Economia e finanza

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Burano
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Burano »

uglygeek ha scritto:
Burano ha scritto:Come chiosa finale, metterei questo estratto da La battaglia contro l'Europa (I cui autori, a dispetto del titolo del libro, sono tutt'altro che antieuropeisti e giudicano l'uscita dall'euro e il ritorno alla lira né possibile né desiderabile).

"Nei paesi dell'Ue, l'imposta sui redditi alti è passata, in media, dal 50% dei primi anni Novanta al 40% nella metà dei primi anni Duemila (per poi risalire leggermente in seguito alla crisi). Queste politiche antiredistributive hanno aggravato sia le diseguaglianze sociali, che oggi hanno raggiunto livelli record in molti paesi europei, sia i deficit pubblici
Tali politiche hanno costretto i governi a prendere a prestito denaro dalle famiglie più ricche e dai mercati per finanziare i deficit così creati. Si potrebbe a questo proposito parlare di effetto jack pot: con i soldi risparmiati sulle tasse, i ricchi hanno potuto acquistare titoli del debito pubblico emessi per finanziare il deficit causato dalla riduzione delle tasse. E' sorprendente come i leader politici siano riusciti a convincere i cittadini che i lavoratori, i pensionati e i malati siano i responsabili del debito pubblico. L'incremento del debito pubblico in Europa o negli Usa non è dunque il risultato di politiche keynesiane espansive o di costose politiche sociali, ma è piuttosto il risultato di politiche in favore di pochi fortunati: tasse e contributi più bassi hanno aumentato il reddito disponibile di coloro che ne hanno meno bisogno, con l'effetto che questi ultimi hanno potuto accrescere ulteriormente i loro investimenti in titoli pubblici, poi rimborsati con gli interessi dallo Stato attraverso le entrate fiscali pagate da tutti i contribuenti. Nel complesso, si è messa in moto una forma di redistribuzione verso l'alto, dalle classi più povere alle più ricche attraverso il debito pubblico, la cui controparte è sempre la rendita privata. "
50% degli anni 90 verso circa 40% degli anni 2000 verso circa 45% oggi... Non sembrano differenze enormi. Bisognerebbe anche stabilire quale e' un'aliquota "giusta" per chi ha un reddito molto buono.
Ad esempio quando i Beatles cominciarono ad avere successo la tassazione in UK, progressiva, era dell'83% nella loro fascia, a cui si aggiungeva un 15% di sovrattassa per i piu' ricchi, per cui pagavano in tasse il 98% del loro reddito (ma secondo altre fonti, solo il 95%). Penso che converrai che cosi' e' anche troppo. Dunque qual'e' il giusto limite?
si parla qui di super ricchi, non di semplici benestanti. Su redditi da milioni di euro , 5 o 6 punti in meno di aliquota son parecchi soldini.
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uglygeek
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Re: Economia e finanza

Messaggio da uglygeek »

Burano ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Burano ha scritto:Come chiosa finale, metterei questo estratto da La battaglia contro l'Europa (I cui autori, a dispetto del titolo del libro, sono tutt'altro che antieuropeisti e giudicano l'uscita dall'euro e il ritorno alla lira né possibile né desiderabile).

"Nei paesi dell'Ue, l'imposta sui redditi alti è passata, in media, dal 50% dei primi anni Novanta al 40% nella metà dei primi anni Duemila (per poi risalire leggermente in seguito alla crisi). Queste politiche antiredistributive hanno aggravato sia le diseguaglianze sociali, che oggi hanno raggiunto livelli record in molti paesi europei, sia i deficit pubblici
Tali politiche hanno costretto i governi a prendere a prestito denaro dalle famiglie più ricche e dai mercati per finanziare i deficit così creati. Si potrebbe a questo proposito parlare di effetto jack pot: con i soldi risparmiati sulle tasse, i ricchi hanno potuto acquistare titoli del debito pubblico emessi per finanziare il deficit causato dalla riduzione delle tasse. E' sorprendente come i leader politici siano riusciti a convincere i cittadini che i lavoratori, i pensionati e i malati siano i responsabili del debito pubblico. L'incremento del debito pubblico in Europa o negli Usa non è dunque il risultato di politiche keynesiane espansive o di costose politiche sociali, ma è piuttosto il risultato di politiche in favore di pochi fortunati: tasse e contributi più bassi hanno aumentato il reddito disponibile di coloro che ne hanno meno bisogno, con l'effetto che questi ultimi hanno potuto accrescere ulteriormente i loro investimenti in titoli pubblici, poi rimborsati con gli interessi dallo Stato attraverso le entrate fiscali pagate da tutti i contribuenti. Nel complesso, si è messa in moto una forma di redistribuzione verso l'alto, dalle classi più povere alle più ricche attraverso il debito pubblico, la cui controparte è sempre la rendita privata. "
50% degli anni 90 verso circa 40% degli anni 2000 verso circa 45% oggi... Non sembrano differenze enormi. Bisognerebbe anche stabilire quale e' un'aliquota "giusta" per chi ha un reddito molto buono.
Ad esempio quando i Beatles cominciarono ad avere successo la tassazione in UK, progressiva, era dell'83% nella loro fascia, a cui si aggiungeva un 15% di sovrattassa per i piu' ricchi, per cui pagavano in tasse il 98% del loro reddito (ma secondo altre fonti, solo il 95%). Penso che converrai che cosi' e' anche troppo. Dunque qual'e' il giusto limite?
si parla qui di super ricchi, non di semplici benestanti. Su redditi da milioni di euro , 5 o 6 punti in meno di aliquota son parecchi soldini.
In realta' i super-ricchi sono piuttosto pochi, perche' quando si diventa davvero ricchi ci sono tanti modi legali per non pagare le tasse su gran parte di quella ricchezza. Basta leggere la classifica dei redditi piu' alti per accorgersene. Lo stato i veri soldi dovrebbe prenderli a chi e' benestante, ma li' appunto un'aliquota che oscilla attorno al 45% sembrerebbe gia' adeguata, mi pare.
Mi chiedo poi fino a che punto acquistare titoli del debito pubblico a lungo termine sia esente da rischi, visto che tutti danno per scontato che lo stato non ripaghera' mai quel debito e ad un certo punto i nodi verranno anche al pettine.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Burano »

