Radio Radicale
Radio Radicale
Nasce nel 1976 ed inizia le sue trasmissioni il 26 febbraio dello stesso anno su iniziativa del Partito Radicale con l'obiettivo di fare controinformazione e al contempo di rendere, in termini di servizio ai cittadini, quanto veniva elargito dal finanziamento pubblico. Sino a quel momento l'informazione parlamentare era stata esclusivo patrimonio di una ristrettissima élite; per questo motivo la portata rivoluzionaria dell'impresa Radio Radicale fu grande nel momento in cui essa iniziò a trasmettere sulle proprie frequenze il segnale di radio-aula diffuso all'interno della Camera. Dopo pochi mesi prese avvio anche la trasmissione del lavori del Senato.
Radio Radicale è stata finanziata inizialmente dal Partito Radicale prima e dalla Lista Pannella poi, sia trasferendo la propria quota di finanziamento pubblico senza alcun vincolo di destinazione - in coerenza con la decisione immediatamente assunta dal Partito Radicale dopo l'ingresso in Parlamento di non utilizzare il finanziamento pubblico per la propria attività di parte - sia con le quote derivanti dalle varie forme di finanziamento per gli organi di partito: al contrario, le quote derivanti dalle varie forme di finanziamento erano utilizzate non per fini di propaganda di parte, ma al finanziamento delle trasmissioni integrali delle sedute parlamentari, e -sin dall'inizio- dei congressi e convegni di tutti i partiti e delle maggiori associazioni. Inoltre Radio Radicale ha trasmesso per decenni alcuni processi in versione integrale, seguendo le aule dei tribunali nel processo di formazione delle sentenze, ed è inoltre attenta alla vita carceraria (la rubrica settimanale Radio Carcere è in contatto con i detenuti di tutto il paese). La rubrica mattutina Stampa e Regime diretta dal suo direttore Massimo Bordin , dà informazione sugli articoli politici del giorno, presenti sui giornali quotidiani italiani.
Nel 1990, per iniziativa della maggioranza assoluta dei parlamentari della Repubblica (oltre 500), fu approvato un ordine del giorno che riconosce a Radio Radicale il merito di svolgere un servizio di informazione di interesse generale. Nello stesso anno - proprio a partire dall'esperienza di RR - è approvata la cosiddetta "Legge Mammì", che attribuisce alla RAI il compito di trasmettere le sedute parlamentari.
La prima convenzione
Da allora, fino al 1998, la RAI non adempie a questo compito, ma intanto Radio Radicale continua - fino al 1994 interamente a proprie spese - a svolgere questo servizio. Nel 1994 - a 18 anni dall'inizio del servizio di Radio Parlamento - il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni stipula, in seguito ad una gara pubblica, la prima convenzione con Radio Radicale, per un importo di 8 miliardi, cifra con cui l'impresa radiofonica copre il 50% dei suoi costi; l'altra metà continua ad essere coperta da parte del soggetto radicale italiano, la Lista Pannella, che versa a Radio Radicale il proprio contributo per l'editoria di partito.
Nel 1999 Radio Radicale riceve 10 miliardi di lire dal ministero delle Comunicazioni per trasmettere le sedute parlamentari. I miliardi di finanziamento pubblico all'anno diventano poi 11,5 e dal 2000 15 miliardi . A questi vanno aggiunti gli 8 miliardi di lire assegnati ogni anno alla radio in quanto organo di partito. In precedenza, con il governo Ciampi, Radio Radicale era stata riconosciuta "Impresa radiofonica che svolge attività di informazione di interesse generale" e per questo le era stato assegnato un contributo di 20 miliardi in tre anni.
