Nickognito ha scritto:Lyndon79 ha scritto:Su questa questione sono con Back . (potenzialmente preoccupante)
E il lavoro dov'è?
Re: E il lavoro dov'è?
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Re: E il lavoro dov'è?
Un libro che consiglio su questo tema è : http://www.amazon.it/società-costo-marg ... inw_strp_1
Se il paradigma economico non cambia siamo (quasi) tutti fottuti.
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Re: E il lavoro dov'è?
vorrei un commento di Backhandwinner su Rifkin
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Re: E il lavoro dov'è?
a narrativa del precariato descrive i figli del ceto medio in veloce fase di precarizzazione. Racconta anche la fine del mito dell’ascesa sociale per i figli della classe operaia, un mito diffuso negli anni del boom economico. A ragione, queste retoriche denunciano alcune banalità di base: che i figli sono più poveri dei genitori, o che i lavoratori sonoworking poors che non riescono a comprarsi casa o a mettere su famiglia. Spesso il lavoro di questi precari non è altro che una ricerca del lavoro: là dove c’è il lavoro, si va; quando non si lavora, non si è disoccupati ma si lavora a cercare un lavoro (ad esempio, nella progettazione o nella ricerca di borse internazionali). Ne consegue una tendenza a vivere e a lavorare soggiornando temporaneamente in città sempre diverse, spesso in nazioni diverse, alla ricerca di una borsa universitaria, un contratto di docenza di 39 ore da spalmare su tre mesi, un tirocinio semiretribuito, un voucher e così via. Se vogliamo, questa condizione esistenziale è l’esempio di come il miraggio della flessibilità e del postmodernismo si sia trasmutato in un incubo. È l’eterno ritorno del Capitale alle condizioni di lavoro che nel dopoguerra l’estensione della produttività e delle lotte operaie sembravano aver destinato al dustbin della storia: il cottimo, il lavoro nero legalizzato, i lavori non retribuiti.
Http://www.senzasoste.it/migranti/per-u ... ne-in-fuga
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Re: E il lavoro dov'è?
http://www.swissinfo.ch/democraziadiret ... source=rss
i tempi non sono ancora maturi, ma intanto gli svizzeri cominciano a renderlo un discorso pubblico.
Forse i promotori potevano sparare una cifra più bassa, nella campagna referendaria, ecco (mentre il quesito referendario non indicava alcun numero).
Ma neanche tanto, visto il costo della vita da quelle parti.
i tempi non sono ancora maturi, ma intanto gli svizzeri cominciano a renderlo un discorso pubblico.
Forse i promotori potevano sparare una cifra più bassa, nella campagna referendaria, ecco (mentre il quesito referendario non indicava alcun numero).
Ma neanche tanto, visto il costo della vita da quelle parti.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?
Lo stesso referendum in Italia avrebbe ottenuto risultati opposti.
Con un effetto devastante.
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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: E il lavoro dov'è?
Inps, in primi 6 mesi 2016 contratti stabili -33,4%, voucher +40%
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Re: E il lavoro dov'è?
Logico, l'anno scorso per i contratti stabili o stabilizzati non pagavi i contributi per i dipendenti per i successivi 3 anni, da quest'anno i bonus sono molto minori e prevedo che fra 3 anni i contratti si destabilizzeranno.Apollo_Creed. ha scritto:Inps, in primi 6 mesi 2016 contratti stabili -33,4%, voucher +40%
I vaucher non so, una cosa comoda per il datore di lavoro, che non deve nemmeno prendersi la briga di licenziarti, un caporalato statale. Garanzie zero.
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Re: E il lavoro dov'è?
Apollo_Creed. ha scritto:Inps, in primi 6 mesi 2016 contratti stabili -33,4%, voucher +40%
Nessun sorpresa. Dati divulgati durante terremoto devastante. Molto bene
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Re: E il lavoro dov'è?
diminuzione dell' orario di lavoro (25 ore settimanali) favorire contratti solo a tempo indeterminato a tutele crescenti, facilita' di licenziamento per le medie e grandi aziende, inasprimento gravissimo delle sanzioni per il lavoro nero (10mila euro di multa per il lavoratore, 100mila per il datore di lavoro), sgravi fiscali importanti per le multinazionali che vogliano investire in Italia. Su, su, che aspettano?
