Storie di calcio e non...
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Re: Storie di calcio e non...
https://www.ultimouomo.com/gigi-simoni- ... Wf_-KSZ8Gg
All’inizio della stagione 1974-75 è il vice di Vincenzi al Genoa, la sua ultima squadra da calciatore. Quando il tecnico viene esonerato, tocca a Gigi subentrare. E la prima persona a cui pensa è Pini, l’amico di una vita: «Mi dette appuntamento sulle colline sopra Firenze per chiedermi se me la sentivo di lavorare con lui, di fargli da secondo. Non ebbi esitazioni. Nel calcio, come nella vita, l’amicizia è merce rara. Dura un attimo. Oggi giochiamo con la stessa maglia, domani siamo avversari. Si tende a dimenticare, spesso prevale l’egoismo. Io ho avuto fortuna, ho trovato Gigi Simoni».
Tra i saluti più accorati che si sono accavallati nelle ore successive alla morte di Simoni, quello di Onofri spicca per sentimento: «Ciao papà, ti devo tutto non solo per la mia carriera ma per come mi hai fatto diventare uomo»
Il Brescia gli offre un biennale, Gigi invece firma il “solito” annuale: sarà uno dei tratti distintivi della sua carriera. Chiede l’acquisto del bizzoso Gianfranco Zigoni, ex compagno di Simoni alla Juventus, appena scaricato dal Verona.
Tra i due si crea un rapporto speciale, confermato da Zigo: «Non volevo andare a Brescia ma mi fidavo di Gigi a cui serviva una chioccia. Con Gigi fui chiaro. Gli davo una mano accettando il ruolo di quarta punta, in cambio lui e Pini mi risparmiavano di andare sempre a pranzo con la squadra all’Hotel Ambasciatori. Mi fermavo in una trattoria vicino al centro storico di Brescia (La Mezzeria, all'epoca frequentata spesso anche da mio padre, NDR*) e avevo un menù particolare annaffiato da un buon vino. Arrivavo all’allenamento, mi osservava la pancetta e indovinava sempre: coniglio con la polenta e tre quarti di rosso. Ancora oggi mi chiedo chi faceva la spia»
Lele Podavini, terzino di quel Brescia: «Mi ha fatto crescere prima come persona, poi come calciatore. Con il mister mi sono arricchito soprattutto sul piano umano. L’educazione, la lealtà, la disciplina, la puntualità. Oggi trionfano il cattivo gusto, la volgarità, l’arroganza. Ma io non dimentico, vado avanti con le regole di Simoni».
la Cremonese vola a Wembley per sfidare il Derby County: sono 1500 i tifosi che partono dalla Lombardia per andare nel tempio del calcio inglese. Verdelli presenta la squadra alla famiglia del duca di Windsor nella sfilata pre-partita e poi sblocca il risultato sugli sviluppi di un corner ma il Derby pareggia subito. Nicolini sbaglia il rigore del raddoppio, la Cremonese può calciarne un altro in avvio di ripresa e stavolta tocca a Maspero, che non fallisce. Tentoni chiude il discorso e i grigiorossi alzano al cielo di Londra la coppa. «La vittoria di Wembley la paragono solo alla Coppa Uefa vinta con l’Inter». (spiace per Hakaishin, ma per Gigi quell'anglo italiano non valeva meno della corsa di Ronaldo per il 3-0 del 1998 )
Una piccola postilla sul labrador, Taribo. Fu un regalo del gruppo interista dopo la finale di Coppa Uefa contro la Lazio. Gigi lo ricevette dalle mani di Gigi Sartor ad Appiano Gentile e scoprì che i “ragazzi” gli avevano già dato il nome del nigeriano West. Taribo, il labrador, rimase nella vita della famiglia Simoni per ben quattordici anni. E ogni volta che in casa squillava il telefono, e dall’altra parte della cornetta c’era l’altro Taribo, inevitabilmente scattava la domanda: «Mister, come sta mio fratello?».
