In Memoria

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Monheim
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Re: In Memoria

Messaggio da Monheim »

chiaky ha scritto:E' morto Philippe Daverio di tumore.
Pare avesse nascosto a tutti la malattia, ma ultimamente lo vedevo estremamente smagrito e sofferente.
RIP
#1#

Come già detto nel topic apposito, lo beccai in Duomo a Milano una decina di anni fa e carinamente si prestò per una foto.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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balbysauro
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

Gary Peacock, splendido contrabassista, da una vita in trio con Keith Jarrett e Jack DeJohnette
rob
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Re: In Memoria

Messaggio da rob »

balbysauro ha scritto:Gary Peacock, splendido contrabassista, da una vita in trio con Keith Jarrett e Jack DeJohnette
La notizia circolava sabato e inizialmente Wikipedia in lingua inglese aveva indicato come data di morte il 5 settembre. Poi erano sorti dubbi sulla veridicità della notizia per arrivare, purtroppo, alla conferma lunedì sui siti americani non più il 5, ma il giorno prima.
Sì Peacock è stato il contrabbassista di Keith Jarrett, membro di quello che è comunemente conosciuto come "Standard Trio" completato da DeJohnette.
È stato anche molto altro. Negli anni Sessanta, in piena temperie free jazz suonò con il grandissimo Albert Ayler.
Si ricorda un sodalizio importante con il pianista canadese Paul Bley anche qui alle prese con la cosiddetta avanguardia. C'è poi una cospicua carriera solista di cui viene citato nei necrologi, alcuni costellati di imprecisioni come spesso succede in fatto di jazz in Italia, un album del 1977 che lo vide per la prima volta con Jarrett e DeJohnette.
Vanno citati almeno due favolosi album del batterista Tony Williams incisi a metà anni Sessanta quando egli era poco più che adolescente intitolati rispettivamente "Lifetime" e "Spring" nei quali Peacock svetta per assoluta maestria.
Inoltre c'è un album uscito nel '94 di Chick Corea in quartetto al Festival di Montreux con altri giganti quali Joe Henderson e Roy Haynes. Con il pianista italo-americano ci sono poche collaborazioni, ma quella serata a Montreux nell' estate 1981 fu particolarmente esaltante.
Ultima modifica di rob il mer set 09, 2020 11:13 pm, modificato 2 volte in totale.
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balbysauro
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

rob ha scritto:
balbysauro ha scritto:Gary Peacock, splendido contrabassista, da una vita in trio con Keith Jarrett e Jack DeJohnette
La notizia circolava sabato e inizialmente Wikipedia in lingua inglese aveva indicato come data di morte il 5 settembre. Poi erano sorti dubbi sulla veridicità della notizia per arrivare, purtroppo, alla conferma lunedì sui siti americani non più il 5, ma il giorno prima.
Sì Peacock è stato il contrabbassista di Keith Jarrett, membro di quello che è comunemente conosciuto come "Standard Trio" completato da DeJohnette.
È stato anche molto altro. Negli anni Sessanta, in piena temperie free jazz suonò con il grandissimo Albert Ayler.
Si ricorda un sodalizio importante con il pianista canadese Paul Bley anche qui alle prese con la cosiddetta avanguardia. C'è poi una cospicua carriera solista di cui viene citato nei necrologiun album del 1977 che lo vide per la prima volta con Jarrett e DeJohnette.
Infine, vanno citati almeno due favolosi album del batterista Tony Williams incisi a metà anni Sessanta quando egli era poco più che adolescente intitolati rispettivamente "Lifetime" e "Spring".
sai che io avrò 1/100 delle tue conoscenze :oops:
oltre a quanto fatto nello Standard Trio non conosco molto altro
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Re: In Memoria

