Naufragio all'Isola del Giglio

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Gios
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

PINDARO ha scritto:
Gios ha scritto:
Anche in questo caso si tratta di carenza di immaginazione ;)
Tra il vivere nell'immaginazione e avere immaginazione, c'è una piccola differenza, amico Gìos.
Ma, vedi, in primo luogo si tratta di carenza di immaginazione, secondariamente è anche carenza di ragione.

Quando ci si trova davanti ad un'opera d'arte, si rimane stupiti del fatto che qualcuno possa concepire La Nascita di Venere, o la Divina Commedia. Eppure qualcuno non solo l'ha concepita, ma anche realizzata. In questo processo c'è stato del genio, ma anche studio, applicazione, fatica, sacrificio, e grazia. Questo porta in noi stupore e reverenza. Dubito che negheresti che Botticelli abbia dipinto la Nascita di Venere, o Dante scritto la Divina Commedia: sono sicuro del fatto che tu non abbia mai sentito in te la tensione per dipingere la Nascita di Venere, o scrivere la Divina Commedia. Eppure un'altra creatura umana l'ha fatto.

Ecco, potresti immaginare il perdono di un carnefice da parte di una persona che ne ha subito la brutalità (direttamente, o indirettamente) come un'opera d'arte della morale. Non è detto che quel qualcuno abbia perdonato immediatamente e totalmente (è possibile anche questo caso, e non da escludere) ma è possibile che l'abbia fatto grazie ad uno studio precedente, l'applicazione, la fatica, il sacrificio, la grazia. Tu potresti non sentire mai questa tensione (ma chi lo sa? persone peggiori di te si sono comportate eroicamente, in alcune circostanze) ma neppure puoi negare l'immaginazione razionale che qualcuno possa averla.

Il meccanismo "non credo sia possibile, perché io..." è quasi sempre pericoloso, e rischia di chiudere la nostra mente e il nostro cuore in vie anguste.

Si ritiene impossibile che qualcuno possa vivere in castità, perché non si crede nella castità. Quindi: lo si deride.
Si ritiene impossibile che qualcuno possa volere portare la guerra in Europa dopo solo vent'anni, perché non si crede nel diavolo. Quindi: si firmano dei trattati a Monaco.
Si ritiene impossibile che qualcuno possa sacrificare la vita per un amico, perché non si ritiene capaci di sacrificare la vita di un amico. Quindi: si ipotizzano secondi fini.
Si ritiene impossibile che un comandante di nave possa essere tanto disgraziato da compiere una leggerezza dietro l'altro. Quindi: gli si concede il comando di una nave lunga tre campi da calcio.

Sia nel bene, che nel male, forse non si dovrebbe restringere il campo del possibile a sé stessi, ecco.
Pindaro
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Pindaro »

Gios ha scritto:
Si ritiene impossibile che qualcuno possa vivere in castità, perché non si crede nella castità. Quindi: lo si deride.
Dai, povero Vudruf.
Basta infierire su di lui.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Nickognito
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

balbysauro ha scritto:
come (forse) sai sono agli antipodi del tuo concetto di libero arbitrio
per me chi sbaglia, paga
se ha un attenuante, paga di meno

il perdono è un'altra cosa, e non essendo io parte in causa nella faccenda, non ho nulla da perdonare

per te una società fatta di "perdonatori" è auspicabile, forse hai una visione dell'essere umano migliore della mia
per me una società di "perdonatori" è alla mercè di furbi e delinquenti


la donna formosa ed il fattorino sono esempi che non capisco, giuro
il fattorino che inciampando mi fa rompere la testa lo perdono se è inciampato sul mio gatto o se ha avuto un malore
se invece è inciampato perchè, mentre mi consegnava il tuo pacco, stava parlando al telefono saltellando bendato su una gamba dopo mezza dozzina di Martini non lo perdono, quando mi riprendo dalla testa spaccata lo vado a cercare
tu, in ogni caso, sarai ringraziato dei 100.000 euro :)
hai detto che perdoni chi ti ha fatto un torto non volendo. Beh, dicevo, ci mancherebbe solo non perdonare chi ti da del male senza volertelo fare!

la societa´di gente che perdona non implica che lo stato non giudichi,. Sono cose diverse e siamo tutti d´accordo che schettino se ne vada a lungo in galera.

chiaro che non sei parte della vicenda e nond evi perdonare tu, ma tu puoi comprendere un assassino. Puoi fare quella cosa banale che si fa in un film o in un libro, Certo, puoi leggere anche delitto e castigo e dire ´che cazzata, lui e´un cattivo, non me ne frega nulla di questo romanzo´ o pensare che vale solo per un libro o un film.

Di fatto pero´, cercare di comprendere qualcuno, porsi dal suo puntio di vista, pur mandandolo inc arcere, fa sempre bene a tutti e non significa per nulla giustificare quello che fa e dire ´eh, vabbe´pazienza´. Puo´essere difficile farlo e porsi cosi´, ma e´per me giusto fare e porsi cosi´, provare a farlo. Capisco che tu la possa pensare diversamente, per me puoi anche pensare che affondare una nave sia cosa buona e giusta. Ma in quel caso mi sembra normale che io con veemenza dica ´no, non e´giusto!´.

Per me una societa´che nonc rede nel perdono e´come una societa che crede nella schiavitu´, nella supremazia di una razza o nella violenza come bene. E´lo stesso livello di gravita´e sono affranto che non sia automatica questa concezione, culturalmente, in ogni persona di buon senno ed animo.

Sul libero arbitrio non sono cosi´convinto che tu la pensi diversamente da me, in realta´, Ma anche se cosi´fosse, sei abbastanza giovane, spero, perche´la scienza di convinca del contrario :)

c.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:Tra l' altro non sono affatto cio' che vorrei essere. Fossi Dio, terrei in uan stanza buja a riflettere tutti quelli che non perdonano per qualche millennio per quando sono stati cattivi, deboli e codardi. E in una vita qualche cosa la troverei, vedrete. (Intendiamoci, dico quelli che non perdonano come principio di vitas, non in quanto vittime di una disgrazia)
In ogni caso immagino che, perdono o no, siamo tutti d'accordo che Schettino rimanga in prigione fino alla fine degli anni 20 sia per espiare che come esempio per i futuri capitani. Spero che almeno su questo non ci siano discussioni.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

sono d´accordo
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Albornoz »

Chissà il sangue freddo dei topi nel lasciare la nave che affonda. Avranno di certo data la precedenza al capitano della Costa-Concordia. E se questo gesto di fellonia – degno di uno scafista clandestino – sta tanto turbando tutti, una parola in più rispetto all’esercizio delle virtù si dovrebbe pur dire perché – alla fine – sempre una ne occorre, una che le raccoglie tutte contenente il coraggio, la generosità, la misericordia, lo sprezzo e l’efficienza, anche tecnica. Ed è la virtù militare che l’odierno mondo dei diritti, e dei desideri che si fanno diritti, ha relegato nella spazzatura della storia O nelle famose fogne.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Pietrangelo Buttafuoco

Approvo.
Altro che doloso colposo; non stavi a bordo non mi interessa il perchè, nè se hai fatto apposta o meno (quello lo racconti al confessore); fucilazione.
Gios
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:Tra l' altro non sono affatto cio' che vorrei essere. Fossi Dio, terrei in uan stanza buja a riflettere tutti quelli che non perdonano per qualche millennio per quando sono stati cattivi, deboli e codardi. E in una vita qualche cosa la troverei, vedrete. (Intendiamoci, dico quelli che non perdonano come principio di vitas, non in quanto vittime di una disgrazia)
In ogni caso immagino che, perdono o no, siamo tutti d'accordo che Schettino rimanga in prigione fino alla fine degli anni 20 sia per espiare che come esempio per i futuri capitani. Spero che almeno su questo non ci siano discussioni.
E sticazzi, vorrei vedere (tranne la parte "come esempio per i futuri capitani", non credo ce ne sia bisogno).
rob
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da rob »

Secondo il Procuratore Capo Verusio, rischia una pena detentiva di 15 anni per le tre imputazioni contestategli. Mi sbaglierò, ma se ne fa sette in detenzione è tanto. Esce prima del 2020. Del resto, nel paese (minuscolo) di Arlecchino e di Pulcinella aspettarsi una qualunque forma di rigore è pura fantascienza.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da danser »

Gli scogli dove è andato a sbattere sono quelli lì, appena fuori dal porto, a meno di 100 metri dalla costa.

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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Roda »

rob ha scritto:Secondo il Procuratore Capo Verusio, rischia una pena detentiva di 15 anni per le tre imputazioni contestategli. Mi sbaglierò, ma se ne fa sette in detenzione è tanto. Esce prima del 2020. Del resto, nel paese (minuscolo) di Arlecchino e di Pulcinella aspettarsi una qualunque forma di rigore è pura fantascienza.
Non solo uscirà presto, ma mi aspetto nell'ordine: trasmissione a Porta a Porta con faccia contrita d'ordinanza, passaggio a Matrix (stessa faccia), un libro, un film
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
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Woodruff
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Woodruff »

tennisfan82 ha scritto:
Sembra la telefonata di Berlusconi a Santoro.
A ridateme er mi vecchio nick :cry: Sono ferribotte
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Lyndon79 »

Se ho capito bene le varie questioni, la penso abbastanza come Gios e Nickognito.
E anzi, mi meraviglio (come fanno loro), che non ci sia maggiore sostegno per quella visione, :D .

Lasciamo da parte i provvedimenti giudiziari da una parte (le colpe sono gravi, e quello che avrebbe fatto dopo l'impatto, se è vero quanto è riportato, è assai grave e meschino - l'unica e costante preoccupazione era se stesso e la sua carriera futura); e la questione del perdono dall'altra (chè, francamente, non riesco a calarmi nella parte),
però la questione del Capire e Comprendere gli atti di chi commette crimini in generale non solo è comprensibile, ma spesso è doverosa e di primaria importanza.
poi, che in questo caso singolo, le motivazioni di Schettino siano deboli, e come dicevo, meschine, non pregiudica il caso generale.
Ma Capire, Calarsi nelle parti, nei contesti individuali e/o societali, (non giudicare cioè quello che si vede "da buon borghese" (cit.), sparanzato sulla TV mentre si aspetta la cena), è essenziale.

(Ah, lasciamo perdere da parte anche la questione del libero arbitrio, i gesuiti e Hegel, :D ).
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Lyndon79 »

Woodruff, ma sei davvero OSSESSIONATO da Berlusconi e Santoro, mannaggia.
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balbysauro
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da balbysauro »

Lyndon79 ha scritto:Woodruff, ma sei davvero OSSESSIONATO da Berlusconi e Santoro, mannaggia.
come tutti quelli di sinistra!!!! :D


poi rispondo sul discorso del "calarsi nelle parti", voglio fare, per una volta, un discorso serio
rob
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da rob »

Lyndon79 ha scritto:Se ho capito bene le varie questioni, la penso abbastanza come Gios e Nickognito.
E anzi, mi meraviglio (come fanno loro), che non ci sia maggiore sostegno per quella visione, :D .

però la questione del Capire e Comprendere gli atti di chi commette crimini in generale non solo è comprensibile, ma spesso è doverosa e di primaria importanza.
poi, che in questo caso singolo, le motivazioni di Schettino siano deboli, e come dicevo, meschine, non pregiudica il caso generale.
Ma Capire, Calarsi nelle parti, nei contesti individuali e/o societali, (non giudicare cioè quello che si vede "da buon borghese" (cit.), sparanzato sulla TV mentre si aspetta la cena), è essenziale.
Ogni reato viene valutato in base a circostanze soggettive oltre che oggettive. Pensiamo solo al concetto di capacità di intendere e di volere essenziale ai fini della punibilità del soggetto agente. Lo si fa in tutti gli ordinamenti giuridici più o meno civili, più o meno democratici.
Però, nel diritto penale, non è ammesso prescindere dall'elemento personale della responsabilità e quindi dal caso singolo. Ci si può calare in tutti i contesti che si vuole, ma al centro c'è la condotta del soggetto.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

balbysauro ha scritto:
Lyndon79 ha scritto:Woodruff, ma sei davvero OSSESSIONATO da Berlusconi e Santoro, mannaggia.
come tutti quelli di sinistra!!!! :D


poi rispondo sul discorso del "calarsi nelle parti", voglio fare, per una volta, un discorso serio

...
..
.
Ottima premessa, poi secondo me ti sei perso un momento nella eccessiva furia per la ricerca della concisione, durante lo svolgimento, eh.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Burano »

Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Pindaro »

Burano ha scritto:Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
Posso metterlo in firma il tuo post?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Burano »

vai vai
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

rob ha scritto: Ogni reato viene valutato in base a circostanze soggettive oltre che oggettive. Pensiamo solo al concetto di capacità di intendere e di volere essenziale ai fini della punibilità del soggetto agente. Lo si fa in tutti gli ordinamenti giuridici più o meno civili, più o meno democratici.
Però, nel diritto penale, non è ammesso prescindere dall'elemento personale della responsabilità e quindi dal caso singolo. Ci si può calare in tutti i contesti che si vuole, ma al centro c'è la condotta del soggetto.
ma qui non siamo al processo, siamo in un forum.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

Burano ha scritto:Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
dici a me e gios? Siamo ´i cattolici´. E tu chi sei ´gli italiani? ´I bianchi´? ´i forumisti che iniziano per B´?

Che senso ha la tua frase? Ti risulta che tutti i cattolici ufficialmente chiedano la comprensione di Schettino, o stai dicendo a me e Gios? Ti risulta che io e Gios non abbiamo cercato di comprendere Welby? Oppure sei razzista contro chi e´di religione cattolica?

Tanto mentre noi stiamo qui a parlare, mentre noi pensiamo al nostro lavoro e ai nostri cazzi di problemi invece di aiutare chi sta male, alcuni cattolici , e altri atei, sono assai piu´generosi e coraggiosi di noi, piu´distanti, in generosita´e coraggio, in positivo, da noi, di quanto noi lo siamo da schettino.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Pitone »

Mi sembra che dei discorsi di Nick e Gios si stia prendendo solo la parte utile a polemizzare, lo dico con pacatezza, non fraintendetemi arrivo col ramoscello d'ulivo.
Mi sento distante dall'essere cattolico, troppe volte i miei pensieri non vi hanno trovato corrispondenza, però nulla mi vieta di provare a capire la paura di quello che è un uomo. Un uomo che ha sbagliato tutto e sta continuando a sbagliare, un uomo che doveva essere preparato sia a prendere provvedimenti consoni che semplicemente ad evitare errori, però pur sempre un uomo.
E la preparazione, il grado, il potere non ti danno quello che forse non hai.
E allora ecco che tutta la tua sicurezza ti si rivolge contro e hai paura, la paura azzera la personalità, la paura esalta l'individualismo e quest'uomo è caduto nel vortice della paura più profonda.
Ha sbagliato tutto per superbia ed ha peggiorato la situazione per paura, l'uomo sbagliato nel ruolo sbagliato, tutti hanno scoperto che non era all'altezza nel più tragico dei modi.
Spero per lui nella pena più dura, il massimo possibile di carcere ma credetemi, sono certo che la pena più dura saranno i rimorsi di coscienza che si porterà dietro per tutta la vita.
Oggi ho avuto questi sussulti di pensiero proprio ascoltando la conversazione telefonica col comandante della capitaneria di porto e la seguente esaltazione dello stesso, un uomo che seduto in un ufficio di comando non faceva altro che espletare le proprie mansioni in modo esemplare e per questo tutti ne siamo grati, siamo grati di vedere normalità.
Ma occhio a non perdere di vista le risposte del sommesso comandante che ha abbandonato la nave, occhio che esaltare la normalità non serva solo ad esorcizzare la paura più grande: quella nello scoprire che anche Schettino è un uomo, un italiano. Un italiano interpretato tante volte da Alberto Sordi che nel compiacere la massa veniva sempre rivalutato alla fine.
Ecco, nella realtà gli Oreste Jacovacci, i Giovanni Busacca alle volte dicono tutto ai tedeschi.
Li condanno, ma voglio anche cercare di capire.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da paoolino »

Lyndon79 ha scritto:Se ho capito bene le varie questioni, la penso abbastanza come Gios e Nickognito.
E anzi, mi meraviglio (come fanno loro), che non ci sia maggiore sostegno per quella visione, :D .