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Re: E il lavoro dov'è?
sgravare un pò i contributi no?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: E il lavoro dov'è?
E i sindacati chiaramente muti.
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Re: E il lavoro dov'è?
Hai mollato anche tu, alla fineNickognito ha scritto: sgravi fiscali importanti per le multinazionali che vogliano investire in Italia.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: E il lavoro dov'è?
Johnny Rex ha scritto:Hai mollato anche tu, alla fineNickognito ha scritto: sgravi fiscali importanti per le multinazionali che vogliano investire in Italia.
F.F.
eh?
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Re: E il lavoro dov'è?
Per fare in modo che delocalizzino qua?siamo proprio terzo mondo, già?
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Re: E il lavoro dov'è?
Ti sei fatto la domanda, datti una risposta...Burano ha scritto:Per fare in modo che delocalizzino qua?siamo proprio terzo mondo, già?
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re: E il lavoro dov'è?
BackhandWinner ha scritto:Ti sei fatto la domanda, datti una risposta...Burano ha scritto:Per fare in modo che delocalizzino qua?siamo proprio terzo mondo, già?
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Re: E il lavoro dov'è?
Quei debitori dei giapponesi il 3% di disoccupazione...
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Re: E il lavoro dov'è?
Ho recentemente visto dei dati sul costo del lavoro in Europa. L'italia è sotto la media dell'Eurozona. Sono dati di uno forse due anni fa, ma insomma ci sono almeno una quindicina di paesi che hanno un costo del lavoro più elevato che in Italia. Non me lo aspettavo.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: E il lavoro dov'è?
In Italia c'è crisi di domanda e si agisce esclusivamente sull'offerta...NNick87 ha scritto:Ho recentemente visto dei dati sul costo del lavoro in Europa. L'italia è sotto la media dell'Eurozona. Sono dati di uno forse due anni fa, ma insomma ci sono almeno una quindicina di paesi che hanno un costo del lavoro più elevato che in Italia. Non me lo aspettavo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Questo è condivisibile, va pure detto che attirare investimenti esteri non necessariamente ha a che fare con la domanda. Non necessarimaente l'output di uno stabilimento in italia di una multinazionale deve essere destinato al territorio italiano. Alla luce di quei dati probabilmente l'instabilità politica, la lentezza della giustizia, carenze infrastrutturali, e chi più ne ha più ne metta, pesano molto più del costo del lavoro (sicuramente più di quanto pensassi).Apollo_Creed. ha scritto:In Italia c'è crisi di domanda e si agisce esclusivamente sull'offerta...NNick87 ha scritto:Ho recentemente visto dei dati sul costo del lavoro in Europa. L'italia è sotto la media dell'Eurozona. Sono dati di uno forse due anni fa, ma insomma ci sono almeno una quindicina di paesi che hanno un costo del lavoro più elevato che in Italia. Non me lo aspettavo.
ps: il dato che ho trovato credo si riferisse ad imprese con almeno 10 lavoratori, il che taglia fuori una fetta consistente di imprese italiane.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: E il lavoro dov'è?
guarda i dati sulla componente non salariale del costo del lavoro.NNick87 ha scritto:Ho recentemente visto dei dati sul costo del lavoro in Europa. L'italia è sotto la media dell'Eurozona. Sono dati di uno forse due anni fa, ma insomma ci sono almeno una quindicina di paesi che hanno un costo del lavoro più elevato che in Italia. Non me lo aspettavo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Pure quelli inferiori, mi era parso. Comunque ricontrollo.Rosewall ha scritto:guarda i dati sulla componente non salariale del costo del lavoro.NNick87 ha scritto:Ho recentemente visto dei dati sul costo del lavoro in Europa. L'italia è sotto la media dell'Eurozona. Sono dati di uno forse due anni fa, ma insomma ci sono almeno una quindicina di paesi che hanno un costo del lavoro più elevato che in Italia. Non me lo aspettavo.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: E il lavoro dov'è?
Questo è il grafico che avevo visto. Provo a trovare i dati numerici che si fa fatica a capire. Ad occhio leggermente superiori alla media dell'Eurozona, nettamente superiori alla media Europea (28 Paesi), anche se sarebbe interessante vedere i dati dei paesi più sviluppati perchè i nuovi entrati tirano di parecchio giù la media.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: E il lavoro dov'è?