Messaggio da rob »

balbysauro ha scritto:
rob ha scritto:
balbysauro ha scritto:Gary Peacock, splendido contrabassista, da una vita in trio con Keith Jarrett e Jack DeJohnette
La notizia circolava sabato e inizialmente Wikipedia in lingua inglese aveva indicato come data di morte il 5 settembre. Poi erano sorti dubbi sulla veridicità della notizia per arrivare, purtroppo, alla conferma lunedì sui siti americani non più il 5, ma il giorno prima.
Sì Peacock è stato il contrabbassista di Keith Jarrett, membro di quello che è comunemente conosciuto come "Standard Trio" completato da DeJohnette.
È stato anche molto altro. Negli anni Sessanta, in piena temperie free jazz suonò con il grandissimo Albert Ayler.
Si ricorda un sodalizio importante con il pianista canadese Paul Bley anche qui alle prese con la cosiddetta avanguardia. C'è poi una cospicua carriera solista di cui viene citato nei necrologiun album del 1977 che lo vide per la prima volta con Jarrett e DeJohnette.
Infine, vanno citati almeno due favolosi album del batterista Tony Williams incisi a metà anni Sessanta quando egli era poco più che adolescente intitolati rispettivamente "Lifetime" e "Spring".
sai che io avrò 1/100 delle tue conoscenze :oops:
oltre a quanto fatto nello Standard Trio non conosco molto altro
https://www.npr.org/2020/09/07/91005499 ... 9682731943

Ma figurati! È solo passione fortificata anche da conoscenze indirette tramite altri appassionati spesso stranieri da cui ho modo di apprendere notizie più approfondite di quelle date dai media nazionali salve alcune lodevoli eccezioni..
Il link di NPR è interessante.
Burano
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Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

Rossana Rossanda. Gran donna.
Di lei lessi questo, anni fa

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tennisfan82
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Re: In Memoria

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Il celebre editoriale del sequestro Moro:
Stampa e radio si sono piegate febbrilmente, il giorno di Pasqua, sul secondo messaggio delle Brigate rosse come su un palinsesto da decifrare.

Siccome sulle cose che contano – se Moro sia vivo, se lo libereranno e a quali condizioni – non dice niente, i commentatori ne hanno dedotto che è invece interessantissimo politicamente.

Lo hanno trovato: a) ricco di novità, b) tale da accattivarsi le simpatie della nuova sinistra (i più gentili), o da esserne senz’altro il frutto (i più maliziosi).

Perché? Perché sviluppa un vasto attacco alla democrazia cristiana, cosa che nella vecchia sinistra non è più di moda.

Ma quando mai è stato di moda nella sinistra nuova? Nel 1968 essa nacque accusando, a torto o a ragione, i partiti operai di essersi dati come solo nemico la dc, mentre era il sistema nel suo complesso che bisognava disvelare e demolire.

Nel 1977, il movimento ha avuto per nemico tutto «lo stato», e in particolare i riformisti perché vi ingabbiavano le masse. Per una sola breve fase la nuova sinistra (meglio i gruppi) scoprirono la dc, e fu nel 1972 con Fanfani.

In verità, chiunque sia stato comunista negli anni cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l’album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria.
Il mondo – imparavamo allora – è diviso in due.

Da una parte sta l’imperialismo, dall’altra il socialismo. L’imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale (allora non si diceva «multinazionali»). Gli stati erano «il comitato d’affari» locale dell’imperialismo internazionale. In Italia il partito di fiducia – l’espressione è di Togliatti – ne era la dc.

In questo quadro, appena meno rozzo, e fortunatamente riequilibrato dalla «doppiezza», cioè dall’intuizione del partito nuovo, la lettura di Gramsci, una pratica di massa diversa, crebbe il militarismo comunista fino agli anni cinquanta.

Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm, il suo schema è veterocomunismo puro.

Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è, e cioè la guerriglia.

In quel contesto infatti essa non funziona.

Se le masse sono manipolate dagli apparati, con quale esercito si fa la rivoluzione? Se il nemico è un potentissimo partito – stato, protetto dall’estero e padrone di tutte le istituzioni, difficile pensare di abbatterlo col cecchinaggio.

E infatti quella posizione aveva, per logica conseguenza, o l’abbassamento del tiro o «Ha da venì Baffone», cioè il rinvio dell’ora X all’esplodere d’una crisi europea, d’una nuova guerra che rovesciasse il rapporto impari di forze.

