Naufragio all'Isola del Giglio
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
E una delle poche cose che distingue i coerenti dagli ipocriti, e non avere il perdono a portata di mano per qualsiasi nefandezza compiuta.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Ma Berlusconi non cantava sulle navi?
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Ok scusa, Pindaro come i giornalisti della NazionePINDARO ha scritto:Appunto, nessuno ha detto questo.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Beh quando uno viene colpito da una tragedia come questa non è abbastanza lucido per poter stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato. In ogni caso tenderebbe a prevalere il dolore piuttosto che il desiderio di vendetta.gianlu ha scritto:Ovvio che non accadrà, era solo per sottintendere come il perdono (indipendentemente dal fatto che sia o no la strada da prendere, stando ai convincimenti di ciascuno) sia difficile sia da mettere in atto che da predicare.taylorhawkins89 ha scritto:Chiuso in una stanza eh, come se i parenti delle vittime dopo quella tragedia avessero tempo da perdere con uno che commenta l'accaduto.
Questo comandante con la fisiognomica di Woodcook e l'accento alla Herbert Ballerina verrà processato e amen.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
si, si, certo, le vittime che perdonano il loro carnefice sono ipocriti, chi non lo fa e' coerente.PINDARO ha scritto:E una delle poche cose che distingue i coerenti dagli ipocriti, e non avere il perdono a portata di mano per qualsiasi nefandezza compiuta.
Ma come si fa, nel 2012, non dico a non riuscire a essere buoni, perdonare, ma almeno a desiderare di esserlo, a pensare che sia giusto. Davvero non mi capacita, davvero viviamo in una societa' schifosa. Dovrebbero essere cose che si danno per scontate. Vabbe', tristezza.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Siamo tutti colpevoli. E' colpa della societa'.wiper ha scritto: e' giusto che paghi anche la società se i fatti son questi.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
No, credo semplicemente che non possano esistere.Nickognito ha scritto:si, si, certo, le vittime che perdonano il loro carnefice sono ipocriti, chi non lo fa e' coerente.PINDARO ha scritto:E una delle poche cose che distingue i coerenti dagli ipocriti, e non avere il perdono a portata di mano per qualsiasi nefandezza compiuta.
Io non perdonerei mai se qualcuno facesse morire i miei migliori amici in quel modo.
E non perdonare non significa provar odio o voler vendicarsi.
Vudruf, vai fuori dalle palle , grazie.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Tirando le somme, tutti sono per il processo, tutti sono contro l'odio e la vendetta. L'unanimità si rompe solo sul perdono.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
E poi per "perdono a portata di mano" intendo il voler far credere di aver l'anima candida e la mente scevra da qualsiasi sentimento diverso dall'amore, la pace e la bontà.
E non mi sento così cattivo e di contribuire a rendere il mondo più triste se vorrei che quel capitano mio capitano si facesse 20 anni di carcere.
Vorrei mi abbattesero se scrivessi che "dai, perdoniamolo , uccidiamo il vitello grasso e con qualche ora di volontariato avrà espiato le sue colpe. In fondo, mica l'ha fatto apposta".
E non mi sento così cattivo e di contribuire a rendere il mondo più triste se vorrei che quel capitano mio capitano si facesse 20 anni di carcere.
Vorrei mi abbattesero se scrivessi che "dai, perdoniamolo , uccidiamo il vitello grasso e con qualche ora di volontariato avrà espiato le sue colpe. In fondo, mica l'ha fatto apposta".
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
PINDARO ha scritto: Vudruf, vai fuori dalle palle , grazie.
Woodruff ha scritto:Anche Pindaro meritava di vincere. Ha uno stile di scrittura chiaro e scurrile
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Io non devo intervenire, giusto ?gianlu ha scritto:Tirando le somme, tutti sono per il processo, tutti sono contro l'odio e la vendetta. L'unanimità si rompe solo sul perdono.
No, perchè nel 2012 non possiamo ancora parlare di pena capitale, è una cosa da Medioevo, giusto ?
