Burano ha scritto:Pitone ha scritto:Guccini in questo caso
Stamattina in radio presentavano un album con le sue canzoni interpretate da altri.
Era appena passato Ligabue, parlavano di Malika, Carmen Consoli.
Ad un certo punto si domanda a Guccini: sei soddisfatto di come hanno interpretato le tue canzoni?
E lui candidamente (più o meno vado a memoria): questa gente (proprio così), che tra l'altro non conoscevo mi sembra abbia fatto un lavoro positivo (nessun entusiasmo nel commento)
Uno degli artisti meno coverizzabili, credo.
Ligabue che interpreta Incontro. Son proprio curioso (o forse no).
Auschwitz (Elisa) - 6.5
Molto bella la strofa cantata lentamente, qualche riserva sul "ritornello" che sembra un pochino appiccicato. Lei di sicuro canta bene.
Incontro (Ligabue) - 6
Lui è inutile come sempre e si salva in corner perché la canzone è talmente bella che non si può sbagliare neanche volendo.
Scirocco (Carmen Consoli) - 6.5
Poteva essere un capolavoro per l'incontro di due ritmiche "sghembe" (quella della canzone e quella tipica del canto di Carmen); all'atto pratico si passa da passaggi davvero belli ad altri troppo tirati via.
Stelle (Giuliano Sangiorgi) - 8
Non ho mai sopportato Sangiorgi, il suo timbro e modo di cantare mi fanno davvero venire l'orticaria. Ma questa versione (di un pezzo per altro certamente minore nel corpus gucciniano) è davvero splendida e direi sicuramente superiore all'originale.
Tango per due (Nina Zilli) - 6
Occasione parzialmente sprecata per questo brano minore quasi ideale per la Zilli (che di meglio avrebbe potuto chiedere solo Inverno '60)
Vorrei (Brunori Sas) - 7
Sulla carta non la scelta ideale, quella di affidare una canzone d'amore così particolare al canto fintamente trasandato di Brunori Sas. E invece funziona, eccome!
Canzone quasi d'amore (Malika Ayane) - 6
Lei ha sicuramente una bella voce e la sa anche usare, in generale. Qui però l'impressione è di un pezzo veramente costruito in laboratorio senza un minimo di passione.
Quattro stracci (Francesco Gabbani) - 5
Assegnazione davvero misteriosa, forse dietro c'è qualche logica puramente commerciale che mi sfugge.
Canzone delle osterie di fuori porta (Samuele Bersani e Luca Carboni) - 7
Bella, soprattutto quando canta Carboni (la cui voce roca da alcolizzato che si guarda indietro a rimirare il tempo passato è particolarmente efficace)
Noi non ci saremo (Margherita Vicario) - 5
Mi dicono che la ragazza sia una stella ormai pronta per brillare in ogni cielo, ma da questa interpretazione fatico a crederlo.
L'avvelenata (Manuel Agnelli e Mauro Pagani) - 7.5
Ottima, niente da aggiungere.
Nel complesso è un buon disco, nonostante quella inevitabile sensazione (certezza?) di solide professionalità al servizio di un progetto discografico più che di sentiti omaggi da parte delle giovani leve a un grande maestro. Però è bello avere l'occasione di riascoltare anche in una nuova veste certe perle del passato (musicale e biografico) di tanti appassionati.
Menzione speciale per gli arrangiamenti mediamente perfetti di Mauro Pagani, che esce come il vero trionfatore.