C'è una coop enorme, gigantesca, a 2 km dal centro città qui a Varese.
Sempre vuota o semideserta. Ci son passato per portar loro corrispondenza un paio di volte.
Prezzi assurdi, l'obbligo in pratica di tesserarti. I capitalisti dell'Esselunga sono cento volte più convenienti.
Non so se da te sia frequentata. Sull'odiosa concordo.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
sì sì, già ti vedo che prendi la circonferenza della coscia del malcapitato nigeriano...altro che carlsberg!
comunque, sempre in tema cinesi: da qualche anno frequento un ristorante cinese "autentico" in quel di tor pignattara, la cui insegna è in ideogrammi, non ha un nome ed è conosciuto esclusivamente come "gemma" dal nome della proprietaria (?). si tratta di un ristorante "hot pot", dove i tavoli hanno un foro al centro e bisogna ordinare una pignatta di brodo bollente a tua scelta (pesce, carne, verdure, piccante, etc...) e separatamente gli ingredienti crudi che poi ogni commensale provvederà a gettare nel suddetto brodo. il menù è geniale: foglio A4 stampato, solo ideogrammi di varia lunghezza e accanto ad ogni riga, la traduzione: sei ideogrammi e poi "pollo"; otto ideogrammi e poi "gamberi".
invece sotto casa dei miei, la domenica pomeriggio c'era l'invasione cinese alla chiesa cristiana evangelica, la quale a quanto pare ha ottenuto un discreto successo presso la comunità cinese...
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
Lyndon79 ha scritto:
Chiaro che moltissimi cinesi non sono integrati.
Si , ma all'itagliano medio, che si riempie la bocca con le stronzate sull'integrazione, non gliene frega nulla.
I ristoranti sono strapieni,sempre, e i negozi ben frequentati.
Si confonde integrazione con sicurezza? Vero, ma fino ad un certo punto.
Perchè nessuno va a chiedere ai cinesi di rispettare le nostre tradizioni.
Di imparare ( appunto) la nostra lingua.
E sempre solo questione di ipocrisia e convenienza.
Più che altro i cinesi vengono con i soldi in contanti e ti comprano il bar derelitto
Lyndon79 ha scritto:
Chiaro che moltissimi cinesi non sono integrati.
Si , ma all'itagliano medio, che si riempie la bocca con le stronzate sull'integrazione, non gliene frega nulla.
I ristoranti sono strapieni,sempre, e i negozi ben frequentati.
Si confonde integrazione con sicurezza? Vero, ma fino ad un certo punto.
Perchè nessuno va a chiedere ai cinesi di rispettare le nostre tradizioni.
Di imparare ( appunto) la nostra lingua.
E sempre solo questione di ipocrisia e convenienza.
Se le rispettassero sarebbero meglio.... i capannoni dei cinesi a Prato sono sostanzialmente un enclave cinese in Italia, completamente al di sopra della legge italiana. Sarebbe il caso che le regole valessero per tutti, ecco.
Tra l'altro io compro la birra al negozio dei nigeriani ( che mi fa ottimi prezzi, negozietto sotto casa con prezzi concorrenziali, anche rispetto all'odiosa coop centro Italia ) e NON UNA volta ha omesso di battere lo scontrino fiscale, non una volta in 3 anni. Al bar ogni tanto, invece, capita. Al bar che è di proprietà di folignati purosangue da 5 generazioni, ecco, ogni tanto un caffè scappa....
Se per quello nei bar cinesi fanno anche più scontrini di quello che vendono, pensa un po'...
madmarat ha scritto:Racconti di pocaluce battono racconti di nasty.
Lui va più forte coi cinesi, io con gli africani, sono gusti.
Ho in elenco un'intervista da effettuare con un signore nigeriano che si chiama tipo Okoga Hakeem Olojuwon ( o Olajuwan, una roba del genere ). Ieri ci parlo e faccio il simpatico : " oh, ti chiami come il grande Hakeem"
e lui mi fa : " Si amico mio, ma lui c'ha i soldi e io sto qui a rompermi le palle con te!"
