Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
Voto: 6.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
Voto: 6.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Rosewall voto 9.Rosewall ha scritto:non lo so, la maturità ha portato un invidiabile equilibrio stilistico e un'inedita padronanza della metafora, ma d'altra parte ha smussato la provocatoria spigolosità dei primi tempi. Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
beh, davanti al Talento non c'è mio voto che possa essere adeguato.Okefenokee ha scritto:Rosewall voto 9.Rosewall ha scritto:non lo so, la maturità ha portato un invidiabile equilibrio stilistico e un'inedita padronanza della metafora, ma d'altra parte ha smussato la provocatoria spigolosità dei primi tempi. Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
MAGNIFICO!Rosewall ha scritto:non lo so, la maturità ha portato un invidiabile equilibrio stilistico e un'inedita padronanza della metafora, ma d'altra parte ha smussato la provocatoria spigolosità dei primi tempi. Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
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Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pippo voto 7 (manca la ars polemica che l'ha reso celebre).
Rosewall voto 9.
Rosewall voto 9.
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
miggen ha scritto:Pippo voto 7 (manca la ars polemica che l'ha reso celebre).
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
comprate la raccolta di Pippo e Potito e renderete la vostra biblioteca una grande protagonista del novecentoRosewall ha scritto: Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
E in omaggio un capolavoro di Franco StaccolananaNickognito ha scritto:comprate la raccolta di Pippo e Potito e renderete la vostra biblioteca una grande protagonista del novecentoRosewall ha scritto: Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
dsdifr ha scritto:beh, davanti al Talento non c'è mio voto che possa essere adeguato.Okefenokee ha scritto:Rosewall voto 9.Rosewall ha scritto:non lo so, la maturità ha portato un invidiabile equilibrio stilistico e un'inedita padronanza della metafora, ma d'altra parte ha smussato la provocatoria spigolosità dei primi tempi. Manca quasi del tutto quella formidabile attitudine sperimentale che aveva collocato il Nostro al crocevia delle correnti più importanti del nuovo millennio: dal ridicolismo all'autocontraddizionismo, dall'illogicismo al delaurentismo.
Per carità, non vuole essere un giudizio definitivo, anche Dostoevskij visse una parabola simile ma seppe poi ritrovare la vitalità perduta.
E se gli elogi a Udinese, romane, milanesi, sfiorano la maniera, il riferimento finale a Marino riprende una tematica da sempre cara all'autore - l'ossessivo ricondurre qualsiasi evento a pochi personaggi - che lascia sperare in futuri editoriali meno concilianti.
Voto: 6.
Ma cosa hai scritto? Una delle cose migliori di sempre!
Ma questo è matto?! (cit.)
La sto rileggendo, questo post è da mandare a memoria
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pippo, ti chiedo di essere molto duro con Mihajlovic.
Per una volta sono io a pregarti di farlo.
Poi gli faremo recapitare il tuo post, sia mai si dimetta
Per una volta sono io a pregarti di farlo.
Poi gli faremo recapitare il tuo post, sia mai si dimetta
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pippo è diventato il manager della Oprandi, non ha più tempo per noi
"...il vero scopo di un viaggiatore dovrebbe essere quello di migliorare gli uomini di renderli più saggi e di temprarne gli animi con esempi buoni e cattivi, tratti dalla descrizione di terre lontane"
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Andy ha scritto:Pippo è diventato il manager della Oprandi, non ha più tempo per noi
Gli deve aver scritto la pagina wikipedia, guardate in fondo, di chi è tifosissima... http://it.wikipedia.org/wiki/Romina_Oprandi
Che cozza un po' con un link sul suo sito http://www.rominaoprandi.com/wac.2351+LINKS.html
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Comunque lo stile è suo
L'inizio del 2007 ha visto la giovane italiana perdere al primo turno...
Dall'ultimo editoriale
La giornata ha visto l’ufficiale entrata in crisi del Napoli
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Il sito non è aggiornatissimo però, sembra la copia di scaruffi.com!
