Inferno Seychelles

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
Rispondi
Avatar utente
FooL
Massimo Carbone
Messaggi: 28495
Iscritto il: gio gen 01, 2009 1:00 am
Località: Salerno, California
Contatta:

Inferno Seychelles

Messaggio da FooL »

La denuncia: da un anno in carcere picchiato dalle guardie perchè si autoaccusi
Inferno Seychelles: torinese in carcere
Federico Boux, 32 anni, accusato di traffico di droga. Rischia dieci anni. Lui: «Incastrato da un italiano»


NAIROBI (KENYA) – È arrivato nel paradiso dei turisti, le Seychelles, per fare fortuna lui, cuoco, attirato da un lavoro gratificante. Invece ha trovato l’inferno, rapinato di tutto, accusato di traffico di droga, sbattuto nel carcere di Montagne Posee, sull’isola di Mahe, e pestato da secondini e detenuti. Ora è in attesa di un giudizio incerto, al termine del quale potrebbe essere condannato a 10 anni di carcere. La prossima udienza è prevista giovedì.

LA VICENDA - Tra un mese è un anno che Federico Boux, torinese, 32 anni, vive in condizioni miserabili nella dura galera seychellese. L’accusa è di possesso di 6 grammi di eroina tagliata (cioè due grammi al netto) ma tutto appare piuttosto strano e prende i contorni di un regolamento di conti, di una truffa e di un raggiro. Una storia che ricorda quella di Estella e Angelo Ricci in Kenya: accusati di traffico di cocaina per una tonnellata e 8 quintali passarono 19 mesi nel carcere di Nairobi in condizioni disumane, per poi essere rilasciati con tante scuse dalle autorità che li assolsero con formula piena. La storia comincia nell’ottobre del 2004 quando la famiglia Boux, il padre, Ezio, commercialista appena andato in pensione, la madre, Oriella, e il figlio Federico, incontrano Salvatore Procopio, che propone loro di lasciare Torino per una nuova vita alle Seychelles. I genitori troveranno riposo ai tropici e il figlio, cuoco diplomato, un lavoro, in uno dei luoghi più ricercati dai turisti. Detto fatto – racconta Ezio Boux - la famiglia parte.

LE MINACCE - Procopio, oltre ad essere cittadino italiano ha anche il passaporto delle Seychelles, necessario per aprire attività e fare affari nell’arcipelago. Propone al commercialista di entrare in società con lui che già possiede un ristorante. Papà Ezio la vede come una buona possibilità per trovare il lavoro al figlio, così ci sta, anche se le attrezzature della cucina deve comprarle lui come acconto all’acquisto delle quote del ristorante. Le richieste di denaro però si moltiplicano mentre sui documenti il nome di Ezio Boux non appare mai come proprietario di nulla, neppure delle due auto importate e regolarmente pagate: «Procopio e la moglie risultano intestatari di tutto - racconta Ezio Boux -. Temendo di restare raggirato protesto e, all’inizio del 2006, chiedo conto di tutti i soldi che ho versato e dei quali mi restano solo le ricevute e nient’altro. Non ottengo nulla. Lui minaccia inoltre di farmi espellere dal paese vantando amicizie altolocate addirittura a livello presidenziale. Ho paura di perdere tutto ciò che ho investito e tutti i beni. Minaccia me e mio figlio anche fisicamente. E quando protesto controbatte che ora è cittadino seychellese e come tale ormai intoccabile».

IL DRAMMA CONTINUA - Ma il dramma, raggiunge il suo apice con l’arresto di Federico un anno più tardi dopo una rapina a casa Boux. La signora Oriella viene picchiata da una gang e in ospedale le mettono 14 punti di sutura in testa. Il marito chiede allora di avvalersi di una società di sicurezza. È la fine. Viene incaricato Yussuf Joel Ester che si presenta: «Sono un conoscente di Procopio. Per un po' la casa viene protetta – racconta il commercialista -, poi Yussuf comincia ricattare e a chiedere sempre più soldi. Che noi non gli diamo. È a questo punto che preparano la trappola. Yussuf e due amici arrivano a casa nostra, mentre noi non ci siamo, strapazzano Federico e gli mettono in mano un sacchetto di plastica; gli intimano di consegnarlo a un loro amico in centro. Mio figlio con il pacchetto in auto esce da casa per venire a chiamarci. Pochi metri più avanti lo aspetta la polizia avvisata da una soffiata. Dentro quel cartoccio ci sono 6 grammi di eroina e dodici siringhe. Incastrato!».

VIOLENZE IN CARCERE - È il 16 agosto 2007 e comincia il tormento continuo. Federico viene ripetutamente picchiato dalle guardie o dagli altri detenuti: o per un pacchetto di sigarette o per un telefonino nascosto in cella. La famiglia deve pagare i secondini perché lo lascino stare. «E poi c’è qualcuno che vuole cacciarci dall’isola per impedirci di rivendicare i nostri beni e le nostre proprietà – sospira stizzito Ezio Boux -. La nostra casa è intestata a Procopio e lui ha messo i lucchetti. Non possiamo neanche entrare a prendere le nostre cose. La prossima udienza del processo è venerdì. Vediamo se il giudice darà a Federico almeno la libertà su cauzione».

Massimo A. Alberizzi
http://www.corriere.it/esteri/08_luglio ... aabc.shtml
FøøL™ a.k.a. Big Nasty©
"His 35th and 36th points of the night had come on a floater so sweet it could make honey jealous"
Mp1
FooLminato
Messaggi: 11751
Iscritto il: ven lug 14, 2006 2:33 pm
Località: Torino

Messaggio da Mp1 »

Infilarsi nei guai in Africa, come in Sudamerica, in Asia (sud-est in particolare), negli stati islamici porta sempre casinii.

Insomma, in 3/4 di mondo meglio non infilarsi nei guai che rischi cose del genere, poveraccio #1#
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
Rispondi