Coronavirus la sindrome mondiale

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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stefano61
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
Avreste mai detto, studiando la seconda guerra mondiale, che dopo pochi anni quelli della vostra eta' o poco piu' avrebbero causato il maggior numero dei morti da allora per andare al bar, o giu' di li?
Andare al bar non è proprio come sparare a qualcuno in guerra (cosa che peraltro, entro certo limiti, è perfettamente legale).... :)

Secondo me, non si tratta di analogie appropriate - anche se le conseguenze in termini di vite umane perdute possono essere simili. Occorre prestare attenzione quando si propongono paragoni di questo genere.

Se il tuo punto di vista fosse corretto, chiunque non adottasse le precauzioni richieste, andrebbe legalmente perseguito per omicidio colposo. Ma l' idea sembra abbastanza stravagante.

La comune influenza stagionale causa anch' essa molti morti - credo mediamente 1/3 di quelli per Covid. Ma nessuno si è mai nemmeno sognato di imporre restrizioni e tantomeno di imputare queste morti al comportamento delle persone.

Nel caso dell'attuale pandemia, secondo me, è sacrosanto imporre restrizioni (anche violando le libertà costituzionali) perchè l' impatto sanitario è molto concentrato nel tempo. Ma molte attività umane - pensiamo ad esempio all' inquinamento prodotto dalla civiltà industriale - producono un gran numero di morti, sebbene molto più diluiti nel tempo.

Dal punto di vista strettamente etico, la faccenda è molto ingarbugliata.

Uno potrebbe pensare che effetti impercettibili - come quelli prodotti da ciascun singolo individuo inquinando l' aria che respiriamo - abbiano un altrettanto impercettibile valore negativo, sotto il profilo morale. Ma - come ha plausibilmente argomentato Derek Parfit nel capitolo intitolato "Cinque errori di matematica morale" del suo famoso libro Ragioni e Persone - non è affatto chiaro che le cose stiano davvero così.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto: Se il tuo punto di vista fosse corretto, chiunque non adottasse le precauzioni richieste, andrebbe legalmente perseguito per omicidio colposo. Ma l' idea sembra abbastanza stravagante.
A me no, per me e' omicidio colposo, diciamo che non puoi stabilire chi e' la causa con precisione, ma tra lasciare un virus mortale senza protezione o un'arma da fuoco carica senza protezione trovo molte similitudini. Poi bisogna vedere se il colpo che parte prende per caso qualcuno e se lo prende alla testa o alla gamba. Ma quello e'. Se tutti stessero a casa la gente non morirebbe di Covid.
La comune influenza stagionale causa anch' essa molti morti - credo mediamente 1/3 di quelli per Covid.
Perche' non prendiamo precauzioni, o i morti sarebbero molti di meno. Vero e' che c'e' anche il vaccino.
Alle cose, bisogna anche pensarci, la risonanza che ha avuto il Covid non lascia spazio a scuse come l'influenza, e le conseguenze poi economiche sono ben maggiori. Se riempio i bar quando c'e' l'influenza, per l'economia e' un vantaggio, quando c'e' il covid e' una catastrofe.
Diciamo che in futuro, se esco con la febbre, io portero' la mascherina.

pensiamo ad esempio all' inquinamento prodotto dalla civiltà industriale - producono un gran numero di morti, sebbene molto più diluiti nel tempo.

Dal punto di vista strettamente etico, la faccenda è molto ingarbugliata.
Dal mio punto di vista, non esistono faccende non ingarbugliate dal punto di vista etico. Siamo cresciuti con dei postulati, prima religiosi, poi atei (al 90% son rimasti gli stessi), ma l'etica e' soggettiva e non ha alcun legame di derivazione necessaria non dico con la scienza, ma proprio con la realta' delle cose.
Ci siamo abituati che va male se un ladro ruba per fame, ma va bene se legalmente si inquina uccidendo magari future generazioni, ma anche presenti.
Il Covid ha portato un po' di normalita' e detto che, per l'insieme di valori che accettiamo adesso, dobbiamo utilizzare un po' i numeri. E lo si fa ancora decisamente troppo poco.
Ma adesso diamo per scontato che la guerra sia male, un tempo per molti era quasi il massimo bene, uccidere per la patria.
Tutto questo e' soggettivo e varia col tempo.
Di oggettivo e' il numero di morti e chi ne e' la causa.
Poi io traggo le mie conclusioni personali, ma ognuno avra' le sue.
L'importante e' accettare i fatti, non voler sempre ricondurre tutto entro la cornice in cui siamo abituati a pensare.

Uno potrebbe pensare che effetti impercettibili - come quelli prodotti da ciascun singolo individuo inquinando l' aria che respiriamo - abbiano un altrettanto impercettibile valore negativo, sotto il profilo morale.
Uno potrebbe pensarlo, ma qui non si tratta di effetti impercettibili.
Si tratta di avere un virus nel corpo e trasmetterlo direttamente a una persona che poi, in pochi giorni, muore, essendo consapevole della cosa.
In sostanza, sarebbe non come usare la macchina. Ma usare la macchina nel garage chiuso con gente dentro, sapendo che ogni tanto uno dorme e muore per i gas di scarico.
Per me sono effetti molto percettibili.
Detto questo, sull'inquinamento penso che se ne possa discutere. Soprattutto se non rispetto delle leggi anti inquinamento, ecco :)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da sacco »

L'influenza non richiede precauzioni perchè si pensa che 10mila vite all'anno non valgono uno stravolgimento del modo di vivere ed è accettabile, la vita non ha valore infinito ma solo molto alto. Si fa lo stesso con incidenti stradali, alimentazione, stile di vita, scelte su quanto investire nella sanità, ecc. Ma i morti di covid sarebbero 500mila (a stare bassi) senza restrizioni, e con danni comunque enormi all'economia perchè ad un certo punto non si potrebbe più ignorare il problema (una società nella quale il virus uccide 1 persona su 100 e nel mentre la vita va avanti uguale a prima non è possibile per svariate ragioni). Dal punto di vista quantitativo, la differenza è enorme.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
Si tratta di avere un virus nel corpo e trasmetterlo direttamente a una persona che poi, in pochi giorni, muore, essendo consapevole della cosa.
In sostanza, sarebbe non come usare la macchina. Ma usare la macchina nel garage chiuso con gente dentro, sapendo che ogni tanto uno dorme e muore per i gas di scarico.
Per me sono effetti molto percettibili.
Ma, innanzitutto, uno non sa di averlo, se è asintomatico. Inoltre, quasi mai si contagia direttamente chi rischia di morire. E' molto più probabile che ci sia una catena di trasmissione, in cui qualcuno dei contagiati è un soggetto a rischio.

In una situazione del genere, parlare di omicidio colposo - se qualcuno muore - mi sembra davvero una forzatura.

Ovviamente concordo, però, sul fatto che uno abbia delle responsabilità morali, durante una pandemia. Perlomeno, deve attenersi alle regole stabilite dalla comunità in cui vive. Ma tuttalpiù si viene sanzionati, non certo incarcerati (come in caso di omicidio).