* NotaDel Rex
F.F.
All’inizio della stagione 1974-75 è il vice di Vincenzi al Genoa, la sua ultima squadra da calciatore. Quando il tecnico viene esonerato, tocca a Gigi subentrare. E la prima persona a cui pensa è Pini, l’amico di una vita: «Mi dette appuntamento sulle colline sopra Firenze per chiedermi se me la sentivo di lavorare con lui, di fargli da secondo. Non ebbi esitazioni. Nel calcio, come nella vita, l’amicizia è merce rara. Dura un attimo. Oggi giochiamo con la stessa maglia, domani siamo avversari. Si tende a dimenticare, spesso prevale l’egoismo. Io ho avuto fortuna, ho trovato Gigi Simoni».
Tra i saluti più accorati che si sono accavallati nelle ore successive alla morte di Simoni, quello di Onofri spicca per sentimento: «Ciao papà, ti devo tutto non solo per la mia carriera ma per come mi hai fatto diventare uomo»
Il Brescia gli offre un biennale, Gigi invece firma il “solito” annuale: sarà uno dei tratti distintivi della sua carriera. Chiede l’acquisto del bizzoso Gianfranco Zigoni, ex compagno di Simoni alla Juventus, appena scaricato dal Verona.
Tra i due si crea un rapporto speciale, confermato da Zigo: «Non volevo andare a Brescia ma mi fidavo di Gigi a cui serviva una chioccia. Con Gigi fui chiaro. Gli davo una mano accettando il ruolo di quarta punta, in cambio lui e Pini mi risparmiavano di andare sempre a pranzo con la squadra all’Hotel Ambasciatori. Mi fermavo in una trattoria vicino al centro storico di Brescia (La Mezzeria, all'epoca frequentata spesso anche da mio padre, NDR*) e avevo un menù particolare annaffiato da un buon vino. Arrivavo all’allenamento, mi osservava la pancetta e indovinava sempre: coniglio con la polenta e tre quarti di rosso. Ancora oggi mi chiedo chi faceva la spia»
Lele Podavini, terzino di quel Brescia: «Mi ha fatto crescere prima come persona, poi come calciatore. Con il mister mi sono arricchito soprattutto sul piano umano. L’educazione, la lealtà, la disciplina, la puntualità. Oggi trionfano il cattivo gusto, la volgarità, l’arroganza. Ma io non dimentico, vado avanti con le regole di Simoni».
la Cremonese vola a Wembley per sfidare il Derby County: sono 1500 i tifosi che partono dalla Lombardia per andare nel tempio del calcio inglese. Verdelli presenta la squadra alla famiglia del duca di Windsor nella sfilata pre-partita e poi sblocca il risultato sugli sviluppi di un corner ma il Derby pareggia subito. Nicolini sbaglia il rigore del raddoppio, la Cremonese può calciarne un altro in avvio di ripresa e stavolta tocca a Maspero, che non fallisce. Tentoni chiude il discorso e i grigiorossi alzano al cielo di Londra la coppa. «La vittoria di Wembley la paragono solo alla Coppa Uefa vinta con l’Inter». (spiace per Hakaishin, ma per Gigi quell'anglo italiano non valeva meno della corsa di Ronaldo per il 3-0 del 1998 )
Una piccola postilla sul labrador, Taribo. Fu un regalo del gruppo interista dopo la finale di Coppa Uefa contro la Lazio. Gigi lo ricevette dalle mani di Gigi Sartor ad Appiano Gentile e scoprì che i “ragazzi” gli avevano già dato il nome del nigeriano West. Taribo, il labrador, rimase nella vita della famiglia Simoni per ben quattordici anni. E ogni volta che in casa squillava il telefono, e dall’altra parte della cornetta c’era l’altro Taribo, inevitabilmente scattava la domanda: «Mister, come sta mio fratello?».
* NotaDel Rex
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Storie di calcio e non...
