La mediocrità del giornalismo sportivo

Ora manca solo il ritorno di PippoePotito!
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Ma il punto è che per la Flamingo la medaglia è come per il mio avversario giocare contando i punti.

Ha bisogno di quello stimolo.

con tutto il rispetto, se il tuo amico si sacrifica per anni per l'obiettivo di contare i punti con te, e' pazzo.
Se lo fa per un'oretta mentre gioca e poi se ne frega, non c'entra nulla.
Nickognito ha scritto:
Ma sai quanti ce ne saranno di questi soggetti? Chiedi a tuborovescio quanti ne incontra sui campi di quarta di persone che avranno malumore anche per più di un mese a seconda del risultato di una partita.
Ho capito, lo so, sono persone che hanno dei problemi mentali, per me. Pensavo che per un professionista olimpionico la cosa fosse piu' complessa, ma forse hanno solo problemi mentali, non saprei.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

Johnny Rex ha scritto:
Nickognito ha scritto: Insomma, su, mettiamola cosi', la grande maggioranza degli atleti non ci tiene molto a vincere.
Magari quelli che per farli,i soldi, devono vincere per forza ci tengono un po' di più.

F.F.

ma infatti ho detto 'escluso i soldi'.
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Nasty
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nasty »

E pensare che c'è gente che sta male un mese se la squadra per cui fa il tifo perde il derby.

Se hanno problemi mentali gli atleti... I tifosi, allora?
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto: D'altra parte la delusione nasce quando si ha la consapevolezza che, in questo contesto, non si è riusciti a dare il proprio massimo (caso Pilato).
Ma perche', a parte la delusione del momento, questo dovrebbe condizionarti cosi' tanto a lungo? E' quello che cerco di capire. Anche perche' ci hai rimesso solo te, al massimo una tua squadra, non e' che, siccome non hai dato il massimo, tuo figlio e' diventato tossicodipendente, boh, o si e' creato il coronavirus. Hai perso un premio te.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

Nasty ha scritto:E pensare che c'è gente che sta male un mese se la squadra per cui fa il tifo perde il derby.

Se hanno problemi mentali gli atleti... I tifosi, allora?

Vabbe', si sa, come dire 'e gli schizofrenici allora'? Si sa, li hanno, per gli atleti supponevo ci fossero altri motivi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da balbysauro »

ci sono tante sfumature, impossibile riassumere tutto in una sola motivazione

penso che per alcuni atleti la competizione sia il vero stimolo (stiamo vedendo come Federer abbia "tirato" Nadal ed entrambi lo abbiano fatto con Djokovic, ad esempio): conta sì vincere, ma conta anche e soprattutto battere i propri avversari e/o non perdere da loro

questo se pensi di poter vincere: se sai di non poterlo fare sei contento di aver raggiunto il massimo che pensavi di poter fare, se fai il tuo primato personale, ecc.


in ogni caso credo che entri in gioco un meccanismo psicologico per cui se investi tanto in una attività ti aspetti altrettanto
e se ti aspetti di vincere e non lo fai, in un certo senso hai fallito: da qua la gioia o il dispiacere

e forse conta anche il fatto di avere un riconoscimento tangibile, numerico, metallico :)
io posso pensare di essere bravo in qualcosa, ma me lo devono riconoscere anche gli altri
e attraverso un primo posto, in un certo senso, ciò avviene
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

balbysauro ha scritto:ci sono tante sfumature, impossibile riassumere tutto in una sola motivazione
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:
Ma il punto è che per la Flamingo la medaglia è come per il mio avversario giocare contando i punti.

Ha bisogno di quello stimolo.