Lasciamo da parte i provvedimenti giudiziari da una parte (le colpe sono gravi, e quello che avrebbe fatto dopo l'impatto, se è vero quanto è riportato, è assai grave e meschino - l'unica e costante preoccupazione era se stesso e la sua carriera futura); e la questione del perdono dall'altra (chè, francamente, non riesco a calarmi nella parte),
però la questione del Capire e Comprendere gli atti di chi commette crimini in generale non solo è comprensibile, ma spesso è doverosa e di primaria importanza.
poi, che in questo caso singolo, le motivazioni di Schettino siano deboli, e come dicevo, meschine, non pregiudica il caso generale.
Ma Capire, Calarsi nelle parti, nei contesti individuali e/o societali, (non giudicare cioè quello che si vede "da buon borghese" (cit.), sparanzato sulla TV mentre si aspetta la cena), è essenziale.
Assolutamente d'accordo.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Burano »

Nickognito ha scritto:
Burano ha scritto:Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
dici a me e gios? Siamo ´i cattolici´. E tu chi sei ´gli italiani? ´I bianchi´? ´i forumisti che iniziano per B´?

Che senso ha la tua frase? Ti risulta che tutti i cattolici ufficialmente chiedano la comprensione di Schettino, o stai dicendo a me e Gios? Ti risulta che io e Gios non abbiamo cercato di comprendere Welby? Oppure sei razzista contro chi e´di religione cattolica?

Tanto mentre noi stiamo qui a parlare, mentre noi pensiamo al nostro lavoro e ai nostri *cavoli* di problemi invece di aiutare chi sta male, alcuni cattolici , e altri atei, sono assai piu´generosi e coraggiosi di noi, piu´distanti, in generosita´e coraggio, in positivo, da noi, di quanto noi lo siamo da schettino.
c.
Io sono io.
E, sebbene spesso polemico, cerco di evitare di fare il bastian contrario sempre e per tutto.
"cercare di comprendere cosa può essere passato per la testa a qualcuno", alla fin fine è anche qualcosa di assai banale, in questo momento poi.
Quello lo si può fare sempre, e grazie tante. Che quell'ignobile individuo dopo aver fatto la più grande c°zzata della sua vita, abbia perso totalmente il controllo della situazione e sia andato nel panico più totale, è evidente. E quindi?
Se poi vogliamo buttarla su caino, abele, isaia e filosofeggiarci un po' su, facciamo pure.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da rob »

Schettino è un uomo, certo e come tale fallibile, ma aveva precise responsabilità connesse ad una funzione molto delicata per la quale possedeva le necessarie capacità professionali.
Oltre al concetto di paura, mi piacerebbe evidenziare l'importanza del concetto di dovere, un concetto che ormai trovo un po' estraneo nella nostra società ad ogni livello. Sarebbe bene recuperarlo.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

Burano ha scritto: Se poi vogliamo filosofeggiarci un po' su, facciamo pure.
invece se non vogliamo filosofeggiarmi scriviamo una notizia ansa, daremo un contributo fondamentale al forum.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

a me pare che quando si parla degli altri, come stiamo facendo noi in questo caso, nella societa´di oggi ad ogni livello si preferisce parlare del dovere (altrui) e non della paura (altrui) al momento di fare un errore.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da balbysauro »

Gios ha scritto:
balbysauro ha scritto:
Lyndon79 ha scritto:Woodruff, ma sei davvero OSSESSIONATO da Berlusconi e Santoro, mannaggia.
come tutti quelli di sinistra!!!! :D


poi rispondo sul discorso del "calarsi nelle parti", voglio fare, per una volta, un discorso serio

...
..
.
Ottima premessa, poi secondo me ti sei perso un momento nella eccessiva furia per la ricerca della concisione, durante lo svolgimento, eh.
hai ragione, inutile perdere tempo
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

Burano ha scritto:Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
PINDARO ha scritto:
Burano ha scritto:Fenomenali sti cattolici :) Per dire, per Piero Welby tutta sta comprensione e questo bisogno di 'comprendere le ragioni' e di 'calarsi nella parte', mica le sentii. Per carità, quello mica si era reso protagonista di una strage, voleva l'eutanasia , fatto ben più grave!
Posso metterlo in firma il tuo post?
Burano ha scritto:vai vai
Uno si assenta un attimo, torna a scannocchiare, e con un sollievo trova che lo smalto, la puntualità, la verve, la capacità di trovare relazioni adeguate e ponderate fra situazioni disparate e l'attitudine al ti-do-di-gomito negli alfieri non è venuto meno nemmeno un pochino :D