Trovato, questo è il link.
http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/refres ... anguage=en
Italia 7,8 e risulta diminuito rispetto al 2014 e al 2013, in controtendenza con i dati medi dell'UE.
Valori più alti dei nostri: Svezia, Francia, Norvegia, Belgio, Austria e Olanda.
Germania 7,2; UK 4,2
http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/refres ... anguage=en
Italia 7,8 e risulta diminuito rispetto al 2014 e al 2013, in controtendenza con i dati medi dell'UE.
Valori più alti dei nostri: Svezia, Francia, Norvegia, Belgio, Austria e Olanda.
Germania 7,2; UK 4,2
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Re: E il lavoro dov'è?
https://www.theguardian.com/technology/ ... -uk-office
https://mspoweruser.com/microsoft-hang- ... on-office/
Se non avessi cambiato paese due mesi fa oggi sarei disoccupato...
All'improvviso, senza nessun preavviso, ufficio chiuso, 400 licenziati.
https://mspoweruser.com/microsoft-hang- ... on-office/
Se non avessi cambiato paese due mesi fa oggi sarei disoccupato...
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Re: E il lavoro dov'è?
e' quello che probabilmente sta per accadere a me Peraltro a volte ci sono i sentori, gli informatori nascosti, al posto dei preavvisi O, semplicemente, ti fanno fare training a chi ti sostituira' in un altro paese.
E' una cosa che capisco abbastanza, normale che si debba spesso chiudere, un'azienda fa i suoi interessi, il preavviso allarmerebbe troppo, sta al governo del paese ospitante offrire un minimo di garanzia in caso. Capisco i diritti dei lavoratori, pero', lo dico come lavoratore che potrebbe essere licenziato, io penso piu' ai diritti dei disoccupati. Ho cercato lavoro per 9 mesi due volte senza trovarlo, adesso sono qui che lavoro da 4 anni con stipendi bassi ma regolari, non a nero, diritti basilari rispettati. Anche se mi licenziano domattina, per me e' statp un vantaggio. E il chiudere da una parte e aprire dove il lavoro costa meno e' certo per il profitto dell' azienda, ma in generale favorisce paesi dove i lavoratori stanno peggio. Insomma, sono diventato molto meno comunista. Anche se ovviamente sono preoccupato.
E' una cosa che capisco abbastanza, normale che si debba spesso chiudere, un'azienda fa i suoi interessi, il preavviso allarmerebbe troppo, sta al governo del paese ospitante offrire un minimo di garanzia in caso. Capisco i diritti dei lavoratori, pero', lo dico come lavoratore che potrebbe essere licenziato, io penso piu' ai diritti dei disoccupati. Ho cercato lavoro per 9 mesi due volte senza trovarlo, adesso sono qui che lavoro da 4 anni con stipendi bassi ma regolari, non a nero, diritti basilari rispettati. Anche se mi licenziano domattina, per me e' statp un vantaggio. E il chiudere da una parte e aprire dove il lavoro costa meno e' certo per il profitto dell' azienda, ma in generale favorisce paesi dove i lavoratori stanno peggio. Insomma, sono diventato molto meno comunista. Anche se ovviamente sono preoccupato.
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Re: E il lavoro dov'è?
In questo caso non c'e' stato nessun sentore; i miei colleghi proprio non se l'aspettavano. Avevano addirittura assunto qualcuno al mio posto un mese fa...Nickognito ha scritto:e' quello che probabilmente sta per accadere a me Peraltro a volte ci sono i sentori, gli informatori nascosti, al posto dei preavvisi
Non e' che nel Regno Unito ci siano queste enormi tutele per i lavoratori... solo un periodo di 30 o 45 giorni di "consultazioni" dove la ditta puo' aiutarti a trovare un'altra sistemazione, poi basta. Quel periodo vale anche come preavviso, poi ti pagano l'ultimo stipendio, le ferie arretrate e basta.
Oddio, i miei colleghi sono giovani, sicuramente non faticheranno a trovare qualcosa a Londra, anzi. Ad alcuni sara' anche offerto posto in un altra sede se vorranno trasferirsi. Ma per chi ha circa 50 anni o piu' e' dura. Comunque una botta pazzesca.