con tutto il rispetto, se il tuo amico si sacrifica per anni per l'obiettivo di contare i punti con te, e' pazzo.
Se lo fa per un'oretta mentre gioca e poi se ne frega, non c'entra nulla.
Nickognito ha scritto:
Ma sai quanti ce ne saranno di questi soggetti? Chiedi a tuborovescio quanti ne incontra sui campi di quarta di persone che avranno malumore anche per più di un mese a seconda del risultato di una partita.
Ho capito, lo so, sono persone che hanno dei problemi mentali, per me. Pensavo che per un professionista olimpionico la cosa fosse piu' complessa, ma forse hanno solo problemi mentali, non saprei.
Non so che dirti. È proprio una questione di forma mentis agonistica, che io per esempio non ho per niente, ma penso che abbiano invece tutti quelli che fanno gli sportivi professionisti.
Ricordo ancora qualche anno fa che facevo un corso di tennis per adulti, e c’era una signora che aveva una ventina di anni più di me. Io ero tra quelli del corso che giocava meglio. La signora a fine ora voleva sempre fare un set con me, invece che giocare con le altre donne del corso o con quelli più scarsi. “Il mio obiettivo è riuscire a batterti” diceva ogni volta.
Poi qualche tempo dopo, la stessa tizia, aveva anche cominciato a fare nuoto. Parlandone diceva “però io a nuotare così mi annoio. Allora sono andata a vedermi qual è il record del mondo femminile sui 1.500 mt, e nuoto con quell’obiettivo in testa”
Insomma, questa signora è certamente una che ha una forma mentis agonistica. Non si accontenta di quello che riesce a fare, ma ha bisogno di una sfida per stimolarsi, e anche se con ambizioni difficilmente raggiungibili, comunque “le rode” se non le soddisfa.
Ripeto, credo che se non hai un approccio allo sport come questa persona, difficilmente puoi emergere come sportivo professionista.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto: D'altra parte la delusione nasce quando si ha la consapevolezza che, in questo contesto, non si è riusciti a dare il proprio massimo (caso Pilato).
Ma perche', a parte la delusione del momento, questo dovrebbe condizionarti cosi' tanto a lungo?
Ma perché fare del tuo meglio in quella specifica gara è l’obiettivo della tua vita (almeno fino a quel momento). Vivi per quello. E sai che non è neanche scontato poter mai tornare a disputare quella stessa competizione. Se sei un fenomeno, puoi disputarne 3/4. Ma per I più, l’occasione è unica.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Gios »

Amici guardando le olimpiadi in questi giorni quanti sarebbero da TSO quanti.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Monheim »

paoolino ha scritto:Non so che dirti. È proprio una questione di forma mentis agonistica, che io per esempio non ho per niente, ma penso che abbiano invece tutti quelli che fanno gli sportivi professionisti.
Ricordo ancora qualche anno fa che facevo un corso di tennis per adulti, e c’era una signora che aveva una ventina di anni più di me. Io ero tra quelli del corso che giocava meglio. La signora a fine ora voleva sempre fare un set con me, invece che giocare con le altre donne del corso o con quelli più scarsi. “Il mio obiettivo è riuscire a batterti” diceva ogni volta.
Poi qualche tempo dopo, la stessa tizia, aveva anche cominciato a fare nuoto. Parlandone diceva “però io a nuotare così mi annoio. Allora sono andata a vedermi qual è il record del mondo femminile sui 1.500 mt, e nuoto con quell’obiettivo in testa”
Insomma, questa signora è certamente una che ha una forma mentis agonistica. Non si accontenta di quello che riesce a fare, ma ha bisogno di una sfida per stimolarsi, e anche se con ambizioni difficilmente raggiungibili, comunque “le rode” se non le soddisfa.
Ripeto, credo che se non hai un approccio allo sport come questa persona, difficilmente puoi emergere come sportivo professionista.
Nel caso specifico hai comunque giocato tanto per alla luce della tua assente forma mentis agonistica oppure ti sei impegnato più del solito per non darle la soddisfazione di vincere contro uno dei migliori del corso?

Mi pare tu abbia sui quaranta anni. Singolare pensare a una signora sui cinquantacinque (qualche anno fa) con l'obiettivo del record del mondo sui 1500 metri nel nuoto (ovviamente irraggiungibile, ma è insolito anche solo credere che lo avesse come riferimento).

Che lavoro faceva la signora? Mi piace immaginarla tipo ambiziosa manager d'azienda. :wink:
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Monheim ha scritto: Nel caso specifico hai comunque giocato tanto per alla luce della tua assente forma mentis agonistica oppure ti sei impegnato più del solito per non darle la soddisfazione di vincere contro uno dei migliori del corso?
Diciamo che è più una via di mezzo. Giocavo con un impegno "normale", senza l'ansia o la voglia di vincere assoluta. Ma tanto mi bastava per batterla.
Monheim ha scritto: Mi pare tu abbia sui quaranta anni. Singolare pensare a una signora sui cinquantacinque (qualche anno fa) con l'obiettivo del record del mondo sui 1500 metri nel nuoto (ovviamente irraggiungibile, ma è insolito anche solo credere che lo avesse come riferimento).

Che lavoro faceva la signora? Mi piace immaginarla tipo ambiziosa manager d'azienda. :wink:
Era insegnante di matematica e fisica al liceo.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Alga »

Maria Centracchio, bronzo nel judo:

"E' VEROOOO???" "E' VEROOOO???"

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Ok scusate, continuate a parlare di guadagni, convenienze ed utilita'.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Gios »

Alga ha scritto:Maria Centracchio, bronzo nel judo:

"E' VEROOOO???" "E' VEROOOO???"

