Era solo per dire che non è che scrivo solo puttanate, ehOmbra84 ha scritto:paoolino ha scritto:Lo sto scrivendo qui da un paio di settimane.Ombra84 ha scritto: Beh in effetti la cosa che mi pare di capire desti preoccupazione non è tanto la mortalità, quanto il rischio di mandare il sistema sanitario al collasso.
Coronavirus la sindrome mondiale
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
A me ha fatto ridere quella sull'isola d'Ebolapaoolino ha scritto:Era solo per dire che non è che scrivo solo puttanate, ehOmbra84 ha scritto:paoolino ha scritto:
Lo sto scrivendo qui da un paio di settimane.
Ma non conto un cazzo perché mi fa ridere Zalone
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Si ma ti pare...paoolino ha scritto:Era solo per dire che non è che scrivo solo puttanate, ehOmbra84 ha scritto:paoolino ha scritto:
Lo sto scrivendo qui da un paio di settimane.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
No, scrivi anche cose buone.paoolino ha scritto:
Era solo per dire che non è che scrivo solo puttanate, eh
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Bene, dopo la benedizione di pitone, ombra e Pindaro, potrò andare a dormire tranquillo.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Credo che, ad oggi, sia una continua e difficile rincorsa "a ritroso": se oggi 4 Marzo una persona viene trovata positiva al virus, anche ipotizzando che abbia sintomi da 3/4 giorni prima e che si sia immediatamente isolata volontariamente a casa, sostanzialmente nei 6/7 giorni precedenti avrà con ogni probabilità contagiato decine di persone con cui è entrata in contatto, che a loro volta avranno modo di contagiare altre persone fino a quando non verranno trovati infetti, e così via con la classica catena di S.Antonio.Ombra84 ha scritto:Leggevo in effetti che i casi odierni appartengono ancora ad un contagio precedente la chiusura della zona rossa. Quindi di norma per almeno altri 4 5 giorni dovrebbe esserci un costante aumento degli infetti sui numeri attuali.laplaz ha scritto:Siamo apparentemente ancora lontani dal picco, purtroppo.
Poi foooooooorse potrebbe vedersi un rallentamento, ma non è detto ovviamente. Da capire anche come evolve il decorso di chi va a guarire.
E parliamo già di uno scenario mediamente ottimistico, ovvero senza considerare i casi limite di individui asintomatici - che quindi non si sono messi in quarantena volontaria da subito, ma solo dopo il responso positivo del tampone, quindi aumentando i giorni "a piede libero"- e/o casi di periodi di incubazione di 10/14 giorni.
Tralasciando infine tutti gli asintomatici - o che scambiano lievi sintomi con un'influenza stagionale - a cui non verrà mai diagnosticato il covid-19 neanche in un secondo momento, e che continueranno a diffonderlo tra parenti, amici e conoscenti a loro insaputa.
Ricordo che ad oggi, se non si è stati direttamente a contatto con persone risultate positive e si hanno sintomi lievi o comunque non palesi, il consiglio/indicazione della maggioranza dei medici di base è, al limite, di fare una quarantena volontaria ma senza effettuare il tampone (motivi politici per non far esplodere il numero?), quindi tendenzialmente non inizierai a contattare tutti le persone incontrate negli ultimi 10/14 giorni per avvisarli che hai il mal di gola o un raffreddore.
D'altronde sono gli stessi medici a dire che nel 50% dei casi i positivi sono asintomatici o con sintomi assolutamente lievi.
Risultato? Abbiamo/avremo migliaia di persone con il virus in circolazione del tutto ignari di ciò.
Dal punto di vista del contenimento del virus in termini numerici, direi situazione molto difficile, a meno di adottare misure realmente drastiche.
Mia personale opinione è che avremo un aumento dei casi ancora a lungo, boh, speriamo davvero il caldo aiuti a debellarlo.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Da domani saro' quasi obbligato a lavorare da casa, almeno fino a fine marzo.
Possiamo andare in ufficio solo se strettamente necessario, evitando il piu' possibile ogni contatto con i colleghi.