Le banche mi pare che titoli di stato ne prendano parecchi. La pressione fiscale su di esse è inferiore rispetto a molti paesi europei e in diminuzione rispetto a anni fa. I loro top manager accrescono le retribuzioni di anno in anno. E se qualcosa va storto, le salva lo stato :-)
A livello di persone fisiche, aver tolto di nuovo l'imu sulla prima casa, mi è parso un discreto regalone a chi se la passa già benone.
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paoolino
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Re: Economia e finanza

Messaggio da paoolino »

Dopo Uber contro i taxi e Air bnb contro gli hotel ecco il nemico dei bar e dei ristoranti:
So Lunch è la piattaforma dove chi è a casa all'ora di pranzo pubblica e offre quello che già cucina per la propria famiglia, basta aggiungere uno o più piatti in più. Chi studia o lavora nelle vicinanze sceglie, prenota paga e va a mangiare in un a casa. Tutti i giorni o ogni tanto, pranza come a casa tua ovunque tu sia
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Burano »

Immagino come fiocchino gli scontrini e le ricevute...che spesso non fioccano nemmeno in bar e tavole calde, ma lì almeno hanno la scusa dei costi, la crisi, altrimenti chiudo ecc. Ma questi?
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laplaz
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Re: Economia e finanza

Messaggio da laplaz »

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05 ... qus_thread

Un possibile dibattito interessante che già in passato si era discusso qui su mymag
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Re: Economia e finanza

Messaggio da BackhandWinner »

Una possibile risposta (un po' pop, ma insomma, è pur sempre un blog) a nickognito sul sistema economico (inefficienze, assurdità, possibili sviluppi, anche molto radicali):

https://medium.com/@jtanon/post-capital ... e2d64089b5
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

BackhandWinner ha scritto:Una possibile risposta (un po' pop, ma insomma, è pur sempre un blog) a nickognito sul sistema economico (inefficienze, assurdità, possibili sviluppi, anche molto radicali):

https://medium.com/@jtanon/post-capital ... e2d64089b5
Non so giudicare, ma mi sembra ovvio che non si possa prescindere dalla politica, e frammentazione politica, per attuare una situazione. Ovviamente e' gia' qualcosa che si dica che il sistema e' vetusto, inefficiente, primitivo e non si propone una soluzione del tipo 'andiamo nei piccoli negozi e boicottiamo le multinazionali' ma qualcosa a livello economico.

Io sono molto pessimista, inquinamento, surriscaldamento, sovrappopolazione, automazione, arretratezza a livello sociale dei paesi piu' popolosi, populismi, nazionalismi sono tremendamente piu' veloci e rilevanti della macroeconomia, della pianificazione politica, della giustizia sociale, della sola consapevolezza del problema. Gli ultimissimi anni non fanno che aumentare gli effetti negativi del binomio capitalismo-tecnologia, e al riguardo non si fa nulla, chi protesta di solito e' un no global, o uno pseudocomunista, o uno che pensa che il capitalismo renda piu' poveri i poveri, e cosi' via.

Pero' in effetti prima o poi si dovrebbe arrivare a un punto in cui i supermiliardari padroni delle poche aziende di un mondo automatizzato, non avranno piu' nessuno a cui vendere, secondo questo sistema. E allora qualcuno si inventera' qualcosa. Nel frattempo, diversi decenni di sofferenza per il 90% del mondo, e un altro 8% che sopravvive. Del resto, nulla id nuovo, eh :)
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Rosewall
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Rosewall »

visto che se ne parlava con Ale, ecco anche il parere dell'antitrust a proposito della norma di Boccia (lo stesso che aveva preso di mira Flixbus) ->

http://www.repubblica.it/economia/2017/ ... 182227966/


___

In ogni caso, è impossibile star dietro al perenne slancio avanguardistico della politica italiana che, nella sua disperata ricerca di raccattare qualche spicciolo in più da destinare ad una nuova mancia elettorale, ha appena creato la sua ultima opera delirante: la web tax all'italiana.

Sarà lo spesometro a monitorare i big della rete che dovranno versare in Italia l’imposta del 6% sulle transazioni digitali. Sulla base delle segnalazioni inviate all’Agenzia delle Entrate dagli acquirenti, il Fisco potrà controllare costantemente l’attività online di residenti e non residenti.

Le banche fungeranno da sostituti di imposta: dovranno applicare una ritenuta d'imposta con obbligo di rivalsa sul soggetto che percepisce i corrispettivi.

Per non penalizzare le imprese italiane e quelle residenti nel territorio dello Stato entra in gioco il credito d'imposta pari all'imposta digitale versata sulle transazioni digitali che potrà essere utilizzato ai soli fini dei versamenti delle imposte sui redditi. L'eventuale eccedenza potrà essere utilizzata in compensazione per i pagamento di imposte sui redditi (Irpef o Ires), Irap, contributi previdenziali ed assistenziali dovuti dai datori di lavoro e dai committenti di prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa nonché di contributi Inail. Potrà essere utilizzato il modello F24 ma esclusivamente in formato digitale.

L'imposta potrebbe portare dal 2019 un gettito di 114 milioni di euro.

La norma sulla web tax, ha spiegato Mucchetti, è stata revisionata per estenderne lo spettro, ma proprio per questo, "perché funzioni e non debba essere modificata dopo pochi mesi", necessiterà di più tempo per essere messa a punto nel dettaglio. La riformulazione estende potenzialmente l'imposta a tutti i tipi di attività, business to business e business to consumer, ma spetterà al Ministero dell'economia, con apposito decreto da emanare entro il 30 aprile 2018, definire nello specifico "le prestazioni di servizi" a cui applicare l'aliquota del 6%.