Dire che chi non porta la mascherina è un assassino mi pare eccessivo. Anche fumare dove è proibito comporta sanzioni, ma se indirettamente qualcuno muore non scatta ancora l' accusa di omicidio colposo.

La differenza, secondo te, è che qui la causa è più diretta. Ma uno non è responsabile delle fragilità altrui, non c' è un rapporto diretto di causa-effetto tra contagio e morte.

Sembra che tu assuma che andare al bar sia come alitare in faccia a qualcuno sapendo di contagiarlo. In quest' ultimo caso, inizia a farsi strada la legittima sensazione che si voglia provocare un danno deliberato. Ma nemmeno qui - credo - parleremmo di omicidio volontario.

Fare fuoco con una rivoltella con una solo camera di scoppio riempita da un proiettile è omicidio volontario - se il colpo parte. Ma la trasmissione di un virus potenzialmente letale è un caso assimilabile?

Si potrebbe osservare che, se il virus ha - poniamo - il 90% delle probabilità di uccidere, è verosimilmente omicidio. Ma non è certo il caso del Covid.

Non mi sembra, in definitiva, che abbiamo delle chiare intuizioni morali sul considerare certi comportamenti, pur deprecabili, tali da dover essere considerati alla stregua di omicidi colposi.

Di certo, è un terreno di discussione molto infido, in cui non è per niente facile orientarsi, e perfino essere sicuri che ci sono le conclusioni corrette da trarre.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

sacco ha scritto:
L'influenza non richiede precauzioni perchè si pensa che 10mila vite all'anno non valgono uno stravolgimento del modo di vivere ed è accettabile
10.000 no, ma 500.000 sì? :)

Io non credo che la differenza possa essere questa - non dal punto di vista morale. Se il ragionamento fosse questo, chiaramente sarebbe un ragionamento sbagliato.

Ma l' esempio ci fa capire che anche il ragionamento di Nick è sbagliato. Con la trasmissione di virus, è fuori luogo (se non forse in casi estremi) imputare il singolo di omicidio.
Ultima modifica di stefano61 il sab dic 19, 2020 5:42 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da chiaky »

Vabbè, ma state lì a rispondere a nickognito che dice che uno che va al bar è un assassino da rinchiudere in galera? :D
Siate seri, suvvia.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Ma, innanzitutto, uno non sa di averlo, se è asintomatico. Inoltre, quasi mai si contagia direttamente chi rischia di morire. E' molto più probabile che ci sia una catena di trasmissione, in cui qualcuno dei contagiati è un soggetto a rischio.
Non capisco gia' il primo punto.
Sempre si contagia direttamente. Se io mi ammalo, prendo il virus da una singola persona di solito, che me lo trasmette.
Ho capito che quella persona l'avra' preso da altri, ma me lo contagia lui, mica gli altri, se stava a casa non mi contagiava.

Posso dire che il rischio e' molto basso. Ma anche se sparo al buio a caso in un bosco il rischio e' basso.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
se stava a casa non mi contagiava.
Questo è vero per qualsiasi malattia contagiosa. Portatori sani possono tramettere virus letali per altre persone. Se uccidono qualcuno, dobbiamo considerarlo omicidio colposo? In quali casi?

Capisci che non è la stessa cosa lo sparare al buio in un bosco.

Il virus è qualcosa che è nel tuo organismo, e lo trasmetti con le normali funzioni vitali. Altra cosa è portarsi la pistola in un bosco e sparare a casaccio. Almeno su questo siamo d' accordo? :)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Nickognito ha scritto:
se stava a casa non mi contagiava.
Questo è vero per qualsiasi malattia contagiosa. Portatori sani possono tramettere virus letali per altre persone. Se uccidono qualcuno, dobbiamo considerarlo omicidio colposo? In quali casi?

Capisci che non è la stessa cosa lo sparare al buio in un bosco.

Il virus è qualcosa che è nel tuo organismo, e lo trasmetti con le normali funzioni vitali. Altra cosa è portarsi la pistola in un bosco e sparare a casaccio. Almeno su questo siamo d' accordo? :)

No. Posso aver vari motivi validissimi per sparare a caso in un bosco, più validi che andare al bar. Indipendentemente dal motivo, rimane omicidio colposo.
Ovviamente, sarebbe una grande sfortuna, ma se capita...
In questo caso, è molto peggio moralmente. Come se fossi nel bosco con un milione di cacciatori. Se tu spari a caso, è un invito anche per gli altri a farlo. E allora il rischio diventa sicurezza che qualcuno viene preso.

E quest'ultima cosa non vale per qualunque malattia contagiosa, ma solo per le pandemie. È per me evidente che chi va al bar adesso senza mascherina ha più responsabilità morale per una morte di chi spara a caso in un bosco deserto. Almeno secondo una morale utilitaristica diciamo. Ma infatti un sacco di gente è distratta con le armi e ogni tanto parte un colpo e i danni per la società sono lievi e oggi ingentissimi. Tacendo dei danni economici, ovvio.

Poi so anche io che la legge la pensa diversamente. Ma la legge permette anche di tirare bombe a grappolo in Medio Oriente
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

Piuttosto ti chiederei: se io ho una malattia che contagia il 99 per cento di chi sta entro dieci metri di distanza, con una letalità del 99 per cento ed entro in un bar affollato, sono omicida? E se faccio sesso con 10 donne, non protetto, sapendo di avere l'AIDS? E se non so di avere l'AIDS ma ho fatto sesso con 10 sieropositivi e poi vado con uno senza farmi il test?
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
Posso aver vari motivi validissimi per sparare a caso in un bosco, più validi che andare al bar
Questo per me è molto contro-intuitivo.

Non si deve sparare a casaccio da nessuna parte, per nessuna ragione. Andare al bar, invece, è un' attività normalissima.

Non ha senso mettere le due cose sullo stesso piano, anche nel mezzo di una pandemia. Non è molto illuminante assimilarle per capire se dobbiamo estendere l' omicidio colposo a chi va al bar durante una pandemia.

Dire che chi viola le restrizioni anti-pandemiche ha più responsabilità morale di chi spara a casaccio dove è poco probabile colpire qualcuno solleva questioni complicate. Non capisco come tu possa essere così sicuro delle tue intuizioni morali. A me sembrano molto dubbie. Sparare a casaccio - ripeto - è in generale una cosa che non si deve fare. Respirare lo fanno tutti continuamente.

Se respirare in pubblico è pericoloso per la sanità pubblica, si cerca di evitare che la gente entri in contatto. Ma mandare a processo per omicidio chi non si attiene alle misure imposte, capisci che è un altro paio di maniche.

La pandemia, di per sè, non è necessariamente qualcosa che fa scattare restrizioni. Poniamo che il nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo abbia un tasso di letalità molto basso, diciamo l' 0.001 %, e che in ospedale ci finisca lo 0,01 % di persone. In qual caso, ci sarebbero morti, ma i bar sarebbero aperti e nessuno probabilmente indosserebbe mascherine.

