...eppure mi sorbisco un sindaco SPÖNickognito ha scritto:Baviera-Austria-Ungheria tradizionalmente l'asse del male
In Europa
Re: In Europa
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el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Re: In Europa
http://www.lastampa.it/2018/10/17/itali ... agina.html. E in un sondaggio di qualche settimana fa la grande maggioranza dei greci assolveva l'Europa per la crisi, attribuendola a motivi interni.alessandro ha scritto:Bello il sondaggio di repubblica: la maggioranza è a favore dell’uscita dell Italia dalla UE ma la maggioranza è a favore al restare con l’euro.Burano ha scritto:Belli anche i sondaggi su siete favorevoli alla Ue.
La ggente cosa vuoi che risponda, bombardata com'è dagli strali dei governanti/squadra del cuore. Per non dire la competenza necessaria per una risposta sul tema.
Boh...
C'è un solo paese ostile all'Unione europea (ma favorevole all'Euro: praticamente sogniamo di vivere in una di quelle repubblice delle banane con moneta agganciata al dollaro). C'è un solo paese che su scala decennale ha problemi di crescita economica.
Fino alle elezioni europee, nessun governo europeo ha interesse a dare una mano ai nostri sovranisti (ammesso che possano farlo in qualche modo). Dopo le elezioni europee (che sono fra molti mesi, durante i quali il nostro governo si sarà già schiantato, col paese o senza - salvo rinnegare tutto), probabilmente non vinceranno i sovranisti. Dovesse però succedere, per l'Italia sarà ancora peggio, molto peggio (vedi l'austriaco, prode alleato di Salvini, il più intransigente verso lo sforamento italiano).
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Europa
facciamo dueRosewall ha scritto:
C'è un solo paese ostile all'Unione europea
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Re: In Europa
i tuoi "amici" cechi?
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A commentare il sondaggio è anche il viceopremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Secondo un sondaggio commissionato dal Parlamento europeo solo il 44% degli italiani voterebbe per rimanere nell'Unione. E' evidente a tutti che occorra rifondarla." L'Italia.
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A commentare il sondaggio è anche il viceopremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Secondo un sondaggio commissionato dal Parlamento europeo solo il 44% degli italiani voterebbe per rimanere nell'Unione. E' evidente a tutti che occorra rifondarla." L'Italia.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Europa
qualche tempo fa mi pare che era il 25% che voleva rimanerci. Pero' i politici, anche buona parte dei populisti, si ostinano a proibire il referendum (tranne Okamura, oggi, tra i maggiori partiti, non basta).Rosewall ha scritto:i tuoi "amici" cechi? .
Zeman e' a favore del referendum, per quanto voterebbe per rimanere, ma il presidente non ha tutto questo potere. Se si fa il referendum si esce dall'Europa con percentuali bulg...ceche
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Re: In Europa
d'altra parte, zeman è abbastanza abituato ad uscire dall'europa, non sarebbe la prima volta...Nickognito ha scritto:Zeman e' a favore del referendum, per quanto voterebbe per rimanere, ma il presidente non ha tutto questo potere. Se si fa il referendum si esce dall'Europa con percentuali bulg...ceche
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: In Europa
Sembra che fara' costruire degli enormi gradoni di cemento al posto del castello.pocaluce ha scritto:d'altra parte, zeman è abbastanza abituato ad uscire dall'europa, non sarebbe la prima volta...Nickognito ha scritto:Zeman e' a favore del referendum, per quanto voterebbe per rimanere, ma il presidente non ha tutto questo potere. Se si fa il referendum si esce dall'Europa con percentuali bulg...ceche
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Re: In Europa
i sondaggi danno un 43,3% per Zeman
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Re: In Europa
Non piace però il suo ministro della difesabalbysauro ha scritto:i sondaggi danno un 43,3% per Zeman
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Re: In Europa
per via degli eccessivi tagli?Nickognito ha scritto:Non piace però il suo ministro della difesabalbysauro ha scritto:i sondaggi danno un 43,3% per Zeman
Re: In Europa
La dolcezza nel guardare Ulisse su Sissi, dolcissima Baviera, cari bavaresi, amici della dolce colpa del lieto vivere.Nickognito ha scritto:Baviera-Austria-Ungheria tradizionalmente l'asse del male
Re: In Europa
A seguito di un'altra sconfitta elettorale a livello di Land Angela Merkel annuncia il suo ritiro dalla politica alla fine dell'attuale mandato di governo, nel 2021. Lascerà tuttavia la presidenza del partito già quest'anno e non è esclusa una caduta del governo in tempi relativamente brevi.