Possiamo andare in ufficio solo se strettamente necessario, evitando il piu' possibile ogni contatto con i colleghi.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Io invece per 9 giorni a spasso visto che le scuole sono chiuse.uglygeek ha scritto:Da domani saro' quasi obbligato a lavorare da casa, almeno fino a fine marzo.
Possiamo andare in ufficio solo se strettamente necessario, evitando il piu' possibile ogni contatto con i colleghi.
Ho un po' di ferie e permessi da scaricare quindi per ora non perdo nulla.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Coronavirus la sindrome italiana
E invece ha fatto bene il governo. Il Giappone con solo 300 contagi (esclusa la nave da crociera) ha deciso di chiudere le scuole per un mese già da qualche giorno. Peraltro credo che il Giappone sia l'unico paese al mondo più vecchio dell'Italia?tennisfan82 ha scritto:Al comitato tecnico scientifico nominato dalla Protezione civile, con esperti di ministero alla Salute, Istituto superiore di sanità e Consiglio superiore di sanità, l'idea della chiusura delle scuole non piaceva. Gli esperti sanitari, interpellati oggi dal governo riguardo appunto allo stop di dieci giorni delle lezioni dall'asilo all'università, hanno infatti fatto notare che c'è una limitata evidenza scientifica sull'efficacia di una misura del genere.
Non esistono al momento dati che indirizzino verso una capacità della chiusura di ridurre la circolazione del virus. Solo alcuni modelli predittivi indicano una moderata efficacia ma tra l'altro, è stato fatto notare nello stringato parere del comitato, la si otterrebbe esclusivamente con una chiusura assai più prolungata, addirittura di due mesi. Non è stata una bocciatura, perché il parere espresso formalmente non è negativo (e neanche positivo) ma è come se gli esperti, all'unanimità, avessero detto al governo: fate voi ma sappiate che secondo noi non è efficace agire in questo modo.
Semmai è una decisione che andava presa prima e che altri paesi europei dovrebbero prendere subito.
Il punto è che il nostro cervello fa fatica a raffigurarsi crescite esponenziali come le epidemie ma ragiona invariabilmente in modo lineare, il che non è adatto a un'epidemia. Spero che i medici nei comitati scientifici abbiano solide competenze matematiche e siano in grado di riconoscere questo bias.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Ho trovato "allarmante" il parere del comitato scientifico sulla misura di chiusura delle scuole.s&v ha scritto:Spero che i medici nei comitati scientifici abbiano solide competenze matematiche e siano in grado di riconoscere questo bias.
Prevenire melius quam curare
Dubbia utilità in mancanza di evidenze scientifiche sulla efficacia di questa misura a contenere l'epidemia??
Mi ha fatto piacere leggere poi il commento del Prof. Lopalco epidemiologo dell'università di Pisa:
Pier Luigi Lopalco: "Molti stanno usando l'assenza di evidenze per contestare questa misura. Sfido chiunque a trovare una pubblicazione su come prevenire la diffusione di un virus comparso pochi mesi fa sulla faccia della Terra"
Rabbrividiamo.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Qua niente lavoro da casa e l'ospedale di Praga dice che nessun problema, al massimo 40 posti per il reparto infettivo ce l'hanno
Vi chiederei, seriamente, un consiglio, visto che sul tema mi sembrate in molti piu' oggettivi della maggioranza dei miei conoscenti.
Ho un viaggio prenotato a Firenze, da domani mattina a domenica sera. Vorrei andare a trovare i miei intanto cosi' per vederli e poi perche' magari poi la situazione peggiorera' e non potro' andare per molto tempo. In piu', mia sorella, in un momento della vita molto difficile, mi dice che vuole parlarmi di una cosa importante che puo' fare solo vedendomi.