Secondo te, saremmo comunque in presenza di omicidi colposi da pandemia?

La tua posizione è davvero molto estrema. Alcuni, esagerando molto, parlano di "dittatura sanitaria". Ma la tua posizione è troppo estrema sull' altro versante, paragonando le violazioni delle restrizioni - o addirittura comportamenti leciti, ma rischiosi - al lancio di bombe a grappolo :)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Super-Fabio »

Intanto dal Regno Unito, dove è appena finita al conferenza di Boris, non arrivano grandi notizie su questa nuova variante :-?

Qui un thread che ho trovato a riguardo su TW

https://twitter.com/giorgiogilestro/sta ... 0771910656
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Gios »

Super-Fabio ha scritto:Intanto dal Regno Unito, dove è appena finita al conferenza di Boris, non arrivano grandi notizie su questa nuova variante :-?

Qui un thread che ho trovato a riguardo su TW

https://twitter.com/giorgiogilestro/sta ... 0771910656
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
ti chiederei: se io ho una malattia che contagia il 99 per cento di chi sta entro dieci metri di distanza, con una letalità del 99 per cento ed entro in un bar affollato, sono omicida? E se faccio sesso con 10 donne, non protetto, sapendo di avere l'AIDS? E se non so di avere l'AIDS ma ho fatto sesso con 10 sieropositivi e poi vado con uno senza farmi il test?
Il caso delle malattie trasmesse sessualmente è considerato in modo diverso. Uno può evitare di avere rapporti sessuali, ma non di respirare - semplificando molto (Anche se già lo stare in silenzio aiuterebbe, ma vietare di parlare è una restrizione molto inusuale).

Il tuo modo di ragionare - per il quale, spero si sia capito, nutro forte empatia :) - è troppo "astratto". Quando si regolano le questioni della vita pubblica, occorre tenere nel debito conto la realtà concreta. E, anche nelle valutazioni morali, non guasta usare metri di giudizio commisurati al contesto sociale e giuridico.

Il caso estremo che poni, secondo me, verrebbe ben presto assimilato all' omicidio colposo, o addirittura volontario. Dal punto di vista morale, se la relazione di causa-effetto è come la descrivi assomiglia in modo sinistro allo sparare a vista.

Ma questo solo se pochissime persone fossero portatrici sane di questa malattia. Se fosse portata in giro - diciamo - dal 30% della popolazione, le discussioni di filosofia morale finirebbero ben presto per la quasi completa distruzione della civiltà umana :)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Gios »

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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Questo per me è molto contro-intuitivo.

Non si deve sparare a casaccio da nessuna parte, per nessuna ragione. Andare al bar, invece, è un' attività normalissima.
Intendi che la responsabilita' morale dovrebbe dipendere non dalla probabilita' dell'effetto, ne' dalla motivazione contingente, ma dal fatto che si svolga un'attivita' normale (se pur del resto in una situazione speciale come una pandemia).

Per dire, portare i bambini a fare una passeggiata nel parco, pur sapendo che qualcuno ci ha appena messo delle mine antiuomo qua e la', e' moralmente migliore che, non so, tirare un freccia con l'arco dentro il proprio garage vuoto (ma al buio ma potrebbe esserci un passante finito li' per sbaglio o un ladro), se lo fai, perche', che so, un pazzo ti ha promessi che se lo fai lui regala 10milioni di euro alla lotta contro il cancro?


Non ha senso mettere le due cose sullo stesso piano, anche nel mezzo di una pandemia. Non è molto illuminante assimilarle per capire se dobbiamo estendere l' omicidio colposo a chi va al bar durante una pandemia.
Perche' no? Il virus e' per me considerabile alla stregua di un'arma. Del resto esiste anche l'intenzionalita' (c'e' chi ha tossito apposta addosso a qualcuno, uccidendolo, di covid, non e' un caso immaginario).
Dire che chi viola le restrizioni anti-pandemiche ha più responsabilità morale di chi spara a casaccio dove è poco probabile colpire qualcuno solleva questioni complicate. Non capisco come tu possa essere così sicuro delle tue intuizioni morali. A me sembrano molto dubbie. Sparare a casaccio - ripeto - è in generale una cosa che non si deve fare. Respirare lo fanno tutti continuamente.
Io non ho violato nessuna restrizione per 9 mesi, ma ho respirato :)
Io sono abbastanza sicuro, vedo milioni di morti, tutte per contagio. Non vedo grandi problemi nello sparare a casaccio in luoghi isolati, ovviamente se lo fai in chiesa per Natale e' un po'' diverso.
Se respirare in pubblico è pericoloso per la sanità pubblica, si cerca di evitare che la gente entri in contatto. Ma mandare a processo per omicidio chi non si attiene alle misure imposte, capisci che è un altro paio di maniche.
In effetti lo e', ma e' anche un paio di maniche mandare in galera chi spara a casaccio, se lo fanno 40 milioni di italiani. Li mandi tutti in galera? Il problema della quantita' e' esistente, ma e' pratico, non morale.
Penso che ci siano diversi livelli nel 'non attenersi' che implicano anche diverse probabilita' di uccidere potenzialmente, quindi no, non darei il carcere a tutti.
Si fosse dato il carcere a qualcuno, forse ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico (ma c'entra poco col nostro discorso), ma immagino si sarebbero salvate moltissime vite, per l'effetto deterrente, immagino. E penso sia questa la cosa rilevante. E non metterei in carcere innocenti, ma persone che hanno agito contro la legge e provocato morti. Non e' abbastanza? Puoi dirmi che a volte non puoi sapere chi ha contagiato il morto, ma a volte nemmeno sai chi e' stato colpito dal proiettile. Ma se lo trovi, lo processi.
La pandemia, di per sè, non è necessariamente qualcosa che fa scattare restrizioni. Poniamo che il nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo abbia un tasso di letalità molto basso, diciamo l' 0.001 %, e che in ospedale ci finisca lo 0,01 % di persone. In qual caso, ci sarebbero morti, ma i bar sarebbero aperti e nessuno probabilmente indosserebbe mascherine.
E' una questione di probabilita'. E del fatto che davvero uccida qualcuno. Se vado in macchina dopo una birra e tampono un'altra macchina a 30 all'ora, quale e' 'la probabilita' che quello muoia? Bassissima. Ma se muore, io vado in galera. Per me anche ingiustamente. Pero' solo perche' la probabilita' e' bassissima. Se investo un pedone, a 30 all'ora, e' giusto che ci vada in galera.