Non so se un governo Di Maio riuscirebbe a partore qualcosa di molto più assurdo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Ma hai copiato Lercio?
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Rosewall »

:) eh, visto che dobbiamo fallire, buttiamola in farsa. Ma basta pescare a caso che è subito Lercio:

"Oggi bisognerebbe discutere di una riforma del servizio postale universale legata alla crescita dell'e-commerce. Amazon non può detenere il monopolio delle consegne" attacca Boccia, osservando che "un conto è fare commercio, un altro è controllarlo". Forse, prosegue," è stato mandato in soffitta con troppa velocità il servizio pacchi" mentre oggi "siamo travolti da decine di pacchi acquistati online, non lettere perché ormai si comunica con whatsup". Un settore quello dell'e-commerce che conta 20 mln di 'clienti', dei quali 12 mln 'abituali'.

"Mi daranno dello statalista ma non si può mettere nelle mani di pochi un commercio così ampio - incalza il deputato Pd - siano i sindaci a decidere chi entra e come". E ci vorrebbe più 'stato' anche nelle cloud. "Un altro punto fondamentale è la custodia dei dati - dice - le cloud sono in mano a privati invece bisognerebbe ragionare su 'nuvole' pubbliche per proteggere una mole enorme di dati personali".
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Rosewall ha scritto: siano i sindaci a decidere chi entra e come"
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

(whatsup :roll: )
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Re: Economia e finanza

Messaggio da paoolino »

Rosewall ha scritto:
"Oggi bisognerebbe discutere di una riforma del servizio postale universale legata alla crescita dell'e-commerce. Amazon non può detenere il monopolio delle consegne" attacca Boccia, osservando che "un conto è fare commercio, un altro è controllarlo". Forse, prosegue," è stato mandato in soffitta con troppa velocità il servizio pacchi"


Racconto da fare al Sig.Boccia:

Un'amica di mia moglie le ha inviato un regalo da un negozio francese che ha utilizzato il servizio di poste per spedirlo.
I primi di Novembre troviamo il messaggio di mancato recapito e tentativo di riconsegna per il giorno successivo intestato "Poste Italiane". Sia io che mia moglie lavoriamo e non siamo in casa in orario di consegna, inoltre mia moglie è incinta quindi siamo impegnati spesso con analisi e visite mediche.
Il giorno dopo troviamo un altro avviso di mancato recapito con spunta su "il pacco è prelevabile presso l'ufficio postale__________", senza alcun indirizzo o nome dell'ufficio postale :roll:
Ingenuamente il sabato mattina successivo mi reco all'ufficio postale dove di solito mi vengono lasciate le raccomandate; faccio la fila, mostro l'avviso, e mi viene detto che lì non c'è nessun pacco e di provare ad andare all'ufficio postale "centrale" di zona.
Prendo l'auto e mi sposto lì dove, non appena tiro fuori l'avviso, mi viene detto in maniera piuttosto sgarbata: "NOO! Non siamo noi!"
Io: "Come non siete voi! C'è scritto poste italiane qui e dall'altro ufficio mi hanno detto di venire qua..."
Quello: "No! E' SDA!"
Io: " Mi dice dove sta scritto che è SDA?"
Quello: "Non può venirsi a lamentare con noi. Noi non c'entriamo niente! E' SDA! E' come se lei si lamentasse della carne con l'alimentari invece che con il macellaio!" :o
Io: "CENSURA!"
Quello: "Noi non c'entriamo! Se insiste chiamo i Carabinieri!"
Io: "Ma scusi, qui su questo avviso c'è scritto Poste Italiane, come l'insegna qua fuori....Anche ammesso che non siete voi...mi potete dire che devo fare per capire dov'è il pacco?"
Collega di Quello: "Chiami il numero di call center che sta scritto sull'avviso"

Chiamo il call center e mi risponde una tizia che mi comunica che il pacco è al centro di smistamento SDA di Fiumicino, che possono rimetterlo in consegna il giorno dopo oppure lo posso andare a ritirare lì. Date le difficoltà che abbiamo io e mia moglie a stare in casa in orari consoni, chiedo di mandarlo in ufficio, ma non si può cambiare l'indirizzo di consegna. Allora me lo faccio rimettere in consegna per il giorno dopo al pomeriggio con l'idea di cercare di uscire prima dal lavoro. Ovviamente il giorno dopo casini a lavoro mi hanno impedito di recarmi a casa per il ritiro del pacco e trovo un nuovo avviso.
A questo punto richiamo il call center per farmi mettere in consegna il pacco a Fiumicino per il sabato mattina successivo.
Arriva il sabato, mi alzo presto, vado alla SDA di Fiumicino e scopro che il pacco era stato rispedito al mittente.
#1#
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

:lol:
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Re: Economia e finanza

Messaggio da tuborovescio »

:lol: :lol:

devi andare a Parigi :oops:

chissà come sarà il regalo :oops: :oops:

bella notizia! :oops: :oops: :oops:
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Re: Economia e finanza

Messaggio da alessandro »

paoolino ha scritto:
Rosewall ha scritto:
"Oggi bisognerebbe discutere di una riforma del servizio postale universale legata alla crescita dell'e-commerce. Amazon non può detenere il monopolio delle consegne" attacca Boccia, osservando che "un conto è fare commercio, un altro è controllarlo". Forse, prosegue," è stato mandato in soffitta con troppa velocità il servizio pacchi"


Racconto da fare al Sig.Boccia:

