TRUMP - ...is the end of the world as we know it
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Donald Trump getta la spugna. Salta il voto sull’Obamacare: primo schiaffo al presidente
Cocente sconfitta parlamentare per Donald Trump. I repubblicani non lo seguono e salta il voto sull'abolizione della riforma sanitaria di Barack Obama.
A due mesi dall’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca, per il presidente degli Stati Uniti è arrivata il primo grande “schiaffo” politico da parte del partito repubblicano. Nella giornata di venerdì 24 marzo avrebbe dovuto essere approvata la legge che abolisce l’Obamacare, ovvero la riforma del sistema sanitario voluta dal suo predecessore Barack Obama, grazie alla quale milioni di americani hanno potuto avere accesso ad un’assicurazione sulla salute. Eppure il voto è saltato all’ultimo momento: l’amministrazione americana ha preferito infatti non andare incontro ad una sicura sconfitta parlamentare, dal momento che una parte dei deputati conservatori avevano deciso di voltare le spalle al presidente.
Già nelle ore che hanno preceduto il voto, Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca aveva messo le mani avanti, dichiarando che “Donald Trump ha fatto tutto quello che poteva” per far passare la legge. Eppure, nonostante alla Camera dei rappresentanti americana il partito repubblicano goda di un’ampia maggioranza (237 deputati contro i 193 dei democratici) i numeri non c’erano: in troppi avevano annunciato di voltare le spalle al presidente. Meglio, perciò, far saltare tutto, evitando una figuraccia.
Per Donald Trump l’Obamacare era la priorità n.1
In molti hanno di fatto ascoltato l’appello lanciato da Obama, nel quale l’ex inquilino della Casa Bianca aveva parlato di “conseguenze nefaste” in caso di abrogazione. Ma c’è chi ritiene che il problema sia di natura più “strategica”: una parte del partito repubblicano non se la sarebbe sentita di vedere circa 14 milioni di persone uscire dalla copertura del sistema sanitario.
Di qui la decisione di votare “no”, annunciata soprattutto dai repubblicani più moderati. Una scelta “pesante”, dal momento che Donald Trump aveva posto la cancellazione dell’Obamacare al primo posto della lista dei “provvedimenti urgenti”, non appena entrato nell’esercizio delle sue funzioni.
Poveraccio.
Cocente sconfitta parlamentare per Donald Trump. I repubblicani non lo seguono e salta il voto sull'abolizione della riforma sanitaria di Barack Obama.
A due mesi dall’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca, per il presidente degli Stati Uniti è arrivata il primo grande “schiaffo” politico da parte del partito repubblicano. Nella giornata di venerdì 24 marzo avrebbe dovuto essere approvata la legge che abolisce l’Obamacare, ovvero la riforma del sistema sanitario voluta dal suo predecessore Barack Obama, grazie alla quale milioni di americani hanno potuto avere accesso ad un’assicurazione sulla salute. Eppure il voto è saltato all’ultimo momento: l’amministrazione americana ha preferito infatti non andare incontro ad una sicura sconfitta parlamentare, dal momento che una parte dei deputati conservatori avevano deciso di voltare le spalle al presidente.
Già nelle ore che hanno preceduto il voto, Sean Spicer, portavoce della Casa Bianca aveva messo le mani avanti, dichiarando che “Donald Trump ha fatto tutto quello che poteva” per far passare la legge. Eppure, nonostante alla Camera dei rappresentanti americana il partito repubblicano goda di un’ampia maggioranza (237 deputati contro i 193 dei democratici) i numeri non c’erano: in troppi avevano annunciato di voltare le spalle al presidente. Meglio, perciò, far saltare tutto, evitando una figuraccia.
Per Donald Trump l’Obamacare era la priorità n.1
In molti hanno di fatto ascoltato l’appello lanciato da Obama, nel quale l’ex inquilino della Casa Bianca aveva parlato di “conseguenze nefaste” in caso di abrogazione. Ma c’è chi ritiene che il problema sia di natura più “strategica”: una parte del partito repubblicano non se la sarebbe sentita di vedere circa 14 milioni di persone uscire dalla copertura del sistema sanitario.
