Coronavirus la sindrome mondiale
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
La combo cura valida + kit rapido potrebbe permetterci di tornare a una vita normale, in attesa del vaccino. Se il tutto fosse pronto per luglio, sarebbe una tempistica accettabile. Il dubbio è che possa trattarsi di un virus di quelli che mutano in continuazione, rendendo complessa la cura, ma per ora non ce n'è evidenza.
Se trovassero una cura che la prendi e funziona tipo antibiotico e guarisci, trasformandolo insomma in una specie di influenza, sarebbe una gran cosa.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Non sappiamo se non ha nulla a che farci. Nei fatti si è diffuso inizialmente in due delle zone più inquinate del pianeta, questo è un fatto.uglygeek ha scritto: Sono due cose distinte, i disastri ambientali e la globalizzazione.
Il virus non ha nulla a che fare con lo sfruttamento del pianeta, l'ecologia, l'inquinamento, il riscaldamento globale e simili. E' un virus che ha fatto un salto di specie, come da sempre puo' accadere, e semmai e' capitato proprio perche' certe abitudini igieniche della Cina sono da paese in via di sviluppo.
Esattamente. Va detto che il mondo del pre prima guerra mondiale un certo livello di globalizzazione lo aveva , ben maggiore di quasi tutte le civiltà precedenti.Sulla globalizzazione, invece, non posso darti torto. L'era della globalizzazione come abbiamo conosciuto dagli anni '90 in poi e' probabilmente finita davvero. Come minimo questa vicenda insegnera' a tutti i paesi che non si puo' delocalizzare tutto, che ogni paese deve avere un minimo di produzione di materiale sanitario e apparecchiature mediche, e un minimo di industria farmaceutica. Ma piu' in generale, era l'idea stessa di globalizzazione ad essere sempre piu' in crisi, questo e' il colpo di grazia. Detto questo, c'e' anche da dire che nel 1918 la globalizzazione era minima, riguardava quasi solo l'impero britannico, e questo non impedi' al virus della spagnola di propagarsi in tutti i continenti.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Più che altro, è possibile che il COVID diventi endemico tipo influenza, con apparizioni e sparizioni,non a caso si inziia già a parlare di reflussi e ondate di ritorno.chiaky ha scritto:La combo cura valida + kit rapido potrebbe permetterci di tornare a una vita normale, in attesa del vaccino. Se il tutto fosse pronto per luglio, sarebbe una tempistica accettabile. Il dubbio è che possa trattarsi di un virus di quelli che mutano in continuazione, rendendo complessa la cura, ma per ora non ce n'è evidenza.
Se trovassero una cura che la prendi e funziona tipo antibiotico e guarisci, trasformandolo insomma in una specie di influenza, sarebbe una gran cosa.
Ma nel caso
1) si avrebbe comunque tempo per riorganizzarsi
2) non si sarebbe colti alla sprovvista
Non si può escludere nulla, pure che il virus cali drasticamente per riapparire fra alcuni mesi.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
I due Mattei ormai fuori controllo. Pena e ancora pena.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Con l'antibiotico di sicuro non guarisci dall'influenza.chiaky ha scritto:La combo cura valida + kit rapido potrebbe permetterci di tornare a una vita normale, in attesa del vaccino. Se il tutto fosse pronto per luglio, sarebbe una tempistica accettabile. Il dubbio è che possa trattarsi di un virus di quelli che mutano in continuazione, rendendo complessa la cura, ma per ora non ce n'è evidenza.
Se trovassero una cura che la prendi e funziona tipo antibiotico e guarisci, trasformandolo insomma in una specie di influenza, sarebbe una gran cosa.
Adesso ai pazienti stanno dando un po' qualsiasi cosa per vedere cosa funziona meglio, ma non c'è niente che curi il virus, semplicemente si spera di attenuare gli effetti delle polmoniti.
Al momento in TI ci mettono solo quelli con reali possibilità di salvarsi, ma molti muoiono a casa o in RSA senza nemmeno essere mai stati ricoverati, perchè tanto non hanno speranze.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Nel 1918 non era globalizzata neanche l'Italia tra una regione e l'altra...Johnny Rex ha scritto:Non sappiamo se non ha nulla a che farci. Nei fatti si è diffuso inizialmente in due delle zone più inquinate del pianeta, questo è un fatto.uglygeek ha scritto: Sono due cose distinte, i disastri ambientali e la globalizzazione.
Il virus non ha nulla a che fare con lo sfruttamento del pianeta, l'ecologia, l'inquinamento, il riscaldamento globale e simili. E' un virus che ha fatto un salto di specie, come da sempre puo' accadere, e semmai e' capitato proprio perche' certe abitudini igieniche della Cina sono da paese in via di sviluppo.
