berlusconi: l'alitalia agli italiani

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Andy
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... to/955633/

Alitalia-Ethiad, il pallino è in mano alle banche. Alternativa? Il fallimento

Non ci sono conferme ufficiali, ma la trattativa tra Alitalia ed Etihad potrebbe essere ad un punto di stallo. Un articolo de Il Messaggero indica che la trattativa sia arrivata ad un punto morto, ma questo potrebbe essere in realtà una voce messa in giro ad “arte” per cercare di aumentare la pressione. Ma la pressione nei confronti di chi? Indubbiamente sul governo, sulle banche e sui sindacati. La trattativa è complicata e come si va ripetendo da tempo le condizioni imposte dalla compagnia medio-orientale sono dure.

Sono condizioni dure, ma non dissimili da quelle richieste a settembre scorso, prima della ricapitalizzazione della compagnia italiana, da parte di AirFrance-Klm. Il punto interrogativo è il perché ad aprile si sia ancora alla non conclusione di una partita a scacchi nel panorama mondiale dell’aviazione civile, che ha visto lo Stato italiano come attore non protagonista importante. Ma cosa vuole Etihad? I punti di scontro principale sono tre: un taglio ulteriore del personale, una rinegoziazione del debito con le banche, una liberalizzazione degli slot sullo scalo milanese di Linate.

Per quanto riguarda il personale bisogna dire che Alitalia ha già effettuato diversi tagli ed i costi sono molto competitivi rispetto ai concorrenti europei come AirFrance-Klm e Lufthansa. Non con le compagnie low cost, con le quali tuttavia è impossibile competere sui costi. I problemi principali del vettore italiano sono invece la mancanza di investimenti da parte degli azionisti negli anni passati e al contempo una flotta sbilanciata sul corto-medio raggio. Questi errori derivanti dal Piano Fenice potevano essere colmati da investimenti in una flotta a lungo raggio con almeno tre miliardi di euro d’investimento. Ma “i capitani coraggiosi” non sono stati così coraggiosi.

Etihad ha la possibilità di portare diversi voli a lungo raggio e questo potrebbe in futuro aiutare a sviluppare il sistema di network hub and spoke su Roma Fiumicino. Il governo potrebbe intervenire con l’errore di pensare di aiutare la trattativa pensando di dare “condizioni speciali” ai lavoratori in esubero. Errore già fatto nel 2008 con la cassa integrazione speciale di 7 anni ai lavoratori a carico dei contribuenti (e poi si parla di spending review). I sindacati sarebbero sicuramente d’accordo, ma sarebbe l’ennesimo carico di spesa pubblica inutile per le casse statali.

Il secondo punto, però, è quello chiave nella trattativa. Alitalia non solo non ha più un valore azionario, ma ha un debito molto pesante. Le principali banche italiane, con Intesa e Unicredit che sono anche azioniste della compagnia, vantano dei crediti per circa 1 miliardo di euro nei confronti del vettore italiano ed Etihad pretende un taglio del debito. Esattamente la stessa condizione richiesta da AirFrance – Klm nel settembre dello scorso anno ed è importante ricordarlo. Il taglio è necessario per fare ripartire l’azienda, ma le banche non vogliono perderci troppi soldi. Una lotta durissima che rimane sottotraccia, ma dalla quale dipende l’esito della trattativa.

L’ultimo punto è la liberalizzazione di Linate. Lo scalo ha una limitazione a 18 movimenti orari per una legge dello Stato. Tale limitazione deriva dal Decreto Bersani bis di quasi 15 anni fa che serviva a fare decollare l’alleanza tra Klm e Alitalia. Si parla del secolo scorso e nel frattempo la vecchia Alitalia non esiste più e Klm si è alleata con Air France da ormai un decennio. Limitare Linate serviva a creare una struttura di hub and spoke su Malpensa a favore di quell’alleanza del secolo scorso. Infatti, pochi lo sanno, un hub esiste solo se c’è una compagnia di riferimento sullo scalo che abbia aerei a lungo raggio. Nessuna compagnia europea (di fatto solo le europee possono sviluppare un hub and spoke in Europa per limiti di legge) ha la capacità finanziaria di investire almeno 4-5 miliardi di euro per creare un sistema di hub and spoke su Malpensa. Ed Alitalia ha solo il 7 per cento del traffico su Malpensa, contro circa il 40 per cento di Easyjet.