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
mah...io fossi la mamma di Daiana se lo avessi fra le mani due belle martellate gliele tirerei, Nickognito e Gios invece fosse figlia loro gli darebbero una pacca sulla spalla e direbbero "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza" e se ne andrebbero con un sorriso mesto.gianlu ha scritto: tutti sono contro l'odio e la vendetta.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Mi fa piacere che le mie due righe abbiano introdotto altre possibilità.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Naturalmente Schettino merita tutto il biasimo possibile, se i fatti lo soverchieranno, e tutta la pena immaginabile, se la giustizia valuterà il caso, tuttavia come al solito mi sentirei di essere in prima persona un po' più prudente, non fosse altro perché mi sento fatto di polvere e argilla.PINDARO ha scritto:Appunto, si sta rasentando il ridicolo.balbysauro ha scritto:
i morti sono tutti sulla sua coscienza
e fatemi una cortesia, in amicizia
non rispondetemi con qualche cagata tratta da Matteo o Giovanni o dal Libro di Ezechiele, eh
Nemmeno riuscire a dire "questo criminale merita 20 anni di carcere", no.
Porgi l'altra guancia, l'amore, caino, Lord Jim, Tom Joad, Gino e Michele.
Ma andate un po' tutti a cagare.
Mi limitavo in ultimo all'osservazione che forse cercare di diventare l'altro, quando l'altro sembra essere stato uno sciocco, un peccatore, uno sprovveduto, un vigliacco, un assassino possa essere un utile esercizio per capire a fondo le cose, ed appurare meglio la verità, piacevole o meno che sia.
E' quanto fa Conrad, in fondo, proprio con Lord Jim (mi scuseranno i due sublimi battutisti, il cui zelo e la cui perseverante schiettezza sono ammirevoli, se tiro in ballo di nuovo Lord Jim. In effetti i loro interventi sono molto più interessanti del ricordare di quanto scrisse un romanziere meno dotato di loro in estensione e acume di pensiero su un tale che abbandonò la nave, e di quello che provò dopo: caso questo molto distante da quello in questione. Wudfruf, non so chi tu sia, ma sono che mandarti a càgare è una cosa del tutto puntuale e giustificata).
Ultima modifica di Gios il mar gen 17, 2012 3:19 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
e nickognito aggiungerebbe che Schettino non poteva decidere diversamente, in nessun secondo, perchè ogni singola azione della sua vita è già scrittaklaus ha scritto:mah...io fossi la mamma di Daiana se lo avessi fra le mani due belle martellate gliele tirerei, Nickognito e Gios invece fosse figlia loro gli darebbero una pacca sulla spalla e direbbero "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza" e se ne andrebbero con un sorriso mesto.gianlu ha scritto: tutti sono contro l'odio e la vendetta.
e poi chi siamo noi per sapere quale sia la volontà di Dio? così aggiungiamo anche gios
ma cosa c'entra? si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, non chi, per pararsi il culo, ha di fatto ucciso una trentina di personeNickognito ha scritto:Ma come si fa, nel 2012, non dico a non riuscire a essere buoni, perdonare, ma almeno a desiderare di esserlo, a pensare che sia giusto. Davvero non mi capacita, davvero viviamo in una societa' schifosa. Dovrebbero essere cose che si danno per scontate. Vabbe', tristezza.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
e allora se credi che non esistano cose che si verificano milioni di volte, direi che posso tacere.PINDARO ha scritto: No, credo semplicemente che non possano esistere..
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
ma figuriamoci, nessuno ha detto questo, ma falla finita.PINDARO ha scritto:E poi per "perdono a portata di mano" intendo il voler far credere di aver l'anima candida e la mente scevra da qualsiasi sentimento diverso dall'amore, la pace e la bontà.
".
Gios ha parlato in italiano, e la parola perdono esiste sul dizionario.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
"In quell'inferno ci siamo aiutati"
Il vicesindaco e gli ultimi sulla nave
Quando la Costa Concordia e i suoi quattromila passeggeri è stata tranciata dallo scoglio, "nessuno ha sentito niente" racconta Pellegrini. "Io ero dall'altra parte dell'isola". Il Giglio a gennaio è vuoto, tranquillo, la gente a quell'ora era nelle case, fuori il gelo. La nave è passata vicino alla costa. "Troppo vicino. Succede a volte. Ma mai così", continua il vice sindaco. Quando la gente ha cominciato a sbarcare nel piccolo porto, ha deciso di andare a bordo per dare una mano. "Sono montato sul primo tender da solo, d'accordo col sindaco che rimaneva qua a gestire l'affluenza. Volevo salire sulla in nave per coordinare il trasporto delle persone, il nostro porto è piccolo, all'inizio volevo cercare un collegamento con qualche ufficiale, volevo arrivare come carica istituzionale, ma una volta salito, non ho trovato nessuno" dice parlando con accento toscano, interrotto da altre persone che gli chiedono cose. L'isola è ancora scossa, è stata svegliata di notte, ha aperto case negozi, chiese. Ha dato coperte, ha reagito come poteva, accolto, riscaldato, nutrito.
