uglygeek ha scritto:
Perche' disinformazione, poi? Non e' vero che il migrante/naufrago deve essere salvato e quindi portato in Europa mentre il migrante che cerca di attraversare la frontiera via terra viene solo fermato e respinto?
questa, come detto da pocaluce, è la prima disinformazione.
L'ipocrisia di tutto il discorso politico sta nello scaricare sull'accoglienza (soccorso, gestione dell'ospitalità in attesa di processare le domande), la quale andrebbe fatta senza fare storie e piagnistei, le preoccupazioni per quel che succede nel mentre e dopo.
E che dipende dalla percezione allucinata dell'opinione pubblica (cfr la sovrastima numerica del fenomeno), da inefficienza dello Stato (fino a pochi anni fa volontaria: facciamo i furbi, non ne registriamo un tot chè tanto vanno all'estero), dall'intolleranza (la resistenza di regioni e comuni nel redistribuire i profughi: facciamo la morale agli altri paesi europei mentre non riusciamo ad imporre la redistribuzione al nostro interno), da difficoltà oggettive (non è sempre semplice organizzare un rimpatrio). Oltre che dall'assenza di un canale di sfogo nell'immigrazione economica regolare, come detto.
Dice:
"I naufraghi ci sono eccome e vanno di sicuro salvati: punto."
Perfetto, e qui potrebbe aprirsi e chiudersi il suo editoriale. Invece il temino prosegue:
"proprio l’episodio della nave Diciotti, e cioè il problema crucialissimo dell’emigrazione. Ebbene, si può parlare di una faccenda simile, mi chiedo, riducendo tutto a una semplice questione umanitaria con il povero naufrago da un lato e lo Stato italiano dall’altro nella parte del moloch spietato perché non si limita a salvarlo e a portarlo da noi senza sollevare problemi?".
Lo Stato italiano non l'ha "portato da noi", nel frattempo "sollevando problemi". L'ha lasciato in mare per giorni (nel mentre rendendosi ridicolo di fronte al mondo, essendo una sua propria nave). Tenere in ostaggio un naufrago invece di sbarcarlo non è "sollevare problemi", è un venire meno al proprio dovere di accoglienza e, direi anche di salvataggio, a meno di non considerare come espletato il salvataggio nel momento in cui fai salire il naufrago sull'imbarcazione, e poi ci puoi giocare come vuoi, massì fargli fare l'ostaggio per un pò di giorni, e se nel mentre gli viene un infarto a uno che problema ci sarà mai a curarlo sulla Diciotti?
Schifo.
Del resto, anche intralciare "i taxi del mare" riduce i soccorsi, e quindi il "deve essere salvato" di Ernesto già diventa "deve essere salvato un pò meno".
"la trappola in cui da anni si trova presa l’Italia ad opera delle organizzazioni libiche di trafficanti di esseri umani: vale a dire la trasformazione degli immigrati in naufraghi?"
La cosiddetta trappola si deve al fatto che si è visto che aspettare le imbarcazioni qui causava molti più morti che andarseli direttamente a prendere vicino alle coste. Come conseguenza successiva, dato che l'uomo è un animale economico, scafisti inclusi, quegli altri hanno risparmiato sulle imbarcazioni. Tornando davanti alle nostre coste, si ritorna allo scenario con maggiori morti.
Vuole Ernesto più morti (senza alcuna contesutale utilità)?
"Non parte per un viaggio quanto si vuole pericoloso. Parte in realtà per un naufragio programmato con previsione di relativo salvataggio (ahimè non sempre realizzatosi) e conseguente trasferimento nella Penisola"
la differenza fra "naufragio programmato con previsione di relativo salvataggio" e "viaggio pericoloso" (quanto si vuole, quanto vuole Ernesto), coi profughi che ricadono nel secondo caso, sta tutto in quel "ahimé non sempre realizzatosi".
"trasformare il problema economico-giuridico del diritto a emigrare nell’obbligo del salvataggio in mare, da sempre uno dei principi più sacri del diritto delle genti."
come detto, non si trasforma niente, in quanto i soccorsi devono poi presentare domanda di asilo.