Esattamente. Va detto che il mondo del pre prima guerra mondiale un certo livello di globalizzazione lo aveva , ben maggiore di quasi tutte le civiltà precedenti.Sulla globalizzazione, invece, non posso darti torto. L'era della globalizzazione come abbiamo conosciuto dagli anni '90 in poi e' probabilmente finita davvero. Come minimo questa vicenda insegnera' a tutti i paesi che non si puo' delocalizzare tutto, che ogni paese deve avere un minimo di produzione di materiale sanitario e apparecchiature mediche, e un minimo di industria farmaceutica. Ma piu' in generale, era l'idea stessa di globalizzazione ad essere sempre piu' in crisi, questo e' il colpo di grazia. Detto questo, c'e' anche da dire che nel 1918 la globalizzazione era minima, riguardava quasi solo l'impero britannico, e questo non impedi' al virus della spagnola di propagarsi in tutti i continenti.
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No, sappiamo esattamente che i virus mutando a volte fanno un salto di specie e non ha nulla a che fare con l'inquinamento.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Con la distruzione degli ecosistemi magari sì.
Ma avremo tempo per parlarne (cit.)
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Trump intanto ha dichiarato che "sotto i 100.000 morti avremo fatto un buon lavoro".
Si sta già facendo i complimenti da solo se ne moriranno solo 90.000
Si sta già facendo i complimenti da solo se ne moriranno solo 90.000
Re: RE: Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ieri sera Burioni ha detto che c'è un farmaco che sta sano dando degli effetti positivi e sembra la direzione giusta non mi ricordo però il nome del farmaco però la cosa secondo me più brutta è che forse nel prossimo autunno c'è la posiblita che questo virus ritorni spero che trovino qualcosa per guarisci e non rimanere fermi come oralaplaz ha scritto:Con l'antibiotico di sicuro non guarisci dall'influenza.chiaky ha scritto:La combo cura valida + kit rapido potrebbe permetterci di tornare a una vita normale, in attesa del vaccino. Se il tutto fosse pronto per luglio, sarebbe una tempistica accettabile. Il dubbio è che possa trattarsi di un virus di quelli che mutano in continuazione, rendendo complessa la cura, ma per ora non ce n'è evidenza.
Se trovassero una cura che la prendi e funziona tipo antibiotico e guarisci, trasformandolo insomma in una specie di influenza, sarebbe una gran cosa.
Adesso ai pazienti stanno dando un po' qualsiasi cosa per vedere cosa funziona meglio, ma non c'è niente che curi il virus, semplicemente si spera di attenuare gli effetti delle polmoniti.
Al momento in TI ci mettono solo quelli con reali possibilità di salvarsi, ma molti muoiono a casa o in RSA senza nemmeno essere mai stati ricoverati, perchè tanto non hanno speranze.
Ultima modifica di nico 1986 il lun mar 30, 2020 10:43 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
E' l'ora del Reddito Universale (Beppe Grillo)
F.F.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: RE: Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ne stanno usando parecchi di farmaci e già da più di un mese, puoi leggere qui se sei interessato (articolo "vecchio" ma i farmaci sono sempre quelli): https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_ ... id/5268940nico 1986 ha scritto:Ieri sera Burioni ha detto che c'è un farmaco che sta sano dando degli effetti positivi e sembra la direzione giusta non mi ricordo però il nome del farmaco però la cosa secondo me più brutta è che forse nel prossimo autunno c'è la posiblita che questo virus ritorni spero che trovino qualcosa per guarisci e non rimanere fermi come oralaplaz ha scritto:Con l'antibiotico di sicuro non guarisci dall'influenza.chiaky ha scritto:La combo cura valida + kit rapido potrebbe permetterci di tornare a una vita normale, in attesa del vaccino. Se il tutto fosse pronto per luglio, sarebbe una tempistica accettabile. Il dubbio è che possa trattarsi di un virus di quelli che mutano in continuazione, rendendo complessa la cura, ma per ora non ce n'è evidenza.
Se trovassero una cura che la prendi e funziona tipo antibiotico e guarisci, trasformandolo insomma in una specie di influenza, sarebbe una gran cosa.
Adesso ai pazienti stanno dando un po' qualsiasi cosa per vedere cosa funziona meglio, ma non c'è niente che curi il virus, semplicemente si spera di attenuare gli effetti delle polmoniti.
Al momento in TI ci mettono solo quelli con reali possibilità di salvarsi, ma molti muoiono a casa o in RSA senza nemmeno essere mai stati ricoverati, perchè tanto non hanno speranze.
Re: RE: Re: RE: Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Grazie mi sembra che sia quello contro la SARS che fa di più da quello che dice Burionilaplaz ha scritto:Ne stanno usando parecchi di farmaci e già da più di un mese, puoi leggere qui se sei interessato (articolo "vecchio" ma i farmaci sono sempre quelli): https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_ ... id/5268940nico 1986 ha scritto:Ieri sera Burioni ha detto che c'è un farmaco che sta sano dando degli effetti positivi e sembra la direzione giusta non mi ricordo però il nome del farmaco però la cosa secondo me più brutta è che forse nel prossimo autunno c'è la posiblita che questo virus ritorni spero che trovino qualcosa per guarisci e non rimanere fermi come oralaplaz ha scritto:
Con l'antibiotico di sicuro non guarisci dall'influenza.
Adesso ai pazienti stanno dando un po' qualsiasi cosa per vedere cosa funziona meglio, ma non c'è niente che curi il virus, semplicemente si spera di attenuare gli effetti delle polmoniti.