Al netto delle sterili polemiche bisogna dire agli italiani e ai lombardi che Alitalia ha abbandonato Malpensa oltre 6 anni fa. Liberalizzare Linate non toglierebbe traffico a Malpensa, ma lo creerebbe probabilmente nell’area milanese poiché lo scalo è molto attrattivo. Il governo sembrava spingere in questa direzione nel weekend e sembrava dunque un chiaro appoggio alla trattativa. Se la trattativa s’interrompesse, quali sono le possibili soluzioni per Alitalia? In primo luogo il fallimento. Anche i soldi dell’ultima ricapitalizzazione sono stati già bruciati anche per pagare le vecchie “fatture”. Sarebbe uno schiaffo al governo, oltretutto in piena campagna elettorale, che si è molto espresso a favore dell’accordo. Ma un altro schiaffo molto grande andrebbe a Roma Fiumicino, che senza Alitalia subirebbe un forte ridimensionamento. Anche per questo motivo Etihad ha sempre puntato sotto traccia al controllo di una parte dello scalo romano. Il contribuente italiano in questo caso di fallimento potrebbe perdere i soldi investiti da Poste Italiane. Una fiche da 75 milioni di euro che si è rivelata essere uno spreco di denaro pubblico, come preventivato. Una partita a scacchi, che comunque finisca, vedrebbe i cittadini essere gli unici grandi perdenti.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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http://economia.ilmessaggero.it/economi ... 0289.shtml

Lo strappo consumato da Etihad con la dura lettera di mercoledì, ieri ha costretto Alitalia a correre ai ripari con una serie di iniziative. L’ultima delle quali è la convocazione del cda per martedì 22 a Milano onde fare il punto sull’ultima infuocata puntata. L’ordine del giorno è rimasto quello fissato per il cda di lunedì 14 poi sfumato («stato di avanzamento del negoziato con il partner industriale, varie e eventuali») ma è ormai chiaro che il tema della riunione sarà ben altro.

Ieri, dopo una lunga conference con Palazzo Chigi e i due azionisti bancari (Intesa e Unicredit), è infatti partita una lettera firmata dal presidente Roberto Colaninno e dall’ad Gabriele del Torchio alla volta di Abu Dhabi. Un tentativo in extremis di tenere in vita un negoziato che, se non è definitivamente tramontato nella forma, non sarà facile riallacciare visto che, per esaudire le richieste della controparte, si rischiano corto circuiti sociali (con i sindacati sul tema degli esuberi) e con il mondo politico delle regioni del Nord Italia.

Le condizioni tassative per realizzare la partnership industriale sono del resto contenute implicitamente nella lettera di Ethiad. Tutto abbastanza noto anche se, al contrario delle attese, il vettore emiratino non ha notificato un’offerta sulla base della quale aprire il negoziato. Ha invece posto 4 condizioni forti, in apparenza irrealizzabili (o quasi), alle quali subordina la lettera di intenti: 3 mila esuberi da realizzare tout court, cancellazione di 400 dei 549 milioni di debiti con le banche, garanzia della società su una serie di incognite pregresse, come il contenzioso con AirOne. In più la valorizzazione di Linate a scapito di Malpensa che la Lega rifiuta.

RIVOLTA DELLA LEGA
In mattinata Del Torchio e Colaninno avrebbero compiuto una ricognizione con i banchieri di Citi e gli avvocati di Bonelli Erede Pappalardo, tenendosi comunque in contatto con i principali azionisti. Poi nel pomeriggio conference call con base l’ufficio di Del Torchio a Fiumicino, e collegamenti con esponenti di punta del governo, di Atlantia, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Poste oltre Immsi, rappresentata da Colaninno. La discussione sarebbe partita da un giro di tavolo di considerazioni a ruota libera rispetto al tono duro della missiva di Etihad che presuppone regole e cultura che non sono quelle vigenti in Italia. Gli emirati vogliono che il taglio dei 3 mila dipendenti venga fatto in tempi stretti dal team di Del Torchio sulla base di criteri discrezionali e senza utilizzare gli ammortizzatori previsti della legislazione del lavoro. Naturalmente le relazioni industriali hanno le loro tappe e i loro tempi, pena il caos sociale con paralisi dell’attività a causa di scioperi. Poi c’è il nodo delle banche, in piedi da settimane. Gli arabi vogliono accollarsi meno passività possibili: di qui l’haircut di quasi tutto il debito a breve-medio termine con un’operazione dolorosa per Intesa Sanpaolo e Unicredit che, tra l’altro, essendo anche azionisti cumulano il rischio sul cliente Alitalia. Le posizioni dei due istituti non sarebbero propriamente allineate, con Unicredit che manifesterebbe più flessibilità rispetto ad Intesa Sanpaolo. Questa maggiore apertura si spiega anche col fatto che l’istituto guidato da Federico Ghizzoni è entrato nella partita più di recente quanto a coinvolgimento nell’azionario, rispetto alla Cà de Sass che è stata pioniera e regista del piano Fenice. Le banche inoltre sono chiamate assieme agli altri soci a dare una garanzie sul passato. Il governo invece deve trovare una quadra su Malpensa col rischio di fomentare la rivolta della Lega.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... ef=HREC1-8