"E' gente di mare, che il mare lo conosce. Devo ringraziarla la nostra gente, devo farlo di cuore", si interrompe. Poi ricomincia. "Sono arrivato dal lato destro della nave e sono salito. C'era confusione, la gente cercava di scendere, si accalcava, voleva raggiungere la terra. All'inizio ho cercato qualche ufficiale, ma poi non ho visto nessuno. Non c'era molta professionalità, dell'equipaggio vedevo soprattutto commissari, era difficile perfino farsi capire. Così ho passato i primi venti minuti, a cercare. Ma mancava una guida, la gente era da sola, quando ho capito che gli ufficiali non li avrei raggiunti, ho cominciato a caricare da solo la gente sui tender". La situazione da quel lato della nave si è tranquillizzata in breve "i tender alla fine scendevano quasi vuoti" racconta, "non c'era più pericolo da quella parte".
Ma dall'altra sì. Sul lato opposto la nave si stava inclinando. L'acqua aveva raggiunto i corridoi. "A sinistra c'era il dramma" continua Pellegrini. "Era buio, le pareti erano diventate i pavimenti, i corridoi erano allagati, ma dentro, al chiuso, in trappola, c'erano quasi 500 persone, non riesco a fare una stima, ma erano perse, nel panico, si tenevano alle pareti che ormai erano di traverso. Scivolavano. Nella confusione ho trovato una scaletta. L'aveva messa un ufficiale, anche il solo che ho trovato. Un ragazzo che veramente ha salvato la vita a tante persone. Ma dopo quella notte non l'ho più visto, lo devo ringraziare".
Sul lato sinistro si sono ritrovati in quattro. Pellegrini, il giovane ufficiale, un dottore e un commissario. Sono stati loro a salvare oltre cinquecento persone. Non sono andati via finché dalla nave non sono scesi tutti. "La gente urlava, si urlava addosso. Si spingeva, scavalcava bambini, anziani. Avevano tutti paura. Insieme all'ufficiale abbiamo cercato di metterli in fila, abbiamo dato loro un piano da seguire. Li portavamo alla scaletta, per farli passare. Ma l'acqua continuava a salire. Col dottore e il commissario li abbiamo presi e portati sulla parte alta della nave. Devi immaginare, c'erano persone anziane che si muovevano piano, dovevamo spostarli sulla ringhiera di notte, col freddo, c'era buio. Non ce l'avremmo fatta se non fossimo stati una squadra, improvvisata, ma una vera squadra", racconta. I nomi li conosce per averli chiamati in quelle ore di confusione. Voci su altre voci. Non è sicuro. Ripete solo "l'ufficiale, il dottore, il commissario". Li ringrazia, lo fa continuamente. Perché sa lo sforzo e l'importanza di un aiuto, lucido, e coraggioso.
"Nell'acqua alla fine abbiamo trovato 8, forse 9 persone che non riuscivano a passare. Erano le ultime però. E' stato lo sforzo finale, le abbiamo tirate su a mano, spinte verso l'alto con la corda, c'era una ragazza ferita asiatica ma col dottore siamo riusciti a far passare tutti. Quando sono stati all'aria aperta il panico si è calmato. Una volta fuori tutti hanno capito che c'era speranza, che c'erano i tender, che sarebbero riusciti a toccare terra. Così abbiamo anche avuto il tempo di coordinare la discesa, di riscaldarli con un gommone che abbiamo fatto a pezzi e trasformato in una specie di coperta. Poi abbiamo fatto altre due ispezioni per vedere se c'era ancora qualcuno sotto, per due volte, per essere sicuri. E alla fine siamo andati via", continua.
I tender hanno portato le persone sull'isola. Quattromila persone infreddolite. "Quelli della nave non sapevano neanche bene guidarli. E' venuta la gente del Giglio a farlo. E' gente di mare. A me piace la vigna.. Ma loro sono uomini di porto", dice Pellegrini. L'ufficiale, il dottore, il commissario e il vicesindaco sono scesi per ultimi. Non insieme, ma insieme alle persone che avevano aiutato, alle 5 di una mattina grigia.