Al momento in TI ci mettono solo quelli con reali possibilità di salvarsi, ma molti muoiono a casa o in RSA senza nemmeno essere mai stati ricoverati, perchè tanto non hanno speranze.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Plaquenil è un antimalarico testato in vitro al San Raffaele dal team di Burioni.nico 1986 ha scritto:Grazie mi sembra che sia quello contro la SARS che fa di più da quello che dice Burionilaplaz ha scritto:Ne stanno usando parecchi di farmaci e già da più di un mese, puoi leggere qui se sei interessato (articolo "vecchio" ma i farmaci sono sempre quelli): https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_ ... id/5268940nico 1986 ha scritto:Ieri sera Burioni ha detto che c'è un farmaco che sta sano dando degli effetti positivi e sembra la direzione giusta non mi ricordo però il nome del farmaco però la cosa secondo me più brutta è che forse nel prossimo autunno c'è la posiblita che questo virus ritorni spero che trovino qualcosa per guarisci e non rimanere fermi come ora
In realtà laplaz a parte 2 terapie antinfiammatorie(una usata per malattie ematologiche e l'altra per l'artrite reumatoide) tutti i farmaci testatisono o antivirali o farmaci che hanno dimostrato di interferire con la replicazione virale e quindi curano direttamente del virus (se funzionano).
Le 2 frontiere sono appunto quelle al momento. Colpire direttamente il virus o la violenta reazione infiammatoria causata dal sistema immunitario che sembra il principale motivo di prognosi infausta nei contagiati.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Non curano il virus, evitano solo che le reazioni avverse infiammatorie dei pazienti peggiorino a tal punto da non essere più gestibili: https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... il-vaccinoklaus ha scritto:Plaquenil è un antimalarico testato in vitro al San Raffaele dal team di Burioni.nico 1986 ha scritto:Grazie mi sembra che sia quello contro la SARS che fa di più da quello che dice Burionilaplaz ha scritto:
Ne stanno usando parecchi di farmaci e già da più di un mese, puoi leggere qui se sei interessato (articolo "vecchio" ma i farmaci sono sempre quelli): https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_ ... id/5268940
In realtà laplaz a parte 2 terapie antinfiammatorie(una usata per malattie ematologiche e l'altra per l'artrite reumatoide) tutti i farmaci testatisono o antivirali o farmaci che hanno dimostrato di interferire con la replicazione virale e quindi curano direttamente del virus (se funzionano).
Le 2 frontiere sono appunto quelle al momento. Colpire direttamente il virus o la violenta reazione infiammatoria causata dal sistema immunitario che sembra il principale motivo di prognosi infausta nei contagiati.
Il virus alla fine deve andare via da solo, allo stato delle cose. Non esiste un farmaco che lo cura.
Ma i pazienti già gravi ti assicuro che purtroppo muoiono lo stesso e non ci puoi fare nulla.
Attualmente si cerca di focalizzarsi su quelli con reali possibilità di salvarsi. Chi ha altre patologie gravi non viene nemmeno ricoverato.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ah e gli antivirali a che servono?laplaz ha scritto:Non curano il virus, evitano solo che le reazioni avverse infiammatorie dei pazienti peggiorino a tal punto da non essere più gestibili: https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... il-vaccinoklaus ha scritto:Plaquenil è un antimalarico testato in vitro al San Raffaele dal team di Burioni.nico 1986 ha scritto:Grazie mi sembra che sia quello contro la SARS che fa di più da quello che dice Burioni
In realtà laplaz a parte 2 terapie antinfiammatorie(una usata per malattie ematologiche e l'altra per l'artrite reumatoide) tutti i farmaci testatisono o antivirali o farmaci che hanno dimostrato di interferire con la replicazione virale e quindi curano direttamente del virus (se funzionano).
Le 2 frontiere sono appunto quelle al momento. Colpire direttamente il virus o la violenta reazione infiammatoria causata dal sistema immunitario che sembra il principale motivo di prognosi infausta nei contagiati.
Il virus alla fine deve andare via da solo, allo stato delle cose. Non esiste un farmaco che lo cura.
Ma i pazienti già gravi ti assicuro che purtroppo muoiono lo stesso e non ci puoi fare nulla.
Attualmente si cerca di focalizzarsi su quelli con reali possibilità di salvarsi. Chi ha altre patologie gravi non viene nemmeno ricoverato.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Pensa all’HIV. Abbatti la carica virale per impedire il manifestarsi dell’AIDS.klaus ha scritto:Ah e gli antivirali a che servono?laplaz ha scritto:Non curano il virus, evitano solo che le reazioni avverse infiammatorie dei pazienti peggiorino a tal punto da non essere più gestibili: https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... il-vaccinoklaus ha scritto:
Plaquenil è un antimalarico testato in vitro al San Raffaele dal team di Burioni.
In realtà laplaz a parte 2 terapie antinfiammatorie(una usata per malattie ematologiche e l'altra per l'artrite reumatoide) tutti i farmaci testatisono o antivirali o farmaci che hanno dimostrato di interferire con la replicazione virale e quindi curano direttamente del virus (se funzionano).
