mi sa che la quarantena ti sta salvandoNickognito ha scritto:Intanto, nuovo malato nel mio ufficio, siamo a tre in pochi giorni.
Coronavirus la sindrome mondiale
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
possibilissimo Mi son perso una settimana forse decisiva. Ma io ero piu' prudente di quasi tutti prima in ufficio, mi tenevo a distanza, gel, sapone, quasi tutti se ne fregavano.Paolo79 ha scritto:mi sa che la quarantena ti sta salvandoNickognito ha scritto:Intanto, nuovo malato nel mio ufficio, siamo a tre in pochi giorni.
Ma si, non fossi andato in Italia rischierei molto di piu'.
Incidentalmente, ho mandato una email dicendo 'non torno in ufficio ed e' rischioso per tutti' 3 minuti prima della notizi ufficiale del primo caso
Ma insomma, si sa che questo virus si diffonde grazie a lavoro e commercio, come normale che sia.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
e bravissimo anche Alain de Botton
Nel gennaio 1941, Albert Camus inizia a lavorare ad una storia su un virus che si diffonde in modo incontrollato dagli animali all'uomo e finisce per distruggere metà della popolazione di "una città ordinaria" chiamata Orano, sulla costa algerina. "La peste", pubblicato nel 1947, è spesso descritto come il più grande romanzo europeo del dopoguerra.
All'apertura del libro regna un'aria di inquietante normalità. Gli abitanti della città conducono una vita movimentata e denaturata, incentrata sul denaro. Poi, con il ritmo di un thriller, inizia l'orrore. Il narratore, il dottor Rieux, si imbatte in un topo morto. Poi un altro e un altro ancora. Ben presto un'epidemia si impadronisce di Orano, la malattia che si trasmette da cittadino a cittadino, diffondendo il panico in ogni strada.
Per scrivere il libro, Camus si immerge nella storia delle piaghe. Ha letto della peste nera che ha ucciso circa 50 milioni di persone in Europa nel XIV secolo, della peste italiana del 1630 che ha ucciso 280.000 persone nelle pianure lombarde e venete, della grande peste londinese del 1665 e di quelle che hanno devastato le città della costa orientale della Cina nel corso del XVIII e XIX secolo.
Camus non stava scrivendo di una peste in particolare, né questo era, come talvolta è stato suggerito, un racconto metaforico sull'occupazione nazista della Francia. Era attratto dal suo tema perché credeva che i veri e propri incidenti storici che chiamiamo piaghe siano solo concentrazioni di un presupposto universale, casi drammatici di una regola perpetua: che tutti gli esseri umani sono vulnerabili ad essere sterminati a caso in qualsiasi momento, da un virus, da un incidente o dalle azioni del nostro prossimo.
Il popolo di Orano non può accettare questo. Anche quando un quartiere della città sta morendo, continuano a immaginare ragioni per cui questo non accadrà a loro. Sono persone moderne con telefoni, aerei e giornali. Sicuramente non moriranno come i miserabili della Londra del XVII secolo o del Canton del XVIII secolo.
"È impossibile che sia la peste, tutti sanno che è scomparsa dall'Occidente", dice un personaggio. "Sì, lo sapevano tutti", aggiunge Camus, "tranne i morti".
Per Camus, quando si tratta di morire, non c'è progresso nella storia, non c'è via di fuga dalla nostra fragilità. Essere vivi è sempre stato e sempre rimarrà un'emergenza; è davvero una "condizione di fondo" ineludibile. Peste o non peste, c'è sempre, per così dire, la peste, se ciò che intendiamo per peste è una suscettibilità alla morte improvvisa, un evento che può rendere la nostra vita istantaneamente priva di senso.
Questo è ciò che Camus intendeva quando parlava dell'"assurdità" della vita. Riconoscere questa assurdità dovrebbe portarci non alla disperazione ma a una redenzione tragicomica, a un ammorbidimento del cuore, a un allontanamento dal giudizio e dal moralismo alla gioia e alla gratitudine.