SI è già aperta la corsa alla successione della leadership della CDU, una posizione decisamente importante, non solo per la Germania ma per tutta Europa. I centristi paiono in svantaggio rispetto all'ala destra del partito.
Se la CDU tornerà ad essere il partito tradizionalmente conservatore che era ai tempi di Kohl, sarà durissima per il governo fiscalmente irresponsabile dell'Italia.
SI è già aperta la corsa alla successione della leadership della CDU, una posizione decisamente importante, non solo per la Germania ma per tutta Europa. I centristi paiono in svantaggio rispetto all'ala destra del partito.
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Re: In Europa
e Augenthaler su Circe?Gios ha scritto: La dolcezza nel guardare Ulisse su Sissi,
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: In Europa
In UE si doveva già essere arrivati agli eurobond e all'unione bancaria. Ora presumibilmente si sparerà addosso all'Italia additandola come motivo principale per cui tutto ciò non si può fare.s&v ha scritto:Se la CDU tornerà ad essere il partito tradizionalmente conservatore che era ai tempi di Kohl, sarà durissima per il governo fiscalmente irresponsabile dell'Italia.
Re: In Europa
Il 43% degli italiani non vorrebbe un ebreo in casa.
(https://www.corriere.it/opinioni/18_nov ... aada.shtml)
L’Italia tende a Oriente quando si considerano le questioni identitarie. Nel senso che le opinioni della popolazione sono più simili a quelle degli europei dell’Est che a quelle degli europei dell’Ovest. Un’analisi del Pew Research Center ha rilevato che gli italiani disposti ad accettare un musulmano in famiglia sono il 43%: è la quota più bassa tra i Paesi dell’Europa Occidentale. I meno distanti sono i britannici ma arrivano comunque al 53%. I tedeschi, che hanno avuto una lunga stagione di immigrazione musulmana, arrivano al 55%. In Francia, dove si sono verificati attacchi terroristici da islamisti radicalizzati, il 66% dei cittadini accetterebbe in famiglia un individuo di religione islamica. La quota sale al 74% in Spagna e tocca l’88% in Olanda.
Nell’Est europeo, invece, i croati aperti all’ipotesi sono il 57%, gli slovacchi il 47% mentre tutti gli altri hanno un livello di accettazione inferiore a quello italiano. Una tendenza simile vale se a «musulmano» si sostituisce «ebreo»: in questo caso, il 57% degli italiani lo accetterebbe ma si tratta comunque della percentuale più bassa tra gli europei occidentali. In Germania siamo al 69% come nel Regno Unito, in Francia al 76%, in Olanda al 96%. Alla domanda se essere cristiani sia molto o piuttosto importante per stabilire l’identità nazionale, risponde di sì il 53% degli italiani: tra gli europei dell’Ovest solo in Portogallo la quota è più alta, al 62%. Nei Paesi dell’Est si arriva in genere a quote superiori. L’Italia è penultima tra gli occidentali, prima del Portogallo, anche nell’accettazione dell’aborto legalizzato (il 65% lo approva, il 32% no) e dei matrimoni tra lo stesso sesso (il 59% li accetta e il 38% si oppone). Per misurare la propensione al nazionalismo, è interessante un’altra statistica del Pew Research Center: quella di coloro che completamente o in gran parte concordano con la frase «Il nostro popolo non è perfetto ma la nostra cultura è superiore alle altre». Il 47% degli italiani si riconosce in questa affermazione. Non è il 69% dei russi o dei bulgari. E nemmeno l’incredibile 89% dei greci (moderni, non antichi). Ma tra gli europei dell’Ovest è una quota elevata: gli svizzeri toccano il 50% ma i tedeschi sono al 45%, i francesi al 36%, gli spagnoli al 20%. Sembra un’Italia molto chiusa in se stessa.