Le 2 frontiere sono appunto quelle al momento. Colpire direttamente il virus o la violenta reazione infiammatoria causata dal sistema immunitario che sembra il principale motivo di prognosi infausta nei contagiati.
Il virus alla fine deve andare via da solo, allo stato delle cose. Non esiste un farmaco che lo cura.
Ma i pazienti già gravi ti assicuro che purtroppo muoiono lo stesso e non ci puoi fare nulla.
Attualmente si cerca di focalizzarsi su quelli con reali possibilità di salvarsi. Chi ha altre patologie gravi non viene nemmeno ricoverato.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Chiamiamola per quello che è, Eutanasia Forzata (od obbligata) senza per questo sentirsi dire che si sostiene Johnson e robe del genere.laplaz ha scritto: Ma i pazienti già gravi ti assicuro che purtroppo muoiono lo stesso e non ci puoi fare nulla.
Attualmente si cerca di focalizzarsi su quelli con reali possibilità di salvarsi. Chi ha altre patologie gravi non viene nemmeno ricoverato.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Esatto. Gli antivirali come ho scritto sopra impediscono al virus di replicarsi e quinidi sono una cura diretta controil virus.laplaz ha scritto:Pensa all’HIV. Abbatti la carica virale per impedire il manifestarsi dell’AIDS.klaus ha scritto:Ah e gli antivirali a che servono?laplaz ha scritto:
Non curano il virus, evitano solo che le reazioni avverse infiammatorie dei pazienti peggiorino a tal punto da non essere più gestibili: https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... il-vaccino
Il virus alla fine deve andare via da solo, allo stato delle cose. Non esiste un farmaco che lo cura.
Ma i pazienti già gravi ti assicuro che purtroppo muoiono lo stesso e non ci puoi fare nulla.
Attualmente si cerca di focalizzarsi su quelli con reali possibilità di salvarsi. Chi ha altre patologie gravi non viene nemmeno ricoverato.
Come gli antibiotici sono una cura diretta contro le infezioni batteriche.
Gli antivirali non curano l'infiammazione come ruxolitinib o il tocilizumab ma neutralizzano proprio il virus inibendo la sua replicazione.
PS di recente si è scoperto che alcuni antibiotici hanno anche proprietà antivirali....tramite meccanismi particolari. Sapevatelo.
Ultima modifica di klaus il lun mar 30, 2020 11:52 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Intanto in due Rsa a 15-20 km da distanza dal mio paese ci sono rispettivamente 41 e 17 anziani positivi. Credo siano questi che ieri hanno fatto alzare i dati toscani.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
E'chiaro che in questo momento con poca gente in giro i nuovi casi si sviluppano in comunità chiuse, e le RSA purtroppo ambiente ideale.Mr Moonlight ha scritto:Intanto in due Rsa a 15-20 km da distanza dal mio paese ci sono rispettivamente 41 e 17 anziani positivi. Credo siano questi che ieri hanno fatto alzare i dati toscani.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
La prima fu famosa per diversi casi di morti sospette anni fa.Johnny Rex ha scritto:E'chiaro che in questo momento con poca gente in giro i nuovi casi si sviluppano in comunità chiuse, e le RSA purtroppo ambiente ideale.Mr Moonlight ha scritto:Intanto in due Rsa a 15-20 km da distanza dal mio paese ci sono rispettivamente 41 e 17 anziani positivi. Credo siano questi che ieri hanno fatto alzare i dati toscani.
F.F.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Fatto la spesa fino a venerdì. Troppa gente in giro.
La perla una pazza che entra nell'alimentari con la mascherina abbassata sbraitando con un foglio in mano che aveva ragione lei e che la mascherina non era obbligatoria perché ieri era stata maltrattata da altri clienti che non erano li.
La perla una pazza che entra nell'alimentari con la mascherina abbassata sbraitando con un foglio in mano che aveva ragione lei e che la mascherina non era obbligatoria perché ieri era stata maltrattata da altri clienti che non erano li.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Numeri precisi non li avremo mai (forse) ma è un segreto di pulcinella.
Contagi e morti sono più alti delle cifre ufficiali fornite dal governo cinese.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
9 settimane è la durata prevista finora dal governo, ma può essere esteso. Per quanto riguarda l' importo, ci sono però dei massimali: per retribuzioni inferiori a circa 2159 € non si può riceve piu di 940 al mese, e non più di 1.130 per retribuzioni superiori.chiaky ha scritto:
per 9 settimane posso prendere, penso, l'80 per cento dello stipendio (il FIS), dopo di che il buio totale, perchè al momento, per la mia categoria non è prevista la cassa integrazione normale.
Il mio stipendio, ad esempio, viene quasi dimezzato.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
esatto. va anche detto che molte aziende decidono di integrare per permettere di arrivare a una certa % dello stipendio, che normalmente si attesta fra il 75 e l'85%stefano61 ha scritto:9 settimane è la durata prevista finora dal governo, ma può essere esteso. Per quanto riguarda l' importo, ci sono però dei massimali: per retribuzioni inferiori a circa 2159 € non si può riceve piu di 940 al mese, e non più di 1.130 per retribuzioni superiori.chiaky ha scritto:
per 9 settimane posso prendere, penso, l'80 per cento dello stipendio (il FIS), dopo di che il buio totale, perchè al momento, per la mia categoria non è prevista la cassa integrazione normale.