Di qui la decisione di votare “no”, annunciata soprattutto dai repubblicani più moderati. Una scelta “pesante”, dal momento che Donald Trump aveva posto la cancellazione dell’Obamacare al primo posto della lista dei “provvedimenti urgenti”, non appena entrato nell’esercizio delle sue funzioni.
Poveraccio.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
http://www.repubblica.it/esteri/2017/03 ... 161662613/
“La mia azione oggi è un altro passo verso la creazione di posti di lavoro. Basta con chi rubava la nostra prosperità. Oggi comincia una nuova rivoluzione energetica”. Con queste parole oggi Donald Trump ha cancellato di fatto l’adesione americana agli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. Senza mai nominarli, li ha svuotati nella loro applicazione. Un colpo durissimo da parte della potenza economica leader (nonché seconda nazione per emissioni carboniche dopo la Cina). Finisce spazzata via l’eredità ambientalista di Barack Obama. Anche se i suoi seguaci – dagli Stati a governo locale democratico come la California, alle grandi organizzazioni ambientaliste come il Sierra Club – già preparano una guerriglia di resistenza a base di ricorsi presso tutte le sedi di giustizia.
Trump ha voluto distruggere l’ambientalismo del suo predecessore in una cerimonia spettacolare, a cui ha invitato una delegazione di minatori del carbone: “Voglio ringraziarvi perché avete attraversato tempi duri. Ma da oggi creiamo nuovi posti di lavoro grazie alle energie fossili.
L’America ricomincia ad essere vincente, con gas e petrolio”. Lo strumento è un decreto presidenziale intitolato Energy Independence Order. Pur di raggiungere l’autosufficienza energetica la nuova Amministrazione toglie ogni restrizione alle emissioni di CO2, vuole dare libertà di trivellare ovunque. “E’ finita l’intrusione del governo – proclama Trump – perché quelle regolamentazioni uccidevano il lavoro. Celebriamo una nuova èra per l’energia americana”.
A differenza di quanto è accaduto finora per l’immigrazione, qui siamo ben oltre gli effetti-annuncio. L’ambiente è un terreno sul quale buona parte delle riforme di Obama avvennero proprio usando i poteri regolamentari dell’esecutivo – anche attraverso l’authority federale che è l’Environmental Protection Agency (Epa). Obama usò spesso lo strumento dell’ordine esecutivo perché durante sei dei suoi otto anni di presidenza la destra comandava al Congresso e non gli avrebbe approvato nulla. Quindi oggi è più facile per Trump cancellare con un tratto di penna i decreti presidenziali del suo predecessore.
L’elenco delle distruzioni è lungo, sostanzioso. Si comincia con il Clean Power Plan che imponeva l’abbattimento delle emissioni carboniche da parte delle centrali elettriche: revocato. Basterebbe questo per dire addio agli accordi di Parigi: la riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle centrali era cruciale perché gli Stati Uniti rispettassero gli impegni presi con la comunità internazionale. Trump abolisce anche le restrizioni che Obama impose sulle trivellazioni costiere, sui permessi di sfruttare miniere nelle terre di proprietà pubblica (federale), sulle emissioni di metano dagli oleodotti. Infine la deregulation cancella quelle “valutazioni d’impatto ambientale” che potevano rallentare e ostacolare le grandi opere infrastrutturali. Si torna indietro di otto anni e forse anche di più. Per certi aspetti il balzo all’indietro riporta agli anni Settanta, perché fu un presidente repubblicano, Richard Nixon, a creare quell’Environmental Protection Agency di cui Trump sta smantellando i poteri. Il presidente ha scelto come capo dell’Epa Scott Pruit che si acquistò la benemerenza delle compagnie petrolifere quando era ministro della Giustizia dell’Oklahoma e contrastava sistematicamente le riforme di Obama.
