Coronavirus la sindrome mondiale

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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alessandro
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

Rosewall ha scritto:
alessandro ha scritto: Stando poi si dati globali (presi con le pinze perché tanti casi saranno passati inosservati) su 10 pazienti che escono dalla malattia, 9 guariscono e 1 muore.
non credo di aver capito, puoi cortesemente linkare la fonte?
Secondo quanto rilevato dalla piattaforma della Johns Hopkins University alle 11,15 di domenica 23 febbraio il numero di guariti dal virus nel mondo ammonta a 23.290 persone su un totale di 78.823 infettati.
Repubblica di ieri:
Il numero dei morti è di 2.461, mentre i contagiati sono 78.766, tra cui i 76 italiani.

Quindi il mio conto della serva, al di là del numero dei contagiati che sono attualmente malati,
Quelli che ne escono sono circa 9 (9,46) guariti e 1 morto. Gli altri sono ancora malati e non si sa come ne usciranno.

Come detto, se i dati sono corretti e sapendo che ci saranno casi di gente malata e guarita con forme lievi non rilevate.
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Rosewall
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Rosewall »

Nickognito ha scritto:
Il panico per me arriva perché nessuno ritiene possibile che i politici facciano qualcosa di buono. Quindi o sarà strage o precauzioni inutili. A quasi nessuno viene in mente che magari grazie ai politici si risolva qualcosa :)
probabilmente gioca un ruolo la sfiducia nelle istituzioni, le quali del resto non stanno riuscendo a comunicare messaggi che sovrastino il rumore di fondo, vuoi per limiti loro, vuoi per la difficoltà oggettiva di cavalcare il digitale, vuoi per il pressapochismo e sensazionalismo dei media.

Però io ipotizzo che la faccenda dipenda anche molto dalla scarsa confidenza che abbiamo con la dimensione dell'incertezza. Gestire un rischio significa accettare che un evento sia solo probabile e dunque pensare ed agire in funzione di qualcosa che potrebbe anche non verificarsi mai. Ci viene più naturale rifugiarci in una prospettiva deterministica. O bianco o nero. O non è niente o è una piaga catastrofica. Sono le due facce della stessa medaglia: in enrambi i casi si fa una previsione alla Nostradamus - non è nulla, catastrofe, e quindi ci si regola su quella. Evidentemente viene più facile che convivere con più scenari futuri alternativi e fare qualcosa non perchè si creda che succederà ma perchè se succede sono cazzi.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nick »

No Alessandro fai un calcolo sbagliato.
Per mantenere 1 su 10, morti su guariti (2.300 morti su 23.000 guariti). dei circa 50.000 malati ne dovrebbero morire 5.000 il che è impossibile.

Anche perchè l'80% degli attuali malati è lieve, il 15 grave, il 5% in terapia intensiva, sempre la stessa media, e presumibilmente il 2% muore.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nickognito »

Rosewall ha scritto:
Nickognito ha scritto:
Il panico per me arriva perché nessuno ritiene possibile che i politici facciano qualcosa di buono. Quindi o sarà strage o precauzioni inutili. A quasi nessuno viene in mente che magari grazie ai politici si risolva qualcosa :)
probabilmente gioca un ruolo la sfiducia nelle istituzioni, le quali del resto non stanno riuscendo a comunicare messaggi che sovrastino il rumore di fondo, vuoi per limiti loro, vuoi per la difficoltà oggettiva di cavalcare il digitale, vuoi per il pressapochismo e sensazionalismo dei media.

Però io ipotizzo che la faccenda dipenda anche molto dalla scarsa confidenza che abbiamo con la dimensione dell'incertezza. Gestire un rischio significa accettare che un evento sia solo probabile e dunque pensare ed agire in funzione di qualcosa che potrebbe anche non verificarsi mai. Ci viene più naturale rifugiarci in una prospettiva deterministica. O bianco o nero. O non è niente o è una piaga catastrofica. Sono le due facce della stessa medaglia: in enrambi i casi si fa una previsione alla Nostradamus - non è nulla, catastrofe, e quindi ci si regola su quella. Evidentemente viene più facile che convivere con più scenari futuri alternativi e fare qualcosa non perchè si creda che succederà ma perchè se succede sono cazzi.
d'accordo su tutto, ma e' appunto la riflessione per qualcosa di piu' preoccupante. Il rischio (in senso negativo e positivo, rischi e opportunita') e' fondamentale nella nostra vita, sia privata che lavorativa. Fatico a pensare nel lavoro in generale, ma in gran parte anche nella vita privata, qualcosa piu' importante della gestione dei rischi (calcolo, prevenzione, reazioni psicologiche, prepararci al dopo). Anche per me l'incertezza e' spesso la situazione peggiore, ma qui si va proprio nel patologico...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da tennisfan82 »

Il numero dei morti aumenta, siamo a 7
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

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Come al solito nelle cose bisogna esserci dentro.
Fate i campioni a filosofare.