Il mio stipendio, ad esempio, viene quasi dimezzato.
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Si, adesso dobbiamo fare i calcoli col sindacato e tutto...
Ancora non è chiara la cifra che ci spetta.
Speriamo che si possa attestare sull'80 per cento dello stipendio, sennò cominciano ad essere problemi, visto anche il fatto che mia moglie sarà a sodi zero almeno fino a dopo l'estate immagino..o comunque finchè non tornerà, almeno un pò, il turismo.
Ancora non è chiara la cifra che ci spetta.
Speriamo che si possa attestare sull'80 per cento dello stipendio, sennò cominciano ad essere problemi, visto anche il fatto che mia moglie sarà a sodi zero almeno fino a dopo l'estate immagino..o comunque finchè non tornerà, almeno un pò, il turismo.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Ma neanche nel bonus per gli operatori turistici rientra?chiaky ha scritto:S, visto anche il fatto che mia moglie sarà a sodi zero almeno fino a dopo l'estate immagino..o comunque finchè non tornerà, almeno un pò, il turismo.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
1.CORONAVIRUS: ESPERTI, RALLENTAMENTO SI CONSOLIDA
(ANSA) - Si va consolidando il ritmo con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo indicano i fisici che curano la pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche', rilevando che "il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dall'efficacia delle misure di contenimento".
2.CORONAVIRUS: F.SALA, CONTAGI IN DISCESA, PICCO VICINO
(ANSA) - "Il picco" dei contagi da coronavirus in Lombardia "è vicino: abbiamo una discesa dell'accelerazione con cui procede il contagio, su questo siamo abbastanza certi". Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, parlando a SkyTg24. "Vanno valutati i dati in più giorni - ha aggiunto -, ma i dati ci dicono questo e anche le apparenze ci dicono che l'accelerazione è diminuita, cioè una persona infetta meno di quanto infettava due settimane fa", ha concluso Sala.
3.CORONAVIRUS: SILERI, PICCO TRA 7-10 GIORNI,PIÙ TAMPONI
(ANSA) - "In queste ore, in cui viviamo un'altalena di speranza ed estrema lucidità per restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la diminuzione del contagio". Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri sul blog delle Stelle dove sottolinea la necessità di fare più tamponi.
"L'aumento del numero dei tamponi, per usare una parola che tutti conosciamo e che rimarrà nella nostra memoria, rappresenta la direzione giusta da seguire. Lo ribadisco da diversi giorni e la scelta di incrementare il numero dei test è stata portata a regime: i tamponi, o comunque i test diagnostici, per individuare i positivi, vanno condotti su tutte le persone esposte e/o venute a diretto contatto con una persona colpita dal virus" afferma Sileri che mette al primo posto la necessità di fare tamponi al personale sanitario "ad essi devono essere rivolti screening anamnestici da altri medici competenti, per verificare e tracciare che all'inizio e alla fine del turno di lavoro, possano essere insorti dei sintomi aspecifici o specifici".
Poi ci sono le altre categorie di lavoratori da sottoporre a test regolari e ciclici: le forze dell'ordine, i farmacisti, gli addetti nei supermarket; i giornalisti, ovvero tutti coloro che hanno un'esposizione al pubblico frequente e regolare sempre sulla guida di un medico competente. "I test e la loro applicazione con criterio e con il supporto dell'anamnesi, sono la prima arma che abbiamo per contenere il virus, oltre il distanziamento sociale, perché significa fare contact tracing ed intervenire subito, prima ancora che possa esserci un'app in grado di fornirci dati utili"aggiunge il viceministro che esorta: " Concentriamoci su questa azione e vedremo che saremo in grado di fronteggiare molto meglio questa pandemia".
4.CORONAVIRUS IN ITALIA, QUANDO SI AZZERERANNO I CONTAGI? LE PREVISIONI REGIONE PER REGIONE
Obiettivo seconda o terza settimana di maggio. È il momento in cui, alle tendenze attuali, sull’intero territorio italiano potrebbero azzerarsi le nuove diagnosi di contagio da Covid-19. Si dovrebbe arrivare a quel momento – sulla base dei dati disponibili – fra il 5 e il 16 maggio. Ma alcune regioni, Veneto e Piemonte inclusi, possono raggiungere il risultato già nella prima metà di aprile e in ogni caso quasi tutte entro il mese prossimo.
L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, avvia in questi giorni un lavoro di ricerca che mancava. E che interessa moltissimo l’intero Paese tanto quanto il resto del mondo. L’intento è formulare le prime proiezioni attendibili sulla data alla quale l’Italia arriverà alla frontiera di quota zero nei nuovi contagi registrati.
