Ziliani non lo conosco, ma è al livello dei due fuoriclasse?bogix ha scritto:Perchè Ziliani invece non lo vuoi sentire?eddie v. ha scritto:Comunque, in merito a questa vicenda Buffo-Giampaoliana, sono curioso di sentire il parere dei miei due illuministi di riferimento: Liquori e quell'altro giornalista brizzolato con la voce da bambino, senza essere un bambino.
JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Nettamente peggio...ma se vuoi vai pure a farti un giro sul suo account twitter.eddie v. ha scritto:Ziliani non lo conosco, ma è al livello dei due fuoriclasse?bogix ha scritto:Perchè Ziliani invece non lo vuoi sentire?eddie v. ha scritto:Comunque, in merito a questa vicenda Buffo-Giampaoliana, sono curioso di sentire il parere dei miei due illuministi di riferimento: Liquori e quell'altro giornalista brizzolato con la voce da bambino, senza essere un bambino.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Quello con la voce da bambino è Mario Giordano vero?
Uno dei più insulsi lustrascarpe della storia dell'umanità.
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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
comunque se buffon ogni tanto pensasse 2 volte prima di parlare(campione fenomenale in campo, molto meno ai microfoni direi) certe polemiche si potrebbero anche evitare, alla fine dopo quello che ha detto giampaolo non mi pare si sia scatenato chissà quale polverone, mi sembra il solito stratagemma per unire la juve, il solito noi contro tutti insomma, niente di nuovo.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Ancora? Ma non si sa nemmeno se l'ha veramente detta quella frase!
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Complotto.madmarat ha scritto:Ancora? Ma non si sa nemmeno se l'ha veramente detta quella frase!
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
ma non è che devi squalificare chiunque, basterebbe mettere nel regolamento che in ogni match devi mettere in campo,che ne so, nove titolari su 11 almeno, se non lo fai ti tolgo i punti. è proprio il calcio italiano, con la sua filosofia, che permette questo, e basta vedere come sono state accolte le parole di giampaolo, cioè come se avesse detto una cosa assolutamente normale.PINDARO ha scritto:Ma che c'entra l'essere ladri ora?
E' proprio la sportività che viene a mancare. Che rende questo sport ridicolo. Che dovrebbe far schifo agli stessi tifosi delle squadre ( che poi son sempre quel paio) che si vedono il tappeto steso. Perchè per mille motivi ( che spaziano dai prestiti alla sudditanza) si è trasformato in una consuetudine, il tirare indietro la gambina.
Se fosse uno sport onesto dopo le dichiarazione di Giampaolo, penalizzazione per la Samp e squalifica per lui. Dopo quel Lazio Inter, venti punti in meno per entrambe. Poi questi spettacoli indecorosi vengono sempre accettati, perchè i tifosi sono per lo più stupidi. E mettono assieme tutto quanto. Non volendo guardare o ignorando il punto.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
tutti i quotidiani lo riportano, sky lo riporta, saranno impazziti tutti?madmarat ha scritto:Ancora? Ma non si sa nemmeno se l'ha veramente detta quella frase!
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
sudditanza nel senso di perdere perchè sai che l'avversario è piu forte, si. non mi pare che berdych sia uscito dal campo pensando al master, peròfabio86 ha scritto:La sudditanza quindi nello scontro diretto a tennis non conta?
Murray proprio ieri si è assicurato il numero 1, probabilmente, anche per sudditanza del suo avversario (poi nel tennis chiamatela forza mentale, o come volete, è la stessa cosa).
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Infatti è quello il problema.kobe91 ha scritto:e basta vedere come sono state accolte le parole di giampaolo, cioè come se avesse detto una cosa assolutamente normale.
Era in collegamento con sky e tutti ( Caressa in primis ) che annuivano e gli davano ragione.
Anzichè muovergli anche solo un piccolo appunto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
E cosa c'entra? La Gazzetta ha voluto fare lo sgup, ieri avrà fatto tante di quelle visualizzazioni e vendite grazie a questa storia, ha dovuto ritrattare l'articolo con lo sgup, perchè avevano visto che rischiavano grosso. Oggi anche gli altri provano a cavalcare l'onda, perchè attaccare la Juventus fa ascolti e vendite!kobe91 ha scritto:tutti i quotidiani lo riportano, sky lo riporta, saranno impazziti tutti?madmarat ha scritto:Ancora? Ma non si sa nemmeno se l'ha veramente detta quella frase!
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
mi hai incuriosito, sono andato a vedere chi fosse...non lo avevo mai visto né sentito, in genere non dimentico mai una faccia, ma nel suo caso credo che farò un'eccezionebogix ha scritto:Nettamente peggio...ma se vuoi vai pure a farti un giro sul suo account twitter.eddie v. ha scritto: Ziliani non lo conosco, ma è al livello dei due fuoriclasse?
PROPRIO LUIIIIIIIIII!!!!!!!!!!! sciusciàPINDARO ha scritto:Quello con la voce da bambino è Mario Giordano vero?
Uno dei più insulsi lustrascarpe della storia dell'umanità.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
esatto . è come se domani donadoni manda la primavera all'olimpico, perde 5 a 0 e in conferenza dicesse: " ho pensato al prossimo match contro tizio, venivamo da un match duro, sapevo che contro dzeko e salah ne avremmo presi un bordello, quindi ho scelteo cosi". caressa e bergomi si farebbero una risata, immagino.PINDARO ha scritto:Infatti è quello il problema.kobe91 ha scritto:e basta vedere come sono state accolte le parole di giampaolo, cioè come se avesse detto una cosa assolutamente normale.
Era in collegamento con sky e tutti ( Caressa in primis ) che annuivano e gli davano ragione.
Anzichè muovergli anche solo un piccolo appunto.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
provo a ripetermi, visto che non mi avete cagato
ma se l'allenatore della Sampdoria non schiera la squadra migliore contro la Juventus, perchè bisogna attaccare la Juventus e non la Sampdoria?
davvero, spiegatemi, io non ci arrivo
ma se l'allenatore della Sampdoria non schiera la squadra migliore contro la Juventus, perchè bisogna attaccare la Juventus e non la Sampdoria?
davvero, spiegatemi, io non ci arrivo
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Io sarò strano, ma non riesco a comprendere dove stia il problema.
Buffon ha avuto uno sfogo, ha preso una pomata, ma non gli passava, e allora si è scagliato contro la propria squadra, cercando di caricarla, spronarla e motivarla a dare di più, ma nel farlo ha commesso l'ingenuo errore di tirare in ballo altri club, usando il termine infelice "scansarsi".