Un'amica di mia moglie le ha inviato un regalo da un negozio francese che ha utilizzato il servizio di poste per spedirlo.
I primi di Novembre troviamo il messaggio di mancato recapito e tentativo di riconsegna per il giorno successivo intestato "Poste Italiane". Sia io che mia moglie lavoriamo e non siamo in casa in orario di consegna, inoltre mia moglie è incinta quindi siamo impegnati spesso con analisi e visite mediche.
Il giorno dopo troviamo un altro avviso di mancato recapito con spunta su "il pacco è prelevabile presso l'ufficio postale__________", senza alcun indirizzo o nome dell'ufficio postale :roll:
Ingenuamente il sabato mattina successivo mi reco all'ufficio postale dove di solito mi vengono lasciate le raccomandate; faccio la fila, mostro l'avviso, e mi viene detto che lì non c'è nessun pacco e di provare ad andare all'ufficio postale "centrale" di zona.
Prendo l'auto e mi sposto lì dove, non appena tiro fuori l'avviso, mi viene detto in maniera piuttosto sgarbata: "NOO! Non siamo noi!"
Io: "Come non siete voi! C'è scritto poste italiane qui e dall'altro ufficio mi hanno detto di venire qua..."
Quello: "No! E' SDA!"
Io: " Mi dice dove sta scritto che è SDA?"
Quello: "Non può venirsi a lamentare con noi. Noi non c'entriamo niente! E' SDA! E' come se lei si lamentasse della carne con l'alimentari invece che con il macellaio!" :o
Io: "CENSURA!"
Quello: "Noi non c'entriamo! Se insiste chiamo i Carabinieri!"
Io: "Ma scusi, qui su questo avviso c'è scritto Poste Italiane, come l'insegna qua fuori....Anche ammesso che non siete voi...mi potete dire che devo fare per capire dov'è il pacco?"
Collega di Quello: "Chiami il numero di call center che sta scritto sull'avviso"

Chiamo il call center e mi risponde una tizia che mi comunica che il pacco è al centro di smistamento SDA di Fiumicino, che possono rimetterlo in consegna il giorno dopo oppure lo posso andare a ritirare lì. Date le difficoltà che abbiamo io e mia moglie a stare in casa in orari consoni, chiedo di mandarlo in ufficio, ma non si può cambiare l'indirizzo di consegna. Allora me lo faccio rimettere in consegna per il giorno dopo al pomeriggio con l'idea di cercare di uscire prima dal lavoro. Ovviamente il giorno dopo casini a lavoro mi hanno impedito di recarmi a casa per il ritiro del pacco e trovo un nuovo avviso.
A questo punto richiamo il call center per farmi mettere in consegna il pacco a Fiumicino per il sabato mattina successivo.
Arriva il sabato, mi alzo presto, vado alla SDA di Fiumicino e scopro che il pacco era stato rispedito al mittente.
#1#


Ma scusa, se non sei mai in casa, cosa deve fare il corriere? E prima di prendere l’auto fai una telefonata...

Comunque è vero che ad esempio, per le raccomandate non suonano nemmeno il campanello.

Per i pacchi, fatteli spedire da un amico che ha un hotel, sono aperti sette giorni a settimana 24 ore al giorno, non scappa nulla.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Pindaro
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Pindaro »

Chi non suona il campanello per le raccomandate come modus operandi gli aprono il culo.
Non raccontiamo sempre favole. I postini sono obbligati a suonare per le raccomandate. E si perde più tempo a non suonare che a suonare.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Economia e finanza

Messaggio da paoolino »

alessandro ha scritto:
Ma scusa, se non sei mai in casa, cosa deve fare il corriere? E prima di prendere l’auto fai una telefonata...

Comunque è vero che ad esempio, per le raccomandate non suonano nemmeno il campanello.

Per i pacchi, fatteli spedire da un amico che ha un hotel, sono aperti sette giorni a settimana 24 ore al giorno, non scappa nulla.
Per i pacchi, quando sono io a fare un ordine, me li faccio spedire in ufficio. Il problema è se qualcuno me li manda a casa senza avvisarmi e senza che il corriere abbia il mio numero di telefono.

Poi, della mia esperienza, le cose che trovo assurde sono:
1. L’impiegato delle poste che parla di poste e di sda come se fossero due cose diverse. Non è così, almeno per il cliente: sul tagliando c’è scritto Poste e al call center risponde Poste (anche perché Sda è di proprietà delle poste);
2. Se ci sono problemi perché Sda non lascia la giacenza presso un ufficio postale, come suggerirebbe il tagliando che ti lasciano in caso di mancato recapito?
3. Perché non sono stato avvisato dal call center che il pacco sarebbe stato rispedito al mittente e, al contrario, mi è stato detto che avrei potuto ritirarlo a Fiumicino?
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Per persone che conosco accade esattamente il contrario, ma io mi trovo bene con le poste (ceche) e male coi corrieri (soprattutto UPS).

Piu' che altro, trovo veramente assurdo che i corrieri consegnino tipo dalle 8 alle 6 di pomeriggio. La gente lavora, e' ovvio che non sia a casa e nemmeno abbia voglia di rispondere al telefono. Penso che un corriere dovrebbe lavorare principalmente nelle fasce orarie 6-8 e 17-22, diciamo. Non capisco nemmeno perche' dovrebbero consegnare negli uffici: certo, se ho un ufficio mio... Ma non e' che un ufficio con 100 persone puo' farsi recapitare tutti i pacchi, e' un ufficio, la reception ha da fare. Io stesso che lavoro ho da fare, ho una riunione magari, non voglio mica andare a prendere un pacco (sapessi almeno l' ora precisa una settimana prima, boh...). La cosa piu' assurda e' che, se non sono rintracciabile, alcuni corrieri proprio rimandano il pacco al mittente, altri lo portano in un solo deposito lontano (aeroporto...) altri in un deposito con orari di apertura limitati (che so, chiuso il sabato mattina).

Infatti scelgo sempre le poste: se sono a casa bene, altrimenti hanno depositi in ogni quartiere, aperti fino alle 7-8 di sera, e aperti il sabato mattina (la posta centrale e' aperta peraltro dalle 2 di notte a mezzanotte, con due ore sole di pausa).