Regione
Data Prevista
Abruzzo
Aprile 11
Basilicata
Aprile 7
Calabria
Aprile 17
Campania
Aprile 20
Emilia-Romagna
Aprile 28
Friuli-Venezia Giulia
Aprile 10
Lazio
Aprile 16
Liguria
Aprile 7
Lombardia
Aprile 22
Piemonte
Aprile 15
Puglia
Aprile 9
Sicilia
Aprile 14
Toscana
Maggio 5
Trentino-Alto Adige
Aprile 6
Umbria
Aprile 7
Valle d'Aosta
Aprile 8
Veneto
Aprile 14
La base statistica è costituita dai dati forniti oggi giorno alle 18 dalla Protezione civile ed è stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo che l’Eief formula le proprie estrapolazioni. Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata) e verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti della Protezione civile.
Per adesso, indica un orizzonte per la prima volta chiaro: le nuove diagnosi di Covid-19 si azzerano fra il 5 e il 16 maggio anche in Toscana, la regione che oggi sembra più indietro nel piegare la curva. L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (5 maggio) e quella più lontana nel tempo (16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.
In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre nel contenere l’epidemia e raggiungere l’obiettivo del giorno-zero, quello in cui nessun nuovo contagio verrà constatato dai test. In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe volerci un po’ più di più tempo.
In base alle estrapolazioni il Veneto arriva al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. Va tenuto presente però che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.
re dello studio, introduce nel suo paper alcune avvertenze sulla qualità dei dati. «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza», scrive. «Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni».
Le estrapolazioni sono comunque preziose perché la popolazione, le imprese e lo stesso governo di possano formare delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimane.
Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento». Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili man mano che la Protezione civile aggiorna i dati. «Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice.
Dato che le diverse regioni del Paese sembrano dirette verso il giorno-zero in tempi anche molto diverse, con uno scarto di quattro settimane fra la prima e l’ultima, Guiso ha una proposta: utilizzare i primi territori a zero contagi per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile. «Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore – premette -. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire».
(ANSA) - Si va consolidando il ritmo con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2. Si va quindi verso una sorta di plateau e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Lo indicano i fisici che curano la pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche', rilevando che "il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dall'efficacia delle misure di contenimento".
2.CORONAVIRUS: F.SALA, CONTAGI IN DISCESA, PICCO VICINO
(ANSA) - "Il picco" dei contagi da coronavirus in Lombardia "è vicino: abbiamo una discesa dell'accelerazione con cui procede il contagio, su questo siamo abbastanza certi". Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, parlando a SkyTg24. "Vanno valutati i dati in più giorni - ha aggiunto -, ma i dati ci dicono questo e anche le apparenze ci dicono che l'accelerazione è diminuita, cioè una persona infetta meno di quanto infettava due settimane fa", ha concluso Sala.
3.CORONAVIRUS: SILERI, PICCO TRA 7-10 GIORNI,PIÙ TAMPONI
(ANSA) - "In queste ore, in cui viviamo un'altalena di speranza ed estrema lucidità per restare fedeli ai dati epidemiologici la curva dei contagi cresce ma si mostra più lineare, regolare. Questo vuol dire che, con i numeri a disposizione e le elaborazioni di virologi ed epidemiologi, possiamo aspettarci il raggiungimento del picco nel giro di 7-10 giorni e, ragionevolmente, la diminuzione del contagio". Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri sul blog delle Stelle dove sottolinea la necessità di fare più tamponi.
"L'aumento del numero dei tamponi, per usare una parola che tutti conosciamo e che rimarrà nella nostra memoria, rappresenta la direzione giusta da seguire. Lo ribadisco da diversi giorni e la scelta di incrementare il numero dei test è stata portata a regime: i tamponi, o comunque i test diagnostici, per individuare i positivi, vanno condotti su tutte le persone esposte e/o venute a diretto contatto con una persona colpita dal virus" afferma Sileri che mette al primo posto la necessità di fare tamponi al personale sanitario "ad essi devono essere rivolti screening anamnestici da altri medici competenti, per verificare e tracciare che all'inizio e alla fine del turno di lavoro, possano essere insorti dei sintomi aspecifici o specifici".
Poi ci sono le altre categorie di lavoratori da sottoporre a test regolari e ciclici: le forze dell'ordine, i farmacisti, gli addetti nei supermarket; i giornalisti, ovvero tutti coloro che hanno un'esposizione al pubblico frequente e regolare sempre sulla guida di un medico competente. "I test e la loro applicazione con criterio e con il supporto dell'anamnesi, sono la prima arma che abbiamo per contenere il virus, oltre il distanziamento sociale, perché significa fare contact tracing ed intervenire subito, prima ancora che possa esserci un'app in grado di fornirci dati utili"aggiunge il viceministro che esorta: " Concentriamoci su questa azione e vedremo che saremo in grado di fronteggiare molto meglio questa pandemia".
4.CORONAVIRUS IN ITALIA, QUANDO SI AZZERERANNO I CONTAGI? LE PREVISIONI REGIONE PER REGIONE
Obiettivo seconda o terza settimana di maggio. È il momento in cui, alle tendenze attuali, sull’intero territorio italiano potrebbero azzerarsi le nuove diagnosi di contagio da Covid-19. Si dovrebbe arrivare a quel momento – sulla base dei dati disponibili – fra il 5 e il 16 maggio. Ma alcune regioni, Veneto e Piemonte inclusi, possono raggiungere il risultato già nella prima metà di aprile e in ogni caso quasi tutte entro il mese prossimo.