Secondo te, saremmo comunque in presenza di omicidi colposi da pandemia?
E anche di istigazione a delinquere, istigazione a strage, tentata strage, in certi casi, si'.
Penso che con leggi diverse semplicemente non ci sarebbero dei morti.
Noi ci inventiamo che non abbiamo leggi diverse perche' siamo in democrazia, ma non e' vero, noi puniamo un sacco di gente restringendo enormemente la loro liberta' per molto meno. Non abbiamo leggi diverse perche' il nostro cervello segue l'abitudine. Se 'suona male' che andare al bar senza mascherina possa essere meritorio di carcere, non lo si fa. O magari lo si fa, dopo 10 anni o 20.
La tua posizione è davvero molto estrema. Alcuni, esagerando molto, parlano di "dittatura sanitaria". Ma la tua posizione è troppo estrema sull' altro versante, paragonando le violazioni delle restrizioni - o addirittura comportamenti leciti, ma rischiosi - al lancio di bombe a grappolo :)
Ma no, ho detto solo che anche quello e' legale. Non lo paragono a quello, pero', lo paragono a lievi incidenti a basso rischio dopo poco alcol e per colpa propria, che pero' ogni tanto fanno morire qualcuno e che in totale fanno morire 40mila persone l'anno.

Poi certo, gli accertamenti sarebbero assai piu' difficili, ma quello riguarda i farsi beccare, non la responsabilita' morale.

Riguardo ancora all'esempio dello sparare. Supponiamo che venga una guerra, e dobbiamo armarci tutti e fare una guerriglia per difendere il paese. La guerriglia, normalmente, fa morire molti innocenti passati di li' per caso. Ammettiamo che quindi lo stato, per proteggere gli innocenti, legiferasse che non possiamo difenderci e il nemico ci sconfigge, ci conquista e ci riduce in schiavitu'. Avrebbe anche senso parlare, in quel caso, di dittatura sanitaria. Ma, in quel contesto (discutibile assai), avrebbe senso arrestare chi spara.

Non credo che stiamo vivendo in una dittatura sanitaria, ma, anche se fosse, sarebbe una dittatura non coercitiva, in pratica, o molto poco.
Per dire, se lo stato vietasse per legge salami prosciutti zucchero, sale, perche' fanno male alla salute, in qualunque dose, potremmo forse parlare di dittatura sanitaria. Ma se queste leggi si traducessero in 'nessuno le segue e la polizia non interviene nemmeno con delle multe, sarebbe una dittatura sanitaria che sbaglia rispetto al proprio obiettivo.

Ovviamente qualcuno puo' preferire uno stato dove la gente muore e l'economia va male. Ma se non vuole questo per me dovrebbe ritenere colpevoli i responsabili.

Ma poi, se non sono responsabili di causare malattie e morte, di cosa altro sono responsabili i trasgressori covid? Insomma, perche' ed io non tragsrediamo? Non ci sono altri motivi.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Il caso delle malattie trasmesse sessualmente è considerato in modo diverso. Uno può evitare di avere rapporti sessuali, ma non di respirare - semplificando molto (Anche se già lo stare in silenzio aiuterebbe, ma vietare di parlare è una restrizione molto inusuale).
Io preferisco avere rapporti sessuali e non andare in discoteca e andare al ristorante distanziato con mascherine, piuttosto che non avere rapporti sessuali. Altri forse no. Ma mi sembrano paragonabili.
Il tuo modo di ragionare - per il quale, spero si sia capito, nutro forte empatia :) - è troppo "astratto". Quando si regolano le questioni della vita pubblica, occorre tenere nel debito conto la realtà concreta.
Piu' concreto di 68mila italiani morti...
contesto sociale e giuridico.
ah beh, giuridico hai ragione, quando mai i giuristi usano la logica a livello di morale? :D
Il caso estremo che poni, secondo me, verrebbe ben presto assimilato all' omicidio colposo, o addirittura volontario. Dal punto di vista morale, se la relazione di causa-effetto è come la descrivi assomiglia in modo sinistro allo sparare a vista.
se sai di avere il virus si.
Ma questo solo se pochissime persone fossero portatrici sane di questa malattia. Se fosse portata in giro - diciamo - dal 30% della popolazione, le discussioni di filosofia morale finirebbero ben presto per la quasi completa distruzione della civiltà umana :)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Monheim »

Gios ha scritto:Save Soldier Stephen.
:D
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da sacco »

stefano61 ha scritto:
sacco ha scritto:
L'influenza non richiede precauzioni perchè si pensa che 10mila vite all'anno non valgono uno stravolgimento del modo di vivere ed è accettabile
10.000 no, ma 500.000 sì? :)

Io non credo che la differenza possa essere questa - non dal punto di vista morale. Se il ragionamento fosse questo, chiaramente sarebbe un ragionamento sbagliato.
Per me si.

Se dicessi 10 no e 50.000.000 si, saresti d'accordo? :)

Se dal punto di vista morale non c'è differenza qui, non vedo dove possa esserci.

Scelte di questo tipo vengono fatte continuamente, prendiamo l'esempio degli incidenti stradali: da una parte ci sono le vittime e dall'altra le restrizioni (patente, no alcool, limiti di velocità). Potremmo azzerare i morti imponendo il limite dei 20 Km/h, fornire la patente solo a pochi dopo un difficile esame e dare severissime sanzioni a chi infrange le regole. Ci si metterebbe un'eternità per spostarsi ma almeno salviamo 3000 persone l'anno. Dall'altro lato potremmo togliere qualsiasi regola e lasciare guidare chiunque e in qualunque stato e situazione, abolendo anche la patente, avendo magari 100.000 morti all'anno per incidenti. Mi sembrano due soluzione entrambe assurde, quella corrente non sarà ottimale ma è sicuramente meglio di quelle sopra.

Per il resto, d'accordo con Nickognito.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
Intendi che la responsabilita' morale dovrebbe dipendere non dalla probabilita' dell'effetto, ne' dalla motivazione contingente, ma dal fatto che si svolga un'attivita' normale (se pur del resto in una situazione speciale come una pandemia).
Ma non ho un' idea precisa, francamente :)

Quello che bisogna fare, qui, è evitare di sollevare questioni teoriche e di principio a cui nessuno - per tutta una serie di ragioni - è in grado di dare risposta.

Più sollevi questione astratte, meno capirai la situazione in cui ci troviamo, e meno gli altri capiranno te. Tra l' altro, a cosa serve stabilire i gradi di "responsabilità morale"? Anche ammesso che dimostrassimo che siamo circondati da omicidi (colposi), la cosa avrebbe qualche conseguenza?

Voglio dire, la gente inizierebbe a comportarsi in modo diverso, se gli dici: "guardate che state commettendo degli omicidi!"? Secondo me, no. Ti guarderebbero allibiti, come fanno gli altri utenti di questo forum.

Se, invece, gli dici: guardate che, così facendo, mettete in pericolo la vita di molte altre persone, e forse quelle dei vostri cari e anche le vostre, magari ti stanno ad ascoltare.

Stabilire se certi comportamenti vanno assimilati o meno all' omicidio colposo, quanto grave sia la responsabilità morale, e via discorrendo sono questioni abbastanza lunari per la maggior delle persone.

Poi, ci siamo io e te che ce lo poniamo, e va benissimo. Ma solo per noi stessi.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

sacco ha scritto:
Se dicessi 10 no e 50.000.000 si, saresti d'accordo? :)
Eh, è proprio questo il problema. Perchè uccidere 10 persone va bene, ma 50.000 è sbagliato?