Inoltre spesso i corrieri non si rendono conto che non li scegli tu. Se compro un libro su amazon e mi arriva con un corriere, non ho l' opzione di scegliere il corriere, non li ho chiamati io, non so nemmeno chi sono. Loro sostanzialmente lavorano per amazon e dovrebbero mantenere il loro livello (alto) di customer service, cosa che non fanno e infatti spero che interrompano il contratto :)

Una cosa che non sopporto, in generale e' quell'atteggiamento di cui parla Paolino di non prendersi responsabilita'. Se io lavoro alle poste e un collega, che anche non conosco, anche di un'altra citta', ha fatto un errore, io sono responsabile. Uno rappresenta l' azienda per cui lavora, sul lavoro, non deve mai biasimare o responsabilizzare un collega, o dire di non essere responsabile. Poi i problemi interni si risolvono diversamente. Per me uno che dice 'non siamo mica noi' va proprio mandato via, se lo fa spesso :)
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Re: Economia e finanza

Messaggio da paoolino »

Al di là dei problemi logistici legati agli orari, io quello che proprio non sopporto sono le ambiguità e il rispondere male.

Se l’impiegato della posta sa che è sda a gestire la consegna, e che loro dall’ufficio non possono fare nulla e che quindi mi devo accordare con il call center, me lo potrebbe spiegare anche in maniera più gentile; non dare per scontato che io lo sappia. Ripeto: sul tagliando SDA non è scritto da nessuna parte. Poste è in intestazione.

Il corriere, invece di barrare sul tagliando che il pacco sarebbe stato disponibile presso l’ufficio postale _____ senza inserire un nome di ufficio postale, potrebbe cerchiare o sottolineare con la penna il numero di telefono del call center (scritto pure in piccolo)

Al call center mi potevano dire che il pacco dopo il terzo tentativo di consegna a vuoto sarebbe stato rispedito al mittente; e nella telefonata successiva mi avrebbero potuto dire che non era possibile rimetterlo in consegna a Fiumicino.

Sembra che sia un mio obbligo sapere se qualcuno mi ha mandato un pacco, sapere con quale corriere e quali sono le modalità di smistamento e ritiro. Certo, magari per chi fa quel lavoro in quell’ambiente sono scontati. Per un cliente magari no...
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

paoolino ha scritto:Al di là dei problemi logistici legati agli orari, io quello che proprio non sopporto sono le ambiguità e il rispondere male.

Se l’impiegato della posta sa che è sda a gestire la consegna, e che loro dall’ufficio non possono fare nulla e che quindi mi devo accordare con il call center, me lo potrebbe spiegare anche in maniera più gentile; non dare per scontato che io lo sappia. Ripeto: sul tagliando SDA non è scritto da nessuna parte. Poste è in intestazione.

Il corriere, invece di barrare sul tagliando che il pacco sarebbe stato disponibile presso l’ufficio postale _____ senza inserire un nome di ufficio postale, potrebbe cerchiare o sottolineare con la penna il numero di telefono del call center (scritto pure in piccolo)

Al call center mi potevano dire che il pacco dopo il terzo tentativo di consegna a vuoto sarebbe stato rispedito al mittente; e nella telefonata successiva mi avrebbero potuto dire che non era possibile rimetterlo in consegna a Fiumicino.

Sembra che sia un mio obbligo sapere se qualcuno mi ha mandato un pacco, sapere con quale corriere e quali sono le modalità di smistamento e ritiro. Certo, magari per chi fa quel lavoro in quell’ambiente sono scontati. Per un cliente magari no...
Be, perche' un servizio funzioni cosi' serve un controllo qualita' sul servizio offerto. E perche' ci sia un buon controllo, serve che il cliente se ne possa andare altrove, o almeno pretendere un compenso. Ad esempio, potresti mandare a tutti i clienti di Poste Italiane (o di un corriere) un sondaggio di gradimento e, se ogni mese la percentuale di gradimento e' sotto il 90%, Poste Italiane paga una penale di, boh, tot milioni di euro.

Le poste rimangono in una sorta di monopolio, abbastanza normale che succeda, poi varia molto localmente.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nasty »

Nickognito ha scritto:Per persone che conosco accade esattamente il contrario, ma io mi trovo bene con le poste (ceche) e male coi corrieri (soprattutto UPS).

UPS è odiato quasi ovunque, non ne so il motivo però.
Chi non suona il campanello per le raccomandate come modus operandi gli aprono il culo.
Non raccontiamo sempre favole. I postini sono obbligati a suonare per le raccomandate. E si perde più tempo a non suonare che a suonare.
Sì, poste ed SDA sì, vero, quasi sempre così.


Bartolini, TNT, DHL, GSK etc no, manco per niente. Infatti faccio loro la guerra. Non lasciano MAI avviso, e più di una volta ho verificato che durante l'orario di presunta mancata consegna io ero in casa, ho controllato la cronologia del PC. Con SDA e poste MAI accaduto, almeno non negli ultimi 10 anni.

Assistenza telefonica pessima sia di poste che SDA, peggio dei corrieri, largamente peggio. Ricordo che durante le feste natalizie dello scorso anno ci fu un enorme ingorgo di pacchi in Germania, con ritardi di settimane. Un operatore di Poste ( che poi sono gli stessi di SDA, al telefono, hanno denominazione diversi ma se chiami il numero verde cliente aziendali SDA la rispondente si presenta come POSTE ITALIANE :D ) lo scorso anno mi disse :" pacco fermo in Francia" ... in realtà era a Fran... ovvero Francoforte :lol:

Non mi spiegavo perchè il pacco fosse passato per la Francia, invece che Germania, come al solito. :D
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Re: Economia e finanza

Messaggio da ciccio »

http://www.repubblica.it/economia/rubri ... 10-S1.6-T1

cosa c'è di vero in questo articolo ?
lo chiedo perché non lo só e questa cosa mi ha sempre un po' puzzato, ovvero, abbassiamo le tasse per favorire le imprese a sviluppare e di conseguenza l'intera società ne beneficia,
questa idea dell'imprenditore che fa con i soldi risparmiati dall'apporto al bene comune un beneficio indiretto alla comunità non ho mai capito sia vera o no
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Abbassare le tasse aumenta i consumi che poi aumenta la produzione che poi aumenta anche l'occupazione.
Alla fine aumenta il PIL.
Questa è l'unica parte positiva ma nel breve-medio periodo.