Trump ha scelto l’ambiente per tentare un rilancio della propria immagine dopo l’umiliante disfatta di venerdì sulla contro-riforma sanitaria. E’ su un terreno più sicuro, stavolta. Da un lato la destra repubblicana sposa le tesi negazioniste – rifiuta le schiaccianti prove scientifiche sul ruolo dell’inquinamento carbonico nel cambiamento climatico – fin dai tempi di George W. Bush, altro presidente allineato con la lobby carbo-petrolifera. D’altro lato Trump premia una categoria operaia a cui deve voti decisivi per la sua elezione: i minatori, così come i metalmeccanici dell’auto, sono sempre sentiti penalizzati dalla svolta verde del partito democratico. Mantenendo le sue promesse in questo campo Trump si ri-accredita come l’uomo giusto per i petrolieri e per gli operai. Rispolvera i temi del nazionalismo economico che gli sono cari: “Torniamo a vincere”. L’autosufficienza energetica è un obiettivo popolare. Negli ultimi anni in realtà la produzione domestica di energia era già aumentata in modo notevole. In parte grazie alle fonti rinnovabili, sostenute da Obama. Ma un’altra ragione è quella rivoluzione tecnologica (fracking e trivellazioni orizzontali) che hanno reso competitive riserve come lo shale gas. Al punto che l’America ha superato la Russia nell’estrazione di gas, e potrebbe arrivare a superare l’Arabia saudita nel petrolio. Da anni ormai gli Stati Uniti non importano più una goccia di petrolio dal Golfo Persico, le loro importazioni sono prevalentemente dal Canada e dal Messico. Hanno perfino ricominciato ad esportare.
Salvo che la caduta delle quotazioni del greggio ha reso meno redditizio lo sfruttamento di quelle risorse fossili che Trump vuole rilanciare. A contrastare la contro-rivoluzione carbonica di Trump oggi non ci sono solo gli ambientalisti; c’è anche una dinamica di mercato che rende il carbone troppo caro, e il petrolio meno redditizio di una volta. Non a caso l’85% degli Stati Usa stavano applicando senza troppe resistenze gli obiettivi fissati da Obama. Ora quegli obiettivi vanno in fumo, letteralmente. E Trump regala alla Cina un ruolo politico inatteso, quello della maggiore potenza economica rimasta fedele agli accordi di Parigi."
In fondo mi sta anche simpatico. L'estinzione della specie umana su scala globale è sempre stato uno dei miei scenari futuri preferiti.
“La mia azione oggi è un altro passo verso la creazione di posti di lavoro. Basta con chi rubava la nostra prosperità. Oggi comincia una nuova rivoluzione energetica”. Con queste parole oggi Donald Trump ha cancellato di fatto l’adesione americana agli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. Senza mai nominarli, li ha svuotati nella loro applicazione. Un colpo durissimo da parte della potenza economica leader (nonché seconda nazione per emissioni carboniche dopo la Cina). Finisce spazzata via l’eredità ambientalista di Barack Obama. Anche se i suoi seguaci – dagli Stati a governo locale democratico come la California, alle grandi organizzazioni ambientaliste come il Sierra Club – già preparano una guerriglia di resistenza a base di ricorsi presso tutte le sedi di giustizia.
Trump ha voluto distruggere l’ambientalismo del suo predecessore in una cerimonia spettacolare, a cui ha invitato una delegazione di minatori del carbone: “Voglio ringraziarvi perché avete attraversato tempi duri. Ma da oggi creiamo nuovi posti di lavoro grazie alle energie fossili.
L’America ricomincia ad essere vincente, con gas e petrolio”. Lo strumento è un decreto presidenziale intitolato Energy Independence Order. Pur di raggiungere l’autosufficienza energetica la nuova Amministrazione toglie ogni restrizione alle emissioni di CO2, vuole dare libertà di trivellare ovunque. “E’ finita l’intrusione del governo – proclama Trump – perché quelle regolamentazioni uccidevano il lavoro. Celebriamo una nuova èra per l’energia americana”.
