Monheim ha scritto:balbysauro ha scritto:io ho fatto l'addetto agli impianti di risalita sulle piste di sci
qualche famiglia che era lì per la settimana bianca e con cui quindi avevo interagito più volte mi lasciò qualcosa prima di ripartire
Eri
l'omino dello skilift?
Se qualcuno ha visto
Mi fido di te di Ale e Franz, non può non ricordare la scena
dell'omino dell'acqua e da qui il riferimento.
(Chiedo venia a chi dovesse storcere il naso perché non guardo solo film d'essai polacchi con sottotitoli in ungherese)
Stronzaggini a parte, dove?
chiaky ha scritto:Tra l'altro ho preso le botte più di una volta per una schedina mal digitata. Ma questo è un altro discorso...
Ahahahah, forse dovremmo aprire anche il topic "esperienze più grottesche che si son verificate lavorando".
Non sei il primo a dirmi che i centri scommesse raccolgono il peggio e ovviamente non che credessi diversamente anche alla luce di qualche sporadica capatina.
Scusa se ora mi fa ridere pur consapevole che sia stato spiacevole e traumatico.
Più che altro mi immagino dei vecchi marcissimi alla Bukowski dei tempi migliori/peggiori che ti prendono a calci con le loro scarpe marroni che fan capolino dai pantaloni di velluto dello stesso colore se non grigi o verde marcio.
Ma sai..in quelle sale si raccoglie, scusate l'estremizzazione, il peggio del peggio.
C'era di tutto...tossici, prostitute coi papponi, nullafacenti (soprattutto questi...gente che stava li notte e giorno 365 giorni l'anno), vecchi decrepiti mezzi mafiosi...bo, di tutto.
Per esempio c'era la più nota prostituta della città col suo pappone, venivano quasi ogni giorno.
La cosa buffa fu che anni dopo, quando facevo l'impiegato in comune (un altro comune limitrofo), vennero all'ufficio per prendere la residenza e mi fecero dei saluti incredibili. Siccome erano personaggi molto noti, tutti i miei colleghi hanno cominciato a ghignare e a prendermi in giro dicendo "hai visto che feste che ti ha fatto? Sei un suo cliente!!". E io per anni ho cercato di convincerli che no...lei era una mia cliente.
Poi mi ricordo un tipo che veniva tutti i santi giorni con un sistema lunghissimo scritto su un papiro. Srotolava il papiro e io dovevo digitare numeri per circa una ora e mezzo. Insomma, spendeva circa un milione di lire al giorno.
In 2 anni lo ricordo vincente solo un paio di volte, e lasciò la mancia. Per il resto non ho mai capito dove trovasse tutti i soldi che si giocava. Non scherzo, in un anno era capace di giocarsi mezzo miliardo. Ed era li da mattina a sera, quindi lavoro nisba... boh..
Quello che mi menava era un vecchio molto ambiguo. Ricordo che aveva un naso enorme pieno di punti neri e fumava in continuazione. Vestito elegante, di chiaro accento siculo. Ho sempre pensato fosse un mafioso o qualcosa del genere...età sui 70 anni.
Parlava molto piano, con una flemma degna del padrino e con un accento per me quasi incomprensibile. Sicchè mi è capitato alcune volte di non sentire bene i numeri e quindi di sbagliare la giocata. In un paio di occasioni, scoperto che il cavallo che voleva aveva vinto ma io gli avevo giocato un altro numero, andò su tutte le furie. Una volta mi bruciò tutto un braccio con l'accendino, e un'altra volta mi prese in un angolo e mi riempì di cazzotti. Essendo dipendente non potevo reagire, ma comunque si beccò una denuncia, che non ho mai saputo come andò a finire, perchè poi fu verso la fine del mio impiego.