A Praga ci sono 6 casi di virus, ma si fanno quasi zero test e potrebbero essere anche di piu' , io esco poco ma lavoro con molti italiani ed europei che viaggiano. L'aereo potrebbe essere pieno (di sicuro e' abbastanza pieno, io ho preso un posto un po' piu' caro sperando di non avere gente intorno, ma non ho mascherine e mi sentirei anche ridicolo ed eccessivo a portarla), ma piu' che altro i voli per il nord da qui sono annullati da oggi e penso che molti lombardi o emiliani potrebbero prendere quindi un volo per o da firenze per muoversi.
Venerdi' inoltre il governo ceco dovrebbe prendere altre decisioni, potrebbe bloccare anche i voli per la Toscana (quando ha bloccato quelli del Nord ha dato comunque tre giorni di tempo). A Firenze la situazione e' stabile, ma in Toscana gli infetti sono raddoppiati ieri (da 19 a 38). Insomma, sia qui che soprattutto li' potremmo essere proprio nel periodo in cui aumenta molto il contagio ma ancora non viene diagnosticato.
I miei dicono di non venire (ma per me). Io al momento al lavoro andrei in quarantena andando in zona gialla, ma la Toscana non e' , al momento, zona gialla. Ma la mia paura e' di infettare i miei che sono molto anziani. D'altra parte, loro escono meno, ma escono, e mia sorella e' totale negazionista e pensa sia una normale influenza per cui se non vado io probabilmente viene lei a Praga e comunque visita i miei dopo che se ne va in giro senza precauzioni (ma non va mai a Codogno, ecco).
Io sono anche un po' raffreddato e una leggera tosse da una settimana, niente febbre e nulla di eccezionale.
Insomma, penso che la probabilita' adesso che io contagi o mi contagi sia molto bassa, ma non vorrei giudicare male ed essere io a provocare problemi che, vista l'eta' dei miei, potrebbero essere gravi. In generale, forse sarebbe saggio muoversi di meno e convincere mia sorella a parlare al telefono.
Ma apprezzerei decisamente un vostro consiglio.
Vi chiederei, seriamente, un consiglio, visto che sul tema mi sembrate in molti piu' oggettivi della maggioranza dei miei conoscenti.
Ho un viaggio prenotato a Firenze, da domani mattina a domenica sera. Vorrei andare a trovare i miei intanto cosi' per vederli e poi perche' magari poi la situazione peggiorera' e non potro' andare per molto tempo. In piu', mia sorella, in un momento della vita molto difficile, mi dice che vuole parlarmi di una cosa importante che puo' fare solo vedendomi.
A Praga ci sono 6 casi di virus, ma si fanno quasi zero test e potrebbero essere anche di piu' , io esco poco ma lavoro con molti italiani ed europei che viaggiano. L'aereo potrebbe essere pieno (di sicuro e' abbastanza pieno, io ho preso un posto un po' piu' caro sperando di non avere gente intorno, ma non ho mascherine e mi sentirei anche ridicolo ed eccessivo a portarla), ma piu' che altro i voli per il nord da qui sono annullati da oggi e penso che molti lombardi o emiliani potrebbero prendere quindi un volo per o da firenze per muoversi.
Venerdi' inoltre il governo ceco dovrebbe prendere altre decisioni, potrebbe bloccare anche i voli per la Toscana (quando ha bloccato quelli del Nord ha dato comunque tre giorni di tempo). A Firenze la situazione e' stabile, ma in Toscana gli infetti sono raddoppiati ieri (da 19 a 38). Insomma, sia qui che soprattutto li' potremmo essere proprio nel periodo in cui aumenta molto il contagio ma ancora non viene diagnosticato.
I miei dicono di non venire (ma per me). Io al momento al lavoro andrei in quarantena andando in zona gialla, ma la Toscana non e' , al momento, zona gialla. Ma la mia paura e' di infettare i miei che sono molto anziani. D'altra parte, loro escono meno, ma escono, e mia sorella e' totale negazionista e pensa sia una normale influenza per cui se non vado io probabilmente viene lei a Praga e comunque visita i miei dopo che se ne va in giro senza precauzioni (ma non va mai a Codogno, ecco).
Io sono anche un po' raffreddato e una leggera tosse da una settimana, niente febbre e nulla di eccezionale.
Insomma, penso che la probabilita' adesso che io contagi o mi contagi sia molto bassa, ma non vorrei giudicare male ed essere io a provocare problemi che, vista l'eta' dei miei, potrebbero essere gravi. In generale, forse sarebbe saggio muoversi di meno e convincere mia sorella a parlare al telefono.
Ma apprezzerei decisamente un vostro consiglio.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Dici che riesci poi tornare a Praga? In caso contrario sarebbe un problema grosso rimanere bloccato a firenze? (tipo perdita del lavoro)...Ma forse per Praga puoi, anche se più difficoltosamente tornarci con mezzi alternativi (Flixbus come va in questo periodo?)
Certo prima di vedere i genitori anziani disinfettati bene e tieni un po' le distanze ma se come hai detto già loro escono e tua sorella non prende precauzioni tu sei il minimo come rischio
In aereo però metterei la mascherina (anche se non ho ancora capito quanto serva), chissenefrega di quello che pensano gli altri.
Certo prima di vedere i genitori anziani disinfettati bene e tieni un po' le distanze ma se come hai detto già loro escono e tua sorella non prende precauzioni tu sei il minimo come rischio
In aereo però metterei la mascherina (anche se non ho ancora capito quanto serva), chissenefrega di quello che pensano gli altri.
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Secondo me devi valutare se poi ti fanno tornare indietro.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Non credo riuscirei a comprare una mascherina oggi. Non vedo il problema di tornare a Praga, non dovrebbero sospendere i voli venerdi per domenica, e, nella peggiore delle ipotesi, potrei volare in Germania o Austria. Anche vero che lunedi' mattina ho un meeting col direttore generale . Considera che per adesso anche se uno viene dalla Lombardia gli 'suggeriscono' la quarantena e stop (dico il governo, al mio lavoro e' obbligatoria)maxredo ha scritto:Dici che riesci poi tornare a Praga? In caso contrario sarebbe un problema grosso rimanere bloccato a firenze? (tipo perdita del lavoro)...Ma forse per Praga puoi, anche se più difficoltosamente tornarci con mezzi alternativi (Flixbus come va in questo periodo?)
Certo prima di vedere i genitori anziani disinfettati bene e tieni un po' le distanze ma se come hai detto già loro escono e tua sorella non prende precauzioni tu sei il minimo come rischio
In aereo però metterei la mascherina (anche se non ho ancora capito quanto serva), chissenefrega di quello che pensano gli altri.
Certo, se in questi due giorni Firenze diventa zona gialla, devo mettermi in quarantena (ma pazienza, non perdo il lavoro, certo e' un mese di meeting qui, importante). Diverso e' se sono positivo e non lo so e mi fanno il test, li' non mi fanno piu' tornare. Grazie del consiglio.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Stesso consigliomaxredo ha scritto:Dici che riesci poi tornare a Praga? In caso contrario sarebbe un problema grosso rimanere bloccato a firenze? (tipo perdita del lavoro)...Ma forse per Praga puoi, anche se più difficoltosamente tornarci con mezzi alternativi (Flixbus come va in questo periodo?)
Certo prima di vedere i genitori anziani disinfettati bene e tieni un po' le distanze ma se come hai detto già loro escono e tua sorella non prende precauzioni tu sei il minimo come rischio
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Probabilità di infettarti a Firenze se non frequenti troppa gente vicina a zero.
Che ti sia infettato a Praga anche vicina a zero.
Direi che forse, il pericolo maggiore è sull’aereo di ritorno.
Gli aerei da e per l’italia Sono comunque tutti quasi vuoti.
Se poi dici che sei italiano e dai due colpi di tosse non ti si siede nessuno vicino.
Razionalmente direi di andare.
Allo stesso tempo, 2 settimane fa dovevo partire per una vacanza alle Canarie e ho annullato tutto poche ore prima perché non volevo passare una settimana in un villaggio pieno di Lombardi con colazione pranzo e cena a buffet (uno infetto li infetta tutti) e fare una vacanza con l’ansia era inutile. Al contrario la mia compagna aveva paura di essere lei a infettare le Canarie (stiamo tutti bene ma in effetti qualche giorno dopo un italiano ha portato il virus a Tenerife).
Che ti sia infettato a Praga anche vicina a zero.
Direi che forse, il pericolo maggiore è sull’aereo di ritorno.
Gli aerei da e per l’italia Sono comunque tutti quasi vuoti.
Se poi dici che sei italiano e dai due colpi di tosse non ti si siede nessuno vicino.
Razionalmente direi di andare.
Allo stesso tempo, 2 settimane fa dovevo partire per una vacanza alle Canarie e ho annullato tutto poche ore prima perché non volevo passare una settimana in un villaggio pieno di Lombardi con colazione pranzo e cena a buffet (uno infetto li infetta tutti) e fare una vacanza con l’ansia era inutile. Al contrario la mia compagna aveva paura di essere lei a infettare le Canarie (stiamo tutti bene ma in effetti qualche giorno dopo un italiano ha portato il virus a Tenerife).
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
be, checkin online fatto ieri, era pieno per meta' di gente che aveva gia' scelto il posto con assegnazione non casuale, quindi direi probabilmente aereo pieno.alessandro ha scritto: Gli aerei da e per l’italia Sono comunque tutti quasi vuoti.
Non so, la mia preoccupazione soprattutto per il miei, sono comunque un po' raffreddato e mi sento cosi' cosi', non vorrei contagiare anche qualcosa di leggero che poi li faccia preoccupare, ma in effetti la pensavo come te. Grazie.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Tieniti a 1 metro di distanza e lavati le mani.Nickognito ha scritto:be, checkin online fatto ieri, era pieno per meta' di gente che aveva gia' scelto il posto con assegnazione non casuale, quindi direi probabilmente aereo pieno.alessandro ha scritto: Gli aerei da e per l’italia Sono comunque tutti quasi vuoti.
Non so, la mia preoccupazione soprattutto per il miei, sono comunque un po' raffreddato e mi sento cosi' cosi', non vorrei contagiare anche qualcosa di leggero che poi li faccia preoccupare, ma in effetti la pensavo come te. Grazie.
Anche perché se non vai adesso per me per un paio di mesi sarà ancora più difficile o forse più, nel caso la epidemia che ora c’è in alcune zone del nord si replicasse al centro e al sud.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Dei prenotati sull’aereo magari una parte rinuncia.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Esattamente. Il carattere tende sempre ad andare in linea retta (la famosa logica del di più è meglio per cui ciascun tipo di carattere tende di base a replicare/ampliare i propri meccanismi ) anche contro la logica dell'esistenza stessa che è invece circolare.s&v ha scritto:
Il punto è che il nostro cervello fa fatica a raffigurarsi crescite esponenziali come le epidemie ma ragiona invariabilmente in modo lineare, il che non è adatto a un'epidemia. Spero che i medici nei comitati scientifici abbiano solide competenze matematiche e siano in grado di riconoscere questo bias.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Il comunicato di Lufthansa circa la riduzione dei voli cita la necessita' di adeguare l'offerta alla nuova domanda. Sale infatti di molto il numero dei viaggiatori c.d. no show.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Solo per me è normale l'esponenzialità?Johnny Rex ha scritto:Esattamente. Il carattere tende sempre ad andare in linea retta (la famosa logica del di più è meglio per cui ciascun tipo di carattere tende di base a replicare/ampliare i propri meccanismi ) anche contro la logica dell'esistenza stessa che è invece circolare.s&v ha scritto:
Il punto è che il nostro cervello fa fatica a raffigurarsi crescite esponenziali come le epidemie ma ragiona invariabilmente in modo lineare, il che non è adatto a un'epidemia. Spero che i medici nei comitati scientifici abbiano solide competenze matematiche e siano in grado di riconoscere questo bias.