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Ok scusate, continuate a parlare di guadagni, convenienze ed utilita'.
Possiamo solo sperare che nel giro di qualche giorno rientri nella normalità, comprendendo che se avesse perso il bronzo (al netto del vantaggio economico) la cosa sarebbe stata sostanzialmente paritetica. Le si può augurare una vita dotata, nel medio-lungo periodo, di equilibrio, sobrietà mentale e, in definitiva, saggezza.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Alga »

Gios ha scritto:Possiamo solo sperare che nel giro di qualche giorno rientri nella normalità
Qual e' la normalita'? Essere dei perfetti robottini?
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Gios »

Alga ha scritto:
Gios ha scritto:Possiamo solo sperare che nel giro di qualche giorno rientri nella normalità
Qual e' la normalita'? Essere dei perfetti robottini?
La normalità è vedere le cose dall'alto, capire che davanti alla storia dell'universo è davvero poca cosa, e che la fatica, le ambizioni, i desideri, i sacrifici, coloro che ti hanno sostenuto e coloro che ti hanno avversato, i desideri, gli sguardi, gli odori, la passione, la ferocia, la vittoria, la sconfitta, il sudore dei corpi che si scontrano, la speranza, il misurare le proprie forze, la frustrazione nel percepire l'altro che ti sovrasta, il brivido di sovrastare l'altro, il fisico che riponde alle fatiche, la mente che lo sostiene e guida, lo spirito che ti anima, ecco, capire che tutto questo sono solo patologie di quella pervicace ed inestigubile malattia che è essere umani, caro Alga: non è ovvio cosa sia la normalità?
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Per tornare alla Pilato

"Finisce qui una delle esperienze più belle della mia vita. Avrei voluto fare di più. È la frase che mi ripeto da due giorni nella testa con le lacrime agli occhi. Sono partita con un obiettivo e purtroppo torno a casa con un po' di delusione. Mi serve per crescere, per maturare e per riuscire meglio la prossima volta"
Non sarà questo a cancellare la stagione magnifica appena finita, che porterò sempre nel cuore - ha aggiunto l'azzurra, pubblicando una foto dall'aereo che la sta riportando in Italia - Un Record del Mondo, una medaglia importante e l'onore di essere qui, circondata dai 5 cerchi, a rappresentare la mia Nazione. Torno con la consapevolezza di quello che valgo e con il sorriso. Non sono brava con le parole e non sono solita nel fare queste cose, ma è proprio nei momenti di difficoltà che ci rendiamo davvero conto di chi ci vuole bene e di chi ci resta vicino a prescindere da tutto. Volevo ringraziare la mia famiglia e il mio allenatore, che in queste due settimane mi è mancato tantissimo. Grazie a tutti e soprattutto a chi aspettava da tanto un mio momento buio, mi aiutate soltanto a fare ancora meglio. Grazie Anto e Mire (Antonio Satta e Alessandro Miressi, ndr) per questo periodo insieme, vi voglio bene".
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Pitone »

paoolino ha scritto:Ricordo ancora qualche anno fa che facevo un corso di tennis per adulti
Interessante...suppongo spogliatoi misti, match nudi con maschera, partite di doppio misto con scambio di coppia ogni set.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Monheim »

Gios ha scritto:
Alga ha scritto:
Gios ha scritto:Possiamo solo sperare che nel giro di qualche giorno rientri nella normalità
Qual e' la normalita'? Essere dei perfetti robottini?
La normalità è vedere le cose dall'alto, capire che davanti alla storia dell'universo è davvero poca cosa, e che la fatica, le ambizioni, i desideri, i sacrifici, coloro che ti hanno sostenuto e coloro che ti hanno avversato, i desideri, gli sguardi, gli odori, la passione, la ferocia, la vittoria, la sconfitta, il sudore dei corpi che si scontrano, la speranza, il misurare le proprie forze, la frustrazione nel percepire l'altro che ti sovrasta, il brivido di sovrastare l'altro, il fisico che riponde alle fatiche, la mente che lo sostiene e guida, lo spirito che ti anima, ecco, capire che tutto questo sono solo patologie di quella pervicace ed inestigubile malattia che è essere umani, caro Alga: non è ovvio cosa sia la normalità?
E al bando il frigorifero.