La "Peste" non cerca di farci prendere dal panico, perché il panico suggerisce una risposta a una condizione pericolosa ma a breve termine, da cui alla fine possiamo trovare sicurezza. Ma non ci potrà mai essere sicurezza - ed è per questo che, per Camus, dobbiamo amare i nostri dannati compagni e lavorare senza speranza o disperazione per il miglioramento della sofferenza. La vita è un ospizio, mai un ospedale.
Al culmine del contagio, quando muoiono 500 persone alla settimana, un sacerdote cattolico di nome Paneloux fa un sermone che spiega la peste come punizione di Dio per la depravazione. Ma il dottor Rieux ha visto morire un bambino e lo sa bene: La sofferenza è distribuita in modo casuale, non ha senso, è semplicemente assurda, ed è la cosa più gentile che si possa dire di essa.
Il dottore lavora instancabilmente per alleviare la sofferenza di chi gli sta intorno. Ma non è un eroe. "Non si tratta di eroismo", dice il dottor Rieux. "Può sembrare un'idea ridicola, ma l'unico modo per combattere la peste è con la decenza". Un altro personaggio si chiede cosa sia la decenza. "Fare il mio lavoro", risponde il medico.
Alla fine, dopo più di un anno, la peste se ne va. I cittadini festeggiano. La sofferenza è finita. La normalità può tornare. Ma il dottor Rieux "sapeva che questa cronaca non poteva essere una storia di vittoria definitiva", scrive Camus. "Poteva essere solo il resoconto di ciò che si doveva fare e di ciò che, senza dubbio, si sarebbe dovuto fare di nuovo, contro questo terrore". La peste, continua, "non muore mai"; "aspetta pazientemente nelle camere da letto, nelle cantine, nei bauli, nei fazzoletti e nelle vecchie carte" il giorno in cui, ancora una volta, "sveglierà i suoi topi e li manderà a morire in qualche città ben attrezzata".
Camus ci parla ai nostri tempi non perché fosse un veggente magico che sapeva cogliere ciò che i migliori epidemiologi non sapevano riconoscere, ma perché ha correttamente dimensionato la natura umana. Sapeva, come noi, che "ognuno ha dentro di sé, questa piaga, perché nessuno al mondo, nessuno, è immune".
(traduzione con deepL)
Nel gennaio 1941, Albert Camus inizia a lavorare ad una storia su un virus che si diffonde in modo incontrollato dagli animali all'uomo e finisce per distruggere metà della popolazione di "una città ordinaria" chiamata Orano, sulla costa algerina. "La peste", pubblicato nel 1947, è spesso descritto come il più grande romanzo europeo del dopoguerra.
All'apertura del libro regna un'aria di inquietante normalità. Gli abitanti della città conducono una vita movimentata e denaturata, incentrata sul denaro. Poi, con il ritmo di un thriller, inizia l'orrore. Il narratore, il dottor Rieux, si imbatte in un topo morto. Poi un altro e un altro ancora. Ben presto un'epidemia si impadronisce di Orano, la malattia che si trasmette da cittadino a cittadino, diffondendo il panico in ogni strada.
Per scrivere il libro, Camus si immerge nella storia delle piaghe. Ha letto della peste nera che ha ucciso circa 50 milioni di persone in Europa nel XIV secolo, della peste italiana del 1630 che ha ucciso 280.000 persone nelle pianure lombarde e venete, della grande peste londinese del 1665 e di quelle che hanno devastato le città della costa orientale della Cina nel corso del XVIII e XIX secolo.
Camus non stava scrivendo di una peste in particolare, né questo era, come talvolta è stato suggerito, un racconto metaforico sull'occupazione nazista della Francia. Era attratto dal suo tema perché credeva che i veri e propri incidenti storici che chiamiamo piaghe siano solo concentrazioni di un presupposto universale, casi drammatici di una regola perpetua: che tutti gli esseri umani sono vulnerabili ad essere sterminati a caso in qualsiasi momento, da un virus, da un incidente o dalle azioni del nostro prossimo.