Giampaolo, dal canto suo, sbaglia allo stesso modo, dando una sorta di "riscontro" alle frasi di Buffon, alle quali possono aggrapparsi i complottisti di turno, improvvisamente smaniosi di vedere le squadre che si impegnano al 110%, fino alla morte, in ogni partita, contro ogni avversario. Lo sbaglio di Giampaolo, ovviamente, non è stato quello di aver risparmiato alcuni giocatori per la gara con l'Inter, ma di averlo detto.
Buffon ha avuto uno sfogo, ha preso una pomata, ma non gli passava, e allora si è scagliato contro la propria squadra, cercando di caricarla, spronarla e motivarla a dare di più, ma nel farlo ha commesso l'ingenuo errore di tirare in ballo altri club, usando il termine infelice "scansarsi".
Giampaolo, dal canto suo, sbaglia allo stesso modo, dando una sorta di "riscontro" alle frasi di Buffon, alle quali possono aggrapparsi i complottisti di turno, improvvisamente smaniosi di vedere le squadre che si impegnano al 110%, fino alla morte, in ogni partita, contro ogni avversario. Lo sbaglio di Giampaolo, ovviamente, non è stato quello di aver risparmiato alcuni giocatori per la gara con l'Inter, ma di averlo detto.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
non è che si attacca la juventus, si attacca un sistema che permette tutto ciò e non dice nulla, accettando il tutto come normale. poi ha parlato buffon, mica totti o hamsik.balbysauro ha scritto:provo a ripetermi, visto che non mi avete cagato
ma se l'allenatore della Sampdoria non schiera la squadra migliore contro la Juventus, perchè bisogna attaccare la Juventus e non la Sampdoria?
davvero, spiegatemi, io non ci arrivo
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
ma il complottismo(termine veramente orribile, davvero) nasce dal momento in cui persino il portiere della squadra piu forte d'italia dice che le avversarie sue non affrontano la sua squadra come le altre 18, perchè buffon giocasse nella roma o nel genoa non avrebbe detto la stessa cosa.eddie v. ha scritto:Io sarò strano, ma non riesco a comprendere dove stia il problema.
Buffon ha avuto uno sfogo, ha preso una pomata, ma non gli passava, e allora si è scagliato contro la propria squadra, cercando di caricarla, spronarla e motivarla a dare di più, ma nel farlo ha commesso l'ingenuo errore di tirare in ballo altri club, usando il termine infelice "scansarsi".
Giampaolo, dal canto suo, sbaglia allo stesso modo, dando una sorta di "riscontro" alle frasi di Buffon, alle quali possono aggrapparsi i complottisti di turno, improvvisamente smaniosi di vedere le squadre che si impegnano al 110%, fino alla morte, in ogni partita, contro ogni avversario. Lo sbaglio di Giampaolo, ovviamente, non è stato quello di aver risparmiato alcuni giocatori per la gara con l'Inter, ma di averlo detto.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Non in questi termini, ma nel regolamento gia' c'e'.kobe91 ha scritto:basterebbe mettere nel regolamento che in ogni match devi mettere in campo,che ne so, nove titolari su 11 almeno
Ciao!
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
allora ricordavo bene, grazie algaAlga ha scritto:Non in questi termini, ma nel regolamento gia' c'e'.kobe91 ha scritto:basterebbe mettere nel regolamento che in ogni match devi mettere in campo,che ne so, nove titolari su 11 almeno
Ciao!
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
E chi decide chi è titolare scusa?kobe91 ha scritto:ma non è che devi squalificare chiunque, basterebbe mettere nel regolamento che in ogni match devi mettere in campo,che ne so, nove titolari su 11 almeno, se non lo fai ti tolgo i punti. è proprio il calcio italiano, con la sua filosofia, che permette questo, e basta vedere come sono state accolte le parole di giampaolo, cioè come se avesse detto una cosa assolutamente normale.PINDARO ha scritto:Ma che c'entra l'essere ladri ora?
E' proprio la sportività che viene a mancare. Che rende questo sport ridicolo. Che dovrebbe far schifo agli stessi tifosi delle squadre ( che poi son sempre quel paio) che si vedono il tappeto steso. Perchè per mille motivi ( che spaziano dai prestiti alla sudditanza) si è trasformato in una consuetudine, il tirare indietro la gambina.
Se fosse uno sport onesto dopo le dichiarazione di Giampaolo, penalizzazione per la Samp e squalifica per lui. Dopo quel Lazio Inter, venti punti in meno per entrambe. Poi questi spettacoli indecorosi vengono sempre accettati, perchè i tifosi sono per lo più stupidi. E mettono assieme tutto quanto. Non volendo guardare o ignorando il punto.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
ogni squadra ha piu o meno la sua ossatura, poi ovvio tra infortuni e squalifiche si cambia nel corso del campionato. l'attacco della roma per dire è dzeko salah perotti, se, per dire, all'ultima giornata in un match inutile il mister mette 3 della primavera, tu togli punti alla roma. non mi sembra troppo difficile.bogix ha scritto:E chi decide chi è titolare scusa?kobe91 ha scritto:ma non è che devi squalificare chiunque, basterebbe mettere nel regolamento che in ogni match devi mettere in campo,che ne so, nove titolari su 11 almeno, se non lo fai ti tolgo i punti. è proprio il calcio italiano, con la sua filosofia, che permette questo, e basta vedere come sono state accolte le parole di giampaolo, cioè come se avesse detto una cosa assolutamente normale.PINDARO ha scritto:Ma che c'entra l'essere ladri ora?
E' proprio la sportività che viene a mancare. Che rende questo sport ridicolo. Che dovrebbe far schifo agli stessi tifosi delle squadre ( che poi son sempre quel paio) che si vedono il tappeto steso. Perchè per mille motivi ( che spaziano dai prestiti alla sudditanza) si è trasformato in una consuetudine, il tirare indietro la gambina.
Se fosse uno sport onesto dopo le dichiarazione di Giampaolo, penalizzazione per la Samp e squalifica per lui. Dopo quel Lazio Inter, venti punti in meno per entrambe. Poi questi spettacoli indecorosi vengono sempre accettati, perchè i tifosi sono per lo più stupidi. E mettono assieme tutto quanto. Non volendo guardare o ignorando il punto.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Molto complicato, fioccherebbero certificati medici ...