Tanto è vero che, quando il problema della rivoluzione italiana tornò all’ordine del giorno nella sinistra, nei primi anni sessanta, comportò un’analisi diversa anche della democrazia cristiana, più complessa e insieme più aggredibile; si vide nell’interclassismo cattolico un terreno di disgregazione del vecchio e di riaggregazione, nella lotta di massa, del nuovo blocco storico.

Tutta la spinta a sinistra ne fu alimentata, e ne risentì la stessa Democrazia cristiana, specie nelle fasi in cui si trovò sotto sterzo, cioè nell’estate del 1963 e poi dal 1975 al 1976.

Interessi imperialisti, capitale privato e di stato, stato, partiti, confessionalismo, «luoghi» della dominazione borghese apparvero in continuità, ma non appiattiti; e nel relativo scollamento si riflette la forza d’urto dell’avanzata a sinistra.

Se oggi qualcuno scopre nel testo delle Br una efficace critica della dc, vuol dire che l’arretramento delle idee politiche s’è fatto precipitoso.

Le Br odierne, se pure di loro si tratta, ci hanno contato.

E il partito comunista farebbe bene a misurare lo spazio che ha lasciato scoperto e l’ampiezza di manovra che esso offre.

Consente infatti ai brigatisti di fare degli ammazzamenti, sequestri e ora relativa ideologia, i cardini d’una doppia operazione: far saltare la democrazia cristiana o parte di essa fuori dal «compromesso democratico» e indebolire la credibilità della sinistra, nel momento in cui si attua una destabilizzazione a destra.

da «il manifesto» del 28 marzo 1978, ripubblicato sull’edizione in edicola il 17 marzo 2018

Non è che io ci capisca tantissimo, perché è un linguaggio che presuppone un sacco di teoria politica, ma l'idea di fondo credo sia sempre quella delle BR come compagni che sbagliano. Ma sbagliano soprattutto da un punto di vista tattico/strategico, perché si erano lanciati in una guerriglia che non potevano vincere. Non dal punto di vista politico, perché dicevano cose che, checché ne dicesse il partito, avevano sempre fatto parte del bagaglio ideologico comunista. Era il Partito, il PCI, ad aver perso negli anni la bussola, non i terroristi, secondo la Rossanda.

È un discorso che apprezzo molto per l'onestà intellettuale. È simile ai discorsi dei musulmani che riconoscono che Bin Laden e i suoi non erano psicopatici ma persone molto pie che portavano alle estreme conseguenze le loro idee religiose.
Ultima modifica di uglygeek il lun set 21, 2020 9:24 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

mi pare che R.R. dica che la "visione" che emerge dai messaggi delle BR è simile a quella appena meno rozza del pci degli anni cinquanta, che però coerentemente rinunciava alla "rivoluzione" ("Se le masse sono manipolate dagli apparati, con quale esercito si fa la rivoluzione? Se il nemico è un potentissimo partito – stato, protetto dall’estero e padrone di tutte le istituzioni, difficile pensare di abbatterlo col cecchinaggio"), laddove dunque l'azione delle BR contraddice le loro stesse premesse.
R.R. dice poi che nel frattempo la "visione" del PC è maturata, non è più manichea, vedi rapporto con la DC.
Da cui, chi dipinge nel '78 la DC ancora con le categorie degli anni '50 (e delle BR) fa un "arretramento".

Dunque R.R. non inchioda il PC alla sua identità degli anni cinquanta ma riconosce che si è evoluto.
Quindi, nella tua analogia, sarebbe come dire che il terrorismo islamico ha una visione "grezza" simile a quella di certo islam (del passato, di alcuni luoghi), visione lontana da quella dei musulmani "maturi" (o cosiddetti "moderati").

Peraltro R.R. premette nelle prime righe che "le cose che contano" sono altre, e dunque la sua analisi successiva si limita all'aspetto ideologico (affinità e divergenze). Cioè, se anche le ideologie fra BR e PC fossero ancora simili (e secondo lei cosí non è), restano poi le "cose che contano" a marcare una differenza significativa (gli uni sequestrano e ammazzano, gli altri non lo fanno, e dicono di nom farlo).
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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:R.R. dice poi che nel frattempo la "visione" del PC è maturata, non è più manichea, vedi rapporto con la DC.
Si' ma chi ti dice che questa maturazione e non manicheismo fosse una cosa positiva, per la Rossanda, che aveva lasciato il partito non certo perche' il PCI era troppo di sinistra. Chi ti dice che rinunciare alla rivoluzione fosse una buona cosa per lei? Rossanda fu tra i fondatori de Il Manifesto non a caso nel 1969, in piena frenesia movimentista. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_manifesto

Tu stai rivedendo la storia con gli occhi di oggi, devi ripensare a come erano quegli anni.
Dice anche chiaramente che il PCI aveva lasciato troppo spazio a sinistra.