Taribo nome della nostra barca di famiglia nel 98 (scelto da me)
Ma avevo un gran gusto a dare i nomi alle barche
La finale del 98 è stata facile. Ci sta. Molto più epica il 91 e soprattutto il 94
Ma avevo un gran gusto a dare i nomi alle barche
La finale del 98 è stata facile. Ci sta. Molto più epica il 91 e soprattutto il 94
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Storie di calcio e non...
West che il primo giorno all'Inter al bar della Pinetina mandò giù 3 vodke lisce davanti ad un esterrefatto Sandro Mazzola
Oppure quando durante un allenamento parti' improvvisamente palla al piede verso la porta e quando Lippi fermò l'allenamento incazzato nero gli disse "Dio mi ha detto che devo giocare in attacco"
Oppure quando durante un allenamento parti' improvvisamente palla al piede verso la porta e quando Lippi fermò l'allenamento incazzato nero gli disse "Dio mi ha detto che devo giocare in attacco"
Ultima modifica di tennisfan82 il mer mag 27, 2020 10:53 pm, modificato 1 volta in totale.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Storie di calcio e non...
In teoria su west ce ne sarebbero da scrivere a milionate. Sempre All'Inter si sposa, sparisce per un mese senza dire nulla a nessuno...
ritorna bello tranquillo e ai compagni che gli chiedono lumi ha risposto:
Ma qua non è come in Nigeria che dopo il matrimonio ti danno un mese di ferie?
Una risposta così me la aspetto da Rodman...
ritorna bello tranquillo e ai compagni che gli chiedono lumi ha risposto:
Ma qua non è come in Nigeria che dopo il matrimonio ti danno un mese di ferie?
Una risposta così me la aspetto da Rodman...
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Storie di calcio e non...
Astutillo Malgioglio, il portiere che parava per i più deboli
http://www.goal.com/it/amp/notizie/astu ... ybpw0todjo
http://www.goal.com/it/amp/notizie/astu ... ybpw0todjo
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
Assist ad Alga
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...
Falso come Giuda.
Ha portato i fiori perche' sapeva benissimo di aver fatto una porcata.
Ha dato la colpa ad un fantomatico striscione ed a presunti insulti alla sua famiglia quando le contestazioni arrivavano per un semplice motivo: ERI UNA PIPPA!
E non ha mai dato alcuna dimostrazione di attaccamento, non solo alla Maglia, ma alla professione.
Poverino, aveva deciso di ritirarsi... poi, pero', alla chiamata dell'Inter...
Schifoso e vile.
Meglio pensare ad uno dei portieri piu' straordinari della nostra Storia:
Ezio Sclavi svolgeva il servizio militare alla Farnesina ed insieme ad alcuni commilitoni decise di iscriversi ad un torneo di calcio amatoriale che si stava organizzando a Roma. In una di queste partite erano presenti alcuni soci della LAZIO che furono molto colpiti dalle doti fisiche e dall'agilità di quel portiere. In breve fu tesserato per la LAZIO e cominciò ad allenarsi con i giocatori biancocelesti. Con sua grande sorpresa gli fu detto che avrebbe esordito titolare in porta nella prima giornata del campionato 1923/24 contro la Fortitudo. Non aveva mai giocato una partita ufficiale prima di allora e la LAZIO vinse 3-0.
Nel 1925 tre giocatori biancocelesti che svolgevano il servizio militare a Roma furono congedati. Si trattava di Sclavi, Vojak e Cattaneo e tutti e tre volevano restare alla LAZIO, ma la linea del Presidente Ballerini, volta al dilettantismo più radicale, non prevedeva alcun riconoscimento economico. Il più insistente nella richiesta di restare a Roma fu Sclavi che arrivò a dichiarare che si sarebbe accontentato del solo vitto giornaliero pur di rimanere. Ma anche in questo caso la risposta fu negativa. Il portiere e Vojak furono allora ingaggiati dalla Juventus.
