Non c'è limite al peggio
Re: Non c'è limite al peggio
nel thread sulla giustizia ho talora sposato la linea difensiva di accusati di reati ben peggiori, ultimo quello accusato di aver collaborato con la mafia di Riina. Non mi offendo se qualcuno me lo rinfaccia, non credo che alessandro e tennisfan pensino che sia mafioso o anche solo che io giustifichi i mafiosi.
A dopo.
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non c'è limite al peggio
e questo chi l'avrebbe detto?Nickognito ha scritto:Sul resto, sul fatto che per qualcuno di voi mettere il mostro in prima pagina e alla gogna per un piccolo reato sia la cosa migliore da fare
Invece derubricarlo a "piccolo reato" è proprio sbagliato se si vuole davvero condannare il gesto.
Che tipo di reato sia lo decide la magistratura per il resto il gesto va stigmatizzato senza mezzi termini,
il gesto non l'autore.
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Re: Non c'è limite al peggio
Lo spot di Parmigiano Reggiano.
Ma come cazzo gli è saltato in mente, spero abbiano cacciato a calci nel culo il responsabile dell'aria marketing
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Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Non c'è limite al peggio
ah, mi sembrava invece tu avessi molta fiducia nel buon senso e nella misura della genteNickognito ha scritto:
Le persone sono stupide, oh, quanto ci vuole a capirlo?
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)Nickognito ha scritto:
E' lo stesso meccanismo del politically correct eccessivo.
Trovo che il senso della misura, nelle nostre parole, accuse, giudizi, modo di riportare fatti di cronaca, comprensione delle motivazioni dietro certe azioni, sia un pregio che da' nel tempo i suoi frutti, non benaltrismo.
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
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Re: Non c'è limite al peggio
Con le bacchettate sulle mani come stai messo?tuborovescio ha scritto: siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Non c'è limite al peggio
eh?paoolino ha scritto:Con le bacchettate sulle mani come stai messo?tuborovescio ha scritto: siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
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Re: Non c'è limite al peggio
tuborovescio ha scritto:eh?paoolino ha scritto: Con le bacchettate sulle mani come stai messo?
tuborovescio ha scritto: siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che una bacchettata sulle mani abbia più pro che contro.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Non c'è limite al peggio
Comunque si scherza, eh.
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Re: Non c'è limite al peggio
eh lo so ma su questo argomento c'è poco da scherzare.paoolino ha scritto:Comunque si scherza, eh.
in effetti qui si parla di adulti che si comportano come dodicenni,
comunque le bacchettate non hanno mai avuto nessun pro chiaramente
Re: Non c'è limite al peggio
Questo vuol dire che se il giornalista fosse stato un uomo e il tifoso passando gli avesse tirato un pugno in faccia rompendogli due denti il responsabile sarebbe stato denunciato, probabilmente trovato grazie alle telecamere, processato. condannato ad un paio di mesi con la condizionale ma per l'opinione pubblica la storia sarebbe finita subito lì, come uno dei tanti gesti di violenza sempre più comuni anche davanti alle telecamere.tuborovescio ha scritto:ah, mi sembrava invece tu avessi molta fiducia nel buon senso e nella misura della genteNickognito ha scritto:
Le persone sono stupide, oh, quanto ci vuole a capirlo?
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)Nickognito ha scritto:
E' lo stesso meccanismo del politically correct eccessivo.
Trovo che il senso della misura, nelle nostre parole, accuse, giudizi, modo di riportare fatti di cronaca, comprensione delle motivazioni dietro certe azioni, sia un pregio che da' nel tempo i suoi frutti, non benaltrismo.
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
Ma siccome si tratta del culo di una donna ad essere toccato allora il responsabile rischia anni di carcere oltre che lo sputtanamento a vita perche' "colpirne uno per educarne cento" e il non avere senso della misura in questi casi è meglio.
Tutto molto bello.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Non c'è limite al peggio
Ecco cominciare il discorso parlando del "a parti invertite" vuol dire non rendersi conto della gravità del gesto.
Io appunto parlavo di condannare il gesto, poi se i social sono pieni di coglioni è un altro discorso.
Seconda cosa, il responsabile non prenderà anni di carcere perchè anche se il reato è di violenza sessuale
le sentenze tengono conto della minor gravità, delle attenuanti, per non parlare della possibilità di rito abbreviato,
molto probabilmente non andrà in carcere, per fortuna aggiungo io.
Io appunto parlavo di condannare il gesto, poi se i social sono pieni di coglioni è un altro discorso.
Seconda cosa, il responsabile non prenderà anni di carcere perchè anche se il reato è di violenza sessuale
le sentenze tengono conto della minor gravità, delle attenuanti, per non parlare della possibilità di rito abbreviato,
molto probabilmente non andrà in carcere, per fortuna aggiungo io.
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma perche' va stigmatizzato? Perche' se ne deve parlare? Perche' si deve parlare del tizio apparso in tv e non di quello di due minuti dopo che non e' apparso?tuborovescio ha scritto:
e questo chi l'avrebbe detto?
Invece derubricarlo a "piccolo reato" è proprio sbagliato se si vuole davvero condannare il gesto.