La tua analogia con l'Islam moderato non regge perche' mentre un partito puo' cambiare negli anni una religione, essendo fondata sulla parola immutabile di Dio, ovviamente non puo' e non c'e' ragione per cui il tornare al passato possa essere visto come una cosa negativa. E' la societa' che si deve piegare alla religione, certamente non il contrario.
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Siccome sulle cose che contano – se Moro sia vivo, se lo libereranno e a quali condizioni – non dice niente, i commentatori ne hanno dedotto che è invece interessantissimo politicamente.


Peraltro R.R. premette nelle prime righe che "le cose che contano" sono altre, e dunque la sua analisi successiva si limita all'aspetto ideologico (affinità e divergenze).
E' il comunicato delle BR che non dice niente sulle cose importanti, non la Rossanda.
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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Comunque sia, non si puo' certo dire che scrivesse per farsi leggere da tutti.
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Re: In Memoria

Messaggio da pocaluce »

Rosewall ha scritto:mi pare che R.R. dica che la "visione" che emerge dai messaggi delle BR è simile a quella appena meno rozza del pci degli anni cinquanta, che però coerentemente rinunciava alla "rivoluzione" ("Se le masse sono manipolate dagli apparati, con quale esercito si fa la rivoluzione? Se il nemico è un potentissimo partito – stato, protetto dall’estero e padrone di tutte le istituzioni, difficile pensare di abbatterlo col cecchinaggio"), laddove dunque l'azione delle BR contraddice le loro stesse premesse.
R.R. dice poi che nel frattempo la "visione" del PC è maturata, non è più manichea, vedi rapporto con la DC.
Da cui, chi dipinge nel '78 la DC ancora con le categorie degli anni '50 (e delle BR) fa un "arretramento".

Dunque R.R. non inchioda il PC alla sua identità degli anni cinquanta ma riconosce che si è evoluto.
Quindi, nella tua analogia, sarebbe come dire che il terrorismo islamico ha una visione "grezza" simile a quella di certo islam (del passato, di alcuni luoghi), visione lontana da quella dei musulmani "maturi" (o cosiddetti "moderati").

Peraltro R.R. premette nelle prime righe che "le cose che contano" sono altre, e dunque la sua analisi successiva si limita all'aspetto ideologico (affinità e divergenze). Cioè, se anche le ideologie fra BR e PC fossero ancora simili (e secondo lei cosí non è), restano poi le "cose che contano" a marcare una differenza significativa (gli uni sequestrano e ammazzano, gli altri non lo fanno, e dicono di nom farlo).
l'accusa di veterocomunismo è abbastanza chiara, con gli occhi di oggi e quelli del '78 (che non essendo ancora nato non avevo, ma posso far uno sforzo grazie a letture ed approfondimenti). il discorso dei "compagni che sbagliano" va anch'esso contestualizzato, perché le BR per loro stessa visione programmatica si proponevano di occupare la stessa area politica del PCI (certo più a sinistra, ma l'ideologia fondante nasceva dalle stesse fonti) e pertanto commentatori come la rossanda ed altri coevi non potevano ignorare che una certa condivisione ideologica ci fosse, ma che da questa si arrivasse a conclusioni completamente diverse e con percorsi molto distanti.
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Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto:
Rosewall ha scritto:R.R. dice poi che nel frattempo la "visione" del PC è maturata, non è più manichea, vedi rapporto con la DC.
Si' ma chi ti dice che questa maturazione e non manicheismo fosse una cosa positiva, per la Rossanda, che aveva lasciato il partito non certo perche' il PCI era troppo di sinistra. Chi ti dice che rinunciare alla rivoluzione fosse una buona cosa per lei? Rossanda fu tra i fondatori de Il Manifesto non a caso nel 1969, in piena frenesia movimentista. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_manifesto

Tu stai rivedendo la storia con gli occhi di oggi, devi ripensare a come erano quegli anni.
Dice anche chiaramente che il PCI aveva lasciato troppo spazio a sinistra.