L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, avvia in questi giorni un lavoro di ricerca che mancava. E che interessa moltissimo l’intero Paese tanto quanto il resto del mondo. L’intento è formulare le prime proiezioni attendibili sulla data alla quale l’Italia arriverà alla frontiera di quota zero nei nuovi contagi registrati.
Regione
Data Prevista
Abruzzo
Aprile 11
Basilicata
Aprile 7
Calabria
Aprile 17
Campania
Aprile 20
Emilia-Romagna
Aprile 28
Friuli-Venezia Giulia
Aprile 10
Lazio
Aprile 16
Liguria
Aprile 7
Lombardia
Aprile 22
Piemonte
Aprile 15
Puglia
Aprile 9
Sicilia
Aprile 14
Toscana
Maggio 5
Trentino-Alto Adige
Aprile 6
Umbria
Aprile 7
Valle d'Aosta
Aprile 8
Veneto
Aprile 14
La base statistica è costituita dai dati forniti oggi giorno alle 18 dalla Protezione civile ed è stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo che l’Eief formula le proprie estrapolazioni. Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata) e verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti della Protezione civile.
Per adesso, indica un orizzonte per la prima volta chiaro: le nuove diagnosi di Covid-19 si azzerano fra il 5 e il 16 maggio anche in Toscana, la regione che oggi sembra più indietro nel piegare la curva. L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (5 maggio) e quella più lontana nel tempo (16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.
In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre nel contenere l’epidemia e raggiungere l’obiettivo del giorno-zero, quello in cui nessun nuovo contagio verrà constatato dai test. In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe volerci un po’ più di più tempo.
In base alle estrapolazioni il Veneto arriva al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. Va tenuto presente però che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.
re dello studio, introduce nel suo paper alcune avvertenze sulla qualità dei dati. «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza», scrive. «Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni».
Le estrapolazioni sono comunque preziose perché la popolazione, le imprese e lo stesso governo di possano formare delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimane.
Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento». Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili man mano che la Protezione civile aggiorna i dati. «Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice.
Dato che le diverse regioni del Paese sembrano dirette verso il giorno-zero in tempi anche molto diverse, con uno scarto di quattro settimane fra la prima e l’ultima, Guiso ha una proposta: utilizzare i primi territori a zero contagi per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile. «Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore – premette -. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire».
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Devo parlare domani col commercialista.Ombra84 ha scritto:Ma neanche nel bonus per gli operatori turistici rientra?chiaky ha scritto:S, visto anche il fatto che mia moglie sarà a sodi zero almeno fino a dopo l'estate immagino..o comunque finchè non tornerà, almeno un pò, il turismo.
Comunque dovrebbe prendere i 600 euro famosi per le partite iva. Lei, sostanzialmente, ha una partita iva forfettaria come consulente di immagine, e trucca le spose giapponesi che vengono qui a farsi le foto vestite da sposa in pratica.
Diciamo che non è ufficialmente una operatrice turistica, è una consulente di immagine, ma comunque lavoro solo con i turisti.
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- Massimo Carbone
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
4.CORONAVIRUS IN ITALIA, QUANDO SI AZZERERANNO I CONTAGI? LE PREVISIONI REGIONE PER REGIONE
Obiettivo seconda o terza settimana di maggio. È il momento in cui, alle tendenze attuali, sull’intero territorio italiano potrebbero azzerarsi le nuove diagnosi di contagio da Covid-19. Si dovrebbe arrivare a quel momento – sulla base dei dati disponibili – fra il 5 e il 16 maggio. Ma alcune regioni, Veneto e Piemonte inclusi, possono raggiungere il risultato già nella prima metà di aprile e in ogni caso quasi tutte entro il mese prossimo.
L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, avvia in questi giorni un lavoro di ricerca che mancava. E che interessa moltissimo l’intero Paese tanto quanto il resto del mondo. L’intento è formulare le prime proiezioni attendibili sulla data alla quale l’Italia arriverà alla frontiera di quota zero nei nuovi contagi registrati.
Regione
Data Prevista
Abruzzo
Aprile 11
Basilicata
Aprile 7
Calabria
Aprile 17
Campania
Aprile 20
Emilia-Romagna
Aprile 28
Friuli-Venezia Giulia
Aprile 10
Lazio
Aprile 16
Liguria
Aprile 7
Lombardia
Aprile 22
Piemonte
Aprile 15
Puglia
Aprile 9
Sicilia
Aprile 14
Toscana
Maggio 5
Trentino-Alto Adige
Aprile 6
Umbria
Aprile 7
Valle d'Aosta
Aprile 8
Veneto
Aprile 14
La base statistica è costituita dai dati forniti oggi giorno alle 18 dalla Protezione civile ed è stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo che l’Eief formula le proprie estrapolazioni. Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata) e verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief dopo gli aggiornamenti della Protezione civile.
Per adesso, indica un orizzonte per la prima volta chiaro: le nuove diagnosi di Covid-19 si azzerano fra il 5 e il 16 maggio anche in Toscana, la regione che oggi sembra più indietro nel piegare la curva. L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (5 maggio) e quella più lontana nel tempo (16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.
In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre nel contenere l’epidemia e raggiungere l’obiettivo del giorno-zero, quello in cui nessun nuovo contagio verrà constatato dai test. In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe volerci un po’ più di più tempo.
In base alle estrapolazioni il Veneto arriva al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. Va tenuto presente però che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.
re dello studio, introduce nel suo paper alcune avvertenze sulla qualità dei dati. «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza», scrive. «Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni»
Le estrapolazioni sono comunque preziose perché la popolazione, le imprese e lo stesso governo di possano formare delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimana
Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento». Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili man mano che la Protezione civile aggiorna i dati. «Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice.
Dato che le diverse regioni del Paese sembrano dirette verso il giorno-zero in tempi anche molto diverse, con uno scarto di quattro settimane fra la prima e l’ultima, Guiso ha una proposta: utilizzare i primi territori a zero contagi per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile. «Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore – premette -. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire».
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
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- Massimo Carbone
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
L’ AIFA Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera a nuovi studi per la sperimentazione clinica di tre medicinali: Emapalumab e Anakinra, Sarilumab e Tocilizumab per trattare la malattia #Covid19.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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- Massimo Carbone
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- Iscritto il: lun feb 07, 2005 2:31 am
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
solo a me sembrano quattro?tennisfan82 ha scritto:L’ AIFA Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera a nuovi studi per la sperimentazione clinica di tre medicinali: Emapalumab e Anakinra, Sarilumab e Tocilizumab per trattare la malattia #Covid19.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Capisco. Beh speriamo possa accedere al bonus, almeno avreste un minimo di tranquillità per un pò.chiaky ha scritto:Devo parlare domani col commercialista.Ombra84 ha scritto:Ma neanche nel bonus per gli operatori turistici rientra?chiaky ha scritto:S, visto anche il fatto che mia moglie sarà a sodi zero almeno fino a dopo l'estate immagino..o comunque finchè non tornerà, almeno un pò, il turismo.
Comunque dovrebbe prendere i 600 euro famosi per le partite iva. Lei, sostanzialmente, ha una partita iva forfettaria come consulente di immagine, e trucca le spose giapponesi che vengono qui a farsi le foto vestite da sposa in pratica.
Diciamo che non è ufficialmente una operatrice turistica, è una consulente di immagine, ma comunque lavoro solo con i turisti.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
- balbysauro
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
il secondo è la parte oscura del primo, quindi non si contaNickognito ha scritto:solo a me sembrano quattro?tennisfan82 ha scritto:L’ AIFA Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera a nuovi studi per la sperimentazione clinica di tre medicinali: Emapalumab e Anakinra, Sarilumab e Tocilizumab per trattare la malattia #Covid19.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Nel caso specifico, sì.uglygeek ha scritto:
Il virus non ha nulla a che fare con lo sfruttamento del pianeta, l'ecologia, l'inquinamento, il riscaldamento globale e simili. E' un virus che ha fatto un salto di specie, come da sempre puo' accadere, e semmai e' capitato proprio perche' certe abitudini igieniche della Cina sono da paese in via di sviluppo.
Però, la deforestazione - con distruzione dell' habitat di specie selvatiche e la loro immissione nel nostro habitat a contatto con animali d' allevamento - e il riscaldamento globale che scioglie i ghiaccai del pianeta dove pare siano intrappolati microrganismi potenzialmente pericolosi non vanno affatto sottovalutati:
https://thevision.com/habitat/scioglime ... 9atJKUWixQ
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
balbysauro ha scritto:il secondo è la parte oscura del primo, quindi non si contaNickognito ha scritto:solo a me sembrano quattro?tennisfan82 ha scritto:L’ AIFA Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera a nuovi studi per la sperimentazione clinica di tre medicinali: Emapalumab e Anakinra, Sarilumab e Tocilizumab per trattare la malattia #Covid19.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Son sempre quelli che hanno tirato due bombe atomiche per farne morire di meno(e anche per fare vedere ai rossi che ce l'avevano più lungo)laplaz ha scritto:Trump intanto ha dichiarato che "sotto i 100.000 morti avremo fatto un buon lavoro".
Si sta già facendo i complimenti da solo se ne moriranno solo 90.000
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale
Sui giorni di azzeramento contagi
Non lo so, mi sembrano calcoli che possono essere attendibili come ritardati o disattesi
Non vorrei ,e lo dico io che sono a favore della ripartenza molto moderata post Pasqua, che si pubblichino studi per spingere forzatamente ad una riapertura anticipata.
F.F.
Non lo so, mi sembrano calcoli che possono essere attendibili come ritardati o disattesi
Non vorrei ,e lo dico io che sono a favore della ripartenza molto moderata post Pasqua, che si pubblichino studi per spingere forzatamente ad una riapertura anticipata.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.