Dopo una stagione con i bianconeri in cui aveva fatto da riserva a Combi ed aveva giocato una sola volta contro la Reggiana e per di più nel ruolo di centromediano, aveva rifiutato il prolungamento del contratto chiedendo ed ottenendo di poter tornare alla LAZIO che nel frattempo, sempre a causa dei mancati compensi economici, aveva visto partire Fulvio Bernardini.
Nel 1930 Sclavi venne convocato in Nazionale, ma il giornalista Ennio Mantella criticò la scelta di Vittorio Pozzo ed inoltre non perdeva occasione per attaccare la LAZIO.
La sera, dopo ogni partita, i giocatori e gli addetti ai lavori si ritrovavano a Piazza Colonna per leggere i risultati di ogni partita disputata evidenziati su di un cartellone e Sclavi credette di riconoscere il giornalista tra la folla: lo raggiunse e lo schiaffeggiò.
Ma la persona colpita non era Mantella, bensì il famoso giornalista Eugenio Danese. Alcuni volenterosi separarono i contendenti e la cosa sembrò finire lì. Il giorno seguente Sclavi partì per Firenze perché doveva visitare alcune mostre d'arte e tornato in Sede trovò il cartello di sfida che Danese, ottimo schermidore, gli aveva inviato.
La sfida venne naturalmente accettata.
Il Generale Giorgio Vaccaro affidò il giocatore allo schermidore Vito Resse, atleta e primo Presidente della LAZIO Scherma, che gli impartì le prime lezioni di sciabola.
Resse e Vaccaro furono i padrini nominati da Sclavi che si recò all'alba del 30 marzo a Grottarossa dove il duello ebbe luogo.
Danese partì all'assalto e nella foga si procurò un piccolissimo graffio al polso, ma ciò fu sufficiente per porre fine al combattimento.
Da quel giorno Sclavi e Danese divennero amici inseparabili.
In una gara disputata ad Alessandria, il 10 maggio 1931, Sclavi si scontrò con un avversario e svenne; rientrato in campo fasciato per una ferita all'orecchio, ricevette un calcio sul volto e venne ricondotto fuori dal terreno di gioco. Non volendo lasciare con un uomo in meno la sua squadra. rientrò con la testa completamente fasciata e con i soli occhi scoperti. La LAZIO vinse la gara ed i soci gli regalano una medaglia d'oro per il suo coraggio.
Nel frattempo non dimentica la passione per la pittura, ma i quadri li regala, non li vende. Vince premi ed espone le sue opere alla Biennale di Venezia.
Nel 1934 si lesionò il menisco; fu operato in tempi in cui un simile intervento era estremamente complicato. Fu costretto ad operarsi di nuovo e perse la possibilità di partecipare al Mondiale. Nel frattempo la LAZIO si era premunita ed aveva acquistato il portiere Giacomo Blason. Quando Sclavi tornò al campo gli fu detto che la Società aveva provveduto a sostituirlo e che lo onorava regalandogli la lista di trasferimento gratuita. La vita di Sclavi si fermò in quel momento: sconfitte dolorose, vittorie esaltanti, sacrifici, ferite, allenamenti, rinunce, sorrisi e lacrime, la giovinezza regalata alla LAZIO, ai colori che lui aveva nel cuore e di cui era orgogliosissimo. Tutto finito. Poi la decisione improvvisa: lasciò il calcio, Roma, l'Italia e si arruolò volontario, con il grado di caporale motociclista, per la guerra in Etiopia.
Dopo essere stato anche prigioniero degli Inglesi in Tanganika, fece ritorno in Italia nel 1947 e si trasferì sulla riviera ligure; non volle più sentir parlare di calcio "importante" e si dedicò ad allestire formazioni giovanili locali ed a dare consigli tecnici. Soprattutto si dedicò alla pittura fino al giorno della sua prematura scomparsa a 65 anni. La città di residenza, Arma di Taggia, volle onorare il campione dedicandogli il nuovo stadio comunale.