La tua analogia con l'Islam moderato non regge perche' mentre un partito puo' cambiare negli anni una religione, essendo fondata sulla parola immutabile di Dio, ovviamente non puo' e non c'e' ragione per cui il tornare al passato possa essere visto come una cosa negativa. E' la societa' che si deve piegare alla religione, certamente non il contrario.
Stampa e radio si sono piegate febbrilmente, il giorno di Pasqua, sul secondo messaggio delle Brigate rosse come su un palinsesto da decifrare.
Siccome sulle cose che contano – se Moro sia vivo, se lo libereranno e a quali condizioni – non dice niente, i commentatori ne hanno dedotto che è invece interessantissimo politicamente.


Peraltro R.R. premette nelle prime righe che "le cose che contano" sono altre, e dunque la sua analisi successiva si limita all'aspetto ideologico (affinità e divergenze).
E' il comunicato delle BR che non dice niente sulle cose importanti, non la Rossanda.

non ho la competenza per discutere le idee politiche di Rossana Rossanda, ma mi pare comunque che il suo distacco dal PCI fosse proprio in polemica con l'attitudine stalinista e manichea, attitudine che neanche troppo velatamente rimprovera a chi vuol torrnare al passato. "Arretramento" non è una cosa buona. Quindi non ce l'ha qui con Berlinguer ma semmai con la sinistra extra-parlamentare dell'epoca.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto: La tua analogia con l'Islam moderato non regge perche' mentre un partito puo' cambiare negli anni una religione, essendo fondata sulla parola immutabile di Dio, ovviamente non puo' e non c'e' ragione per cui il tornare al passato possa essere visto come una cosa negativa. E' la societa' che si deve piegare alla religione, certamente non il contrario.
l'ampia varietà e modificazione nella "applicazione" dell'Islam nel corso del tempo e fra un posto e l'altra contraddice la tua idea. Ma se l'Islam è troppo lontano, prendiamo pure un'altra religione tipo chessò il cristianesimo. La storia mostra come cristianesimo e società si siano sempre reciprocamente influenzati e come "l'applicazione" del cristianesimo sia sempre variata nel tempo e nello spazio.
Comunque non avevo introdotto io l'analogia con la religione e l'abbandono volentieri perchè troppe sono le differenze.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Memoria

Messaggio da Burano »

uglygeek ha scritto:
Era il Partito, il PCI, ad aver perso negli anni la bussola, non i terroristi, secondo la Rossanda.
.
:o
Ugly sei roba da querela :)
Come detto da Pocaluce, non negava le medesime basi ideologiche tra br e comunisti (da lì la celebre definizione di Album di famiglia), ma non è che stava a sinistra del pci perché sovversiva. Anzi, la polemica era anti sovietica e anti totalitaria. Non è che uscì dal pci perché questo aveva sotterrato definitivamente i fucili.
Che poi siano persistite nello stesso pci alcune ambiguità praticamente fino alla bolognina, è altro discorso. Formalmente, erano ancora leninisti nonostante la prassi e alla fine perfino la cultura politica fossero ormai parlamentariste e pluraluste.
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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Rosewall ha scritto:R.R. dice poi che nel frattempo la "visione" del PC è maturata, non è più manichea, vedi rapporto con la DC.
Si' ma chi ti dice che questa maturazione e non manicheismo fosse una cosa positiva, per la Rossanda, che aveva lasciato il partito non certo perche' il PCI era troppo di sinistra. Chi ti dice che rinunciare alla rivoluzione fosse una buona cosa per lei? Rossanda fu tra i fondatori de Il Manifesto non a caso nel 1969, in piena frenesia movimentista. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_manifesto

Tu stai rivedendo la storia con gli occhi di oggi, devi ripensare a come erano quegli anni.
Dice anche chiaramente che il PCI aveva lasciato troppo spazio a sinistra.