Il discorso, secondo me, è quello dei lutti che si determinano. Se muoiono in 10, piangeranno - che so - 100 persone. Ma se ne muoiono 50.000 piangono in 500.000.

Tuttavia, i 10 morti sono morti esattamente come gli altri 49.990.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da sacco »

stefano61 ha scritto:
sacco ha scritto:
Se dicessi 10 no e 50.000.000 si, saresti d'accordo? :)
Eh, è proprio questo il problema. Perchè uccidere 10 persone va bene, ma 50.000 è sbagliato?

Il discorso, secondo me, è quello dei lutti che si determinano. Se muoiono in 10, piangeranno - che so - 100 persone. Ma se ne muoiono 50.000 piangono in 500.000.

Tuttavia, i 10 morti sono morti esattamente come gli altri 49.990.
Se ne muoiono 7 miliardi non piange nessuno però :D ma non credo che sia moralmente indifferente, darei anche un peso anche alle vite perse (in quanto possibilità perse di vivere emozioni positive). Questioni fondamentali a parte, non vedo come la quantità non possa contare nel valutare una scelta, proprio nella pratica di tutti i giorni. Non si tratta di uccidere volontariamente 10 persone a caso, ma di evitare di agire in una certa direzione ed avere, statisticamente, 10 vittime in più. Lo si fa continuamente, magari non spendendo qualche soldo in più per la prevenzione dei tumori. Ma se si decidesse di abolire gli ospedali, con milioni di vittime, sarebbe peggio no?
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

sacco ha scritto:
Se ne muoiono 7 miliardi non piange nessuno però :D ma non credo che sia moralmente indifferente, darei anche un peso anche alle vite perse (in quanto possibilità perse di vivere emozioni positive).
Questo punto, per essere discusso, richiederebbe un topic a parte :)

Piccolo assaggio dei problemi coinvolti:

- Se l' intero genere umano perisse, ciò avrebbe un significato morale particolare, o è solo la pura somma dei morti che avrebbe un peso negativo
maggiore dal punto di vista morale?

- Perchè il valore delle emozioni positive dovrebbe sommarsi?

- Se, per alcune persone, le proprie emozioni fossero - per qualche ragione - abbastanza negative, il valore della vita di queste persone sarebbe
minore?

- Sarebbe quindi moralmente lecito - se necessario - sacrificarle al posto di altre le cui emozioni sono invece positive?
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

sacco ha scritto:
Questioni fondamentali a parte, non vedo come la quantità non possa contare nel valutare una scelta, proprio nella pratica di tutti i giorni. Non si tratta di uccidere volontariamente 10 persone a caso, ma di evitare di agire in una certa direzione ed avere, statisticamente, 10 vittime in più. Lo si fa continuamente, magari non spendendo qualche soldo in più per la prevenzione dei tumori. Ma se si decidesse di abolire gli ospedali, con milioni di vittime, sarebbe peggio no?
Che lo si faccia continuamente è un dato di fatto.

Ma, dal punto di vista morale, il numero dovrebbe contare? E se sì, in che misura? Perchè 10.000 morti in un anno per influenza sono accettabili, ma 500.000 per Covid no?

A me sembra che parliamo di costi sociali, non del valore delle persone in sè.

Se è il valore delle persone a contare davvero in questo genere di considerazioni, non saremmo tenuti ad evitare più morti possibili? Perchè ci mobilitiamo solo oltre a una certa soglia? Perchè dovrebbe esserci un numero di morti oltre il quale il "disvalore" diventa moralmente intollerabile?

Dovremmo dar ragione a Nick e ritenere che ogni morto causato da un comportamento evitabile equivale ad un omicidio colposo? Se sì, non dovremmo fare in modo che non si verifichino anche i 10.000 morti per influenza causati da contagi accidentali, molti dei quali sicuramente evitabili con certe norme di comportamento?
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da stefano61 »

Nickognito ha scritto:
stefano61 ha scritto:

Se respirare in pubblico è pericoloso per la sanità pubblica, si cerca di evitare che la gente entri in contatto. Ma mandare a processo per omicidio chi non si attiene alle misure imposte, capisci che è un altro paio di maniche.
In effetti lo e', ma e' anche un paio di maniche mandare in galera chi spara a casaccio, se lo fanno 40 milioni di italiani. Li mandi tutti in galera? Il problema della quantita' e' esistente, ma e' pratico, non morale.
Penso che ci siano diversi livelli nel 'non attenersi' che implicano anche diverse probabilita' di uccidere potenzialmente, quindi no, non darei il carcere a tutti.
Si fosse dato il carcere a qualcuno, forse ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico (ma c'entra poco col nostro discorso), ma immagino si sarebbero salvate moltissime vite, per l'effetto deterrente, immagino. E penso sia questa la cosa rilevante. E non metterei in carcere innocenti, ma persone che hanno agito contro la legge e provocato morti. Non e' abbastanza? Puoi dirmi che a volte non puoi sapere chi ha contagiato il morto, ma a volte nemmeno sai chi e' stato colpito dal proiettile. Ma se lo trovi, lo processi.
Ma non è un caso che chi spara a casaccio siano pochissime persone. E non è solo che non puoi accusare di omicidio colposo un gran numero di persone per negligenze comportamentali sul Covid, è che la cosa non è giuridicamente ammissibile. Non c' è solo la difficoltà pratica di processare tutte queste persone, è proprio che la legislazione attuale andrebbe modificata in maniera significativa.

Non è che, da un giorno all' altro, se vai al bar puoi venire accusato di omicidio. E' assurdo. Tu stesso, infatti, riconosci che - come minimo - occorrerebbe un percorso che richiede tempo. Al momento, non ci sono proprio i presupposti giuridici per un provvedimento di questo tipo.

Può essere che, col tempo, la situazione richieda modifiche tali per cui si arrivi ad avere come caso di omicidio colposo anche le violazioni delle restrizioni anti-pandemiche. Con il virus dell' Aids, qualcosa del genere è successo (ma non sono nemmeno sicuro che l' omicidio colposo sia tra le possibilità contemplate dal codice penale).

Però, i portatori di Aids sono relativamente pochi, e il contagio avviene per scambio di fluidi corporei. Nel caso di emissioni respiratorie di cui nemmeno è accertabile la "paternità", mi sembra tutto - a dir poco - molto più complicato. Per condannare qualcuno per omicidio occorre essere sicuri che è lui il responsabile, non solo che si trovava in un determinato posto a una determinata ora insieme a decine di altre persone, e che quello specifico contagio mortale è avvenuto ad opera sua.

Non mi pare plausibile che un' accusa del genere possa prescindere dall' accertamento di precise responsabilità individuali.

Che tu proponga uno sviluppo in questa direzione è legittimo. Ma la vedo abbastanza difficile, anche ammettendo che la concezione etica sottostante sia accettabile - cosa che mi sembra, onestamente, piuttosto dubbia.