A differenza di quanto è accaduto finora per l’immigrazione, qui siamo ben oltre gli effetti-annuncio. L’ambiente è un terreno sul quale buona parte delle riforme di Obama avvennero proprio usando i poteri regolamentari dell’esecutivo – anche attraverso l’authority federale che è l’Environmental Protection Agency (Epa). Obama usò spesso lo strumento dell’ordine esecutivo perché durante sei dei suoi otto anni di presidenza la destra comandava al Congresso e non gli avrebbe approvato nulla. Quindi oggi è più facile per Trump cancellare con un tratto di penna i decreti presidenziali del suo predecessore.
L’elenco delle distruzioni è lungo, sostanzioso. Si comincia con il Clean Power Plan che imponeva l’abbattimento delle emissioni carboniche da parte delle centrali elettriche: revocato. Basterebbe questo per dire addio agli accordi di Parigi: la riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle centrali era cruciale perché gli Stati Uniti rispettassero gli impegni presi con la comunità internazionale. Trump abolisce anche le restrizioni che Obama impose sulle trivellazioni costiere, sui permessi di sfruttare miniere nelle terre di proprietà pubblica (federale), sulle emissioni di metano dagli oleodotti. Infine la deregulation cancella quelle “valutazioni d’impatto ambientale” che potevano rallentare e ostacolare le grandi opere infrastrutturali. Si torna indietro di otto anni e forse anche di più. Per certi aspetti il balzo all’indietro riporta agli anni Settanta, perché fu un presidente repubblicano, Richard Nixon, a creare quell’Environmental Protection Agency di cui Trump sta smantellando i poteri. Il presidente ha scelto come capo dell’Epa Scott Pruit che si acquistò la benemerenza delle compagnie petrolifere quando era ministro della Giustizia dell’Oklahoma e contrastava sistematicamente le riforme di Obama.
Trump ha scelto l’ambiente per tentare un rilancio della propria immagine dopo l’umiliante disfatta di venerdì sulla contro-riforma sanitaria. E’ su un terreno più sicuro, stavolta. Da un lato la destra repubblicana sposa le tesi negazioniste – rifiuta le schiaccianti prove scientifiche sul ruolo dell’inquinamento carbonico nel cambiamento climatico – fin dai tempi di George W. Bush, altro presidente allineato con la lobby carbo-petrolifera. D’altro lato Trump premia una categoria operaia a cui deve voti decisivi per la sua elezione: i minatori, così come i metalmeccanici dell’auto, sono sempre sentiti penalizzati dalla svolta verde del partito democratico. Mantenendo le sue promesse in questo campo Trump si ri-accredita come l’uomo giusto per i petrolieri e per gli operai. Rispolvera i temi del nazionalismo economico che gli sono cari: “Torniamo a vincere”. L’autosufficienza energetica è un obiettivo popolare. Negli ultimi anni in realtà la produzione domestica di energia era già aumentata in modo notevole. In parte grazie alle fonti rinnovabili, sostenute da Obama. Ma un’altra ragione è quella rivoluzione tecnologica (fracking e trivellazioni orizzontali) che hanno reso competitive riserve come lo shale gas. Al punto che l’America ha superato la Russia nell’estrazione di gas, e potrebbe arrivare a superare l’Arabia saudita nel petrolio. Da anni ormai gli Stati Uniti non importano più una goccia di petrolio dal Golfo Persico, le loro importazioni sono prevalentemente dal Canada e dal Messico. Hanno perfino ricominciato ad esportare.
Salvo che la caduta delle quotazioni del greggio ha reso meno redditizio lo sfruttamento di quelle risorse fossili che Trump vuole rilanciare. A contrastare la contro-rivoluzione carbonica di Trump oggi non ci sono solo gli ambientalisti; c’è anche una dinamica di mercato che rende il carbone troppo caro, e il petrolio meno redditizio di una volta. Non a caso l’85% degli Stati Usa stavano applicando senza troppe resistenze gli obiettivi fissati da Obama. Ora quegli obiettivi vanno in fumo, letteralmente. E Trump regala alla Cina un ruolo politico inatteso, quello della maggiore potenza economica rimasta fedele agli accordi di Parigi."