Nickognito ha scritto:a me pare che quando si parla degli altri, come stiamo facendo noi in questo caso, nella societa´di oggi ad ogni livello si preferisce parlare del dovere (altrui) e non della paura (altrui) al momento di fare un errore.
Sì, è così. Di fronte a qualcuno che sbaglia (in tutto lo spettro dei diversi motivi che parte dall'errore in buonafede alla mostruosità volontaria) la reazione assomiglia purtroppo sempre a "ha sbagliato, e non doveva sbagliare. Bramo per lui la prigione, la derisione, l'ignominia", mai "ha sbagliato, e pagherà quel che è giusto. Eppure provo pena nel vedere qualcuno cadere così".
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

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Gios, ma sei tornato per rimanere o solo per rompere le palle? :oops:
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

PINDARO ha scritto:Gios, ma sei tornato per rimanere o solo per rompere le palle? :oops:

Nessuna delle due cose era ed è in mia intenzione ;)
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Pindaro »

Peccato.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da uglygeek »

Nickognito ha scritto:a me pare che quando si parla degli altri, come stiamo facendo noi in questo caso, nella societa´di oggi ad ogni livello si preferisce parlare del dovere (altrui) e non della paura (altrui) al momento di fare un errore.
A me pare esattamente il contrario: se c'e' una cosa di cui oggi non si parla piu' e' del senso del dovere. E anche dell'onore, guarda un po' cosa arrivo a dire.
Poi si', la paura e' un sentimento che puo' essere incontrollabile, bisogna avere comprensione per le debolezze umane, e' facile parlare da casa. (Peraltro si puo' rispettare la paura, forse, ma non certo l'incoscienza di chi fa le scianche con le navi).
Pero' bisognerebbe anche cominciare ad aspettarsi che tutti si comportino secondo il loro ruolo. Alla fine coltiviamo pure un sentimento di pieta' per la persona ma pretendiamo, come societa', anche spietatamente che la gente si comporti come si deve comportare. C'e' troppo lassismo; e' una caratteristica del nostro paese che io non riesco piu' a sopportare.

Comunque e' gia' a casa, un processo come questo, con tanti soldi in ballo e tante parti in causa durera' anni. Non avremo una sentenza definitiva prima di 5, 6 anni come minimo. Saro' davvero stupito se Schettino fara' un altro solo giorno di prigione.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

uglygeek ha scritto:A me pare esattamente il contrario: se c'e' una cosa di cui oggi non si parla piu' e' del senso del dovere.
si´, infatti, i giornali si preoccupano tutti in prima pagina di scusare Schettino, di comprenderne le ragioni, di perdonarlo e di fregarsene, di quel che doveva fare. E i commenti in giro su internet sono per lo piu´ simili a quello di gios. come vuoi,. eh.

c.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:a me pare che quando si parla degli altri, come stiamo facendo noi in questo caso, nella societa´di oggi ad ogni livello si preferisce parlare del dovere (altrui) e non della paura (altrui) al momento di fare un errore.
A me pare esattamente il contrario: se c'e' una cosa di cui oggi non si parla piu' e' del senso del dovere. E anche dell'onore, guarda un po' cosa arrivo a dire.
Poi si', la paura e' un sentimento che puo' essere incontrollabile, bisogna avere comprensione per le debolezze umane, e' facile parlare da casa. (Peraltro si puo' rispettare la paura, forse, ma non certo l'incoscienza di chi fa le scianche con le navi).
Pero' bisognerebbe anche cominciare ad aspettarsi che tutti si comportino secondo il loro ruolo. Alla fine coltiviamo pure un sentimento di pieta' per la persona ma pretendiamo, come societa', anche spietatamente che la gente si comporti come si deve comportare. C'e' troppo lassismo; e' una caratteristica del nostro paese che io non riesco piu' a sopportare.

Comunque e' gia' a casa, un processo come questo, con tanti soldi in ballo e tante parti in causa durera' anni. Non avremo una sentenza definitiva prima di 5, 6 anni come minimo. Saro' davvero stupito se Schettino fara' un altro solo giorno di prigione.
In questo e in altri commenti (non in tutti) trovo una tendenza al volere impedire la possibilità di convivere con entrambi gli atteggiamenti.