Le restrizioni imposte attualmente sono già ai limiti della costituzionalità, come si possa pensare di ipotizzare l' omicidio colposo per la loro violazione mi risulta abbastanza incomprensibile. E' per questo che dico che la tua posizione è estremista, come lo è - sul versante opposto - la tesi secondo cui saremmo in una dittatura sanitaria.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da chiaky »

stefano61 ha scritto:
Nickognito ha scritto:
stefano61 ha scritto:


In effetti lo e', ma e' anche un paio di maniche mandare in galera chi spara a casaccio, se lo fanno 40 milioni di italiani. Li mandi tutti in galera? Il problema della quantita' e' esistente, ma e' pratico, non morale.
Penso che ci siano diversi livelli nel 'non attenersi' che implicano anche diverse probabilita' di uccidere potenzialmente, quindi no, non darei il carcere a tutti.
Si fosse dato il carcere a qualcuno, forse ci sarebbero stati problemi di ordine pubblico (ma c'entra poco col nostro discorso), ma immagino si sarebbero salvate moltissime vite, per l'effetto deterrente, immagino. E penso sia questa la cosa rilevante. E non metterei in carcere innocenti, ma persone che hanno agito contro la legge e provocato morti. Non e' abbastanza? Puoi dirmi che a volte non puoi sapere chi ha contagiato il morto, ma a volte nemmeno sai chi e' stato colpito dal proiettile. Ma se lo trovi, lo processi.
Ma non è un caso che chi spara a casaccio siano pochissime persone. E non è solo che non puoi accusare di omicidio colposo un gran numero di persone per negligenze comportamentali sul Covid, è che la cosa non è giuridicamente ammissibile. Non c' è solo la difficoltà pratica di processare tutte queste persone, è proprio che la legislazione attuale andrebbe modificata in maniera significativa.

Non è che, da un giorno all' altro, se vai al bar puoi venire accusato di omicidio. E' assurdo. Tu stesso, infatti, riconosci che - come minimo - occorrerebbe un percorso che richiede tempo. Al momento, non ci sono proprio i presupposti giuridici per un provvedimento di questo tipo.

Può essere che, col tempo, la situazione richieda modifiche tali per cui si arrivi ad avere come caso di omicidio colposo anche le violazioni delle restrizioni anti-pandemiche. Con il virus dell' Aids, qualcosa del genere è successo (ma non sono nemmeno sicuro che l' omicidio colposo sia tra le possibilità contemplate dal codice penale).

Però, i portatori di Aids sono relativamente pochi, e il contagio avviene per scambio di fluidi corporei. Nel caso di emissioni respiratorie di cui nemmeno è accertabile la "paternità", mi sembra tutto - a dir poco - molto più complicato. Per condannare qualcuno per omicidio occorre essere sicuri che è lui il responsabile, non solo che si trovava in un determinato posto a una determinata ora insieme a decine di altre persone, e che quello specifico contagio mortale è avvenuto ad opera sua.

Non mi pare plausibile che un' accusa del genere possa prescindere dall' accertamento di precise responsabilità individuali.

Che tu proponga uno sviluppo in questa direzione è legittimo. Ma la vedo abbastanza difficile, anche ammettendo che la concezione etica sottostante sia accettabile - cosa che mi sembra, onestamente, piuttosto dubbia.

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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Paolo79 »

nickongito , una cosa tipo questa può andare?

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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Quello che bisogna fare, qui, è evitare di sollevare questioni teoriche e di principio a cui nessuno - per tutta una serie di ragioni - è in grado di dare risposta.
Perche'? Mi pare abbastanza certo che nessuna proposta pratica di questo forum sara' attuata. Quindi forse questioni teoriche sono piu' utili :)
Più sollevi questione astratte, meno capirai la situazione in cui ci troviamo, e meno gli altri capiranno te. Tra l' altro, a cosa serve stabilire i gradi di "responsabilità morale"? Anche ammesso che dimostrassimo che siamo circondati da omicidi (colposi), la cosa avrebbe qualche conseguenza?
Penso che la situazione in cui ci troviamo sia chiarissima. E si', secondo me capire che siamo circondati da omicidi avrebbe diverse conseguenze positive.
Voglio dire, la gente inizierebbe a comportarsi in modo diverso, se gli dici: "guardate che state commettendo degli omicidi!"? Secondo me, no. Ti guarderebbero allibiti, come fanno gli altri utenti di questo forum.
Se, invece, gli dici: guardate che, così facendo, mettete in pericolo la vita di molte altre persone, e forse quelle dei vostri cari e anche le vostre, magari ti stanno ad ascoltare.
Ma io non vado a nessuno a dire che e' un omicida, lo scrivo qui a chi rispetta la legge. Detto questo, mi pare che di continuo qualcuno dica "così facendo, mettete in pericolo la vita di molte altre persone, e forse quelle dei vostri cari e anche le vostre", penso sia inutile che lo dica anche io, se lo sentono dire di continuo, ma lo fanno.
Io ritengo sia piu' utile andare da chi non lo fa, invece, e far capire quanto la cosa sia grave. Perche' poi a loro volta quelle persone potranno trovare i loro modi per dissuadere gli altri, le persone a loro vicine che lo fanno.
Ma non e' quello il mio obiettivo, il mio obiettivo e' cercare di mettere le cose sotto un punto di vista per me piu' vero e meno abitudinario. Che aiuta anche a considerare gli assassini in generale in modo diverso (gente piu' come noi). Penso che sia la mia di morale piu' utilitaristica e quella media piu' basata su una fede su principi astratti e postulati di senso comune abitudinario. Non vengo capito? Pazienza. Perche' dovrei scrivere una cosa che non penso e che, anche fosse utile, scrivono gia' tutti e quindi diventa inutile che la ripeta, per sentirmi dire che ho ragione? :)
Stabilire se certi comportamenti vanno assimilati o meno all' omicidio colposo, quanto grave sia la responsabilità morale, e via discorrendo sono questioni abbastanza lunari per la maggior delle persone.

Poi, ci siamo io e te che ce lo poniamo, e va benissimo. Ma solo per noi stessi.
ma la maggior parte delle persone nemmeno sa chi sono o se ne frega di quello che dico, mica entro nei bar a dire che andranno tutti all'inferno, sto solo scrivendo post su mymag. :)
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da chiaky »

Nickognito è il più grande teorico, non solo di mymag, ma della storia conosciuta :D
Star li a cercare, nei suoi discorsi, una qualche attinenza alla realtà, è puro autolesionismo.
Va preso per quello che è: un teorico, uno che fa teoremi, esempi, confronti, utopie.
E' bello per quello. Inutile star li a vederci quello che non è.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto: Che lo si faccia continuamente è un dato di fatto.

Ma, dal punto di vista morale, il numero dovrebbe contare? E se sì, in che misura? Perchè 10.000 morti in un anno per influenza sono accettabili, ma 500.000 per Covid no?

A me sembra che parliamo di costi sociali, non del valore delle persone in sè.