Ultima modifica di uglygeek il sab set 17, 2016 8:16 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: E il lavoro dov'è?
si, questo e' brutto. Ma immagino che anche in UK ci saranno leggi per cui hai una buonuscita (almeno due mesi di stipendio, per dire). Poi, hai lavorato alla Microsoft, dovresti trovare lavoro.
E comunque, A former employee, whom the paper did not name, was quoted as saying that the move was unsurprising because many of the people who had been at Skype when the takeover happened had gradually been replaced.
Anche io se vivessi solo probabilmente me ne sarei gia' andato alla nostra sede in Spagna, peraltro.
E comunque, A former employee, whom the paper did not name, was quoted as saying that the move was unsurprising because many of the people who had been at Skype when the takeover happened had gradually been replaced.
Anche io se vivessi solo probabilmente me ne sarei gia' andato alla nostra sede in Spagna, peraltro.
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Re: E il lavoro dov'è?
No niente TFR li'.Nickognito ha scritto:si, questo e' brutto. Ma immagino che anche in UK ci saranno leggi per cui hai una buonuscita (almeno due mesi di stipendio, per dire). Poi, hai lavorato alla Microsoft, dovresti trovare lavoro.
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Re: E il lavoro dov'è?
nemmeno un mese di preavviso devono dare.. Qua almeno due mesi ti devono pagare, se non te lo dicono prima. Possono licenziare uno da un giorno all' altro senza preavviso? Mi sembra davvero eccessivo, ma che paese e'?
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Re: E il lavoro dov'è?
Non e' vero. Cioe' e' vero che molti manager e programmatori originali di Skype se n'erano andati, ma gia' da anni, e appunto quelle ad essere licenziate adesso sono le persone che li hanno sostituiti. Piu' che altro e' vero che la mia ditta tende a portare tutto in America e a lasciare poco in Europa, ma anche cosi' e' comunque una decisione sorprendente.Nickognito ha scritto:E comunque, A former employee, whom the paper did not name, was quoted as saying that the move was unsurprising because many of the people who had been at Skype when the takeover happened had gradually been replaced.
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Re: E il lavoro dov'è?
No, sbagliavo, il lavoratore riceve una "redundancy pay", piuttosto limitata pero'.Nickognito ha scritto:nemmeno un mese di preavviso devono dare.. Qua almeno due mesi ti devono pagare, se non te lo dicono prima. Possono licenziare uno da un giorno all' altro senza preavviso? Mi sembra davvero eccessivo, ma che paese e'?
Ultima modifica di uglygeek il sab set 17, 2016 8:46 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: E il lavoro dov'è?
Ok, in ogni caso quello che volevo dire e' che spesso qualcuno lo sa, e non parla. Ma qualcuno riesce ad avere qualche informazione giusta, diciamo, lavorandoci un po'
Ok, 45 giorni, piu' o meno come da me. Poi si, oltre i 35-40 (non solo 50) e' un problema. Ma, per me personalmente, la discriminazione in base all;' eta', il dare il lavoro ai giovani, e' molto piu' grave del chiudere un ufficio senza preavviso, come tendenza.
Ok, 45 giorni, piu' o meno come da me. Poi si, oltre i 35-40 (non solo 50) e' un problema. Ma, per me personalmente, la discriminazione in base all;' eta', il dare il lavoro ai giovani, e' molto piu' grave del chiudere un ufficio senza preavviso, come tendenza.
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Re: E il lavoro dov'è?
Nella storia del Turco c’è quindi il passato, ma anche il futuro: la “Race against the machine” – la gara con le macchine descritta da Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee – ovvero la sfida della robotizzazione al mondo del lavoro; la sostituzione delle macchine all’uomo, che dal lavoro manuale dei tessitori dei tempi di Cartwright ora si sposta al lavoro intellettivo, con la paura della disoccupazione tecnologica che l’uomo si porta dietro dai tempi di Ned Ludd. Ma c’è anche la prospettiva dell’integrazione tra uomo e macchina, che non è solo quella fantascientifica dei cyborg, ma l’unica strada per uscire vincenti dalla rivoluzione tecnologica. “Se tu e le tue capacità siete complementari al computer – scrive Tyler Cowen, economista della George Mason University, nel libro “La media non conta più” (Egea) – è probabile che le tue prospettive retributive e sul mercato del lavoro siano positive. Se le tue capacità non sono complementari al computer, può essere che tu debba affrontare questo sfasamento. Sempre più persone stanno venendo a trovarsi da un lato o dall’altro dello spartiacque. Ecco perché la via di mezzo non c’è più”.
http://www.ilfoglio.it/gli-inserti-del- ... e_c335.htm
La storia che chiude l'articolo non la conoscevo, un mito quel tizio
http://www.ilfoglio.it/gli-inserti-del- ... e_c335.htm
La storia che chiude l'articolo non la conoscevo, un mito quel tizio
Ultima modifica di Rosewall il mer ott 12, 2016 11:57 am, modificato 2 volte in totale.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: E il lavoro dov'è?
Rose, ho letto Ubik. Ieri sera. Dalle 22 alle 230Rosewall ha scritto:
La storia che chiude l'articolo non la conoscevo, un mito quel tizio
Hai 5 centesimi?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: E il lavoro dov'è?
ahahah la porta intelligente! A proposito di integrazioni strampalate fra uomo e macchina.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
Aveva fatto rumore nel mondo degli scacchi quella storiaRosewall ha scritto:Nella storia del Turco c’è quindi il passato, ma anche il futuro: la “Race against the machine” – la gara con le macchine descritta da Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee – ovvero la sfida della robotizzazione al mondo del lavoro; la sostituzione delle macchine all’uomo, che dal lavoro manuale dei tessitori dei tempi di Cartwright ora si sposta al lavoro intellettivo, con la paura della disoccupazione tecnologica che l’uomo si porta dietro dai tempi di Ned Ludd. Ma c’è anche la prospettiva dell’integrazione tra uomo e macchina, che non è solo quella fantascientifica dei cyborg, ma l’unica strada per uscire vincenti dalla rivoluzione tecnologica. “Se tu e le tue capacità siete complementari al computer – scrive Tyler Cowen, economista della George Mason University, nel libro “La media non conta più” (Egea) – è probabile che le tue prospettive retributive e sul mercato del lavoro siano positive. Se le tue capacità non sono complementari al computer, può essere che tu debba affrontare questo sfasamento. Sempre più persone stanno venendo a trovarsi da un lato o dall’altro dello spartiacque. Ecco perché la via di mezzo non c’è più”.
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La storia che chiude l'articolo non la conoscevo, un mito quel tizio
Comunque il fatto emblematico e' appunto che nel 1700 bisognava travestire un umano da robot, oggi avviene il contrario. Gli esseri umani sono obsoleti, non serviamo piu'.
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Re: E il lavoro dov'è?
Sì, l'avevo letta divertito.uglygeek ha scritto:Aveva fatto rumore nel mondo degli scacchi quella storiaRosewall ha scritto:Nella storia del Turco c’è quindi il passato, ma anche il futuro: la “Race against the machine” – la gara con le macchine descritta da Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee – ovvero la sfida della robotizzazione al mondo del lavoro; la sostituzione delle macchine all’uomo, che dal lavoro manuale dei tessitori dei tempi di Cartwright ora si sposta al lavoro intellettivo, con la paura della disoccupazione tecnologica che l’uomo si porta dietro dai tempi di Ned Ludd. Ma c’è anche la prospettiva dell’integrazione tra uomo e macchina, che non è solo quella fantascientifica dei cyborg, ma l’unica strada per uscire vincenti dalla rivoluzione tecnologica. “Se tu e le tue capacità siete complementari al computer – scrive Tyler Cowen, economista della George Mason University, nel libro “La media non conta più” (Egea) – è probabile che le tue prospettive retributive e sul mercato del lavoro siano positive. Se le tue capacità non sono complementari al computer, può essere che tu debba affrontare questo sfasamento. Sempre più persone stanno venendo a trovarsi da un lato o dall’altro dello spartiacque. Ecco perché la via di mezzo non c’è più”.
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La storia che chiude l'articolo non la conoscevo, un mito quel tizio
Bell'articolo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Postumi di noi stessi. Per certi versi, un'uscita di scena determinata da macchine inventate da noi stessi sarebbe in qualche modo elegante, di un'eleganza poco umanauglygeek ha scritto:Gli esseri umani sono obsoleti, non serviamo piu'.