Sembra che venga ridotto a due categorie (mi rendo conto che per mettere un poco di pepe nella discussione si debba portare all'estremo gli argomenti dell'altro: tuttavia trovo che questo, se non fatto anche con una certa misurata eleganza, sminuisca la conversazione): quelli che vorrebbere vedere Schettino appeso al faro del Giglio, con la pancia aperta e le budella pendenti, e che sono inflessibili e rapaci; e quelli invece che trovano per lui ogni scusa, degli agnelli del perdono e della misericordia.

Io credo che si possa pretendere, come dice ugly, che vi sia una schietta normalità nel fare il proprio dovere con rigore, buonsenso e perfino un qualche coraggio, se l'occasione lo richiede; eppure che vi sia anche una forma di compassione (che, lo ripeto, non è giustificazione) per chi, per paura, debolezza, abiezione e miseria non riesce a farlo.

L'uomo perfettamente virile non è il militare ferreo, che vede le sue consegne e compie il dovere con rigore e spietatezza (quanto poi sia effettivamente così, non è dato saperlo), e che vorrebbe punir lae la colpa altrui con brutale e appassionata giustizia (è questa la posizione preferita dei poltronisti digitali internauti, su tutti i temi: dalla linea dei nuovi cellulari, alle decisioni degli allenatori di calcio, ai comportamenti delle veline, al debito pubblico italiano), e nemmeno quello che lascia scorrere tutto, perché in fondo tutto è giustificabile e perdonabile: ma è colui che consapevole della propria posizione, dei propri compiti, che è severo con sé stesso e che applica la propria diligenza anche al prossimo, eppure è consapevole della debolezza dell'uomo, della sua vanità, della durezza del cuore e della pochezza della ragione e che vive con imbarazzo e dispiacere le cadute altrui.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da klaus »

Ovviamente nessuna redenzione.
A distanza di 5 giorni dal disastro ti aspetteresti che la consapevolezza della propria oscenità ti spinga a volere espiare.
Ti spinga a "confessare" ad ammettere le proprie colpe e quasi a volere la giusta punizione.
Invece da Schettino e famiglia sta già partendo la difesa ad oltranza, un altro affronto ai cadaveri che sono ancora sott'acqua.

**per me Schettino ora dovrebbe tentare la fuga(ovviamente facendosi beccare), per darci il pacchetto completo.
Ultima modifica di klaus il mer gen 18, 2012 9:27 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Gios »

Sì, la difesa ad oltranza di fronte alla soverchiante evidenza è nel personaggio che è venuto a crearsi.

[Puntualizzo come, non parlando dalla Cattedra di Pietro a nome del oikoumene cattolica, e non essendomi ancora immedesimato in Nickognito, parlo in questo caso a titolo personale, seppure sia possibile che alcuni temi potrebbero essere condivisi dalla prima (questa figura mista di severità e compassione ai miei occhi ha come massimo esponente il Cristo della Mansuetudine di Luca che è anche e il Cristo Giudice di Giovanni), e alcuni spunti dal secondo]
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da klaus »

klaus ha scritto:Ovviamente nessuna redenzione.
A distanza di 5 giorni dal disastro ti aspetteresti che la conepevolezza della propria oscenità ti spinga a volere espiare.
Ti spinga a "confessare" ad ammettere le proprie colpe e quasi a volere la giusta punizione.
Invece da Schettino e famiglia sta già partendo la difesa ad oltranza, un altro affronto ai cadaveri che sono ancora sotto'acqua.

**per me Schettino ora dovrebbe tentare la fuga(ovviamente facendosi beccare), per darci il pacchetto completo.

''Ero io al comando'' della nave quando ha impattato gli scogli, e ''sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone'', "
"non ho abbandonato la nave ero impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione". ''La nave dopo l'urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra''.
"Lo scoglio de Le Scole, l'abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione''.
Avrebbe anche chiarito perche' dalla nave l'allarme e' stato dato circa un'ora dopo l'allarme 'di falla', quando la Costa Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi.


ma non si potrebbe ucciderlo e celebrare il processo in contumacia?
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Johnny Rex »

Grazie, Capitano

Quando ci vuole ci vuole. Ci sono espressioni che, pur usurate dalla quotidianità, conservano una loro volgarità di fondo. Ma in circostanze come queste, quando l’intontito comandante della Concordia sembra non rendersi conto del disastro che ha combinato, assumono persino un che di nobile, quasi fossero l’ultima risorsa della disperazione.

La drammatica telefonata tra Francesco Schettino e il capitano di fregata Gregorio Maria De Falco della Capitaneria di porto di Livorno è forse il documento che meglio testimonia le due anime dell’Italia. Da una parte un uomo irrimediabilmente perso, un comandante codardo e fellone che rifugge alle sue responsabilità, di uomo e di ufficiale, e che si sta macchiando di un’onta incancellabile.

Dall’altra un uomo energico che capisce immediatamente la portata della tragedia e cerca di richiamare con voce alterata il vile ai suoi obblighi. In mezzo un mondo che affonda, con una forza metaforica persino insolente, con una ferita più grande di quello squarcio sulla fiancata.
Il capitano De Falco fosse stato sulla nave sarebbe sceso per ultimo, come vuole l’etica del mare. Al telefono non può che appellarsi al bene più prezioso ed esigente che possediamo: la responsabilità personale. Ogni volta che succede un dramma la colpa è sempre di un altro, persona o entità astratta non importa. Eppure la responsabilità personale — quell’insieme di competenza e di senso del dovere, di cura e di coscienza civica — dovrebbe essere condizione necessaria per ogni forma di comando, in terra come in mare. E invece le nostre miserie e le nostre fragilità ci indicano sempre una via di fuga, ben sapendo che il coraggio rende positivi anche i vizi e la viltà rende negative le virtù.

Quella frase «Vada a bordo, cazzo!» («Get on Board, Damn it!» così tradotta nei tg americani) è qualcosa di più di un grido di dolore, di un inno motivazionale, di un segnale di riscossa. Il naufragio è uno degli archetipi di ogni letteratura perché illustra i rischi dell’esistenza umana nel corso della «navigazione della vita». Esso rinvia agli atteggiamenti fondamentali che si assumono nei confronti del mondo: in favore della sicurezza o del rischio, dell’estraneità o del coinvolgimento negli eventi, del ruolo di chi sprofonda e di chi sta a guardare dalla terraferma.

Ma ci vuole un grido che scuota e ci infonda coraggio, che, ancora una volta, ci richiami alle nostre responsabilità. Ecco perché ieri su Twitter era l’hashtag più utilizzato, una sorta di mantra collettivo. Ecco perché vorremmo, in ogni occasione, per chi guida il Paese o per chi fa semplicemente il suo mestiere, ci fosse qualcuno come il capitano De Falco che ci richiamasse perentoriamente all’ordine. (Intanto, su Internet, c’è già chi vende la t-shirt con la frase. E qui torniamo all’Italia degli Schettino).

Vada a bordo, e quello non ci è andato (ora è a casa agli arresti domiciliari in attesa che la giustizia faccia il suo corso e che la coscienza gli ridesti il senso dell’onore). Due uomini, casualmente due marinai campani, due storie: l’una che ci umilia, l’altra che tenta di riscattarci. Grazie capitano De Falco, il nostro Paese ha estremo bisogno di gente come lei.


Aldo Grasso

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Naufragio all'Isola del Giglio

Messaggio da Nickognito »

Gios ha scritto:
In questo e in altri commenti (non in tutti) trovo una tendenza al volere impedire la possibilità di convivere con entrambi gli atteggiamenti.
.
quoto anche tutto il resto del post. Come dicevo ieri, chiunque, non dico abbia figli, ma abbia solo un minimo di idee ed esperienza riguardo all' educazione, sa benissimo che il rigore e il senso del doere non sono affatto incompatibili con la comprensione per chi sbaglia. E' talmente banale che non so di cosa si discuta. Chiaro, non si puo' pretendere la comprensione di un criminale estraneo rispetto a quella di un figlio (qualora anche fosse criminale). Ben capisco chi non ci riesce. Ma sarebbe augurabile riuscisse, e mi intristisco se persone che stimo , o la societa' in general, non tanto non ci riescono, ma di principio sono contrari a volerlo fare.

Un inciso, che non so se qualcuno ha notato nella famosa telefonata. Due italiani della stessa regione, il buono parlava un ottimo italiano, il ' cattivo' aveva una forte inflessione dialettale.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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