Se è il valore delle persone a contare davvero in questo genere di considerazioni, non saremmo tenuti ad evitare più morti possibili? Perchè ci mobilitiamo solo oltre a una certa soglia? Perchè dovrebbe esserci un numero di morti oltre il quale il "disvalore" diventa moralmente intollerabile?

Dovremmo dar ragione a Nick e ritenere che ogni morto causato da un comportamento evitabile equivale ad un omicidio colposo? Se sì, non dovremmo fare in modo che non si verifichino anche i 10.000 morti per influenza causati da contagi accidentali, molti dei quali sicuramente evitabili con certe norme di comportamento?
Non esiste una morale oggettiva, quindi il tuo 'dovrebbe' a cosa si riferisce?

Seguendo questo ragionamento, potremmo anche dire che, in fondo, tra sparare a un criminale armato e combattere la terza guerra mondiale non ci sia differenza. Perche' in fondo, anche se spari al criminale armato per evitare altri danni, esiste la possibilita' che ti sbaglia e passi un innocente e colpisci lui. E sarebbe un morto innocente. In una guerra, magari i morti sono 1 miliardo con probabilita' molto maggiore, ma e' solo una questione di numeri.
In piu', teoricamente, esiste sempre una probabilita', per quanto bassa, che io abbia un virus mortale contagioso senza saperlo. O anche solo che inciampi su un sasso che colpisce la caviglia di un passante che poi batta la testa e muoia.
Insomma, la likelihood/impatto del rischio e' qualcosa che valutiamo sempre di fatto e qui il principio mi sembra una morale utilitaristica dove esistera' sempre un'area grigia di incertezza chiarificata da convenzioni.
Ovviamente ci sono altre morali possibili.

Ma il senso di certe riflesisoni sul Covid e' anche arrivare a dire 'ok, ma siamo omicidi per il covid, non e' che possa stare attento maggiormente all'influenza?'.
E ripeto, per me si'. Io prima se avevo la febbre a 37 e mal di gola magari prendevo il tram, oggi non lo farei senza mascherina.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Ombra84 »

Per me il tentato omicidio,o tentata strage andrebbe dato a chi sa di essere positivo e circola comunque in giro. So che è capitato, però non mi pare si sia intervenuti in maniera così severa.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

stefano61 ha scritto:
Ma non è un caso che chi spara a casaccio siano pochissime persone. E non è solo che non puoi accusare di omicidio colposo un gran numero di persone per negligenze comportamentali sul Covid, è che la cosa non è giuridicamente ammissibile. Non c' è solo la difficoltà pratica di processare tutte queste persone, è proprio che la legislazione attuale andrebbe modificata in maniera significativa.
ma infatti, per me andrebbe fatto.
Non è che, da un giorno all' altro, se vai al bar puoi venire accusato di omicidio. E' assurdo. Tu stesso, infatti, riconosci che - come minimo - occorrerebbe un percorso che richiede tempo. Al momento, non ci sono proprio i presupposti giuridici per un provvedimento di questo tipo.
Non c'erano nemmeno i presupposti scientifici per arrivare al vaccino in un anno, ma ci siamo arrivati.
Può essere che, col tempo, la situazione richieda modifiche tali per cui si arrivi ad avere come caso di omicidio colposo anche le violazioni delle restrizioni anti-pandemiche. Con il virus dell' Aids, qualcosa del genere è successo (ma non sono nemmeno sicuro che l' omicidio colposo sia tra le possibilità contemplate dal codice penale).
addirittura c'e' l'omicidio volontario, 14 anni di carcere per aver fatto l'amore con la moglie (a proposito di cose comuni da fare - oddio forse no :D )

https://www.repubblica.it/online/fatti/hiv/hiv/hiv.html
molto più complicato. Per condannare qualcuno per omicidio occorre essere sicuri che è lui il responsabile, non solo che si trovava in un determinato posto a una determinata ora insieme a decine di altre persone, e che quello specifico contagio mortale è avvenuto ad opera sua.
Infatti, ma possiamo accettare che ci siano omicidi in giro che non possiamo arrestare per difficolta' tecniche.
Pero' possiamo attuare provvedimenti contro chi incita a tali omicidi e contro chi mette a rischio la vita degli altri anche senza sicurezza che abbia ucciso qualcuno.
Non mi pare plausibile che un' accusa del genere possa prescindere dall' accertamento di precise responsabilità individuali.
Nemmeno a me. Pero' sappiamo con certezza che al momento in Italia girano migliaia di omicidi, anche decine di migliaia probabilmente. E che non possiamo arrestarli.
Che tu proponga uno sviluppo in questa direzione è legittimo. Ma la vedo abbastanza difficile, anche ammettendo che la concezione etica sottostante sia accettabile - cosa che mi sembra, onestamente, piuttosto dubbia.
Per me la mentalita' e' importante. Capire la gravita' di certi atteggiamenti salva migliaia di vite. E capire che gli assassini spesso non sono mostri ma gente come noi aiuta pure a gestire meglio la giustizia.

Le restrizioni imposte attualmente sono già ai limiti della costituzionalità, come si possa pensare di ipotizzare l' omicidio colposo per la loro violazione mi risulta abbastanza incomprensibile. E' per questo che dico che la tua posizione è estremista, come lo è - sul versante opposto - la tesi secondo cui saremmo in una dittatura sanitaria.
Non so cosa ci sia di estremista. So solo che allo stato attuale se io guido dopo aver bevuto un bicchiere di vino e un pedone si butta sotto la mia macchina, io vado a processo, se io parcheggio 10 volte in centro non perfettamente prendo dieci multe, e se incito migliaia di persone su Facebook e in piazza a non portare mascherine, e manifesto in gruppo e partecipo a feste con 1000 persone appiccicate tra di loro e vado in giro e si prova che 600 di queste persone avevano il virus e dopo un mese sono morte 5mila persone per casi simili, io non prendo nemmeno dieci euro di multa.
A me sembra estremista questo.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

Per chiaky, riassumo:

- Tu prendi una birra piccola e guidi bene normalmente, io mi butto sotto la tua macchina e muoio, vai in carcere.
- Tu scrivi in una comunita' facebook di 20mila persone invitando a disobbedire alle leggi anti-covid, vai in piazza in 2mila persone asembrate senza mascherina, vai in una discoteca abusiva chiudendoti dentro senza aprire alla polizia finche' non sfonda una porta bevendo in 100 persone dalla stessa ciotola piena d'alcol con la stessa cannuccia e poi vedi che 80 persone sono positive a un virus mortale e sono andate in giro a contagiarlo, anche in gruppi di bambini e poi alle loro famiglie, con tracciamento dimostrato, e vedi che per comprotamenti del genere muoiono rapidamente 5mila persone: non prendi nemmeno 10 euro di multa.