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Nonostante tutto, io credo alla regolarità del campionato e alla buona fede di allenatori e calciatori nel garantire il maggior impegno possibile, a prescindere dalla forza dell'avversario.
A riprova di quanto dico, l'allenatore del Chievo, Maran, in vista del match casalingo contro la Juventus, ha assicurato che sta facendo un giro di telefonate fra amici, colleghi di lavoro, e parenti, per cercare di mettere su 11 giocatori da schierare in campo, visto che un'improvvisa quanto inspiegabile epidemia ha costretto al forfait tutti i titolari.
A riprova di quanto dico, l'allenatore del Chievo, Maran, in vista del match casalingo contro la Juventus, ha assicurato che sta facendo un giro di telefonate fra amici, colleghi di lavoro, e parenti, per cercare di mettere su 11 giocatori da schierare in campo, visto che un'improvvisa quanto inspiegabile epidemia ha costretto al forfait tutti i titolari.
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
grande eddieeddie v. ha scritto:Nonostante tutto, io credo alla regolarità del campionato e alla buona fede di allenatori e calciatori nel garantire il maggior impegno possibile, a prescindere dalla forza dell'avversario.
A riprova di quanto dico, l'allenatore del Chievo, Maran, in vista del match casalingo contro la Juventus, ha assicurato che sta facendo un giro di telefonate fra amici, colleghi di lavoro, e parenti, per cercare di mettere su 11 giocatori da schierare in campo, visto che un'improvvisa quanto inspiegabile epidemia ha costretto al forfait tutti i titolari.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Per la cronaca la Samp contro la Juve ha schierato 9 titolari su 11, quindi regolare secondo il teorema Kobe
Mi accodo al concetto di Balby che non ottiene risposta semplicemente perché è logico e corretto e toglie fango dalla Juve quindi da metter da parte
Aggiungo che Buffon si è sfogato negli spogliatoi ed è saltato fuori, e una presa di posizione negli spogliatoi urlando e caricando può contenere di tutto senza voler dire niente tranne appunto il voler caricare, non parliamo di un'intervista seduti in poltrona con una tazza di te davanti.
Mi accodo al concetto di Balby che non ottiene risposta semplicemente perché è logico e corretto e toglie fango dalla Juve quindi da metter da parte
Aggiungo che Buffon si è sfogato negli spogliatoi ed è saltato fuori, e una presa di posizione negli spogliatoi urlando e caricando può contenere di tutto senza voler dire niente tranne appunto il voler caricare, non parliamo di un'intervista seduti in poltrona con una tazza di te davanti.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Scusate ma nell'epoca di Internet qualcuno compra ancora i quotidiani sportivi?
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
skriniar,praet, budimir e shrick sono titolari? gli ultimi 3 non credo assolutamente.Pitone ha scritto:Per la cronaca la Samp contro la Juve ha schierato 9 titolari su 11, quindi regolare secondo il teorema Kobe
Mi accodo al concetto di Balby che non ottiene risposta semplicemente perché è logico e corretto e toglie fango dalla Juve quindi da metter da parte
Aggiungo che Buffon si è sfogato negli spogliatoi ed è saltato fuori, e una presa di posizione negli spogliatoi urlando e caricando può contenere di tutto senza voler dire niente tranne appunto il voler caricare, non parliamo di un'intervista seduti in poltrona con una tazza di te davanti.
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
se fosse vera una cosa del genere, stai sereno che Buffon non verrebbe a dirlo alla stampa. La realtà è molto più semplice cioè la Juve è nettamente più forte delle altre, che giocano con timore (cosa che non avviene in europa, dove avviene il contrario). Tutto qua, poi capisco che sto campionato è talmente noioso che uno cerchi di movimentarlo. Perchè è veramente noioso, francamente non so se come "movimento" lo si regge un altro scudetto alala juve, con la prospettiva di arrivare a 10 di fila se Milan e Inter non si svegliano.kobe91 ha scritto:ma il complottismo(termine veramente orribile, davvero) nasce dal momento in cui persino il portiere della squadra piu forte d'italia dice che le avversarie sue non affrontano la sua squadra come le altre 18, perchè buffon giocasse nella roma o nel genoa non avrebbe detto la stessa cosa.eddie v. ha scritto:Io sarò strano, ma non riesco a comprendere dove stia il problema.
Buffon ha avuto uno sfogo, ha preso una pomata, ma non gli passava, e allora si è scagliato contro la propria squadra, cercando di caricarla, spronarla e motivarla a dare di più, ma nel farlo ha commesso l'ingenuo errore di tirare in ballo altri club, usando il termine infelice "scansarsi".
Giampaolo, dal canto suo, sbaglia allo stesso modo, dando una sorta di "riscontro" alle frasi di Buffon, alle quali possono aggrapparsi i complottisti di turno, improvvisamente smaniosi di vedere le squadre che si impegnano al 110%, fino alla morte, in ogni partita, contro ogni avversario. Lo sbaglio di Giampaolo, ovviamente, non è stato quello di aver risparmiato alcuni giocatori per la gara con l'Inter, ma di averlo detto.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Gli ultimi 2 no fissi.kobe91 ha scritto:skriniar,praet, budimir e shrick sono titolari? gli ultimi 3 non credo assolutamente.Pitone ha scritto:Per la cronaca la Samp contro la Juve ha schierato 9 titolari su 11, quindi regolare secondo il teorema Kobe
Mi accodo al concetto di Balby che non ottiene risposta semplicemente perché è logico e corretto e toglie fango dalla Juve quindi da metter da parte
Aggiungo che Buffon si è sfogato negli spogliatoi ed è saltato fuori, e una presa di posizione negli spogliatoi urlando e caricando può contenere di tutto senza voler dire niente tranne appunto il voler caricare, non parliamo di un'intervista seduti in poltrona con una tazza di te davanti.
Praet è l'acquisto più caro dell'anno, promessa del calcio belga da far maturare ed è presente nella normale rotazione dei centrocampisti da inizio stagione.
Quindi si, è considerabile una formazione al top per 9/11.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Sono incredulo.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Pareggio tra Lazio e Napoli che si sono scansate per favorire la Juve.
"Senza Xavi e Iniesta Messi non ha mai vinto niente".
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
floyd10 ha scritto:Sono Floyd.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
http://www.corriere.it/cronache/16_nove ... 92ab.shtml
Dino Zoff: «La Juve non rivendichi quei due scudetti di Moggi»
Zoff, ma lei è piccolo.
