The_Cruyff ha scritto:Se posso chiedere, cos'è che non ti piace degli imprenditori italiani?
fondamentalmente due cose, legate anche fra di loro
1)assenza di grandi imprese (o numero minimo)
2)identificazione manager-proprietario (ovviamente non dappertutto)
ma anche
3)poca intelligenza (dico proprio intelligenza, non nell'ambito specifico) (ovviamente non in tutti i casi, ci mancherebbe altro, e non so se è così anche all'estero)
Insomma, penso sia capitato a tutti ascoltare il dialogo di un imprenditore bresciano all'autogrill e pensare che sto tizio, oltre magari a uscire una volta nella vita dalla provincia, invece che lamentarsi dei dipendenti dovrebbe accendere 20 ceri , se non alla Madonna, almeno a chi ha avuto l'ardimento di regalargli la licenza elementare, nonché la brillante idea di chiudere i manicomi.
Ma forse sono influenzato dai discorsi di quand'ero piccolo, sulle caricature degli imprenditori che si presentavano a chiedere soldi in banca con credenziali assurde perfino per Ocopoli.
E di conoscenze successive.
Ma queste forse sono conoscenze sfortunati personali.
I punti 1 e 2 sono piu' concettuali, diciamo.
Ho sentito di recente gli accordi tra università e imprenditori.
gli imprenditori chiedevano
1)l'università deve fare ricerca, noi non abbiamo soldi
2)l'università ci mandi un manager , noi mica ci s'ha ( e sant'Iddio, il proprietario per una volta abdica, ma pure quello chiede allo stato?)
3)lo stato ci dia aiuti economici pure per realizzare queste cose che lo stato ha ricercato e ci aiuta a realizzare (o meglio, le banche ce li diano i soldi, che, forse, glieli rendiamo, eh)
4)poi noi ci guadagnamo, e ci tocca pure pagare le tasse.
Ora, ma se un imprenditore non ci mette né ricerca, né soldi, né direzione, mi dite cosa ci mette? Non potrebbe fare l'operaio, piuttosto?
Si mettano insieme, fondino una grossa società con molti azionisti, qualcosa, ma non è possibile andare avanti così.
E poi dicono: 'eh, ma all'inzio è così, all'inzio vai in perdita e lo stato ci dovrebbe aiutare. Ok, se recuperi. Ma se non recuperi? chi li rende allo stato, cioè a noi? Vai ai lavori forzati tu? Sembra non sia un problema. Aiuti a pioggia a chi inizia e poi chi se ne frega. Un po' come il cinema. Aiuti a tutti, poi se i film fanno schifo e quelli esteri son meglio chi se ne frega. Non hai soldi all'inizio? Ok, o ci convinci che la tua idea è geniale e noi ti dobbiamo prestare i soldi, o vai a zappare. Non esiste che un imprenditore non abbia soldi. Lui deve avere i soldi, è tutto ciò che deve avere. Solo i soldi: poi si compra un manager, e controlla che tutto vada bene. E stop. Non hai i soldi e hai un'idea? Ok, bene. Ma che sia una bella idea. Nuova, vincente, che faccia soldi di sicuro. Ma per le cose 'normali' non posso prestarti troppi soldi, perché non ce li rendi.
Senza contare che per la piccola azienda è semplice frodare il fisco, per la grande azienda molto meno
che lavorare in piccola azienda puo' essere bellissimo, molto meglio che in fiat, ma se va male, sono volatili per diabetici, perché il capo te lo trovi davanti 10 ore al giorno, e non una volta ogni due mesi. Il licenziamento puo' diventare un problema, perché o lo fai solo con giusta causa (cioè mai) o senza causa (cioè quando pare al capo). E mentre il capo di una grande azienda non manda via nessuno senza motivo, il capo di una piccola azienda manda via chiunque non lo serva come un pascià, se gli aggrada. E chiunque ha lavorato almeno un mese in un contesto piccolo lo sa benissimo.
Se poi contiamo che le aziende sono tutte al nord, e si crea il circolo vizioso per cui solo le aziende del nord , essendo piu' ricche, sono in grado di produrre e quindi solo loro prendono finanziamenti (c'erano statistiche del tipo che le realizzazioni delle ricerche universitarie danno poi finanziamente ad aziende all'80% lombarde, o roba così) la cosa non migliora, perché al sud già hanno problemi loro, se poi quasi li obblighi a lavorare a nero non ci pensano su due volte...
Ok, messa troppa carne al fuoco
c.