Ha portato i fiori perche' sapeva benissimo di aver fatto una porcata.
Ha dato la colpa ad un fantomatico striscione ed a presunti insulti alla sua famiglia quando le contestazioni arrivavano per un semplice motivo: ERI UNA PIPPA!
E non ha mai dato alcuna dimostrazione di attaccamento, non solo alla Maglia, ma alla professione.
Poverino, aveva deciso di ritirarsi... poi, pero', alla chiamata dell'Inter...
Schifoso e vile.
Meglio pensare ad uno dei portieri piu' straordinari della nostra Storia:
Ezio Sclavi svolgeva il servizio militare alla Farnesina ed insieme ad alcuni commilitoni decise di iscriversi ad un torneo di calcio amatoriale che si stava organizzando a Roma. In una di queste partite erano presenti alcuni soci della LAZIO che furono molto colpiti dalle doti fisiche e dall'agilità di quel portiere. In breve fu tesserato per la LAZIO e cominciò ad allenarsi con i giocatori biancocelesti. Con sua grande sorpresa gli fu detto che avrebbe esordito titolare in porta nella prima giornata del campionato 1923/24 contro la Fortitudo. Non aveva mai giocato una partita ufficiale prima di allora e la LAZIO vinse 3-0.
Nel 1925 tre giocatori biancocelesti che svolgevano il servizio militare a Roma furono congedati. Si trattava di Sclavi, Vojak e Cattaneo e tutti e tre volevano restare alla LAZIO, ma la linea del Presidente Ballerini, volta al dilettantismo più radicale, non prevedeva alcun riconoscimento economico. Il più insistente nella richiesta di restare a Roma fu Sclavi che arrivò a dichiarare che si sarebbe accontentato del solo vitto giornaliero pur di rimanere. Ma anche in questo caso la risposta fu negativa. Il portiere e Vojak furono allora ingaggiati dalla Juventus.
Dopo una stagione con i bianconeri in cui aveva fatto da riserva a Combi ed aveva giocato una sola volta contro la Reggiana e per di più nel ruolo di centromediano, aveva rifiutato il prolungamento del contratto chiedendo ed ottenendo di poter tornare alla LAZIO che nel frattempo, sempre a causa dei mancati compensi economici, aveva visto partire Fulvio Bernardini.
Nel 1930 Sclavi venne convocato in Nazionale, ma il giornalista Ennio Mantella criticò la scelta di Vittorio Pozzo ed inoltre non perdeva occasione per attaccare la LAZIO.
La sera, dopo ogni partita, i giocatori e gli addetti ai lavori si ritrovavano a Piazza Colonna per leggere i risultati di ogni partita disputata evidenziati su di un cartellone e Sclavi credette di riconoscere il giornalista tra la folla: lo raggiunse e lo schiaffeggiò.
Ma la persona colpita non era Mantella, bensì il famoso giornalista Eugenio Danese. Alcuni volenterosi separarono i contendenti e la cosa sembrò finire lì. Il giorno seguente Sclavi partì per Firenze perché doveva visitare alcune mostre d'arte e tornato in Sede trovò il cartello di sfida che Danese, ottimo schermidore, gli aveva inviato.
La sfida venne naturalmente accettata.
Il Generale Giorgio Vaccaro affidò il giocatore allo schermidore Vito Resse, atleta e primo Presidente della LAZIO Scherma, che gli impartì le prime lezioni di sciabola.
Resse e Vaccaro furono i padrini nominati da Sclavi che si recò all'alba del 30 marzo a Grottarossa dove il duello ebbe luogo.
Danese partì all'assalto e nella foga si procurò un piccolissimo graffio al polso, ma ciò fu sufficiente per porre fine al combattimento.
Da quel giorno Sclavi e Danese divennero amici inseparabili.