"A terra al dottore ho offerto una birra. Gliel'avevo promessa mentre eravamo sulla nave. Ma dopo non l'ho più visto. Neanche gli altri tre". Il Giglio ha ospitato tutti, tranne gli ufficiali della Costa Concordia, "loro li hanno portati subito nelle caserme", spiega. E sulla rotta della nave non ha niente da dire. "Non si sa perché hanno fatto questo. Non c'era nessuno da omaggiare, nulla da vedere a terra.. Non si sa perché si sono avvicinati così all'isola. La gente di bordo non stava neanche sulle passeggiate, stavano a cena, faceva troppo freddo, non si sa perché hanno fatto così. E' difficile capirlo", ripete e il suo è un dubbio che suona vero, senza accuse, né polemiche. Poi cambia discorso, torna a ringraziare l'ufficiale, il dottore e il commissario. "Mi piacerebbe trovarli" dice, "da solo non avrei mai potuto fare nulla. Insieme ci siamo dati coraggio".
Il vicesindaco e gli ultimi sulla nave
Quando la Costa Concordia e i suoi quattromila passeggeri è stata tranciata dallo scoglio, "nessuno ha sentito niente" racconta Pellegrini. "Io ero dall'altra parte dell'isola". Il Giglio a gennaio è vuoto, tranquillo, la gente a quell'ora era nelle case, fuori il gelo. La nave è passata vicino alla costa. "Troppo vicino. Succede a volte. Ma mai così", continua il vice sindaco. Quando la gente ha cominciato a sbarcare nel piccolo porto, ha deciso di andare a bordo per dare una mano. "Sono montato sul primo tender da solo, d'accordo col sindaco che rimaneva qua a gestire l'affluenza. Volevo salire sulla in nave per coordinare il trasporto delle persone, il nostro porto è piccolo, all'inizio volevo cercare un collegamento con qualche ufficiale, volevo arrivare come carica istituzionale, ma una volta salito, non ho trovato nessuno" dice parlando con accento toscano, interrotto da altre persone che gli chiedono cose. L'isola è ancora scossa, è stata svegliata di notte, ha aperto case negozi, chiese. Ha dato coperte, ha reagito come poteva, accolto, riscaldato, nutrito.
"E' gente di mare, che il mare lo conosce. Devo ringraziarla la nostra gente, devo farlo di cuore", si interrompe. Poi ricomincia. "Sono arrivato dal lato destro della nave e sono salito. C'era confusione, la gente cercava di scendere, si accalcava, voleva raggiungere la terra. All'inizio ho cercato qualche ufficiale, ma poi non ho visto nessuno. Non c'era molta professionalità, dell'equipaggio vedevo soprattutto commissari, era difficile perfino farsi capire. Così ho passato i primi venti minuti, a cercare. Ma mancava una guida, la gente era da sola, quando ho capito che gli ufficiali non li avrei raggiunti, ho cominciato a caricare da solo la gente sui tender". La situazione da quel lato della nave si è tranquillizzata in breve "i tender alla fine scendevano quasi vuoti" racconta, "non c'era più pericolo da quella parte".
Ma dall'altra sì. Sul lato opposto la nave si stava inclinando. L'acqua aveva raggiunto i corridoi. "A sinistra c'era il dramma" continua Pellegrini. "Era buio, le pareti erano diventate i pavimenti, i corridoi erano allagati, ma dentro, al chiuso, in trappola, c'erano quasi 500 persone, non riesco a fare una stima, ma erano perse, nel panico, si tenevano alle pareti che ormai erano di traverso. Scivolavano. Nella confusione ho trovato una scaletta. L'aveva messa un ufficiale, anche il solo che ho trovato. Un ragazzo che veramente ha salvato la vita a tante persone. Ma dopo quella notte non l'ho più visto, lo devo ringraziare".
Sul lato sinistro si sono ritrovati in quattro. Pellegrini, il giovane ufficiale, un dottore e un commissario. Sono stati loro a salvare oltre cinquecento persone. Non sono andati via finché dalla nave non sono scesi tutti. "La gente urlava, si urlava addosso. Si spingeva, scavalcava bambini, anziani. Avevano tutti paura. Insieme all'ufficiale abbiamo cercato di metterli in fila, abbiamo dato loro un piano da seguire. Li portavamo alla scaletta, per farli passare. Ma l'acqua continuava a salire. Col dottore e il commissario li abbiamo presi e portati sulla parte alta della nave. Devi immaginare, c'erano persone anziane che si muovevano piano, dovevamo spostarli sulla ringhiera di notte, col freddo, c'era buio. Non ce l'avremmo fatta se non fossimo stati una squadra, improvvisata, ma una vera squadra", racconta. I nomi li conosce per averli chiamati in quelle ore di confusione. Voci su altre voci. Non è sicuro. Ripete solo "l'ufficiale, il dottore, il commissario". Li ringrazia, lo fa continuamente. Perché sa lo sforzo e l'importanza di un aiuto, lucido, e coraggioso.
"Nell'acqua alla fine abbiamo trovato 8, forse 9 persone che non riuscivano a passare. Erano le ultime però. E' stato lo sforzo finale, le abbiamo tirate su a mano, spinte verso l'alto con la corda, c'era una ragazza ferita asiatica ma col dottore siamo riusciti a far passare tutti. Quando sono stati all'aria aperta il panico si è calmato. Una volta fuori tutti hanno capito che c'era speranza, che c'erano i tender, che sarebbero riusciti a toccare terra. Così abbiamo anche avuto il tempo di coordinare la discesa, di riscaldarli con un gommone che abbiamo fatto a pezzi e trasformato in una specie di coperta. Poi abbiamo fatto altre due ispezioni per vedere se c'era ancora qualcuno sotto, per due volte, per essere sicuri. E alla fine siamo andati via", continua.
I tender hanno portato le persone sull'isola. Quattromila persone infreddolite. "Quelli della nave non sapevano neanche bene guidarli. E' venuta la gente del Giglio a farlo. E' gente di mare. A me piace la vigna.. Ma loro sono uomini di porto", dice Pellegrini. L'ufficiale, il dottore, il commissario e il vicesindaco sono scesi per ultimi. Non insieme, ma insieme alle persone che avevano aiutato, alle 5 di una mattina grigia.
"A terra al dottore ho offerto una birra. Gliel'avevo promessa mentre eravamo sulla nave. Ma dopo non l'ho più visto. Neanche gli altri tre". Il Giglio ha ospitato tutti, tranne gli ufficiali della Costa Concordia, "loro li hanno portati subito nelle caserme", spiega. E sulla rotta della nave non ha niente da dire. "Non si sa perché hanno fatto questo. Non c'era nessuno da omaggiare, nulla da vedere a terra.. Non si sa perché si sono avvicinati così all'isola. La gente di bordo non stava neanche sulle passeggiate, stavano a cena, faceva troppo freddo, non si sa perché hanno fatto così. E' difficile capirlo", ripete e il suo è un dubbio che suona vero, senza accuse, né polemiche. Poi cambia discorso, torna a ringraziare l'ufficiale, il dottore e il commissario. "Mi piacerebbe trovarli" dice, "da solo non avrei mai potuto fare nulla. Insieme ci siamo dati coraggio".
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
no, caro amico, la profondità del mio pensiero vale un decimo del tuo, figuriamoci rispetto a quello di ConradGios ha scritto:Naturalmente Schettino merita tutto il biasimo possibile, se i fatti lo soverchieranno, e tutta la pena immaginabile, se la giustizia valuterà il caso, tuttavia come al solito mi sentirei di essere in prima persona un po' più prudente, non fosse altro perché io sono polvere e argilla.PINDARO ha scritto:Appunto, si sta rasentando il ridicolo.balbysauro ha scritto:
i morti sono tutti sulla sua coscienza
e fatemi una cortesia, in amicizia
non rispondetemi con qualche cagata tratta da Matteo o Giovanni o dal Libro di Ezechiele, eh
Nemmeno riuscire a dire "questo criminale merita 20 anni di carcere", no.
Porgi l'altra guancia, l'amore, caino, Lord Jim, Tom Joad, Gino e Michele.
Ma andate un po' tutti a cagare.
Mi limitavo in ultimo all'osservazione che forse cercare di diventare l'altro, quando l'altro sembra essere stato uno sciocco, un peccatore, uno sprovveduto, un vigliacco, un assassino possa essere un utile esercizio per capire a fondo le cose, ed appurare meglio la verità, piacevole o meno che sia.
E' quanto fa Conrad, in fondo, proprio con Lord Jim (mi scuseranno i due sublimi battutisti, il cui zelo e la cui perseverante schiettezza sono ammirevoli, se tiro in ballo di nuovo Lord Jim. In effetti i loro interventi sono molto più interessanti del ricordare di quanto scrisse un romanziere meno dotato di loro in estensione e acume di pensiero su un tale che abbandonò la nave, e di quello che provò dopo: caso questo molto distante da quello in questione. Wudfruf, non so chi tu sia, ma sono che mandarti a càgare è una cosa del tutto puntuale e giustificata).
tuttavia le implicazioni psicologiche che hanno turbato e turberanno il sensibile animo del comandante Schettino, se messe su carta, sarebbero utili nel mio bagno
e sono, fuor di battuta, risibili, nei confronti dei turbamenti di decine di persone e dei loro familiari, amici, congiunti
amen e osanna
Ultima modifica di balbysauro il mar gen 17, 2012 3:23 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Caro balby, questo non è perdono, e non richiede nessuna capacità straordinaria, ma solo un po' di buonsenso e mitezza. La cosa scandalosa del perdono è che vuoi perdonare chi ha sbagliato sapendo di fare il male, in piena volontà e consapevolezza.balbysauro ha scritto:si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, non chi, per pararsi il culo, ha di fatto ucciso una trentina di persone
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Ma cosa c' entra. Nickognito magari lo ucciderebbe con un fiocina negli occhi. Nickognito sbaglia tante cose. Ma mica se ne vanta e dice che non esiste alternativa.klaus ha scritto: Nickognito e Gios invece fosse figlia loro gli darebbero una pacca sulla spalla e direbbero "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza" e se ne andrebbero con un sorriso mesto.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
è un concetto di perdono che non mi appartiene, mi dispiaceGios ha scritto:Caro balby, questo non è perdono, e non richiede nessuna capacità straordinaria, ma solo un po' di buonsenso e mitezza. La cosa scandalosa del perdono è che vuoi perdonare chi ha sbagliato sapendo di fare il male, in piena volontà e consapevolezza.balbysauro ha scritto:si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, non chi, per pararsi il culo, ha di fatto ucciso una trentina di persone
capisco che tu distingui il perdono della vittima dalla colpa del carnefice, e che entrambe le cose possono coesistere (il carnefice può essere perdonato e ciò nonostante dovrà scontare la sua colpa), ma ognuno è responsabile delle proprie azioni
e parlandone, da terzi, su un forum, stiamo un po' tutti facendo i giudici
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
vabbe', ci rinuncio.balbysauro ha scritto:
ma cosa c'entra? si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, n
e si ama una donna solo se e' 90-60-90, se no la si butta in un vulcano.
Potrei capire un ' si perdona chi si pente' , ma no, qui si intende il perdono per i santi a cui e' capitato per sbaglio di fare accidentalmente qualcosa di male. E vorrei vedere!!
Io ti regalo un pacco con 100mila euro, il fattorino portandotelo inciampa e ti fa cadere cosi' che ti spacchi la testa. Ma tu mi perdoni. E vorrei vedere!!!
Ultima modifica di Nickognito il mar gen 17, 2012 3:29 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
di solito a vantarsi è chi perdona, non chi condanna. non ce l'ho con giós nello specifico. spiace che si sia arrivati ad esacerbare gli animi (si fa per dire) tra noi, per una questione che drovebbe avere pochissimi punti di vista.
Ultima modifica di Pindaro il mar gen 17, 2012 3:29 pm, modificato 1 volta in totale.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Spero che il comandante Schettino possa riflettere sui turbamenti del proprio animo in una stanza piccola e buia per una trentina d'anni...
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
a vantarsi? cosa c' entra il vantarsi con condanna e perdono? A me non dispiace esacerbare gli animi, perche' preferisco far capire quanto per me qualcosa e' importante. Ma purtroppo non vi condanno per questo. Qyuindi forse mi vantoPINDARO ha scritto:di solito a vantarsi è chi perdona, non chi condanna. .
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Gios ha scritto:Caro balby, questo non è perdono, e non richiede nessuna capacità straordinaria, ma solo un po' di buonsenso e mitezza. La cosa scandalosa del perdono è che vuoi perdonare chi ha sbagliato sapendo di fare il male, in piena volontà e consapevolezza.balbysauro ha scritto:si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, non chi, per pararsi il culo, ha di fatto ucciso una trentina di persone
Caro Gios, se un parente vuole perdonare un assassino di un suo caro, padronissimo di farlo e, per quel poco che conta, avrà la mia massima ammirazione, perchè io non ne sarei capace.
Detto questo, uno stato non ha il dovere di perdonare, bensì di giudicare. Se Schettino risulterà colpevole anche solo per la metà dei suoi addebiti, dovrà essere giudicato molto duramente (non ti dico neppure qual è il mio concetto di "duramente", ma va bene lo stesso); anche se arrivassero tutti i parenti e tutti i sopravvissuti con un cero in mano chiedendone il perdono.
Mi spiace tanto, ma io la vedo così.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Tra l' altro non sono affatto cio' che vorrei essere. Fossi Dio, terrei in uan stanza buja a riflettere tutti quelli che non perdonano per qualche millennio per quando sono stati cattivi, deboli e codardi. E in una vita qualche cosa la troverei, vedrete. (Intendiamoci, dico quelli che non perdonano come principio di vitas, non in quanto vittime di una disgrazia)
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
perche', Gios ha mai detto il contrario?Marco Rodella ha scritto: Detto questo, uno stato non ha il dovere di perdonare, bensì di giudicare. ì.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
non ci capiamo, o forse mi sono espresso male io. paceNickognito ha scritto:a vantarsi? cosa c' entra il vantarsi con condanna e perdono? A me non dispiace esacerbare gli animi, perche' preferisco far capire quanto per me qualcosa e' importante. Ma purtroppo non vi condanno per questo. Qyuindi forse mi vantoPINDARO ha scritto:di solito a vantarsi è chi perdona, non chi condanna. .
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
...boh mi pareva di capite che tu avresti agito così...evidentemente ho frainteso.Nickognito ha scritto:Ma cosa c' entra. Nickognito magari lo ucciderebbe con un fiocina negli occhi. Nickognito sbaglia tante cose. Ma mica se ne vanta e dice che non esiste alternativa.klaus ha scritto: Nickognito e Gios invece fosse figlia loro gli darebbero una pacca sulla spalla e direbbero "Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza" e se ne andrebbero con un sorriso mesto.
Io da parnte delle vittime odieri quell'uomo e vorrei averlo per le mani 5 minuti, da osservatore lo detesto e vorrei che si facesse almeno 15 anni (davvero) di carcere.
Sul perdono: non so neanche capire a cosa serve il perdono di una persona che non vedrai mai più in vita tua, il perdono se esiste lo puoi esperire solo dovendo convivere con colui che ti ha danneggiato.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
come (forse) sai sono agli antipodi del tuo concetto di libero arbitrioNickognito ha scritto:vabbe', ci rinuncio.balbysauro ha scritto:
ma cosa c'entra? si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, n
e si ama una donna solo se e' 90-60-90, se no la si butta in un vulcano.
Potrei capire un ' si perdona chi si pente' , ma no, qui si intende il perdono per i santi a cui e' capitato per sbaglio di fare accidentalmente qualcosa di male. E vorrei vedere!!
Io ti regalo un pacco con 100mila euro, il fattorino portandotelo inciampa e ti fa cadere cosi' che ti spacchi la testa. Ma tu mi perdoni. E vorrei vedere!!!
per me chi sbaglia, paga
se ha un attenuante, paga di meno
il perdono è un'altra cosa, e non essendo io parte in causa nella faccenda, non ho nulla da perdonare
per te una società fatta di "perdonatori" è auspicabile, forse hai una visione dell'essere umano migliore della mia
per me una società di "perdonatori" è alla mercè di furbi e delinquenti
la donna formosa ed il fattorino sono esempi che non capisco, giuro
il fattorino che inciampando mi fa rompere la testa lo perdono se è inciampato sul mio gatto o se ha avuto un malore
se invece è inciampato perchè, mentre mi consegnava il tuo pacco, stava parlando al telefono saltellando bendato su una gamba dopo mezza dozzina di Martini non lo perdono, quando mi riprendo dalla testa spaccata lo vado a cercare
tu, in ogni caso, sarai ringraziato dei 100.000 euro
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
ma pure chi è meno restio a perdonare in casi come questi merita millenni di cella buia? preparo 64 giga di musica, in tal caso. per ammazzare il tempo
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
spero per te che i parenti del tempo ti perdoninoPINDARO ha scritto:ma pure chi è meno restio a perdonare in casi come questi merita millenni di cella buia? preparo 64 giga di musica, in tal caso. per ammazzare il tempo
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
quello che ho detto, credo che gios voglia introdurre il "punto di vista" cattolicoNickognito ha scritto:perche', Gios ha mai detto il contrario?Marco Rodella ha scritto: Detto questo, uno stato non ha il dovere di perdonare, bensì di giudicare. ì.
