Il problema delle carceri

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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uglygeek
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Il problema delle carceri

Messaggio da uglygeek »

Si fa tanto parlare del problema delle carceri italiane, sovraffollate e invivibili. Io penso che Pannella faccia bene a portare avanti le sue proteste se le condizioni di detenzione diventano indegne di un paese civile.

Pero' oggi ho letto due notizie che mi hanno indignato:
Il fatto quotidiano ha scritto: Il tribunale di sorveglianza di Venezia si è espresso e ha detto sì alla richiesta di semilibertà per Marino Occhipinti, uno dei componenti della banda della Uno bianca condannato all’ergastolo perché il 19 febbraio 1998 partecipò all’assalto alla Coop di Casalecchio di Reno in cui venne ucciso Carlo Beccari, la guardia giurata di 26 anni che faceva parte della squadra che doveva ritirare l’incasso del supermercato. Per l’ex poliziotto, dunque, si aprono dopo poco più di 17 anni (venne arrestato nel novembre 1994) le porte del carcere per “trascorrere parte del giorno fuori dell’istituto [e] partecipare ad attività lavorative, istruttive o comunque utili al reinserimento sociale”, dice la norma.
repubblica ha scritto:Calisto Tanzi e' arrivato poco prima delle 10 al Tribunale di Bologna dove è in corso il processo d'appello per il crack Parmalat, ma dopo circa due ore e mezza l'ex patron dell'azienda di Collecchio ha dovuto lasciare l'aula bachelet per un lieve malore. Secondo i difensori questa è l'ennesima dimostrazione che non può continuare a sopportare il regime carcerario ma, come prevede la legge, gli devono essere concessi gli arresti domiciliari.
[...]
Gli avvocati hanno ripresentato un'istanza di richiesta di domiciliari ma verrà discussa in udienza non prima di marzo. "Abbiamo timore per la sua vita - ha aggiunto Biancolella - non è l'adeguatezza della cura che sta ricevendo nell'ospedale del carcere di Parma, ma è proprio la condizione di regime carcerario" che sta mettendo duramente alla prova Calisto Tanzi
La prima notizia ci dice che non esiste l'ergastolo. Nemmeno chi si macchia dei crimini piu' odiosi (e con l'aggravante di essere un poliziotto) fa piu' di 17 anni di prigione? Dov'e' il rispetto per le vittime? Il carcere non deve solo redimere, e non deve nemmeno solo servire come deterrente per proteggere la societa'. C'e' anche un aspetto "risarcitorio" per le vittime che secondo me e' nobilissimo.

La seconda notizia ci dice che il carcere va bene per gli spacciatori marocchini ma chi e' ricco e' "inadatto al regime carcerario" perche' in carcere si sta male, non fa per lui, quindi deve scontare la pena in una delle sue ville. Anche qui, alla faccia delle vittime a cui ha portato via i risparmi di una vita.

E allora mi chiedo quale sia la vera civilta' e se non sarebbe il caso in un paese come l'Italia, senza arrivare agli eccessi dell'America, di indurire le pene. O qual'e' il ruolo dell'istituzione carceraria in un paese civile, e quali sono le giuste forme di punizione che una societa' deve attuare?
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alessandro
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da alessandro »

Non conosco il caso in dettaglio, non so se occhipinti abbia sparato o facesse il palo o come sono andate le cose, sta di fatto che si è fatto 17 anni in una cella e che ora possa uscire qualche ora per lavorare e poi rientri in carcere, vuol dire che è considerato sulla strada del recupero e comunque è sempre carcere.

Negli ultimi 17 anni ci sono poi state una raffica di leggi come indulto e altre che hanno accorciato le pene.
Che poi, se uno invece di farsi 30 anni se ne fa 25 tra carcere e semilibertà non è il principale problema.
Il problema è che la maggior parte dei condannati tra primo e secondo grado escono grazie alla prescrizione, che i reati dei colletti bianchi sono quasi sempre impuniti per lo stesso motivo, che chi se lo po' permettere in carcere di norma non ci va, che lo scippatore disgraziato che rischia per 30 euro si fa il carcere e chi ruba 30 miliardi spesso no.
Tanzi è una eccezione, anzi, ha fatto da parafulmine a un esercito di dirigenti, banchieri, revisori, politici che si sono ingrassati all'ombra di parmalat e sulle spalle dei dipendenti e piccoli risparmiatori.