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
A lui che cazzo gliene frega, tanto morirà prima di vedere gli effetti dei disastri che vuole combinare.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
speriamo nei bookmaker
Trump, impeachment dato per quasi certo dai bookmaker
13 febbraio 2017, di Daniele Chicca
Gli scommettitori danno per scontate le dimissioni o l’impeachment di Donald Trump. Le quote del bookmaker britannico Ladbrokes sono addirittura di 10 a 11 per un evento di questo tipo: significa che chi scommette 100 euro sull’addio del presidente Usa prima della fine naturale del mandato, guadagnerebbe solo 10 euro netti (ne avrebbe indietro 110).
Le possibilità che si arrivi all’impeachment al Congresso già quest’anno è data 4 a 1 dai bookmaker Paddy Power, una quota di certo non troppo generosa: per 100 euro scommessi ne garantirebbe 300 netti di guadagno (400 lordi). Raramente gli scommettitori si sono scatenati cosi’ tanto sul futuro di un neo eletto presidente.
“Da questo punti di vista, la presidenza Trump ha provocato un incredibile successo” ha detto alla testata americana Politico Alex Donohue, manager delle pubbliche relazioni del gruppo di bookmaker Ladbrokes.
“Ogni cosa che fa Trump può essere trasformata in una scommessa”, dice. Secondo un sondaggio di Public Policy Polling, società vicina al partito Democratico statunitense, il 46% degli elettori americani registrati sarebbe a favore dell’impeachment.
L’impeachment potrebbe essere approvato dalla Camera con la maggioranza dei voti e la votazione si terrebbe in caso di tradimento, ccorruzione o altri gravi crimini. Qualsiasi violazione della legge puo’ essere considerata un crimine grave. Per Trump il rischio piu’ grosso al momento è rappresentato dal presunto conflitto di interessi tra le sue aziende – gestite da un trust in mano ai figli – e la sua carica pubblica.
Trump, impeachment dato per quasi certo dai bookmaker
13 febbraio 2017, di Daniele Chicca
Gli scommettitori danno per scontate le dimissioni o l’impeachment di Donald Trump. Le quote del bookmaker britannico Ladbrokes sono addirittura di 10 a 11 per un evento di questo tipo: significa che chi scommette 100 euro sull’addio del presidente Usa prima della fine naturale del mandato, guadagnerebbe solo 10 euro netti (ne avrebbe indietro 110).
Le possibilità che si arrivi all’impeachment al Congresso già quest’anno è data 4 a 1 dai bookmaker Paddy Power, una quota di certo non troppo generosa: per 100 euro scommessi ne garantirebbe 300 netti di guadagno (400 lordi). Raramente gli scommettitori si sono scatenati cosi’ tanto sul futuro di un neo eletto presidente.
“Da questo punti di vista, la presidenza Trump ha provocato un incredibile successo” ha detto alla testata americana Politico Alex Donohue, manager delle pubbliche relazioni del gruppo di bookmaker Ladbrokes.
“Ogni cosa che fa Trump può essere trasformata in una scommessa”, dice. Secondo un sondaggio di Public Policy Polling, società vicina al partito Democratico statunitense, il 46% degli elettori americani registrati sarebbe a favore dell’impeachment.
L’impeachment potrebbe essere approvato dalla Camera con la maggioranza dei voti e la votazione si terrebbe in caso di tradimento, ccorruzione o altri gravi crimini. Qualsiasi violazione della legge puo’ essere considerata un crimine grave. Per Trump il rischio piu’ grosso al momento è rappresentato dal presunto conflitto di interessi tra le sue aziende – gestite da un trust in mano ai figli – e la sua carica pubblica.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
In realta' per Trump il rischio piu' grosso al momento e' rappresentato dai legami con la Russia. Sembra ci sia molto di piu' al di la' della simpatia con Putin. Molti dei soldi di Trump sembra che vengano dalla Russia, capitali russi avrebbero sostenuto il suo impero immobiliare quando nessuno in America gli faceva piu' credito.
Quasi tutti i suoi collaboratori hanno legami con la Russia, addirittura uno (Manford) ha lavorato per un partito pro-Russia in una campagna elettorale ucraina. Difficile che sia tutta una coincidenza, li' Trump rischia davvero.