«Sono uno e 82, ho perso un centimetro con l’età. Ma nell’Italia del dopoguerra un ragazzo di uno e 83 era un gigante».
È vero che sua nonna Adelaide, a Mariano del Friuli, aveva ancora il ritratto di Francesco Giuseppe?
«No, ma era nata austriaca, e la mentalità era quella. Se un giorno saltavi scuola, il giorno dopo dovevi andare accompagnato dai genitori».
Nella primavera 1945 lei aveva tre anni. Ha qualche ricordo?
«Io che guardo alla finestra i tedeschi in ritirata, e mia madre che mi trascina via».
Famiglia contadina. Cosa coltivavate?
«Di tutto. Uva, granturco, frumento, patate, girasoli. E prugne. Mia nonna mi allenava tirandomele. Io le paravo con la canottiera bianca su cui la mamma aveva ricamato in rosso il numero 1».
Cos’ha studiato?
«Tre anni di avviamento, due di istituto tecnico-meccanico; poi sono andato a Gorizia a lavorare come motorista. Aggiustavamo jeep militari e giocavo nelle giovanili. Provai per la Juve, il Milan, l’Inter: capo del vivaio era Meazza. Non mi presero».
E lei esordì in A con l’Udinese.
«Vincemmo a Torino con la Juve 3-2. Feci in tempo a prendere un gol da Charles. Di piede».
Poi il Mantova.
«Battemmo 1-0 l’Inter e le facemmo perdere lo scudetto del 1967. A Mantova incontrai Anna, mia moglie».
Che le è sempre stata vicina.
«Ha saputo starmi vicina e lontana. Oggi ci sono mogli di calciatori che rimproverano l’allenatore. Robe da matti».
Ilary Blasi, Wanda Nara.
«Wanda Nara fa anche la procuratrice».
Poi il Napoli e la Nazionale. L’Europeo 1968. La prima vittoria dopo la guerra.
«Si rividero i tricolori per strada. La notte della finale dormii con Gigi Riva in un alberghetto accanto alla stazione Termini, che ora non esiste più. Si sparse la voce e i tifosi ci circondarono, dovemmo affacciarci alla finestra per salutare. Eravamo imbarazzatissimi».
Com’era Riva?
«Gentile, chiuso, serio. Una forza della natura».
In Messico, Valcareggi le preferì Albertosi.
«In Spagna mi aveva fatto due autogol Salvadore, buonanima. Perdemmo il posto tutti e due».
Come fu Italia-Germania 4-3 dalla panchina?
«I primi 90 minuti, orribili. Subimmo sino al pareggio di Carletto Schnellinger, che era stato mio compagno al Mantova. Valcareggi era una brava persona, ma comandavano Allodi, Franchi, e altri. Nascevano così pasticci come la staffetta».
Meglio Mazzola o Rivera?
«Sandro era più nervoso, veloce, ma Gianni non era un abatino, aveva due belle gambotte».
Nel 1973, primo anno alla Juve, si trovò sulla strada Crujff: arrivò secondo dopo di lui al Pallone d’oro, perdeste con l’Ajax la finale di Coppa Campioni.
«Crujff l’avevo incontrato già nell’inverno del 1969 in Coppa Uefa, con il Napoli ad Amsterdam. La partita era stata rinviata per una tempesta di neve. Giocammo sul ghiaccio, con le scarpe da riposo per non scivolare. Ai supplementari ce ne fecero quattro. Fuori dallo stadio c’era un teatro tenda dove facevano “Hair”. Si capiva che il mondo stava cambiando».
In quegli anni lei rimase 1.142 minuti senza prendere gol in Nazionale, record del mondo tuttora imbattuto.
«E ai Mondiali di Germania fummo eliminati con ignominia».
Vi prendeste la rivincita in Argentina.
«La più bella Italia di sempre. Bettega era al suo massimo: classe e cattiveria».
Gli olandesi la infilarono due volte da lontano.
«Se avessi giocato meglio quella partita saremmo arrivati in finale, ma avremmo perso comunque. Quel Mondiale era segnato. L’Argentina si era esaltata».
Sentiste la pressione della giunta militare?
«Questo no. C’erano polizia ed esercito per strada; ma succedeva anche nell’Italia del sequestro Moro».
La Juve di Trapattoni era fortissima, però pativa il Toro. Perché?
«I derby sono sempre gare particolari. Il Toro era uno squadrone. E poi c’era Pulici».
Cos’aveva di speciale Pulici?
«Niente. Fuori casa. Ma sotto la Maratona diventava una furia. Immarcabile».
Qual è la più grande Juve di sempre?
«Non si può dire. Cosa ne so io di Combi? Magari era più forte di me e di Buffon».
Non la appassiona l’argomento?
«Al contrario: mi appassiona moltissimo. Ne discutevo spesso con Boniperti: chi è stato il più grande del tuo tempo?».
Cosa rispondeva Boniperti?
«Parola e Valentino Mazzola».
E venne il Mundial del 1982.
«Silenzio stampa. L’unico che parlava ero io. Proprio a me doveva toccare. All’inizio, quando prendevo il microfono, i giornalisti si alzavano e se ne andavano. Una pressione pazzesca. Per fortuna in finale fece tutto la squadra; io di birra non ne avevo più».
Il bacio a Bearzot.
«Per una volta anche io persi la testa. Bearzot era un padre, e un capo. Lui non prendeva ordini da nessuno. E non chiedeva consigli; neppure a me. Il calcio è semplice. Tirare fuori una compagine di uomini, e guidarla, è difficile».
Il suo grande amico era Scirea.
«Dopo la finale dovetti fermarmi per la solita conferenza stampa, tornai in ritiro con il furgone dei magazzinieri. Erano andati tutti a far baldoria. In camera trovai Gaetano: era rimasto ad aspettarmi. Festeggiammo con una sigaretta».
L’anno dopo, la finale di Coppa dei Campioni persa con l’Amburgo. Il tiro di Magath.
«Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell’area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco».
Com’era con voi l’Avvocato?
«Veniva negli spogliatoi nell’intervallo e non faceva nulla di quello che fanno di solito i presidenti: non incitava, non urlava; prendeva il caffè con noi. Un distacco presente. Faceva molte domande, tutte giuste. Capiva di calcio».
Ma da allenatore la mandarono via, dopo che lei aveva vinto Coppa Uefa e Coppa Italia.
«Battemmo un Milan da leggenda: 1-0, gol di Galia. A ogni corner salivano a saltare di testa Gullit, Maldini, Van Basten, Rijkard. Mi giravo dall’altra parte, dal silenzio di San Siro capivo che non avevano segnato».
Al suo posto presero Maifredi.
«L’Avvocato volle dirmelo di persona, nella sua villa in collina. Non ho mai capito chi avesse deciso. Per la prima volta dopo 27 anni la Juve non si qualificò per le coppe europee».
Gli arbitri vi aiutavano?
«Ma no. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d’Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti».
Oggi la Juve fa bene a rivendicare i due scudetti revocati?
«Così mi fa andare in crisi...».
Dino Zoff non va mai in crisi.
«Le risponderò, allora. No, non fa bene. Ci sono delle regole. Ci sono delle sentenze. Al processo ci fu un’autoaccusa della Juve. E Moggi è stato condannato dalla giustizia sportiva».
Il secondo di quegli scudetti andava assegnato all’Inter?
«No. Se il campionato è falsato, è falsato per tutti».
Nella sua autobiografia «Dura solo un attimo la gloria», lei scrive parole dure: «Ho fallito la mia missione», «non ho lasciato il segno». Perché?
«Ho sempre creduto nei valori dello sport, inteso come miglioramento dell’uomo. Oggi il calcio è uno spettacolo. Il nostro mondo ha sempre avuto una dose di furbizia; ma oggi il livello di furbizia arriva alla disonestà. Fregare l’arbitro con una sceneggiata, irridere l’avversario... oggi non potrei giocare 330 partite di fila. Se uno dopo un gol mi avesse fatto i balletti, alla prima uscita l’avrei sderenato. E sarei stato espulso».
Anche ai vostri tempi ci fu lo scandalo del calcioscommesse.
«Il calcio è la punta dell’iceberg. Assomiglia alla società. Ne esprime il degrado».
In questi anni ha visto l’Italia migliorare o peggiorare?
«L’ho vista esagerare. Parlare troppo. Perdere sostanza, concretezza».
Lei si dimise da allenatore della Nazionale, dopo una finale europea persa ai supplementari, per un aggettivo: «Indegno». Pronunciato da Berlusconi.
«Berlusconi era l’uomo più potente d’Italia. In federazione, Nizzola a parte, si adeguarono. Mi dissi: se ci attaccano dopo che abbiamo giocato bene, cosa faranno quando giocheremo male? Così mi dimisi. E in Italia le dimissioni sono un atto rivoluzionario. Fuori dal sistema. Puoi comprare un arbitro, puoi vendere una partita; il sistema ti riassorbe. Se ti dimetti, se ti chiami fuori, il sistema ti cancella. E non puoi fare la rivoluzione da solo».
Con Berlusconi vi siete mai chiariti?
«Mai».
Lei è sempre severo, anche con se stesso.
«Forse esagero anch’io, nell’autocritica. Ho avuto paura di non avere coraggio. Volevo giocare sempre, anche quando non stavo bene. Mi sforzavo nella ricerca della perfezione, sino a violentarmi».
Grillo come lo trova?
«Da comico diceva cose che poi sono successe. Come sulla Parmalat. Da politico, esagera».
E Renzi?
«L’Italia è un grande condominio rissoso dove per cambiare uno zerbino si fanno tre riunioni; governarla non è facile. Ma anche Renzi un po’ esagera. Lo vedevo sul red carpet al G-8, tutto impettito. Mi veniva da dirgli: ingobbisciti un po’... E guardi che con me è stato gentile. Mi ha chiamato quando sono stato male».
Encefalite virale.
«Una bella botta. Ma ora sto bene».
Maradona o Messi?
«Messi è un campione. Maradona è un fenomeno. Uno cui il Signore ha messo una mano sulla testa, cui viene perdonato tutto, anche la sospensione della morale».
Zoff o Buffon?
«Gigi è esploso prima, io sono maturato col tempo. Ma certo non mi sento inferiore».
Altra categoria Zoff.
Dino Zoff: «La Juve non rivendichi quei due scudetti di Moggi»
Zoff, ma lei è piccolo.
«Sono uno e 82, ho perso un centimetro con l’età. Ma nell’Italia del dopoguerra un ragazzo di uno e 83 era un gigante».
È vero che sua nonna Adelaide, a Mariano del Friuli, aveva ancora il ritratto di Francesco Giuseppe?
«No, ma era nata austriaca, e la mentalità era quella. Se un giorno saltavi scuola, il giorno dopo dovevi andare accompagnato dai genitori».
Nella primavera 1945 lei aveva tre anni. Ha qualche ricordo?
«Io che guardo alla finestra i tedeschi in ritirata, e mia madre che mi trascina via».
Famiglia contadina. Cosa coltivavate?
«Di tutto. Uva, granturco, frumento, patate, girasoli. E prugne. Mia nonna mi allenava tirandomele. Io le paravo con la canottiera bianca su cui la mamma aveva ricamato in rosso il numero 1».
Cos’ha studiato?
«Tre anni di avviamento, due di istituto tecnico-meccanico; poi sono andato a Gorizia a lavorare come motorista. Aggiustavamo jeep militari e giocavo nelle giovanili. Provai per la Juve, il Milan, l’Inter: capo del vivaio era Meazza. Non mi presero».
E lei esordì in A con l’Udinese.
«Vincemmo a Torino con la Juve 3-2. Feci in tempo a prendere un gol da Charles. Di piede».
Poi il Mantova.
«Battemmo 1-0 l’Inter e le facemmo perdere lo scudetto del 1967. A Mantova incontrai Anna, mia moglie».
Che le è sempre stata vicina.
«Ha saputo starmi vicina e lontana. Oggi ci sono mogli di calciatori che rimproverano l’allenatore. Robe da matti».
Ilary Blasi, Wanda Nara.
«Wanda Nara fa anche la procuratrice».
Poi il Napoli e la Nazionale. L’Europeo 1968. La prima vittoria dopo la guerra.
«Si rividero i tricolori per strada. La notte della finale dormii con Gigi Riva in un alberghetto accanto alla stazione Termini, che ora non esiste più. Si sparse la voce e i tifosi ci circondarono, dovemmo affacciarci alla finestra per salutare. Eravamo imbarazzatissimi».
Com’era Riva?
«Gentile, chiuso, serio. Una forza della natura».
In Messico, Valcareggi le preferì Albertosi.
«In Spagna mi aveva fatto due autogol Salvadore, buonanima. Perdemmo il posto tutti e due».
Come fu Italia-Germania 4-3 dalla panchina?
«I primi 90 minuti, orribili. Subimmo sino al pareggio di Carletto Schnellinger, che era stato mio compagno al Mantova. Valcareggi era una brava persona, ma comandavano Allodi, Franchi, e altri. Nascevano così pasticci come la staffetta».
Meglio Mazzola o Rivera?
«Sandro era più nervoso, veloce, ma Gianni non era un abatino, aveva due belle gambotte».
Nel 1973, primo anno alla Juve, si trovò sulla strada Crujff: arrivò secondo dopo di lui al Pallone d’oro, perdeste con l’Ajax la finale di Coppa Campioni.
«Crujff l’avevo incontrato già nell’inverno del 1969 in Coppa Uefa, con il Napoli ad Amsterdam. La partita era stata rinviata per una tempesta di neve. Giocammo sul ghiaccio, con le scarpe da riposo per non scivolare. Ai supplementari ce ne fecero quattro. Fuori dallo stadio c’era un teatro tenda dove facevano “Hair”. Si capiva che il mondo stava cambiando».
In quegli anni lei rimase 1.142 minuti senza prendere gol in Nazionale, record del mondo tuttora imbattuto.
«E ai Mondiali di Germania fummo eliminati con ignominia».
Vi prendeste la rivincita in Argentina.
«La più bella Italia di sempre. Bettega era al suo massimo: classe e cattiveria».
Gli olandesi la infilarono due volte da lontano.
«Se avessi giocato meglio quella partita saremmo arrivati in finale, ma avremmo perso comunque. Quel Mondiale era segnato. L’Argentina si era esaltata».
Sentiste la pressione della giunta militare?
«Questo no. C’erano polizia ed esercito per strada; ma succedeva anche nell’Italia del sequestro Moro».
La Juve di Trapattoni era fortissima, però pativa il Toro. Perché?
«I derby sono sempre gare particolari. Il Toro era uno squadrone. E poi c’era Pulici».
Cos’aveva di speciale Pulici?
«Niente. Fuori casa. Ma sotto la Maratona diventava una furia. Immarcabile».
Qual è la più grande Juve di sempre?
«Non si può dire. Cosa ne so io di Combi? Magari era più forte di me e di Buffon».
Non la appassiona l’argomento?
«Al contrario: mi appassiona moltissimo. Ne discutevo spesso con Boniperti: chi è stato il più grande del tuo tempo?».
Cosa rispondeva Boniperti?
«Parola e Valentino Mazzola».
E venne il Mundial del 1982.
«Silenzio stampa. L’unico che parlava ero io. Proprio a me doveva toccare. All’inizio, quando prendevo il microfono, i giornalisti si alzavano e se ne andavano. Una pressione pazzesca. Per fortuna in finale fece tutto la squadra; io di birra non ne avevo più».
Il bacio a Bearzot.
«Per una volta anche io persi la testa. Bearzot era un padre, e un capo. Lui non prendeva ordini da nessuno. E non chiedeva consigli; neppure a me. Il calcio è semplice. Tirare fuori una compagine di uomini, e guidarla, è difficile».
Il suo grande amico era Scirea.
«Dopo la finale dovetti fermarmi per la solita conferenza stampa, tornai in ritiro con il furgone dei magazzinieri. Erano andati tutti a far baldoria. In camera trovai Gaetano: era rimasto ad aspettarmi. Festeggiammo con una sigaretta».
L’anno dopo, la finale di Coppa dei Campioni persa con l’Amburgo. Il tiro di Magath.
«Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell’area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco».
Com’era con voi l’Avvocato?
«Veniva negli spogliatoi nell’intervallo e non faceva nulla di quello che fanno di solito i presidenti: non incitava, non urlava; prendeva il caffè con noi. Un distacco presente. Faceva molte domande, tutte giuste. Capiva di calcio».
Ma da allenatore la mandarono via, dopo che lei aveva vinto Coppa Uefa e Coppa Italia.
«Battemmo un Milan da leggenda: 1-0, gol di Galia. A ogni corner salivano a saltare di testa Gullit, Maldini, Van Basten, Rijkard. Mi giravo dall’altra parte, dal silenzio di San Siro capivo che non avevano segnato».
Al suo posto presero Maifredi.
«L’Avvocato volle dirmelo di persona, nella sua villa in collina. Non ho mai capito chi avesse deciso. Per la prima volta dopo 27 anni la Juve non si qualificò per le coppe europee».
Gli arbitri vi aiutavano?
«Ma no. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d’Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti».
Oggi la Juve fa bene a rivendicare i due scudetti revocati?
«Così mi fa andare in crisi...».
Dino Zoff non va mai in crisi.
«Le risponderò, allora. No, non fa bene. Ci sono delle regole. Ci sono delle sentenze. Al processo ci fu un’autoaccusa della Juve. E Moggi è stato condannato dalla giustizia sportiva».
Il secondo di quegli scudetti andava assegnato all’Inter?
«No. Se il campionato è falsato, è falsato per tutti».
Nella sua autobiografia «Dura solo un attimo la gloria», lei scrive parole dure: «Ho fallito la mia missione», «non ho lasciato il segno». Perché?
«Ho sempre creduto nei valori dello sport, inteso come miglioramento dell’uomo. Oggi il calcio è uno spettacolo. Il nostro mondo ha sempre avuto una dose di furbizia; ma oggi il livello di furbizia arriva alla disonestà. Fregare l’arbitro con una sceneggiata, irridere l’avversario... oggi non potrei giocare 330 partite di fila. Se uno dopo un gol mi avesse fatto i balletti, alla prima uscita l’avrei sderenato. E sarei stato espulso».
Anche ai vostri tempi ci fu lo scandalo del calcioscommesse.
«Il calcio è la punta dell’iceberg. Assomiglia alla società. Ne esprime il degrado».
In questi anni ha visto l’Italia migliorare o peggiorare?
«L’ho vista esagerare. Parlare troppo. Perdere sostanza, concretezza».
Lei si dimise da allenatore della Nazionale, dopo una finale europea persa ai supplementari, per un aggettivo: «Indegno». Pronunciato da Berlusconi.