Pitone ha scritto:
paoolino ha scritto:Ricordo ancora qualche anno fa che facevo un corso di tennis per adulti
Interessante...suppongo spogliatoi misti, match nudi con maschera, partite di doppio misto con scambio di coppia ogni set.
E doppi falli a profusione.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Pitone ha scritto:
paoolino ha scritto:Ricordo ancora qualche anno fa che facevo un corso di tennis per adulti
Interessante...suppongo spogliatoi misti, match nudi con maschera, partite di doppio misto con scambio di coppia ogni set.
Purtroppo no, non era così… però girerò l’idea al mio maestro
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

Gios ha scritto:
La normalità è vedere le cose dall'alto, capire che davanti alla storia dell'universo è davvero poca cosa, e che la fatica, le ambizioni, i desideri, i sacrifici, coloro che ti hanno sostenuto e coloro che ti hanno avversato, i desideri, gli sguardi, gli odori, la passione, la ferocia, la vittoria, la sconfitta, il sudore dei corpi che si scontrano, la speranza, il misurare le proprie forze, la frustrazione nel percepire l'altro che ti sovrasta, il brivido di sovrastare l'altro, il fisico che riponde alle fatiche, la mente che lo sostiene e guida, lo spirito che ti anima, ecco, capire che tutto questo sono solo patologie di quella pervicace ed inestigubile malattia che è essere umani, caro Alga: non è ovvio cosa sia la normalità?
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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da koufax75 »

Poi tocca leggere una roba del genere.
Il 10-0 sull'olandese Franssen nella finale per il bronzo (63kg) l'ha fatta scoppiare in lacrime.
MA QUALE 10-0?!?!
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da tennisfan82 »

koufax75 ha scritto:Poi tocca leggere una roba del genere.
Il 10-0 sull'olandese Franssen nella finale per il bronzo (63kg) l'ha fatta scoppiare in lacrime.
MA QUALE 10-0?!?!
Che giornalisti ciucci mamma mia :lol:
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

Mai letta tanta retorica sulla famiglia, la pasta, pezz'e core e resto come negli ultimi giorni, ma ripeto, e la solità pausa che la stampa si autoprende per celebrare i valori del "vero sport" prima di ricominciare a manetta col calcio, ognia nno di più.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Ma perché fare del tuo meglio in quella specifica gara è l’obiettivo della tua vita (almeno fino a quel momento). Vivi per quello..
E' esattamente quello che non capisco, e non c'entra nulla la forma mentis di chi e' competitivo, non credo che la tipa che voleva batterti a tennis avesse quello come obiettivo della vita.

L'obiettivo della vita puo' essere diverso per tutti, ci mancherebbe, ma quello di una specifica gara singola, boh, per me e' la cosa piu strana che si possa immaginare.

Per dire, se uno dice che mette al primo posto l'amore, o il sesso ,boh, discutibile, gusti personali, ma non e' cosi strano.
Ma se uno mi dice 'no, deve starci quella donna li' per forza, ma non mi vuole, ma andare a letto con lei e' l'obiettivo della mia vita, faro' una vita di sacrifici per trombarla una volta. Ci posso provare solo un paio di sere in vita mia, se va male e' la fine, se va bene il paradiso'. Boh, o lo dice un quindicenne o consiglierei uno psicologo, o no?

Diverso e' dire 'faccio il calciatore e metto il calcio al primo posto, cercando di avere successo e di vincere le competizioni piu' belle'. Magari non sono i miei gusti, ma ci sta, mi sembra normale. Ma infatti , boh un tennista puo' piangere se vince o perde una finale olimpica o di Wimbledon, ma nessuno dice 'l'obiettivo della vita era questa finale di Wimbledon', ma nemmeno e' normale sentire dire 'finalmente anni di sacrifici hanno un senso', non lo dice nessun tennista, nemmeno se vince il suo primo titolo importante a 35 anni. Non succede mai, in sport normali, o quasi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:
Ma perché fare del tuo meglio in quella specifica gara è l’obiettivo della tua vita (almeno fino a quel momento). Vivi per quello..
E' esattamente quello che non capisco, e non c'entra nulla la forma mentis di chi e' competitivo, non credo che la tipa che voleva batterti a tennis avesse quello come obiettivo della vita.

L'obiettivo della vita puo' essere diverso per tutti, ci mancherebbe, ma quello di una specifica gara singola, boh, per me e' la cosa piu strana che si possa immaginare.
Ma invece a me non sembra così difficile da capire (poi condividerlo è un altro paio di maniche): la tizia che vuole battermi a tennis e che si pone come obiettivo il record sulla distanza che nuota, magari non ce l’ha come obiettivo della vita, perché non fa del tennis o del nuoto la sua professione e, comunque, ce li ha inseriti nella sua vita come elementi a corollario.
Per un atleta professionista, lo sport non è un elemento a corollario, è la propria e totalizzante ragione di vita. Unisci a questo la forma mentis di cui parlavo prima, e hai che la vittoria diventa l’elemento imprescindibile per la propria soddisfazione.