Che tipo di reato sia lo decide la magistratura per il resto il gesto va stigmatizzato senza mezzi termini,
il gesto non l'autore.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
Sarebbe come educare i bambini punendoli. Non credo, credo che l'educazione, per come e' fatto il nostro cervello, funzioni con modelli positivi, non stigmatizzando i negativi in modo eccessivo.tuborovescio ha scritto:
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non c'è limite al peggio
il pugno sullo zigomo trova tutti abbastanza d'accordo cosí come uno stupro per strada (ma se sono gli amici e lei è ubriaca, oppure se non denuncia subito, cominciano a divergere le valutazioni). È proprio il diverso peso che si dà alla pacca sul culo - a differenza che il pugno agli zigomi o lo stupro per strada - che lo rende un tema "sensibile".uglygeek ha scritto:Questo vuol dire che se il giornalista fosse stato un uomo e il tifoso passando gli avesse tirato un pugno in faccia rompendogli due denti il responsabile sarebbe stato denunciato, probabilmente trovato grazie alle telecamere, processato. condannato ad un paio di mesi con la condizionale ma per l'opinione pubblica la storia sarebbe finita subito lì, come uno dei tanti gesti di violenza sempre più comuni anche davanti alle telecamere.tuborovescio ha scritto:ah, mi sembrava invece tu avessi molta fiducia nel buon senso e nella misura della genteNickognito ha scritto:
Le persone sono stupide, oh, quanto ci vuole a capirlo?
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)Nickognito ha scritto:
E' lo stesso meccanismo del politically correct eccessivo.
Trovo che il senso della misura, nelle nostre parole, accuse, giudizi, modo di riportare fatti di cronaca, comprensione delle motivazioni dietro certe azioni, sia un pregio che da' nel tempo i suoi frutti, non benaltrismo.
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
Ma siccome si tratta del culo di una donna ad essere toccato allora il responsabile rischia anni di carcere oltre che lo sputtanamento a vita perche' "colpirne uno per educarne cento" e il non avere senso della misura in questi casi è meglio.
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non c'è limite al peggio
ma non credo che metteresti un dodicenne su tutti i programmi tv perche' ha palpato il culo alla compagna di classe, o si?tuborovescio ha scritto:in effetti qui si parla di adulti che si comportano come dodicenni,
Che differenza fa se ne ha 50 con cervello di dodicenne?
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Re: Non c'è limite al peggio
tu e paolino volete fare come pio e amedeo o come diavolo si chiamano?Nickognito ha scritto:Sarebbe come educare i bambini punendoli. Non credo, credo che l'educazione, per come e' fatto il nostro cervello, funzioni con modelli positivi, non stigmatizzando i negativi in modo eccessivo.tuborovescio ha scritto:
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
che c'entrano i bambini? dai su
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Re: Non c'è limite al peggio
Io penso che se il tizio avesse preso a pugni in faccia la giornalista si sarebbe parlato di violenza sulle donne molto di piu' di quanto si faccia adesso e che la giornalista sarebbe stata molto peggio (anche psicologicamente).Rosewall ha scritto: È proprio il diverso peso che si dà alla pacca sul culo - a differenza che il pugno agli zigomi o lo stupro per strada - che lo rende un tema "sensibile".
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
bene, allora vai fuori dallo stadio e prendi a pugni una giornalista, immolati per la causaNickognito ha scritto:Io penso che se il tizio avesse preso a pugni in faccia la giornalista si sarebbe parlato di violenza sulle donne molto di piu' di quanto si faccia adesso e che la giornalista sarebbe stata molto peggio (anche psicologicamente).Rosewall ha scritto: È proprio il diverso peso che si dà alla pacca sul culo - a differenza che il pugno agli zigomi o lo stupro per strada - che lo rende un tema "sensibile".
Re: Non c'è limite al peggio
Su questo non sono così sicuro. Quando i bambini, a scuola, venivano puniti, c'era gente meno complessata e più educata di oggi, forse.Nickognito ha scritto:Sarebbe come educare i bambini punendoli. Non credo, credo che l'educazione, per come e' fatto il nostro cervello, funzioni con modelli positivi, non stigmatizzando i negativi in modo eccessivo.tuborovescio ha scritto:
siccome la gente è stupida (ha fatto 'na cazzata che sarà mai)
certi gesti vanno stigmatizzati in un modo che può sembrare anche eccessivo.
Ed è per questo che ritengo che il politically correct eccessivo abbia più pro che contro.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Re: Non c'è limite al peggio
sui social ci sono alcuni temi cavalcati da woke e dintorni che non sono realmente coinvolti ma vanno solo cercando consenso mettendo in scena delle performance di indignazione. Ad esempio, mi pare, la storia dello spot del Parmigiano Reggiano, oppure ancora - da destra - tutte le ridicole campagne a difesa del Natale minacciato, vedi le sceneggiate per un innocuo e banale documento sulla comunicazione interna UE.
E poi ci sono invece temi realmente sentiti, quali ad esempio questo.
Il racconto di Cinzia Fiorato sul sessismo in Rai
Cinzia Fiorato, giornalista televisiva Rai e ex conduttrice del Tg1, ha scritto un lungo post su Facebook a partire dalla molestia subita sabato scorso in diretta tv da Greta Beccaglia, al termine della partita della Serie A di calcio Empoli-Fiorentina. Fiorato racconta le molestie, le discriminazioni e il sessismo che ha vissuto sul posto di lavoro in oltre trent’anni di carriera. Parla delle poche colleghe della sua generazione che sono state «funzionali» a un sistema che, nella sostanza, per molto tempo non è cambiato e dice, alla fine, che ci sono stati dei miglioramenti, anche se «il pericolo di procedere con un passo avanti e due indietro è sempre in agguato».
Ho riflettuto a lungo su quanto accaduto alla collega Greta Beccaglia, perché per me questo è argomento ancora dolente. Appartengo alla generazione di giornaliste che hanno conquistato con fatica e sofferenza un pezzettino di spazio in una professione che, quando io ho cominciato, nel lontano 1984, era quasi esclusivamente occupata dagli uomini. Ho avuto la sfortuna di essere anche fisicamente attraente e questo ha creato il fatidico mix esplosivo.
Ho incontrato molti colleghi che hanno cercato di ricattarmi sessualmente nella mia vita professionale, ho avuto diverse “pacche” non gradite, commenti volgari, parole sussurrate, avvicinamenti arbitrari, sguardi invasivi e invadenti. Non mi è arrivato tutto solo dai colleghi e nemmeno solo dai miei superiori, il mondo della televisione è arricchito da diverse categorie i lavoratori, ci sono stati molti tecnici, molti impiegati, molti operai che si sono permessi cose che non si dovevano permettere, gravi e meno gravi.
Una volta stavo aspettando in silenzio l’arrivo di alcune immagini dall’estero, a un certo punto, non si sa perché, il tecnico ha preso una cassetta betacam e mi ci ha dato con forza una pacca sul sedere facendomi male. Non lo avevo mai visto prima in vita mia. Gli ho urlato tutta la mia rabbia, certo, ma mi sono resa conto subito che eravamo soli nella stanza e la mia parola sarebbe stata contro la sua.
Quando ero vittima di stalking in quanto conduttrice del Tg1, da parte di un pregiudicato con grossi problemi psichiatrici che il tribunale ha poi riconosciuto pericoloso socialmente, uno stalker che oltre a tutto entrava in Rai e mi minacciava in rete, il mio direttore di allora mi disse “e che ce voi fà, quando una é bona…” senza aiutarmi in nessun modo. Anzi, fui derisa, aggredita verbalmente dal mio caporedattore perché, lavorando di notte, mi facevo accompagnare dal mio compagno, non trovando alcun’altra protezione. Fui accusata di inventarmi tutto per ottenere uno spostamento di edizione, dopo oltre dieci anni di conduzioni notturne. Questa cosa fu usata contro di me e la macchina del fango si mise in moto, in realtà mi si stava punendo perché avevo osato denunciare le condotte illecite di alcuni dirigenti nell’esercizio del loro ruolo di incaricati di pubblico servizio. Accadeva meno di dieci anni fa. Nessuno si scusò nemmeno quando lo stalker fu individuato e condannato. Come al solito, quando si vuole colpire una donna, lo si fa in quanto donna.
Poi ci sono stati fatti di minor impatto, ma sempre intollerabili, uno stillicidio. Una volta chiamai un tecnico perché dal mio computer era sparito il cavo del monitor (accade anche questo nelle redazioni), lui venne, lo sistemò, poi si avvicinò al mio orecchio (io ero seduta) e mi sussurrò sul collo “ora però vieni a cena con me”… Quando io ho cominciato questo lavoro la vita di una bella ragazza era una cosa a metà strada tra uno slalom gigante e l’attraversamento di un campo minato.
Il mio primo caporedattore (non Rai), al secondo giorno di lavoro mi disse davanti a tutti: “si ma porco D… sembri una foca monaca, slaccia qualche bottone, mostraci un po’ di tette cazzo!”. Voleva far ridere i colleghi, pensava di essere simpatico. Io non ho mai risposto, perché sapevo che la mia permanenza nella professione era precaria e soprattutto dipendeva da questi soggetti qui.
Non mi sono mai fatta sopraffare, ma non ho mai potuto denunciare niente, non c’era alcuna solidarietà all’epoca, nemmeno da parte della giustizia. Era tutto molto difficile, erano gli anni 80/90, se ti mostravi mortificata per queste cose ti dicevano che eri una psicolabile, che avevi problemi caratteriali e che sarà mai!!
Di episodi umilianti ne potrei raccontare a centinaia, dentro e fuori le redazioni. Ho fatto cronaca nera e giudiziaria per dodici anni, erano tutti ambienti ultra maschili, i tribunali, le questure, le caserme.
Quando io lavoravo in questo settore le donne non facevano ancora nemmeno il servizio militare, a malapena erano entrate in polizia. E poi atteggiamenti maschilisti e azioni maschiliste, politiche aziendali maschiliste, spesso sindacati maschilisti, consapevoli o no. Ognuna di noi lo sapeva dentro di sé, che sarebbe passata per questo “protocollo”, una specie di nonnismo ultra sessista, spesso spietato. Un patriarcato offensivo che mi ha raggiunta e colpita anche quando sono stata componente della CPO di Stampa Romana, come ha raggiunto e colpito altre colleghe che non si sono adattate a fare le ancelle.
Ma la mia generazione è anche quella che ha subito il sessismo spietato delle poche donne che ce l’hanno fatta, perché anche quella è una nota dolente che prima o poi dovrà essere sviscerata. Le poche colleghe della mia generazione o quasi, che hanno rotto il tetto di cristallo, lo hanno fatto mimetizzandosi perfettamente in mezzo ai tanti uomini che le hanno accettate e aiutate ad andare avanti proprio perché non rappresentavano alcun cambiamento di passo o di cultura rispetto al sessismo imperante, anzi, erano funzionali al sistema, la famosa eccezione che conferma la regola e che dà la possibilità ai sessisti di dire “ma quale sessismo! e allora tizia e caia? loro sono direttrici, amministratici delegate, presidenti, caporedattrici!!”. Si, ma lo sono con tutti i vizi di sempre, che si abbattono per lo più sulle donne.
Non c’è machismo più feroce del machismo di una donna. Molte di noi si sono col tempo impegnate nella lotta alla discriminazione di genere ma, per lo più, molte della mia generazione hanno abbattuto muri semplicemente lavorando, nella speranza che le nostre sorelle più giovani potessero vivere la professione liberate da quello che avevamo subito noialtre.
La strada è ancora lunga, il campo è ancora minato, ma non bisogna abbandonarsi allo sconforto che l’episodio orribile capitato a Greta suscita, pensando che non sia cambiato niente.Per fortuna oggi è cambiato molto, per fortuna oggi la gogna comincia a essere per il molestatore e non per la molestata, come fu per me. C’è ancora qualcuno che nicchia, che non si arrende e ripete fra i denti “e che sarà mai!!”, ma il suo è un sussurro, fortunatamente. C’è ancora tanto da fare e il pericolo di procedere con “un passo avanti e due indietro” è sempre in agguato, ma dobbiamo resistere e insistere. Io sto ancora aspettando giustizia e spero che Greta l’avrà un po’ anche per me. #GretaBeccaglia #nonunadimeno #metoogiornaliste #Liberiamoci
E poi ci sono invece temi realmente sentiti, quali ad esempio questo.
Il racconto di Cinzia Fiorato sul sessismo in Rai
Cinzia Fiorato, giornalista televisiva Rai e ex conduttrice del Tg1, ha scritto un lungo post su Facebook a partire dalla molestia subita sabato scorso in diretta tv da Greta Beccaglia, al termine della partita della Serie A di calcio Empoli-Fiorentina. Fiorato racconta le molestie, le discriminazioni e il sessismo che ha vissuto sul posto di lavoro in oltre trent’anni di carriera. Parla delle poche colleghe della sua generazione che sono state «funzionali» a un sistema che, nella sostanza, per molto tempo non è cambiato e dice, alla fine, che ci sono stati dei miglioramenti, anche se «il pericolo di procedere con un passo avanti e due indietro è sempre in agguato».
Ho riflettuto a lungo su quanto accaduto alla collega Greta Beccaglia, perché per me questo è argomento ancora dolente. Appartengo alla generazione di giornaliste che hanno conquistato con fatica e sofferenza un pezzettino di spazio in una professione che, quando io ho cominciato, nel lontano 1984, era quasi esclusivamente occupata dagli uomini. Ho avuto la sfortuna di essere anche fisicamente attraente e questo ha creato il fatidico mix esplosivo.
Ho incontrato molti colleghi che hanno cercato di ricattarmi sessualmente nella mia vita professionale, ho avuto diverse “pacche” non gradite, commenti volgari, parole sussurrate, avvicinamenti arbitrari, sguardi invasivi e invadenti. Non mi è arrivato tutto solo dai colleghi e nemmeno solo dai miei superiori, il mondo della televisione è arricchito da diverse categorie i lavoratori, ci sono stati molti tecnici, molti impiegati, molti operai che si sono permessi cose che non si dovevano permettere, gravi e meno gravi.
Una volta stavo aspettando in silenzio l’arrivo di alcune immagini dall’estero, a un certo punto, non si sa perché, il tecnico ha preso una cassetta betacam e mi ci ha dato con forza una pacca sul sedere facendomi male. Non lo avevo mai visto prima in vita mia. Gli ho urlato tutta la mia rabbia, certo, ma mi sono resa conto subito che eravamo soli nella stanza e la mia parola sarebbe stata contro la sua.
Quando ero vittima di stalking in quanto conduttrice del Tg1, da parte di un pregiudicato con grossi problemi psichiatrici che il tribunale ha poi riconosciuto pericoloso socialmente, uno stalker che oltre a tutto entrava in Rai e mi minacciava in rete, il mio direttore di allora mi disse “e che ce voi fà, quando una é bona…” senza aiutarmi in nessun modo. Anzi, fui derisa, aggredita verbalmente dal mio caporedattore perché, lavorando di notte, mi facevo accompagnare dal mio compagno, non trovando alcun’altra protezione. Fui accusata di inventarmi tutto per ottenere uno spostamento di edizione, dopo oltre dieci anni di conduzioni notturne. Questa cosa fu usata contro di me e la macchina del fango si mise in moto, in realtà mi si stava punendo perché avevo osato denunciare le condotte illecite di alcuni dirigenti nell’esercizio del loro ruolo di incaricati di pubblico servizio. Accadeva meno di dieci anni fa. Nessuno si scusò nemmeno quando lo stalker fu individuato e condannato. Come al solito, quando si vuole colpire una donna, lo si fa in quanto donna.
Poi ci sono stati fatti di minor impatto, ma sempre intollerabili, uno stillicidio. Una volta chiamai un tecnico perché dal mio computer era sparito il cavo del monitor (accade anche questo nelle redazioni), lui venne, lo sistemò, poi si avvicinò al mio orecchio (io ero seduta) e mi sussurrò sul collo “ora però vieni a cena con me”… Quando io ho cominciato questo lavoro la vita di una bella ragazza era una cosa a metà strada tra uno slalom gigante e l’attraversamento di un campo minato.
Il mio primo caporedattore (non Rai), al secondo giorno di lavoro mi disse davanti a tutti: “si ma porco D… sembri una foca monaca, slaccia qualche bottone, mostraci un po’ di tette cazzo!”. Voleva far ridere i colleghi, pensava di essere simpatico. Io non ho mai risposto, perché sapevo che la mia permanenza nella professione era precaria e soprattutto dipendeva da questi soggetti qui.
Non mi sono mai fatta sopraffare, ma non ho mai potuto denunciare niente, non c’era alcuna solidarietà all’epoca, nemmeno da parte della giustizia. Era tutto molto difficile, erano gli anni 80/90, se ti mostravi mortificata per queste cose ti dicevano che eri una psicolabile, che avevi problemi caratteriali e che sarà mai!!
Di episodi umilianti ne potrei raccontare a centinaia, dentro e fuori le redazioni. Ho fatto cronaca nera e giudiziaria per dodici anni, erano tutti ambienti ultra maschili, i tribunali, le questure, le caserme.
Quando io lavoravo in questo settore le donne non facevano ancora nemmeno il servizio militare, a malapena erano entrate in polizia. E poi atteggiamenti maschilisti e azioni maschiliste, politiche aziendali maschiliste, spesso sindacati maschilisti, consapevoli o no. Ognuna di noi lo sapeva dentro di sé, che sarebbe passata per questo “protocollo”, una specie di nonnismo ultra sessista, spesso spietato. Un patriarcato offensivo che mi ha raggiunta e colpita anche quando sono stata componente della CPO di Stampa Romana, come ha raggiunto e colpito altre colleghe che non si sono adattate a fare le ancelle.
Ma la mia generazione è anche quella che ha subito il sessismo spietato delle poche donne che ce l’hanno fatta, perché anche quella è una nota dolente che prima o poi dovrà essere sviscerata. Le poche colleghe della mia generazione o quasi, che hanno rotto il tetto di cristallo, lo hanno fatto mimetizzandosi perfettamente in mezzo ai tanti uomini che le hanno accettate e aiutate ad andare avanti proprio perché non rappresentavano alcun cambiamento di passo o di cultura rispetto al sessismo imperante, anzi, erano funzionali al sistema, la famosa eccezione che conferma la regola e che dà la possibilità ai sessisti di dire “ma quale sessismo! e allora tizia e caia? loro sono direttrici, amministratici delegate, presidenti, caporedattrici!!”. Si, ma lo sono con tutti i vizi di sempre, che si abbattono per lo più sulle donne.
Non c’è machismo più feroce del machismo di una donna. Molte di noi si sono col tempo impegnate nella lotta alla discriminazione di genere ma, per lo più, molte della mia generazione hanno abbattuto muri semplicemente lavorando, nella speranza che le nostre sorelle più giovani potessero vivere la professione liberate da quello che avevamo subito noialtre.
La strada è ancora lunga, il campo è ancora minato, ma non bisogna abbandonarsi allo sconforto che l’episodio orribile capitato a Greta suscita, pensando che non sia cambiato niente.Per fortuna oggi è cambiato molto, per fortuna oggi la gogna comincia a essere per il molestatore e non per la molestata, come fu per me. C’è ancora qualcuno che nicchia, che non si arrende e ripete fra i denti “e che sarà mai!!”, ma il suo è un sussurro, fortunatamente. C’è ancora tanto da fare e il pericolo di procedere con “un passo avanti e due indietro” è sempre in agguato, ma dobbiamo resistere e insistere. Io sto ancora aspettando giustizia e spero che Greta l’avrà un po’ anche per me. #GretaBeccaglia #nonunadimeno #metoogiornaliste #Liberiamoci
Ultima modifica di Rosewall il gio dic 02, 2021 5:10 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Non c'è limite al peggio
e' assolutamente la stessa cosa.tuborovescio ha scritto:
tu e paolino volete fare come pio e amedeo o come diavolo si chiamano?
che c'entrano i bambini? dai su
E' come se uno fa il pubbcitario: vuoi vendere un prodotto? Non dici certo 'cosa il prodotto non fa di male' o 'se usi un altro prodotto farai uno schifo'. Ma usi delle immagini positive che si associano al prodotto. Vuoi vendere il rispetto della donna? Non puoi vendere la non-violenza, e' una negativita', non puoi mettere in evidenza il modello negativo, che anzi puo' voler essere emulato (perfino apprezzato dalle donne stesse, come ben si sa da diversi casi mediatici e di cronaca simili). E' il modello positivo che va evidenziato.
Per quello non vanno puniti i bambini: mica per principio,ma perche' otterresti l'effetto opposto o nulla.
Con gli adulti usi un linguaggio diverso (con i tifosi di calcio nemmeno troppo diverso), ma il principio del cervello e' lo stesso. Il negativo non rimane, rimane il positivo.
Ma poi chi parla di queste cose non e' mica un educatore della societa'. E' o uno che ci guadagna con audience o click o uno che ha voglia di sfogarsi contro altri facendo capire che lui e' meglio. Per la grande maggioranza dei casi.
Poi certo, se per una pacca sul culo dai 15 anni di carcere allora un effetto deterrente lo ottieni.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
vabbe', se proprio devo scegliere le tocco le tette, perche' un pugno?tuborovescio ha scritto:
bene, allora vai fuori dallo stadio e prendi a pugni una giornalista, immolati per la causa
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Re: Non c'è limite al peggio
reputo il tema del sessismo sul lavoro importante e interessante.Rosewall ha scritto: Il racconto di Cinzia Fiorato sul sessismo in Rai
Ma il sessismo sul lavoro della Beccaglia e' stato, probabilmente, solo uno: ti prendiamo e hai un lavoro solo perche' sei fica. Lei avra' fatto finta di nulla per lavorare. La collega brutta sara' disoccupata.
L'incidente dell'altro giorno e' stato 'molestia su donna allo stadio', che e' un tema del tutto diverso e per me decisamente meno interessante.
Anche il sessismo al lavoro sarebbe meno interessante, se al lavoro fosse normale picchiarsi, tirare molotov, offendersi in tutti i modi peggiori per ore, fare uh uh uh e tirare banane a tutti i colleghi di colore, e cosi' via.
Se alla signora della Rai avessero detto ogni giorno 'vaffanculo, la tua mamma maiala, un pungo tirato in faccia, scimmia di merda, che un vulcano distrugga tutta la tua famiglia, se ti siedi accanto a me ti rompo il naso', forse nemmeno avrebbbe fatto molto caso alla battuta sulle tette.
Che pero' e' una battuta molto brutta, che e' molto piu' importante di una pacca sul sedere perche' impatta la vita professionale di centinaia di migliaia di donne, cosi' come la impatta uno schiaffo dato a casa dal compagno ubriaco, come non la impatta, invece, una brutta esperienza allo stadio che ti fa solo capire che allo stadio (o nel quartiere XYZ, o sul vialone delle prostitute) in un certo modo e' meglio non andare.
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Re: Non c'è limite al peggio
In effetti... Allo stadio a mia sorella, una volta hanno tirato in testa delle pietre, dice che avrebbe preferito le avessero toccato il culoNickognito ha scritto:reputo il tema del sessismo sul lavoro importante e interessante.Rosewall ha scritto: Il racconto di Cinzia Fiorato sul sessismo in Rai
Ma il sessismo sul lavoro della Beccaglia e' stato, probabilmente, solo uno: ti prendiamo e hai un lavoro solo perche' sei fica. Lei avra' fatto finta di nulla per lavorare. La collega brutta sara' disoccupata.
L'incidente dell'altro giorno e' stato 'molestia su donna allo stadio', che e' un tema del tutto diverso e per me decisamente meno interessante.
Anche il sessismo al lavoro sarebbe meno interessante, se al lavoro fosse normale picchiarsi, tirare molotov, offendersi in tutti i modi peggiori per ore, fare uh uh uh e tirare banane a tutti i colleghi di colore, e cosi' via.
Se alla signora della Rai avessero detto ogni giorno 'vaffanculo, la tua mamma maiala, un pungo tirato in faccia, scimmia di merda, che un vulcano distrugga tutta la tua famiglia, se ti siedi accanto a me ti rompo il naso', forse nemmeno avrebbbe fatto molto caso alla battuta sulle tette.
Che pero' e' una battuta molto brutta, che e' molto piu' importante di una pacca sul sedere perche' impatta la vita professionale di centinaia di migliaia di donne, cosi' come la impatta uno schiaffo dato a casa dal compagno ubriaco, come non la impatta, invece, una brutta esperienza allo stadio che ti fa solo capire che allo stadio (o nel quartiere XYZ, o sul vialone delle prostitute) in un certo modo e' meglio non andare.
Il discorso stadio è complesso. Andrebbero sciolti i gruppi ultras e vietato qualunque eccesso, anche i semplici cori. Anzi, andrebbe proprio chiuso il calcio, cloaca di ogni miseria umana.
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Re: Non c'è limite al peggio
tua sorella è Antoine?
Re: Non c'è limite al peggio
la merda andrebbe da un'altra parte.... forse sta meglio nei tubichiaky ha scritto: In effetti... Allo stadio a mia sorella, una volta hanno tirato in testa delle pietre, dice che avrebbe preferito le avessero toccato il culo
Il discorso stadio è complesso. Andrebbero sciolti i gruppi ultras e vietato qualunque eccesso, anche i semplici cori. Anzi, andrebbe proprio chiuso il calcio, cloaca di ogni miseria umana.
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Non c'è limite al peggio
ho capito che per te il tema della pacca sul culo è meno interessante. Lo è invece per altre, le quali magari incidentalmente ne hanno subite diverse nel corso della loro vita e sperano che le loro figlie possano crescere in un contesto diverso, e ancora ritengono che anche problemi più o meno gravi (molestie sul lavoro, sessismi varii, violenze famigliari) siano in qualche modo correlati.
Non sono sicuro che la teoria delle finestre rotte (già di per sè discutibile) sia applicabile anche in questo settore, ma comprendo che ci sia chi ci provi e ci speri. Come detto, imho non ci sono soluzioni "culturali" (non ripongo speranze nè nelle famiglie nè tantomeno nei colleghi di Tubo) ma il progresso su questi temi potrebbe arrivare dall'emancipazione economica e su piccole conquiste ottenute pragmaticamente e un poco per volta. Nel caso specifico della pacca sul culo, la bacchettata sulle mani mi sembra la strada più realistica. Non in senso letterale, bensí nel senso che è un reato serio.
Forse, proprio grazie al Genio che ha molestato la giornalista in favore di telecamera, il fatto che sia un reato serio è stato un pò pubblicizzato.
Qualcuno potrebbe pensarci un attimo di più prima di ammollare una pacca; qualcun'altra che l'aveva ricevuta ingoiando il rospo pensando che tanto lo fanno tutti potrebbe reagire in altro modo la prossima volta. Che poi da qui qualcuno possa riflettere anche su altri comportamenti diversamente sessisti, irrispettosi, eccetera, non saprei, chissà.
Intanto, lo sfogo della giornalista che ho riportato qui sopra, muove proprio dalla pacca sul culo dell'altro giorno e conseguenti reazioni. Lo scrive lei, eh.
Ecco i quote promessi.
Ripeto per chi si fosse perso le puntate precedenti: non sto accusando nè biasimando nè esponendo al pubblico ludibrio. Non me ne frega assolutamente niente di come considerate una pacca sul culo.
Ma dal momento che Nickognito mi contestava il fatto che ci fosse qui una divergenza nel pesare la gravità di una pacca sul culo, tocca dimostrare che invece c'è. Pace.
Non sono sicuro che la teoria delle finestre rotte (già di per sè discutibile) sia applicabile anche in questo settore, ma comprendo che ci sia chi ci provi e ci speri. Come detto, imho non ci sono soluzioni "culturali" (non ripongo speranze nè nelle famiglie nè tantomeno nei colleghi di Tubo) ma il progresso su questi temi potrebbe arrivare dall'emancipazione economica e su piccole conquiste ottenute pragmaticamente e un poco per volta. Nel caso specifico della pacca sul culo, la bacchettata sulle mani mi sembra la strada più realistica. Non in senso letterale, bensí nel senso che è un reato serio.
Forse, proprio grazie al Genio che ha molestato la giornalista in favore di telecamera, il fatto che sia un reato serio è stato un pò pubblicizzato.
Qualcuno potrebbe pensarci un attimo di più prima di ammollare una pacca; qualcun'altra che l'aveva ricevuta ingoiando il rospo pensando che tanto lo fanno tutti potrebbe reagire in altro modo la prossima volta. Che poi da qui qualcuno possa riflettere anche su altri comportamenti diversamente sessisti, irrispettosi, eccetera, non saprei, chissà.
Intanto, lo sfogo della giornalista che ho riportato qui sopra, muove proprio dalla pacca sul culo dell'altro giorno e conseguenti reazioni. Lo scrive lei, eh.
Ecco i quote promessi.
Ripeto per chi si fosse perso le puntate precedenti: non sto accusando nè biasimando nè esponendo al pubblico ludibrio. Non me ne frega assolutamente niente di come considerate una pacca sul culo.
Ma dal momento che Nickognito mi contestava il fatto che ci fosse qui una divergenza nel pesare la gravità di una pacca sul culo, tocca dimostrare che invece c'è. Pace.
chiaky ha scritto:La Venier ha appena toccato il culo a un ballerino. Vale anche il contrario come scandalo?
Johnny Rex ha scritto:No.tennisfan82 ha scritto:Quindi hanno fatto bene a palparle il culo?
Comunque leggere di "Aggressione VIOLENTA e sessista" come dice ora il sito Corriere è una distorsione della realtà, che accomuna un episodio negativo e Sessista a vere e proprie violenze sessuali.
Aspetto fiducioso la raccolta fondi, che oramai la "stampa" è solo questo.
F.F.
Nasty ha scritto:Ha anche postato le prove su instagram? CuriositàAlga ha scritto:tennisfan82 ha scritto:"Mi ha tirato una manata molto forte sul sedere, che è ancora rosso.".
Ma per favore...
Nickognito ha scritto:
Per me comunque grazie a questo fatto la giornalista avra' una carriera molto molto migliore. Vedremo
Johnny Rex ha scritto:Nickognito ha scritto:
A me sembrava una classica goliardata e per nulla un'aggressione. Non che vada bene, ci mancherebbe. Ma in generale sei in mezzo agli ultra', chiede un'opinione a un tizio che le mostra il dito medio. Insomma, palpata o meno io non mi sentirei sicuro ad andare li, non piu' di tanto, comunque qualcossa di sgradevole.
Alga ha scritto:Vabbe', la Scarnati ce la puoi pure mandare tranquillamente...Johnny Rex ha scritto:Siano la Scarnati, la Beccaglia o chiunque
F.F.
Alga ha scritto:Per me e' semplicemente un cojone che ha fatta 'na cazzata.Rosewall ha scritto: Ma non ci aiuta a capire se il nostro eroe abbia commesso solo una goliardata, o un qualche "altro reato", oppure proprio una violenza sessuale.
chiaky ha scritto:Ma certo, già su ore 14 c'è la cessa che presenta un programma la domenica mattina, non so il nome, che sta commentando schifata questo articolo, dicendo che anche se la ragazza non fosse stata bella sarebbe stata oggetto di violenza.paoolino ha scritto:Secondo me la de Gregorio si prenderà diversi vaffanculo per questo articolo (che ha i suoi fondamenti di verità)
http://m.dagospia.com/e-il-momento-di-f ... -up-291406
Io ho il dubbio che se ci fosse stata lei al posto di quella là, non sarebbe accaduto nulla, questo senza ovviamente appoggiare il gesto stupido di manolesta e soprattutto l'atteggiamento bullistico degli altri.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non c'è limite al peggio
Eccoci .Nickognito ha scritto:reputo il tema del sessismo sul lavoro importante e interessante.Rosewall ha scritto: Il racconto di Cinzia Fiorato sul sessismo in Rai
Ma il sessismo sul lavoro della Beccaglia e' stato, probabilmente, solo uno: ti prendiamo e hai un lavoro solo perche' sei fica. Lei avra' fatto finta di nulla per lavorare. La collega brutta sara' disoccupata.
L'incidente dell'altro giorno e' stato 'molestia su donna allo stadio', che e' un tema del tutto diverso e per me decisamente meno interessante.
Le diecimila quotidiane pacche sul sedere ed ammiccamenti a mostrare le tette gnient perchè le telecamere non ci sono ,a me interessa solo che condannino il Mostro di Empoli ,che perda il lavoro magari, purchè non mi si rompano i coglioni AMME ,che le tasse le pago e dò anche il pane a queste debosciate.
A Casa mia regole mie e nessuno rompa il cazzo.
Se la molestia non è visibile non esiste ,poco importa che sia molto più grave di cio che lo è, visibile.
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Re: Non c'è limite al peggio
Boh, non vedo nessuno dei tuoi quote legato a quanto dici, tranne quello di chiaky sulla Venier. Gli altri proprio zero, per motivi diversi, alcuni opposti.
Non capisco perche' tu te la prenda tanto sul personale, dopo peraltro aver detto che la mia linea e' quella del molestatore, poi....
Sulla questione della visibiita', si', abbiamo opinioni diverse, e non condivido proprio il ragionaento che e' alla base.
Per dire, se tiro bacchettate ai bambini mi sembra abbastanza ovvio che qualcuno di loro ne trarra' ( o ne ha di fatto tratto), beneficio, ma che vuole dire? Conta il risultato nel complesso.
Per me, nel complesso, il buon senso e il rispetto, al posto del sensazionalismo giudicante, fara' piu' del bene a donne e minoranze oppresse, che non il viceversa. Poi casi singoli diversi ci saranno sempre, come risultati immediati.
Che poi, tra parentesi, io non sogno un mondo senza pacche sul culo. Io sogno un mondo in cui pacca sul culo data da un cretino avra' alcun motivo di creare traumi.
Se a me danno una pacca sul culo, me ne frega il giusto, non ho motivi, non sono una donna.
Il mio obiettivo non e' che non si prenda in giro un gay perche' gay, ma che la societa' sia fatta in modo che un gay sappia che sia una cosa innocente e se la prenda come io prendo una presa in giro in quanto etero.
Invece, il mio obiettivo non e' che una donna venga palpata per 5 minuti nelle parti intime da un passante, senza volerlo lei. Perche' nemmeno io voglio essere palpato per strada da un o una passante.