Il popolo di Orano non può accettare questo. Anche quando un quartiere della città sta morendo, continuano a immaginare ragioni per cui questo non accadrà a loro. Sono persone moderne con telefoni, aerei e giornali. Sicuramente non moriranno come i miserabili della Londra del XVII secolo o del Canton del XVIII secolo.
"È impossibile che sia la peste, tutti sanno che è scomparsa dall'Occidente", dice un personaggio. "Sì, lo sapevano tutti", aggiunge Camus, "tranne i morti".
Per Camus, quando si tratta di morire, non c'è progresso nella storia, non c'è via di fuga dalla nostra fragilità. Essere vivi è sempre stato e sempre rimarrà un'emergenza; è davvero una "condizione di fondo" ineludibile. Peste o non peste, c'è sempre, per così dire, la peste, se ciò che intendiamo per peste è una suscettibilità alla morte improvvisa, un evento che può rendere la nostra vita istantaneamente priva di senso.
Questo è ciò che Camus intendeva quando parlava dell'"assurdità" della vita. Riconoscere questa assurdità dovrebbe portarci non alla disperazione ma a una redenzione tragicomica, a un ammorbidimento del cuore, a un allontanamento dal giudizio e dal moralismo alla gioia e alla gratitudine.
La "Peste" non cerca di farci prendere dal panico, perché il panico suggerisce una risposta a una condizione pericolosa ma a breve termine, da cui alla fine possiamo trovare sicurezza. Ma non ci potrà mai essere sicurezza - ed è per questo che, per Camus, dobbiamo amare i nostri dannati compagni e lavorare senza speranza o disperazione per il miglioramento della sofferenza. La vita è un ospizio, mai un ospedale.
Al culmine del contagio, quando muoiono 500 persone alla settimana, un sacerdote cattolico di nome Paneloux fa un sermone che spiega la peste come punizione di Dio per la depravazione. Ma il dottor Rieux ha visto morire un bambino e lo sa bene: La sofferenza è distribuita in modo casuale, non ha senso, è semplicemente assurda, ed è la cosa più gentile che si possa dire di essa.
Il dottore lavora instancabilmente per alleviare la sofferenza di chi gli sta intorno. Ma non è un eroe. "Non si tratta di eroismo", dice il dottor Rieux. "Può sembrare un'idea ridicola, ma l'unico modo per combattere la peste è con la decenza". Un altro personaggio si chiede cosa sia la decenza. "Fare il mio lavoro", risponde il medico.
Alla fine, dopo più di un anno, la peste se ne va. I cittadini festeggiano. La sofferenza è finita. La normalità può tornare. Ma il dottor Rieux "sapeva che questa cronaca non poteva essere una storia di vittoria definitiva", scrive Camus. "Poteva essere solo il resoconto di ciò che si doveva fare e di ciò che, senza dubbio, si sarebbe dovuto fare di nuovo, contro questo terrore". La peste, continua, "non muore mai"; "aspetta pazientemente nelle camere da letto, nelle cantine, nei bauli, nei fazzoletti e nelle vecchie carte" il giorno in cui, ancora una volta, "sveglierà i suoi topi e li manderà a morire in qualche città ben attrezzata".
Camus ci parla ai nostri tempi non perché fosse un veggente magico che sapeva cogliere ciò che i migliori epidemiologi non sapevano riconoscere, ma perché ha correttamente dimensionato la natura umana. Sapeva, come noi, che "ognuno ha dentro di sé, questa piaga, perché nessuno al mondo, nessuno, è immune".