Anche se, se e' vero che i repubblicani non gradiscono questa affinita' con un paese nemico, e' anche vero che a molti elettori qui Putin sta piu' simpatico della democrazia, quindi io non scommetterei sull'impeachment. (Del resto anche da noi, leggete i commenti dei lettori dei giornali online alla notizia che Putin ha fatto arrestare l'oppositore Navalny, moltissimi sono pro-Putin).
Riguardo gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, sconfessarli e' una decisione orrenda ma e' anche esattamente quello che Trump aveva promesso in campagna elettorale e per cui era stato votato. Se un politico promette X e poi mantiene e' colpa sua o di chi lo ha votato?
Quasi tutti i suoi collaboratori hanno legami con la Russia, addirittura uno (Manford) ha lavorato per un partito pro-Russia in una campagna elettorale ucraina. Difficile che sia tutta una coincidenza, li' Trump rischia davvero.
Anche se, se e' vero che i repubblicani non gradiscono questa affinita' con un paese nemico, e' anche vero che a molti elettori qui Putin sta piu' simpatico della democrazia, quindi io non scommetterei sull'impeachment. (Del resto anche da noi, leggete i commenti dei lettori dei giornali online alla notizia che Putin ha fatto arrestare l'oppositore Navalny, moltissimi sono pro-Putin).
Riguardo gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, sconfessarli e' una decisione orrenda ma e' anche esattamente quello che Trump aveva promesso in campagna elettorale e per cui era stato votato. Se un politico promette X e poi mantiene e' colpa sua o di chi lo ha votato?
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Colpa di entrambi e del sistema che lo consente. Prima o dopo andranno posti dei paletti al modello democratico assoluto, questo è uno di quei casi in cui il capriccio della maggioranza rischia di mettere in gioco la sopravvivenza del pianeta. E se non ci si arriverà pazienza, vorrà dire che come specie dominante siamo troppo inadeguati.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
ANSA: Trump: Flynn pronto a testimoniare in cambio immunità
L'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn ha detto all'Fbi e alle commissioni parlamentari che indagano sul Russia-gate di essere disponibile a testimoniare in cambio dell'immunita'. Lo scrive il Wall Street Journal
L'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn ha detto all'Fbi e alle commissioni parlamentari che indagano sul Russia-gate di essere disponibile a testimoniare in cambio dell'immunita'. Lo scrive il Wall Street Journal
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Trump sembra venuto fuori da un film di propaganda anti americana.
- armi sempre più libere per tutti, mitra, bombe tutto.
- no alle rinnovabili, puntare tutto su petrolio e carbone
- no alla sanità pubblica e alle arti e ambiente, i soldi risparmiati da investire in armamenti.
- litiga con mezzo mondo lanciando twit da ubriaco contro le altre nazioni
- ora combatte la vespa piaggio e l'acqua minerale francese per imporre all'Europa di acquistare la carne con gli steroidi.
- ultranationalist e fa affari più o meno leciti con la Russia e personaggi controversi.
Non so... per me l'ha messo lì Putin per mandare l'America a putt...
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- litiga con mezzo mondo lanciando twit da ubriaco contro le altre nazioni
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- ultranationalist e fa affari più o meno leciti con la Russia e personaggi controversi.
Non so... per me l'ha messo lì Putin per mandare l'America a putt...
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Ci siamo, manca solo l'essere texano.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
3-4 mesi e ce lo leviamo dai coglioni su
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Poi era la Clinton quella che doveva far scoppiare la 3a guerra mondiale, vero?
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04 ... P1-S1.8-T1
E' da notare che Trump ora ha bisogno di una guerra, qualsiasi guerra, per ricompattare il paese e zittire gli avversari.
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04 ... P1-S1.8-T1
E' da notare che Trump ora ha bisogno di una guerra, qualsiasi guerra, per ricompattare il paese e zittire gli avversari.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Infatti... http://www.repubblica.it/esteri/2017/04 ... 1-S1.12-T1uglygeek ha scritto:Poi era la Clinton quella che doveva far scoppiare la 3a guerra mondiale, vero?