Che abbassando le tasse tutti le pagano è un favola.
Gli evasori ci sono sempre.
E pur aumentando la produzione e quindi il gettito, essendo ad aliquota minore, lo Stato alla fine guadagna di meno con conseguente riduzione di servizi essenziali e con alla fine una maggiore divaricazione tra ricchi e poveri.

A parte che farla flat è pure anti-costituzionale, perchè le tasse devono essere progressive, cioè un'aliquota per una categoria di guadagni, un'aliquota più alta per un'altra categoria di guadagni e così via.

Che le tasse in Italia sono pesanti è vero e qualche misura in questo senso va fatta.
Ma ridurle ad aliquota flat per tutti al 20% è una follia ed il default è dietro l'angolo.
Ultima modifica di Nick il dom dic 24, 2017 2:50 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Se togli le tasse alle imprese ne beneficiano le imprese :)

Ne beneficiano anche i lavoratori? Beh, chi lo sostiene pensa che, diminuendo le tasse, aumentino gli investimenti, quindi la produttivita' e quindi i salari. Tutte, pero', implicazioni solo ipotetiche.

In particolare, non e' necessariamente vero che si investa di piu' (ad esempio se ci sono leggi che permettono di dedurre dalle tasse tali investimenti), non e' detto che l'investimento riguardi i lavoratori (e non, magari, delle macchine) e non esiste affatto questo legame biunivoco tra aumento di produttivita' e di stipendi.

Ma questo non significa che, in una qualche misura, i collegamenti di cui sopra non esistano, seppure senza diretta proporzionalita'. E questo dipende da una serie di fattori (certo anche fiscali) relativi alle aziende del paese in questione. Perche' le aziende possono semplicemente investire in altri paesi, mentre i lavoratori no.

Ma, in generale, mi sembra abbastanza evidente che dando piu' soldi (o togliendone di meno) a un settore, quel settore ci guadagna. Mi sembra abbastanza chiaro che, se a guadagnarci sono le aziende, solo una parte di quel guadagno andra' alla societa', un'altra parte rimarra' alle aziende stesse. Ma, se prendi meno soldi dalle tasse, ne spendi meno per altro (sanita'? scuola? qualunque cosa).

Per me tutto dipende dai singoli casi (che personalmente non ho competenze ne' dati per giudicare): in generale penso che tagliare le tasse alle aziende rilanci l' economia, ma la misura in cui ne beneficia la societa' e la misura in cui la societa' perde dai mancati ricavi fiscali varia da caso in caso, rendendo impossibile, teoricamente, stabilire se la misura sia giusta o meno.

Immagino che gli economisti, peraltro, avranno a riguardo delle loro teorie basate su fatti e dati.

A occhio, i tagli sono piu' favorevoli se fatti su grandi imprese, i piccoli davvero se li tengono senza investire, o per dare lavoro al cugino e, soprattutto, i piccoli, anche in caso di tasse alte, non se ne vanno all'estero.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da alessandro »

Il concetto è semplice, se io guadagno 1 milione di euro all’anno, e ho un’aliquota del 50%, pagherò 500.000 euro di tasse.

100 operai a 20.000 euro di guadagno annuo, pageranno al 20% 400.000 euro l’anno

Ora: lo stato avrà per scuola, sanità, strade etc. 900.000 euro.

Se l’aliquota fosse al 20% per tutti gli operai continuerebbero a pagare 400.000 euro, il milionario 200.000 e lo stato avrebbe quindi 600.000 euro.

I 300.000 mancanti andranno a cadere in tagli in sanità aiuti ai più poveri, servizi, scuola oppure, come più probabile, per non tagliare troppo, si andrà ad aumentare la benzina, l’iva, le accise su riscaldamento, etc.

In definitiva il ricco avrà 300.000 euro in più e il povero meno servizi e più tasse.

Che poi se le tasse fossero più basse ci sarebbe meno evasione è una balla dimostrata dalla flet tax sugli affitti al 20%, non è venuto nulla a galla degli affitti in nero e la riforma è costata miliardi allo stato
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Pindaro »

alessandro ha scritto:
Che poi se le tasse fossero più basse ci sarebbe meno evasione è una balla dimostrata dalla flet tax sugli affitti al 20%, non è venuto nulla a galla degli affitti in nero e la riforma è costata miliardi allo stato
Prova a indovinare chi è l'imbecille che in Italia vuole la flat tax al 15 % ( QUINDICI PER CENTO).
Andremmo in bancarotta nel giro di dieci anni.
Altro che Argentina.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Nickognito ha scritto:Se togli le tasse alle imprese ne beneficiano le imprese :)

Ne beneficiano anche i lavoratori? Beh, chi lo sostiene pensa che, diminuendo le tasse, aumentino gli investimenti, quindi la produttivita' e quindi i salari. Tutte, pero', implicazioni solo ipotetiche.

In particolare, non e' necessariamente vero che si investa di piu' (ad esempio se ci sono leggi che permettono di dedurre dalle tasse tali investimenti), non e' detto che l'investimento riguardi i lavoratori (e non, magari, delle macchine) e non esiste affatto questo legame biunivoco tra aumento di produttivita' e di stipendi.

Ma questo non significa che, in una qualche misura, i collegamenti di cui sopra non esistano, seppure senza diretta proporzionalita'. E questo dipende da una serie di fattori (certo anche fiscali) relativi alle aziende del paese in questione. Perche' le aziende possono semplicemente investire in altri paesi, mentre i lavoratori no.

Ma, in generale, mi sembra abbastanza evidente che dando piu' soldi (o togliendone di meno) a un settore, quel settore ci guadagna. Mi sembra abbastanza chiaro che, se a guadagnarci sono le aziende, solo una parte di quel guadagno andra' alla societa', un'altra parte rimarra' alle aziende stesse. Ma, se prendi meno soldi dalle tasse, ne spendi meno per altro (sanita'? scuola? qualunque cosa).