La tua analogia con l'Islam moderato non regge perche' mentre un partito puo' cambiare negli anni una religione, essendo fondata sulla parola immutabile di Dio, ovviamente non puo' e non c'e' ragione per cui il tornare al passato possa essere visto come una cosa negativa. E' la societa' che si deve piegare alla religione, certamente non il contrario.
Stampa e radio si sono piegate febbrilmente, il giorno di Pasqua, sul secondo messaggio delle Brigate rosse come su un palinsesto da decifrare.
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Peraltro R.R. premette nelle prime righe che "le cose che contano" sono altre, e dunque la sua analisi successiva si limita all'aspetto ideologico (affinità e divergenze).
E' il comunicato delle BR che non dice niente sulle cose importanti, non la Rossanda.

non ho la competenza per discutere le idee politiche di Rossana Rossanda, ma mi pare comunque che il suo distacco dal PCI fosse proprio in polemica con l'attitudine stalinista e manichea, attitudine che neanche troppo velatamente rimprovera a chi vuol torrnare al passato. "Arretramento" non è una cosa buona. Quindi non ce l'ha qui con Berlinguer ma semmai con la sinistra extra-parlamentare dell'epoca.
Non stiamo parlando di questo https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_dei_101 e del distacco di molti intellettuali comunisti dopo i fatti di Ungheria.
Nel 1969 molti movimenti di sinistra magari non erano vicini all'Unione Sovietica ma sicuramente erano maoisti.
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Re: In Memoria

Messaggio da Rosewall »

infatti non c'entra l'Ungheria '56 ma semmai la repressione cecoslovacca, che il PCI dal punto di vista di R.R. condanna troppo timidamente.
Rossana Rossanda rompe col (viene radiata dal) PCI perchè incarna istanze che il PCI non sopporta: sessantotto, movimentismo, spirito critico (che dal punto di vista del Partito è "frazionismo"), attitudine "libertaria".
Del resto, la spaccatura fra il PCI e i movimenti studenteschi ed operai precede il '68: già quando ad esempio viene occupata Architettura a Milano ('63) il PCI fa mancare il suo appoggio.
Questo non vuol dire che la Rossanda non fosse comunista: di certo avversava la socialdemocrazia (come più o meno tutto il PCI, del resto). Ma insieme alla sua educazione marxista aveva anche la mentalità della generazione successiva alla sua.
Le BR hanno (fra le varie cose) quel "veterocomunismo" anni cinquanta che c'entra niente con Rossana Rossanda, ma pure col PCI del 1978.

Per ricordare Rossana Rossanda invece che riflessioni politiche complicate e molto legate al contesto dell'epoca (leggi: che hanno fatto il loro tempo), voglio citare questo simpatico passaggio:

Che ne pensi del maoismo italiano?

Quelli di Servire il popolo, seguaci di Aldo Brandirali, erano alquanto chiesastici, persuasi che «bisogna vivere da poveri». Io, figlia del Partito comunista, ero dell’idea che bisogna vivere come se si fosse ricchi. Già a Milano, con i miei amici nel partito, del sindacato, di sabato, se non c’erano riunioni, ci fiondavamo in treno a Genova a fare il bagno sulla riviera. C’era sempre qualche casa di genitori libera dove dormire, stavamo in barca tutta la domenica e alla sera avevamo i soldi per una pizza o per un gelato e scendevamo a Portofino. Ho sempre pensato che gli operai vivono poveramente, e che nel tempo breve che abbiamo, dobbiamo cercare non di rinunciare a tutto, ma di avere tutto.
#177#
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Memoria

Messaggio da Gios »

Johnny Rex
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Messaggio da Johnny Rex »

Gios ha scritto:
:lol: :lol: :lol:

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Gerry Webber, imprenditore e patrono del torneo di Halle

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: In Memoria

Messaggio da Monheim »

Addio a Gerry Weber, “papà” del torneo di Halle (di Marco Mazzoni)

http://www.livetennis.it/post/334773/ad ... o-mazzoni/
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
tuborovescio
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Re: In Memoria

Messaggio da tuborovescio »