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Tra l'altro io compro la birra al negozio dei nigeriani ( che mi fa ottimi prezzi, negozietto sotto casa con prezzi concorrenziali, anche rispetto all'odiosa coop centro Italia ) e NON UNA volta ha omesso di battere lo scontrino fiscale, non una volta in 3 anni. Al bar ogni tanto, invece, capita. Al bar che è di proprietà di folignati purosangue da 5 generazioni, ecco, ogni tanto un caffè scappa....
quotate sbagliato di la, dai.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Lui va più forte coi cinesi, io con gli africani, sono gusti.
io con le svedesi
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
I cinesi vengono lasciati fare perchè dal punto di vista della sicurezza, non fanno attentati. Dal punto di vista fiscale e del rispetto della legislazione sul lavoro, sono comunque tollerati dalle autorità perché comunque in un paese in cui sono tollerati non so quanti miliardi di evasione all'anno, non è che puoi accanirti più di tanto. Credo a volerlo siano gli stessi italiani, che temono che poi cotanto zelo sarebbe rivolto anche verso di loro. Talvolta ne beccano eh. Come gli italiani del resto. Qualche controllino, solo che in genere a questi ventimila euro di sanzioni gli fanno il solletico. Stato d'animo simile alla cinese che veniva a versare contanti nella filiale dove lavoravo. Ogni volta svariate mazzette di un po' tuttI I tagli. Il cassiere trovava talvolta una banconota falsa, anche da cinquanta? Lei non si scomponeva, non gliene fregava un cazzo proprio tirava fuori dalla borsa un'altra banconota e via. Impassibile.
alessandro ha scritto:MA c'è da fare un discorso percentuale.
Su 100 immigrati quanti fanno attentati o sostengono chi fa attentati? 0.01? Direi che la cosa comunque funziona.
A prescindere dalla estrema gravità degli attentati, non sono questi l'indice sociologico dell'integrazione o meno.
I musulmani per dire sono mediamente più integrati dei cinesi e i cinesi non fanno attentati pur essendo una cultura molto più distante dalla nostra di un marocchino o un egiziano.
Sarebbe più indicativo di mancata integrazione movimenti di massa di immigrati magari senza vittime piuttosto che una sparutissima minoranza di assassini a volte pazzi a volte diretti da stranieri estremisti.
Poi, certo, il problema degli attentati è attualmente più grave è urgente del fatto che i cinesi stanno per conto loro. Anche se vedo cinesi di seconda generazione ben integrati almeno da noi.
Ma infatti gli immigrati che provengono dall'estremo oriente di solito si integrano bene nel paese ospitante. Noi abbiamo una visione distorta dal fatto che l'immigrazione in Italia dalla Cina e' un fenomeno cosi' recente, ma gia' per i cinesi di seconda generazione non ci sono problemi. In Francia ci sono moltissimi immigrati vietnamiti perfettamente integrati. Forse la loro cultura non e' cosi' distante da quella dei francesi, o piu' probabilmente e' piu' adattabile di quella degli algerini?
Anzi, le generazioni successive si fanno notare solo per essere studenti in media molto piu' bravi e diligenti di i americani ed europei (cosa importante in paesi meritocratici, ma in Italia su questo non avremo problemi).
Quello che e' indicativo della mancata integrazione non e' il numero di (non pazzi) terroristi quanto la protezione che questi trovano in interi quartieri nelle banlieue di Parigi come a Molenbeek a Bruxelles, con centinaia di migliaia di persone che vivono con la mentalita' di chi e' circondato da nemici in un paese nemico.
(Peraltro, cosa c'e' di piu' italiano di far lavorare connazionali come schiavi senza pagare i contributi e nel non fare gli scontrini? I Cinesi sono gli italiani dell'Asia, qui da noi si trovano da Dio )
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
normalmente gli asiatici hanno parti delle citta' intere solo per loro, totalmente avulsi dal contesto. Alla Chinatown. Qua a Praga e' pieno di vietnamiti, si sposano fra di loro, fanno figli fra di loro , fanno tutti lo stesso lavoro, i loro figli passano la giornata in negozio, abitudini del tutto diverse dai cechi, hanno la loro cittadella-mercato, sono ovviamente del tutto pacifici ed avulsi dalla societa'. Ovviamente invece qui ho lavorato con marocchini, tunisini, egiziani, sudanesi, iraniani, turchi, sposati con gente del posto, che fanno lavori della gente del posto, e cosi' via. (una sola vietnamita, e sono quasi l' 1% della popolazione).
In America credo che i latinoamericani abbiano molto piu' problemi di integrazione degli altri, e sono paesi cristiani.
I Rom non si ingtegrano quasi da nessuna parte e non fanno mai certo attentati.
La Repubblica Ceca, per dire, e' uno dei paesi meglio integrati (il migliore d' Europa per l' integrazione sul lavoro) e contemporaneamente uno dei piu;' ostili verso gli immigrati (secondo l' opinione pubblica e i sondaggi cechi). In generale non esiste una correlazione diretta tra integrazione e percezione dell immigrazione da parte dei locali.