Per me tutto dipende dai singoli casi (che personalmente non ho competenze ne' dati per giudicare): in generale penso che tagliare le tasse alle aziende rilanci l' economia, ma la misura in cui ne beneficia la societa' e la misura in cui la societa' perde dai mancati ricavi fiscali varia da caso in caso, rendendo impossibile, teoricamente, stabilire se la misura sia giusta o meno.

Immagino che gli economisti, peraltro, avranno a riguardo delle loro teorie basate su fatti e dati.

A occhio, i tagli sono piu' favorevoli se fatti su grandi imprese, i piccoli davvero se li tengono senza investire, o per dare lavoro al cugino e, soprattutto, i piccoli, anche in caso di tasse alte, non se ne vanno all'estero.
Io ogni caso ci sono più soldi, moltissimo di più ai grandi imprenditori ovviamente, beneficio all'economia per forza, quei soldi se non in un altro lavoratore o in investimenti andranno nei consumi sempre un beneficio per l'economia anche qualora andassero nel risparmio.
Senza dimenticare che la bassa tassazione attira gli investimenti. anche esteri.

Purtroppo è nel breve-medio periodo.
A meno che non parta un iper-virtuosa fase produttiva, alla fine escono fuori i danni del minore gettito fiscale.
E in Italia ci sono state distanze tra regioni ed altre (Nord e Sud per semplificare).
Bisognerebbe trovare delle contromisure importanti rispetto ai danni che può provocare.
Diversamente considerando com'è l'Italia il rischio Argentina, forse esagerato, diciamo più Spagna è molto concreto.
Ultima modifica di Nick il dom dic 24, 2017 3:48 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

alessandro ha scritto:
In definitiva il ricco avrà 300.000 euro in più e il povero meno servizi e più tasse.
be, no, messa cosi' questa frase e' semplicemente falsa.

Le analisi a lungo termine su costi e benefici in un grande paese sono ben lungi dall' essere una scienza esatta, essendoci molti fattori in gioco. Ma e' abbastanza chiaro che ci sono casi in cui l' economia peggiora quando aumentano le tasse alle aziende, e anche che, in teoria, ci possano essere miglioramenti quando le tasse diminuiscono. Il problema e': come quantificare questi benefici e, anche, quando in genere vadano intraprese queste misure.

Io sono ignorante, infatti difficilmente votero'. Ma, a occhio, in attesa di esperte smentite, direi che questi benefici sono maggiori in termine di recessione. Quindi, ad esempio, non molto necessarie negli Usa, checche' ne dica Trump. Mentre per l' Italia sarei molto piu' possibilista, ma solo se cambia altro. Penso che in Italia un taglio delle tasse alle imprese sarebbe utile per migliorare l' economia, ma penso anche che dovrebbero cambiare talmente tante altre cose (nelle imprese stesse, e fuori), che potrebbe invece rivelarsi dannoso.

Ma e' uno dei tanti casi in cui mi sfugge l'essere di sinistra o di destra, come se le conseguenze fossero sempre le stesse e non dipendessero da caso a caso e, comunque, fossero facilmente misurabili. Peraltro, nel caso lo fossero, non si capisce perche' non ci dovrebbe essere una comunita' di economisti che spiega come stano i fatti, a cui tutti, consapevoli, dovrebbero adeguarsi.

A me, sempre di piu', i partiti di ogni genere sembrano solo fazioni di tifosi, con convinzioni precise (spesso dai 18-20 anni, senza cambiare di molto), su temi prevalentemente economici su cui si e' ignoranti, ma su cui peraltro l'ignoranza e' programmata non solo da politici e cittadini stessi, ma proprio da parte di chi si occupa di economia, materia che, in genere, sviluppa uno dei seguenti casi: o e' inconcludente, non basa le proprie teorie sui fatti e su previsioni sensate e generalmente condivise. O si fa poca pubblicita', divulgazione, educazione, il che sarebbe tanto grave quanto il non rendere pubblico un vaccino per il cancro da parte di un ricercatore di medicina, piu' o meno.

Ovviamente possiamo vedere anche destra e sinistra come partiti e persone che si basano su fatti., l' uno favorendo ricchi e imprenditori, gli altri favorendo poveri e lavoratori, ma mi sembra che proprio non sia cosi', se non minimamente.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Le stime di economisti in Italia sono un deficit di 30 miliardi l'anno con flat tax.
Cioè una finanziaria medio-alta, 2 punti di Pil.
Questo se non dà enormi benefici, cioè un ripartenza importante, cioè calcolando solo gli ovvi benefici minimi che si avrebbero nell'economia dall'introduzione della flat tax.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Nick ha scritto:Le stime di economisti in Italia sono un deficit di 30 miliardi l'anno con flat tax.
quindi 30 miliardi l'anno, ogni anno la stessa perdita, e questo indipendentemente da quanto sia questa flat tax.

Mi permetto di avere dei dubbi che dicano cosi' :)

Dove vivo io c'e' la fkat tax al 15%. Poi c'e' anche una tassa di solidarieta' che e' stata aggiunta pochi anni fa, sostanzialmente eliminando la flat tax propriamente detta.

In ogni caso, per ridurre le tasse alle aziende non e' necessario ovviamente introdurre una flat tax.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Nickognito ha scritto:
Nick ha scritto:Le stime di economisti in Italia sono un deficit di 30 miliardi l'anno con flat tax.
quindi 30 miliardi l'anno, ogni anno la stessa perdita, e questo indipendentemente da quanto sia questa flat tax.

Mi permetto di avere dei dubbi che dicano cosi' :)

Dove vivo io c'e' la fkat tax al 15%. Poi c'e' anche una tassa di solidarieta' che e' stata aggiunta pochi anni fa, sostanzialmente eliminando la flat tax propriamente detta.

In ogni caso, per ridurre le tasse alle aziende non e' necessario ovviamente introdurre una flat tax.
No, non così qualsiasi flat tax.
E mica fatta a capocchia, fatta da economisti.

