A parte il non conoscere cosa siano i programmi di aiuto al terzo mondo, e di conseguenza dici "ovvio che non c'é soluzione a monte" ed é un'affermazione totalmente sbagliata,Rosewall ha scritto:cioè, ricordare (banalmente) che i fattori che spingono ad emigrare un nigeriano da Lagos non c'entrano una mazza con quelli che muovono un eritreo sarebbe un approccio "ideologico", mentre prospettare una soluzione a monte (magari elaborata dalle illuminate e totipotenti nazioni europee, riunite in consesso sull'Olimpo) sarebbe pragmatico? Ammettiamo pure che l'idea che i fenomeni migratori non siano cristallizzabili (fonte: gli ultimi 75.000 anni) sia "ideologica". Ammettiamo pure che sia "ideologica" anche l'idea che un uomo abbia diritto a cercare miglior fortuna altrove (per non morire di fame o in guerra, ma pure "solo" per migliorare la propria condizione economica o inseguire nuove opportunità per la sua prole), nonostante il rischio di finire morti di sete nel deserto, torturati nei campi di detenzione italo-libici, affogati nel Mediterraneo, o rimpatriati una volta in Europa, e preciso che riconoscergli tale "diritto" non significa necessariamente accettarli e integrarli, ma almeno rispettare la loro scelta (qui nella culla delle libertà e dei diritti fondamentali).
Restano comunque due piccoli dettagli, preso atto dei quali si invalida tutta la costruzione (stra-ideologica) all'insegna del "non ho nulla contro gli immigrati ma siccome sono pragmatico, e tengo al loro bene, e la so più lunga dei buonisti, e non possiamo prenderli tutti, allora...".
Crolla e non resta che schierarsi o di qua o di là, dove non mi avventuro nel definire cosa sia "di qua", ma in compenso vedo che "di là" abbondano cinismo, xenofobia, disumanità.
I due piccoli dettagli, il primo: l'alternativa all'accoglienza (la soluzione a monte) è un artificio retorico, mentre il fenomeno migratorio è complesso e variegato e non troverai esperti che credano in interventi miracolosi in grado di arrestare improvvisamente l'inerzia di un fenomeno tanto ampio, intenso, e composito.
Il secondo: nel mentre, ci sono persone che necessitano di soccorso ed ospitalità. Non consentire ai soccorsi di approdare ad un porto non consente di offrire loro l'assistenza adeguata.
Sulla bega con gli altri europei, ribadisco che niente giustifica l'uso di esseri umani come strumento negoziale, e che la linea più facilmente percorribile per il governo italiano era quella di richiedere più soldi per l'organizzazione dell'accoglienza.
Aggiungo che il 25% della Francia è più dello zero di Orban. E che perciò è furbissimo trattare a pesci in faccia i francesi e infilare la lingua in bocca ad Orban (interesse contrario).
Quali che siano le ragioni, resta il dato di diciottomila sbarchi (Spagna: ventiquattromila). Gli anni passati (Grecia 2015: ottocentomila; Germania, i siriani), o ciò che accadrà l'anno prossimo, non è rilevante se si sostiene che adesso c'è un'emergenza.
I conti che non tornano, tornano se si considera che oltre alla quota di "clandestini" in Italia, ci sono tutti gli immigrati che hanno trovato il modo di raggiungere altri paesi europei.
Come ricordava Pocaluce, poi, in italia l'immigrazione coincide con la "clandestinità" dato che non esistono più canali per l'immigrazione regolare, se non stagionali.
Z-e-r-o. Una roba assurda.
Non sono avverso all'Italia ma al diffuso modo di pensare e di sentire così bene rappresentato dall'attuale maggioranza: frustrazione e aggressività rivolti verso lo straniero e più in generale verso fantomatici nemici interni ed esterni, quali Soros, i francesi, la Merkel, l'Unione europea, i buonisti, eccetera (ma azzarderei che tale rabbia si scarica e si manifesta a 360 gradi, pure sull'automobilista davanti che non è scattato col verde) che impedirebbero il ritorno ad passato di dolce benessere ed indipendenza sovrana, passato peraltro mai verificatosi.
Questo andazzo, che si accompagna inevitabilmente ad un rifiuto sempre più ostinato verso i dati di fatto (vedi il programma grillo-leghista e vedi tutto il delirante filone dei no-euro, mini-bot, e lire sovrane), non promette niente di buono e, come avviene tipicamente quando si instaura un regime illiberale, si sta già testando la tenuta dello stato di diritto. La nave italiana a cui viene impedito di attraccare per volontà di un ministro: violazione dellom stato di diritto; qualunque frase uscita dalla bocca di Di Maio: violazione (solo a chiacchiere, per ora), dello stato di diritto. Il sentimento diffuso è di insofferenza verso lo stato di diritto.
Questo naturalmente non significa che lo stato di diritto sia destinato a cedere ma il tentativo è evidente.
quello che prevedi, nella pratica é la libera circolazione di ogni essere umano, non c'é alternativa possibile al tuo discorso, perché se non se ne fermano un certo numero o li si distribuiscono, o li si deportano coercitivamente, sono liberi di andare ovunque. E non dire di no perché non é vero, dal tuo scritto é l'unica soluzione praticabile.
Liberi solo in Itália ? impossibile, visto sarebbe l'unico posto al mondo raddoppierebbe l'intera popolazione in due anni, il che spero lo ritieni anche tu un prevedibile collasso
Liberi in tutto il mondo ? Filosoficamente sono com te, sociologicamente dovrei sentire piú di un esperto per esprimere um giudizio pertinente, diciamo che ho dubbi, ma forse si puó risolvere
Ma sorge um altro problema, liberi in um mondo diviso in stati o in um único stato mondiale ?
Nel primo caso, pensi sai possibile convincere tutti o perlomeno quasi tutti gli stati mondiali a farlo ? parecchi dubbi, cominciando ora, poi mi piacerebbe sapere chi dovrebbe cominciare, fra un cent'anni possibile che qualcuno, e solo qualcuno accetti
Nel secondo caso, forse un 200 anni e un paio di guerre mondiali, ma forse neanche.