(https://www.corriere.it/opinioni/18_nov ... aada.shtml)
L’Italia tende a Oriente quando si considerano le questioni identitarie. Nel senso che le opinioni della popolazione sono più simili a quelle degli europei dell’Est che a quelle degli europei dell’Ovest. Un’analisi del Pew Research Center ha rilevato che gli italiani disposti ad accettare un musulmano in famiglia sono il 43%: è la quota più bassa tra i Paesi dell’Europa Occidentale. I meno distanti sono i britannici ma arrivano comunque al 53%. I tedeschi, che hanno avuto una lunga stagione di immigrazione musulmana, arrivano al 55%. In Francia, dove si sono verificati attacchi terroristici da islamisti radicalizzati, il 66% dei cittadini accetterebbe in famiglia un individuo di religione islamica. La quota sale al 74% in Spagna e tocca l’88% in Olanda.
Nell’Est europeo, invece, i croati aperti all’ipotesi sono il 57%, gli slovacchi il 47% mentre tutti gli altri hanno un livello di accettazione inferiore a quello italiano. Una tendenza simile vale se a «musulmano» si sostituisce «ebreo»: in questo caso, il 57% degli italiani lo accetterebbe ma si tratta comunque della percentuale più bassa tra gli europei occidentali. In Germania siamo al 69% come nel Regno Unito, in Francia al 76%, in Olanda al 96%. Alla domanda se essere cristiani sia molto o piuttosto importante per stabilire l’identità nazionale, risponde di sì il 53% degli italiani: tra gli europei dell’Ovest solo in Portogallo la quota è più alta, al 62%. Nei Paesi dell’Est si arriva in genere a quote superiori. L’Italia è penultima tra gli occidentali, prima del Portogallo, anche nell’accettazione dell’aborto legalizzato (il 65% lo approva, il 32% no) e dei matrimoni tra lo stesso sesso (il 59% li accetta e il 38% si oppone). Per misurare la propensione al nazionalismo, è interessante un’altra statistica del Pew Research Center: quella di coloro che completamente o in gran parte concordano con la frase «Il nostro popolo non è perfetto ma la nostra cultura è superiore alle altre». Il 47% degli italiani si riconosce in questa affermazione. Non è il 69% dei russi o dei bulgari. E nemmeno l’incredibile 89% dei greci (moderni, non antichi). Ma tra gli europei dell’Ovest è una quota elevata: gli svizzeri toccano il 50% ma i tedeschi sono al 45%, i francesi al 36%, gli spagnoli al 20%. Sembra un’Italia molto chiusa in se stessa.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Europa
coloro che completamente o in gran parte concordano con la frase «Il nostro popolo non è perfetto ma la nostra cultura è superiore alle altre». Il 47% degli italiani si riconosce in questa affermazione. Non è il 69% dei russi o dei bulgari. E nemmeno l’incredibile 89% dei greci (moderni, non antichi).
Aahahaha
che mondo....
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Re: In Europa
Ah ah ahRosewall ha scritto:Il 43% degli italiani non vorrebbe un ebreo in casa.
(https://www.corriere.it/opinioni/18_nov ... aada.shtml)
L’Italia tende a Oriente quando si considerano le questioni identitarie. Nel senso che le opinioni della popolazione sono più simili a quelle degli europei dell’Est che a quelle degli europei dell’Ovest. Un’analisi del Pew Research Center ha rilevato che gli italiani disposti ad accettare un musulmano in famiglia sono il 43%: è la quota più bassa tra i Paesi dell’Europa Occidentale. I meno distanti sono i britannici ma arrivano comunque al 53%. I tedeschi, che hanno avuto una lunga stagione di immigrazione musulmana, arrivano al 55%. In Francia, dove si sono verificati attacchi terroristici da islamisti radicalizzati, il 66% dei cittadini accetterebbe in famiglia un individuo di religione islamica. La quota sale al 74% in Spagna e tocca l’88% in Olanda.
