Libano
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Dopo aver mandato i nostri soldati in Libano per disarmare Hezbollah, con una missione che ovviamente, in quanto organizzata dalla sinistra italiana amica di Hezbollah, era diretta a tutto tranne che a disarmare Hezbollah, anzi, in realtà intesa ad impedire che Israele disarmasse Hezbollah...
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Beirut: «Colpo di Stato di Hezbollah»
Pronto piano per evacuare gli italiani
Prove di guerra civile. I miliziani controllano tutta la parte occidentale. Gli Usa accusano Iran e Siria
BEIRUT - Svolta pesante nella crisi libanese. Il governo di Beirut parla per la prima volta chiaramente di «colpo di Stato» da parte di Hezbollah, contro la costituzione e le risoluzioni dell'Onu e con l'obiettivo di restaurare l'occupazione siriana. Le truppe libanesi hanno cominciato a prendere posizione nei quartieri sunniti abbandonati dalle forze antigovernative e ora sotto il controllo degli uomini di Hezbollah. L'esercito non è intervenuto negli scontri che hanno contrapposto sciiti e sunniti all'indomani del discorso del leader del movimento sciita, Hassan Nasrallah, che ha riacceso gli scontri nel Paese. Un razzo ha colpito il muro di cinta della residenza del leader della maggioranza parlamentare antisiriana Saad Hariri a Koratyen, nella parte occidentale di Beirut senza fare vittime. Ed è stato chiuso alla navigazione il porto di Beirut, a causa delle battaglie settarie in corso nella capitale e in altre località del Libano. Il bilancio delle vittime di questi giorni è di 11 morti e almeno 20 feriti secondo i responsabili della sicurezza libanese. Hezbollah ha praticamente il controllo totale sulla zona Ovest della città, quella dei sunniti. E fa sapere che i miliziani sciiti «sono pronti a combattere anche contro i fratelli musulmani» se il governo non farà retromarcia sulle decisioni prese, in particolare sull'aeroporto controllato dal movimento sciita.
GLI USA ACCUSANO IRAN E SIRIA - Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha ribadito il pieno appoggio di Washington a Fouad Siniora, il primo ministro filo-occdentale del Libano, e ha ammonito che gli sarà garantito dagli Stati Uniti «il sostegno di cui ha bisogno» per affrontare l'offensiva lanciata dai miliziani sciiti di Hezbollah, che in due giorni di scontri hanno conquistato Beirut Ovest, strappando alle forze sunnite fedeli al governo i quartieri che esse controllavano. Si riapre un confronto mai veramente sopito sul ruolo di Siria e Iran nel supporto al movimento sciita. «Siamo molto preoccupati per le azioni recenti di Hezbollah - ha detto il portavoce della Casa Bianca Gordon Johndroe - Hezbollah deve mettere fine ai suoi tentativi di sfidare le decisioni legittime prese dal governo libanese democraticamente eletto». Inoltre gli Stati Uniti hanno lanciato anche un appello a Damasco e a Teheran a «por fine al loro sostegno ad Hezbollah e al suo effetto destabilizzante sul governo libanese». Il portavoce del presidente Bush, che si trova in Texas per le nozze della figlia Jenna nel ranch di famiglia a Crawford, ha detto che «gli Stati Uniti sono saldamente al fianco del governo libanese e del popolo libanese».
GLI ITALIANI - L'Unione europea ha invitato «le opposte fazioni libanesi a porre fine» agli scontri, e l'opposizione guidata da Hezbollah a «cessare tutte le attività perturbatrici» dell'ordine pubblico. «Deplorando profondamente la violenza scoppiata a Beirut», la Ue «invita tutte le parti a porre immediatamente fine agli scontri, a cessare i blocchi stradali, ad aprire l'aeroporto e a evitare ulteriori violenze», ha detto in un comunicato la presidenza di turno slovena dell'Unione. L'Italia intanto sta predisponendo un piano di evacuazione dall'area centrale di Beirut per i connazionali che lo richiedono. Lo ha anticipato il ministro degli Esteri Franco Frattini venerdì mattina a Roma, spiegando ai giornalisti che gli italiani che vogliono lasciare il centro della capitale libanese «possono farlo e avranno un ponte nazionale».