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Mi sembra addirittura banale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Cioè è una malattia tipica lodigiana che non viene dalla Cina, l’epidemia cinese di un virus uguale di un mese prima è una coincidenza? Ok...Pitone ha scritto:Inizio a pensare che il focolaio non sia una sfortunata casualità ma endemico di quella zona, faranno chiarezza...Ombra84 ha scritto:Stamattina un conoscente mi ha detto: Ma se il focolaio fosse scoppiato al Sud, in quanto tempo ci avrebbero vietato di oltrepassare Roma?Pitone ha scritto:
Stessa situazione della Cina, anche li è impressionante la differenza, se contenuto non è detto si debba espandere in egual misura.
]
E il fatto che si stia replicando in Veneto e ancor più rapidamente in Emilia e poi in tutto il mondo proprio ora tutte coincidenze...
Per me, semplicemente nel lodigiano è arrivato prima e è circolato senza controllo per più tempo e avendo crescita esponenziale anche 10 giorni possono fare la differenza tra 10 casi e 1000.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Diciamo cancellatigianlu ha scritto:Il comunicato di Lufthansa circa la riduzione dei voli cita la necessita' di adeguare l'offerta alla nuova domanda. Sale infatti di molto il numero dei viaggiatori c.d. no show.
Il no show è quando non c’è nessuna cancellazione ma semplicemente il cliente/passeggero non si presenta “mancata presentazione”
Poi il concetto più o meno è uguale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Grazie.alessandro ha scritto: Il no show è quando non c’è nessuna cancellazione ma semplicemente il cliente/passeggero non si presenta “mancata presentazione”
Usiamolo l'italiano ogni tanto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Per le compagnie la preoccupazione non è appunto di carattere sanitario, l'incremento del numero di viaggiatori no show fa ritenere di non dover subire di nuovo il rischio di avere voli vuoti.alessandro ha scritto:Diciamo cancellatigianlu ha scritto:Il comunicato di Lufthansa circa la riduzione dei voli cita la necessita' di adeguare l'offerta alla nuova domanda. Sale infatti di molto il numero dei viaggiatori c.d. no show.
Il no show è quando non c’è nessuna cancellazione ma semplicemente il cliente/passeggero non si presenta “mancata presentazione”
Poi il concetto più o meno è uguale.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Un uomo di 33 anni, tedesco, potrebbe essere il primo europeo ad aver contratto l’infezione del nuovo coronavirus e ad averla trasmessa. Lo comunica una lettera di medici tedeschi pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo. L’uomo ha manifestato sintomi respiratori e febbre alta il 24 gennaio. I sintomi sono migliorati e il 27 gennaio è tornato al lavoro. Il 20 e il 21 gennaio aveva partecipato a un meeting in cui era presente una collega di Shanghai, che è rimasta in Germania dal 19 al 22 gennaio senza accusare alcun disturbo. La donna ha però cominciato a stare male durante il volo di ritorno in Cina, dove è stata trovata positiva al virus 2019-nCov il 26 gennaio. Il 27 ha informato i partner tedeschi delle propria positività e in Germania sono iniziati i test sui colleghi che l’avevano incontrata, fra cui l’uomo di 33 anni, che è stato trovato positivo al virus sebbene ormai asintomatico. Il 28 gennaio sono stati trovati positivi altri tre impiegati della stessa compagnia, che avevano avuto contatti con l’uomo quando era asintomatico.
Ovviamente non è affatto il paziente uno ma è almeno il terzo studio che conferma che il Virus circola in europda da metà gennaio. Ma forse anche da prima.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
MAx, la mascherina non serve a nulla. Solo se sei infetto tu ma non ti protegge dagli eventuali infettatimaxredo ha scritto:In aereo però metterei la mascherina (anche se non ho ancora capito quanto serva), chissenefrega di quello che pensano gli altri.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
klaus ha scritto:Un uomo di 33 anni, tedesco, potrebbe essere il primo europeo ad aver contratto l’infezione del nuovo coronavirus e ad averla trasmessa. Lo comunica una lettera di medici tedeschi pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo. L’uomo ha manifestato sintomi respiratori e febbre alta il 24 gennaio. I sintomi sono migliorati e il 27 gennaio è tornato al lavoro. Il 20 e il 21 gennaio aveva partecipato a un meeting in cui era presente una collega di Shanghai, che è rimasta in Germania dal 19 al 22 gennaio senza accusare alcun disturbo. La donna ha però cominciato a stare male durante il volo di ritorno in Cina, dove è stata trovata positiva al virus 2019-nCov il 26 gennaio. Il 27 ha informato i partner tedeschi delle propria positività e in Germania sono iniziati i test sui colleghi che l’avevano incontrata, fra cui l’uomo di 33 anni, che è stato trovato positivo al virus sebbene ormai asintomatico. Il 28 gennaio sono stati trovati positivi altri tre impiegati della stessa compagnia, che avevano avuto contatti con l’uomo quando era asintomatico.