Le informazioni, che io ho seguito abbastanza, sono state tutte corrette.
Chi ha la responsabilità, giornalisti politica e scienziati, si sta comportando bene.
E' chiaro nelle zone interessate di provvedimenti si creano alcune preoccupazioni in molti.
Ieri cittadini di milano hanno improvvisamente avuto restrizioni e informazioni importanti.
Non c'è stata tutto questo panico e azioni scomposte, preoccupazione e piccoli provvedimenti.

Il fatto che sia andato a fare la spesa più del dovuto non mi sembra una cosa da stigmatizzare in maniera incredibile.
Poi ha fatto bene il sindaco a ribadire che non ci saranno problemi del genere e che non è necessario fare scorta di alcunchè.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

Nick ha scritto:No Alessandro fai un calcolo sbagliato.
Per mantenere 1 su 10, morti su guariti (2.300 morti su 23.000 guariti). dei circa 50.000 malati ne dovrebbero morire 5.000 il che è impossibile.

Anche perchè l'80% degli attuali malati è lieve, il 15 grave, il 5% in terapia intensiva, sempre la stessa media, e presumibilmente il 2% muore.
Il calcolo è giusto se i numeri sono questi.
Se hai 23.000 guariti e 2300 morti sono 1 a 10

Il 2% è calcolato sugli infetti che però essendo l’esplosione della malattia piuttosto recente non sai che evoluzione avranno.

Poi, come dicevo, in Cina ci saranno tanti ammalati e guariti a insaputa di tutti e le cure per saturazione degli ospedali saranno state deficitarie, speriamo che il rapporto guariti/morti migliori.
Ma anche dimezzasse saremmo al 5%.

Ho letto la storia (non statisticamente rilevante) di un regista cinese giovane, il padre anziano malato e famiglia in quarantena domiciliare.
Ha cercato in tutti i modi di trovare un posto in ospedale ma nulla. Il padre è morto e nel frattempo si è ammalata la madre e poi è deceduta e si è ammalato il regista e la sorella. Quindi tutta la famiglia. Il regista è morto e quando ho letto la sorella era in gravi condizioni.
(Repubblica qualche giorno fa)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

Nick ha scritto:Come al solito nelle cose bisogna esserci dentro.
Fate i campioni a filosofare.

Le informazioni, che io ho seguito abbastanza, sono state tutte corrette.
Chi ha la responsabilità, giornalisti politica e scienziati, si sta comportando bene.
E' chiaro nelle zone interessate di provvedimenti si creano alcune preoccupazioni in molti.
Ieri cittadini di milano hanno improvvisamente avuto restrizioni e informazioni importanti.
Non c'è stata tutto questo panico e azioni scomposte, preoccupazione e piccoli provvedimenti.

Il fatto che sia andato a fare la spesa più del dovuto non mi sembra una cosa da stigmatizzare in maniera incredibile.
Poi ha fatto bene il sindaco a ribadire che non ci saranno problemi del genere e che non è necessario fare scorta di alcunchè.
Non credo abbiano paura di restare senza rifornimenti, credo abbiano paura che i negozi vengano chiusi o razionati come nella zona rossa che dista pochi chilometri.
E poi preferiscono fare una bella scorta e andare al supermercato una volta ogni 10 giorni invece che 2 volte a settimana.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nick »

Infatti si cerca di contenere il contagio perchè se il numero di malati supera il livello di guardia poi diventa difficile garantire l'assistenza a tutti.
Che poi è il vero problema di questa malattia ed il perchè bisogna fare interventi drastici.
Ultima modifica di Nick il lun feb 24, 2020 8:18 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nick »

alessandro ha scritto:
Nick ha scritto:Come al solito nelle cose bisogna esserci dentro.
Fate i campioni a filosofare.

