Expo 2015
Re: Expo 2015
Rho che secondo Grillo prima dell'expo (che non è tutto a Rho ma vabbè) "era una BELLA città."
I padiglioni vengono costruiti, smontati, e riportati a casa, dai vari paesi (a loro spese, ovviamente).
Cosa poi faranno lì è ancora un mistero. Forse uno stadio, anche.
I padiglioni vengono costruiti, smontati, e riportati a casa, dai vari paesi (a loro spese, ovviamente).
Cosa poi faranno lì è ancora un mistero. Forse uno stadio, anche.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Expo 2015
"Rho" è una delle migliori parole in rapporto al numero di lettere da usare a Scarabeo quando si considerano validi anche i nomi di località geografiche.Rosewall ha scritto:Rho che secondo Grillo prima dell'expo (che non è tutto a Rho ma vabbè) "era una BELLA città."
I padiglioni vengono costruiti, smontati, e riportati a casa, dai vari paesi (a loro spese, ovviamente).
Cosa poi faranno lì è ancora un mistero. Forse uno stadio, anche.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Expo 2015
immagino folle oceaniche pronte a farsi 1h di metro d'inverno per un match serale.Rosewall ha scritto: Cosa poi faranno lì è ancora un mistero. Forse uno stadio, anche.
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Re: Expo 2015
"...il vero scopo di un viaggiatore dovrebbe essere quello di migliorare gli uomini di renderli più saggi e di temprarne gli animi con esempi buoni e cattivi, tratti dalla descrizione di terre lontane"
Re: Expo 2015
VEDIAMO COSA AVEVA VOTATO FALCADE (cit., ciao Gios ):RICHIESTA DI ARRESTO Anche per l'ex governatore del Veneto ed ex ministro all'Agricoltura e ai Beni culturali, ora parlamentare di Forza Italia, il padovano Giancarlo Galan, ma per poter procedere occorre il beneplacito dell'apposita Commissione. No comment da Giancarlo Galan sulla richiesta di arresto nei suoi confronti disposta per l'inchiesta sul Mose. Il presidente della Commissione cultura della Camera, fa sapere la sua portavoce Francesca Chiocchetti, «È a Roma e non ha potuto ancora vedere le carte».
http://elezionistorico.interno.it/index ... es3=N&ms=S
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Re: Expo 2015
Ma se non ce la fanno a finirlo in tempo che succede ? gli danno una proroga e lo fanno un po' più avanti ? o lo fanno in mezzo al fango ?
Mi sembra veramente improbabile che possano farcela a finirlo per la data prevista.
Mi sembra veramente improbabile che possano farcela a finirlo per la data prevista.
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Re: Expo 2015
Kafelnikov 18 ha scritto:Ma se non ce la fanno a finirlo in tempo che succede ? gli danno una proroga e lo fanno un po' più avanti ? o lo fanno in mezzo al fango ?
Mi sembra veramente improbabile che possano farcela a finirlo per la data prevista.
Caricano i giapponesi su un bus e li portano a Gardaland.
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Re: Expo 2015
Propendo per la terza ipotesi, ma millanteranno "che va tutto bene"..Kafelnikov 18 ha scritto:Ma se non ce la fanno a finirlo in tempo che succede ? gli danno una proroga e lo fanno un po' più avanti ? o lo fanno in mezzo al fango ?
Mi sembra veramente improbabile che possano farcela a finirlo per la data prevista.
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Re: Expo 2015
polemica sui bronzi di riace.
spostarli all'expo o meno.
ma secondo voi uno che va all'expo di milano poi gli salta in mente di prendere un aereo e andare a Reggio di Calabria per vedere i bronzi? MAI, se ha tempo va a Venezia, Roma, Firenze molto piu' ricche di cose da vedere e molto piu' facili da raggiunger eda Milano, con poche or edi treno ad alta velocita' o aerei.
Mostrare i bronzi a 20 milioni di persone che si attendono e alle TV del mondo ( secondo me saranno piu' o meno la meta' i visitatori) al contrario sarebbe uno spot sensazionale per la calabria meta di un futuro viaccio culturale/balneare.
spostarli all'expo o meno.
ma secondo voi uno che va all'expo di milano poi gli salta in mente di prendere un aereo e andare a Reggio di Calabria per vedere i bronzi? MAI, se ha tempo va a Venezia, Roma, Firenze molto piu' ricche di cose da vedere e molto piu' facili da raggiunger eda Milano, con poche or edi treno ad alta velocita' o aerei.
Mostrare i bronzi a 20 milioni di persone che si attendono e alle TV del mondo ( secondo me saranno piu' o meno la meta' i visitatori) al contrario sarebbe uno spot sensazionale per la calabria meta di un futuro viaccio culturale/balneare.
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Re: Expo 2015
Quoto.alessandro ha scritto:polemica sui bronzi di riace.
spostarli all'expo o meno.
ma secondo voi uno che va all'expo di milano poi gli salta in mente di prendere un aereo e andare a Reggio di Calabria per vedere i bronzi? MAI, se ha tempo va a Venezia, Roma, Firenze molto piu' ricche di cose da vedere e molto piu' facili da raggiunger eda Milano, con poche or edi treno ad alta velocita' o aerei.
Mostrare i bronzi a 20 milioni di persone che si attendono e alle TV del mondo ( secondo me saranno piu' o meno la meta' i visitatori) al contrario sarebbe uno spot sensazionale per la calabria meta di un futuro viaccio culturale/balneare.
Oltretutto capita spesso di portare opere d'arte fuori sede...anche all'estero con l'aereo. Non c'è problema. Ormai ci sono tecniche sicurissime per il trasporto. L'Opera non corre praticamente nessun rischio.
Sono le solite idiozie all'italiana...un paese che evidentemente sceglie sempre di autoflagellarsi. Sarebbe uno spot sensazionale per la Calabria.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Expo 2015
poi le opere di bronzo sono le meno delicate se confrontate con le tele, le sculture di marmo, etc.
come se all'esposizione di Hannover ti dicono: a Monaco ci sono delle oper efantastiche al museo d'arte moderna... Ok, ma io sono qui.