Quino

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Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

eh si #1# ... non so perche' ero sicuro che Quino fosse morto due o tre anni fa
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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balbysauro
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

è un lutto privato, ma conoscevo bene il ragazzo che è morto stanotte nell'alluvione in Val Sesia

sono gelato
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Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

balbysauro ha scritto:è un lutto privato, ma conoscevo bene il ragazzo che è morto stanotte nell'alluvione in Val Sesia

sono gelato
Condoglianze

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: In Memoria

Messaggio da Nickognito »

balbysauro ha scritto:è un lutto privato, ma conoscevo bene il ragazzo che è morto stanotte nell'alluvione in Val Sesia

sono gelato
Mi dispiace #1#

Una delle poche persone che da una foto sembrano bellissime persone.
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balbysauro
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

Nickognito ha scritto:
balbysauro ha scritto:è un lutto privato, ma conoscevo bene il ragazzo che è morto stanotte nell'alluvione in Val Sesia

sono gelato
Mi dispiace #1#

Una delle poche persone che da una foto sembrano bellissime persone.
lo era
era uno sempre pronto a fare una battuta, a ridere, a scherzare
intelligente ma leggero
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balbysauro
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

Eddie Van Halen
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Re: In Memoria

Messaggio da tennisfan82 »

#1#
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rob
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Re: In Memoria

Messaggio da rob »

balbysauro ha scritto:Eddie Van Halen
Dispiace apprendere la notizia della sua scomparsa.
Tuttavia, al di là di una padronanza tecnica dello strumento assolutamente magistrale, il suo contributo artistico non mi è mai sembrato particolarmente ricco di spessore.
Ci sono discussioni interessanti sui forum musicali riguardanti la cosiddetta moda del "riccardonismo".
Scremando il tono irridente da cazzeggio, francamente, mi sento di condividere il pensiero di fondo:

https://nonciclopedia.org/wiki/Riccardone
Grass
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Re: In Memoria

Messaggio da Grass »

rob ha scritto:Ci sono discussioni interessanti sui forum musicali riguardanti la cosiddetta moda del "riccardonismo".
Scremando il tono irridente da cazzeggio, francamente, mi sento di condividere il pensiero di fondo:

https://nonciclopedia.org/wiki/Riccardone
Si, ma Eddy Van Halen non è da riccardoni :evil:
Troppi frizzi e lazzi
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Re: In Memoria

Messaggio da Johnny Rex »

Se ne è andato abbastanza giovane.

Totalmente d'accordo con Rob

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: In Memoria

Messaggio da ThePiper »

Gianfranco De Laurentiis.
Non ho idea di come fosse come giornalista ma era sicuramente un volto familiare nel periodo in cui iniziai a vedere e ricordare calcio e sport in generale.
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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

ThePiper ha scritto:Gianfranco De Laurentiis.
Non ho idea di come fosse come giornalista ma era sicuramente un volto familiare nel periodo in cui iniziai a vedere e ricordare calcio e sport in generale.
Bravissimo, preciso, preparato, cordiale. #1#
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Re: In Memoria

Messaggio da balbysauro »

Alfredo Cerruti
è stato un produttore discografico serio e un autore televisivo (per Arbore, tra l'altro)

ma mi piace ricordarlo così

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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

balbysauro ha scritto:Alfredo Cerruti
è stato un produttore discografico serio e un autore televisivo (per Arbore, tra l'altro)

ma mi piace ricordarlo così

Era anche la voce di "Volante uno a volante due" di Indietro Tutta.
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Re: In Memoria

Messaggio da tennisfan82 »

Un film così oggi sospetto non vedrebbe la luce :D

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Re: In Memoria

Messaggio da uglygeek »

tennisfan82 ha scritto:Un film così oggi sospetto non vedrebbe la luce :D


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Re: In Memoria

Messaggio da paoolino »

Immagina mandare Arrapaho in un cineforum di qualche università progressista americana
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: In Memoria

Messaggio da chiaky »

paoolino ha scritto:Immagina mandare Arrapaho in un cineforum di qualche università progressista americana
Roba da mandare al rogo.

Comunque a me gli squallor non sono mai piaciuti.
Gli Elii altra classe.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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