«Berlusconi era l’uomo più potente d’Italia. In federazione, Nizzola a parte, si adeguarono. Mi dissi: se ci attaccano dopo che abbiamo giocato bene, cosa faranno quando giocheremo male? Così mi dimisi. E in Italia le dimissioni sono un atto rivoluzionario. Fuori dal sistema. Puoi comprare un arbitro, puoi vendere una partita; il sistema ti riassorbe. Se ti dimetti, se ti chiami fuori, il sistema ti cancella. E non puoi fare la rivoluzione da solo».
Con Berlusconi vi siete mai chiariti?
«Mai».
Lei è sempre severo, anche con se stesso.
«Forse esagero anch’io, nell’autocritica. Ho avuto paura di non avere coraggio. Volevo giocare sempre, anche quando non stavo bene. Mi sforzavo nella ricerca della perfezione, sino a violentarmi».
Grillo come lo trova?
«Da comico diceva cose che poi sono successe. Come sulla Parmalat. Da politico, esagera».
E Renzi?
«L’Italia è un grande condominio rissoso dove per cambiare uno zerbino si fanno tre riunioni; governarla non è facile. Ma anche Renzi un po’ esagera. Lo vedevo sul red carpet al G-8, tutto impettito. Mi veniva da dirgli: ingobbisciti un po’... E guardi che con me è stato gentile. Mi ha chiamato quando sono stato male».
Encefalite virale.
«Una bella botta. Ma ora sto bene».
Maradona o Messi?
«Messi è un campione. Maradona è un fenomeno. Uno cui il Signore ha messo una mano sulla testa, cui viene perdonato tutto, anche la sospensione della morale».
Zoff o Buffon?
«Gigi è esploso prima, io sono maturato col tempo. Ma certo non mi sento inferiore».
Altra categoria Zoff.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Zoff è un signore...punto
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Un grandissimo, un idolo assoluto.
Non il titolista che ha estrapolato la cosa meno interessante.
Non il titolista che ha estrapolato la cosa meno interessante.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Alga ha scritto:Un grandissimo, un idolo assoluto.
Non il titolista che ha estrapolato la cosa meno interessante.
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Ecco, ora dopo le solite fisime mentali, potete anche leggere l'intervista.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
Guarda caso tu l'hai postato qui...
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
PerfettoAlga ha scritto:Un grandissimo, un idolo assoluto.
Non il titolista che ha estrapolato la cosa meno interessante.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
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Re: JUVENTUS 2016-17: E se facessimo qualcosa di veramente sfizioso?
PINDARO ha scritto:http://www.corriere.it/cronache/16_nove ... 92ab.shtml
Dino Zoff: «Gli arbitri non ci aiutavano. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d’Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti»
Zoff, ma lei è piccolo.
«Sono uno e 82, ho perso un centimetro con l’età. Ma nell’Italia del dopoguerra un ragazzo di uno e 83 era un gigante».
È vero che sua nonna Adelaide, a Mariano del Friuli, aveva ancora il ritratto di Francesco Giuseppe?
«No, ma era nata austriaca, e la mentalità era quella. Se un giorno saltavi scuola, il giorno dopo dovevi andare accompagnato dai genitori».
Nella primavera 1945 lei aveva tre anni. Ha qualche ricordo?
«Io che guardo alla finestra i tedeschi in ritirata, e mia madre che mi trascina via».
Famiglia contadina. Cosa coltivavate?
«Di tutto. Uva, granturco, frumento, patate, girasoli. E prugne. Mia nonna mi allenava tirandomele. Io le paravo con la canottiera bianca su cui la mamma aveva ricamato in rosso il numero 1».
Cos’ha studiato?
«Tre anni di avviamento, due di istituto tecnico-meccanico; poi sono andato a Gorizia a lavorare come motorista. Aggiustavamo jeep militari e giocavo nelle giovanili. Provai per la Juve, il Milan, l’Inter: capo del vivaio era Meazza. Non mi presero».
E lei esordì in A con l’Udinese.
«Vincemmo a Torino con la Juve 3-2. Feci in tempo a prendere un gol da Charles. Di piede».
Poi il Mantova.
«Battemmo 1-0 l’Inter e le facemmo perdere lo scudetto del 1967. A Mantova incontrai Anna, mia moglie».
Che le è sempre stata vicina.
«Ha saputo starmi vicina e lontana. Oggi ci sono mogli di calciatori che rimproverano l’allenatore. Robe da matti».
Ilary Blasi, Wanda Nara.
«Wanda Nara fa anche la procuratrice».
Poi il Napoli e la Nazionale. L’Europeo 1968. La prima vittoria dopo la guerra.
«Si rividero i tricolori per strada. La notte della finale dormii con Gigi Riva in un alberghetto accanto alla stazione Termini, che ora non esiste più. Si sparse la voce e i tifosi ci circondarono, dovemmo affacciarci alla finestra per salutare. Eravamo imbarazzatissimi».
Com’era Riva?
«Gentile, chiuso, serio. Una forza della natura».
In Messico, Valcareggi le preferì Albertosi.
«In Spagna mi aveva fatto due autogol Salvadore, buonanima. Perdemmo il posto tutti e due».
Come fu Italia-Germania 4-3 dalla panchina?
«I primi 90 minuti, orribili. Subimmo sino al pareggio di Carletto Schnellinger, che era stato mio compagno al Mantova. Valcareggi era una brava persona, ma comandavano Allodi, Franchi, e altri. Nascevano così pasticci come la staffetta».
Meglio Mazzola o Rivera?
«Sandro era più nervoso, veloce, ma Gianni non era un abatino, aveva due belle gambotte».
Nel 1973, primo anno alla Juve, si trovò sulla strada Crujff: arrivò secondo dopo di lui al Pallone d’oro, perdeste con l’Ajax la finale di Coppa Campioni.
«Crujff l’avevo incontrato già nell’inverno del 1969 in Coppa Uefa, con il Napoli ad Amsterdam. La partita era stata rinviata per una tempesta di neve. Giocammo sul ghiaccio, con le scarpe da riposo per non scivolare. Ai supplementari ce ne fecero quattro. Fuori dallo stadio c’era un teatro tenda dove facevano “Hair”. Si capiva che il mondo stava cambiando».
In quegli anni lei rimase 1.142 minuti senza prendere gol in Nazionale, record del mondo tuttora imbattuto.
«E ai Mondiali di Germania fummo eliminati con ignominia».
Vi prendeste la rivincita in Argentina.
«La più bella Italia di sempre. Bettega era al suo massimo: classe e cattiveria».
Gli olandesi la infilarono due volte da lontano.