Radio Radicale è stata finanziata inizialmente dal Partito Radicale prima e dalla Lista Pannella poi, sia trasferendo la propria quota di finanziamento pubblico senza alcun vincolo di destinazione - in coerenza con la decisione immediatamente assunta dal Partito Radicale dopo l'ingresso in Parlamento di non utilizzare il finanziamento pubblico per la propria attività di parte - sia con le quote derivanti dalle varie forme di finanziamento per gli organi di partito: al contrario, le quote derivanti dalle varie forme di finanziamento erano utilizzate non per fini di propaganda di parte, ma al finanziamento delle trasmissioni integrali delle sedute parlamentari, e -sin dall'inizio- dei congressi e convegni di tutti i partiti e delle maggiori associazioni. Inoltre Radio Radicale ha trasmesso per decenni alcuni processi in versione integrale, seguendo le aule dei tribunali nel processo di formazione delle sentenze, ed è inoltre attenta alla vita carceraria (la rubrica settimanale Radio Carcere è in contatto con i detenuti di tutto il paese). La rubrica mattutina Stampa e Regime diretta dal suo direttore Massimo Bordin , dà informazione sugli articoli politici del giorno, presenti sui giornali quotidiani italiani.
Nel 1990, per iniziativa della maggioranza assoluta dei parlamentari della Repubblica (oltre 500), fu approvato un ordine del giorno che riconosce a Radio Radicale il merito di svolgere un servizio di informazione di interesse generale. Nello stesso anno - proprio a partire dall'esperienza di RR - è approvata la cosiddetta "Legge Mammì", che attribuisce alla RAI il compito di trasmettere le sedute parlamentari.
La prima convenzione
Da allora, fino al 1998, la RAI non adempie a questo compito, ma intanto Radio Radicale continua - fino al 1994 interamente a proprie spese - a svolgere questo servizio. Nel 1994 - a 18 anni dall'inizio del servizio di Radio Parlamento - il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni stipula, in seguito ad una gara pubblica, la prima convenzione con Radio Radicale, per un importo di 8 miliardi, cifra con cui l'impresa radiofonica copre il 50% dei suoi costi; l'altra metà continua ad essere coperta da parte del soggetto radicale italiano, la Lista Pannella, che versa a Radio Radicale il proprio contributo per l'editoria di partito.
Nel 1999 Radio Radicale riceve 10 miliardi di lire dal ministero delle Comunicazioni per trasmettere le sedute parlamentari. I miliardi di finanziamento pubblico all'anno diventano poi 11,5 e dal 2000 15 miliardi . A questi vanno aggiunti gli 8 miliardi di lire assegnati ogni anno alla radio in quanto organo di partito. In precedenza, con il governo Ciampi, Radio Radicale era stata riconosciuta "Impresa radiofonica che svolge attività di informazione di interesse generale" e per questo le era stato assegnato un contributo di 20 miliardi in tre anni.
Ultima modifica di klaus il ven feb 22, 2008 2:00 pm, modificato 1 volta in totale.
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Per esempio questo Veltrusconi non è male
http://rapidshare.de/files/38642982/ber ... i.mp3.html
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Karelias ha scritto:la mia prima esperienza con radio radicale è stata una ventina di anni fa (no he 32 adesso), in cui mi sintonizzavo per sentire gli insulti che lasciavano gli ascoltatori in quelle fasce orarie a "microfono aperto".
Qualcuno ricorderà "il bestemmiatore", ed il tizio di Pescara con il suo quotidiano elaboratissimo comunicato politico sintetizzato e letto a perdifiato nei 30'' disponibili.
In tutti i casi, anche i più ridicoli e patetici, notevole l'aplomb del conduttore nel ringraziare l'intervenuto.
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Andrea1970 ha scritto:A me piace Pannella. Ce ne vorrebbe un altro di 30 anni piu' giovane.
capezzone?
pannella per dire una cosa ci mette 3 ore e a volte sbanda e non si capisce piu' nulla.
pero' alcune battaglie sono state giustissime.
altre meno, come l aresponsabilita' civile per i magistrati, ha preso i voti della mafia per quell aproposta....
per il resto, molte cose positive
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alessandro ha scritto:Andrea1970 ha scritto:A me piace Pannella. Ce ne vorrebbe un altro di 30 anni piu' giovane.
capezzone?
pannella per dire una cosa ci mette 3 ore e a volte sbanda e non si capisce piu' nulla.
pero' alcune battaglie sono state giustissime.
altre meno, come l aresponsabilita' civile per i magistrati, ha preso i voti della mafia per quell aproposta....
per il resto, molte cose positive
Mah, capezzone non mi sembra abbia il carisma e la figura di pannella...comunque, largo ai giovani, sia chiaro. Purche' li/ci lascino lavorare...