È vero che le carceri sono diventate la discarica di extracomunitari e disgraziati, gli italiani e gli stranieri hanno un tasso di delinquenza simile e gli italiani sono 9 volte gli straniero in Italia mentre in carcere gli stranieri sono il 70%
C'è qualcosa che non torna. Oltre agli avvocati, leggi che tutelano certi tipi di reati, anche il fatto che molti extracomunitari non hanno domicilio e il pericolo di fuga è alto, quindi il carcere se lo fanno tutto.
Mi astengo dai caso cosentino e simili.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Pindaro »

Vedere Tanzi in tribunale in quelle condizioni e tenuto in manette mi ha fatto un tantino indignare.
Un momento, non per la visione di giustizia che può avere un Vudruf o un Cicchitto.
Ma perchè trovo risibile che per farabutti molto più infimi, soprattutto quelli che infestano la nostra politica, i processi siano solamente dei talk show (quando riescono a farglieli) o una parentesi grottesca tra le parole "è stato assolto", mentre per altri , che di danni oramai non possono più farne, siano solo uno spettacolo per dimostrare come "ecco, vedete che la giustizia funziona in Italia?" e far masturbare qualche maniaco che gode solo per i condannati che non danno lui lo stipendio.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

per me l´aspetto risarcitorio delle vittime (la cosiddetta vendetta, quindi, che altro non e´) non ci deve essere. Per il resto penso che il problema delle carceri di certo non si risolve lasciando liberi quelle decine di persone che si macchiano dei crimini piu´efferati. <in generale, sarei molto piu´severo per i reati contro la persona. Quindi me ne frego di Tanzi e mi importa di piu´di occhiopinti, ma su entrambi i casi singoli ne so poco, per cui non giudico, rispetto le decisioni.

pero´trovo triste, anche se uglygeek non ha fatto nulla di male, che un topic da questo titolo si preoccupi di che esce di galera, e non di chi sta dentro.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da tuborovescio »

Nickognito ha scritto:per me l´aspetto risarcitorio delle vittime (la cosiddetta vendetta, quindi, che altro non e´) non ci deve essere.
D'accordo, altrimenti si arriva a giustificare un obbrobrio come la pena di morte.
Nickognito ha scritto:pero´trovo triste, anche se uglygeek non ha fatto nulla di male, che un topic da questo titolo si preoccupi di che esce di galera, e non di chi sta dentro.
Sarà l'influenza del forumista che apre topic per augurare buone feste a quelli bravi e puliti come lui, ma poi se ne sbatte se in carcere vivono in 4 in 2 metri per 2.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:pero´trovo triste, anche se uglygeek non ha fatto nulla di male, che un topic da questo titolo si preoccupi di che esce di galera, e non di chi sta dentro.
Se questo e' il problema allora la soluzione e' semplice: basta fare uscire tutti di galera.
Cosi' nessuno sta dentro, e tutti sono felici e contenti.
Ho aperto il topic proprio perche' le cose non sono cosi' semplici, secondo me.
Da un lato e' inaccettabile che il carcere si trasformi in tortura. Dall'altro, immagino che ne' i risparmiatori truffati da Tanzi ne' tantomeno i parenti delle persone uccise da quelli della Uno bianca saranno contenti di vedere i colpevoli uscire relativamente presto.
E' chiaro che si tratta di reati di peso ben diverso, ma sempre reati sono.

Dice, ha fatto 17 anni e' tempo che si reinserisca nella societa'. E perche' mai? Siamo sicuri che 17 anni bastino? Perche' non 10 allora? Perche non 2? Se si tratta di pentirsi, probabile che fosse strapentito 10 minuti dopo essere stato arrestato. Basta quello?

Dice: Tanzi e' vecchio e non era neanche il principale colpevole e paga per tutti. Forse e' vero. Intanto pero' lui e la sua famiglia hanno fatto una vita da nababbi per decenni, in una specie di ducato di Parma, con soldi finti. E c'e' gente che ci ha perso i risparmi di una vita. Per lo stesso identico reato Madoff ha preso 150 anni di carcere, ne ha 73, uscira' a 220. E' troppo? Si', ma qual e' la giusta pena allora?