Nell’Est europeo, invece, i croati aperti all’ipotesi sono il 57%, gli slovacchi il 47% mentre tutti gli altri hanno un livello di accettazione inferiore a quello italiano. Una tendenza simile vale se a «musulmano» si sostituisce «ebreo»: in questo caso, il 57% degli italiani lo accetterebbe ma si tratta comunque della percentuale più bassa tra gli europei occidentali. In Germania siamo al 69% come nel Regno Unito, in Francia al 76%, in Olanda al 96%. Alla domanda se essere cristiani sia molto o piuttosto importante per stabilire l’identità nazionale, risponde di sì il 53% degli italiani: tra gli europei dell’Ovest solo in Portogallo la quota è più alta, al 62%. Nei Paesi dell’Est si arriva in genere a quote superiori. L’Italia è penultima tra gli occidentali, prima del Portogallo, anche nell’accettazione dell’aborto legalizzato (il 65% lo approva, il 32% no) e dei matrimoni tra lo stesso sesso (il 59% li accetta e il 38% si oppone). Per misurare la propensione al nazionalismo, è interessante un’altra statistica del Pew Research Center: quella di coloro che completamente o in gran parte concordano con la frase «Il nostro popolo non è perfetto ma la nostra cultura è superiore alle altre». Il 47% degli italiani si riconosce in questa affermazione. Non è il 69% dei russi o dei bulgari. E nemmeno l’incredibile 89% dei greci (moderni, non antichi). Ma tra gli europei dell’Ovest è una quota elevata: gli svizzeri toccano il 50% ma i tedeschi sono al 45%, i francesi al 36%, gli spagnoli al 20%. Sembra un’Italia molto chiusa in se stessa.
Ma che sondaggio è sta roba?
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Re: In Europa
Il sondaggio perfetto sarebbe questo:
"cosa determina la sua identita' nazionale?"
Chiunque non risponda "identita' nazionale lo dice a sua sorella" riceve una simpatica iniezione letale e si butta nell'oceano!
"cosa determina la sua identita' nazionale?"
Chiunque non risponda "identita' nazionale lo dice a sua sorella" riceve una simpatica iniezione letale e si butta nell'oceano!
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Re: In Europa
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Europa
Dove ci si collega? Voglio vedere i bambini sbattuti in mezzo alla strada e che piangono mentre le ruspe distruggono giochi, libri e ricordi di una vita.Rosewall ha scritto:
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Re: In Europa
troppo tardi, era ieri. Ma ci saranno sicuramente nuove iniziative, stay tuned!
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: In Europa
Dagli streaming per le consultazioni a Palazzo Chigi, al live delle ruspe nei campi rom,.
In entrambi i casi, un patologico e equivoco concetto di trasparenza.
In entrambi i casi, un patologico e equivoco concetto di trasparenza.
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: In Europa
Svizzera, bocciato referendum sovranista.
Non vi sarà nella Costituzione svizzera un articolo che fissa la preminenza del diritto elvetico su quello internazionale: dopo un'accesa campagna, gli elettori hanno chiaramente respinto l'iniziativa del partito populista UDC contro i "giudici stranieri". La bocciatura del referendum è già certa, perché non è stata raggiunta la necessaria maggioranza dei cantoni, riferisce l'agenzia stampa svizzera Ats. Secondo le proiezioni, l'iniziativa è stata respinta dal 67% dei votanti. Se approvata, l'iniziativa per "l'autodeterminazione, il diritto svizzero invece di giudici stranieri" rischiava di mettere a rischio trattati internazionali e i rapporti con l'Ue, di cui la Svizzera non fa parte ma alla quale è strettamente legata, tanto da far parte dell'area di Schengen.
Non vi sarà nella Costituzione svizzera un articolo che fissa la preminenza del diritto elvetico su quello internazionale: dopo un'accesa campagna, gli elettori hanno chiaramente respinto l'iniziativa del partito populista UDC contro i "giudici stranieri". La bocciatura del referendum è già certa, perché non è stata raggiunta la necessaria maggioranza dei cantoni, riferisce l'agenzia stampa svizzera Ats. Secondo le proiezioni, l'iniziativa è stata respinta dal 67% dei votanti. Se approvata, l'iniziativa per "l'autodeterminazione, il diritto svizzero invece di giudici stranieri" rischiava di mettere a rischio trattati internazionali e i rapporti con l'Ue, di cui la Svizzera non fa parte ma alla quale è strettamente legata, tanto da far parte dell'area di Schengen.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: In Europa
Libri ? In un campo Rom ?alessandro ha scritto:Dove ci si collega? Voglio vedere i bambini sbattuti in mezzo alla strada e che piangono mentre le ruspe distruggono giochi, libri e ricordi di una vita.Rosewall ha scritto:
Piuttosto io mi sarei collegato per vedere se c'era quella bici che mi è sparita qualche anno fa.
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
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Re: In Europa
Avevo visto un servizio dove assistenti sociali e maestre avevano messo in piedi un progetto con sforzi e tanta buona volontà per portare i bambini rom a scuola.Marco Rodella ha scritto:Libri ? In un campo Rom ?alessandro ha scritto:Dove ci si collega? Voglio vedere i bambini sbattuti in mezzo alla strada e che piangono mentre le ruspe distruggono giochi, libri e ricordi di una vita.Rosewall ha scritto:
Piuttosto io mi sarei collegato per vedere se c'era quella bici che mi è sparita qualche anno fa.
La cosa era riuscita, con pulmino e opera di convincimento dei genitori. È andata avanti qualche mese, poi sgombero e bambini in lacrime che cercavano le cartelle, quaderni e libri sotto le macerie. Poi le famiglie sgomberate si sono sparpagliate e il progetto andato in fumo.
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Re: In Europa
Nel corso dei tanti sgomberi a cui ho assistito, non sono riuscito mai a distogliere lo sguardo dall’espressione assunta dai bambini quando vedono la ruspa comunale distruggere le loro povere abitazioni. E’ una di quelle immagini dal carattere indelebile a cui sempre si lega la domanda: “Una baracca viene distrutta, le finestre implodono, l’intimità familiare dissacrata. Tutto finisce in pochi minuti. Ma nel tempo quale traccia resta nella mente e nel cuore di un bambino?”.
Un anno e mezzo fa questa stessa domanda se la sono posta genitori e insegnanti di una scuola della periferia romana che, davanti allo sgombero delle abitazioni dei loro alunni scrissero: “Quali saranno i sentimenti di quei bambini? Quanto rancore proveranno verso le istituzioni che li hanno allontanati dalla loro scuola, dalle loro maestre, dai loro compagni di scuola?”. Oggi l’interrogativo è sollevato dagli insegnanti di una scuola di Genova di fronte allo sgombero imminente che disperderà i bambini che oggi siedono sui banchi delle loro classi: “Quali saranno i pensieri dei “nostri” bambini? Che cosa proveranno nei confronti delle istituzioni che li hanno sgomberati ossia allontanati dalle loro maestre/i, professori/professoresse, dai loro compagni, dalla loro scuola? Come si sentiranno nella nuova condizione di “senzatetto”?”.
Nella capoluogo ligure si torna al voto nelle prossime amministrative e, come sempre accade, la questione rom diventa centrale nel dibattito elettorale. Entro fine mandato la Giunta Doria prevede lo sgombero dell’insediamento di via Muratori, dove da anni vivono, in una ventina di roulotte, 80 rom di nazionalità rumena.
Nell’indifferenza generale, è stata l’istituzione scuola a prendere posizione davanti a un atto che potrebbe mettere sulla strada le famiglie, compromettendo l’importante lavoro scolastico sin qui svolto. Dopo lo sgombero molti bambini vedranno violato il loro diritto allo studio e per questo le insegnanti hanno manifestato il loro disappunto: “Da tempo le scuole di Cornigliano accolgono bambini del campo rom sito dietro Villa Bombrini e tante insegnanti si sono recate negli anni in quel luogo spesso dimenticato. Una ventina di roulotte dismesse, abiti stesi ad asciugare, lamiere e tanti esseri umani. Uomini, donne, anziani ma soprattutto tanti bambini e bambine della scuola che ci hanno preso la mano e ci hanno letteralmente trascinato nella “loro casa” per farci stare al caldo, per raccontarci qualcosa. In quell’occasione abbiamo appreso che presto quel campo sarebbe stato sgomberato. Sgomberato perché abusivo, perché scomodo, malvisto, additato, sporco, perché rom”.
Non è la prima volta che il diritto allo studio viene difeso da un manipolo di coraggiosi insegnanti che, mettendoci la faccia, prende posizione. Nel maggio 2015, di fronte allo sgombero del “campo” di via Mirri, a Roma, alcune insegnanti, insieme a genitori di altri alunni, scrissero al Prefetto della Capitale: “La scuola non è un posto qualunque. È il luogo principale dove attivare politiche di integrazione. E se quei bambini, accettando di frequentare la scuola, hanno mostrato con le loro famiglie di voler rispettare le regole dello Stato, quello stesso Stato che, allontanandoli con la forza da quel campo, senza un’alternativa almeno per fargli continuare a frequentare la stessa scuola, gli ha precluso la possibilità di mantenere un rapporto di fiducia. Per qualcuno di quei bambini, continuare a frequentare quella scuola potrebbe significare avere un futuro diverso“.
Sei anni prima a Milano, davanti all’ennesimo sgombero della Giunta Moratti, maestre e genitori di via Rubattino decisero, come forma di resistenza attiva, di adottare quei bambini e quelle famiglie in un percorso che ancora oggi prosegue. Nella stessa stagione una preside romana si pose davanti alle ruspe che nel quartiere Casilino abbattevano le baracche di famiglie poverissime. “Sono qui – gridò la preside – perché è mio dovere capire dove andranno a finire questi bambini per adempiere all’obbligo scolastico”. E con un atto estremo andò a riprendersi, uno a uno, i bambini allontanati dalla furia distruttiva della ruspa.
Non sappiamo quali cicatrici restano nell’animo di un bambino dopo uno sgombero. Abbiamo però la certezza di quale responsabilità siamo chiamati ad assumere. Fortunatamente la scuola italiana, oggi, da Milano a Roma, passando per Cornigliano, ce lo insegna: una ruspa può abbattere delle povere case ma non la nostra Costituzione che all’art. 34 parla di una scuola aperta a tutti, nessuno escluso.
Un anno e mezzo fa questa stessa domanda se la sono posta genitori e insegnanti di una scuola della periferia romana che, davanti allo sgombero delle abitazioni dei loro alunni scrissero: “Quali saranno i sentimenti di quei bambini? Quanto rancore proveranno verso le istituzioni che li hanno allontanati dalla loro scuola, dalle loro maestre, dai loro compagni di scuola?”. Oggi l’interrogativo è sollevato dagli insegnanti di una scuola di Genova di fronte allo sgombero imminente che disperderà i bambini che oggi siedono sui banchi delle loro classi: “Quali saranno i pensieri dei “nostri” bambini? Che cosa proveranno nei confronti delle istituzioni che li hanno sgomberati ossia allontanati dalle loro maestre/i, professori/professoresse, dai loro compagni, dalla loro scuola? Come si sentiranno nella nuova condizione di “senzatetto”?”.
Nella capoluogo ligure si torna al voto nelle prossime amministrative e, come sempre accade, la questione rom diventa centrale nel dibattito elettorale. Entro fine mandato la Giunta Doria prevede lo sgombero dell’insediamento di via Muratori, dove da anni vivono, in una ventina di roulotte, 80 rom di nazionalità rumena.
Nell’indifferenza generale, è stata l’istituzione scuola a prendere posizione davanti a un atto che potrebbe mettere sulla strada le famiglie, compromettendo l’importante lavoro scolastico sin qui svolto. Dopo lo sgombero molti bambini vedranno violato il loro diritto allo studio e per questo le insegnanti hanno manifestato il loro disappunto: “Da tempo le scuole di Cornigliano accolgono bambini del campo rom sito dietro Villa Bombrini e tante insegnanti si sono recate negli anni in quel luogo spesso dimenticato. Una ventina di roulotte dismesse, abiti stesi ad asciugare, lamiere e tanti esseri umani. Uomini, donne, anziani ma soprattutto tanti bambini e bambine della scuola che ci hanno preso la mano e ci hanno letteralmente trascinato nella “loro casa” per farci stare al caldo, per raccontarci qualcosa. In quell’occasione abbiamo appreso che presto quel campo sarebbe stato sgomberato. Sgomberato perché abusivo, perché scomodo, malvisto, additato, sporco, perché rom”.
Non è la prima volta che il diritto allo studio viene difeso da un manipolo di coraggiosi insegnanti che, mettendoci la faccia, prende posizione. Nel maggio 2015, di fronte allo sgombero del “campo” di via Mirri, a Roma, alcune insegnanti, insieme a genitori di altri alunni, scrissero al Prefetto della Capitale: “La scuola non è un posto qualunque. È il luogo principale dove attivare politiche di integrazione. E se quei bambini, accettando di frequentare la scuola, hanno mostrato con le loro famiglie di voler rispettare le regole dello Stato, quello stesso Stato che, allontanandoli con la forza da quel campo, senza un’alternativa almeno per fargli continuare a frequentare la stessa scuola, gli ha precluso la possibilità di mantenere un rapporto di fiducia. Per qualcuno di quei bambini, continuare a frequentare quella scuola potrebbe significare avere un futuro diverso“.