(traduzione con deepL)
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ricette via whatsup email o sms .....3500 morti ci sono voluti per arrivarci.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Loro e il Ministro dei Trasporti che fino all' altro ieri parlava di poche centinaia quando erano migliaia solo gli autocertificatiOmbra84 ha scritto:E ti dirò che fosse per me si dovrebbero fare anche un pò di galera.Johnny Rex ha scritto:Ombra, incredibili le nostre comunanze di pensieroOmbra84 ha scritto:https://rep.repubblica.it/pwa/locali/20 ... 3-S1.12-T1
Fossi un lombardo, col cazzo che li farei risalire
F.F.
GEORGE BEST:"SE FOSSI NATO BRUTTO, FORSE OGGI NESSUNO PARLEREBBE PIU' DI PELE'"
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Bisognava estendere zona rossa subito a tutta Italia.
Comunque aspettiamoci una discreta crescita al sud da qua ai prox 5 6 gg, speriamo non in numeri esagerati.
Comunque aspettiamoci una discreta crescita al sud da qua ai prox 5 6 gg, speriamo non in numeri esagerati.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
In Spagna 20 mila casi e oltre 1000 morti.
Si cresce a ritmi del 30 40 % giornalieri. 6 gg fa d altronde stavano ancor a fare gli happy hours....
Si cresce a ritmi del 30 40 % giornalieri. 6 gg fa d altronde stavano ancor a fare gli happy hours....
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ne convengo. Trovo ancora più agghiacciante che si attribuisca agli Stati (non solo quello italiano) un potere tanto salutare da arrivare ad invocare ciò.Rosewall ha scritto:
Sbaglierò io, ma nell'invocare disciplina, ordine, esercito, coprifuoco, austerità, morigeratezza nei costumi (tutte cose nella contingenza necessarie, eh) mi sembra di intravedere in giro un qual certo: ''ma che lo sai che in fondo non si starebbe male così?''.
Spero e credo che tu ti riferisca a questa contingenza. Fatto sta che - senza nemmeno un dibattito parlamentare - si è creato un precedente (sospensione di libertà e garanzie costituzionali in nome dell’emergenza).Rosewall ha scritto: Peggio però dall'altra parte i ''libbberali'' italiani che si scagliano contro la geolocalizzazione e l'incrocio dei dati digitali. Quando l'alternativa all'uso capillare (e responsabilizzante) della tecnologia è lo stato di polizia (quelli che pensando illiberale la Corea del Sud finirono come la quella del Nord ).
Un saluto a tutti, ho poco tempo, appena posso metto giù il punto sugli effetti del virus in finanza.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
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el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Pensa a star bene intanto
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Arrivo dal celodurismo, posso aver paura di virus o batteri?????Ombra84 ha scritto:Pensa a star bene intanto
Scherzi a parte, buon proseguimento a tutti.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
A proposito dei meridionali scappati dal nord ( si parla di oltre 30.000 per ogni regione: Sicilia Calabria Puglia, oltre 100.000 poi ci sono quelli di Campania Lazio etc.) che ora saltano fuori i familiari positivi.
Allo stesso modo, al nord ci saranno gli infettati familiari di chi si è infettato magari 10 giorni fa.
In linea di principio ogni infettato può contagiare in media altri 2 familiari...
E magari non infettarli subito ma dopo 5 10 o 20 giorni dopo che è in quarantena con loro.
Allo stesso modo, al nord ci saranno gli infettati familiari di chi si è infettato magari 10 giorni fa.
In linea di principio ogni infettato può contagiare in media altri 2 familiari...
E magari non infettarli subito ma dopo 5 10 o 20 giorni dopo che è in quarantena con loro.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Qualche mese fa, dopo tanto pensare alla caducità e alla fine della nostra vita come cancellazione totale, annichilimento e scomparsa di ogni coscienza e di ogni ricordo senza alcun possibile rimedio, pensavo che questo ci accomuna tutti e quindi in un certo senso ci lega tutto uno all’altro in un comune viaggio e ad un comune destino. Siamo in questo tutti compagni. Tutti uniti.
