Nickognito ha scritto:Francamente l' idea che per legge i binari ferroviari devono essere di piu' persone, che poi devono mettersi d' accordo su come usarli, per dire, non mi piace molto. In generale, per questo tipo di attivita' per me ci deve essere un monopolio di stato. Primo per questioni di convenienza. E' conveniente che si usino gli stessi binari ferroviari, le stesse linee telefoniche, le stesse autostrade, sarebbe assai dannoso avere tutto doppio, triplo, quadruplo, facendosi concorrenza, ed e' questo l' unico modo per evitare monopoli di fatto (se i binari e le strade sono mie, beh, ci faccio quello che ci pare, le possono gestire anche in tremila, ma comando io).
certo, ma infatti vanno distinti i servizi dalla rete.
La concorrenza fra più compagnie telefoniche, più fornitori di elettricità, più società di trasporto ferroviario, può essere salutare.
Altro è la rete telefonica, la rete elettrica, la rete ferroviaria. Le quali reti dovrebbero essere a disposizione delle aziende dei servizi, alle stesse condizioni e agli stessi costi.
Poi, che la gestione delle reti - che devono rimanere pubbliche - sia affidata in concessione ad una controllata pubblica, ad un consorzio privato controllato dai gestori dei servizi (boh?), o non so cos'altro, se ne discute.
Ma si discute di più del caso in cui lo stesso soggetto possiede uno degli operatori e nel contempo anche la rete.
Non importa se la posizione dominante sia detenuta dal privato (telecom: sciaguratamente privatizzata senza essere stata prima scorporata: roba che neanche nel Cile di Pinochet) o da una controllata pubblica (fs), serve o no che ci sia una separazione?
Per alcuni tale separazione può essere solo formale e garantita da un'intensa attività regolatoria e di vigilanza (separazione che peraltro non esiste per le ferrovie, o per le poste), per altri funzia solo se la separazione è davvero sostanziale.
Questi ultimi sostengono che una rete indipendente ottiene maggiori investimenti. E fanno l'esempio comparato di Terna (separazione proprietaria da Enel) e Snam (non separazione proprietaria da Eni).
Dato che entrano in gioco altre variabili, è probabile che si debba valutare caso per caso, ma in ogni caso, più la rete viene separata, più si hanno le condizioni per instaurare (volendo) concorrenza fra gli operatori.