Le informazioni, che io ho seguito abbastanza, sono state tutte corrette.
Chi ha la responsabilità, giornalisti politica e scienziati, si sta comportando bene.
E' chiaro nelle zone interessate di provvedimenti si creano alcune preoccupazioni in molti.
Ieri cittadini di milano hanno improvvisamente avuto restrizioni e informazioni importanti.
Non c'è stata tutto questo panico e azioni scomposte, preoccupazione e piccoli provvedimenti.

Il fatto che sia andato a fare la spesa più del dovuto non mi sembra una cosa da stigmatizzare in maniera incredibile.
Poi ha fatto bene il sindaco a ribadire che non ci saranno problemi del genere e che non è necessario fare scorta di alcunchè.
Non credo abbiano paura di restare senza rifornimenti, credo abbiano paura che i negozi vengano chiusi o razionati come nella zona rossa che dista pochi chilometri.
E poi preferiscono fare una bella scorta e andare al supermercato una volta ogni 10 giorni invece che 2 volte a settimana.
Certo intendo anche questo.
Se dovessero limitare le uscite o cominciano a chiudere i negozi.
A me è sembrato una cosa normale.

E che oggi. a differenza di ieri. si tende dall'informazione e dalla politica a smorzare per evitare il panico.
In realtà la situazione è importante e seria.
Non c'è panico da parte della gente, c'è normale preoccupazione.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Johnny Rex »

Nickognito ha scritto:
d'accordo su tutto, ma e' appunto la riflessione per qualcosa di piu' preoccupante. Il rischio (in senso negativo e positivo, rischi e opportunita') e' fondamentale nella nostra vita, sia privata che lavorativa. Fatico a pensare nel lavoro in generale, ma in gran parte anche nella vita privata, qualcosa piu' importante della gestione dei rischi (calcolo, prevenzione, reazioni psicologiche, prepararci al dopo). Anche per me l'incertezza e' spesso la situazione peggiore, ma qui si va proprio nel patologico...
E' qui che c'è da riflettere.
Non si accetta più il Rischio ,e tanto più una società/civiltà si tecnologizza tanto meno sembra tollerabile e accettabile.
Anche perchè, ma questa è un pensiero personale, già non si rischia più in tema di scelte lavorative (molti preferiscono non lavorare che lavorare) e relazionali ,queste reazioni conscie o inconscie ci dicono quanto poco spazio abbia l'accettazione dell'alea nella società attuale. In un certo senso, lo stesso discorso per cui si vuole sempre vedere vincere gli stessi e altro. Una Società apparentemente libera ma in realtà ancora più assuefatta allo stato delle cose di molte del passato.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da fabio86 »

Treni alta velocità da e per Milano con due-quattro ore di ritardo.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Pindaro »

fabio86 ha scritto:Treni alta velocità da e per Milano con due-quattro ore di ritardo.
Mi è andata di lusso mi sa.
Davvero. Potevi rimanere a Milano per il resto della tua vita. #1#
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da fabio86 »

No, perché dovevo rientrare per forza in serata. :)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:francamente al momento non mi sembra che ci siano molti casi in Italia, mi sembra . Anzi, mi sembra che si sia un unico focolaio, un paesino, con molti contagiati in poco tempo, ma quasi tutti riconducibili a quell'unico focolaio.
Si' ma la cosa che ancora non si capisce ed e' alla base di tutte queste reazioni scomposte e', come mai se un contagiato arriva chissa' come in un paesino lombardo in pochi giorni i contagiati sono centinaia? Se la trasmissione e' cosi' facile allora basta che uno di questi sia passato per Milano, come lo fermi il focolaio?
l'ambiente ospedaliero potrebbe essere stato un formidabile fattore di amplificazione del contagio.
Inoltre, si può supporre che il focolaio sia iniziato parecchio tempo prima, magari settimane fa. Supporre, non essendo riusciti a ricostruire le catene del contagio.

Visto che c'è comunque grande fame di previsioni, riporto le stime - stime! - di un autorevole epidemiologo che lavorò già sulla SARS del 2002, Marc Lipsitch.
R0 (contagiosità) fra 2 e 2,4,
un intervallo seriale (tempo in cui un infetto ad un certo stadio di malattia contagia un altro fino allo stesso stadio di malattia) breve,
e con una distribuzione simile a quella del tempo d'incubazione;
da cui, l'infezione che si trasmette già ai primi sintomi, e anche prima;
da cui, l'insufficienza delle misure di tracciamento e di quarantena, e la necessità che siano supportate da retrovirali e - quando sarà - vaccino;
da cui, dal 40% al 70% di popolazione mondiale contagiata, prima o poi;
tuttavia, il numero elevatissimo di infettati è - e molto più sarà - molto più grande del numero di malati,
ovvero buona parte degli infettati sarà asintomatica (molti neanche identificati), e solo una parte degli infettati sarà malata;
fra i malati, dall'uno al due per cento di morti (che fa comunque una differenza non da poco).