Negli sport olimpici questi è più sentito perché “La Gara” che conta è solo quella e si disputa raramente. Quindi, le occasioni per partecipare ed eventualmente vincere, salvo rari casi, non sono molte nella vita di un atleta.

Il paragone con gli altri sport mi sembra poco logico, perché di base, sia nel tennis che nel calcio le dinamiche sono diverse. Partite o tornei importanti ce ne sono di più e sono più frequenti in una stessa stagione. E comunque anche in questi casi esempi di questo tipo non mancano.
Pensa a Buffon con la Champions League o a Lendl con Wimbledon.

E comunque nel tennis magari l’obiettivo non è una specifica gara singola, ma vincere un torneo importante (dei tanti che si disputeranno nel corso di una carriera);
Nel calcio o negli altri sport di squadra (nfl, nba, mlb) magari l’obiettivo è quello di arrivare a giocare in una squadra ricca e in grado di competere per scudetti, coppe o campionati…

Veramente, io non capisco come non fai a capire…
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

paoolino ha scritto:
Veramente, io non capisco come non fai a capire…
:)

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Hakaishin »

Nickognito ha scritto:le. Ma infatti , boh un tennista puo' piangere se vince o perde una finale olimpica o di Wimbledon, ma nessuno dice 'l'obiettivo della vita era questa finale di Wimbledon', ma nemmeno e' normale sentire dire 'finalmente anni di sacrifici hanno un senso', non lo dice nessun tennista, nemmeno se vince il suo primo titolo importante a 35 anni. Non succede mai, in sport normali, o quasi.
federer a wimbledon 2019 sei tu????
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.
Nickognito
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:Negli sport olimpici questi è più sentito perché “La Gara” che conta è solo quella e si disputa raramente. Quindi, le occasioni per partecipare ed eventualmente vincere, salvo rari casi, non sono molte nella vita di un atleta.
hai centrato il punto. Non capisco come si possa avere come obiettivo della vita un momento singolo. Lo trovo un controsenso.

Hai come obiettivo della vita il sesso? Ok
Hai come obiettivo della vita fare sesso con la tipa x il 15 gennaio 2030? Hai qualcosa che non va.
Hai una sola occasione nella vita per fare sesso? Caro amico, forse allora hai sbagliato obiettivo o modo di raggungerlo.

Hai come obiettivo della vita i soldi? Ok
Hai come obiettivo della vita fare soldi per forza rapinando una banca il 30 marzo 2023, prima o dopo non va bene? Hai dei problemi.
Ma io ho solo due occasioni nella vita per fare soldi! Caro amico, forse allora hai sbagliato obiettivo o modo di raggungerlo.

Hai come obiettivo della vita essere buono? Ok.
Hai come obiettivo nella vita essere buono per forza aiutando una vecchina ad attraversare la strada il 10 maggio e se lei non vuole attraversarla sei fottuto per la vita? Hai grossi problemi.
Ma non ho altre occasioni per essere buono! Le hai eccome.

Potrei andare avanti all'infinito.

Una persona che come obiettivo della vita ha un singolo momento, di solito, e' considerata pazza.

Poi e' ovvio che se studio 5 anni per un esame, l'esame e' importante e se non lo passo mi girano, ma non puo' essere l'obiettivo della vita, quell'esame. Se lo e', un amico di solito mi consiglia di farmi vedere di qualcuno, mi dice di relativizzare, che si saranno altre strade e cosi' via.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:Negli sport olimpici questi è più sentito perché “La Gara” che conta è solo quella e si disputa raramente. Quindi, le occasioni per partecipare ed eventualmente vincere, salvo rari casi, non sono molte nella vita di un atleta.
hai centrato il punto. Non capisco come si possa avere come obiettivo della vita un momento singolo. Lo trovo un controsenso.
Non è un controsenso se quell'unico momento è il punto di arrivo di un percorso che è la cosa che influenza di più la tua quotidianità, dall'ora in cui ti svegli, alle attività che svolgi, al come, il dove e quando le svolgi, a quello che puoi fare o non puoi fare nel tuo tempo libero, a quello che mangi, a quante ore dormi, alle persone che frequenti, alla gestione dei rapporti di amicizia, familiari e sentimentali, all'attività sessuale... Così, tutti i giorni, a partire da quando hai 9/10 anni (ma per alcuni sport anche prima) fino ai tuoi 30/35 anni (ma per alcuni sport anche dopo).
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

Si, ma tu mi stai ripetendo quello che non capisco: lo so che succede, ma non lo capisco.