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Re: Expo 2015
Visti i ritardi nei lavori sono venuti a dare una mano...
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Expo 2015
Ma non eravamo pronti a difenderci da ogni tipo di terrorista? Ma due manganellate sulle gambe quando servono, mai?
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Re: Expo 2015
A quanto pare quello di oggi era solo un antipasto di quello che si attende domani, il centro sarà blindato.
Di positivo c'è solo che la grancassa di Expo ha completamente oscurato sui media il fatto che domani è il giorno del concertone del primo Maggio
Di positivo c'è solo che la grancassa di Expo ha completamente oscurato sui media il fatto che domani è il giorno del concertone del primo Maggio
Re: Expo 2015
Imbrattare il muro di una banca pensando di ribaltare il sistema capitalista è intelligente quanto infilzare il pisello nel buco della serratura per raccontare agli amici di aver scopato.alessandro ha scritto:Ma non eravamo pronti a difenderci da ogni tipo di terrorista? Ma due manganellate sulle gambe quando servono, mai?
A geni del genere che vuoi che gli facciano due manganellate
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
Re: Expo 2015
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Expo 2015
E' quello che cercano. Lo scontro.alessandro ha scritto:Ma non eravamo pronti a difenderci da ogni tipo di terrorista? Ma due manganellate sulle gambe quando servono, mai?
Per una volta la polizia ha fatto bene.
Poi i pagliacci che chiedono le dimissioni di Alfano sono gli stessi che incitano i propri elettori ad affondare i barconi e bruciare i campi rom.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Expo 2015
Comunque sponsor ufficiali di Expo 2015 sono Intesasanpaolo (e vabbè...), Mc Donald, Coca Cola e Eni.
Tema dell'Esposizione: "Nutrire il pianeta". Di meèrda?
Landini direbbe? "Ma di che cosa stiamo parlando?!?"
Tema dell'Esposizione: "Nutrire il pianeta". Di meèrda?
Landini direbbe? "Ma di che cosa stiamo parlando?!?"
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Expo 2015
Bastava sparare in testa e il gioco era fatto. Chiamare il becchino e prenotare una settantina di casse e ci eravamo liberati di sta gente. Semplice
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
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Re: Expo 2015
Burano ha scritto:Comunque sponsor ufficiali di Expo 2015 sono Intesasanpaolo (e vabbè...), Mc Donald, Coca Cola e Eni.
Tema dell'Esposizione: "Nutrire il pianeta". Di meèrda?
Landini direbbe? "Ma di che cosa stiamo parlando?!?"
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Re: Expo 2015
Fiamme, riot e ordine pubblico: gli effetti del colore nero sul NoExpo
Roberto Ciccarelli ( il manifesto)
Su twitter è partito subito l’hashtag #alfanodimettiti. Il corteo MayDay NoExpo doveva ancora terminare, ma il fronte che ha attribuito al ministro degli interni Angelino Alfano la responsabilità di non avere caricato con polizia e carabinieri lo spezzone autonomo era già nutrito. E ha condizionato le reazioni politiche nelle ore successive. Di carica ce n’è stata una, con sirene spiegate, all’entrata di piazza Pagano, quando il cosiddetto “blocco nero” si era liberato della tenuta di ordinanza abbandonando sul selciato sull’asfalto caschi, k-way neri, mazze e bastoni, persino scarpe. Polizia e carabinieri, con i loro autoblindo, hanno attraversato una fitta nebbia provocata da fumogeni gialli e lacrimogeni senza trovare nessuno dall’altra parte.
La gestione della piazza
La questura ha gestito la piazza consapevole dell’impatto mediatico che le immagini della devastazione avrebbero ottenuto sui media. Ha contenuto i manifestanti, esplodendo almeno 400 lacrimogeni (dati della questura), mentre questi ultimi incendiavano almeno dieci autovetture di lusso, infrangevano le vetrine di almeno cinque filiali bancarie, e una delle poste, aspettando con ordine che si ricompattassero nei loro cordoni e sfilassero ricongiungendosi al corteo che defluiva verso piazza Amendola.
Cariche vere, e corpo a corpo, avrebbero invece spaccato definitivamente il corteo, fino a coinvolgere gli altri manifestanti, generando nell’opinione pubblica un sentimento probabilmente diverso rispetto a quello che si è invece creato alla conclusione della manifestazione di ieri. Dopo la sentenza della Corte di Strasburgo sulla Diaz al G8 di Genova 2001, e altri episodi come le più recenti manganellate al gruppo dirigente Fiom in piazza a Roma, avrebbero riattualizzato le dure polemiche contro Alfano e le sue capacità di gestire l’ordine pubblico. Su questo aspetto, la sensibilità è altissima in Italia.
A Milano, invece, polizia e carabinieri hanno contenuto i manifestanti, certi che poi le immagini finite in diretta sui media avrebbero generato un’alluvione di critiche, e di indignazione, contro il movimento NoExpo e non solo contro i sostenitori di queste pratiche. Cosa avvenuta effettivamente, tanto da spingere la sinistra a protestare contro i “black bloc” “come i veri alleati del potere e nemici dei movimenti”.
È intervenuta la presidente della Camera Laura Boldrini che ha solidarizzato con il sindaco di Milano Pisapia: “Una violenza così insensata danneggia tutta la collettività, inclusi coloro che legittimamente hanno un’opinione critica sull’Expo – ha detto Boldrini — e devono poterla manifestare senza che la loro voce sia messa a tacere dai violenti”. Per Nicola Fratoianni di Sel: “Chi devasta una città a volto coperto è il primo nemico dei movimenti e del diritto al dissenso”.
Il clima generato
In generale ieri sera si sono registrate le reazioni classiche in questi casi: i “black block” sono “Infiltrati” oppure “vengono dall’estero”. Il tono oscillava tra l’isteria securitaria e il desiderio di legge e ordine. Restano sconosciuti i contenuti, e le ragioni, di azioni discutibili di cui resta l’impressione estetica moltiplicata da foto e video, e nulla più.