E' un'interpretazione compatibile con l'idea che i numeri di casi diagnosticati siano comunque destinati a crescere sia in Italia che altrove; e che molti potrebbero essere già stati contagiati senza essere stati diagnosticati - in assenza di morti che inducessero a scoperchiare il vaso di pandora.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nickognito »

be, dal 4 al 14 per cento di morti in una nazione non e' pochino, direi :)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Pindaro »

Rosewall ha scritto: da cui, dal 40% al 70% di popolazione mondiale contagiata, prima o poi;.
Con il conto della serva quindi, considerando il 10% di decessi, moriranno 500 milioni di persone.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto:
uglygeek ha scritto:
Nickognito ha scritto:francamente al momento non mi sembra che ci siano molti casi in Italia, mi sembra . Anzi, mi sembra che si sia un unico focolaio, un paesino, con molti contagiati in poco tempo, ma quasi tutti riconducibili a quell'unico focolaio.
Si' ma la cosa che ancora non si capisce ed e' alla base di tutte queste reazioni scomposte e', come mai se un contagiato arriva chissa' come in un paesino lombardo in pochi giorni i contagiati sono centinaia? Se la trasmissione e' cosi' facile allora basta che uno di questi sia passato per Milano, come lo fermi il focolaio?
l'ambiente ospedaliero potrebbe essere stato un formidabile fattore di amplificazione del contagio.
Inoltre, si può supporre che il focolaio sia iniziato parecchio tempo prima, magari settimane fa. Supporre, non essendo riusciti a ricostruire le catene del contagio.

Visto che c'è comunque grande fame di previsioni, riporto le stime - stime! - di un autorevole epidemiologo che lavorò già sulla SARS del 2002, Marc Lipsitch.
R0 (contagiosità) fra 2 e 2,4,
un intervallo seriale (tempo in cui un infetto ad un certo stadio di malattia contagia un altro fino allo stesso stadio di malattia) breve,
e con una distribuzione simile a quella del tempo d'incubazione;
da cui, l'infezione che si trasmette già ai primi sintomi, e anche prima;
da cui, l'insufficienza delle misure di tracciamento e di quarantena, e la necessità che siano supportate da retrovirali e - quando sarà - vaccino;
da cui, dal 40% al 70% di popolazione mondiale contagiata, prima o poi;
tuttavia, il numero elevatissimo di infettati è - e molto più sarà - molto più grande del numero di malati,
ovvero buona parte degli infettati sarà asintomatica (molti neanche identificati), e solo una parte degli infettati sarà malata;
fra i malati, dall'uno al due per cento di morti (che fa comunque una differenza non da poco).

E' un'interpretazione compatibile con l'idea che i numeri di casi diagnosticati siano comunque destinati a crescere sia in Italia che altrove; e che molti potrebbero essere già stati contagiati senza essere stati diagnosticati - in assenza di morti che inducessero a scoperchiare il vaso di pandora.
E' un'ipotesi molto brutta.

Venisse fuori che alla fine il virus fara' 60 mila morti in Italia, che e' lo 0.1% della popolazione, in circa un anno, prima di trovare vaccino e cure efficaci, ci si chiedera' se non sarebbe stato meglio chiudere le frontiere quando si poteva, all'inizio, mettendo in quarantena per almeno un mese chiunque arrivasse dall'estero, fosse pure da San Marino.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Ombra84 »

tennisfan82 ha scritto:Il numero dei morti aumenta, siamo a 7
Ma finchè si tratta di persone con altri problemi, alcuni gravi, di salute che impatto diverso ha da una normale influenza?