In una gara disputata ad Alessandria, il 10 maggio 1931, Sclavi si scontrò con un avversario e svenne; rientrato in campo fasciato per una ferita all'orecchio, ricevette un calcio sul volto e venne ricondotto fuori dal terreno di gioco. Non volendo lasciare con un uomo in meno la sua squadra. rientrò con la testa completamente fasciata e con i soli occhi scoperti. La LAZIO vinse la gara ed i soci gli regalano una medaglia d'oro per il suo coraggio.
Nel frattempo non dimentica la passione per la pittura, ma i quadri li regala, non li vende. Vince premi ed espone le sue opere alla Biennale di Venezia.
Nel 1934 si lesionò il menisco; fu operato in tempi in cui un simile intervento era estremamente complicato. Fu costretto ad operarsi di nuovo e perse la possibilità di partecipare al Mondiale. Nel frattempo la LAZIO si era premunita ed aveva acquistato il portiere Giacomo Blason. Quando Sclavi tornò al campo gli fu detto che la Società aveva provveduto a sostituirlo e che lo onorava regalandogli la lista di trasferimento gratuita. La vita di Sclavi si fermò in quel momento: sconfitte dolorose, vittorie esaltanti, sacrifici, ferite, allenamenti, rinunce, sorrisi e lacrime, la giovinezza regalata alla LAZIO, ai colori che lui aveva nel cuore e di cui era orgogliosissimo. Tutto finito. Poi la decisione improvvisa: lasciò il calcio, Roma, l'Italia e si arruolò volontario, con il grado di caporale motociclista, per la guerra in Etiopia.
Dopo essere stato anche prigioniero degli Inglesi in Tanganika, fece ritorno in Italia nel 1947 e si trasferì sulla riviera ligure; non volle più sentir parlare di calcio "importante" e si dedicò ad allestire formazioni giovanili locali ed a dare consigli tecnici. Soprattutto si dedicò alla pittura fino al giorno della sua prematura scomparsa a 65 anni. La città di residenza, Arma di Taggia, volle onorare il campione dedicandogli il nuovo stadio comunale.
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Storie di calcio e non...
non c'è scritto che ha inventato il personaggio di Dylan Dog
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Re: Storie di calcio e non...
Tutto il post letto con il tarlo in testa di voler scrivere la cazzata su Dylan Dog e poi trovo la tua riga a rovinare tuttobalbysauro ha scritto:non c'è scritto che ha inventato il personaggio di Dylan Dog
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Storie di calcio e non...
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
- balbysauro
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Re: Storie di calcio e non...
Balby: dove c'è cazzata (quasi cit.)
Re: Storie di calcio e non...
Bachini: la Nazionale, lo scambio con Buffon, la squalifica per doping e la nuova vita da operaio
https://www.goal.com/it/notizie/bachini ... 0yt07bvaqw
https://www.goal.com/it/notizie/bachini ... 0yt07bvaqw
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
Jonathan lo ricordo con affetto ,anche OVVIAMENTE per un gol alla Juve a suggellare il 2-0 del 2002 che fu fra i punti più alti del brescia Mazzoniano, a nulla valsero SETTE minuti di recupero concessi..Monheim ha scritto:Bachini: la Nazionale, lo scambio con Buffon, la squalifica per doping e la nuova vita da operaio
https://www.goal.com/it/notizie/bachini ... 0yt07bvaqw
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Storie di calcio e non...
Da piccolo avevo composto una canzone sulla cacca, la pipì, le fragole, il vino e i bachini
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Storie di calcio e non...
Vi ricordate Esajas? Il lavapiatti ingaggiato dal Milan. Ecco che fine ha fatto
https://www.chiamarsibomber.com/2020/06/13/esajas/
Ora sarebbe titolare inamovibile.
https://www.chiamarsibomber.com/2020/06/13/esajas/
Ora sarebbe titolare inamovibile.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
Un po' di sano trash, dai.
È la prima volta in vita mia che vedo un capostazione che arriva in ritardo.