MILANO - Ore decisive per il destino di Alitalia, la ex compagnia di bandiera che cerca da Etihad il supporto finanziario necessario per evitare di andare gambe all'aria. L'appuntamento è fissato per le tre del pomeriggio di martedì, Fiumicino. Il consiglio di amministrazione di Alitalia si riunisce infatti per ricevere dall'amministratore delegato Gabriele Del Torchio aggiornamenti sulla trattativa con Etihad e dovrebbe esaminare una ulteriore replica di Etihad dopo lo scambio di lettere sulle dure condizioni poste dalla compagnia emiratina.

Ma il condizionale è d'obbligo, perchè nonostante gli intensi contatti di queste ore tra gli advisor delle due compagnie, il governo e le banche, restano ancora da sciogliere i nodi principali: la gestione degli esuberi, quasi 3.000 secondo le richieste di Etihad, la ristrutturazione del debito con gli istituti di credito (400 milioni da convertire in strumenti partecipativi), il dossier infrastrutture, con il sostanziale disimpegno da Malpensa.

Fonti vicine al dossier, interpellate dall'Adnkronos, fanno notare che, nonostante le comprensibili forzature negoziali, da una parte e dall'altra, le condizioni sono sostanzialmente "prendere o lasciare" e che il percorso prospettato da Etihad "appare sostanzialmente obbligato" per la compagnia italiana. Questo, si spiega, per due ragioni fondamentali: non c'è un piano B da parte di Air France, perchè la compagnia francese "non ha né l'intenzione né la possibilità"


di mettere sul tavolo un'alternativa credibile; a questo punto, Alitalia "non può permettersi di portare avanti a lungo il piano stand alone che la sta sostenendo in questa fase".

In sostanza, l'offerta di Etihad, seppure a condizioni particolarmente penalizzanti, sarebbe l'unica chance per dare un futuro all'ex compagnia di bandiera italiana. Il governo resta sullo sfondo: come ha detto in passato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, interessa solo il piano industriale e l'esecutivo potrà intervenire una volta che verrà messo nero su bianco l'accordo tra i due privati. Per il collega del Lavoro, Giuliano Poletti, ci sarà poi la patata bollente della gestione di eventuali esuberi, anche "attraverso strumenti straordinari".
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laplaz
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... ef=HRER2-1

Bad company, leggasi altri soldi che prenderanno da noi #104#
Tra l'altro pensano veramente che gli arabi siano così stupidi da acquistarsi un carrozzone immondo ome Alitalia senza avere la maggioranza assoluta? Mah... :roll:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