Credo sulla proposta di Berlusconi, al 23%.
Quello che conta è la percentuale sul pil cioè 2%, la Cechia non ha il Pil dell'Italia magari il 2% è 10 miliardi non 30.
E' una proiezione considerando l'introito che non entra più e considerando i normali benefici che da all'economia.

E' anche un suggerimento a chi la vuole applicare.
Come a dire: regolatevi che dovete coprire per 30 miliardi con altre misure: tagli, tasse solidarietà, altre cose.

Gli stessi che propongono lo sanno e dovrebbero proporre anche le coperture alla misura che si vuole adottare.
Chi lo propone ovviamente spera che risulti un volano per un chissà quale gigantesco sviluppo dell'economia.

Sono misure economiche dove gli economisti fanno conti precisi, ovviamente sono preventivi, nessuno sa prevedere il futuro.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nickognito »

Se le aziende italiane avessero dimensioni, proprietari, manager, bilanci, leggi e lavoratori diversi, magari, con tutti gli effetti collaterali negativi, la flat tax avrebbe dei vantaggi :)
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Pindaro »

Nickognito ha scritto:Se le aziende italiane avessero dimensioni, proprietari, manager, bilanci, leggi e lavoratori diversi, magari, con tutti gli effetti collaterali negativi, la flat tax avrebbe dei vantaggi :)
:)
Per me l'inapplicabilità di questa cosa è dovuta principalmente al contesto in cui viviamo.
In Italia la flat tax sarebbe solo venire a patti con gli evasori, solo e soltanto quello.
Altrove sicuramente può anche portare dei vantaggi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Nickognito ha scritto:Se le aziende italiane avessero dimensioni, proprietari, manager, bilanci, leggi e lavoratori diversi, magari, con tutti gli effetti collaterali negativi, la flat tax avrebbe dei vantaggi :)
Ma io non sono a favore e sopratutto in Italia.

Anche se ritengo che in Italia sul discorso tasse ed economia qualcosa di profondo bisogna farlo.
Siamo bloccati da molto tempo.

Poi io sono un fautore, sempre possibilmente mantenendo un welfare accettabile, e fin'ora, anche se sempre più a fatica, ce l'abbiamo fatta, ed evitando anche il default, di alternare fasi un pò più liberiste a fasi chiamamole stataliste cercando di fare gli interventi giusti nei momenti giusti.
Perchè qualsiasi misura può essere giusta fatta al momento giusto.

Ma non è facile, nessuno sa prevedere il futuro.
Si fanno piani, previsioni, tipo l'anno prossimo il Pil italiano crescerà dell'1.2% secondo gli economisti di riferimento, per il governo con le sue misure sarà dell'1.8% e quindi fanno misure confidando sull''1.8%, poi esce fuori 0,5% e sei sotto dell'1.3% cioè di più della previsione degli economisti e devi coprire, oppure esce 2% meglio delle più rosee aspettative.

Che poi il pil è solo una parte, c'è l'occupazione, la redistribuzione del reddito, il mantenere uno stato sociale dignitoso, se la gente ce la fa a campare o no.
Ci sono stati paesi come la Spagna che hanno fatto l'8% del Pil ed hanno fatto deficit perchè magari i Bond sono schizzati al 20%.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Nick »

Tanto quando c'è da coprire i politici scappano e chiamano il Monti di turno, o l'Amato di turno che nel '92 ha fatto una finanziaria da 90.000 miliardi di lire, ha preso soldi dai conti correnti di tutti gli italiani.

E vedo che anche in Cechia alla fine hanno dovuto coprire con la tassa di solidarietà.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da alessandro »

La flat tax si riferisce non solo alle imprese ma principalmente all’irpef, gente che magari ha 300 appartamenti dati in affitto e ha un reddito di milioni l’anno.
Se lo scopo è aumentare l’occupazione si può incidere sul cuneo fiscale, a quel punto, conviene assumere una persona in più anche se mi da un aumento di incassi pari a 15.000 euro annuì, se me ne costa 25.000 non la assumo.

Se lo scopo è aumentare gli investimenti vanno bene i contributi che danno regioni/stato/ue sugli investimenti in determinati settori, certo deve essere tutto monitorato per evitare truffe, e mi pare che almeno sul piccolo il tutto sia monitorato bene.

Il concetto di dare più soldi ai ricchi così spendono e fanno girare l’economia mi pare una cavolata.
Sopra un certo livello i ricchi trovano mezzi per far sparire i soldi altro che aiutare l’economia italiana.

Poi la flat tax seppur pesante per i conti sarebbe comunque possibile perché il grosso delle tasse viene pagato da dipendenti con redditi medio bassi.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da Burano »

Difatti la flat tax non riguarda le imprese..e la storia dei ricchi che con maggiori e ulteriori disponibilità farebbero girare l'economia, è discutibile.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da ciccio »

Burano ha scritto:Difatti la flat tax non riguarda le imprese..e la storia dei ricchi che con maggiori e ulteriori disponibilità farebbero girare l'economia, è discutibile.
si infatti, l'articolo da cui parte la mia domanda parla di facile accesso al credito delle imprese ed è questo che mi fa pensare
L'imprenditore ha se vuole la possibilità di investire a tassi molto bassi, se non lo fa è perché non gli interessa farlo, da qui il mio dubbio che se si abbassano le tasse ai redditi alti questi soldi finiscano nello sviluppo e non nelle tasche di coloro.
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Re: Economia e finanza

Messaggio da laplaz »

alessandro ha scritto:Che poi se le tasse fossero più basse ci sarebbe meno evasione è una balla dimostrata dalla flet tax sugli affitti al 20%, non è venuto nulla a galla degli affitti in nero e la riforma è costata miliardi allo stato
Non mi risulta affatto che sia così: https://www.money.it/cedolare-secca-10- ... 018-novita
42% in meno di evasione fiscale sulle imposte da redditi di locazione.
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