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
No no, tu hai uno stile di scrittura chiaro.PINDARO ha scritto: non ci capiamo, o forse mi sono espresso male io.
A ridateme er mi vecchio nick Sono ferribotte
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
spero anche il tuo psichiatra ci veda chiaro.Woodruff ha scritto:No no, tu hai uno stile di scrittura chiaro.PINDARO ha scritto: non ci capiamo, o forse mi sono espresso male io.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Non mi pare che in qualche cosa che ho scritto ci sia qualcosa che metta in dubbio quanto dici qui, giustamente.Marco Rodella ha scritto:Gios ha scritto:Caro balby, questo non è perdono, e non richiede nessuna capacità straordinaria, ma solo un po' di buonsenso e mitezza. La cosa scandalosa del perdono è che vuoi perdonare chi ha sbagliato sapendo di fare il male, in piena volontà e consapevolezza.balbysauro ha scritto:si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, non chi, per pararsi il culo, ha di fatto ucciso una trentina di persone
Caro Gios, se un parente vuole perdonare un assassino di un suo caro, padronissimo di farlo e, per quel poco che conta, avrà la mia massima ammirazione, perchè io non ne sarei capace.
Detto questo, uno stato non ha il dovere di perdonare, bensì di giudicare. Se Schettino risulterà colpevole anche solo per la metà dei suoi addebiti, dovrà essere giudicato molto duramente (non ti dico neppure qual è il mio concetto di "duramente", ma va bene lo stesso); anche se arrivassero tutti i parenti e tutti i sopravvissuti con un cero in mano chiedendone il perdono.
Mi spiace tanto, ma io la vedo così.
Anche in questo caso si tratta di carenza di immaginazionePINDARO ha scritto:No, credo semplicemente che non possano esistere.
Ultima modifica di Gios il mar gen 17, 2012 4:29 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Col Sauro(N)balbysauro ha scritto:come (forse) sai sono agli antipodi del tuo concetto di libero arbitrioNickognito ha scritto:vabbe', ci rinuncio.balbysauro ha scritto:
ma cosa c'entra? si perdona chi ha sbagliato pensando di fare il giusto, n
e si ama una donna solo se e' 90-60-90, se no la si butta in un vulcano.
Potrei capire un ' si perdona chi si pente' , ma no, qui si intende il perdono per i santi a cui e' capitato per sbaglio di fare accidentalmente qualcosa di male. E vorrei vedere!!
Io ti regalo un pacco con 100mila euro, il fattorino portandotelo inciampa e ti fa cadere cosi' che ti spacchi la testa. Ma tu mi perdoni. E vorrei vedere!!!
per me chi sbaglia, paga
se ha un attenuante, paga di meno
il perdono è un'altra cosa, e non essendo io parte in causa nella faccenda, non ho nulla da perdonare
per te una società fatta di "perdonatori" è auspicabile, forse hai una visione dell'essere umano migliore della mia
per me una società di "perdonatori" è alla mercè di furbi e delinquenti
la donna formosa ed il fattorino sono esempi che non capisco, giuro
il fattorino che inciampando mi fa rompere la testa lo perdono se è inciampato sul mio gatto o se ha avuto un malore
se invece è inciampato perchè, mentre mi consegnava il tuo pacco, stava parlando al telefono saltellando bendato su una gamba dopo mezza dozzina di Martini non lo perdono, quando mi riprendo dalla testa spaccata lo vado a cercare
tu, in ogni caso, sarai ringraziato dei 100.000 euro
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio
Tra il vivere nell'immaginazione e avere immaginazione, c'è una piccola differenza, amico Gìos.Gios ha scritto:
Anche in questo caso si tratta di carenza di immaginazione
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag