Non c'è limite al peggio
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Re: Non c'è limite al peggio
Marzabotto, dopo il saluto romano l'attaccante promosso di 2 categorie
Eugenio Luppi aveva festeggiato un gol con il braccio destro alzato e una maglietta con lo stemma della Repubblica di Salò nel luogo di un eccidio nazi-fascista. Indagato per apologia del fascismo. non è ancora stato squalificato. Eppure sale di due categorie
Punito? No, promosso! Eugenio Luppi passa dal Futa 65 al Borgo Panigale, sale dalla 2a categoria alla Promozione: è punta, una piccola gloria locale. La vera celebrità l’ha conquistata non tanto con i gol, ma per l’esultanza con il saluto romano e la maglietta con l’aquila repubblichina. Fuori casa, a Marzabotto, teatro di una strage nazista nel 1944. Indignazione, segnalazione alla Procura federale, inchieste: Luppi viene messo fuori squadra. Accusato di apologia del fascismo, è in attesa di giudizio della Procura federale. Però è anche sul mercato... Non è squalificato: nel referto arbitrale non c’è nulla. Luppi ama indossare le maglie nere, ma è immacolato.
operazione fatta — Qui si accende la lampadina: il Borgo Panigale annaspa, in attacco ha bisogno dell’uomo forte. Chi meglio di Luppi? Sì, d’accordo, giocava in Seconda, ma soltanto per stare con gli amici, altrimenti sai che carriera. E l’operazione si fa. Sic! Sono giorni in cui passa un nemmeno troppo strisciante sdoganamento di certi simboli: bande di pelati in giubbotto nero sfilano in difesa della razza italiana (!?!), bandiere del secondo Reich fanno capolino nelle caserme. I gol non hanno colore politico, ma promuovere Luppi è peggio di una sconfitta: nulla di personale, però è un messaggio diseducativo per tutti.
Sempre dal calcio arriva un segnale incoraggiante: nella Hall of Fame di Coverciano, proprio ieri è entrato Arpad Weisz, tecnico ungherese, che vinse tre scudetti, il primo a soli 34 anni, nel 1930 con l’Ambrosiana Inter, altri due col Bologna. Da ebreo, le leggi razziali fasciste gli devastarono carriera e vita: deportato ad Auschwitz, vi morì nel 1944 in una camera a gas. Suggeriamo a Luppi e a tanti altri di rileggere la storia di Weisz: al prossimo gol magari esulteremo tutti insieme.
Siamo in democriazia.
Giusto che questo giocatore possa continuare a giocare.
Ha espresso solo le sue idee.
Solo Stalin potrebbe impedirgli di giocare.
Eugenio Luppi aveva festeggiato un gol con il braccio destro alzato e una maglietta con lo stemma della Repubblica di Salò nel luogo di un eccidio nazi-fascista. Indagato per apologia del fascismo. non è ancora stato squalificato. Eppure sale di due categorie
Punito? No, promosso! Eugenio Luppi passa dal Futa 65 al Borgo Panigale, sale dalla 2a categoria alla Promozione: è punta, una piccola gloria locale. La vera celebrità l’ha conquistata non tanto con i gol, ma per l’esultanza con il saluto romano e la maglietta con l’aquila repubblichina. Fuori casa, a Marzabotto, teatro di una strage nazista nel 1944. Indignazione, segnalazione alla Procura federale, inchieste: Luppi viene messo fuori squadra. Accusato di apologia del fascismo, è in attesa di giudizio della Procura federale. Però è anche sul mercato... Non è squalificato: nel referto arbitrale non c’è nulla. Luppi ama indossare le maglie nere, ma è immacolato.
operazione fatta — Qui si accende la lampadina: il Borgo Panigale annaspa, in attacco ha bisogno dell’uomo forte. Chi meglio di Luppi? Sì, d’accordo, giocava in Seconda, ma soltanto per stare con gli amici, altrimenti sai che carriera. E l’operazione si fa. Sic! Sono giorni in cui passa un nemmeno troppo strisciante sdoganamento di certi simboli: bande di pelati in giubbotto nero sfilano in difesa della razza italiana (!?!), bandiere del secondo Reich fanno capolino nelle caserme. I gol non hanno colore politico, ma promuovere Luppi è peggio di una sconfitta: nulla di personale, però è un messaggio diseducativo per tutti.
Sempre dal calcio arriva un segnale incoraggiante: nella Hall of Fame di Coverciano, proprio ieri è entrato Arpad Weisz, tecnico ungherese, che vinse tre scudetti, il primo a soli 34 anni, nel 1930 con l’Ambrosiana Inter, altri due col Bologna. Da ebreo, le leggi razziali fasciste gli devastarono carriera e vita: deportato ad Auschwitz, vi morì nel 1944 in una camera a gas. Suggeriamo a Luppi e a tanti altri di rileggere la storia di Weisz: al prossimo gol magari esulteremo tutti insieme.