Insomma, ci sono moltissimi fattori specifici diversi da tenere in considerazione. Un discorso del tipo 'i musulmani si integrano peggio, quindi la gente non li vuole, li fanno venire, quindi si vota estrema destra' per me non ha alcun senso. L' unico senso e' che la gente ha percezione che i musulmani siano pericolosi piu' degli altri.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Nickognito ha scritto:L' unico senso e' che la gente ha percezione che i musulmani siano pericolosi piu' degli altri.
E se si guardano quanti musulmani ci sono europa, ad esempio, in rapporto agli attentati o gli omicidi o altro, si può benissimo evincere di come invece non lo siano affatto, i più pericolosi. I morti di un attentato non sfiorano nemmeno quelli delle persone uccise dai non musulmani. Le mafie in Italia hanno fatto centinaia di morti. Così come gli omicidi o atti criminali dei francesi in francia, o i norvegesi in norvegia. Per non parlare degli americani in america.
Quindi dire che l'attentato al bataclan dimostra che 60 milioni di musulmani in europa non si sono integrati, è una fesseria.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
In Francia ci sono 6 milioni di musulmani.
Fossero pericolosi come paventano i paranoici, avrebbero già ucciso il resto della popolazione francese.
Invece non è successo praticamente nulla.
Dieci terroristi su 6 milioni, sono una percentuale nemmeno da considerare.
E il collegamento tra di essi, spesso , nemmeno esiste.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
A prescindere dagli aneddoti umbri e praghesi è importante definire che cos'è integrazione. Per me un immigrato è integrato se contribuisce fattivamente alla società. Se è giovane frequentando con profitto la scuola - o almeno avendo risultati non troppo negativi rispetto alla media - se è adulto lavorando.
Ora, secondo statistiche che ho postato tempo addietro nel thread dell'Isis, in Francia, Germania e UK i gruppi di musulmani locali sono meno integrati - secondo la sommaria definizione che ho scritto sopra - rispetto non solo ai locali, ma anche agli altri gruppi di immigrati. Sia come rendimento scolastico che come tassi di occupazione. I gruppi dell'estremo oriente sono invece tra i gruppi di immigrati più integrati. Questi son fatti documentati da studi.
s&v ha scritto:A prescindere dagli aneddoti umbri e praghesi è importante definire che cos'è integrazione. Per me un immigrato è integrato se contribuisce fattivamente alla società. Se è giovane frequentando con profitto la scuola - o almeno avendo risultati non troppo negativi rispetto alla media - se è adulto lavorando.
Ora, secondo statistiche che ho postato tempo addietro nel thread dell'Isis, in Francia, Germania e UK i gruppi di musulmani locali sono meno integrati - secondo la sommaria definizione che ho scritto sopra - rispetto non solo ai locali, ma anche agli altri gruppi di immigrati. Sia come rendimento scolastico che come tassi di occupazione. I gruppi dell'estremo oriente sono invece tra i gruppi di immigrati più integrati. Questi son fatti documentati da studi.
come e' documentato da studi quel che ho detto io, non aneddoti, la Repubblica ceca e' il paese con immigrati extrauropei piu' integrati d' Europa, e i Latinoamericani sono i meno integrati negli Usa.
Integrazione comunque la definisce il vocabolario.
Non vedo perche' un immigrato albanese in Italia, che parla perfettamente italiano, e' cresciuto guardando la televisione italiana, esce con amici italiani, ha la ragazza italiana, sia da considerare meno integrato di un lavoratore cinese che non sa una parola di italiano, frequenta solo cinesi, lavora solo con cinesi, non sa nulla della nostra cultura e se ne frega e non la condivide...
Il tasso di disoccupazione puo' essere un segnale di integrazione o meno, non certo una definizione di integrazione, o dei dati in base ai quali giudicare l' integrazione. Ma soprattutto, perche' ci dovrebbe essere una correlazione diretta tra mancanza di integrazione e pericolosita' sociale?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
s&v ha scritto:A prescindere dagli aneddoti umbri e praghesi è importante definire che cos'è integrazione. Per me un immigrato è integrato se contribuisce fattivamente alla società. Se è giovane frequentando con profitto la scuola - o almeno avendo risultati non troppo negativi rispetto alla media - se è adulto lavorando.
Ora, secondo statistiche che ho postato tempo addietro nel thread dell'Isis, in Francia, Germania e UK i gruppi di musulmani locali sono meno integrati - secondo la sommaria definizione che ho scritto sopra - rispetto non solo ai locali, ma anche agli altri gruppi di immigrati. Sia come rendimento scolastico che come tassi di occupazione. I gruppi dell'estremo oriente sono invece tra i gruppi di immigrati più integrati. Questi son fatti documentati da studi.
Ti dirò, non credo che il contribuire fattivamente alla società in cui si è significhi essere integrato.
Posso lavorare benissimo nella birreria in cui mi trovo (evento immaginario) essere un esempio di disciplina e correttezza lavorativa e ciononostante essere un fanatico o rimanere un iper tradizonalista che inorridisce se la figlia sta con un cristiano bianco od un bianco in genere non credente .
Diciamo che è un requisito che può essere necessario ma non sufficiente per definire l'integrazione
Mancanza di integrazione può favorire la pericolosità sociale, ma non necessariamente.
Al tempo stesso per me non è assolutamente integrato il cinese dell'esempio nickognitiano.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Interessante, ove confermato, il dato che l'Emilia Romagna ricchissima, emancipata e con i migliori asili del mondo ha avuto i più infimi tassi di natalità del pianeta.
s&v ha scritto:A prescindere dagli aneddoti umbri e praghesi è importante definire che cos'è integrazione. Per me un immigrato è integrato se contribuisce fattivamente alla società. Se è giovane frequentando con profitto la scuola - o almeno avendo risultati non troppo negativi rispetto alla media - se è adulto lavorando.
Ora, secondo statistiche che ho postato tempo addietro nel thread dell'Isis, in Francia, Germania e UK i gruppi di musulmani locali sono meno integrati - secondo la sommaria definizione che ho scritto sopra - rispetto non solo ai locali, ma anche agli altri gruppi di immigrati. Sia come rendimento scolastico che come tassi di occupazione. I gruppi dell'estremo oriente sono invece tra i gruppi di immigrati più integrati. Questi son fatti documentati da studi.
Ti dirò, non credo che il contribuire fattivamente alla società in cui si è significhi essere integrato.
Posso lavorare benissimo nella birreria in cui mi trovo (evento immaginario) essere un esempio di disciplina e correttezza lavorativa e ciononostante essere un fanatico o rimanere un iper tradizonalista che inorridisce se la figlia sta con un cristiano bianco od un bianco in genere non credente .
Diciamo che è un requisito che può essere necessario ma non sufficiente per definire l'integrazione
Mancanza di integrazione può favorire la pericolosità sociale, ma non necessariamente.
Al tempo stesso per me non è assolutamente integrato il cinese dell'esempio nickognitiano.
F.F.
Io ho un punto di vista diverso. Per me il fenomeno del terrorismo in sé, per quanto abbia un impatto emozionale comprensibilmente forte, non é il punto centrale del mio scetticismo sulla desiderabilità dell'immigrazione islamica. E' un punto sensato, di cui parlare, ma che nel lungo termine spero non molto rilevante (spero...vedremo).
Per me il problema é di base sostanzialmente economico - i gruppi di religione islamica lavorano in genere meno degli europei bianchi e di altri gruppi di immigrati. In ultima analisi, uno stato ha interesse a importare stranieri se questi constribuiscono alla società. Altrimenti che interesse c'é?
Se poi culturalmente una metà della popolazione islamica, quella femminile, é incoraggiata a non lavorare, ecco che il mio scetticismo sulle capacità di quiei gruppi di contribuire positivamente si rafforza. Il mio riferimento intellettuale qui é Thilo Sarrazin, non Eric Zemmour.
Poi mi irritano e offendono la mia intelligenza le ridicole acrobazie intellettuali che fanno certi giornali o intellettuali per difendere o giustificare usi e costumi che dal mio punto di vista occidentale ritengo barbari e arretrati - la cosiddetta regressive left. Ma questa é una nota di colore più che di sostanza.
Nickognito ha scritto:ma non pensi che il futuro sia lavorare meno? Per bianchi e neri, atei e musulmani...
Si' ma nel lungo termine. E comunque se c'è meno bisogno di lavoro a che serve l'immigrazione?
Poi oh, io non ho nessuna intenzione di tornare in Italia, sono stato bene in Ungheria, sto bene in Belgio per cui spero tanto che la possibilità di vivere alll'estero non mi sia negata ma se devo star qui con le mani in mano usufruendo magari dell'eccellente sanità belga, che interesse ha lo stato ad avermi qui?
Nickognito ha scritto:ma non pensi che il futuro sia lavorare meno? Per bianchi e neri, atei e musulmani...
Si' ma nel lungo termine. E comunque se c'è meno bisogno di lavoro a che serve l'immigrazione?