http://economia.ilmessaggero.it/flashne ... 5642.shtml

L’attesa è finita, resta la suspance per l’annuncio ufficiale. Il consiglio di amministrazione di Etihad, riunito lunedì scorso ad Abu Dhabi, ha dato il via libera al matrimonio con Alitalia. La notizia, tenuta in gran segreto, è trapelata nella tarda serata di ieri ed è stata confermata da fonti italiane. Il disco verde della compagnia del Golfo è propedeutico all’invio di una lettera d’intenti che definirà tutti i passi per arrivare all’alleanza strategica. Tant’è che in queste ore gli studi legali della compagnia tricolore stanno mettendo a punto un voluminoso pre-accordo in cui si definiscono i reciproci impegni. Per l’annuncio ufficiale - che probabilmente verrà dato dal premier Matteo Renzi - forse si dovrà aspettare ancora qualche giorno, ma dal fronte bancario così come da quello dei soci industriali di Cai trapela un giustificato ottimismo dopo mesi di durissime trattative.
Da sciogliere ci sarebbero questioni marginali visto che nei fatti pressoché tutti i desiderata degli arabi sono stati accolti. Primo tra tutti quello sul nodo esuberi. Etihad ne ha chiesti circa 3 mila e dà per scontato che l’intervento governativo con il Fondo Volo assorba tutti i costi della riduzione di personale, mentre Gabriele Del Torchio, ad di Alitalia, è fermo a quota 2.600 e da lì non si muoverà. Da Abu Dhabi è arrivata la disponibilità a trovare un compromesso, accettando la possibilità di modulare i risparmi, rispettando contestualmente l’indicazione sui tetti di spesa. Come noto, per acquistare fino al 49% di Alitalia, Abu Dhabi ha ottenuto anche il taglio secco dei contenziosi fiscali e legali del passato. Ci sarà un fondo rischi appositamente costituito nella old company, insieme ad un altro fondo che garantirà Etihad dalle eventuali perdite del 2014. Da parte loro gli arabi investiranno circa 550 milioni per trasformare - è scritto nel loro piano industriale - Alitalia in una compagnia a 5 stelle in cinque anni, con più rotte e più destinazioni intercontinentali. Il superhub sarà invece Fiumicino, con il rafforzamento anche di Linate e Malpensa.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da NNick87 »

«La magistratura è incontrollata e incontrollabile, irresponsabile e ha l'immunità piena»

#40# #40# #40# #40#
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Andy »

NNick87 ha scritto:«La magistratura è incontrollata e incontrollabile, irresponsabile e ha l'immunità piena»

#40# #40# #40# #40#
Si ma che c'entra con Alitalia? :lol: :lol: :lol:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Rosewall »

è stato fuorviato dal titolo, Andy. Meglio, 'alitalia: berlusconi agli italiani'.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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alessandro
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da alessandro »

NNick87 ha scritto:«La magistratura è incontrollata e incontrollabile, irresponsabile e ha l'immunità piena»

#40# #40# #40# #40#
a Lui piacerebbe tanto una magistratura controllata e controllabile, per l'immunita' piena poi... quella e' piu' prerogativa dei politici, se unmagistrato commette un reato va diritto in prigione.
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Rosewall
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Rosewall »

Predatori alati

Poiché in questo periodo storico il tema del ridisegno dei meccanismi di welfare e della loro “universalizzazione” in tempo di crisi fiscale in Italia è divenuto vieppiù acuto, ecco una storia assai poco edificante ma paradigmatica del perché questo paese si è sin qui mostrato geneticamente incapace di darsi una missione per il proprio futuro di comunità e di perseguirla evitando porcate che sono il segno distintivo di uno stato fallito.

L’occasione ci è fornita dalla “operazione trasparenza” che il neo presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha appena varato. Grazie ad essa apprendiamo delle modalità di finanziamento del Fondo Speciale per il Trasporto Aereo (FSTA), che “eroga un’integrazione dei trattamenti di mobilità, cassa integrazione e guadagni straordinaria, cassa integrazione in deroga e solidarietà. I lavoratori destinatari della prestazione integrativa sono sia il personale di volo (piloti e assistenti di volo), sia il personale di terra, per un totale di circa 150.000 potenziali beneficiari (mediamente 1 su 10 ne usufruisce ogni anno)”.

Per il quantum e la durata delle prestazioni di integrazione al reddito, leggete da soli:

"Tale integrazione garantisce il raggiungimento dell’80% della retribuzione comunicata dall’azienda all’Inps al momento della richiesta del trattamento integrativo, fino ad un massimo di 7 anni. Pertanto i lavoratori possono percepire una prestazione che supera di gran lunga il massimale di 1.167,911 Euro previsto per la prestazione di CIGS e di mobilità. La prestazione integrativa supera spesso, soprattutto nel caso dei piloti, i 10 mila euro mensili lordi, con casi limite in cui la prestazione si avvicina ai 30 mila euro lordi al mese"

Dei famosi sette anni, non di guai ma di sussidi senza tetto a beneficio del personale del settore (cioè di Alitalia, in estrema sintesi) già sapevamo, questa non è una notizia in senso stretto. La vera notizia è data dalle fonti di copertura. Che, per la quasi totalità (nel 2013 per il 98% del totale di fondi raccolti), sono date dall’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, pari a tre euro a biglietto venduto. In pratica, i viaggiatori pagano la sontuosa e pluriennale cassa per i dipendenti del settore. Quanto alla esigua contribuzione a carico di questi ultimi, emergono distorsioni che sono frutto del potere negoziale delle figure professionali del settore, e dei sindacati che li rappresentano.