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Giusto che questo giocatore possa continuare a giocare.
Ha espresso solo le sue idee.
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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio
Festeggiare così a Marzabotto..che sacco di merda devi essere? Totale assenza di empatia umana, boh
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Non c'è limite al peggio
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Re: Non c'è limite al peggio
Chiedevano il salario, immigrati aggrediti e picchiati
Anche in Toscana non si contano più le brutte storie di diritti calpestati. Con protagonisti, molto spesso, lavoratori migranti. Dalla provincia di Pisa, da quel “Comprensorio del cuoio” capitale dell’industria conciaria lungo l’asse dell’Arno, la notizia dell’aggressione a due lavoratori senegalesi di una ditta di Castelfranco di Sotto, a pochi chilometri da Santa Croce sull’Arno, comune capofila del distretto. I due lavoratori sono stati aggrediti da un imprenditore, da suo figlio e da altri del “branco”, solo per aver chiesto di essere pagati dopo cinque giorni di lavoro.
“Un terribile atto di violenza fisica di tipo intimidatorio – tirano le somme la Cgil di Pisa e l’associazione Cossan legata alla comunità senegalese di Santa Croce – si è trattato di un vero e proprio agguato, con catene e spranghe, da parte di almeno sei persone”. Questi ultimi titolari e amici di una piccola azienda contoterzista del settore conciario, finiti sotto i riflettori dopo la decisione dei due lavoratori senegalesi di denunciare tutto alle autorità, grazie al sostegno legale della Cgil.
Sullo sfondo una storica comunità migrante che in questi giorni ha manifestato prevalentemente sui social la propria rabbia, fino all’emersione di un caso di violenze che certo non fa una buona pubblicità al distretto, protagonista l’anno scorso anche di una polemica mai sopita con il fondatore del “Centro Nuovo modello di sviluppo”, Francuccio Gesualdi, che proprio all’indotto santacrocese e non solo aveva dedicato un affilato dossier dal titolo “Una dura storia di cuoio”.
Un quadro a tinte fosche di un pezzo di made in Italy in cui permangono lavoro sommerso e caporalato, specie ai danni di lavoratori stranieri. “Sappiamo di una violazione della legge strisciante – commenta Gesualdi – ma tocchiamo con mano anche un contesto politico e sociale dove anche i dati ufficiali, come quelli di cui davamo conto nel nostro dossier, non riescono ad emergere. Piccoli e grandi abusi che avvengono in un contesto in cui i lavoratori non sono organizzati, sono sempre più deboli e sono ‘strizzati’, letteralmente, dal patronato. Nessuno vuole far fuori l’indotto, ma bonificarlo andrebbe a vantaggio dei più deboli e degli stessi datori di lavoro”.
La vicenda, come avvenuto anche in passato, sarà portata in Parlamento dalla senatrice toscana di Si, Alessia Petraglia, con un’interrogazione ad hoc. Anche Arci Zona Cuoio, Progetto Rebeldia e Rifondazione, da sempre impegnati nella difesa dei lavoratori migranti, si sono attivati a sostegno dei due giovani senegalesi. “Aggredire lavoratori extracomunitari che chiedono di essere pagati – prende posizione la Uil Toscana – rappresenta una escalation di violenza inammissibile, che mortifica e umilia il mondo del lavoro”. Un mondo nel quale perfino la potente Assoconciatori denuncia: “Situazioni come queste possono esistere solamente se ci sono imprenditori che danno lavoro a queste aziende: se ne servono per ridurre i costi, ed è una vergogna perché creano danni alle imprese che operano nel rispetto delle regole”.
Appena due giorni fa, con l’arresto a Livorno del capitano del peschereccio, era venuta alla luce un’altra storia quasi incredibile. Quella di un giovane, anche stavolta senegalese, imbarcato abusivamente e pagato 10 euro e un po’ di pesce al giorno. Quando la Guardia costiera stava per fermare la barca per un controllo, il capitano aveva gettato in mare il ragazzo, salvato nelle acque di Calambrone da un bagnino. Quest’ultimo aveva raccolto lo sfogo dell’immigrato, e poi lo aveva accompagnato a denunciare la vicenda.
Anche in Toscana non si contano più le brutte storie di diritti calpestati. Con protagonisti, molto spesso, lavoratori migranti. Dalla provincia di Pisa, da quel “Comprensorio del cuoio” capitale dell’industria conciaria lungo l’asse dell’Arno, la notizia dell’aggressione a due lavoratori senegalesi di una ditta di Castelfranco di Sotto, a pochi chilometri da Santa Croce sull’Arno, comune capofila del distretto. I due lavoratori sono stati aggrediti da un imprenditore, da suo figlio e da altri del “branco”, solo per aver chiesto di essere pagati dopo cinque giorni di lavoro.
“Un terribile atto di violenza fisica di tipo intimidatorio – tirano le somme la Cgil di Pisa e l’associazione Cossan legata alla comunità senegalese di Santa Croce – si è trattato di un vero e proprio agguato, con catene e spranghe, da parte di almeno sei persone”. Questi ultimi titolari e amici di una piccola azienda contoterzista del settore conciario, finiti sotto i riflettori dopo la decisione dei due lavoratori senegalesi di denunciare tutto alle autorità, grazie al sostegno legale della Cgil.
Sullo sfondo una storica comunità migrante che in questi giorni ha manifestato prevalentemente sui social la propria rabbia, fino all’emersione di un caso di violenze che certo non fa una buona pubblicità al distretto, protagonista l’anno scorso anche di una polemica mai sopita con il fondatore del “Centro Nuovo modello di sviluppo”, Francuccio Gesualdi, che proprio all’indotto santacrocese e non solo aveva dedicato un affilato dossier dal titolo “Una dura storia di cuoio”.
Un quadro a tinte fosche di un pezzo di made in Italy in cui permangono lavoro sommerso e caporalato, specie ai danni di lavoratori stranieri. “Sappiamo di una violazione della legge strisciante – commenta Gesualdi – ma tocchiamo con mano anche un contesto politico e sociale dove anche i dati ufficiali, come quelli di cui davamo conto nel nostro dossier, non riescono ad emergere. Piccoli e grandi abusi che avvengono in un contesto in cui i lavoratori non sono organizzati, sono sempre più deboli e sono ‘strizzati’, letteralmente, dal patronato. Nessuno vuole far fuori l’indotto, ma bonificarlo andrebbe a vantaggio dei più deboli e degli stessi datori di lavoro”.
La vicenda, come avvenuto anche in passato, sarà portata in Parlamento dalla senatrice toscana di Si, Alessia Petraglia, con un’interrogazione ad hoc. Anche Arci Zona Cuoio, Progetto Rebeldia e Rifondazione, da sempre impegnati nella difesa dei lavoratori migranti, si sono attivati a sostegno dei due giovani senegalesi. “Aggredire lavoratori extracomunitari che chiedono di essere pagati – prende posizione la Uil Toscana – rappresenta una escalation di violenza inammissibile, che mortifica e umilia il mondo del lavoro”. Un mondo nel quale perfino la potente Assoconciatori denuncia: “Situazioni come queste possono esistere solamente se ci sono imprenditori che danno lavoro a queste aziende: se ne servono per ridurre i costi, ed è una vergogna perché creano danni alle imprese che operano nel rispetto delle regole”.
Appena due giorni fa, con l’arresto a Livorno del capitano del peschereccio, era venuta alla luce un’altra storia quasi incredibile. Quella di un giovane, anche stavolta senegalese, imbarcato abusivamente e pagato 10 euro e un po’ di pesce al giorno. Quando la Guardia costiera stava per fermare la barca per un controllo, il capitano aveva gettato in mare il ragazzo, salvato nelle acque di Calambrone da un bagnino. Quest’ultimo aveva raccolto lo sfogo dell’immigrato, e poi lo aveva accompagnato a denunciare la vicenda.
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Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Non c'è limite al peggio
Ma cosa ne pensate di quelle che su Facebook si mettono le orecchie, il tartufo e i baffi di un cane o di un gatto?
Magari ragazze che se la tirano un zacco, si danno arie da persone impegnate... e poi via di baffi ed orecchie animalesche
Magari ragazze che se la tirano un zacco, si danno arie da persone impegnate... e poi via di baffi ed orecchie animalesche
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Re: Non c'è limite al peggio
Indovinate di che nazionalità sono questi quattro imbecilli. Dai una a caso, forza.
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- alessandro
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Re: Non c'è limite al peggio
Ieri sera cacciari, diceva che questa rinascita e sdoganamento del fascismo così, sotto il sole, è la sconfitta della scuola, dell’università, quindi anche sua ma un po’ di tutta l’istruazione italiana.
Credo abbia ragione.
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Re: Non c'è limite al peggio
Certo che ha ragione. Ha parlato anche di fallimento delle famiglie, dell'educazione dei figli.alessandro ha scritto:Ieri sera cacciari, diceva che questa rinascita e sdoganamento del fascismo così, sotto il sole, è la sconfitta della scuola, dell’università, quindi anche sua ma un po’ di tutta l’istruazione italiana.
Credo abbia ragione.
"questi giovani che non leggono, che non sanno nulla, che fanno discorsi che non hanno nè capo nè coda".
Un discorso che solo un diversamente dotato di cervello potrebbe trovare offensivo, quando invece rispetta la realtà.
Il problema è a monte. Una persona ben educata ed istruita difficilmente verrà intaccata dal tarlo del fascismo o da idee abberranti. Per non parlare di quelle deliranti ( tra novax e terrapiattisti). C'è un degrado culturale che fa paura. l’impoverimento culturale e la mortificazione crescente di tutto ciò che afferisce alla dimensione della conoscenza.
E questi sono i risultati.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Non c'è limite al peggio
Una volta Cacciari risultava più credibile quando fingeva di indignarsi. Ora è proprio palese che simula... Capacità recitative molto peggiorate, con l'avanzare dell'età
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Re: Non c'è limite al peggio
Il tipico esempio di italiano che odio.
Sui 45-50 anni.
Capello corto curato, o calvo, barba brizzolata corta, curatissima.
Piumino scuro non gonfio, corto, un po' lucido.
Jeans aderenti con effetto strappo (non strappo completo).
Il massimo e' quando ha bisogno di occhiali. Gli occhiali hanno una montantura squadrata, colorata, o comunque abbastanza spessa.
Se un 25 enne si veste cosi' invece mi va benissimo, eh, preciso.
Ma e' incredibile come ogni volta che torno in Italia, anche un giorno, mi succedano sempre le stesse cose. I ritardi dei treni (la meta' dei treni aveva un ritardo oltre i 20 minuti, il mio lo aveva di 120, avendo investito una donna, e, con tranquillita', il dipendente di trenitalia, ha detto a una ragazza: 'beh, sa, adesso chissa' quante ore di ritardo potrebbero avere i treni che vanno a Nord o vengono da Nord' mentre a me ha detto 'beh, posso darti il posto su un treno diverso, tra un'ora, pero' dovrai stare in piedi, e non ti diamo nessun rimborso'. Arrivato a Firenze, dovevo andare dai carabinieri. Nel mio quartiere ormai e' rimasto un solo comando di carabinieri e polizia, non indicato. Una volta trovato, nessuno era dentro, non c'era nessun orari ma c'era una scritta 'se non ci siamo, chiamate il 112'. Al 112 mi hanno detto 'aprono alle 13.30' e alle 13.45 invece non c'era nessuno.
Poi ho chiamato il comune per chiedere come prenotare, e mi hanno detto che non si puo'. Io ho replicato 'ma mi avete detto che si puo' fare online ieri...' e lei mi ha detto 'ah, l'applicazione, sa, non ce lo chiede mai nessuno che la gente mica le usa e preferisce fare la fila'. Le recensioni dell'applicazioni dicono 'fa schifo', io comunque la scarico e, come in diversi altri casi in Italia, non funziona, perche', pur essendo italiano in Italia con scheda telefonica italiana, ho un telefono comprato all'estero e decidono che non va bene, devono essere telefoni italiani.
Poi vado da mia sorella che mi dice che ha visto un'ex conoscente. Le ha spiegato che lavora per Forza Italia e le ha parlato di questo, ma non lo fa perche' politicamente gradisce Berlusconi, ma perche' ne e' follemente innamorata come persona (la signora ha una settantina d'anni).
Quindi ceno a casa con una decina di portate e viene mio cognato che e' stato a cena anche lui con altre dieci portate e alcolici vari, come ogni giovedi'.
Esco di casa e vedo piu' persone che comunicano tra di loro, una in terrazza, o alla finestra, l' altra per strada.
Per tornare via, guardo gli orari su internet per gli autobus di oggi: uno alle 8.33, uno alle 8.37, uno alle 8.42. Vado alla fermata alle 8.30 e c'' scritto che uno arrivera' alle 8.33, quello dopo alle 9 e il terzo alle 9 e 5.
All stazione (come al comune ieri), il 70% dei (molti presenti) e' africano, sudamericano o asiatico. Diversi mi fermano per chiedere soldi.
Arrivo a Praga e, nel primo tram, sento gente che puzza.
E poi si parla di luoghi comuni, generalizzazioni... Mi mancava solo di andare all'ambasciata francese a vedere gente con la baguette sotto braccio
Sui 45-50 anni.
Capello corto curato, o calvo, barba brizzolata corta, curatissima.
Piumino scuro non gonfio, corto, un po' lucido.
Jeans aderenti con effetto strappo (non strappo completo).
Il massimo e' quando ha bisogno di occhiali. Gli occhiali hanno una montantura squadrata, colorata, o comunque abbastanza spessa.
Se un 25 enne si veste cosi' invece mi va benissimo, eh, preciso.
Ma e' incredibile come ogni volta che torno in Italia, anche un giorno, mi succedano sempre le stesse cose. I ritardi dei treni (la meta' dei treni aveva un ritardo oltre i 20 minuti, il mio lo aveva di 120, avendo investito una donna, e, con tranquillita', il dipendente di trenitalia, ha detto a una ragazza: 'beh, sa, adesso chissa' quante ore di ritardo potrebbero avere i treni che vanno a Nord o vengono da Nord' mentre a me ha detto 'beh, posso darti il posto su un treno diverso, tra un'ora, pero' dovrai stare in piedi, e non ti diamo nessun rimborso'. Arrivato a Firenze, dovevo andare dai carabinieri. Nel mio quartiere ormai e' rimasto un solo comando di carabinieri e polizia, non indicato. Una volta trovato, nessuno era dentro, non c'era nessun orari ma c'era una scritta 'se non ci siamo, chiamate il 112'. Al 112 mi hanno detto 'aprono alle 13.30' e alle 13.45 invece non c'era nessuno.
Poi ho chiamato il comune per chiedere come prenotare, e mi hanno detto che non si puo'. Io ho replicato 'ma mi avete detto che si puo' fare online ieri...' e lei mi ha detto 'ah, l'applicazione, sa, non ce lo chiede mai nessuno che la gente mica le usa e preferisce fare la fila'. Le recensioni dell'applicazioni dicono 'fa schifo', io comunque la scarico e, come in diversi altri casi in Italia, non funziona, perche', pur essendo italiano in Italia con scheda telefonica italiana, ho un telefono comprato all'estero e decidono che non va bene, devono essere telefoni italiani.
Poi vado da mia sorella che mi dice che ha visto un'ex conoscente. Le ha spiegato che lavora per Forza Italia e le ha parlato di questo, ma non lo fa perche' politicamente gradisce Berlusconi, ma perche' ne e' follemente innamorata come persona (la signora ha una settantina d'anni).
Quindi ceno a casa con una decina di portate e viene mio cognato che e' stato a cena anche lui con altre dieci portate e alcolici vari, come ogni giovedi'.
Esco di casa e vedo piu' persone che comunicano tra di loro, una in terrazza, o alla finestra, l' altra per strada.
Per tornare via, guardo gli orari su internet per gli autobus di oggi: uno alle 8.33, uno alle 8.37, uno alle 8.42. Vado alla fermata alle 8.30 e c'' scritto che uno arrivera' alle 8.33, quello dopo alle 9 e il terzo alle 9 e 5.
All stazione (come al comune ieri), il 70% dei (molti presenti) e' africano, sudamericano o asiatico. Diversi mi fermano per chiedere soldi.
Arrivo a Praga e, nel primo tram, sento gente che puzza.
E poi si parla di luoghi comuni, generalizzazioni... Mi mancava solo di andare all'ambasciata francese a vedere gente con la baguette sotto braccio
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
hai incontrato Gianluca Vacchi?Nickognito ha scritto:Il tipico esempio di italiano che odio.
Sui 45-50 anni.
Capello corto curato, o calvo, barba brizzolata corta, curatissima.
Piumino scuro non gonfio, corto, un po' lucido.
Jeans aderenti con effetto strappo (non strappo completo).
Il massimo e' quando ha bisogno di occhiali. Gli occhiali hanno una montantura squadrata, colorata, o comunque abbastanza spessa.
Non ho ben capito che ti è successo ma immagino sia stata una due giorni piuttosto intensa.
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Re: Non c'è limite al peggio
Si, ma per altri motivi
Mi son appena rotto il naso da solo, legandomi una scarpa, e poi prima di partire mi sono alzato dal letto sognando, sbattendo il collo e lasciandomi vertigini ancora dopo due giorni.
Dai carabinieri, semplicemente, ho rifatto un documento dopo 20 anni, dovevo denunciare la perdita del vecchio.
Su Vacchi, no, semplicemente non reggo gli uomini di una certa eta' che fanno i giovanili. Va benissimo se lo fanno senza curarsi di come si vestono, ma se vuoi essere elegante, a 50 anni, vestiti da 50enne, mettiti una bella camicia, un vestito, un bel cappotto, che tanto hai le rughe e gesticoli mentre parli.
Mi son appena rotto il naso da solo, legandomi una scarpa, e poi prima di partire mi sono alzato dal letto sognando, sbattendo il collo e lasciandomi vertigini ancora dopo due giorni.
Dai carabinieri, semplicemente, ho rifatto un documento dopo 20 anni, dovevo denunciare la perdita del vecchio.
Su Vacchi, no, semplicemente non reggo gli uomini di una certa eta' che fanno i giovanili. Va benissimo se lo fanno senza curarsi di come si vestono, ma se vuoi essere elegante, a 50 anni, vestiti da 50enne, mettiti una bella camicia, un vestito, un bel cappotto, che tanto hai le rughe e gesticoli mentre parli.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
Mi dispiace per il tuo naso, anche se di solito non è l'incidente più comune che capita nell'allacciarsi le scarpe.
I 50enni che fanno i giovanili sono quelli che cercano di rimorchiare le 20enni perchè le 30enni sono già vecchie (o meno sceme).
I 50enni che fanno i giovanili sono quelli che cercano di rimorchiare le 20enni perchè le 30enni sono già vecchie (o meno sceme).
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Re: Non c'è limite al peggio
Dimenticavo che la persona in questione ha sempre un piccolo trolley, mai uno zaino o una valigia (o senza bagaglio). Ovviamente nuovo, non usurato. Le scarpe in effetti variano, di solito sneakers, ma non sempre.
Consideriamo pure che io ho 42 anni, a volte ho la barba corta (e quasi brizzolata), ho un piumino nero un po' corto (perche' l' ho comprato usato da uno un po' piu' basso) ho spesso i jeans (che , vecchi, a volte sono leggermente strappati), di solito porto sneakers e raramente i miei capelli sono perfino corti e curati.
Per quanto sembri molto diverso, una descrizione superficiale, beh
Consideriamo pure che io ho 42 anni, a volte ho la barba corta (e quasi brizzolata), ho un piumino nero un po' corto (perche' l' ho comprato usato da uno un po' piu' basso) ho spesso i jeans (che , vecchi, a volte sono leggermente strappati), di solito porto sneakers e raramente i miei capelli sono perfino corti e curati.
Per quanto sembri molto diverso, una descrizione superficiale, beh
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
- babaoriley
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Re: Non c'è limite al peggio
la barba corta per me è sempre un pregio eh, non capisco perchè tutti gli uomini non l'abbiano ancora capito
Io comunque non ho mai incontrato uno come quello da te descritto, o forse semplicemente li ignoro del tutto.
Io comunque non ho mai incontrato uno come quello da te descritto, o forse semplicemente li ignoro del tutto.
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Re: Non c'è limite al peggio
Hai ragione Monica
la sconfitta storica
ma non posso dirtelo
posso solo piangerla
e guardarti crescere
come cresce l'edera
come il rovo su pietre e macerie
oggi cito i baustelle
Lì parlavano della società consumistica, ma calza ugualmente.
la sconfitta storica
ma non posso dirtelo
posso solo piangerla
e guardarti crescere
come cresce l'edera
come il rovo su pietre e macerie
oggi cito i baustelle
Lì parlavano della società consumistica, ma calza ugualmente.
PINDARO ha scritto:Certo che ha ragione. Ha parlato anche di fallimento delle famiglie, dell'educazione dei figli.alessandro ha scritto:Ieri sera cacciari, diceva che questa rinascita e sdoganamento del fascismo così, sotto il sole, è la sconfitta della scuola, dell’università, quindi anche sua ma un po’ di tutta l’istruazione italiana.
Credo abbia ragione.
"questi giovani che non leggono, che non sanno nulla, che fanno discorsi che non hanno nè capo nè coda".
Un discorso che solo un diversamente dotato di cervello potrebbe trovare offensivo, quando invece rispetta la realtà.
Il problema è a monte. Una persona ben educata ed istruita difficilmente verrà intaccata dal tarlo del fascismo o da idee abberranti. Per non parlare di quelle deliranti ( tra novax e terrapiattisti). C'è un degrado culturale che fa paura. l’impoverimento culturale e la mortificazione crescente di tutto ciò che afferisce alla dimensione della conoscenza.
E questi sono i risultati.
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: RE: Re: Non c'è limite al peggio
Adesso va di moda la barba lungababaoriley ha scritto:la barba corta per me è sempre un pregio eh, non capisco perchè tutti gli uomini non l'abbiano ancora capito
Io comunque non ho mai incontrato uno come quello da te descritto, o forse semplicemente li ignoro del tutto.
Re: Non c'è limite al peggio
Sono d'accordo. Tempo fa in stazione dalle mie parti vidi uno sulla mia età, tamarrissimo, jeans AngelDevil, shox ai piedi. Roba che se la indossi a 25 sei già ampiamente fuori target.Nickognito ha scritto:semplicemente non reggo gli uomini di una certa eta' che fanno i giovanili. Va benissimo se lo fanno senza curarsi di come si vestono, ma se vuoi essere elegante, a 50 anni, vestiti da 50enne, mettiti una bella camicia, un vestito, un bel cappotto, che tanto hai le rughe e gesticoli mentre parli.
Magari lui avrà detto lo stesso di me, 42 anni, chiodo, anfibi, capelli lunghi e tshirt Iron Maiden, "roba da ragazzini" (infatti mi danno puntualmente 10-12 anni meno, poi non so in che misura dipenda dai lineamenti/pelle o dall'abbigliamento). Però se sei un rocker ti vesti in un certo modo a prescindere dall'anagrafica. Per dire Lemmy dei Motorhead a 70 vestiva come a 20 ed era perfettamente credibile, non ridicolo cioè.
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Re: Non c'è limite al peggio
anch'io una volta portavo il chiodo, ma poi sono stato piantato
da allora non l'ho più messo
da allora non l'ho più messo
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
- balbysauro
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Re: Non c'è limite al peggio
hai appeso il chiodo al chiodo?eddie v. ha scritto:anch'io una volta portavo il chiodo, ma poi sono stato piantato
da allora non l'ho più messo
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- Massimo Carbone
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Re: Non c'è limite al peggio
non batteva chiodobalbysauro ha scritto:hai appeso il chiodo al chiodo?eddie v. ha scritto:anch'io una volta portavo il chiodo, ma poi sono stato piantato
da allora non l'ho più messo
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non c'è limite al peggio
avevo pensato anche a questa frase, pari paribalbysauro ha scritto:hai appeso il chiodo al chiodo?eddie v. ha scritto:anch'io una volta portavo il chiodo, ma poi sono stato piantato
da allora non l'ho più messo
Il problema non è l'acqua che beviamo, è l'acqua che mangiamo.
Re: Non c'è limite al peggio
Kebab turco sperduto in mezzo all'Austria. Treno in ritardo, unico posto caldo dove rifugiarsi, attendo in linea per ordinare. Davanti a me famigliola italiana, imbecille sui 40 con consorte parigrado ed erede vs. povero disgraziato alla cassa
+ Tre panini kebab! E patatine! E da bere due coche e un'acqua!
- ...bitte??
+ (scandendo lentamente le sillabe) Tre PAA-NII-NII KE-BAB e da be-re, BE-RE understand?, due coo-chee e una AC-QUA
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+ (stizzito) Panini!! Capisci? Understand?? PA-NI-NI KEBAB e DA BERE!
Hanno risolto indicando a gesti. Però non si dica che gli italiani sono un popolo ridicolo che fabio86 si offende.
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Re: Non c'è limite al peggio
Avresti dovuto informarti su cosa votano in Italia.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Non c'è limite al peggio
Senza dubbio uno di quelli che deridono l'inglese di Renzi.PINDARO ha scritto:Avresti dovuto informarti su cosa votano in Italia.
Senza dubbio uno di quelli per cui sono contentissimo che l'Italia non vada ai mondiali. Solo per non trovarmi le loro unte facce di melma a esultare con la bandiera per le vie del centro.
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Re: Non c'è limite al peggio
NK7 ha scritto:Kebab turco sperduto in mezzo all'Austria. Treno in ritardo, unico posto caldo dove rifugiarsi, attendo in linea per ordinare. Davanti a me famigliola italiana, imbecille sui 40 con consorte parigrado ed erede vs. povero disgraziato alla cassa
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Re: Non c'è limite al peggio
Va anche detto che 'panini' e 'kebab' si dovrebbe capire
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Re: Non c'è limite al peggio
Visto che eri in coda dietro di loro, potevi aiutarli
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Re: Non c'è limite al peggio
Franco che quello alla cassa non fosse una cima, ma kzz, almeno un this/that puoi azzardarlo visto che understand sai dirlo. No, questione di principio, sono italiano e parlo la mia lingua, sempre, si adeguino gli altri. Non è il primo che trovo.
"Panino" peraltro non sono sicuro che un kebabbaro turco che vive alle porte di Salisburgo lo senta così di frequente. Neanche forchetta credo (l'hanno chiesta dopo al tavolo, però lì ok, da fork uno intuisce). E immagino nemmeno l'"oooh ma che piatto grande!" della signora sia stato inteso del tutto.
"Panino" peraltro non sono sicuro che un kebabbaro turco che vive alle porte di Salisburgo lo senta così di frequente. Neanche forchetta credo (l'hanno chiesta dopo al tavolo, però lì ok, da fork uno intuisce). E immagino nemmeno l'"oooh ma che piatto grande!" della signora sia stato inteso del tutto.
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Re: Non c'è limite al peggio
In Cechia 'panini' e' una parola piu' o meno ufficiale, e' come 'sandwich' in Italia, diciamo.
Semplicemente 'panini' e' una parola esistente sia in inglese che in tedesco, nel dizionario, forse in Austria non e' cosi' comune come qua, ma di certo e' una parola tedesca e usata.
Semplicemente 'panini' e' una parola esistente sia in inglese che in tedesco, nel dizionario, forse in Austria non e' cosi' comune come qua, ma di certo e' una parola tedesca e usata.
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Re: Non c'è limite al peggio
Quando sono andato a New York la prima volta a 17 anni, fuso orario, mi sveglio non so a che ora, buio, scendo in strada da solo e entro in un McDonald, vado alla cassa e ordino in italiano, ma non ricordavo nemmeno dov’ero, poi, la ragazza nera sui 100 kg che mi guarda con gli occhi sbarrati, mi riprendo un attimo, chiedo scusa e con il mio inglese in stampatello riesco a farmi capire, grave errore prendere anche il caffè, che te lo servono in un bicchierone di polistirolo con coperchio di plastica e cannuccia. Fuori freddo, ho tirato un sorso con la cannuccia e mi sono ustionato. Una figura pessima.
Poi ho letto anni dopo che un americano si era ustionato allo stesso modo evava ottenuto un ricco risarcimento per mancanza di indicazioni sulla pericolosità de caffè bollente.
Comunque anche i francesi pretendono che tutti parlino francese, loro e gli inglesi (per i quali è effettivamente giusto).
Poi ho letto anni dopo che un americano si era ustionato allo stesso modo evava ottenuto un ricco risarcimento per mancanza di indicazioni sulla pericolosità de caffè bollente.
Comunque anche i francesi pretendono che tutti parlino francese, loro e gli inglesi (per i quali è effettivamente giusto).
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Re: Non c'è limite al peggio
Si' ma i francesi lo pretrendono in Francia, non in Austriaalessandro ha scritto:Comunque anche i francesi pretendono che tutti parlino francese, loro e gli inglesi (per i quali è effettivamente giusto).
Gli inglesi/americani no, sento dai commenti di alcuni colleghi che tollerano poco di andare in vacanza in paesi stranieri e trovarsi a contatto con negozianti o camerieri che non parlano inglese.
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Re: Non c'è limite al peggio
I francesi anche in Italia, con gli italiani e i vecchi russi quelli che meno conosco l’inglese.uglygeek ha scritto:Si' ma i francesi lo pretrendono in Francia, non in Austriaalessandro ha scritto:Comunque anche i francesi pretendono che tutti parlino francese, loro e gli inglesi (per i quali è effettivamente giusto).
Gli inglesi/americani no, sento dai commenti di alcuni colleghi che tollerano poco di andare in vacanza in paesi stranieri e trovarsi a contatto con negozianti o camerieri che non parlano inglese.
Poi i ragazzi più giovani no, l’inglese lo sanno.
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Re: Non c'è limite al peggio
Sicuro fosse solo un problema di jet lag?alessandro ha scritto:Quando sono andato a New York la prima volta a 17 anni, fuso orario, mi sveglio non so a che ora, buio, scendo in strada da solo e entro in un McDonald, vado alla cassa e ordino in italiano, ma non ricordavo nemmeno dov’ero,
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Lo voglio rivedere, Fabio
Re: Non c'è limite al peggio
Sì, però francese e italiano sono lingue simili, se per dire un francese o uno spagnolo in Italia, o viceversa, parlano la propria lingua io personalmente lo tollero.alessandro ha scritto:I francesi anche in Italia, con gli italiani e i vecchi russi quelli che meno conosco l’inglese.uglygeek ha scritto:Si' ma i francesi lo pretrendono in Francia, non in Austriaalessandro ha scritto:Comunque anche i francesi pretendono che tutti parlino francese, loro e gli inglesi (per i quali è effettivamente giusto).
Gli inglesi/americani no, sento dai commenti di alcuni colleghi che tollerano poco di andare in vacanza in paesi stranieri e trovarsi a contatto con negozianti o camerieri che non parlano inglese.
Poi i ragazzi più giovani no, l’inglese lo sanno.
Uno che parla italiano a Budapest non tanto, ecco.
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Re: Non c'è limite al peggio
Si, certo.
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Re: Non c'è limite al peggio
Io no, non sono simili, su, il francese e l' italiano. Per me in questo i francesi sono anche peggio degli italiani.
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Re: Non c'è limite al peggio
Sì beh possibile, lo sciovinismo è roba loro alla fine della fiera. Comunque il francese scritto è comprensibilissimo da un italiano, quello parlato magari meno ma in misura comunque superiore ad una lingua di ceppo slavo per cui boh, per me ci sta anche sentire l'italiano a Cannes e il francese in Liguria, di più che a Berlino almeno.
Sarebbe anche utile capire (ma ne avrete sicuro già parlato in passato) perché chi è di madrelingua romanza in media fatichi di più con l'inglese. Italiani, francesi, spagnoli, quasi sempre inglese pessimo o a malapena passabile. Gli slavi per converso poliglotti nati, ieri ero in camerata con un tenore sloveno. Inglese, serbo, tedesco e italiano fluentissimi, pure un po' di francese, oltre allo sloveno ovviamente. Sento sempre questa menata che la loro lingua madre è flessibile e che questo aiuta, mi pare una boiata (parlicchio il serbocroato e assicuro che tutta 'sta flessibilità non la noto -ma poi che minchia vuol dire lingua flessibile?, tutte le lingue lo sono).
Sarebbe anche utile capire (ma ne avrete sicuro già parlato in passato) perché chi è di madrelingua romanza in media fatichi di più con l'inglese. Italiani, francesi, spagnoli, quasi sempre inglese pessimo o a malapena passabile. Gli slavi per converso poliglotti nati, ieri ero in camerata con un tenore sloveno. Inglese, serbo, tedesco e italiano fluentissimi, pure un po' di francese, oltre allo sloveno ovviamente. Sento sempre questa menata che la loro lingua madre è flessibile e che questo aiuta, mi pare una boiata (parlicchio il serbocroato e assicuro che tutta 'sta flessibilità non la noto -ma poi che minchia vuol dire lingua flessibile?, tutte le lingue lo sono).
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Re: Non c'è limite al peggio
Un italiano mediamente intelligente e istruito, magari.NK7 ha scritto: Comunque il francese scritto è comprensibilissimo da un italiano, .
C'è chi fa fatica a comprendere la sua stessa lingua.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag