I sindacati nella società attuale

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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bogix
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I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

Ogni giorno che passa sento discorsi che mi appaiono completamente sconnessi dalla realtà, la strenua difesa degli interessi di una minoranza dei lavoratori con gli altri sostanzialmente lasciati allo sbaraglio senza nessuna protezione e nessuno che nemmeno provi a difenderli.
Cosa ne pensate?
rob
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da rob »

Ogni organizzazione sindacale mira a difendere il proprio "portafoglio clienti", si comporta né più, né meno, come una qualunque impresa.
Pertanto, i direttivi CGIL e USB pensano che se non ponessero veti sul famigerato art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, verrebbero considerati traditori dalla maggior parte dei suoi iscritti, i quali revocherebbero le tessere e ci sarebbe pronto immediatamente qualcun altro a formare un nuovo sindacato più conflittuale alle associazioni imprenditoriali.
D'altra parte CISL, UIL, CISAL e UGL essendo legate a forze politiche più moderate mostrano molta meno resistenza su questi punti aderendo in buona parte alle ragioni delle imprese, del governo, dell'Europa e delle banche nel segno di un guadagno di competività al fine di una maggiore crescita economica.
Come vedi, non tutti i sindacati sono rigidamente schierati dalla stessa parte.
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Karelias
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Karelias »

rob ha scritto:Ogni organizzazione sindacale mira a difendere il proprio "portafoglio clienti", si comporta né più, né meno, come una qualunque impresa.
io penso invece che puntino a difendere se stessi, che siano completamente autoreferenziali e che manchino - da anni - di quella lungimiranza che dovrebbe servire alla cosiddetta "classe dirigente".
uniti alla politica italiana sono una bomba a mano che ha contribuito a creare il disastro italia.

i loro risultati sono sotto gli occhi di tutti: stipendi da fame e livelli occupazionali noti.
Questo mentre in germania i sindacati sono nei cda delle aziende, qui stanno ancora a difendere (visti coi miei occhi) casi emblematici di fannulloni.
Burano
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Burano »

Mah.. a me pare che in pressochè tutti i settori la facciano da padroni i sindacati del "meglio che niente". I cosiddetti massimalisti sono una minoranza e difficilmente riescono a imporre le loro politiche.
Cisl e Uil per anni sono stati a 90 gradi rispetto a Sacconi&Berlusca, ora è cambiato il governo e, soprattutto la Cisl, fa un po' più la voce grossa (più o meno con la stessa credibilità con cui la lega cerca di ridarsi una verginità).
Resta il fatto che eropa, governi e aziende impongono (non propongono e non negoziano, attenzione), la minoranza si indigna e la maggioranza sindacale ratifica in nome del "eh..il momento è difficile...meglio che niente..". E chi comanda ci sguazza, su quel "meglio che niente".
Lo voglio rivedere, Fabio
rob
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da rob »

Karelias ha scritto:
rob ha scritto:Ogni organizzazione sindacale mira a difendere il proprio "portafoglio clienti", si comporta né più, né meno, come una qualunque impresa.
io penso invece che puntino a difendere se stessi, che siano completamente autoreferenziali e che manchino - da anni - di quella lungimiranza che dovrebbe servire alla cosiddetta "classe dirigente".
uniti alla politica italiana sono una bomba a mano che ha contribuito a creare il disastro italia.

i loro risultati sono sotto gli occhi di tutti: stipendi da fame e livelli occupazionali noti.
Questo mentre in germania i sindacati sono nei cda delle aziende, qui stanno ancora a difendere (visti coi miei occhi) casi emblematici di fannulloni.
Difendere i propri associati o potenziali tali oltre ogni decenza - anch'io lo vedo con i miei occhi, e non mi riferisco solo ai fannulloni, ma anche agli incapaci specie nei posti di guida e responsabilità - non è una prerogativa esclusiva dei sindacati dei lavoratori. Gli ordini professionali non sono molto diversi e il mondo imprenditoriale contro evasione, lavoro nero, corruzione, rapporti con il crimine organizzato non è così compatto a difesa della legalità; ci sono numerose "maglie".
La Germania è una realtà notevolmente differente non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per il management imprenditoriale. Puoi divertirti a fare mile paragoni: fra VW Group e Fiat o tra le ferrovie tedesche e Trenitalia e così via...
Ultima modifica di rob il dom mar 18, 2012 11:15 am, modificato 2 volte in totale.
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bogix
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

Burano ha scritto:Mah.. a me pare che in pressochè tutti i settori la facciano da padroni i sindacati del "meglio che niente". I cosiddetti massimalisti sono una minoranza e difficilmente riescono a imporre le loro politiche.
Cisl e Uil per anni sono stati a 90 gradi rispetto a Sacconi&Berlusca, ora è cambiato il governo e, soprattutto la Cisl, fa un po' più la voce grossa (più o meno con la stessa credibilità con cui la lega cerca di ridarsi una verginità).
Resta il fatto che eropa, governi e aziende impongono (non propongono e non negoziano, attenzione), la minoranza si indigna e la maggioranza sindacale ratifica in nome del "eh..il momento è difficile...meglio che niente..". E chi comanda ci sguazza, su quel "meglio che niente".
Ma questo potrebbe essere connesso a ciò che dice Karellas...
Io che sto entrando nel mondo del lavoro adesso, perchè dovrei sentirmi rappresentato da questi sindacati?
Tralasciando il caso particolare di un'azienda, attualmente si sta discutendo la riforma del mercato del lavoro e pare che la questione fondamentale sia l'articolo 18. Ma a tutti quei milioni di lavoratori che non hanno uno straccio di contratto decente, che non hanno nessuna tutela, che non possono usufruire nemmeno di diritti fondamentali quali la malattia cosa importa dell'articolo 18? Non sarebbe più importante concentrarsi sul fatto che ci sono un sacco di lavoratori (anche molto qualificati) che non hanno nemmeno le tutele minime?
Burano
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Burano »

bogix ha scritto:
Burano ha scritto:Mah.. a me pare che in pressochè tutti i settori la facciano da padroni i sindacati del "meglio che niente". I cosiddetti massimalisti sono una minoranza e difficilmente riescono a imporre le loro politiche.
Cisl e Uil per anni sono stati a 90 gradi rispetto a Sacconi&Berlusca, ora è cambiato il governo e, soprattutto la Cisl, fa un po' più la voce grossa (più o meno con la stessa credibilità con cui la lega cerca di ridarsi una verginità).
Resta il fatto che eropa, governi e aziende impongono (non propongono e non negoziano, attenzione), la minoranza si indigna e la maggioranza sindacale ratifica in nome del "eh..il momento è difficile...meglio che niente..". E chi comanda ci sguazza, su quel "meglio che niente".
Ma questo potrebbe essere connesso a ciò che dice Karellas...
Io che sto entrando nel mondo del lavoro adesso, perchè dovrei sentirmi rappresentato da questi sindacati?
Tralasciando il caso particolare di un'azienda, attualmente si sta discutendo la riforma del mercato del lavoro e pare che la questione fondamentale sia l'articolo 18. Ma a tutti quei milioni di lavoratori che non hanno uno straccio di contratto decente, che non hanno nessuna tutela, che non possono usufruire nemmeno di diritti fondamentali quali la malattia cosa importa dell'articolo 18? Non sarebbe più importante concentrarsi sul fatto che ci sono un sacco di lavoratori (anche molto qualificati) che non hanno nemmeno le tutele minime?
Certo. Il tuo discorso fila. Anch'io non riterrei così fondamentale e decisivo il tema dell'articolo 18.
Il problema è che il concetto si può anche ribaltare: con tutti i problemi che ci sono nel mercato del lavoro e nell'economia italiana, perchè confindustria e grandi aziende si sono fossilizzate sulla questione articolo 18? La cosa inquieta un po'...non è che vogliono mano libera per il far west? :roll:
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bogix
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Re: I sindacati nella società attuale

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Burano ha scritto:
bogix ha scritto:
Burano ha scritto:Mah.. a me pare che in pressochè tutti i settori la facciano da padroni i sindacati del "meglio che niente". I cosiddetti massimalisti sono una minoranza e difficilmente riescono a imporre le loro politiche.
Cisl e Uil per anni sono stati a 90 gradi rispetto a Sacconi&Berlusca, ora è cambiato il governo e, soprattutto la Cisl, fa un po' più la voce grossa (più o meno con la stessa credibilità con cui la lega cerca di ridarsi una verginità).
Resta il fatto che eropa, governi e aziende impongono (non propongono e non negoziano, attenzione), la minoranza si indigna e la maggioranza sindacale ratifica in nome del "eh..il momento è difficile...meglio che niente..". E chi comanda ci sguazza, su quel "meglio che niente".
Ma questo potrebbe essere connesso a ciò che dice Karellas...
Io che sto entrando nel mondo del lavoro adesso, perchè dovrei sentirmi rappresentato da questi sindacati?
Tralasciando il caso particolare di un'azienda, attualmente si sta discutendo la riforma del mercato del lavoro e pare che la questione fondamentale sia l'articolo 18. Ma a tutti quei milioni di lavoratori che non hanno uno straccio di contratto decente, che non hanno nessuna tutela, che non possono usufruire nemmeno di diritti fondamentali quali la malattia cosa importa dell'articolo 18? Non sarebbe più importante concentrarsi sul fatto che ci sono un sacco di lavoratori (anche molto qualificati) che non hanno nemmeno le tutele minime?
Certo. Il tuo discorso fila. Anch'io non riterrei così fondamentale e decisivo il tema dell'articolo 18.
Il problema è che il concetto si può anche ribaltare: con tutti i problemi che ci sono nel mercato del lavoro e nell'economia italiana, perchè confindustria e grandi aziende si sono fossilizzate sulla questione articolo 18? La cosa inqieta un po'...non è che vogliono mano libera per il far west? :roll:
Io sto finendo gli studi adesso quindi mi posso solo rifare a casi per sentito dire...
Sostanzialmente se un imprenditore vuole "sfruttare" un dipendente già ha ampi strumenti contrattuali per farlo. Basta non offrire un contratto a tempo indeterminato e continuare ad offrire contratti a tempo determinato, o lavoro interinale....
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da gianlu »

Dopo gli anni settanta, il potere delle associazioni dei lavoratori (se si considerano essenzialmente peso contrattuale e grado di rappresentanza - al netto quindi delle ingentissime entrate e dei cospicui patrimoni) ha subito un forte calo.
I motivi sono noti (la crescente disoccupazione, la maggior accettazione dei valori del merito e della responsabilità individuale anche fra i ceti meno abbienti, la terziarizzazione del lavoro, l'entrata di donne e giovani nel mercato del lavoro).

Rimangono tuttavia centrali (e non ignorate dalle leggi, benché prive di personalità giuridica) nella definizione di nuove leggi:
stando alla più stretta attualità non c'è accordo circa le nuove regole sui licenziamenti.

Schematizzando, secondo Confindustria l'art.18 va sostituito con un indennizzo, secondo la Cgil l'art. 18 deve rimanere.

Conscio di queste differenze, il governo ha preparato (col via libera tre giorni fa di Alfano, Bersani e Casini) un progetto per il quale i datori di lavoro potranno licenziare per motivi economici, mentre per motivi disciplinari l'ultima parola spetterebbe al tribunale.
L'art. 18 permarrebbe per i licenziamenti discriminatori (curioso: se un datore di lavoro vuole discriminare lo può fare già, evitando di assumere).

Questo piano rompe l'unità sindacale: la Cgil è per il no (vorrà al massimo contrattare sui licenziamenti per motivi economici), la Uil è anch'essa (meno seccamente) per il no, la Cisl è per un sì "tattico" (perché ritiene che un no può indurre il governo a maggior durezza :lol: ).

Cos'accadrà: da scartare la possibilità di un accordo accettato dalla sola Confindustria (il pd non lo voterebbe mai).
Allo stesso modo è impossibile una ulteriore revisione del progetto che porti tutti le parti sociali ad acconsentire.
Più probabile sulla carta qualche concessione governativa per ammorbidire la Uil, arrivando quindi ad una firma di tutte le parti, Cgil esclusa. Ma chi va a dirlo al Colle?
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

Ma anche se opponessero tutti i sindacati, un provvedimento duro votato da entrambe le camere verrebbe controfirmato da Napolitano, magari controvoglia, ma verrebbe firmato.
Napolitano a memoria s'è opposto solo ai criminali provvedimenti in fatto di giustizia del passato governo...spesso anticipando comunque solamente il probabile intervento della corte costituzionale.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da gianlu »

bogix ha scritto:Ma anche se opponessero tutti i sindacati, un provvedimento duro votato da entrambe le camere verrebbe controfirmato da Napolitano, magari controvoglia, ma verrebbe firmato.
Presumo anch'io che firmerebbe.
Dato però che i suoi richiami non hanno mai colpito i sindacati dei lavoratori, è implicito che questo suo governo debba tentare di includerli il più possibile nell'accordo.
Comunque a fine settimana dovremmo saperne di più.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

gianlu ha scritto:
bogix ha scritto:Ma anche se opponessero tutti i sindacati, un provvedimento duro votato da entrambe le camere verrebbe controfirmato da Napolitano, magari controvoglia, ma verrebbe firmato.
Presumo anch'io che firmerebbe.
Dato però che i suoi richiami non hanno mai colpito i sindacati dei lavoratori, è implicito che questo suo governo debba tentare di includerli il più possibile nell'accordo.
Comunque a fine settimana dovremmo saperne di più.
Non so se parlarne qua, cambiando il titolo del topic...ieri sentivo la Fornero da Fazio, dove ha spiegato in maniera molto schematica quali sono le proposte, al di là dell'articolo 18.

- Semplificazione, attraverso la riduzione delle forme contrattuali utilizzabili
- Disincentivo fiscale all'utilizzo di lavoro a tempo determinato con parziale restituzione della maggiorazione in caso di conversione del contratto
- Disincentivo degli stage post studi.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da gianlu »

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Il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro del Welfare Elsa Fornero sono a colloquio al Quirinale con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Al centro dell'incontro, a quanto si apprende, la riforma del mercato del lavoro. La riforma del lavoro è dunque sempre al centro dell’attenzione politica. Sulla vexata quaestio si è espresso il presidente della Repubblica: "Io penso che sarebbe grave la mancanza di un accordo cui le parti sociali diano solidalmente il loro contributo", ha commentato il capo dello Stato a margine della commemorazione di Marco Biagi. L’argomento è scottante. La ministro Elsa Fornero proprio in queste ore sta tentando di sminare le questioni poste dai sindacati. A ribadirlo sono gli ambienti di governo, secondo i quali al tavolo non ci dovrebbe essere Confindustria. Le stesse fonti, però, precisano che al momento ci sono solo dei contatti e dunque l'incontro non è ancora confermato ufficialmente.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Nickognito »

si intendono i sindacati italiani, o in generale?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:si intendono i sindacati italiani, o in generale?
Faccio fatica a seguire quello che fanno quelli italiani, figurati quelli stranieri...quello che vuoi nick.
Diciamo che dall'esterno, e senza approfondire troppo mi pare che altrove, con un atteggiamento diverso, i sindacati sono all'interno del CdA e possono influenzare direttamente alcuni aspetti della società.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Nickognito »

Be, non so, il titolo mi sembrava ponesse domande sul ruolo dei sindacati nella societa' attuale, non tanto su cosa fanno i sindacati specifici oggi.

Sapete cosa penso della situazione del lavoro oggi: in un mercato globale mondiale, i lavoratori di alcuni paesi hanno diritti che lavoratori di altri paesi non hanno, nemmeno il 10% di questi. Questi diritti sono stati conquistati dopo molte lotte, e piano piano vengono erosi.

E' uno dei tanti casi in cui il mondo che ha ormai un' economia globale, si basa su una politica grettamente nazionale, per non dire regionale, e ovviamente la cosa non puo' funzionare. Ognuno quindi cerca il proprio interesse specifico, sindacati compresi, cercando di conservare un gioco le cui regole sono ormai cambiate, facendo finta che nulla sia successo.

Ormai quindi i sindacati hanno questo ruolo parziale, nel caso di quelli italiani parzialissimo, perche' difendono solo alcuni tipi di lavoratori, e proprio non tutti.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da bogix »

Nickognito ha scritto:Be, non so, il titolo mi sembrava ponesse domande sul ruolo dei sindacati nella societa' attuale, non tanto su cosa fanno i sindacati specifici oggi.
No ma difatti io ho solo dato uno spunto, mica pongo paletti (non ne ho nemmeno l'autorità per farlo) su cosa parlare...personalmente faccio fatica a star dietro a quel che succede in Italia, quindi non posso parlare con cognizione di causa su ciò che riguarda i sindacati all'estero.
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Re: I sindacati nella società attuale

Messaggio da Lyndon79 »

I sindacati (italiani) ... bella questione, bel settore di eventuale ricerca. Quale il loro significato e ruolo nelle società contemporanee ..
Quel che è certo è che svolgono diversi ruoli, e a vari livelli. A livello nazionale, hanno loro dinamiche, forse (?) ragion d'essere, e tipo di contrattazioni.
A livello locale (quelli italiani) sono spessissimo forze conservatrici, dannose, miopi e ottusamente clientelari.
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