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pitone ha scritto:Andy ha scritto:Pippo è diventato il manager della Oprandi, non ha più tempo per noi
Gli deve aver scritto la pagina wikipedia, guardate in fondo, di chi è tifosissima... http://it.wikipedia.org/wiki/Romina_Oprandi
Che cozza un po' con un link sul suo sito http://www.rominaoprandi.com/wac.2351+LINKS.html
avrà cambiato squadra per amore?
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
comunque non c'è accenno di arbitraggi errati, falli di piede ingiusti e overrule sui match point
non l'ha scritta lui la pagina wikipedia
non l'ha scritta lui la pagina wikipedia
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pippo, se non ci fai l'editoriale, parto io con un editoriale al vetriolo sulla Oprandi nel suo fanclub. Io te lo dico.
A ridateme er mi vecchio nick Sono ferribotte
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Pippo é stato arrestato
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Ah allora è vero.. non volevo crederci
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Ma poi proprio il Rolex a una signora, dai...
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
No ha scippato la ragazza di Lavezzitaylorhawkins89 ha scritto:Ma poi proprio il Rolex a una signora, dai...
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
No ha scippato la ragazza a Lavezzi
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
No, ha scippato Lavezzi a una ragazza
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Apollo_Creed. ha scritto:No, ha scippato Lavazza a una ragazza
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Uno dei pochi sollazzi rimasti all'italiano medio, dopo il salasso operato nei giorni scorsi dai tecnocrati del governo Monti, è il giuoco del calcio.
E' la domenica il giorno prediletto dal sopraccitato italico, lo stesso che va sempre in gol con la propria consorte nel fine settimana e che nei turni infrasettimanali gigioneggia con le amanti, come De Sica insegna, domenica che inesorabilmente viene rovinata da un campionato-spezzatino che sposta gli equilibri e riduce lo spazio dedicato agli appassionati del pallone.
Una delle poche compagini che invoglia il nostalgico pallonaro è l'Udinese, che riesce a espugnare il San Siro, umiliando un Inter nervosa, lontana parente di quella che, spocchiosa, qualche anno fa, saliva sul tetto del mondo. Se i Pozzo avessero i quattrini di Moratti, probabilmente avremmo una squadra friulana sul tetto d'Europa e meno petrolio nei nostri mari.
Non commettono passi falsi le altre grandi: il Napoli trova una rotonda vittoria casalinga contro il Lecce, che verrà guidato dal Checco Zalone degli allenatori, quel Serse Cosmi che fece bene a Perugia e fece godere come ricci tanti italiani esattamente undici anni fa.
Si conferma il momento di forma per il Milan, che riesce a domare il Genoa grazie alle marcature di Nocerino e del solito Ibrahimovic.
Ma è la Juventus, la grande favorita del campionato, nonostante le entrate da macellaio di qualche giocatore del Cesena(forse ispirate all'attuale Governo?) che costringe il sottoscritto a riprendere un tema di cui si farebbe volentieri a meno in questa rubrica:l'arbitraggio. E basti citare il nome del giudice di gara,Doveri, per capire che la Vecchia Signora si è finalmente liberata del fantasma di Moggi e riappropriata del posteriore che le è consono. Del resto l'allenatore dei bianconeri, è quel Conte, lo stesso che avrebbe molto da insegnare a Berlusconi in fatto di toupet e scelta dell'organico.
Concludiamo questo spazio sulla mesta massima serie che ci ritroviamo, annotando l'ennesima sconfitta della Roma sempre più umiliata dal suo allenatore Enrique Iglesias, uno che se ci fosse lo spread nel mondo del calcio verrebbe preso a calci nel posteriore e rispedito a Coverciano, come ha fatto il buon Della Valle con Mihajlovic, uno che di calci e scarpe se ne intende.
E' la domenica il giorno prediletto dal sopraccitato italico, lo stesso che va sempre in gol con la propria consorte nel fine settimana e che nei turni infrasettimanali gigioneggia con le amanti, come De Sica insegna, domenica che inesorabilmente viene rovinata da un campionato-spezzatino che sposta gli equilibri e riduce lo spazio dedicato agli appassionati del pallone.