Sei anni prima a Milano, davanti all’ennesimo sgombero della Giunta Moratti, maestre e genitori di via Rubattino decisero, come forma di resistenza attiva, di adottare quei bambini e quelle famiglie in un percorso che ancora oggi prosegue. Nella stessa stagione una preside romana si pose davanti alle ruspe che nel quartiere Casilino abbattevano le baracche di famiglie poverissime. “Sono qui – gridò la preside – perché è mio dovere capire dove andranno a finire questi bambini per adempiere all’obbligo scolastico”. E con un atto estremo andò a riprendersi, uno a uno, i bambini allontanati dalla furia distruttiva della ruspa.
Non sappiamo quali cicatrici restano nell’animo di un bambino dopo uno sgombero. Abbiamo però la certezza di quale responsabilità siamo chiamati ad assumere. Fortunatamente la scuola italiana, oggi, da Milano a Roma, passando per Cornigliano, ce lo insegna: una ruspa può abbattere delle povere case ma non la nostra Costituzione che all’art. 34 parla di una scuola aperta a tutti, nessuno escluso.
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Re: In Europa
C'è da dire che sono per primi proprio i ROM a non volersi integrare. Gli stessi genitori non vogliono che i figli abbiano alcun tipo di educazione culturale. I ROM non vogliono nemmeno integrarsi con altri gruppi ROM, figuriamoci con la nostra cultura. La loro caratteristica identitaria è proprio la dissociazione. Loro stessi si considerano sfruttatori (parassiti sarebbe il termine corretto) della società che li circonda.alessandro ha scritto:Avevo visto un servizio dove assistenti sociali e maestre avevano messo in piedi un progetto con sforzi e tanta buona volontà per portare i bambini rom a scuola.
La cosa era riuscita, con pulmino e opera di convincimento dei genitori. È andata avanti qualche mese, poi sgombero e bambini in lacrime che cercavano le cartelle, quaderni e libri sotto le macerie. Poi le famiglie sgomberate si sono sparpagliate e il progetto andato in fumo.
Certo i tentativi si possono anche fare. Ma parliamo di tradizioni millenarie. Un po' difficili da scardinare.
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Re: In Europa
Comunque lo schifo dei campi rom c’è solo in Italia.
Cominciamo a far vivere i bambini in situazioni migliori, facilitare l’istruzione, magari in un paio di generazioni la cosa si normalizza.
Certo così, in baracche, senza istruzione, cosa vuoi che facciano?
Cominciamo a far vivere i bambini in situazioni migliori, facilitare l’istruzione, magari in un paio di generazioni la cosa si normalizza.
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Re: In Europa
Poi sono punti di vista, chi pensa che se vivi nella merda è facile che poi ti comporti male e chi pensa che visto che ti comporti male vivi nella merda. Probabilmente sono in parte vere entrambe sebbene io propenda per la prima.
Certo è un circolo vizioso.
Diamo la possibilità di vivere decentemente e se delinquono li si manda in galera.
Abbattere un campo fetido perché ne ricreino un altro ancor peggio, non mi pare una grande soluzione.
Certo è un circolo vizioso.
Diamo la possibilità di vivere decentemente e se delinquono li si manda in galera.
Abbattere un campo fetido perché ne ricreino un altro ancor peggio, non mi pare una grande soluzione.
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Re: In Europa
Guarda che sono loro a non voler vivere nei “normali” appartamenti e a non voler ricevere istruzione da quello che considerano ambiente sociale “non loro”.
Ti ripeto, la dissociazione è parte fondante della loro etnia.
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Re: In Europa
Quelli che se lo possono permettere vivono in case o ville, non in baracche coi topi .laplaz ha scritto:Guarda che sono loro a non voler vivere nei “normali” appartamenti e a non voler ricevere istruzione da quello che considerano ambiente sociale “non loro”.
Ti ripeto, la dissociazione è parte fondante della loro etnia.
Che poi vivano tra di loro ok.
In Romania ci sono interi paesi di rom e vivono in case così in Spagna e un po’ in tutto il mondo.
Solo in Italia esistono i campi rom fatti di baracche e container. La metà dei rom sonoitaliani una altra parte sono arrivati scappando dalle guerre balcaniche anni ‘90, profughi e messi nei campi di baracche seppure tutti vivessero in patria in case normali di mattoni.
In Italia lavora il 40% dei rom, nel resto d’Europa il65%.
In Italia si spendono decine di milioni di euro per la manutenzione dei campi rom, che in realtà non sono tenuti per nulla. Situazione solo italiana.