Intanto, un po’ di storia. Il fondo è stato creato nel 2004 dal governo Berlusconi col solenne impegno che non avrebbe gravato sulla finanza pubblica. In senso stretto è anche vero, ma i 220 milioni annui di “gettito” prodotto a carico dei viaggiatori sono a tutti gli effetti un onere di sistema, e a poco vale invocare l’esiguità del balzello, che tende ad affogare nel prezzo del biglietto. Ma le distorsioni non finiscono qui. Come nota la scheda informativa Inps,

"Il Fondo è fiscalmente regressivo nel prelievo sui viaggiatori in quanto l’addizionale comunale sui diritti di imbarco è una tassa di importo fisso, pari a 3 euro, indipendente dal costo del biglietto. Chi viaggia low cost paga tanto quanto chi viaggia in business."

La genesi di questa forma di pricing appare intuitiva, riguardo i destinatari della penalizzazione: gli utenti delle low cost. Riguardo invece la forza negoziale delle categorie coinvolte, ecco l’altra distorsione:

"Il Fondo è fiscalmente regressivo anche nel prelievo sui lavoratori. Questi contribuiscono con lo 0,125% della sola retribuzione al netto delle indennità accessorie, fra cui l’indennità di volo non percepita dal personale di terra. Retribuzioni più basse si accompagnano così a un prelievo percentualmente più alto della retribuzione complessiva".

Anche, qui, nessun dubbio: chi ha maggiore leva negoziale, vince. Cioè i piloti. Nel frattempo, che è accaduto? E’ accaduto che, nelle more del passaggio di Alitalia al controllo sostanziale (ché quello formale resta “comunitario”, come noto) di Etihad, il governo Renzi ha deciso un altro regalino aggiuntivo:

"Nell’agosto e nel dicembre del 2014, sono stati raggiunti, per importanti crisi del settore, accordi a livello governativo con le parti sociali, che prevedono una estensione della durata della prestazione di ulteriori due anni, fino ad un massimo di 9 anni. In questi due anni aggiuntivi il Fondo dovrebbe sostenere l’intero carico relativo all’80% della retribuzione di riferimento nonché l’onere della c.d. “contribuzione correlata”, ovvero i contributi previdenziali (circa il 30% della retribuzione che il lavoratore percepiva prima della cessazione del rapporto di lavoro)".

Nove anni. Non male, no? Soprattutto per chi pilotava fuori dai patri confini, pur essendo formalmente in “cassa”. E non è finita. La cosiddetta e tanto vituperata legge Fornero, quella di riordino del sistema previdenziale, aveva meritoriamente stabilito che il FSTA nell’attuale configurazione dovesse essere soppresso a decorrere dall’1 gennaio 2014 e risorgere come fondo di solidarietà di categoria. Il problema (per qualcuno), è che un fondo di solidarietà di categoria non dovrebbe essere alimentato per la quasi totalità da risorse esterne al settore in cui opera la sopracitata categoria. Motivo per cui, oplà, quella disposizione della legge Fornero viene soppressa durante il governo Letta. Oggi il ministero del Lavoro, guidato da Giuliano Poletti ma nell’ovvia collegialità del governo Renzi, dopo aver deciso che, formalmente, il FSTA è da intendere tassonomicamente come fondo di solidarietà di categoria, deve decidere se renderlo tale anche sostanzialmente, cioè abolirne il finanziamento esterno a mezzo diritti d’imbarco a carico dell’utenza. E cioè porre gli oneri ad esso relativi in capo a vettori e loro personale. Perché siamo nell’era del bail-in e non più del bail-out, giusto?