E quindi affratellati e dovremmo essere tutti solidali come naufraghi sullo stesso vascello o come riportato più sopra:
E quindi affratellati e dovremmo essere tutti solidali come naufraghi sullo stesso vascello o come riportato più sopra:
Ma non ci potrà mai essere sicurezza - ed è per questo che, per Camus, dobbiamo amare i nostri dannati compagni e lavorare senza speranza o disperazione per il miglioramento della sofferenza. La vita è un ospizio, mai un ospedale.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Questi episodi aumenteranno esponenzialmente.klaus ha scritto:https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 25cd.shtml
....rischia la denuncia?
sbattere in galera.
C'è chi impazzira'
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
leader di Italia Viva Matteo Renzi che su Twitter scrive: "Non sono giorni facili. Serve molta lucidità. Invito coloro che hanno responsabilità a decidere senza rincorrere gli umori ma seguendo il buon senso. Ridurre gli orari dei negozi crea solo più problemi: più calca, più code, più contagi. Aiutiamoci tutti e insieme ce la faremo".
....Ecco c'è arrivato persino Renzi..
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
La data del picco slitterà di diversi giorni.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
È corretto, la decisione di ridurre gli orari dei supermercati era per togliere la scusa a chi scriveva di andare al supermercato e poi si trovava la sera con gli amici.klaus ha scritto:leader di Italia Viva Matteo Renzi che su Twitter scrive: "Non sono giorni facili. Serve molta lucidità. Invito coloro che hanno responsabilità a decidere senza rincorrere gli umori ma seguendo il buon senso. Ridurre gli orari dei negozi crea solo più problemi: più calca, più code, più contagi. Aiutiamoci tutti e insieme ce la faremo".
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Una speranza, riguardo al futuro dell'epidemia.
Coronavirus: dobbiamo sperare che il virus diventi più buono
Anche se il problema è che questo virus si trasmette molto grazie alle persone con sintomi lievi (o asintomatici), quindi non so quanto possa valere il discorso sopra essendo i casi gravi una minoranza (molti casi lievi/asintomatici più sporadici casi gravi è una delle combinazioni peggiori, a mio avviso). Se provocasse sempre immediata febbre alta, sarebbe molto più facile da contenere.
Coronavirus: dobbiamo sperare che il virus diventi più buono
Anche se il problema è che questo virus si trasmette molto grazie alle persone con sintomi lievi (o asintomatici), quindi non so quanto possa valere il discorso sopra essendo i casi gravi una minoranza (molti casi lievi/asintomatici più sporadici casi gravi è una delle combinazioni peggiori, a mio avviso). Se provocasse sempre immediata febbre alta, sarebbe molto più facile da contenere.
Ultima modifica di sacco il ven mar 20, 2020 1:57 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Aumentano le segnalazioni di negozi aperti clandestinamente a serrande abbassate(si entra dal retro)
Possono esserci tutti i decreti che volete ma nulla fermerà una parte di italiani da fare il cazzo che vuole
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Scusatemi, qualcuno può darmi la funzione esponenziale del virus dal 21 Febbrajo in poi in Italia? (ossia, l'incremento percentuale day by day?)tennisfan82 ha scritto:La data del picco slitterà di diversi giorni.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Morto un carabieniere di Bergamo di 47 anni, per la serie: AMMAZZA SOLO GLI ANZIANI E MAGARI CON PATOLOGIE
Evidentemente non e' cosi'.
Evidentemente non e' cosi'.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
i dati dicono che è prevalentemente così. Poi ci sono anche almeno una decina di casi di morti senza patologie pregresse, sicuramente. ( 12 secondo l ISS Martedì, forse siamo arrivati a 30 40 ?)LUCAGIAN2 ha scritto:Morto un carabieniere di Bergamo di 47 anni, per la serie: AMMAZZA SOLO GLI ANZIANI E MAGARI CON PATOLOGIE
Evidentemente non e' cosi'.