Ed e' giusto dire che siccome e' un colletto bianco il carcere non fa per lui, e mandare in carcere gli spacciatori invece? E siamo sicuri che uno spacciatore sia piu' pericoloso per la societa' di un Tanzi? In fondo, come dice Chris Rock, gli spacciatori non vendono droga. La droga si vende da sola. Se non la vuoi quando te la offrono basta dire "no grazie". Allora perche' loro in prigione e i colletti bianchi no?

Insomma, non credo che le cose siano cosi' semplici come le mettete voi. Se non c'e' posto, costruiamo nuove carceri o liberiamo tutti? Cos'e' meglio?
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Roda »

Nella mia concezione di giustizia, il problema Occhipinti non si sarebbe posto, in quanto sarebbe già stato fucilato dopo la sentenza definitiva, o forse anche prima.

Quello di Tanzi, una volta risarcite le vittime spennandolo di tutti i suoi averi, neppure, in quanto gli farei fare la stessa fine.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

Io da tempo per i reati di tipo economico propongo sanzioni di tipo economico. O lavorativo. Rubi? Bene, non potrai mai essere ricco, vivere in una casa costosa, lavorare se non come dipendente di altri, avere piu´che la pensione minima. (dipende quanto rubi, eh). Non il carcere. Per i reati contro la persona 17 anni non bastano? Nons o, penso che sia giusto che qualcuno giudichi questo, come sia giusto che qualcuno giudichi la pena iniziale. Possono essere 10 anni, 17, 2, 28, mai... Che esista qualcuno che giudichi per questo. Sul singolo caso si puo´discutere se c´e´un errore, ma nel caso particolare io non sono informato.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

tuborovescio ha scritto: Sarà l'influenza del forumista che apre topic per augurare buone feste a quelli bravi e puliti come lui, ma poi se ne sbatte se in carcere vivono in 4 in 2 metri per 2.
giuro che non ho capito :)
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Roda »

tuborovescio ha scritto: Sarà l'influenza del forumista che apre topic per augurare buone feste a quelli bravi e puliti come lui, ma poi se ne sbatte se in carcere vivono in 4 in 2 metri per 2.
Se ce l'hai con me, hai detto bene: sostanzialmente, me ne sbatto. E se un giorno ci dovessi finire dentro, vorrà dire che me lo sono meritato.
Per una volta, mi sento di dire che "i problemi sono ben altri".
Se invece non ce l'hai con me, chiedo scusa.
Ah, dimenticavo: buone feste.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da BackhandWinner »

Marco Rodella ha scritto:Nella mia concezione di giustizia, il problema Occhipinti non si sarebbe posto, in quanto sarebbe già stato fucilato dopo la sentenza definitiva, o forse anche prima.

Quello di Tanzi, una volta risarcite le vittime spennandolo di tutti i suoi averi, neppure, in quanto gli farei fare la stessa fine.

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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da rob »

Non sono favorevole alla pena di morte, anche se taluni assassini soprattutto seriali o appartenenti alla criminalità organizzata non mi ispirano la minima compassione e vorrei che stessero a lungo in carcere, non necessariamente per tutta la vita, ma a lungo.
Si possono irrogare pene detentive di trent'anni, il che non significa che non debba essere loro riconosciuto il rispetto per la vita e l'integrità fisica durante l'esecuzione della pena.
Sui reati di natura economica, penso che la parte sanzionatoria patrimoniale debba prevalere e che i malloppi vadano incamerati a favore della collettività e messi a frutto in scuole, ospedali, sussidi ecc...
Tenderei ad una maggiore comprensione per chi commette reati gravi in gioventù, tante possono essere le circostanze attenuanti di natura sociale, familiare, che talvolta pesano, non alle Erika e agli Omar di turno però.
Ultima modifica di rob il mar gen 10, 2012 8:45 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da alessandro »

la pena di morte no, mai, in nessu caso. Non per legge.
che poi al singolo venga voglia di staccare l atesta di qualcuno, ci sta, m ache uno stato, freddamente,lo preveda per legge, e' una cosa brbara. cosa che le societa' avanzat ehanno superto o stanno faticosamente superando.
per svuotare l ecarceri basterebbero alcune leggi che non prevedano la galera per alcuni reati minori, tipo la clandestinita', il consumo o la detenzione di stupefacenti, i piccoli furti e quella roba li'. naturalmente servirebbero nuove carceri, non ho ancora capito perche' hanno chiuso pianosa e l'asinara, accordi con la mafia? non lo so. di certo sulle alpi ci sono tanti casermoni ormai vuoti dai tempi del crollo della cortina di ferro, qualche sbarra e qualche chiavistello e il gioco e' fatto.
per i reati economici, un po' di carcere on guasta, uno ch erovin acompletamente centinaia di famiglie, tra i truffati, gente licenziata, pensionati che hanno visto sfumare ogni sostentamento. e non sono speculatori, sono gente che cercava un risparmio sicuro, almeno i manuali di finanza parlano delle ditte alimentari come poco redditizie come investimento m asicure, e Parmalat era una delle piu' grandi e forti ditte italiane.