Come finirà? Il governo Renzi, che fa della lotta alle “rendite” la propria cifra stilistico-declamatoria, getterà il cuore oltre l’ostacolo e farà del fondo per il trasporto aereo un fondo “normale” e non un predatore degli utenti oppure si volgerà dall’altra parte, magari dopo il veto di Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, quello stesso che ha concesso alle concessionarie (da cui il loro nome, giusto?) un aumento dei pedaggi autostradali per il 2015 più che doppio dell’inflazione programmata a sua insaputa? Lo stesso ministro esponente di punta di un partito che difende con le unghie e con i denti i “diritti” dei titolari di farmacia dagli attacchi degli “spacciatori” delle parafarmacie, a colpi di vecchietti tossici di farmaci di fascia C?

Attendiamo fiduciosi, ma come al solito senza trattenere il respiro. Vi terremo informati, potete scommetterci. Nel frattempo, un grazie a Tito Boeri per aver portato alla luce ciò che doveva essere noto da sempre, è comunque doveroso.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da BackhandWinner »

http://phastidio.net/2016/10/04/alitali ... -del-bail/
Mentre l’era del bail-in pare consolidare la presa su un paese che continua ad essere perseguitato dal proprio passato. Un passato fatto di distruzione di valore economico su una scala che solo il tempo permetterà di cogliere nella sua drammatica portata.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

BackhandWinner ha scritto:http://phastidio.net/2016/10/04/alitali ... -del-bail/
Mentre l’era del bail-in pare consolidare la presa su un paese che continua ad essere perseguitato dal proprio passato. Un passato fatto di distruzione di valore economico su una scala che solo il tempo permetterà di cogliere nella sua drammatica portata.
Ma Alitalia non ne verrà mai fuori, non ci ha mai creduto nessuno. E' stato solo un mezzo politico per farsi propaganda, ma di fatto è industrialmente morta da anni.
Lì c'era da licenziare metà del personale, rivedere completamente la gestione dei servizi, ma non è stato fatto nulla, solo per ovvi motivi di casta e politici, per tutelare benefici clientelari, il tutto sbandierando ridicoli patriottismi nazionalisti.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Apollo_Creed. »

http://video.ilmessaggero.it/primopiano ... 66433.html
"Vorrei fare quello che ho sempre sognato di fare, lo steward. Vi chiedo di allacciarvi le cinture, perché qui stiamo decollando davvero. Abbiamo bisogno di correre perché l'Italia ha bisogno di recuperare gli anni che ha perso. Allacciate le cinture, Alitalia decolla per nuove destinazioni. Il decollo di Alitalia è il decollo dell'Italia. E' finito il tempo in cui anche in questo settore bastava lamentarsi. Lavorando duro, l'Italia riprende il volo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando ai dipendenti di Alitalia in occasione della presentazione della nuova livrea della compagnia.
secondo voi com'è andata a finire?
"You can walk away from someone who doesn't love you. And you can walk away from someone you don't love. But when the love is mutual," Roy said. "The hardest thing is to walk away."
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

E sta arrivando a definitiva conclusione uno dei peggiori pasticci che siano mai stati partoriti dai nostri lungimiranti amministratori.
Esito scontatissimo per una società già fallita da un decennio ma puntualmente sovvenzionata con denaro pubblico per compiacere le solite lobby e ottenere consenso politico.
Pindaro
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Pindaro »




:oops: :oops: :oops: :oops:
quanti ricordi con questo pagliaccio
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

http://www.repubblica.it/economia/2017/ ... P5-S1.8-T2

Non credo ci sia altro da aggiungere.
scooter
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da scooter »

Mi sa che la maggior parte dei dipendenti ha scommesso sull'ennesimo salvataggio di stato
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

scooter ha scritto:Mi sa che la maggior parte dei dipendenti ha scommesso sull'ennesimo salvataggio di stato
Stupidamente... ma sì
Come viene giustamente sottolineato nell'articolo postato sopra, c'è una corresponsabilità di tutti in questo pasticcio.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da ciccio »

paese di merda
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da ciccio »

politici e maneger coinvolti, metteteli tutti dentro e buttate via la chiave invece di pagarli spropositi, tutti, nessuno escluso
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da uglygeek »

scooter ha scritto:Mi sa che la maggior parte dei dipendenti ha scommesso sull'ennesimo salvataggio di stato
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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(1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti)

La cosa strana è che un lavoratore su 3 abbia votato sì
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da madmarat »

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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da scooter »

tennisfan82 ha scritto:(1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti)