Poi oh, io non ho nessuna intenzione di tornare in Italia, sono stato bene in Ungheria, sto bene in Belgio per cui spero tanto che la possibilità di vivere alll'estero non mi sia negata ma se devo star qui con le mani in mano usufruendo magari dell'eccellente sanità belga, che interesse ha lo stato ad avermi qui?
beh, dipende dalle leggi, se io smetto di lavorare l'assistenza sanitaria me la devo pagare, qui.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Comunque le cose le prendono seriamente, cercavo una macelleria halal per la compagna musulmana di un amico che viene a trovarmi e mi imbatto nel sito e la presentazione dell'organo di controllo sassarese, non oso immaginare cosa possa succedere a chi sgarra certificazione
Pitone ha scritto:Comunque le cose le prendono seriamente, cercavo una macelleria halal per la compagna musulmana di un amico che viene a trovarmi e mi imbatto nel sito e la presentazione dell'organo di controllo sassarese, non oso immaginare cosa possa succedere a chi sgarra certificazione
PINDARO ha scritto:In Francia ci sono 6 milioni di musulmani.
Fossero pericolosi come paventano i paranoici, avrebbero già ucciso il resto della popolazione francese.
Invece non è successo praticamente nulla.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Interessante, ove confermato, il dato che l'Emilia Romagna ricchissima, emancipata e con i migliori asili del mondo ha avuto i più infimi tassi di natalità del pianeta.
Inizio settembre 2015. A Ormea, val Tanaro, 1600 abitanti, il prefetto di Cuneo annuncia l’arrivo di una trentina di richiedenti asilo: un albergatore li vuole ospitare. Gli ormeesi si dividono: hanno paura che sia la fine della loro vitalità turistica. E c’è chi propone una cordata per rilevare l’hotel e «salvarlo» dall’occupazione.
Poi il gesto che non ti aspetti: il Comune chiede alla Prefettura di ricevere gli stranieri nell’ex casa di riposo pubblica. Oggi, un anno dopo, Ormea è modello di accoglienza, che ha portato lavoro e integrazione. Senza disordini.
«Il 3 settembre Massimo Gramellini ci dedicò il suo arguto “Buongiorno” dal titolo “Ormea Culpa” - dice il sindaco, Giorgio Ferraris, condottiero di tante battaglie in valle -. A distanza di un anno, nessun commerciante ha messo mano al portafogli per sostenere l’albergo che voleva accogliere i migranti e il turismo, principale fonte di sostentamento, non ha avuto danni dalla presenza dei ragazzi dal colore della pelle diverso da quello a cui eravamo tradizionalmente abituati».
Prosegue: «Abbiamo scelto una gestione pubblica diretta dell’accoglienza, unico caso a mia conoscenza, senza intermediazione di privati o coop, perché abbiamo ritenuto garantisse condizioni migliori a ospitati e comunità. Con quanto erogato dalle Prefetture, saremmo riusciti a sistemare la struttura e, soprattutto, ad assumere persone, oltre alle addette ai servizi, con il compito esclusivo di stare con i ragazzi, parlare in italiano e accompagnarli nelle varie attività». Convenzione con la Prefettura: ora in 10 lavorano per garantire l’ospitalità a 35 giovani dall’Africa subsahariana.
Con i fondi l’ex ricovero è stato ristrutturato. «Quasi tutti i ragazzi sono stati impegnati in manutenzione del patrimonio pubblico - dice Luciano Obbia, presidente dell’Ipab -, che senza di loro non si sarebbe potuta fare. Ora è partito, con la Regione, un progetto di pulizia di castagneti abbandonati, che privati hanno messo a disposizione: si concluderà con raccolta e vendita delle castagne. Venti ragazzi frequentano corsi sulla sicurezza sul lavoro, nella locale Scuola Forestale: impareranno a fare i muri a secco, tradizionali del paesaggio agricolo». E c’è Alieu, 18 anni, dal Gambia: il suo sogno era fare il sarto. Gli hanno dato una macchina per cucire e ha già avuto successo.
«Non so se siamo riusciti a meritare l’assoluzione dalla “culpa” -ironizza il sindaco -, ma abbiamo cercato di fare il possibile per tutelare la sicurezza e la tranquillità della comunità e dare un’accoglienza dignitosa e utile ai ragazzi che ospitiamo».
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Non ho capito, la foto dell'attrice succinta é tanto grave quanto farsi un giro su un lungomare europeo con la moglie ed essere ridotti in fin di vita perché a un musulmano la cosa disturba?