ultima cosa, ci sono delle leggi che determinano le condizioni inime per i carcerati, e queste non vengono rispettate.

io penso spesso non tanto ai carcerati m aa quegli immigrati che per non avere i documenti con tutti i timbri si ritrovano in campi di concentramento ligth. ( senza processi, senza garanzie, senza 3 gradi di giudizio e le altre cose che sventolano sempre i garantisti alle vongole, che pero' in quel caso tacciono, tacciono, tacciono, magari aprono bocca per vantarsi di questo scandalo)
come per vantarsi dei Rispingimenti, dei disgraziati rispediti nelle fauci degli sgherri di Gheddafi, tr atorture, stupri e omicidi, in container in mezzo al deserto.
( altr acosa di cui vantarsi, i famosi successi della lega), che saranno ricordati per sempre con le prigioni segrete degli usa e le leggi raziali italotedesche
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Pindaro
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Pindaro »

Riguardo chi ha commesso i più efferati delitti, tra il carcere a vita e la pena di morte, la prima è sempre la strada preferibile.
Sono contro la pena di morte.
Ma lo sono perchè il condannato non espia (?) alcuna colpa per quello che ha fatto.
Paga i suoi crimini in pochi secondi.
Preferisco un lento marcire nelle celle umide e buie.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da tuborovescio »

Marco Rodella ha scritto:Ah, dimenticavo: buone feste.
Guarda che sono un quasi negro tifoso dei Broncos #100#
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Ombra84 »

PINDARO ha scritto:Riguardo chi ha commesso i più efferati delitti, tra il carcere a vita e la pena di morte, la prima è sempre la strada preferibile.
Sono contro la pena di morte.
Ma lo sono perchè il condannato non espia (?) alcuna colpa per quello che ha fatto.
Paga i suoi crimini in pochi secondi.
Preferisco un lento marcire nelle celle umide e buie.
In caso di soggetti tipo serial killer, dubito trovino da espiare.
Premesso che sono contro la pena di morte, esistono dei casi effettivamente border line
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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floyd10
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da floyd10 »

La pena di morte è una cagata pazzesca.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da whiterussian »

Ombra84 ha scritto:
PINDARO ha scritto:Riguardo chi ha commesso i più efferati delitti, tra il carcere a vita e la pena di morte, la prima è sempre la strada preferibile.
Sono contro la pena di morte.
Ma lo sono perchè il condannato non espia (?) alcuna colpa per quello che ha fatto.
Paga i suoi crimini in pochi secondi.
Preferisco un lento marcire nelle celle umide e buie.
In caso di soggetti tipo serial killer, dubito trovino da espiare.
Premesso che sono contro la pena di morte, esistono dei casi effettivamente border line
Come ha ben detto alessandro, sembra assurdo che l'entità statuale, o chi per essa, freddamente si arroghi il diritto di togliere la vita ad un criminale. E' comprensibile che lo pensi il Roda, oppure che noi si provi l'istinto di fare a pezzi con le nostre mani i criminali più efferati. Posta la base di funzione rieducativa del carcere, che con certi specifici soggetti all'interno di determinate strutture (vedi Bollate) è dimostrato che funziona alla grande, certamente con crimini particolarmente gravi o efferati questa funzione rischia di venir meno, allora mi trovo d'accordo con PINDARO.
Uno dei problemi principali delle carceri, confermata dagli addetti ai lavori, è il sovraffollamento. Se ne era già parlato qui se non sbaglio, in ogni caso come sempre il post di alessandro è piuttosto esaustivo e risolutivo sull'argomento.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

se la maggioranza degli italiani la pensa come il roda, non c´e´entita´statale che tenga, in democrazia, si cambia anche la costituzione.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Roda »

Nick, la maggioranza degli italiani la pensa come me, ma, siccome siamo un popolo di ipocriti, se si facesse un referendum prenderemmo il 10%.

Detto questo, mi chiedo come si possa essere contro la pena di morte e a favore dell'ergastolo: se si dice no alla pena capitale, penso si possa credere che il carcere deve funzionare come ambiente di recupero sociale dell'individuo, per la sua re-immissione nella società. Pertanto, credo che, coerentemente, chi è contro la pena di morte dovrebbe essere anche contro il carcere a vita.

Infine, qua si dice: basterebbe depenalizzare qualcosa, tipo spaccio, piccoli furti, ecc. Perchè ? Cos'è un "piccolo furto" ? 10 € ? 50 ? Solo perchè magari in quel momento non ne avevo in tasca di più ? Ma ci rendiamo conto il trauma che può provocare ad una persona, magari anziana, magari debole, un "piccolo furto" ? Qua, in 'sto paese di m...a qua, si pensa sempre ai poveri colpevoli, che magari hanno agito inconsapevolmente, spinti da chissà chi o cosa, e quasi mai alle vittime. Io, a casa mia, tra guardie e ladri tifo guardie, e i ladri (tutti, a partire da Tanzi) li prendo a calci nel kulo, altro che benefici e reinserimento sociale.

Tubo, non mi dire il risultato dei Broncos che devo ancora vederla, ma sei a grosso rischio di "ignore" #103# #103# :D
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

meglio ipocriti (ma anche ladri) che vendicativi o violenti o non propensi al perdono. Anche io sarei tentato di mettere in carcere a vita chiunque non perdona qualcuno, ma prenderei assai meno del 10%, ed in realta' non lo vorrei.

Su ergastolo e pena di morte sono d' accordo invece con te. Se l' ergastolo e' visto come ' mi spiace, ma sei pericoloso sempr, non posso lasciarti uscire, ok' se e' visto come Grande Punizione, beh, non vedo grandi differenze, in ogni caso non vedo principi chiari per cui dovremmo essere autorizzati a punire uno rinchiudendolo a vita e non ammazzandolo.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da whiterussian »

Nickognito ha scritto:meglio ipocriti (ma anche ladri) che vendicativi o violenti o non propensi al perdono. Anche io sarei tentato di mettere in carcere a vita chiunque non perdona qualcuno, ma prenderei assai meno del 10%, ed in realta' non lo vorrei.

Su ergastolo e pena di morte sono d' accordo invece con te. Se l' ergastolo e' visto come ' mi spiace, ma sei pericoloso sempr, non posso lasciarti uscire, ok' se e' visto come Grande Punizione, beh, non vedo grandi differenze, in ogni caso non vedo principi chiari per cui dovremmo essere autorizzati a punire uno rinchiudendolo a vita e non ammazzandolo.
Più che grande punizione, sarebbe una continua e prolungata "espiazione", se è possibile usare questo termine senza alcun riferimento religioso.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

non vedo la differenza con una espiazione meno continua come la morte. Capiscop non avere il diritto di disporre della vita altrui, ma ridurre in schiavitu' e prigionia si'? Mah. Piu' che altro ci vedo un' ipocrisia basato sul fatto che una morte fa piu' effetto di decenni di privata liberta'.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da whiterussian »

Certo, ma se non c'è possibilità di reinserimento sicuro nella società?
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

whiterussian ha scritto:Certo, ma se non c'è possibilità di reinserimento sicuro nella società?
lo tengo dentro finche' non c' e', ma per sicurezza, non per espiazione.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Roda »

Non vedo perchè lo stato debba "perdonare" qualcuno. Lo stato deve applicare le leggi, il perdono appartiene alla sfera personale dell'individuo, a mio modesto parere.

Sul reinserimento: scusate, supponiamo che di Erika, Maso, Breivik, Bilancia, Stevanin mi dicano: vabbè, siamo sicuri al 1000% che siano pentiti, diversi, migliori, non lo rifaranno più.
E stikazzi ! E' già molto più che sufficiente quello che hanno fatto una volta, vorrei ben vedere che lo rifacciano.

Un bel cappio e via, altrochè.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

Marco Rodella ha scritto:Non vedo perchè lo stato debba "perdonare" qualcuno. Lo stato deve applicare le leggi, il perdono appartiene alla sfera personale dell'individuo, a mio modesto parere..
anche la condanna. Lo stato deve solo rendere inoffensivo chi e' pericoloso, non farne una questione di colpa o espiazione. Poi, lo stato deve applicare le leggi qua non vuol dire nulla. Lo stato deve fare le leggi, non applicarle. E puo' farne alcune, o altre.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da whiterussian »

Nickognito ha scritto:
whiterussian ha scritto:Certo, ma se non c'è possibilità di reinserimento sicuro nella società?
lo tengo dentro finche' non c' e', ma per sicurezza, non per espiazione.
Ah OK, certamente la questione sicurezza è preminente, hai ragione. La parte dell'"espiazione" è in effetti una cosa mia, non proprio condivisibile.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

quel che intendo e' che se uno ha un' idea diversa dalla mia (la pena come espiazione, o punizione) perche' fare cosi' grande differenza tra ergastolo e pena di morte? trovo, in questo, una sopravvalutazione della vita (o sottovalutazione di infime condizioni di vita). Mi ricorda un po' il discorso sull' eutanasia. Soffrire, si', anche tanto, lasciar soffrie e' ok, morire mai, dare la morte mai.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da BackhandWinner »

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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da gianlu »

Non è una (parziale) soluzione costruire nuove carceri? Con l'aiuto finanziario di privati?
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da BackhandWinner »

gianlu ha scritto:Non è una (parziale) soluzione costruire nuove carceri? Con l'aiuto finanziario di privati?
Non direi.
Prima depenalizzare (le droghe, sicuro; poi quello che volete, discutiamone). Poi semmai costruire (ma poi magari non servirà).
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

una cosa non esclude l' altra.

Io comunque piu' che depenalizzare, troverei misure alternative, che non ci sono, per i reati di tipo economico.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da uglygeek »

Alcuni anni fa a Genova un giudice scarcero' subito un ragazzo che aveva ucciso la madre con la motivazione che, non avendo egli altre madri, non c'era pericolo che ripetesse il reato.
Da questo di vista non si puo' nemmeno dire che egli fosse un pericolo per la societa': ci sono casi in cui l'odio verso una specifica persona matura per anni e poi esplode, ma questo non significa che l'assassino poi uccidera' qualcun altro.
Di conseguenza, seguendo il pensiero di Nickognito, fatto il processo, l'assassino andrebbe subito scarcerato, (anzi, non dovrebbe essere nemmeno carcerato preventivamente) perche' la detenzione costiturebbe solo una forma di vendetta della societa'. Correggimi se sbaglio.

C'e' qualcosa che non mi torna... mi sembra che cosi' venga meno il fattore deterrente della paura di finire in prigione che funziona solo se effettivamente poi chi commette un crimine e viene preso si diverte molto poco negli anni successivi.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da alessandro »

e' un discorso gia' fatto, io a 15 anni ero favorevole alla pena di morte,
ho avuto una discussione in classe con una prof. e mi sono difeso piu' o meno con gli argomenti che sta usando nick, del tipo:

Prof: Lo Stato non puo' avere il diritto di condannare a morte, uccidere e' sbagliato, perche' prendi uno che ha ucciso e tu, stato, ti comporti come come il lui e UCCIDI.
Io: allora se becchi un rapitore, Tu stato ti comporti come lui, rinchiudendolo in una cella.
Prof.: adesso basta! aprite il libro a pagina 48

pero', maturando, mi sno reso conto dell'ingiustizia e della barbarie della pena di morte.

nell'ergastolo, c'e' sempre l asperanza che dopo 20 30 40 anni uno abbia assolto a tutte le funzioni del carcere.
la principale e' il recupero. per una societa', (insieme di persone che condividono gli stessi valori e operano per il vantaggio comune) aver eun membro di essa recuperato, e' una cosa positiva.
fondamentale anche la funzione di protezione, Un Rizzo in circolazione, e' cosa pericolosa, inaccettabile.
anche l'espiazione, l'affizione ha un suo valore. Hai sbagliato:Paghi. che tu non sia piu' pericoloso, ok, ma devi pagare per quello che hai fatto. Per dire, Tanzi, adesso che non guida piu' una multinazionale ma e' piu' o meno un semplice pensionato alla fine della sua vita, non danneggiera' piu' nessuno, ma deve in qualche modo pagare, avere una giusta punizione, non dico l'inferno, m aun minimo di purgatorio.
e la funzione di esempio e di ammonizione. per questo, non puoi dire: fate quel che volete, basta che poi vi pentite. uno deve temere la punizione. anceh per questo la prescrizione, la cancellazione del falso in bilancio e altri reati e' dannosa, non perche' si goda a vedere in carcere chi ruba, ma perche' se il carcere e' una prospettiva reale, magari, uno ci pensa su'.

come detto qui sopra, i carceri che meglio compiono l afunzioen di recupero, sono i meno "duri", quelli meno sovraffollati, quelli dove il condannato ha la possibilita' di imparare un lavoro, di rendersi utile, di istruirsi, di capire.
se prendi un mezzo sbandato e lo rinchiudi in una stanza 23 ore al giorno con altri 8 delinquenti, questi esce un delinquente incattivito con nuovi complici. ( come in Blow) Sono entrato in carcere con un diploma in spaccio di marijuana e sono uscito con un dottorato in cocaina... (si ricordava Bollate come esempio positivo).
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Nickognito »

ti sei risposto da solo.

Non sbaglieresti, se non fosse che esiste anche il fattore deterrente di cui tener conto.

Dubito che esista qualcuno che pensi ' uccido mia madre perche' tanto vado in prigione 35 anni, se mi dessero l' ergastolo non la ucciderei' Certo, se gli anni sono 5 o 10, invece, e' possibile.

In ogni caso la prevenzione e' sempre meglio della cura, il problema sta a monte, anche.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da tuborovescio »

Marco Rodella ha scritto:Per una volta, mi sento di dire che "i problemi sono ben altri".
Beh penso che evitare di trattare il prossimo come un animale sia un problema importante, o forse lo è la crisi che impedisce di cambiare macchina ogni 5 anni?
Poi credo che la maggior parte dei carcerati, se avessero avuto dalla vita metà delle occasioni avute da Rodella e da tutta MyMag, non sarebbe in prigione.
Magari è vero anche l'inverso, urge remake di Una poltrona per due per scoprirlo.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da gianlu »

L'esperienza più interessante della mia breve vita da prof era stata da commissario per gli esami di maturità, alla luce fra l'altro del fatto che ai candidati con alle spalle un regolare ciclo di studi si sommava pure una detenuta.
Quest'ultima, ottenuto il titolo di studio, una volta in libertà (pochi mesi dopo) avrebbe fruito di un posto di lavoro procuratole da una comunità di recupero.
Gli altri candidati: diploma in mano, pacca sulle spalle e...disoccupazione.
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da Rosewall »

tuborovescio ha scritto:
Marco Rodella ha scritto:Per una volta, mi sento di dire che "i problemi sono ben altri".
Beh penso che evitare di trattare il prossimo come un animale sia un problema importante
non è un problema importante, è il problema più importante.
E nella scala delle priorità di un paese civile, il fatto che migliaia di persone siano costrette a vivere in condizioni disumane è più grave di ogni considerazione riguardante la certezza della pena o la sicurezza sociale.
Ergo, se lo stato non è in grado di garantire ai suoi carcerati condizioni decenti (costruiremo, faremo...) deve farli uscire subito.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Il problema delle carceri

Messaggio da tuborovescio »

gianlu ha scritto:L'esperienza più interessante della mia breve vita da prof era stata da commissario per gli esami di maturità, alla luce fra l'altro del fatto che ai candidati con alle spalle un regolare ciclo di studi si sommava pure una detenuta.
Quest'ultima, ottenuto il titolo di studio, una volta in libertà (pochi mesi dopo) avrebbe fruito di un posto di lavoro procuratole da una comunità di recupero.
Gli altri candidati: diploma in mano, pacca sulle spalle e...disoccupazione.
"Una detenuta", chi era? Perchè era in carcere? Che famiglia aveva? Di sicuro una persona fortunatissima che poi si ritrovava persino un lavoro.
Se è così facile consigliamo a tutti i ragazzi di di rubare, spacciare, uccidere i genitori, poi arriveranno lavoro e notorietà televisiva.
è lo stesso discordo dei "negracci che ci rubano le case popolari". Che persone fortunate, invidiabili, magari a 40 anni dormono per la prima volta in una casa.
Prima stazione, dove non si contempla l'aiuto a chi è in difficoltà.
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