L’impatto di queste immagini, sempre le stesse, è tuttavia immenso. E, da subito, ha contagiato molti corsivi ed editoriali. Ad esempio, Fabrizio Gatti su L’Espresso: “Si può essere contrari all’Expo. La si può considerare una manifestazione coloniale. La si può boicottare. Ma quello che è successo non rende certo un buon servizio all’opposizione economica e culturale”.
Si potrebbero aggiungere le reazioni degli ascoltatori su Radio Popolare. Tra i quali c’è stato qualcuno che ha evidenziato l’operazione politica portata avanti dal cosiddetto “blocco nero” in diverse manifestazioni negli ultimi anni.
L’immagine trasmessa
L’immagine trasmessa è quella di una città assediata da barbari. Si tratta di un’immagine infondata, e irrealistica, alimentata tuttavia dalle immagini diffuse a ripetizione su tutti i siti e i network televisivi. «Prefetto, questore e a tutti quelli che hanno cooperato. Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza – ha detto Alfano che poi ha promesso: «massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito». Al momento sono stati confermati cinque arresti per resistenza aggravata. Due donne di 33 e 42 anni, tre uomini di 33, 32 e 27 anni.
«La tattica di ordine pubblico adottata a Milano — ha aggiunto Alfano — ha infatti evitato il peggio. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle Forze dell’Ordine. Il lavoro delle forze dell’ordine non è finito: stasera difendiamo la Scala».
Il Pd ha difeso l’operato delle forze dell’ordine, parla di una «logica vigliacca di devastazione fine a se stessa» che sarà respinta in ogni modo. Forte di questo risultato, mediatico e politico, Palazzo Chigi ha condannato l’accaduto e in un comunicato ha sostenuto: “il lavoro per l’Expo non sarà insultato dai violenti e da questi vigliacchi incappucciati”. È intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Violenza tanto più esecrabile — ha detto il capo dello Stato — in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo».
A questo punto, le ragioni dell’opposizione dei NoExpo (corruzione, inchieste, il lavoro gratuito previsto nel “grande evento”) sono state completamente oscurate. Ne ha approfittato l’Ad del mega evento Giuseppe Sala che, forte della platea di personalità politiche schierate a difesa dell’Expo, ha sostenuto: «Vanno rispettate le idee di tutti ma è difficile capire — ha detto — quali siano le idee di questi violenti». «Rimane una festa rovinata, è un peccato in un momento come questo con tutto il Paese raccolto intorno ad Expo».
Un altro punto di vista
L’analisi sottile di quanto accaduto ieri a Milano l’ha fatta l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, prima dell’inizio della Turandot alla Scala blindata e inaccessibile. A chi chiedeva se “fosse il caso di avere paura”, Napolitano ha risposto: “Ci mancherebbe altro, abbiamo visto di peggio”.
Roberto Ciccarelli ( il manifesto)
Su twitter è partito subito l’hashtag #alfanodimettiti. Il corteo MayDay NoExpo doveva ancora terminare, ma il fronte che ha attribuito al ministro degli interni Angelino Alfano la responsabilità di non avere caricato con polizia e carabinieri lo spezzone autonomo era già nutrito. E ha condizionato le reazioni politiche nelle ore successive. Di carica ce n’è stata una, con sirene spiegate, all’entrata di piazza Pagano, quando il cosiddetto “blocco nero” si era liberato della tenuta di ordinanza abbandonando sul selciato sull’asfalto caschi, k-way neri, mazze e bastoni, persino scarpe. Polizia e carabinieri, con i loro autoblindo, hanno attraversato una fitta nebbia provocata da fumogeni gialli e lacrimogeni senza trovare nessuno dall’altra parte.
La gestione della piazza
La questura ha gestito la piazza consapevole dell’impatto mediatico che le immagini della devastazione avrebbero ottenuto sui media. Ha contenuto i manifestanti, esplodendo almeno 400 lacrimogeni (dati della questura), mentre questi ultimi incendiavano almeno dieci autovetture di lusso, infrangevano le vetrine di almeno cinque filiali bancarie, e una delle poste, aspettando con ordine che si ricompattassero nei loro cordoni e sfilassero ricongiungendosi al corteo che defluiva verso piazza Amendola.
Cariche vere, e corpo a corpo, avrebbero invece spaccato definitivamente il corteo, fino a coinvolgere gli altri manifestanti, generando nell’opinione pubblica un sentimento probabilmente diverso rispetto a quello che si è invece creato alla conclusione della manifestazione di ieri. Dopo la sentenza della Corte di Strasburgo sulla Diaz al G8 di Genova 2001, e altri episodi come le più recenti manganellate al gruppo dirigente Fiom in piazza a Roma, avrebbero riattualizzato le dure polemiche contro Alfano e le sue capacità di gestire l’ordine pubblico. Su questo aspetto, la sensibilità è altissima in Italia.
A Milano, invece, polizia e carabinieri hanno contenuto i manifestanti, certi che poi le immagini finite in diretta sui media avrebbero generato un’alluvione di critiche, e di indignazione, contro il movimento NoExpo e non solo contro i sostenitori di queste pratiche. Cosa avvenuta effettivamente, tanto da spingere la sinistra a protestare contro i “black bloc” “come i veri alleati del potere e nemici dei movimenti”.
È intervenuta la presidente della Camera Laura Boldrini che ha solidarizzato con il sindaco di Milano Pisapia: “Una violenza così insensata danneggia tutta la collettività, inclusi coloro che legittimamente hanno un’opinione critica sull’Expo – ha detto Boldrini — e devono poterla manifestare senza che la loro voce sia messa a tacere dai violenti”. Per Nicola Fratoianni di Sel: “Chi devasta una città a volto coperto è il primo nemico dei movimenti e del diritto al dissenso”.
Il clima generato
In generale ieri sera si sono registrate le reazioni classiche in questi casi: i “black block” sono “Infiltrati” oppure “vengono dall’estero”. Il tono oscillava tra l’isteria securitaria e il desiderio di legge e ordine. Restano sconosciuti i contenuti, e le ragioni, di azioni discutibili di cui resta l’impressione estetica moltiplicata da foto e video, e nulla più.
L’impatto di queste immagini, sempre le stesse, è tuttavia immenso. E, da subito, ha contagiato molti corsivi ed editoriali. Ad esempio, Fabrizio Gatti su L’Espresso: “Si può essere contrari all’Expo. La si può considerare una manifestazione coloniale. La si può boicottare. Ma quello che è successo non rende certo un buon servizio all’opposizione economica e culturale”.
Si potrebbero aggiungere le reazioni degli ascoltatori su Radio Popolare. Tra i quali c’è stato qualcuno che ha evidenziato l’operazione politica portata avanti dal cosiddetto “blocco nero” in diverse manifestazioni negli ultimi anni.
L’immagine trasmessa
L’immagine trasmessa è quella di una città assediata da barbari. Si tratta di un’immagine infondata, e irrealistica, alimentata tuttavia dalle immagini diffuse a ripetizione su tutti i siti e i network televisivi. «Prefetto, questore e a tutti quelli che hanno cooperato. Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza – ha detto Alfano che poi ha promesso: «massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito». Al momento sono stati confermati cinque arresti per resistenza aggravata. Due donne di 33 e 42 anni, tre uomini di 33, 32 e 27 anni.
«La tattica di ordine pubblico adottata a Milano — ha aggiunto Alfano — ha infatti evitato il peggio. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle Forze dell’Ordine. Il lavoro delle forze dell’ordine non è finito: stasera difendiamo la Scala».
Il Pd ha difeso l’operato delle forze dell’ordine, parla di una «logica vigliacca di devastazione fine a se stessa» che sarà respinta in ogni modo. Forte di questo risultato, mediatico e politico, Palazzo Chigi ha condannato l’accaduto e in un comunicato ha sostenuto: “il lavoro per l’Expo non sarà insultato dai violenti e da questi vigliacchi incappucciati”. È intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Violenza tanto più esecrabile — ha detto il capo dello Stato — in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo».
A questo punto, le ragioni dell’opposizione dei NoExpo (corruzione, inchieste, il lavoro gratuito previsto nel “grande evento”) sono state completamente oscurate. Ne ha approfittato l’Ad del mega evento Giuseppe Sala che, forte della platea di personalità politiche schierate a difesa dell’Expo, ha sostenuto: «Vanno rispettate le idee di tutti ma è difficile capire — ha detto — quali siano le idee di questi violenti». «Rimane una festa rovinata, è un peccato in un momento come questo con tutto il Paese raccolto intorno ad Expo».
Un altro punto di vista
L’analisi sottile di quanto accaduto ieri a Milano l’ha fatta l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, prima dell’inizio della Turandot alla Scala blindata e inaccessibile. A chi chiedeva se “fosse il caso di avere paura”, Napolitano ha risposto: “Ci mancherebbe altro, abbiamo visto di peggio”.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Expo 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... -alla-vita
Si porta già avanti con il lavoro, visto lo scempio che sta facendo della Costituzione. Almeno i caudilli sudamericani avevano fatto il militare nella loro vita prima di prendere il potere, questo non ha fatto un Kazzo tranne occupare poltrone dal 2004, vincendo le comunali contro Giovanni Galli(mica bruscolini..) e le primarie contro Cuperlo( azz..). Infatti le uniche primarie serie le perse.
Si porta già avanti con il lavoro, visto lo scempio che sta facendo della Costituzione. Almeno i caudilli sudamericani avevano fatto il militare nella loro vita prima di prendere il potere, questo non ha fatto un Kazzo tranne occupare poltrone dal 2004, vincendo le comunali contro Giovanni Galli(mica bruscolini..) e le primarie contro Cuperlo( azz..). Infatti le uniche primarie serie le perse.
Ultima modifica di orson.poeta il mer mag 06, 2015 2:35 am, modificato 1 volta in totale.
Mi muovo come una farfalla, ma pungo come un'ape
"A fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro."
"A fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro."
Re: Expo 2015
L’Expo ha bisogno di una vernice che ne copra l’immagine di un contenitore di aziende che anziché nutrire il pianeta lo affama, distruggendo le piccole imprese e sfruttando i Paesi più poveri; che anziché creare vita distrugge il territorio con cemento e sistemi di allevamento e agricoltura non sostenibili.orson ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... -alla-vita
Si porta già avanti con il lavoro, visto lo scempio che sta facendo della Costituzione. Almeno i caudilli sudamericani avevano fatto il militare nella loro vita prima di prendere il potere, questo non ha fatto un *cavolo* tranne occupare poltone dal 2004, vincendo le comunali contro Giovanni Galli(mica bruscolini..) e le primarie contro Cuperlo( azz..). Infatti le uniche primarie serie le perse.
esattamente questo
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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Re: Expo 2015
Ieri sono stata in giro nelle zone teatro degli scontri di venerdì: strade tutte in ordine (tranne via boccaccio dove gli addetti amsa raccoglievano pezzi di vetri), le vetrine di banche/eni/poste e concessionaria bmw era già tutte in via di riparazione (probabile fossero tutti assicurati), lunedì saranno regolarmente aperte. Dispiacere immenso per i proprietari della auto incendiate, difficile qualcuno li ripagherà dei danni.
Tante, tantissime scritte sui muri (alcune francamente esilaranti, tipo "ora me lo date un prestito M.erde?" sulle vetrine Unicredit) ma nemmeno più di tante rispetto alla media che si vede ogni giorno (oramai le tag a Milano fanno tristemente quasi parte dell'arredo urbano).
La sensazione comunque è che come al solito gli episodi di violenza di venerdì siano stati ingigantiti all'inverosimile di media, posso assicurare che non ho visto scenari post guerriglia, insomma sembrava un normale sabato di primavera con la gente e i turisti a passeggio (molti che fotografavano le vetrine spaccate, altro che la smandrappata che si fa fotografare davanti alla macchina bruciata). Dispiace che questi comunque ingiustificati atti di violenza abbiano del tutto oscurato la manifestazione e i motivi di essa e che questi criminali incappucciati vengano definiti del movimento no Expo (che con esso non c'entrano nulla).
Detto ciò i disordini erano ampiamente prevedibili visto quello che era successo giovedì 30, mi domando se queste manifestazioni non vadano organizzate diversamente (visto che a prescindere dal tipo di manifestazione i disordini succedono SEMPRE, che sia noexpo, no tav, scuola, sindacati, cazzi&mazzi vari).