09 maggio 2008
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Beirut: «Colpo di Stato di Hezbollah»
Pronto piano per evacuare gli italiani
Prove di guerra civile. I miliziani controllano tutta la parte occidentale. Gli Usa accusano Iran e Siria
BEIRUT - Svolta pesante nella crisi libanese. Il governo di Beirut parla per la prima volta chiaramente di «colpo di Stato» da parte di Hezbollah, contro la costituzione e le risoluzioni dell'Onu e con l'obiettivo di restaurare l'occupazione siriana. Le truppe libanesi hanno cominciato a prendere posizione nei quartieri sunniti abbandonati dalle forze antigovernative e ora sotto il controllo degli uomini di Hezbollah. L'esercito non è intervenuto negli scontri che hanno contrapposto sciiti e sunniti all'indomani del discorso del leader del movimento sciita, Hassan Nasrallah, che ha riacceso gli scontri nel Paese. Un razzo ha colpito il muro di cinta della residenza del leader della maggioranza parlamentare antisiriana Saad Hariri a Koratyen, nella parte occidentale di Beirut senza fare vittime. Ed è stato chiuso alla navigazione il porto di Beirut, a causa delle battaglie settarie in corso nella capitale e in altre località del Libano. Il bilancio delle vittime di questi giorni è di 11 morti e almeno 20 feriti secondo i responsabili della sicurezza libanese. Hezbollah ha praticamente il controllo totale sulla zona Ovest della città, quella dei sunniti. E fa sapere che i miliziani sciiti «sono pronti a combattere anche contro i fratelli musulmani» se il governo non farà retromarcia sulle decisioni prese, in particolare sull'aeroporto controllato dal movimento sciita.
GLI USA ACCUSANO IRAN E SIRIA - Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha ribadito il pieno appoggio di Washington a Fouad Siniora, il primo ministro filo-occdentale del Libano, e ha ammonito che gli sarà garantito dagli Stati Uniti «il sostegno di cui ha bisogno» per affrontare l'offensiva lanciata dai miliziani sciiti di Hezbollah, che in due giorni di scontri hanno conquistato Beirut Ovest, strappando alle forze sunnite fedeli al governo i quartieri che esse controllavano. Si riapre un confronto mai veramente sopito sul ruolo di Siria e Iran nel supporto al movimento sciita. «Siamo molto preoccupati per le azioni recenti di Hezbollah - ha detto il portavoce della Casa Bianca Gordon Johndroe - Hezbollah deve mettere fine ai suoi tentativi di sfidare le decisioni legittime prese dal governo libanese democraticamente eletto». Inoltre gli Stati Uniti hanno lanciato anche un appello a Damasco e a Teheran a «por fine al loro sostegno ad Hezbollah e al suo effetto destabilizzante sul governo libanese». Il portavoce del presidente Bush, che si trova in Texas per le nozze della figlia Jenna nel ranch di famiglia a Crawford, ha detto che «gli Stati Uniti sono saldamente al fianco del governo libanese e del popolo libanese».
GLI ITALIANI - L'Unione europea ha invitato «le opposte fazioni libanesi a porre fine» agli scontri, e l'opposizione guidata da Hezbollah a «cessare tutte le attività perturbatrici» dell'ordine pubblico. «Deplorando profondamente la violenza scoppiata a Beirut», la Ue «invita tutte le parti a porre immediatamente fine agli scontri, a cessare i blocchi stradali, ad aprire l'aeroporto e a evitare ulteriori violenze», ha detto in un comunicato la presidenza di turno slovena dell'Unione. L'Italia intanto sta predisponendo un piano di evacuazione dall'area centrale di Beirut per i connazionali che lo richiedono. Lo ha anticipato il ministro degli Esteri Franco Frattini venerdì mattina a Roma, spiegando ai giornalisti che gli italiani che vogliono lasciare il centro della capitale libanese «possono farlo e avranno un ponte nazionale».
09 maggio 2008
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- Massimo Carbone
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