In Germania se effettivamente fanno la conta ai soli morti di covid senza patologie sono a 50 su 13 mila casi
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Poi ovvio che tutti, giovani e vecchi devono cioncarsi a casa se non lavorano.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ore 13:44 - Muore cassiera, chiuso market a BresciaLUCAGIAN2 ha scritto:Morto un carabieniere di Bergamo di 47 anni, per la serie: AMMAZZA SOLO GLI ANZIANI E MAGARI CON PATOLOGIE
Evidentemente non e' cosi'.
Da questa mattina è stato chiuso il supermercato della catena Simply Market in città a Brescia a causa della morte di una dipendente, risultata positiva al Coronavirus. Si tratta di una donna di 48 anni, che lavorava come cassiera e che era a casa da inizio settimana con febbre alta. Le sue condizioni si sono aggravate nella notte e in mattina la donna è deceduta a casa. Il supermercato è stato chiuso per permettere la sanificazione della struttura.
Insomma, più si è a contatto con la gente e più aumenta il rischio di morte anche in soggetti più giovani.
Mi avete convinto, prox volta maxi spesa per minimo 15 giorni e clausura totale.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Lo studio ungherese è palesemente errato e basato su numeri che coincidono casualmente. La differenza tra Hubei è Italia la si vede bene da questo grafico:uglygeek ha scritto:6000 decessi dovremmo averli tra una settimana o poco piu', visto che ieri erano 3400 e salgono di piu' di 400 al giorno.
A parte il "balzo" centrale, dovuto a una modifica nei criteri che hanno usato per determinare chi fosse infetto, è evidente che i nostri casi stanno aumentando a dismisura quando, nel periodo corrispondente, nell'Hubei stavano già rallentando.
Gli ungheresi non si rendono conto che le misure che abbiamo preso noi sono poca cosa in confronto a quelle prese nell'Hubei (oltre che tardive), ed è questo che fa la differenza tra fermare e non fermare l'epidemia.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Se intendi la variazione percentuale giornaliera è quiJohnny Rex ha scritto:Scusatemi, qualcuno può darmi la funzione esponenziale del virus dal 21 Febbrajo in poi in Italia? (ossia, l'incremento percentuale day by day?)tennisfan82 ha scritto:La data del picco slitterà di diversi giorni.
F.F.
https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/#box_2
Interessante questa pagina Twitter, lui monitora un po' tutto il mondo con grafici immediati.
Il metro di paragone per tutti è con le curve di crescita percentuale e...l'Italia
https://mobile.twitter.com/MarkJHandley
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
ma devono iniziare a morire le cassiere prima di chiudere i negozi e consegnare cibo alla porta di casa?
Poi le cassiere, nel 2020, con la possibilita' di casse automatiche
PORCA PUTTANA
scusate
Poi le cassiere, nel 2020, con la possibilita' di casse automatiche
PORCA PUTTANA
scusate
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Però, anche voci autorevoli sono contrarie:laplaz ha scritto:
Il dibattito sui runner è assurdo.
https://www.corriere.it/cronache/20_mar ... 59c6.shtml
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
basterebbe del buon senso. Il buon senso e' che se hai un giardino o una grande terrazza non esci, senno' esci ma ci stai poco, di certo non ti fermi davanti alle panchine e non fai stretching, di certo non corri un'ora al giorno al parco cittadino. Se sei anziano e ti serve muoverti esci e fai la passeggiata, se sei un runner in perfetta forma cerchi di non uscire mai, una volta ogni tanto per fare due passi. Se abiti in mezzo al nulla stai anche fuori tutto il giorno in un bosco o prato o strada isolata.
Problema comunque del tutto minimo, credo, rispetto al riempire uffici, fabbriche, supermercati e autobus.