Ovviamente non è affatto il paziente uno ma è almeno il terzo studio che conferma che il Virus circola in europda da metà gennaio. Ma forse anche da prima.
E alla fine sono sempre i tedeschi.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
LUCAGIAN2 ha scritto:MAx, la mascherina non serve a nulla. Solo se sei infetto tu ma non ti protegge dagli eventuali infettatimaxredo ha scritto:In aereo però metterei la mascherina (anche se non ho ancora capito quanto serva), chissenefrega di quello che pensano gli altri.
Dipende quale mascherina, ci sono di diversi tipi, alcuni servono, altri no. Questo articolo e' abbastanza chiaro, per quanto su un sito divulgativo. (e' in ceco, ma traducetelo in chrome, insomma...)
https://prozeny.blesk.cz/clanek/pro-zen ... nguje.html
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Nick, se non parti adesso rischi di non poter andare per un po' di tempo secondo me.
Io andrei, con i dovuti accorgimenti che già ti hanno segnalato gli altri
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
E cercherei di procurarmi un modello di mascherina tra quelle che dicono abbia una certa funzione di protezione.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Accorgimenti posso prenderli, grazie, ma non la mascherina (sono esaurite, al momento, credo, non potrei procurarmela oggi). Grazie comunque.
Il dubbio e' anche che mi sento appunto un po' raffreddato e non si sa mai, il rischio basso vero, ma non vuoi essere te a contagiare tuo padre e poi farlo morire senza nemmeno poterlo vedere. Non per fare il tragico, ma chiaro che quando vivi all'estero con persone molto anziane e una epidemia, ti chiedi se qualcosa succede quella persona non la rivedi.
Il dubbio e' anche che mi sento appunto un po' raffreddato e non si sa mai, il rischio basso vero, ma non vuoi essere te a contagiare tuo padre e poi farlo morire senza nemmeno poterlo vedere. Non per fare il tragico, ma chiaro che quando vivi all'estero con persone molto anziane e una epidemia, ti chiedi se qualcosa succede quella persona non la rivedi.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
https://www.tangotactical.it/it/mascher ... na-od.html
Compra questa: 21 Euro.
Poi sali in aereo, la sfoderi dal bagaglio a mano e te la metti durante il viaggio.
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(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
paradossalmente e' piu' facile che trovi una cosi', di quelle sovietiche, giuro
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Coronavirus la sindrome italiana
Decisione difficile.
Probabilmente andare non comporta nulla ma il rischio è comunque sempre presente.
La cosa più sensata è evitare comunque contatti ravvicinati con i tuoi, una volta arrivato.
Anche dal punto di vista lavorativo non credo ci sia il rischio di rimanere bloccato lì e non poter tornare a Praga ma in questa situazione non è comunque facile fare previsioni, nel breve periodo.
Probabilmente andare non comporta nulla ma il rischio è comunque sempre presente.
La cosa più sensata è evitare comunque contatti ravvicinati con i tuoi, una volta arrivato.
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Re: Coronavirus la sindrome italiana
tipo stare a un metro di distanza? Boh... Diciamo se mia sorella viene qua e torna senza precauzioni e' anche peggio...fabio86 ha scritto:è evitare comunque contatti ravvicinati con i tuoi, una volta arrivato.
pero' oggi davvero mi sento influenzato
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