Io capisco chi ha una vita cosi' perche' gli piace avere una vita cosi', ad esempio gli piace fare l'atleta ad alto livello, al di la' di un successo olimpico. O gli piace allenarsi.

Ma perche' uno dovrebbe fare tutti quei sacrifici per un momento del genere (tipo una madaglia olimpica).

La tua, scusami, non e' una risposta.

E' come se io ti dicessi: ok, ma io vado in palestra per 30 anni 12 ore al giorno, dieta ferrea, non faccio mai sesso e non ho relazioni, non lavoro e vivo di stenti, solo perche' dopo quei 30 anni voglio andare a letto con la Pironkova. Quindi, se poi tra 30 anni non ci riesco, ho fatto tutti quei sacrifici per nulla, se ci riesco, saro' felicissimo (per un momento, per il resto della vita? Boh).

Tu mi diresti 'vai da uno bravo'.

Eppure, boh, andare a letto con la Pironkova e' comunque piu' piacevole che vincere una medaglia, alla fine, penso, di per se'.

Che senso ha vivere una vita di sacrifici per un momento, che nemmeno sai se arrivera'? (ma anche se arriva, e' un momento). Diverso e' se ti piace 'il provarci', il dare tutto per farlo, e come va va.

Tra l'altro e' un qualcosa di puramente egocentrico.

E' come se dicessi, 'faccio 30 anni di sacrifici per poter bere il cocktail piu' buono del mondo, tra 30 anni, e lo bevo solo io, non solo, ma lo rubo a un altro che, senza di me, lo berrebbe lui'. Ma che roba e'?
Capisco il senso di 'gareggiare, diamo il nostro meglio, vinca il migliore, poi andiamo a bere insieme dopo la gara'.
Ma come si fa a sacrificare se stessi cosi' a lungo per un traguardo momentaneo che riguarda solo se stessi? Capirei uno lo facesse per il figlio, boh.

Insomma, esistono altri casi del genere? O altri casi del genere sono considerati tutti patologici, tranne che le Olimpiadi? :D
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:Io capisco chi ha una vita cosi' perche' gli piace avere una vita cosi', ad esempio gli piace fare l'atleta ad alto livello, al di la' di un successo olimpico. O gli piace allenarsi.

Ma perche' uno dovrebbe fare tutti quei sacrifici per un momento del genere (tipo una madaglia olimpica).
Intanto, unisci il discorso che ho fatto nel post precedente a quello di quella che chiamo "forma mentis agonistica" e la voglia di vincere, e poi ragiona in termini di ambizioni per step successivi.

Prendi uno sportivo che fa questo ad alto livello, con questa grande voglia di vincere:

inizia, e magari il suo obiettivo è vincere la gara regionale Jr.
Poi diventa la gara nazionale Jr.
Poi diventa la gara nazionale Sr.
Poi è entrare in nazionale e partecipare a gare internazionali
Poi è vincere gare internazionali
Poi è qualificarsi per le olimpiadi
Poi è essere in grado di competere per una medaglia olimpica
Poi è vincere una medaglia olimpica.

Se imposti la tua vita sul raggiungimento di questi step e ti rendi conto di avere le potenzialità per raggiungere ognuno di questi step e hai questa voglia di competere e di vincere che ti scorre nelle vene, direi che è anche logico che il momento in cui raggiungi o non raggiungi l'obiettivo massimo che le tue potenzialità ti permettono di raggiungere, ciò influenzerà te stesso e la tua autostima per sempre.

Mi sembra che anche tu capisci, in realtà non condividi questo approccio alla vita e allora dici che sono pazzi.

Insomma, esistono altri casi del genere? O altri casi del genere sono considerati tutti patologici, tranne che le Olimpiadi?
Ma esisteranno, solo che gli atleti olimpici diventano celebrità, e quindi li veniamo a conoscere.
Magari capiterà qualcosa di analogo, chessò, per i musicisti. Ci sarà quello che vuole diventare primo violino di una grande orchestra sinfonica, e se non ci riesce gli rode il culo tutta la vita...
Non la vedrei una cosa così strana, ecco.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

Ma io non ho problemi a capire gli atleti e ci sono un sacco di persone i cui obiettivi di vita non conivido.

Semplicemente, no, non credo che un musicista gia' di alto livello mondiale faccia passare il senso della sua vita da un singolo concerto perche' e' il concerto piu' importante di tutti!