Una delle poche compagini che invoglia il nostalgico pallonaro è l'Udinese, che riesce a espugnare il San Siro, umiliando un Inter nervosa, lontana parente di quella che, spocchiosa, qualche anno fa, saliva sul tetto del mondo. Se i Pozzo avessero i quattrini di Moratti, probabilmente avremmo una squadra friulana sul tetto d'Europa e meno petrolio nei nostri mari.
Non commettono passi falsi le altre grandi: il Napoli trova una rotonda vittoria casalinga contro il Lecce, che verrà guidato dal Checco Zalone degli allenatori, quel Serse Cosmi che fece bene a Perugia e fece godere come ricci tanti italiani esattamente undici anni fa.
Si conferma il momento di forma per il Milan, che riesce a domare il Genoa grazie alle marcature di Nocerino e del solito Ibrahimovic.
Ma è la Juventus, la grande favorita del campionato, nonostante le entrate da macellaio di qualche giocatore del Cesena(forse ispirate all'attuale Governo?) che costringe il sottoscritto a riprendere un tema di cui si farebbe volentieri a meno in questa rubrica:l'arbitraggio. E basti citare il nome del giudice di gara,Doveri, per capire che la Vecchia Signora si è finalmente liberata del fantasma di Moggi e riappropriata del posteriore che le è consono. Del resto l'allenatore dei bianconeri, è quel Conte, lo stesso che avrebbe molto da insegnare a Berlusconi in fatto di toupet e scelta dell'organico.
Concludiamo questo spazio sulla mesta massima serie che ci ritroviamo, annotando l'ennesima sconfitta della Roma sempre più umiliata dal suo allenatore Enrique Iglesias, uno che se ci fosse lo spread nel mondo del calcio verrebbe preso a calci nel posteriore e rispedito a Coverciano, come ha fatto il buon Della Valle con Mihajlovic, uno che di calci e scarpe se ne intende.
Ultima modifica di taylorhawkins89 il gio dic 08, 2011 3:00 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
eh?Concludiamo questo spazio sulla mesta massima serie che ci ritroviamo, annotando l'ennesime sconfitte di Roma e Fiorentina, sempre più umiliate dai suoi allenatori Enrique Iglesias e Mihajlovic.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Non è un cavallo di battaglia di Pippo l'odio per Sinisa e Luis Enrique?
- dsdifr
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
ho capito ma
1- Sinisa è stato sollevato dall'incarico
2- la Fiorentina domenica non ha perso
3- sarebbe stato impossibile che Fiorentina e Roma avessero perso tutte e due contemporaneamente, essendo avversarie
Pippo è famoso per cambiare opinione da una settimana all'altra, ma non per calarsi gli acidi
1- Sinisa è stato sollevato dall'incarico
2- la Fiorentina domenica non ha perso
3- sarebbe stato impossibile che Fiorentina e Roma avessero perso tutte e due contemporaneamente, essendo avversarie
Pippo è famoso per cambiare opinione da una settimana all'altra, ma non per calarsi gli acidi
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Forse ho preso alcuni risultati dalla giornata sbagliata, ho fatto l'editoriale ieri e non ho riletto.
Edito.
Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Non è passato manco un anno.taylorhawkins89 ha scritto:un Inter nervosa, lontana parente di quella che, spocchiosa, qualche anno fa, saliva sul tetto del mondo.
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
Ti ricordo che stai commentando un editoriale del finto p&p. Comunque per salire sul tetto del mondo intendevo la vittoria in Champions, l'intercontinentale è uno spareggio di due partite.
Da notare com'è facile cambiare idea o editare un editoriale all p6p, basta inserire due o tre frasi ad effetto e il gioco è fatto.
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- dsdifr
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
nonostante abbia fatto un gran pastrocchio mescolando giornate diverse e postando sotto l.s.d, applaudiamo il coraggio di Taylor e lo invitiamo al BIS per martedì prossimo.
- djagermaister
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Re: L'editoriale di Pippo&Potito
dsdifr ha scritto: Pippo è famoso per cambiare opinione da una settimana all'altra, ma non per calarsi gli acidi