È la prima volta in vita mia che vedo un capostazione che arriva in ritardo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
Oggi è il compleanno di un fuoriclasse argentino numero 10 capace di giocate fantascientifiche sia con la maglia del Barcellona sia con quella dell'Albiceleste.
Tanti auguri, Juan Román Riquelme.
Tanti auguri, Juan Román Riquelme.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
Più ancora con quelle del Boca Juniors e del Villarreal! Auguri.Monheim ha scritto:Oggi è il compleanno di un fuoriclasse argentino numero 10 capace di giocate fantascientifiche sia con la maglia del Barcellona sia con quella dell'Albiceleste.
Tanti auguri, Juan Román Riquelme.
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Re: Storie di calcio e non...
al Boca è una leyenda
Re: Storie di calcio e non...
Era più che altro una battuta.dsdifr ha scritto:Più ancora con quelle del Boca Juniors e del Villarreal! Auguri.Monheim ha scritto:Oggi è il compleanno di un fuoriclasse argentino numero 10 capace di giocate fantascientifiche sia con la maglia del Barcellona sia con quella dell'Albiceleste.
Tanti auguri, Juan Román Riquelme.
Oggi è il compleanno di un altro argentino...
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
Sì ma Messi non se lo fila nessuno
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Re: Storie di calcio e non...
balbysauro ha scritto:chi?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Storie di calcio e non...
scena epica (come molte)
Re: Storie di calcio e non...
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Storie di calcio e non...
http://www.delinquentidelpallone.it/sto ... l-ballack/
volendo può rientrare anche nel topic dei più odiati...o perlomeno i meno simpatici, via.
volendo può rientrare anche nel topic dei più odiati...o perlomeno i meno simpatici, via.
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: Storie di calcio e non...
Letto in coincidenza qualche giorno fa anche questo di seguito.Burano ha scritto:http://www.delinquentidelpallone.it/sto ... l-ballack/
volendo può rientrare anche nel topic dei più odiati...o perlomeno i meno simpatici, via.
Michael Ballack, il perdente più forte di sempre
https://www.ultimouomo.com/michael-ball ... di-sempre/
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
Pietro Puzone, dallo scudetto con Maradona alla miseria: “Ora è un clochard, vive in condizioni disumane”
https://www.vesuviolive.it/sport/calcio ... -clochard/
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
Ridere per non piangere...
Tuta, una carriera da film: 23 squadre, la Serie A con il Venezia, i goal e il carcere
https://www.goal.com/it/notizie/tuta-un ... j2n0u1c23z
Tuta, una carriera da film: 23 squadre, la Serie A con il Venezia, i goal e il carcere
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Storie di calcio e non...
All'epoca seguivo abbastanza con attenzione il calcio, ma ora non ricordo proprio tal Pericard mentre sì Bonnefoi. Storiaccia.
Tra l'altro son andato una volta a Stoke-on-Trent eppure da quel poco visto non mi è sembrato facesse tanto più schifo di una cittadina inglese media.
Pericard, una vita di attimi: cacciato dalla Juventus per un sms, in prigione per aver mentito
http://www.goal.com/it/amp/notizie/peri ... p2od4o6pqv
Tra l'altro son andato una volta a Stoke-on-Trent eppure da quel poco visto non mi è sembrato facesse tanto più schifo di una cittadina inglese media.
Pericard, una vita di attimi: cacciato dalla Juventus per un sms, in prigione per aver mentito
http://www.goal.com/it/amp/notizie/peri ... p2od4o6pqv
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Storie di calcio e non...
“Qui a Marassi la giornata è luminosa e fredda come gli occhi di Greta Garbo.”
“Arbitra il Sig. Picasso, sul cui cognome cercheremo di non speculare. Cielo e pubblico sereni.”
Queste sono solo alcune delle celebri frasi, pronunciate da una delle voci più famose del panorama radiofonico italiano.
Sandro Ciotti.
Una personalità forte. Voce "grattugiata", come la definisce Federico Buffa.