Il mio obiettivo non e' quello di avere un mondo di maiali maschilisti che pensa di tutto ma si trattiene perche' anche solo offrire una rosa merita anni di galera. Ma un mondo di parita' dove le battute saranno innocenti, le goliardate non gravi, e le violenze vere gravi. Nel frattempo, punisco anche le cose meno gravi, ma faccio pubblicita' positiva invece che negativa da clickbait e cerco di cambiare anche le cose meno gravi con delle iniziative fattuali, non con tv e social. Per esempio corsi obbligatori di sexual harassment in tutti i luoghi di lavoro con persone che facilitano la denuncia a disposizione, non mettendo il molestatore su Instagram.
Non capisco perche' tu te la prenda tanto sul personale, dopo peraltro aver detto che la mia linea e' quella del molestatore, poi....
Sulla questione della visibiita', si', abbiamo opinioni diverse, e non condivido proprio il ragionaento che e' alla base.
Per dire, se tiro bacchettate ai bambini mi sembra abbastanza ovvio che qualcuno di loro ne trarra' ( o ne ha di fatto tratto), beneficio, ma che vuole dire? Conta il risultato nel complesso.
Per me, nel complesso, il buon senso e il rispetto, al posto del sensazionalismo giudicante, fara' piu' del bene a donne e minoranze oppresse, che non il viceversa. Poi casi singoli diversi ci saranno sempre, come risultati immediati.
Che poi, tra parentesi, io non sogno un mondo senza pacche sul culo. Io sogno un mondo in cui pacca sul culo data da un cretino avra' alcun motivo di creare traumi.
Se a me danno una pacca sul culo, me ne frega il giusto, non ho motivi, non sono una donna.
Il mio obiettivo non e' che non si prenda in giro un gay perche' gay, ma che la societa' sia fatta in modo che un gay sappia che sia una cosa innocente e se la prenda come io prendo una presa in giro in quanto etero.
Invece, il mio obiettivo non e' che una donna venga palpata per 5 minuti nelle parti intime da un passante, senza volerlo lei. Perche' nemmeno io voglio essere palpato per strada da un o una passante.
Il mio obiettivo non e' quello di avere un mondo di maiali maschilisti che pensa di tutto ma si trattiene perche' anche solo offrire una rosa merita anni di galera. Ma un mondo di parita' dove le battute saranno innocenti, le goliardate non gravi, e le violenze vere gravi. Nel frattempo, punisco anche le cose meno gravi, ma faccio pubblicita' positiva invece che negativa da clickbait e cerco di cambiare anche le cose meno gravi con delle iniziative fattuali, non con tv e social. Per esempio corsi obbligatori di sexual harassment in tutti i luoghi di lavoro con persone che facilitano la denuncia a disposizione, non mettendo il molestatore su Instagram.
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Re: Non c'è limite al peggio
mi era sfuggito il tuo riferimento alla giornalista che farà carriera, lì non credo che l'avvocato difensore del molestatore ti seguirà!
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Non c'è limite al peggio
i corsi obbligatori di sexual harassment a tutti li trovo peggio della gogna al molestatore che si è esibito davanti alle telecamere.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non c'è limite al peggio
Prima di arrivare ai corsi sul luogo di lavoro, bisognerebbe arrivarci al lavoro, l'Italia è agli ultimi posti in Europa per occupazione femminile...
Re: Non c'è limite al peggio
questo è perchè sono tutti distratti da questa storia della pacca sul culo altrimenti Danimarca levate.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Non c'è limite al peggio
È quello dei 365 giorni di lavoro o ce n'è un altro?tennisfan82 ha scritto:Lo spot di Parmigiano Reggiano.
Ma come cazzo gli è saltato in mente, spero abbiano cacciato a calci nel culo il responsabile dell'aria marketing
Se è questo abbi pazienza ma non capisco proprio l'indignazione generale.
È talmente lampante che sia voluta questa iperbole del lavorare ogni giorno per mostrare la passione e la gioia del dipendente per il prodotto su cui lavora.
Poi possiamo andare a fondo sulla realtà della cosa ma tutte le grandi aziende giocano sul dipendente felice, soprattutto nel settore alimentare della grande distribuzione.
Addirittura Amazon con l'ultima ha fatto un passo avanti, si è autodichiarata protagonista nella previdenza sociale italiana aiutando le fasce deboli col lavoro.
Che poi con tutti i dipendenti che ha è chiaro che situazioni complicate ce ne siano, da qui ad autocelebrarsi in uno spot...niente di male comunque.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Non c'è limite al peggio
Il fatto che Greta Beccaglia andrà in loop dalla D'Urso, Venier, Giletti, Grandi fratelli ed Isole dei famosi a quanto è quotato ?
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
Re: Non c'è limite al peggio
Una pacca può svoltarti la vita.Roda ha scritto:Il fatto che Greta Beccaglia andrà in loop dalla D'Urso, Venier, Giletti, Grandi fratelli ed Isole dei famosi a quanto è quotato ?
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Re: Non c'è limite al peggio
non mi toccare La dottoressa Giò...Roda ha scritto:Il fatto che Greta Beccaglia andrà in loop dalla D'Urso
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Re: Non c'è limite al peggio
La settimana prossima non la considera più nessuno.chiaky ha scritto:Una pacca può svoltarti la vita.Roda ha scritto:Il fatto che Greta Beccaglia andrà in loop dalla D'Urso, Venier, Giletti, Grandi fratelli ed Isole dei famosi a quanto è quotato ?
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Re: Non c'è limite al peggio
alessandro ha scritto: La settimana prossima non la considera più nessuno.
Questo non creto
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Re: Non c'è limite al peggio
Quotone.Nickognito ha scritto:Che poi, tra parentesi, io non sogno un mondo senza pacche sul culo. Io sogno un mondo in cui pacca sul culo data da un cretino avra' alcun motivo di creare traumi.
In un mondo ideale una pacca sul culo e' un gesto volgare e maleducato ma non dovrebbe cambiarti la vita, in un modo o nell'altro.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.