Problema comunque del tutto minimo, credo, rispetto al riempire uffici, fabbriche, supermercati e autobus.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ma è un consiglio agli utenti di Mymag, o vale anche come appello alla popolazione?Nickognito ha scritto:
io insisto, fate scorte, non sapete cosa potra' succedere.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Credo che la probabilità di contagiarsi in una corsa da solo sia bassissima.stefano61 ha scritto:Però, anche voci autorevoli sono contrarie:laplaz ha scritto:
Il dibattito sui runner è assurdo.
https://www.corriere.it/cronache/20_mar ... 59c6.shtml
E sono convinto gli esperti che dicono il contrario lo sappiano, però giustamente fanno queste dichiarazioni perché impaurire è l'unico modo per avere risultati.
Non è tanto il solitario che corre, ma il meccanismo mentale dell'italiano medio: allora anch'io posso andare al parco, allora post o prendere il sole, allora posso fare una passeggiata, allora un giro in bici...
E ci ritroviamo i parchi pieni.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Perfetto.Pitone ha scritto:
Credo che la probabilità di contagiarsi in una corsa da solo sia bassissima.
E sono convinto gli esperti che dicono il contrario lo sappiano, però giustamente fanno queste dichiarazioni perché impaurire è l'unico modo per avere risultati.
Non è tanto il solitario che corre, ma il meccanismo mentale dell'italiano medio: allora anch'io posso andare al parco, allora post o prendere il sole, allora posso fare una passeggiata, allora un giro in bici...
E ci ritroviamo i parchi pieni.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ma che voi sappiate, le forse dell'ordine hanno salvacondotti speciali in questa situazione? Sotto il mio appartamento vive la famigliola di un carabiniere, con due ragazzine bellissime ma davvero turbolente (grida, schiamazzi, corse su e giù per la casa, rumori di ogni genere, unite alle urla dei genitori che cercano di tenerle buone).
Ebbene, questo circo inizia verso sera e va avanti anche fin dopo la mezzanotte. Mentre di giorno, calma assoluta. Molto strano, non vi pare?
O le sedano di giorno oppure di giorno non sono in casa e tornano solo verso sera. Ma questo, con le correnti disposizioni, non sarebbe possibile, giusto? Boh
Ebbene, questo circo inizia verso sera e va avanti anche fin dopo la mezzanotte. Mentre di giorno, calma assoluta. Molto strano, non vi pare?
O le sedano di giorno oppure di giorno non sono in casa e tornano solo verso sera. Ma questo, con le correnti disposizioni, non sarebbe possibile, giusto? Boh
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Gli hanno risposto.stefano61 ha scritto:Ma è un consiglio agli utenti di Mymag, o vale anche come appello alla popolazione?Nickognito ha scritto:
io insisto, fate scorte, non sapete cosa potra' succedere.
https://www.repubblica.it/politica/2020 ... 251772292/
Almeno ci sia polizia fuori e dentro ai super a controllare rispetto delle distanze, guanti e altro.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Non credo ci fosse tempo per un dibattito parlamentare. La democrazia è purtroppo inadatta a fronteggiare le emergenze di questo tipo, e credo sia legittimo sospendere momentaneamente le libertà personali in nome dell' interesse generale.gianlu ha scritto:
Fatto sta che - senza nemmeno un dibattito parlamentare - si è creato un precedente (sospensione di libertà e garanzie costituzionali in nome dell’emergenza).
Mi auguro che, alla fine, non ci sia troppo da rimpiangere - in termini di perdita di vita umane e conseguenze negative sul piano socio-economico - il potere coercitivo di una tecnocrazia autoritaria come quella cinese.
Poi, ovviamente, tutte le garanzie devono essere ristabilite appena sarà possibile.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Fantasio ha scritto:Lo studio ungherese è palesemente errato e basato su numeri che coincidono casualmente. La differenza tra Hubei è Italia la si vede bene da questo grafico:uglygeek ha scritto:6000 decessi dovremmo averli tra una settimana o poco piu', visto che ieri erano 3400 e salgono di piu' di 400 al giorno.
A parte il "balzo" centrale, dovuto a una modifica nei criteri che hanno usato per determinare chi fosse infetto, è evidente che i nostri casi stanno aumentando a dismisura quando, nel periodo corrispondente, nell'Hubei stavano già rallentando.
Gli ungheresi non si rendono conto che le misure che abbiamo preso noi sono poca cosa in confronto a quelle prese nell'Hubei (oltre che tardive), ed è questo che fa la differenza tra fermare e non fermare l'epidemia.
Pazzesco comesi possa leggere un grafico, quindi freddi numeri poco interpretabili, in maniera diametralmente opposta.
Io leggo per ora una crescita simile ma (incredibilmente) inferiore.
Nel periodo prima del balzo la Cina va su numeri negativi rispetto ai nostri, se poi consideriamo il balzo, suppongo che questi contagiati in più debbano essere distribuiti nelle giornate precedenti, il tutto conferma una crescita parallela.
Dopo il balzo abbiamo però un salto del tutto simile al nostro di ieri, in percentuale più basso perché da una base di contagiati più alta, però è una crescita ancora notevole, la più alta senza considerare il balzo stesso.
Dopodiché la discesa costante.
Io non credo che avremo una discesa così di botto, loro hanno chiuso in modo più "efficiente", non voglio fare inutili previsioni, certamente i prossimi cinque giorni a partire da oggi ci diranno se quei dentini sul grafico inizieranno ad essere meno spessi.
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
I runner hanno la testa dura quasi come gli anziani.
Per loro si esce a correre SEMPRE, pure con la neve e -10°
Ne conosco un paio, sono alle soglie del fanatismo.
Secondo me ce ne sono alcuni disposti pure a svegliarsi alle 4 del mattino pur di non saltare una seduta e non rispettare il rigorosissimo programma di allenamento.
Per loro si esce a correre SEMPRE, pure con la neve e -10°
Ne conosco un paio, sono alle soglie del fanatismo.
Secondo me ce ne sono alcuni disposti pure a svegliarsi alle 4 del mattino pur di non saltare una seduta e non rispettare il rigorosissimo programma di allenamento.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ma io non capisco.
Invece di ESTENDERE gli orari dei negozi di alimentari, stanno pensando di CHIUDERLI prima?
Ma cazzo un minimo di logica. Dai la possibilità di andare a orari diversi, anche oltre orario normale, così almeno crei meno ressa.
Invece di ESTENDERE gli orari dei negozi di alimentari, stanno pensando di CHIUDERLI prima?
Ma cazzo un minimo di logica. Dai la possibilità di andare a orari diversi, anche oltre orario normale, così almeno crei meno ressa.
Ultima modifica di laplaz il ven mar 20, 2020 3:16 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
De Luca:
Io sono per chiudere tutto e militarizzare l'Italia». Lo dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca che aggiunge: «La penso diversamente dal governo nazionale, mezze misure non risolvono il problema ma finiscono per aggravare le condizioni di vita dei cittadini». «L'Italia si rivela il paese del mezzo mezzo e del fare finta», ha aggiunto. «Sono in via di definizione due ordinanze: la prima prevede la chiusura di tutti i cantieri salvo quelli legati alle attività pubbliche e a quelle sanitarie». Lo ha annunciato in diretta Fb: l'altre impone «l'interruzione delle attività di 550 comuni, tranne per i servizi essenziali».
Io sono per chiudere tutto e militarizzare l'Italia». Lo dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca che aggiunge: «La penso diversamente dal governo nazionale, mezze misure non risolvono il problema ma finiscono per aggravare le condizioni di vita dei cittadini». «L'Italia si rivela il paese del mezzo mezzo e del fare finta», ha aggiunto. «Sono in via di definizione due ordinanze: la prima prevede la chiusura di tutti i cantieri salvo quelli legati alle attività pubbliche e a quelle sanitarie». Lo ha annunciato in diretta Fb: l'altre impone «l'interruzione delle attività di 550 comuni, tranne per i servizi essenziali».
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
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dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.