Se a voi sembra normale....
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:Per chiaky, riassumo:

- Tu prendi una birra piccola e guidi bene normalmente, io mi butto sotto la tua macchina e muoio, vai in carcere.
- Tu scrivi in una comunita' facebook di 20mila persone invitando a disobbedire alle leggi anti-covid, vai in piazza in 2mila persone asembrate senza mascherina, vai in una discoteca abusiva chiudendoti dentro senza aprire alla polizia finche' non sfonda una porta bevendo in 100 persone dalla stessa ciotola piena d'alcol con la stessa cannuccia e poi vedi che 80 persone sono positive a un virus mortale e sono andate in giro a contagiarlo, anche in gruppi di bambini e poi alle loro famiglie, con tracciamento dimostrato, e vedi che per comprotamenti del genere muoiono rapidamente 5mila persone: non prendi nemmeno 10 euro di multa.

Se a voi sembra normale....
Come credo abbia detto stefano, non è che si parla di 10 persone che guidano ubriache, parliamo di un virus che potremmo avere tutti e quindi dell'impossibilità di controllare/chiudere dentro una campana per anni miliardi di persone.
Sono cose chiaramente diverse. Non è che io debba evitare di andare da mia madre per 2 anni, avendo lei bisogno di aiuto. E nemmeno debbo sentirmi un assassino se vado da lei. Devo stare attento e basta. La vita continua, dobbiamo stare attenti ma ste esagerazioni sono appunto tali.
Quanto all'andare al bar senza mascherina, non credo lo faccia nessuno oggi in Italia. Se poi a Praga lo fanno non so che dirti. Poi chiaro, al bar per bere il caffè la mascherina te la devi abbassare per forza, ma questo non fa di te un assassino.
L'hai presa troppo di petto sta cosa
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

Non ho parlato di andare al bar.

Ho parlato di casi reali, di cronaca, come.
- Fare feste contro la legge, senza precauzioni, rifiutandosi di aprire alla polizia che deve sfondare la porta.
- Fare feste contro la legge, bere in quasi 100 persone dalla stessa brocca, l'80% delle quali col virus, e contagiare in seguito il virus a decine di bambini e loro a loro volta alle vostre famiglie, con dimostrato al 100% che sei tu la causa di tutto questo


Facendo questo, nemmeno dieci euro di multa.

Se bevi mezza birra e uno si butta sotto le tue ruote mentre sei quasi fermo, batte la testa e muore, vai in galera.

Che cosa c'entra andare al bar?
Non sono ipotesi fittizie, sono fatti. Uno e' in galera, l'altro nemmeno cinque euro di multa.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da chiaky »

Nickognito ha scritto:Non ho parlato di andare al bar.

Ho parlato di casi reali, di cronaca, come.
- Fare feste contro la legge, senza precauzioni, rifiutandosi di aprire alla polizia che deve sfondare la porta.
- Fare feste contro la legge, bere in quasi 100 persone dalla stessa brocca, l'80% delle quali col virus, e contagiare in seguito il virus a decine di bambini e loro a loro volta alle vostre famiglie, con dimostrato al 100% che sei tu la causa di tutto questo


Facendo questo, nemmeno dieci euro di multa.

Se bevi mezza birra e uno si butta sotto le tue ruote mentre sei quasi fermo, batte la testa e muore, vai in galera.

Che cosa c'entra andare al bar?
Non sono ipotesi fittizie, sono fatti. Uno e' in galera, l'altro nemmeno cinque euro di multa.
Ma cos'è, adesso lavori la domenica? Stai scrivendo moltissimo. :D
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Nickognito »

Altri due casi, citati.

Maurizio Lucini, a Verona, fa l'amore con la moglie sapendo di avere l'Aids. La moglie morira' di Aids. Omicidio volontario, 14 anni.

Belly Mujinga, lavoratrice a Londra. Uno sconosciuto va da lei, dice di avere il Covid e le tossisce e sputa in faccia. Belly e' morta di Covid qualche settimana dopo. Lo sconsciuto e' stato preso ma e' risultato negativo al test Covid e quindi, nonostante milioni di firme di gente che protestava, non e' stato condannato. Tutto lascia pensare che, in caso di test positivo, sarebbe stato condannato per omicidio volontario.

Ora, io non sono un giurista, ma se uno si fa 15 anni per omocidio volontario se fa l'amore o tossisce in faccia a qualcuno apposta, esistera' qualche caso in cui e' sempre omocidio ma colposo? A me sembra normale di si'. Quali casi? Non lo so, ma qualche caso, evidentemente, si.

Io dico: se milioni di persone protestano per far giustizia per un omicidio che consiste in un colpo di tosse in faccia, non e' sensato dire che per milioni di persone ci sono diversi omicidi in giro, che non lo hanno fatto volontariamente ma colposamente? O questi milioni penserebbero tutti 'Nickognito e' pazzo?'.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da laplaz »

Nickognito ha scritto:Altri due casi, citati.

Maurizio Lucini, a Verona, fa l'amore con la moglie sapendo di avere l'Aids. La moglie morira' di Aids. Omicidio volontario, 14 anni.

Belly Mujinga, lavoratrice a Londra. Uno sconosciuto va da lei, dice di avere il Covid e le tossisce e sputa in faccia. Belly e' morta di Covid qualche settimana dopo. Lo sconsciuto e' stato preso ma e' risultato negativo al test Covid e quindi, nonostante milioni di firme di gente che protestava, non e' stato condannato. Tutto lascia pensare che, in caso di test positivo, sarebbe stato condannato per omicidio volontario.
Certo, come no.
Torniamo anche al 500 e diamogli all'untore già che ci siamo.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da Ombra84 »

Abbastanza d accordo con Nickognito concettualmente. Tuttavia per me una accusa di tentato omicidio dovrebbe essere formulata nel momento in cui trovi in giro o in un locale un soggetto che SA di essere positivo al COVID e che sta violando la disposizione di quarantena

in un caso come questo
Fare feste contro la legge, bere in quasi 100 persone dalla stessa brocca, l'80% delle quali col virus, e contagiare in seguito il virus a decine di bambini e loro a loro volta alle vostre famiglie, con dimostrato al 100% che sei tu la causa di tutto questo
Onestamente nessuno a parte te forse :) direbbe mai che si possa parlare di omicidio: concordo che occorrerebbero pene più severe della semplice multa.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: Coronavirus la sindrome mondiale

Messaggio da uglygeek »

sacco ha scritto:L'influenza non richiede precauzioni perchè si pensa che 10mila vite all'anno non valgono uno stravolgimento del modo di vivere ed è accettabile, la vita non ha valore infinito ma solo molto alto. Si fa lo stesso con incidenti stradali, alimentazione, stile di vita, scelte su quanto investire nella sanità, ecc. Ma i morti di covid sarebbero 500mila (a stare bassi) senza restrizioni, e con danni comunque enormi all'economia perchè ad un certo punto non si potrebbe più ignorare il problema (una società nella quale il virus uccide 1 persona su 100 e nel mentre la vita va avanti uguale a prima non è possibile per svariate ragioni). Dal punto di vista quantitativo, la differenza è enorme.
Bisognerebbe spiegarlo a Johhny Rex.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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