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04 ... P1-S1.8-T1
E' da notare che Trump ora ha bisogno di una guerra, qualsiasi guerra, per ricompattare il paese e zittire gli avversari.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Ha detto che lo fa per i bimbi..l'altro giorno hanno sofferto troppo.
http://amp.ilsole24ore.com/pagina/AEUkw9zro
ottimo articolo del Sole sulla Siria
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Ha trovato un modo veloce per far salire le quotazioni del petrolio.Burano ha scritto:Ha detto che lo fa per i bimbi..l'altro giorno hanno sofferto troppo.
http://amp.ilsole24ore.com/pagina/AEUkw9zro
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
tennisfan82 ha scritto:http://www.repubblica.it/esteri/2017/02 ... 158709044/
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Cacchio non dovrebbe passare inosservata ehtennisfan82 ha scritto:tennisfan82 ha scritto:http://www.repubblica.it/esteri/2017/02 ... 158709044/
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Trump si sta comportando esattamente come avrebbe fatto Hillary Clinton. Ogni 4 anni, gli americani, mettono su il teatrino delle elezioni. E il mondo tifa. Perché il mondo non impara mai. Repubblicani e democratici, in America, sono la stessa cosa.
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Con la differenza che quando nei due casi c'è l'immancabile azione militare, rispettivamente si titola: "L'America reagisce" e invece: "Trump attacca".
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Manca solo mattvince poi il trio comico è al completo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Tu pensa al tuo Bates Motel, ahah
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Io credo che la decisione di Trump, forse presa con l'ausilio di goccine e il consiglio della persona giusta, sia in realtà la decisione del sistema americano. Immaginare gli Stati Uniti subalterni alla Russia è insostenibile per qualsiasi presidente. Non è possibile lasciare il controllo del medio oriente a Putin.
Solo un idiota può pensare che Putin possa risolvere i conflitti in quelle zone.
L'errore iniziale è stato non intervenire subito per destituire Assad, a causa dei russi che hanno difeso il loro pupillo.
Solo un idiota può pensare che Putin possa risolvere i conflitti in quelle zone.
L'errore iniziale è stato non intervenire subito per destituire Assad, a causa dei russi che hanno difeso il loro pupillo.
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Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Tra la Siria e la Corea del Nord riuscirà a tirarci fuori una guerra, no?
Che cazzone.
Però quando lo guardo mi fa ridere. Mi ricorda la puntata dei Simpson nella quale Homer si fa un trapianto di parrucchino che prende possesso del suo cervello e lo fa diventare malefico
Che cazzone.
Però quando lo guardo mi fa ridere. Mi ricorda la puntata dei Simpson nella quale Homer si fa un trapianto di parrucchino che prende possesso del suo cervello e lo fa diventare malefico
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Il coglionazzo dopo aver preso batoste e dovuto ritrattare su Obamacar, muro con Messico, editto anti immigrati, cerca di ritrovare consenso togliendo le tasse a tutti i superricchi e fomentando qualche guerra qua e là. Un vero repubblicano, ma elevato al cubo; mai visto uno così al comando di un paese democratico.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Bush figlio al confronto era un grande statistalaplaz ha scritto:Il coglionazzo dopo aver preso batoste e dovuto ritrattare su Obamacar, muro con Messico, editto anti immigrati, cerca di ritrovare consenso togliendo le tasse a tutti i superricchi e fomentando qualche guerra qua e là. Un vero repubblicano, ma elevato al cubo; mai visto uno così al comando di un paese democratico.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Ora Trump e' nella fase "Marchese del Grillo", io son io e voi non siete un .... Crede di poter fare quello che vuole.
La settimana scorsa ha licenziato il direttore dell'FBI che indagava sui suoi intrallazzi con la Russia. Tutti i suoi collaboratori, i portavoce e tutti i repubblicani si sono affrettati a dire "Ma no, non l'ha licenziato per questo, figuriamoci, sarebbe ostruzione alla giustizia, che e' un reato, ci sono altre ragioni..." finche' Trump in un'intervista ha dichiarato "No, no, io l'ho licenziato perche' indagava su di me!".