Un modo nuovo, per i suoi tempi, di fare telecronaca. Con una dizione sempre pulita e quella sua ironia sottile. Mai volgare, sempre nei limiti concessi.
Se ne andava 17 anni fa un grande telecronista e radiocronista ma soprattutto una persona perbene.
Ciao Sandro...
https://m.facebook.com/nellangolino/pho ... 33/?type=3
Altro stile (e altissima cultura), altro mondo.
Ricordo qualche anno fa uno splendido approfondimento su Ciotti e Ameri visto su Rai Storia.
“Arbitra il Sig. Picasso, sul cui cognome cercheremo di non speculare. Cielo e pubblico sereni.”
Queste sono solo alcune delle celebri frasi, pronunciate da una delle voci più famose del panorama radiofonico italiano.
Sandro Ciotti.
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Un modo nuovo, per i suoi tempi, di fare telecronaca. Con una dizione sempre pulita e quella sua ironia sottile. Mai volgare, sempre nei limiti concessi.
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Ciao Sandro...
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Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Storie di calcio e non...
Vi dirò, perbene lo siamo in tanti (malgrado tutto) , grandi telecronisti e radiocronisti un po' di meno ,quindi rammentiamo Ciotti principalmente (e giustamente) per quello .Burano ha scritto:
Se ne andava 17 anni fa un grande telecronista e radiocronista ma soprattutto una persona perbene.
Ciao Sandro...
Un Mondo in cui le Radio erano Tutto ,in una Magnifica Compressione ignara agli Under 30 di adesso.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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- Massimo Carbone
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Re: Storie di calcio e non...
magnifica, ma non si capisce perche' non le facessero alla televisione.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Storie di calcio e non...
Sì, bei tempi quelli delle radioline.
Ruppe una vetrata per aver perso a ping-pong: Buffon rischiò il danno al Mondiale 2006
https://www.goal.com/it/notizie/ruppe-u ... o3qn6tzmv3
Voi lo sapevate? Io no.
Che imbecille patentato.
Ruppe una vetrata per aver perso a ping-pong: Buffon rischiò il danno al Mondiale 2006
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Che imbecille patentato.
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- Massimo Carbone
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- Iscritto il: mar lug 12, 2005 4:33 pm
- Contatta:
Re: Storie di calcio e non...
Ma adesso immergiamoci...Burano ha scritto:“Qui a Marassi la giornata è luminosa e fredda come gli occhi di Greta Garbo.”
“Arbitra il Sig. Picasso, sul cui cognome cercheremo di non speculare. Cielo e pubblico sereni.”
Queste sono solo alcune delle celebri frasi, pronunciate da una delle voci più famose del panorama radiofonico italiano.
Sandro Ciotti.
Una personalità forte. Voce "grattugiata", come la definisce Federico Buffa.
Un modo nuovo, per i suoi tempi, di fare telecronaca. Con una dizione sempre pulita e quella sua ironia sottile. Mai volgare, sempre nei limiti concessi.
Se ne andava 17 anni fa un grande telecronista e radiocronista ma soprattutto una persona perbene.
Ciao Sandro...
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Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
- Alga
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Re: Storie di calcio e non...
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Storie di calcio e non...
Steve McManaman: l’irriverenza del genio. Dribbling, groupie, macchine e scommesse
https://www.storiedipremier.it/steve-mc ... scommesse/
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Re: Storie di calcio e non...
https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 1636830383
Persona stupenda, ancora prima che ottimo calciatore.
In bocca al lupo per tutto Capitano
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- balbysauro
- Utente del Decennio 10-20
- Messaggi: 76002
- Iscritto il: mer nov 28, 2007 6:53 pm
- Località: Palermo
Re: Storie di calcio e non...
segnalo la finale di supercoppa armena
Noah-Ararat
mi aspettavo gol come se piovessero, ma è finita solo 2-1 dopo i supplementari
Noah-Ararat
mi aspettavo gol come se piovessero, ma è finita solo 2-1 dopo i supplementari