La percentuale di rom in Europa è del 2% in Italia 0.25% .
Sono tutti stanziali tranne un residuale 2% che sono in pratica i giostrai e quelli del circo (gli Orfei e altre famiglie).
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Re: In Europa
I campi ROM non ci devono essere. Punto. Non si deve spendere soldi per manutenerli.alessandro ha scritto:In Italia si spendono decine di milioni di euro per la manutenzione dei campi rom, che in realtà non sono tenuti per nulla. Situazione solo italiana.
In Italia vivono una quantità minima di ROM, ma lo fanno per scelta, non certo perchè sono obbligati o vincolati (di sicuro non hanno alcun legame con la società). Ma vogliono vivere alla maniera loro, fa parte della loro cultura.
Re: In Europa
Oh, vero comunque che ci sono ROM integrati che vivono normalmente.
E' come dire che tutti gli italiani sono evasori perchè è la loro cultura.
E' come dire che tutti gli italiani sono evasori perchè è la loro cultura.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: In Europa
Ma il discorso è che non ha senso pensare di portare loro la civilizzazione per fare del bene quando solo loro possono decidere di civilizzarsi partecipando alla vita sociale. Non siamo noi che li ghettizziamo, sono loro che per scelta si dissociano dagli "altri".Ombra84 ha scritto:Oh, vero comunque che ci sono ROM integrati che vivono normalmente.
E' come dire che tutti gli italiani sono evasori perchè è la loro cultura.
Ma i campi ROM non ci devono essere lo stesso.
Re: In Europa
Ah ok, in questo senso d'accordolaplaz ha scritto:Ma il discorso è che non ha senso pensare di portare loro la civilizzazione per fare del bene quando solo loro possono decidere di civilizzarsi partecipando alla vita sociale. Non siamo noi che li ghettizziamo, sono loro che per scelta si dissociano dagli "altri".Ombra84 ha scritto:Oh, vero comunque che ci sono ROM integrati che vivono normalmente.
E' come dire che tutti gli italiani sono evasori perchè è la loro cultura.
Ma i campi ROM non ci devono essere lo stesso.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: In Europa
Non sarebbe nemmeno del tutto sbagliato dirlo, eh. Ci sono ragioni storiche ben precise per la diffidenza che gli italiani hanno da sempre verso lo stato.Ombra84 ha scritto:E' come dire che tutti gli italiani sono evasori perchè è la loro cultura.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: In Europa
Ricordiamo però che le tasse le hanno inventate gli antichi Romani. Che sennò pare che tutti gli altri paghino virtuosamente le tasse e solo noi siamo i lestofanti che non lo fanno.
Noi pagavamo le tasse già più di 2.000 anni fa e ciò rendeva possibile un'organizzazione civile della società. Il resto del mondo contemporaneo usava le clave e viveva quasi senza regole, non a caso venivano definiti barbari. Quanto al resto, siamo uno dei paesi più tartassati del mondo, da quando esiste la repubblica.
L'evasione è quasi legittima difesa
Noi pagavamo le tasse già più di 2.000 anni fa e ciò rendeva possibile un'organizzazione civile della società. Il resto del mondo contemporaneo usava le clave e viveva quasi senza regole, non a caso venivano definiti barbari. Quanto al resto, siamo uno dei paesi più tartassati del mondo, da quando esiste la repubblica.
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Re: In Europa
https://www.repubblica.it/esteri/2018/1 ... P1-S1.8-T1
Macron ha fatto distruggere mezza Parigi prima di cedere alle richieste.
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Re: In Europa
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/1 ... e/4810445/
Non conosco bene la Polonia e la sua politica attuale, ma è chiaro che se ogni paese porta avanti la propria politica energetica nazionale non è un buon segnale. E' un settore troppo strategico per non avere un coordinamento a livello Europeo.
Non conosco bene la Polonia e la sua politica attuale, ma è chiaro che se ogni paese porta avanti la propria politica energetica nazionale non è un buon segnale. E' un settore troppo strategico per non avere un coordinamento a livello Europeo.
Re: In Europa
Ti pare giusto cambiare le leggi perche' qualche migliaio di facinorosi (per lo piu' di estrema destra) mettono a ferro e fuoco la citta'?laplaz ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2018/1 ... P1-S1.8-T1
Macron ha fatto distruggere mezza Parigi prima di cedere alle richieste.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.