Se scoppiasse un epidemia di meningite fulminante, cacchio succederebbe in questo paese?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Pindaro »

Ombra84 ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Il numero dei morti aumenta, siamo a 7
Ma finchè si tratta di persone con altri problemi, alcuni gravi, di salute che impatto diverso ha da una normale influenza?
Nessuno o quasi.
E' questo il punto che si fa fatica a cogliere.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nickognito »

Al momento la situazione davvero preoccupante e' in Iran, dove le cose non sembrano sotto controllo.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Ombra84 »

Nickognito ha scritto:Al momento la situazione davvero preoccupante e' in Iran, dove le cose non sembrano sotto controllo.
i regimi si che lavorano bene :-?
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da uglygeek »

Pindaro ha scritto:
Ombra84 ha scritto:
tennisfan82 ha scritto:Il numero dei morti aumenta, siamo a 7
Ma finchè si tratta di persone con altri problemi, alcuni gravi, di salute che impatto diverso ha da una normale influenza?
Nessuno o quasi.
E' questo il punto che si fa fatica a cogliere.
La normale influenza fa circa 300-400 morti l'anno in Italia, piu' o meno uno al giorno, ma in realta' piu' concentrati nei mesi freddi, credo.
Quindi i numeri finora sono quelli, non sembrerebbe esserci nessuna particolare emergenza.
Una differenza importante pero' e' che persone anziane e malate possono fare il vaccino contro l'influenza, che e' piuttosto efficace, mentre sono indifesi contro questo virus.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da tennisfan82 »

Nelle ultime 6 ore non ci sono stati nuovi casi in Lombardia.

Secondo Burioni i risultati concreti delle misure prese si vedranno tra 7 giorni.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nick »

@ Ombra

Prima di tutto la percentuale di morte è molto maggiore della normale influenza.
Secondo il 20% ha bisogno di cure ospedaliere importanti, di cui il 5% in terapia intensiva, cosa che non avviene con una normale influenza.

La meningite, che ha una percentuale enorme di morte, e i suoi focolai, sono più controllabili. proprio perchè chi la prende è subito gravissimo.
E' pi+ù facile isolare e bloccare.
E poi c'è il vaccino.
Questa è più infida, come un influenza anche asintomatica o con poche cose. e quindi più trasmissibile ad un numero enorme di persone.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Paolo79 »

tennisfan82 ha scritto:Nelle ultime 6 ore non ci sono stati nuovi casi in Lombardia.

Secondo Burioni i risultati concreti delle misure prese si vedranno tra 7 giorni.
ho letto che hanno fatto solo 10 tamponi sto pomeriggio , sicuramente perché non ce n'era bisogno di farne altri , però in questo modo la crescita giornaliera é di 70 casi come negli altri giorni e non risulta esponenziale , evitando allarmismi. io dico che domani magicamente il conteggio arriverà a 300 , vediamo se mi sbaglio :)
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto:[
Venisse fuori che alla fine il virus fara' 60 mila morti in Italia, che e' lo 0.1% della popolazione, in circa un anno, prima di trovare vaccino e cure efficaci, ci si chiedera' se non sarebbe stato meglio chiudere le frontiere quando si poteva, all'inizio, mettendo in quarantena per almeno un mese chiunque arrivasse dall'estero, fosse pure da San Marino.
e si risponderebbe che no, visto che Wuhan era rimasta aperta per settimane prima del blocco.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Nickognito »

Ombra84 ha scritto:
Nickognito ha scritto:Al momento la situazione davvero preoccupante e' in Iran, dove le cose non sembrano sotto controllo.
i regimi si che lavorano bene :-?
l'epicentro e' nella citta' degli ayatollah, e la Cina e' il paese piu' ateo del mondo. In Corea il virus si e' diffuso in una setta religiosa e in Europa ha preso lo stato del papa.

Forse qualche divinita' ha dei conti in sospeso :D
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Pitone »

uglygeek ha scritto:
Pindaro ha scritto:
Ombra84 ha scritto:
Ma finchè si tratta di persone con altri problemi, alcuni gravi, di salute che impatto diverso ha da una normale influenza?
Nessuno o quasi.
E' questo il punto che si fa fatica a cogliere.
La normale influenza fa circa 300-400 morti l'anno in Italia, piu' o meno uno al giorno, ma in realta' piu' concentrati nei mesi freddi, credo.
Quindi i numeri finora sono quelli, non sembrerebbe esserci nessuna particolare emergenza.
Una differenza importante pero' e' che persone anziane e malate possono fare il vaccino contro l'influenza, che e' piuttosto efficace, mentre sono indifesi contro questo virus.
In Italia i virus influenzali causano direttamente all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per polmonite virale primaria", ha spiegato a Pagella Politica Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore all’Università degli Studi di Milano. "A seconda delle stime dei diversi studi, vanno poi aggiunti tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza

Questi primi 8 morti del coronavirus sono da accomunare alle morti indirette dell'influenza direi.
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Mr Moonlight
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Mr Moonlight »

C'è una cosa che non capisco in quest mappa:
https://www.corriere.it/speciale/esteri ... ronavirus/
Ci sono quasi 80.000 casi, tra morti e guariti più o meno sono 28.000
Dove sono gli altri 52.000?
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Rosewall
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

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@ Pitone. 2030, i sardi, unici superstiti grazie al fallimento di Alitalia e conseguente isolamento, sbarcarono sul continente per ripopolarlo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da tennisfan82 »

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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da ThePiper »

Mr Moonlight ha scritto:C'è una cosa che non capisco in quest mappa:
https://www.corriere.it/speciale/esteri ... ronavirus/
Ci sono quasi 80.000 casi, tra morti e guariti più o meno sono 28.000
Dove sono gli altri 52.000?
A curarsi immagino. La maggior parte in Cina e il resto da altre parti. Da noi quelli in cura dovrebbero essere 222 stando a questi dati.
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Rosewall
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Rosewall »

Sempre Liptsch. Cosa serve per definire l'epidemiologia del nostro Covid-19.

19 febbraio 2020

L'impatto di un'epidemia dipende dal numero di persone infette, dalla trasmissibilità dell'infezione e dallo spettro di gravità clinica.

Pertanto, diverse questioni sono particolarmente critiche. In primo luogo, qual è lo spettro completo della gravità della malattia (che può andare da asintomatica, a sintomatica ma lieve, a grave, a richiedere il ricovero ospedaliero, a mortale)?

Secondo, quanto è trasmissibile il virus?

Terzo, chi sono gli infettori - in che modo l'età della persona infetta, la gravità della malattia e altre caratteristiche di un caso influenzano il rischio di trasmettere l'infezione ad altri? Di vitale interesse è il ruolo che le persone infette asintomatiche o presintomatiche svolgono nella trasmissione. Quando e per quanto tempo il virus è presente nelle secrezioni respiratorie?

E quarto, quali sono i fattori di rischio di malattia grave o di morte? E come possiamo identificare i gruppi che hanno più probabilità di avere scarsi risultati, in modo da poter concentrare gli sforzi di prevenzione e di trattamento?

Immagine

La tabella elenca gli approcci per rispondere a queste domande, ognuno dei quali ha dimostrato di aver avuto successo in precedenti epidemie di malattia, in particolare MERS e pandemia di influenza H1N1.1

Il conteggio del numero di casi, compresi i casi lievi, è necessario per calibrare la risposta all'epidemia. La saggezza convenzionale impone che le persone più malate cerchino assistenza e si sottopongano a test; all'inizio di un'epidemia, i tassi di mortalità dei casi e di ospedalizzazione sono spesso utilizzati per valutare l'impatto. Queste misure devono essere interpretate con cautela, poiché può essere necessario del tempo prima che i casi diventino gravi, o che le persone infette muoiano, e può non essere possibile stimare con precisione il denominatore delle persone infette per calcolare tali rapporti.

Come nelle epidemie del passato, i primi casi di Covid-19 osservati in Cina sono stati abbastanza gravi da essere sottoposti a cure mediche e risultare in test, ma il numero totale di persone infette è stato elusivo. Il rapporto di mortalità stimata tra i pazienti assistiti dal medico finora è di circa il 2%, ma il vero rapporto potrebbe non essere noto per un certo periodo di tempo.

Semplici conteggi del numero di casi confermati possono essere indicatori fuorvianti della traiettoria dell'epidemia se questi conteggi sono limitati da problemi nell'accesso alle cure o da colli di bottiglia nei test di laboratorio, o se vengono testati solo pazienti con casi gravi. Durante la pandemia influenzale del 2009 è stato descritto un approccio per mantenere la sorveglianza quando i casi diventano troppo numerosi per essere conteggiati. Questo approccio, che può essere adattato a Covid-19, prevede l'utilizzo dei sistemi di sorveglianza esistenti o la progettazione di indagini per accertare ogni settimana il numero di persone con una sindrome altamente sensibile ma non specifica (per esempio, infezione respiratoria acuta) e testare un sottoinsieme di queste persone per il nuovo coronavirus. Il prodotto dell'incidenza dell'infezione respiratoria acuta (ad esempio) e la percentuale di test positivi fornisce una stima dell'onere dei casi in una determinata giurisdizione.
Ora è il momento di mettere in atto l'infrastruttura per realizzare tale sorveglianza. La segnalazione elettronica di laboratorio migliorerà notevolmente l'efficienza di questo e di altri studi di salute pubblica che prevedono test virali.