'Ok, si, sono un grande musicista, uno dei migliori al mondo, con grandi orchestre, sono bravo, ho suonato bene in mille concerti nella mia vita, ma il senso della mia vita e' suonare bene alla Scala. Se non do il mio meglo alla Scala tutti questi anni persono senso, se faccio bene li' avro' coronato il sogno della vita'. Ma quando mai succede, dai?
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da paoolino »

Nickognito ha scritto:Ma io non ho problemi a capire gli atleti e ci sono un sacco di persone i cui obiettivi di vita non conivido.

Semplicemente, no, non credo che un musicista gia' di alto livello mondiale faccia passare il senso della sua vita da un singolo concerto perche' e' il concerto piu' importante di tutti!

'Ok, si, sono un grande musicista, uno dei migliori al mondo, con grandi orchestre, sono bravo, ho suonato bene in mille concerti nella mia vita, ma il senso della mia vita e' suonare bene alla Scala. Se non do il mio meglo alla Scala tutti questi anni persono senso, se faccio bene li' avro' coronato il sogno della vita'. Ma quando mai succede, dai?
Ma non è così perché il grande musicista, una volta che è entrato nella grande orchestra ne suona a decine di concerti importanti.

L'atleta olimpico, se è fortunato e longevo, di occasioni ne ha al massimo 3 o 4, ma per lo più una.

Appunto, il senso della vita di un musicista può essere quello di entrare in una grande orchestra, perché non credo che si abbiano tante occasioni per entrarci.
Ultima modifica di paoolino il mer lug 28, 2021 12:08 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:
Ma non è così perché il grande musicista, una volta che è entrato nella grande orchestra ne suona a decine di concerti importanti.
ma appunto non puoi fare un paragone. Il senso della vita (che a me piaccia o meno) del musicista puo' essere suonare a dei concerti importanti, perche' sono tanti, perche' e' una professione che gli piace. Perche' gli piace? Per i concerti, per essere bravo, ma suonare in una bella orchestra, perche' gli piace anche esercitarsi, quel che vuoi, ma il senso e' che e' qualcosa che fa spesso.

Un musicista che si esercitasse per anni in privato per fare un solo grande concerto della sua vita sarebbe un eccentrico, una storia da film, un mezzo pazzo.

Anche essere preso da una grande orchestra: ok, il senso e' che dopo ci suoni insieme varie volte. Nessun musicista ti direbbe: 'ok, io sono gia' uno dei piu' bravi al mondo, pero' non mi ha mai preso l'orchestra dei miei sogni: quando mi prendera', saro' realizzato, anche se poi ci potro' suonare insieme una volta sola, e poi per il resto dei miei anni, mai piu'. Se uno ti dice questo, lo prendi per uno un po' matto.

Ma gia' e' abbastanza strano sentirsi dire: 'e' brutto suonare, ma la gioia che si prova all'applauso in cui bengo eletto il migliore dell'orchestra e' il massimo'. Ok, uno sara' sollevato alla fine e stressato prima, ma gli piace suonare Mozart insieme a dei colleghi bravi, non gli fa schifo Mozart ma gli piace essere il migliore tra i colleghi, se un musicista dicesse cosi' sarebbe infamato, se lo pensa non lo dice, se ne vergogna, anche se e' uno competitivo.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:
paoolino ha scritto:Negli sport olimpici questi è più sentito perché “La Gara” che conta è solo quella e si disputa raramente. Quindi, le occasioni per partecipare ed eventualmente vincere, salvo rari casi, non sono molte nella vita di un atleta.
hai centrato il punto. Non capisco come si possa avere come obiettivo della vita un momento singolo. Lo trovo un controsenso.

Hai come obiettivo della vita il sesso? Ok
Hai come obiettivo della vita fare sesso con la tipa x il 15 gennaio 2030? Hai qualcosa che non va.
Hai una sola occasione nella vita per fare sesso? Caro amico, forse allora hai sbagliato obiettivo o modo di raggungerlo.

Hai come obiettivo della vita i soldi? Ok
Hai come obiettivo della vita fare soldi per forza rapinando una banca il 30 marzo 2023, prima o dopo non va bene? Hai dei problemi.
Ma io ho solo due occasioni nella vita per fare soldi! Caro amico, forse allora hai sbagliato obiettivo o modo di raggungerlo.

Hai come obiettivo della vita essere buono? Ok.
Hai come obiettivo nella vita essere buono per forza aiutando una vecchina ad attraversare la strada il 10 maggio e se lei non vuole attraversarla sei fottuto per la vita? Hai grossi problemi.
Ma non ho altre occasioni per essere buono! Le hai eccome.

Potrei andare avanti all'infinito.

Una persona che come obiettivo della vita ha un singolo momento, di solito, e' considerata pazza.