«Se avessi giocato meglio quella partita saremmo arrivati in finale, ma avremmo perso comunque. Quel Mondiale era segnato. L’Argentina si era esaltata».
Sentiste la pressione della giunta militare?
«Questo no. C’erano polizia ed esercito per strada; ma succedeva anche nell’Italia del sequestro Moro».
La Juve di Trapattoni era fortissima, però pativa il Toro. Perché?
«I derby sono sempre gare particolari. Il Toro era uno squadrone. E poi c’era Pulici».
Cos’aveva di speciale Pulici?
«Niente. Fuori casa. Ma sotto la Maratona diventava una furia. Immarcabile».
Qual è la più grande Juve di sempre?
«Non si può dire. Cosa ne so io di Combi? Magari era più forte di me e di Buffon».
Non la appassiona l’argomento?
«Al contrario: mi appassiona moltissimo. Ne discutevo spesso con Boniperti: chi è stato il più grande del tuo tempo?».
Cosa rispondeva Boniperti?
«Parola e Valentino Mazzola».
E venne il Mundial del 1982.
«Silenzio stampa. L’unico che parlava ero io. Proprio a me doveva toccare. All’inizio, quando prendevo il microfono, i giornalisti si alzavano e se ne andavano. Una pressione pazzesca. Per fortuna in finale fece tutto la squadra; io di birra non ne avevo più».
Il bacio a Bearzot.
«Per una volta anche io persi la testa. Bearzot era un padre, e un capo. Lui non prendeva ordini da nessuno. E non chiedeva consigli; neppure a me. Il calcio è semplice. Tirare fuori una compagine di uomini, e guidarla, è difficile».
Il suo grande amico era Scirea.
«Dopo la finale dovetti fermarmi per la solita conferenza stampa, tornai in ritiro con il furgone dei magazzinieri. Erano andati tutti a far baldoria. In camera trovai Gaetano: era rimasto ad aspettarmi. Festeggiammo con una sigaretta».
L’anno dopo, la finale di Coppa dei Campioni persa con l’Amburgo. Il tiro di Magath.
«Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell’area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco».
Com’era con voi l’Avvocato?
«Veniva negli spogliatoi nell’intervallo e non faceva nulla di quello che fanno di solito i presidenti: non incitava, non urlava; prendeva il caffè con noi. Un distacco presente. Faceva molte domande, tutte giuste. Capiva di calcio».
Ma da allenatore la mandarono via, dopo che lei aveva vinto Coppa Uefa e Coppa Italia.
«Battemmo un Milan da leggenda: 1-0, gol di Galia. A ogni corner salivano a saltare di testa Gullit, Maldini, Van Basten, Rijkard. Mi giravo dall’altra parte, dal silenzio di San Siro capivo che non avevano segnato».
Al suo posto presero Maifredi.
«L’Avvocato volle dirmelo di persona, nella sua villa in collina. Non ho mai capito chi avesse deciso. Per la prima volta dopo 27 anni la Juve non si qualificò per le coppe europee».
Gli arbitri vi aiutavano?
«Ma no. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d’Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti».
Oggi la Juve fa bene a rivendicare i due scudetti revocati?
«Così mi fa andare in crisi...».
Dino Zoff non va mai in crisi.
«Le risponderò, allora. No, non fa bene. Ci sono delle regole. Ci sono delle sentenze. Al processo ci fu un’autoaccusa della Juve. E Moggi è stato condannato dalla giustizia sportiva».
Il secondo di quegli scudetti andava assegnato all’Inter?
«No. Se il campionato è falsato, è falsato per tutti».
Nella sua autobiografia «Dura solo un attimo la gloria», lei scrive parole dure: «Ho fallito la mia missione», «non ho lasciato il segno». Perché?
«Ho sempre creduto nei valori dello sport, inteso come miglioramento dell’uomo. Oggi il calcio è uno spettacolo. Il nostro mondo ha sempre avuto una dose di furbizia; ma oggi il livello di furbizia arriva alla disonestà. Fregare l’arbitro con una sceneggiata, irridere l’avversario... oggi non potrei giocare 330 partite di fila. Se uno dopo un gol mi avesse fatto i balletti, alla prima uscita l’avrei sderenato. E sarei stato espulso».
Anche ai vostri tempi ci fu lo scandalo del calcioscommesse.
«Il calcio è la punta dell’iceberg. Assomiglia alla società. Ne esprime il degrado».
In questi anni ha visto l’Italia migliorare o peggiorare?
«L’ho vista esagerare. Parlare troppo. Perdere sostanza, concretezza».
Lei si dimise da allenatore della Nazionale, dopo una finale europea persa ai supplementari, per un aggettivo: «Indegno». Pronunciato da Berlusconi.
«Berlusconi era l’uomo più potente d’Italia. In federazione, Nizzola a parte, si adeguarono. Mi dissi: se ci attaccano dopo che abbiamo giocato bene, cosa faranno quando giocheremo male? Così mi dimisi. E in Italia le dimissioni sono un atto rivoluzionario. Fuori dal sistema. Puoi comprare un arbitro, puoi vendere una partita; il sistema ti riassorbe. Se ti dimetti, se ti chiami fuori, il sistema ti cancella. E non puoi fare la rivoluzione da solo».
Con Berlusconi vi siete mai chiariti?
«Mai».
Lei è sempre severo, anche con se stesso.
«Forse esagero anch’io, nell’autocritica. Ho avuto paura di non avere coraggio. Volevo giocare sempre, anche quando non stavo bene. Mi sforzavo nella ricerca della perfezione, sino a violentarmi».
Grillo come lo trova?
«Da comico diceva cose che poi sono successe. Come sulla Parmalat. Da politico, esagera».
E Renzi?
«L’Italia è un grande condominio rissoso dove per cambiare uno zerbino si fanno tre riunioni; governarla non è facile. Ma anche Renzi un po’ esagera. Lo vedevo sul red carpet al G-8, tutto impettito. Mi veniva da dirgli: ingobbisciti un po’... E guardi che con me è stato gentile. Mi ha chiamato quando sono stato male».
Encefalite virale.
«Una bella botta. Ma ora sto bene».
Maradona o Messi?
«Messi è un campione. Maradona è un fenomeno. Uno cui il Signore ha messo una mano sulla testa, cui viene perdonato tutto, anche la sospensione della morale».
Zoff o Buffon?
«Gigi è esploso prima, io sono maturato col tempo. Ma certo non mi sento inferiore».
Altra categoria Zoff.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...