Più in generale, è utile per sintetizzare i dati di studi di sorveglianza simultanei, indagini epidemiologiche sul campo e serie di casi.
Condurre studi di coorte in contesti ben definiti come scuole, luoghi di lavoro o quartieri (indagini sulla comunità) può aiutare a descrivere l'onere complessivo e il tasso di attacco alla famiglia e alla comunità; forse la cosa più importante, può consentire una rapida valutazione della gravità dell'epidemia contando il numero di malattie, ricoveri e decessi in una popolazione ben definita ed estrapolando tale tasso alla popolazione più numerosa.
La comprensione della trasmissibilità rimane cruciale per prevedere il decorso dell'epidemia e la probabilità di una trasmissione sostenuta. Diversi gruppi hanno stimato il numero riproduttivo di base R0 della SARS-CoV-2 utilizzando le curve epidemiche, ma gli studi sulle famiglie possono essere fonti superiori di dati sulla tempistica e la probabilità di trasmissione e possono essere utili nella stima di R0.

Gli studi casalinghi possono anche aiutare a definire il ruolo che le infezioni subcliniche, asintomatiche e lievi giocano nella trasmissione per informare le decisioni basate sull'evidenza circa la prioritizzazione delle misure di controllo; misure che dipendono dall'identificazione e dall'isolamento

Un punto chiave di queste raccomandazioni è che i test virali non dovrebbero essere utilizzati solo per le cure cliniche. Una parte della capacità di test deve essere riservata a sostenere gli sforzi della sanità pubblica per caratterizzare la traiettoria e la gravità della malattia. Anche se questo approccio può portare a molti risultati negativi dei test e quindi apparire "dispendioso", tale capacità di messa a riposo permetterà una comprensione molto più chiara della diffusione dell'epidemia e un uso più saggio delle risorse per combatterla. I test in cluster inspiegabili o in casi gravi di infezioni respiratorie acute, indipendentemente dall'anamnesi di viaggio del paziente, possono essere un modo sensibile per individuare le catene di trasmissione che potrebbero essere state tralasciate. Tali risultati sono rilevanti soprattutto alla luce delle prove che anche Singapore, con uno dei migliori sistemi sanitari pubblici al mondo, ha trovato casi che finora non sono stati collegati a casi noti o a viaggi in Cina. Se tali introduzioni non rilevate si verificano a Singapore, è prudente aspettarsi che si verifichino anche altrove.

I primi investimenti per la caratterizzazione della SARS-CoV-2 daranno ottimi risultati nel migliorare la risposta all'epidemia. Se la trasmissione sostenuta decolla al di fuori della Cina, come molti esperti si aspettano, l'urgenza dell'epidemia richiederà scelte su quali interventi impiegare, in quali circostanze e per quanto tempo. L'avvio tempestivo di queste attività epidemiologiche e di sorveglianza ci permetterà di scegliere i modi più efficaci per controllare l'epidemia e ci aiuterà ad evitare interventi che potrebbero essere inutilmente costosi o eccessivamente restrittivi della normale attività.

Molti centri urbani in Cina sono o saranno presto sommersi dal trattamento di casi gravi. Potrebbe essere difficile per molti di loro eseguire i tipi di studi qui descritti. Un'eccezione è costituita da indagini sistematiche su persone che non sono sospettate di avere la Covid-19 o che hanno una lieve malattia respiratoria, per valutare se sono attualmente infette subclinicamente (test virali), se sono state infettate in precedenza (test sierologici), o entrambe le cose. Questi studi, che informeranno le stime dello spettro di gravità, saranno più informativi nelle impostazioni che hanno il maggior numero di casi.

Fortunatamente, il numero di casi individuati al di fuori della Cina rimane gestibile per le autorità sanitarie pubbliche - e troppo piccolo per la conduzione di tali studi. Ma è fondamentale che le giurisdizioni al di fuori della Cina continentale si preparino a svolgere questi studi man mano che il numero dei casi cresce.