Poi e' ovvio che se studio 5 anni per un esame, l'esame e' importante e se non lo passo mi girano, ma non puo' essere l'obiettivo della vita, quell'esame. Se lo e', un amico di solito mi consiglia di farmi vedere di qualcuno, mi dice di relativizzare, che si saranno altre strade e cosi' via.
Anch'io non capisco come tu faccia a non capire. In realta' non c'e' mai un momento singolo nella carriera di un atleta, l'olimpiade puo' essere il momento piu' alto ma ci sono sempre altre competizioni di livello mondiale, europeo, nazionale, che nessuno butta via. Poi ovvio che se sei la Pellegrini te ne freghi abbastanza di vincere i campionati italiani, ma ci sono anche gli europei, i mondiali, ci sono i record da superare, ecc.
E' vero che in certi sport, tipo la scherma o il canottaggio, il peso delle olimpiadi sovrasta quello di tutte le altre competizioni, e quindi effettivamente i momenti veramente fondamentali nella carriera di un campione sono poi pochi. In certi sport come la ginnastica letteralmente ti alleni anni magari per fare un esercizio al volteggio che dura tre secondi, che e' una cosa a pensarci abbastanza sconcertante, pero' anche li' non e' che ci siano solo le olimpiadi e che poi fai quell'esercizio una volta sola.

Anche il discorso di dare un senso a tutti i sacrifici non mi sembra strano, se pratichi uno sport a tempo fin da ragazzino e le cose non vanno bene il rischio che arrivi il momento in cui ti dici che non ne valeva la pena e hai fatto le scelte sbagliate e hai buttato anni per niente c'e'.

Ma guardate che questa cosa vale anche al di fuori dello sport. Studi legge per anni e puoi dare il concorso da magistrato pochissime volte, credo, e non e' affatto facile passarlo. Oppure ci sono dei colloqui di lavoro veramente importanti per cui di fatto ti sei preparato per una vita, e se li sbagli in quella grande azienda non entrerai mai. Spesso la vita ti offre altre possibilita', ma non tante, ci sono momenti decisivi. Certi treni non passano due volte, non ci sono sempre altre strade.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

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Visto iersera il pianto della Judoka battuta dall'Olandese, mentre stavo cenando.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Nickognito »

Certi treni non passano due volte.
Ma su un treno ci sali per arrivare da qualche parte, la tua destinazione. Passi un esame, un concorso, un colloquio e poi fai il lavoro che vuoi.
Ma loro fanno già il lavoro che vogliono, la medaglia non è un treno, un mezzo, è l'obiettivo.
Finisce lì. Non è l'equivalente di un concorso per diventare magistrato, ma di un concorso tra magistrati famosi per decidere chi è il magistrato più bravo. Se sei il terzo più bravo, hai raggiunto l'obiettivo della vita. Se sei il quarto magistrato, hai buttato via anni di lavoro. Poi entrambi continuano a fare il magistrato...
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

Messaggio da Johnny Rex »

Inqujetanti i titoli che la stampa sta(va)dedicando agli insulti di Fognini al mondo LGBT (pare il nome di una banca) e alla sberla motivazionale dell'allenatore Judo , per fortuna è giunto il Secondo Oro a togliere un po' di spazio a queste idiozie .

Tornando alla Biles, della quale nulla sapevo (non sono uomo di sport come Nickognito ,anzi, di molti sport nulla so, non googlo nemmeno) ) interessante abbia avuto bisogno di un ritiro e di uno scoppio mentale perchè legga un "Fieri di te" , di sicuro la sua popolarità è molto aumentata dopo il ritiro dell'altro ieri più ancora che per le vittorie.
Interessante aspetto. A rifletterci, Borg è più noto per le vittorie o per avere mollato a 25 anni (direi entrambe) ,Greta Garbo per i film o per essere sparita? ( e qui la seconda direi) .
Ma (mi) dico anche che nulla sapevo di Tonya Harding prima di quella surreale vicenda ,per dire, è un po' la "Tragedia" degli sport minori fare notizia
1) per medaglie Olimpiche (ciao Nickognito)
2) vicende fuori dal normale
3) Figaggine delle protagoniste

mentre un Milan-Empoli o uno Juve-Sassuolo 1-1 vengono vivisezionate nell'arco di una sigaretta

F.F.
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Re: La mediocrità del giornalismo sportivo

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OT

Al concorso per diventare Magistrato sappiate che vi comunicano soltanto se siete passati o meno.
Non avete possibilità di vedere il vostro scritto per sapere cosa e dove avete sbagliato. Anni fa così era, ora non so.

Semplicemente allucinante

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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