La cosa strana è che un lavoratore su 3 abbia votato sì
Calcolatrice alla mano (e arrotondando a 12000 il numero dei dipendenti coinvolti) votare SI significa avere circa l'11% di restare senza lavoro e l'89% di averlo con una decurtazione dello stipendio. Votare NO significa che a meno di salvataggi statali hai il 100% di restare senza lavoro e con la prospettiva che altre compagnie ti offrano ben meno del 92% dello stipendio attuale (non è che avere Alitalia sul cv a questo punto dia chissà quale forza contrattuale).
"referendum" naturalmente è la versione edulcorata di "ricatto", ma resta il fatto che in troppi hanno fatto male i conti (o, come dicevo prima, sono troppo abituati a farsi parare le chiappe dallo stato).
E stavolta pure i sindacati gli dicevano di votare a favore...
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da uglygeek »

tennisfan82 ha scritto:(1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti)

La cosa strana è che un lavoratore su 3 abbia votato sì
Voti si' solo se presumi che lo stato finira' per nazionalizzare Alitalia, anche se il primo ministro ha detto che non accadra'. Perche' se fallisce perdi sicuramente il posto di lavoro, se la vendono a Lufthansa perdi probabilmente il posto lo stesso.

Ma se tu lavorassi in una ditta che perde 500 mila euro al giorno non ti porresti il problema che forse il tuo posto di lavoro non e' tanto sicuro?
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Nickognito »

scooter ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:(1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti)

La cosa strana è che un lavoratore su 3 abbia votato sì
Calcolatrice alla mano (e arrotondando a 12000 il numero dei dipendenti coinvolti) votare SI significa avere circa l'11% di restare senza lavoro e l'89% di averlo con una decurtazione dello stipendio. Votare NO significa che a meno di salvataggi statali hai il 100% di restare senza lavoro e con la prospettiva che altre compagnie ti offrano ben meno del 92% dello stipendio attuale (non è che avere Alitalia sul cv a questo punto dia chissà quale forza contrattuale).
"referendum" naturalmente è la versione edulcorata di "ricatto", ma resta il fatto che in troppi hanno fatto male i conti (o, come dicevo prima, sono troppo abituati a farsi parare le chiappe dallo stato).
E stavolta pure i sindacati gli dicevano di votare a favore...
eh ma appunto, io spero che almeno tutti abbiano mandato curriculum in giro da anni e abbiano purtroppo fallito i colloqui, altrimenti, boh...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

uglygeek ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:(1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti)

La cosa strana è che un lavoratore su 3 abbia votato sì
Voti si' solo se presumi che lo stato finira' per nazionalizzare Alitalia, anche se il primo ministro ha detto che non accadra'. Perche' se fallisce perdi sicuramente il posto di lavoro, se la vendono a Lufthansa perdi probabilmente il posto lo stesso.

Ma se tu lavorassi in una ditta che perde 500 mila euro al giorno non ti porresti il problema che forse il tuo posto di lavoro non e' tanto sicuro?
Ma perchè secondo te Lufthansa può avere il minimo interesse ad acquistare Alitalia? Si parla solo di rotte e scali, ormai per la compagnia è finita, e i dipendenti finiranno in cassa integrazione. Liquidazione e via con il fallimento.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Renzi critica la chiusura del governo alla nazionalizzazione - Per l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, Alitalia non può fallire: ci sono in gioco 12mila lavoratori, vanno valutate tutte le possibilità, compresa la nazionalizzazione.

Questo bastardo paraculo fotocopia di Berlusconi ci fotterà ancora soldi per vincere la campagna elettorale #103# #1#

Ma perchè non possiamo avere nemmeno uno straccio di politico non vomitevole viscido e megalomane? Che paese disastrato, siamo senza speranza :cry:
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da scooter »

Però ieri sera a Sky ha escluso l'ipotesi di nuovi contributi pubblici
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da tennisfan82 »

Come prossimo commissario propongo lui, non può fare peggio dei suoi predecessori

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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

http://www.repubblica.it/economia/2017/ ... 13-S1.6-T2

Perfino i sondaggi fanno capire come la pensano veramente gli italiani.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Rosewall »

laplaz ha scritto:
scooter ha scritto:Mi sa che la maggior parte dei dipendenti ha scommesso sull'ennesimo salvataggio di stato
Stupidamente... ma sì
Come viene giustamente sottolineato nell'articolo postato sopra, c'è una corresponsabilità di tutti in questo pasticcio.
"Che tutti, ma proprio tutti, hanno contribuito a scrivere. Lo Stato e il mercato, la politica e il sindacato." Il mercato proprio no. Vediamo adesso.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