Ieri e' venuto fuori che Trump quando ha ricevuto una delegazione russa ha personalmente rivelato informazioni riservate piu' che top-secret ad un paese nemico. Tutti i collaboratori e i portavoce si sono affrettati a smentire "Ma, non e' vero, figuriamoci, sarebbe gravissimo, e' una notizia priva di fondamento..." finche' Trump ha twittato "Certo che ho dato notizie segrete ai russi, io sono il presidente e faccio quello che voglio!".
E' come vedere un incidente ferroviario al rallentatore.
La settimana scorsa ha licenziato il direttore dell'FBI che indagava sui suoi intrallazzi con la Russia. Tutti i suoi collaboratori, i portavoce e tutti i repubblicani si sono affrettati a dire "Ma no, non l'ha licenziato per questo, figuriamoci, sarebbe ostruzione alla giustizia, che e' un reato, ci sono altre ragioni..." finche' Trump in un'intervista ha dichiarato "No, no, io l'ho licenziato perche' indagava su di me!".
Ieri e' venuto fuori che Trump quando ha ricevuto una delegazione russa ha personalmente rivelato informazioni riservate piu' che top-secret ad un paese nemico. Tutti i collaboratori e i portavoce si sono affrettati a smentire "Ma, non e' vero, figuriamoci, sarebbe gravissimo, e' una notizia priva di fondamento..." finche' Trump ha twittato "Certo che ho dato notizie segrete ai russi, io sono il presidente e faccio quello che voglio!".
E' come vedere un incidente ferroviario al rallentatore.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
SAN GIORGIO!
Ivanka una di noi!
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Ahaha grandissima Dateje la tessera onoraria
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
L'ex direttore dell'Fbi Comey conferma: 'Trump mi chiese di insabbiare inchiesta Flynn'
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
La notizia è che ci sono anche i supporter di sinistra che prendono le armi e sparano ai deputati repubblicani
http://edition.cnn.com/2017/06/14/homep ... index.html
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"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Per me vale lo stesso discorso fatto 6 anni fa quando spararono alla Giffords
sostituite a partito repubblicano "partito democratico" e a "tea-parties" Bernie SandersMah... A me questo mi sembra il gesto drammatico e sconsiderato di un folle e non credo sia giusto usarlo come cartina di torna-sole per dare giudizi morali su un popolo o su una parte di esso. Mi pare anche scorretto vedere nel partito repubblicano o nei tea-parties dei mandanti più o meno incosapevoli di questa follia.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Speriamo che non ci sia un impeachment!
Se accadesse il vice Pence diventerebbe presidente per i restanti 3 anni o piu' di mandato, poi potrebbe candidarsi per altre due volte, vincere (anche perche' molti americani si sentirebbero defraudati dalla perdita del "loro" presidente) e restare in carica 11 anni, fino a gennaio 2029.
Ultima modifica di uglygeek il gio giu 15, 2017 6:39 pm, modificato 1 volta in totale.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Per me gli USA mai deboli come oggi sullo scenario mondiale.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
Bene che sia così, lascia stareOmbra84 ha scritto:Per me gli USA mai deboli come oggi sullo scenario mondiale.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
E minkia, manco i maia.uglygeek ha scritto:Speriamo che non ci sia un impeachment!
Se accadesse il vice Pence diventerebbe presidente per i restanti 3 anni o piu' di mandato, poi potrebbe candidarsi per altre due volte, vincere (anche perche' molti americani si sentirebbero defraudati dalla perdita del "loro" presidente) e restare in carica 11 anni, fino a gennaio 2029.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it
alessandro ha scritto:E minkia, manco i maia.uglygeek ha scritto:Speriamo che non ci sia un impeachment!
Se accadesse il vice Pence diventerebbe presidente per i restanti 3 anni o piu' di mandato, poi potrebbe candidarsi per altre due volte, vincere (anche perche' molti americani si sentirebbero defraudati dalla perdita del "loro" presidente) e restare in carica 11 anni, fino a gennaio 2029.
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