"Davvero il loro salvataggio deve equivalere automaticamente al loro ingresso in Italia?"
qui non capisco se intende che andrebbero riaccompagnati in Libia (speriamo di no) o fa riferimento alla solita redistribuzione. Casomai li redistribuiamo in Olanda, per dire, possiamo prima sbarcarli e rimetterli in sesto da noi, e poi in un secondo tempo trasferirli là, o bisogna proprio portarceli direttamente?
"Ed è proprio sicuro che sostenendo questi principi in modo indiscriminato, senza se e senza ma, si aiuta la costruzione di una adeguata posizione italiana verso l’Europa e si dà una mano al Pd a ribaltare il risultato del 4 marzo?"
se permette, i diritti umani si sostengono ("in modo indiscriminato"
), a prescindere da cosa giovi o meno al pd.
Per quanto riguarda la posizione in Europa, sicuramente sarà più utile prendere in ostaggio i profughi e la propria nave!
L'ipocrisia del prendere le distanze da Salvini, salvo poi sostanzialmente sposarne i sistemi. Squisita retorica già esibita nei suoi editoriali di consigli alla sinistra dal'94 al 2011, che si aprivano tutti prendendo le distanze da Berlusconi.
Tanto più che anche sulla questione della ricollocazione degli immigrati tra i vari Paesi dell’Unione – una questione cruciale ed «europea» come poche altre – la sinistra intellettuale oltre a una blanda petizione di principio che naturalmente lascia il tempo che trova, e oltre ad auspicare la trattativa diplomatica (anch’essa fin qui senza risultati), non mi pare che si sia mai spinta. Non si è mai spesa a indicare quali altri strumenti l’Italia a suo giudizio potrebbe/dovrebbe adoperare, quale altra strada dovrebbe percorrere. Le minacce tonanti del governo giallo-verde sono sgradevoli e probabilmente controproducenti, d’accordo, ma in alternativa che cos’altro fare allora? Perché non si è sentita finora alcuna proposta concreta? Ripeto: concreta, per piacere
diplomazia? Mai sentita nominare? Falso che non si sia mosso nulla, visto che parlamento e commissione europea hanno già sposato la riforma del trattato di Dublino, e che appunto ora è (sarebbe) nelle mani della diplomazia.
Che ha difettato anche quando era al governo la sinistra, peraltro (o ci siamo dimenticati Renzi che accusava l'Europa per morti?)
Quanto al fatto che la questione della redistribuzione sia "crucialissima", può magari esserlo sul piano elettorale (e peraltro: se Francia e Germania si prendono i migranti dopo le sceneggiate italiche, ne guadagnano i populisti italiani, tedeschi, e francesi).
Ma aspetta poche settimane e vedi quali vere emergenze travolgeranno la politica nostrana.
"Ad esempio in barba agli accordi sottoscritti ormai nessuno accetta più gli immigrati da qualcun altro se non nell’ordine di appena qualche decina; la Germania dal canto suo se ne ride da anni dei richiami di Bruxelles per la violazione del limite del suo attivo commerciale e occulta spudoratamente la situazione fallimentare di un pezzo del suo sistema creditizio"
i grandi luoghi comuni di Liberoquotidiano ripetuti a pappagallo.
"la Spagna chiude i suoi porti all’immigrazione e a Ceuta e Melilla spara proiettili di gomma contro gli africani che vogliono entrare nel suo territorio, rastrellandoli brutalmente e risbattendoli in Marocco naturalmente guardandosi bene dall’accertare se hanno diritto o no allo status di rifugiato"
altra falsità, la Spagna ne ha accolti 24.000 lo scorso anno, e 9000 solo nei primi sei mesi dell'anno (trend in aumento).
Ceuta. Respingere un migrante da terra, per quanto drammatico, non equivale a condannarlo a morte come sarebbe non soccorrere un migrante in mare. Il Marocco non è la Libia.