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Ultima modifica di Rosewall il lun feb 24, 2020 11:07 pm, modificato 1 volta in totale.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

Mr Moonlight ha scritto:C'è una cosa che non capisco in quest mappa:
https://www.corriere.it/speciale/esteri ... ronavirus/
Ci sono quasi 80.000 casi, tra morti e guariti più o meno sono 28.000
Dove sono gli altri 52.000?
sono malati ma non ancora ne' guariti ne' morti.
col tempo prenderanno una delle due direzioni.
ad esempio il paziente italiano di 38 anni da cui pare sia partita la cosa non e' morto e non e' guarito, e' in terapia intensiva.

per questo ho scritto che per ora si sa' solo che su 10 che ne escono, piu' o meno 9 ne esconono perche' guariti e 1 perche' e' morto.

spero che sia perche' non ci siano state cure adeguate in cina e perche' ci sono guariti non diagnosticati, perche' supererebbe altrimenti un 10% di mortalita'. Altra spiegazione per questo squilibrio, magari chi muore lo fa in poco tempo e chi guarisce ci mette di piu' e quindi i morti arrivano prima nelle statistiche. una cosa che mi e' venuta in mente ora.
poi, ubi maior minor cessat

pindaro sghignazzando parla di 500 milioni di morti col 10% (sarebbero in realtà 350 milioni)

ma stando anche al 2% sarebbero 100 milioni di morti (stando ai calcoli di pindaro)
se siamo 7 miliardi, stando ai calcoli del professore della sars( 40-70% di infetti), il 50% di infetti sarebbe 3.500.000.000
1% sarebbe 35 milioni di morti il 2% 70 MILIONI di morti.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Rosewall »

no, perchè secondo quelle ipotesi solo una parte ridotta degli infetti svilupperebbe una malattia, e l'(ipotetico) 1% è su quella (ipotetica) parte ridotta.
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da ferryboat »

In tutto questo marasma, faccio notare che in pochi giorni, tutti sono diventati epidemiologi, statistici ed esperti del controllo del territorio. Tutti informatissimi, hanno seguito tutti i tg, tutte le rubriche, tutti gli interventi dei vari professoroni, tutti sanno tutto dei vari virus, di come si propagano, conoscono le percentuali a menadito, sciorinano belli tronfi numeri con grande sicurezza, tutti sono diventati medici infettivologi.

E tutte queste notizie, queste "conoscenze" che fanno gonfiare loro il petto mentre le riferiscono agli altri "ignoranti" che non sanno, dove le hanno prese? Chi gliele ha comunicate?
Le hanno prese da chi ha interesse a diffondere la paura e il panico. Insomma fanno il gioco di chi dirige tutto questo circo e nemmeno lo sanno (ma si sentono tuttavia sapienti)
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

Rosewall ha scritto:no, perchè secondo quelle ipotesi solo una parte ridotta degli infetti svilupperebbe una malattia, e l'(ipotetico) 1% è su quella (ipotetica) parte ridotta.
ok, c'e' una stima su quale parte sviluppa la malattia?
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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da alessandro »

guardavo sempre il rapporto guariti/morti

in realta' anche in cina, nelle varie province c'e' un morto ogni 100 guariti, circa tra 1% e 2%,
e' la provincia di hubei che sballa tutto.
e essendo numeri molto grandi, sballano sia il rapporto in cina e naturalmente quello mondiale.


2.495 deaths 16.748 recovered
Hubei Mainland China

19 deaths 943 recovered
Henan Mainland China

12 deaths 786 recovered
Heilongjiang Mainland China

6 deaths 782 recovered
Anhui Mainland China

6 deaths 731 recovered
Chongqing Mainland China

6 deaths 663 recovered
Guangdong Mainland China

6 deaths 645 recovered
Zhejiang Mainland China

etc.


ci sono poi molti stati con tanti (relativo) guariti e nessun decesso.

diciamo che questi dati sono piu' tranquillizzanti.

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Re: Coronavirus la sindrome cinese

Messaggio da Mr Moonlight »

alessandro ha scritto:
Mr Moonlight ha scritto:C'è una cosa che non capisco in quest mappa:
https://www.corriere.it/speciale/esteri ... ronavirus/
Ci sono quasi 80.000 casi, tra morti e guariti più o meno sono 28.000
Dove sono gli altri 52.000?
sono malati ma non ancora ne' guariti ne' morti.
col tempo prenderanno una delle due direzioni.
ad esempio il paziente italiano di 38 anni da cui pare sia partita la cosa non e' morto e non e' guarito, e' in terapia intensiva.
Ma sono tutti in ospedale o anche in quarantena a domicilio? Perché se fossero tutti in ospedale sarebbe un bel casino.
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