Io mi riferivo al pannella storico, adesso ha 77 anni, e' piu' vecchio perfino del Berlusca, il che e' tutto dire...
- E' laureata ???
- Sì
- Allora l'è un putanùn !
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Andrea1970 ha scritto:boccons ha scritto:capezzone sta bene ala pdl.
e ci starebbe bene anche la binetti.
se tra i radicali non gli davano spazio, ha fatto bene ad andarsene...
chi e' la binetti ???
Capezzone se n'è andato perché sempre più in disaccordo con la permanenza dei radicali nel centrosinistra/unione/ulivo/partitodemocratico e nomi futuri.
La Binetti è un'integralista cattolica, membro numerario dell'opus dei, in parlamento dal 2006 e ricandidata nel 2008 per il partito democratico.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
(Albornoz)
el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Karelias ha scritto:la mia prima esperienza con radio radicale è stata una ventina di anni fa (no he 32 adesso), in cui mi sintonizzavo per sentire gli insulti che lasciavano gli ascoltatori in quelle fasce orarie a "microfono aperto".
Grandissimo!!!
La lotta era principalmente fra terroni/polentoni, romanisti/laziali, comunisti/fascisti.
Quelle trasmissioni hanno spiegato cos'è l'Italia meglio di molte altre, ahimé.
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gianlu ha scritto:Andrea1970 ha scritto:boccons ha scritto:capezzone sta bene ala pdl.
e ci starebbe bene anche la binetti.
se tra i radicali non gli davano spazio, ha fatto bene ad andarsene...
chi e' la binetti ???
Capezzone se n'è andato perché sempre più in disaccordo con la permanenza dei radicali nel centrosinistra/unione/ulivo/partitodemocratico e nomi futuri.
La Binetti è un'integralista cattolica, membro numerario dell'opus dei, in parlamento dal 2006 e ricandidata nel 2008 per il partito democratico.
grazie gianlu !!!
Qualcuno conosce Roberto Poletti ???
- E' laureata ???
- Sì
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- Allora l'è un putanùn !
alessandro ha scritto:altre meno, come l aresponsabilita' civile per i magistrati, ha preso i voti della mafia per quella proposta....
Un atto di civiltà epocale quella della responsabilità civile dei giudici.
Alessandro, tu la mafia ce la metti proprio dappertutto, quando ti serve per fare le tue battaglie politiche, eh ?!
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macksi ha scritto:alessandro ha scritto:altre meno, come l aresponsabilita' civile per i magistrati, ha preso i voti della mafia per quella proposta....
Un atto di civiltà epocale quella della responsabilità civile dei giudici.
Alessandro, tu la mafia ce la metti proprio dappertutto, quando ti serve per fare le tue battaglie politiche, eh ?!
1) se nelle scelte dei giudici c'e' dolo, vanno in carcere comunque.
2) se hanno comportamenti scorretti o sbagliano per incompetenza c'e' il CSM o gli ispettori del ministero della giustizia
3) se metti leggi che puniscono penalmente i giudici, subentrera' il lavamanismo, a chi gle lo fa fare di rischiare l agalera per mettere in carcere un criminale? meglio tutti liberi e chi se ne frega! Per questo la Mafia ha votato Pannella quando ha pèresentato quel referendum. ci sono prove, numeri e intercettazioni per dimostrarlo.
E' chiaro che pannella non centra nulla con la mafia.
come l apolitica secessionista e' molto ben vista dalla mafia, avere completo controllo con meno interferenze da Roma e' magnifico. Gia' la Sicilia si governa quasi da sola, o comunque e' la regione piu' indipendente d'italia. Pero' la Lega e la Mafia non hanno nulla in comune ( tranne Berlusconi).
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macksi ha scritto:Un atto di civiltà epocale quella della responsabilità civile dei giudici.
alessandro ha scritto:se nelle scelte dei giudici c'e' dolo, vanno in carcere comunque.
... se metti leggi che puniscono penalmente i giudici
Niente da fare . Sempre carcere, manette, penale.
Ma cos'è, un forum o un locale sado-maso?