Rosewall ha scritto:
laplaz ha scritto:
scooter ha scritto:Mi sa che la maggior parte dei dipendenti ha scommesso sull'ennesimo salvataggio di stato
Stupidamente... ma sì
Come viene giustamente sottolineato nell'articolo postato sopra, c'è una corresponsabilità di tutti in questo pasticcio.
"Che tutti, ma proprio tutti, hanno contribuito a scrivere. Lo Stato e il mercato, la politica e il sindacato." Il mercato proprio no. Vediamo adesso.
Il "mercato" nel senso che il mercato è cambiato (trasformatosi in low cost) ma soprattutto perchè a causa del terrorismo si sono drasticamente ridotte alcune tratte molto ricche
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da Pindaro »

Il terrorismo economico, certo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da klaus »

Arrivano 600 MLN freschi freschi per la macchina tritasoldi. Immagine
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da tennisfan82 »

klaus ha scritto:Arrivano 600 MLN freschi freschi per la macchina tritasoldi. Immagine
600mln per 6 mesi :lol:

Un capolavoro imprenditoriale, non c'è che dire
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da laplaz »

tennisfan82 ha scritto:
klaus ha scritto:Arrivano 600 MLN freschi freschi per la macchina tritasoldi. Immagine
600mln per 6 mesi :lol:

Un capolavoro imprenditoriale, non c'è che dire
Ma è da liquidare, non la salva nemmeno nostro Signore se torna sulla terra... :roll:
Tutte manfrine per evitare di sentirsi dire che non hanno fatto tutto il possibile, ma lo sanno anche i sassi che o la vendono a pezzi o la liquidano.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

Messaggio da uglygeek »

laplaz ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:
klaus ha scritto:Arrivano 600 MLN freschi freschi per la macchina tritasoldi. Immagine
600mln per 6 mesi :lol:

Un capolavoro imprenditoriale, non c'è che dire
Ma è da liquidare, non la salva nemmeno nostro Signore se torna sulla terra... :roll:
Tutte manfrine per evitare di sentirsi dire che non hanno fatto tutto il possibile, ma lo sanno anche i sassi che o la vendono a pezzi o la liquidano.
Non credo. Tra sei mesi saremo in piena campagna elettorale, Renzi e Berlusconi diranno che bisogna difendere la compagnia di bandiera, l'italianita', il turismo, al limite nazionalizzare. Nessuno vorra' gestire i 12 mila licenziamenti piu' la crisi dell'indotto.

La cosa veramente inquietante e' che alla fine la crisi e' solo causata da ragioni industriali, dall'incapacita' del management. Tutti questi "grandi manager, i Montezemolo, ecc, vivono da nababbi, sono considerati geni, ma messi alla prova in una mercato competitivo non sono capaci di fare niente.
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Re: berlusconi: l'alitalia agli italiani

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uglygeek ha scritto:
laplaz ha scritto:Ma è da liquidare, non la salva nemmeno nostro Signore se torna sulla terra... :roll:
Tutte manfrine per evitare di sentirsi dire che non hanno fatto tutto il possibile, ma lo sanno anche i sassi che o la vendono a pezzi o la liquidano.
Non credo. Tra sei mesi saremo in piena campagna elettorale, Renzi e Berlusconi diranno che bisogna difendere la compagnia di bandiera, l'italianita', il turismo, al limite nazionalizzare. Nessuno vorra' gestire i 12 mila licenziamenti piu' la crisi dell'indotto.

La cosa veramente inquietante e' che alla fine la crisi e' solo causata da ragioni industriali, dall'incapacita' del management. Tutti questi "grandi manager, i Montezemolo, ecc, vivono da nababbi, sono considerati geni, ma messi alla prova in una mercato competitivo non sono capaci di fare niente.
A questo giro non c'è più nulla da fare, ormai è andata, nemmeno la leva politica può funzionare perchè l'80% degli italiani pensa che debba fallire.
Non sono però daccordo sui motivi del fallimento, che non sono solo di incapacità del management.
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