Chiedere le dimissioni di Alfano strillate sui social dal solito esercito populista mi pare abbiano poco senso ora (per il caso Shalabayeva nessuno ha fiatato sui social però), la questura di Milano ha deciso per manovre di "contenimento" dei disordini e direi che a parte lo sfascio di vetrine e auto grazie a Dio non ci è scappato il ferito grave nè il morto (cose che si sarebbero potute tranquillamente verificare se si fosse deciso per le cariche, che avrebbero inevitabilmente coinvolto i manifestanti pacifici).
Brutta giornata comunque per la città.
Tante, tantissime scritte sui muri (alcune francamente esilaranti, tipo "ora me lo date un prestito M.erde?" sulle vetrine Unicredit) ma nemmeno più di tante rispetto alla media che si vede ogni giorno (oramai le tag a Milano fanno tristemente quasi parte dell'arredo urbano).
La sensazione comunque è che come al solito gli episodi di violenza di venerdì siano stati ingigantiti all'inverosimile di media, posso assicurare che non ho visto scenari post guerriglia, insomma sembrava un normale sabato di primavera con la gente e i turisti a passeggio (molti che fotografavano le vetrine spaccate, altro che la smandrappata che si fa fotografare davanti alla macchina bruciata). Dispiace che questi comunque ingiustificati atti di violenza abbiano del tutto oscurato la manifestazione e i motivi di essa e che questi criminali incappucciati vengano definiti del movimento no Expo (che con esso non c'entrano nulla).
Detto ciò i disordini erano ampiamente prevedibili visto quello che era successo giovedì 30, mi domando se queste manifestazioni non vadano organizzate diversamente (visto che a prescindere dal tipo di manifestazione i disordini succedono SEMPRE, che sia noexpo, no tav, scuola, sindacati, cazzi&mazzi vari).
Chiedere le dimissioni di Alfano strillate sui social dal solito esercito populista mi pare abbiano poco senso ora (per il caso Shalabayeva nessuno ha fiatato sui social però), la questura di Milano ha deciso per manovre di "contenimento" dei disordini e direi che a parte lo sfascio di vetrine e auto grazie a Dio non ci è scappato il ferito grave nè il morto (cose che si sarebbero potute tranquillamente verificare se si fosse deciso per le cariche, che avrebbero inevitabilmente coinvolto i manifestanti pacifici).
Brutta giornata comunque per la città.
- babaoriley
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Re: Expo 2015
I blackblock sono chiaramente tutti fuggiti visto che in città è arrivato Darth Vader
http://video.repubblica.it/edizione/mil ... ef=HRESS-6
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Re: Expo 2015
ciccio ha scritto:L’Expo ha bisogno di una vernice che ne copra l’immagine di un contenitore di aziende che anziché nutrire il pianeta lo affama, distruggendo le piccole imprese e sfruttando i Paesi più poveri; che anziché creare vita distrugge il territorio con cemento e sistemi di allevamento e agricoltura non sostenibili.orson ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05 ... -alla-vita
Si porta già avanti con il lavoro, visto lo scempio che sta facendo della Costituzione. Almeno i caudilli sudamericani avevano fatto il militare nella loro vita prima di prendere il potere, questo non ha fatto un *cavolo* tranne occupare poltone dal 2004, vincendo le comunali contro Giovanni Galli(mica bruscolini..) e le primarie contro Cuperlo( azz..). Infatti le uniche primarie serie le perse.
esattamente questo
eh ho capito, ci viviamo tutti i giorni, sfruttando allevamento e agricoltura non sostenibili, quasti tutti i cittadini europei. c'e' poco da nascondere, ce ne freghiamo tutti allegramente
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Expo 2015
Clima davvero pesante e sinistro. L'Expo si sta sempre più delineando come una Kermesse internazionale funzionale alla glorificazione del Regime Renziano. Tipo i mondiali argentini del '78, con le dovute proporzioni, certo. Ma questo unanimismo acritico dei media fa paura!
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: Expo 2015
se qualcuno avesse sparato ci sarebbe stata un altro caso Giuliani?
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
Re: Expo 2015
come ha già scritto Baba, per una volta i poliziotti si sono portati bene, limitandosi a contenere.
Diversamente, ci sarebbero andati di mezzo i manifestanti "normali" che hanno sfilato insieme* ai black bloc.
* i black bloc uscivano dal corteo a gruppi di pochi, facevano le loro cose, e poi rientravano. Alle loro spalle, a chiudere il corteo, c'erano i cobas.
Questo avviene perchè una parte della sedicente sinistra radicale milanese (e non solo milanese) simpatizza per i black bloc, non solo i bimbominkia tipo il pirlotto di tgcom ma pure gente che ha passato i quaranta. Del tipo: io non lo faccio per via della mia repressiva educazione borghese ma mi piace guardare chi lo fa, e poi giustificarlo sul piano socio-politico-filosofico mentre prendo l'happy hour in zona ticinese.
Tutti gli altri manifestanti - la più parte - che invece disprezza i black bloc perchè ha ben presente che gli sputtanano la manifestazione, per qualche motivo che onestamente continua a sfuggirmi, quando vede in corteo i black bloc, invece che tornarsene a casa manifesta comunque.
Per qualche motivo ancora più sfuggente, una parte di questi manifestanti ostili ai black bloc che pur tuttavia ci ha manifestato insieme, dopo che la manifestazione è inesorabilmente andata a puttane, se la prende con le forze dell'ordine per non aver arrestato i blac block nei giorni precedenti, insomma gli arresti preventivi sospendendo il diritto, cioè un concetto perfino più di destra di quello del 'manganello facile' richiesto dalla maggioranza benpensante.
Diversamente, ci sarebbero andati di mezzo i manifestanti "normali" che hanno sfilato insieme* ai black bloc.
* i black bloc uscivano dal corteo a gruppi di pochi, facevano le loro cose, e poi rientravano. Alle loro spalle, a chiudere il corteo, c'erano i cobas.
Questo avviene perchè una parte della sedicente sinistra radicale milanese (e non solo milanese) simpatizza per i black bloc, non solo i bimbominkia tipo il pirlotto di tgcom ma pure gente che ha passato i quaranta. Del tipo: io non lo faccio per via della mia repressiva educazione borghese ma mi piace guardare chi lo fa, e poi giustificarlo sul piano socio-politico-filosofico mentre prendo l'happy hour in zona ticinese.
Tutti gli altri manifestanti - la più parte - che invece disprezza i black bloc perchè ha ben presente che gli sputtanano la manifestazione, per qualche motivo che onestamente continua a sfuggirmi, quando vede in corteo i black bloc, invece che tornarsene a casa manifesta comunque.
Per qualche motivo ancora più sfuggente, una parte di questi manifestanti ostili ai black bloc che pur tuttavia ci ha manifestato insieme, dopo che la manifestazione è inesorabilmente andata a puttane, se la prende con le forze dell'ordine per non aver arrestato i blac block nei giorni precedenti, insomma gli arresti preventivi sospendendo il diritto, cioè un concetto perfino più di destra di quello del 'manganello facile' richiesto dalla maggioranza benpensante.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Expo 2015
Beh però, che ne sarebbe in fondo della manifestazione se non ci fosse un po' di sale dei black block.Rosewall ha scritto:Tutti gli altri manifestanti - la più parte - che invece disprezza i black bloc perchè ha ben presente che gli sputtanano la manifestazione, per qualche motivo che onestamente continua a sfuggirmi, quando vede in corteo i black bloc, invece che tornarsene a casa manifesta comunque
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Re: Expo 2015
Rosewall ha scritto:come ha già scritto Baba, per una volta i poliziotti si sono portati bene, limitandosi a contenere.
Diversamente, ci sarebbero andati di mezzo i manifestanti "normali" che hanno sfilato insieme* ai black bloc.
* i black bloc uscivano dal corteo a gruppi di pochi, facevano le loro cose, e poi rientravano. Alle loro spalle, a chiudere il corteo, c'erano i cobas.
Questo avviene perchè una parte della sedicente sinistra radicale milanese (e non solo milanese) simpatizza per i black bloc, non solo i bimbominkia tipo il pirlotto di tgcom ma pure gente che ha passato i quaranta. Del tipo: io non lo faccio per via della mia repressiva educazione borghese ma mi piace guardare chi lo fa, e poi giustificarlo sul piano socio-politico-filosofico mentre prendo l'happy hour in zona ticinese.
Tutti gli altri manifestanti - la più parte - che invece disprezza i black bloc perchè ha ben presente che gli sputtanano la manifestazione, per qualche motivo che onestamente continua a sfuggirmi, quando vede in corteo i black bloc, invece che tornarsene a casa manifesta comunque.
Per qualche motivo ancora più sfuggente, una parte di questi manifestanti ostili ai black bloc che pur tuttavia ci ha manifestato insieme, dopo che la manifestazione è inesorabilmente andata a puttane, se la prende con le forze dell'ordine per non aver arrestato i blac block nei giorni precedenti, insomma gli arresti preventivi sospendendo il diritto, cioè un concetto perfino più di destra di quello del 'manganello facile' richiesto dalla maggioranza benpensante.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Expo 2015
Non è un fotomontaggio.
E' la pubblicità della Ceres.
Geni.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Expo 2015
Ponti la appoggia piano.
LA CARTA DI MILANO: QUEL CHE C’È NON INTERESSA E QUEL CHE INTERESSA NON C’È
Parto davvero laborioso, il “manifesto” di Expo per nutrire il pianeta: sei mesi di lavoro, con moltissimi esperti. Chi scrive come economista ha avuto a che fare “sul campo” per 13 anni con problemi reali correlati al tema, se pur indirettamente, e, come forse molti altri, non può non rimanere del tutto sconcertato alla lettura del documento ufficiale (una decina di pagine di punti, tra constatazioni, impegni, raccomandazioni). I punti in cui si articola la Carta di Milano in effetti sono assai numerosi: ci limiteremo ai 10 sintetizzati da La Repubblica il 29 aprile a pag. 24.
Alcuni sono davvero lapalissiani: chi al mondo potrebbe essere contrario alla disponibilità di cibo sano e sufficiente, sempre e per tutti? Chi non condividerebbe la lotta allo spreco, o alle frodi, o al lavoro minorile, o alla dotazione di fondi per la ricerca, o ad aumentare l’educazione a un consumo corretto? Non valgono considerazioni identiche per qualsiasi settore produttivo e per qualsiasi servizio sociale (la casa, la sanità, il lavoro, l’istruzione ecc.)? Qual è il valore aggiunto “milanese” a simili sconcertanti ovvietà? Forse perche questa volta sono riferite al cibo? Nulla è quantificato, nessuna priorità settoriale viene definita (priorità che sono i veri oggetti delle scelte politiche). La conservazione della biodiversità è un punto vagamente più specifico per il settore, ma, di nuovo, chi può non dichiararsi d’accordo, in questi termini del tutto generici?
“Difesa del suolo“, difesa del reddito degli agricoltori, uso di fonti energetiche pulite”: questi tre ultimi punti si prestano, al contrario degli altri, a interpretazioni controverse, quindi affermarli in modo del tutto generico, lascia spazio a interpretazioni assai più ideologiche dei precedenti.
“Difesa del suolo“: se inteso all’italiana, o all’europea, cioè come difesa a oltranza dei vincoli all’edificazione per difendere colture agricole iper-sussidiate e inquinanti ignora per esempio tutto il dibattito sulla stretta relazione tra i costi eccessivi delle abitazioni per gli strati più poveri delle popolazioni e uso del suolo: l’Economist ha recentemente riassunto i termini mondiali della questione. Nulla su ciò emerge dalla Carta: se il suolo agricolo delle colture estensive fosse trasformato in parchi e prati, con residenze nel verde, sarebbe una tragedia?
“Difesa del reddito degli agricoltori“: anche di quelli ricchi europei e americani? E perché i redditi di altre categorie di lavoratori non dovrebbero essere altrettanto difesi? E quelli di pescatori che distruggono la fauna ittica?
“Uso di fonti energetiche pulite“. Cioè non di fonte fossile. Peccato che le fonti fossili costino molto meno di quelle rinnovabili, escluso il legno, il che comporta sia danni alle foreste, che emissioni domestiche micidiali per le categorie più povere (soprattutto per i bambini). E uno dei problemi centrali per combattere la fame è un accesso economico ai mercati di sbocco dei piccoli produttori agricoli: devono usare camion elettrici, o vecchi camion diesel poco costosi e molto inquinanti? La Carta in proposito sembra ignorare anche la posizione dei paesi poveri, che ritengono ipocriti e iniqui vincoli e raccomandazioni a loro, fatte dai paesi ricchi che più hanno contribuito in passato all’accumulo dei gas climalteranti.
Ma adesso veniamo ai temi che la Carta ignora del tutto, e che sono di gran lunga quelli più centrali e più scottanti per il problema.
Non vi è alcuna diagnosi seria né sulla dinamica del fenomeno fame, né sulle sue cause e sulla sua localizzazione, che ha visto nell’ultimo cinquantennio, cioè grosso modo dall’inizio della globalizzazione dell’economia mondiale, dimezzarsi il numero degli affamati e sottonutriti, pur raddoppiando la popolazione del pianeta. E dove il fenomeno persiste maggiormente? Nelle nazioni, soprattutto africane, e nelle aree interne dell’Asia, meno esposte alla globalizzazione e all’urbanizzazione.
Sono le campagne arretrate, cioè il persistere dell’agricoltura tradizionale invocata a gran voce da Vandana Shiva sulla stessa Repubblica, che generano la fame, insieme ovviamente alla crescita demografica, tanto più alta e insostenibile quanto più l’agricoltura è arretrata. Infine, il problema maggiore non è la produzione assoluta di cibo, persino eccedentaria (si vedano per esempio i vincoli europei, con le “quote latte” ecc., il citato spreco di cibo, l’obesità, che ormai colpisce anche i paesi meno sviluppati), ma la distribuzione del cibo (il che non diminuisce la vergogna di avere ancora il fenomeno fame, tutt’al più la aumenta). Nessuna traccia di tutto ciò in questa “Magna Charta” (absit iniuria verbis).
Il secondo tema del tutto assente concerne gli OGM, di cui ci nutriamo da decenni senza conseguenze negative (e che della cui innocuità è convinta la maggior parte degli studiosi, come se non bastasse). Gli OGM hanno contribuito, nel quadro di un’intensa attività di ricerche scientifiche, agli spettacolari aumenti della produttività agricola, che ovviamente hanno consentito un calo storico dei prezzi per tutti i consumatori. Le ovvie impennate stagionali non smentiscono certo il trend, e sono recentemente anche dovute alla sciagurata politica americana di sussidio al mais come “fonte di energia rinnovabile”. E proprio negli OGM notoriamente sono riposte le maggiori speranze di progresso tecnico, che può portare a riduzioni ulteriori dei prezzi del cibo. Si noti per inciso che proprio il progresso tecnico nell’agricoltura inglese del ’700 ha contribuito, con l’espulsione della manodopera agricola in eccesso e con la crescita del benessere e della disponibilità di capitali, al sorgere della rivoluzione industriale, certo da molti ambientalisti radicali aborrita.
Da ultimo è del tutto assente dalla Carta, e ben se ne capisce il perché, ogni accenno alla vera vergogna di paesi sviluppati: i sussidi ai propri agricoltori, le nuove “battaglie del grano” di mussoliniana memoria, un fiume di denaro pubblico che serve contemporaneamente tre nobili obiettivi, cui qui possiamo solo accennare, ma che i lettori della Carta nei paesi poveri capiranno benissimo, e immediatamente.
Tenere alti i prezzi dei beni alimentari per i consumatori dei paesi ricchi, impedire l’esportazione dei prodotti dei paesi poveri (anche con barriere doganali delle più fantasiose, se occorre, quando non bastano i sussidi), e infine sussidiare un’attività estremamente inquinante (tanto per intenderci, molto più dei trasporti). Ma sono tre obiettivi tanto “politically correct“….
Marco Ponti
LA CARTA DI MILANO: QUEL CHE C’È NON INTERESSA E QUEL CHE INTERESSA NON C’È
Parto davvero laborioso, il “manifesto” di Expo per nutrire il pianeta: sei mesi di lavoro, con moltissimi esperti. Chi scrive come economista ha avuto a che fare “sul campo” per 13 anni con problemi reali correlati al tema, se pur indirettamente, e, come forse molti altri, non può non rimanere del tutto sconcertato alla lettura del documento ufficiale (una decina di pagine di punti, tra constatazioni, impegni, raccomandazioni). I punti in cui si articola la Carta di Milano in effetti sono assai numerosi: ci limiteremo ai 10 sintetizzati da La Repubblica il 29 aprile a pag. 24.
Alcuni sono davvero lapalissiani: chi al mondo potrebbe essere contrario alla disponibilità di cibo sano e sufficiente, sempre e per tutti? Chi non condividerebbe la lotta allo spreco, o alle frodi, o al lavoro minorile, o alla dotazione di fondi per la ricerca, o ad aumentare l’educazione a un consumo corretto? Non valgono considerazioni identiche per qualsiasi settore produttivo e per qualsiasi servizio sociale (la casa, la sanità, il lavoro, l’istruzione ecc.)? Qual è il valore aggiunto “milanese” a simili sconcertanti ovvietà? Forse perche questa volta sono riferite al cibo? Nulla è quantificato, nessuna priorità settoriale viene definita (priorità che sono i veri oggetti delle scelte politiche). La conservazione della biodiversità è un punto vagamente più specifico per il settore, ma, di nuovo, chi può non dichiararsi d’accordo, in questi termini del tutto generici?
“Difesa del suolo“, difesa del reddito degli agricoltori, uso di fonti energetiche pulite”: questi tre ultimi punti si prestano, al contrario degli altri, a interpretazioni controverse, quindi affermarli in modo del tutto generico, lascia spazio a interpretazioni assai più ideologiche dei precedenti.
“Difesa del suolo“: se inteso all’italiana, o all’europea, cioè come difesa a oltranza dei vincoli all’edificazione per difendere colture agricole iper-sussidiate e inquinanti ignora per esempio tutto il dibattito sulla stretta relazione tra i costi eccessivi delle abitazioni per gli strati più poveri delle popolazioni e uso del suolo: l’Economist ha recentemente riassunto i termini mondiali della questione. Nulla su ciò emerge dalla Carta: se il suolo agricolo delle colture estensive fosse trasformato in parchi e prati, con residenze nel verde, sarebbe una tragedia?
“Difesa del reddito degli agricoltori“: anche di quelli ricchi europei e americani? E perché i redditi di altre categorie di lavoratori non dovrebbero essere altrettanto difesi? E quelli di pescatori che distruggono la fauna ittica?
“Uso di fonti energetiche pulite“. Cioè non di fonte fossile. Peccato che le fonti fossili costino molto meno di quelle rinnovabili, escluso il legno, il che comporta sia danni alle foreste, che emissioni domestiche micidiali per le categorie più povere (soprattutto per i bambini). E uno dei problemi centrali per combattere la fame è un accesso economico ai mercati di sbocco dei piccoli produttori agricoli: devono usare camion elettrici, o vecchi camion diesel poco costosi e molto inquinanti? La Carta in proposito sembra ignorare anche la posizione dei paesi poveri, che ritengono ipocriti e iniqui vincoli e raccomandazioni a loro, fatte dai paesi ricchi che più hanno contribuito in passato all’accumulo dei gas climalteranti.
Ma adesso veniamo ai temi che la Carta ignora del tutto, e che sono di gran lunga quelli più centrali e più scottanti per il problema.
Non vi è alcuna diagnosi seria né sulla dinamica del fenomeno fame, né sulle sue cause e sulla sua localizzazione, che ha visto nell’ultimo cinquantennio, cioè grosso modo dall’inizio della globalizzazione dell’economia mondiale, dimezzarsi il numero degli affamati e sottonutriti, pur raddoppiando la popolazione del pianeta. E dove il fenomeno persiste maggiormente? Nelle nazioni, soprattutto africane, e nelle aree interne dell’Asia, meno esposte alla globalizzazione e all’urbanizzazione.
Sono le campagne arretrate, cioè il persistere dell’agricoltura tradizionale invocata a gran voce da Vandana Shiva sulla stessa Repubblica, che generano la fame, insieme ovviamente alla crescita demografica, tanto più alta e insostenibile quanto più l’agricoltura è arretrata. Infine, il problema maggiore non è la produzione assoluta di cibo, persino eccedentaria (si vedano per esempio i vincoli europei, con le “quote latte” ecc., il citato spreco di cibo, l’obesità, che ormai colpisce anche i paesi meno sviluppati), ma la distribuzione del cibo (il che non diminuisce la vergogna di avere ancora il fenomeno fame, tutt’al più la aumenta). Nessuna traccia di tutto ciò in questa “Magna Charta” (absit iniuria verbis).
Il secondo tema del tutto assente concerne gli OGM, di cui ci nutriamo da decenni senza conseguenze negative (e che della cui innocuità è convinta la maggior parte degli studiosi, come se non bastasse). Gli OGM hanno contribuito, nel quadro di un’intensa attività di ricerche scientifiche, agli spettacolari aumenti della produttività agricola, che ovviamente hanno consentito un calo storico dei prezzi per tutti i consumatori. Le ovvie impennate stagionali non smentiscono certo il trend, e sono recentemente anche dovute alla sciagurata politica americana di sussidio al mais come “fonte di energia rinnovabile”. E proprio negli OGM notoriamente sono riposte le maggiori speranze di progresso tecnico, che può portare a riduzioni ulteriori dei prezzi del cibo. Si noti per inciso che proprio il progresso tecnico nell’agricoltura inglese del ’700 ha contribuito, con l’espulsione della manodopera agricola in eccesso e con la crescita del benessere e della disponibilità di capitali, al sorgere della rivoluzione industriale, certo da molti ambientalisti radicali aborrita.
Da ultimo è del tutto assente dalla Carta, e ben se ne capisce il perché, ogni accenno alla vera vergogna di paesi sviluppati: i sussidi ai propri agricoltori, le nuove “battaglie del grano” di mussoliniana memoria, un fiume di denaro pubblico che serve contemporaneamente tre nobili obiettivi, cui qui possiamo solo accennare, ma che i lettori della Carta nei paesi poveri capiranno benissimo, e immediatamente.
Tenere alti i prezzi dei beni alimentari per i consumatori dei paesi ricchi, impedire l’esportazione dei prodotti dei paesi poveri (anche con barriere doganali delle più fantasiose, se occorre, quando non bastano i sussidi), e infine sussidiare un’attività estremamente inquinante (tanto per intenderci, molto più dei trasporti). Ma sono tre obiettivi tanto “politically correct“….
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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Expo 2015
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Re: Expo 2015
veramente stando all'articolo è il contrario.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Expo 2015
Rosewall ha scritto:veramente stando all'articolo è il contrario.
Anche a me è parso di capire che l'articolo non dicesse ciò, però ho letto di corsa in 45 secondi netti
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
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Re: Expo 2015
se erano 400 metri è record italianoNasty ha scritto:Rosewall ha scritto:veramente stando all'articolo è il contrario.
Anche a me è parso di capire che l'articolo non dicesse ciò, però ho letto di corsa in 45 secondi netti
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Re: Expo 2015
io manco col motorino, se è per questo
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Re: Expo 2015
Se ho compreso l'articolo l'Expo è costato 2.2 miliardi e ha incassato tra biglietti, affitti di spazi a Stati esteri, cibo e altra roba venduta, sponsor etc. 1 miliardo e rotti, 1 miliardo e rotti è in perdita e pagato con soldi pubblici.
Cioè, con 2 miliardi di investimento, ce la faccio anch'io a incassare 1 miliardo.
1miliardo e passa di soldi pubblici bruciati.
A me sembra un fallimento.
Cioè, con 2 miliardi di investimento, ce la faccio anch'io a incassare 1 miliardo.
1miliardo e passa di soldi pubblici bruciati.
A me sembra un fallimento.
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