Esattamente quello che intendo. Dispiace per gli sfortunati, i quali vanno aiutati come tutti gli indigenti, se lo sono. Ma per il futuro e' giusto investire dove serve di piu' per il futuro.
Poi lo so che mi arrivano i discorsi 'non e' capitato a te', ma a me non cambia nulla, mica chiedo comunque che i soldi arrivino a me. Anzi chiedo che mi tassino di piu' e mi raddoppino le tasse sulla casa che ereditero'.
E mi dispiace davvero, ho tanti amici in questa situazione, ma non possiamo semrpe fare discorsi su personali empatie.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Pitone ha scritto:
Qui si rischia che troppe persone tutte assieme si ritrovino a dover essere riassorbite dal mercato, quello che si compie in che so vent'anni diventa drammatico se ci si trova a dover affrontare in un colpo solo.
Per me e' ancora piu' drammatico esser disoccupato da vent'anni.
È una risposta che non c'entra col mio commento, forse mi sono spiegato male.
Distribuire in vent'anni un milione di posti di lavori che si perdono distribuiti in tutto l'arco temporale è meno violento che distribuire gli stessi che scompaiono in un colpo.
È chiaramente più facile trovare opportunità quando 10mila ogni tre mesi si devono reinventare piuttosto che un milione in un mese.
Più chiaro?
Fuck off means naw, naw means mibbie, mibbie means aye n aye means anal...
Pitone ha scritto:
È una risposta che non c'entra col mio commento, forse mi sono spiegato male.
Distribuire in vent'anni un milione di posti di lavori che si perdono distribuiti in tutto l'arco temporale è meno violento che distribuire gli stessi che scompaiono in un colpo.
È chiaramente più facile trovare opportunità quando 10mila ogni tre mesi si devono reinventare piuttosto che un milione in un mese.
Più chiaro?
senza dubbio. Mai messo in discussione questo.
Poi diciamo che le cose non cambiano solo in negativo. Oggi e' probabilmente molto piu' facile vendere online, attrezzi ginnici per la casa, o anche puzzles. E' anche piu' facile fare il corriere, o anche vendere cibo take away.
Il discorso non vale per i camerieri, ma io non pago meno ai ristoranti di prima del virus, forse pago anche di piu'. Se tutti facessero come me, nessun ristorante avrebbe perso nulla. Neanche in Italia. Ovviamente, esiste il libero mercato e non si puo' obbligare la gente a comprare take away. Che non esistano pero' modi per far andare dei settori che dalla pandemia ci hanno guadagnato non saprei, in parte credo che esisteranno.
Per esempio mi aspettavo una maggiore attivita' sia privata sia dello stato volta ad incentivare le consegne a domicilio di piccole aziende.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
L’unica distinzione sarebbe tra aziende comunque decotte e fuori mercato e altre che non lavorano perché ci sono attualmente regole speciali che impediscono spostamenti e assembramenti.
Se all’Italia fai fallire il turismo dopo che è quasi sparita l’industria e anche il commercio non è messo benissimo...
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alessandro ha scritto:
Se all’Italia fai fallire il turismo dopo che è quasi sparita l’industria e anche il commercio non è messo benissimo...
Mah, immaginiamo che oggi fallisca chiunque e' nel turismo. Poi tra due anni si riparte. Boom di opportunita' e occupazione a tutti i livelli .
Ovviamente non vuoi alberghi andati in rovina e ricostruirli da zero (oddio, anche qui occupazione eh, poi).
Chiuso un ristorante ne aprira' un altro.
Piuttosto regola AirBnB (che continua a fare soldi) che porta speculazione edilizia, problemi al turismo, aumento degli affitti e costo della vita, e cosi' via, se vuoi pensare al futuro.
Poi ripeto, se penso alle mie conoscenze, allora per me diamo tutti i fondi al turismo e basta, conosco quasi tutti in quel settore... Non sono che contento a livello personale.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
«I tamponi antigenici vanno contati a parte perché rischiano di alterare la realtà della situazione». Per Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano e ricercatore di virologia all' Università Statale, «servirebbe un lockdown duro e prolungato, ma è impraticabile perché susciterebbe una rivolta sociale».
I numeri sembrano in calo, ma sono affidabili?
«I provvedimenti di Natale, la diminuzione dei tamponi e il nuovo conteggio degli antigenici danno come risultato una crescita minore del contagio, non una diminuzione, da verificare nei prossimi 10 giorni».
Il conteggio degli antigenici cosa comporta?
«Ulteriore confusione perché aumentano il denominatore e fanno perdere dei casi positivi.
Vanno distinti meglio dai molecolari nel conteggio».
Come si esce dallo stallo attuale?
«Non andiamo peggio di altri Paesi, ma siamo nel limbo. Il lockdown duro ha senso dal punto di vista scientifico, ma susciterebbe una rivolta sociale. Si può continuare con zone rosse non troppo stringenti per regolare la velocità del contagio fino al vaccino».
Quando si potranno fare delle riaperture?
«Quando il 20-30 per cento della popolazione, compresa la parte più a rischio, sarà vaccinato».
Non è meglio un lockdown duro che abbatta il contagio se bisogna tenere chiuso comunque?
«Si tratta di una scelta politica difficile da prendere a causa dei costi economici e sociali e, in ogni caso, ci vorrebbero mesi per eliminare totalmente il contagio».
La Lombardia non accetta neppure la zona rossa.
«Capisco che sia un duro colpo, ma consiglierei alla Regione di approfittarne per migliorare la situazione. Le zone gialle portano guai come dimostrato in Veneto».
Cosa ne pensa della richiesta di Letizia Moratti di considerare il Pil tra i motivi per dare più vaccini alla Lombardia?
«La vaccinazione come ogni questione di salute deve essere equa, ma, al di là della semplificazione nella comunicazione di una proposta che può essere stata maldestra, va posto un tema: solo i vaccini risolveranno i problemi economici, e gli imprenditori e le partite Iva dovranno correre a farseli per riaprire».
La campagna è appesa all' approvazione di AstraZeneca?
«Sì, ma è nell'interesse di Pfizer riorganizzarsi per produrre più vaccini. L'Italia dovrebbe aiutare questo processo mettendo a disposizione un sito industriale come Sanofi in Francia. Bisogna fare come con le mascherine, quando chi poteva si è messo a produrle. E poi non va dimenticato il resto del mondo: se lasceremo correre il virus fuori dai confini, tra varianti sudamericane e africane, avremo casi di importazione».
Quanto contano le varianti?
«L'inglese e la sudafricana sono sensibili alla vaccinazione, la brasiliana non si sa ancora, ma non è l'ultima. Più il virus si riproduce più varia, per questo va frenato, ma va detto che una variante su dieci miliardi è davvero negativa. Più probabile che col tempo appaiano varianti indebolite».
Intanto a Milano con la sua consulenza è quasi finita la vaccinazione al Pio Albergo Trivulzio. Com' è andata?
«Anch' io lunedì ho fatto la seconda dose ed entro breve spero che tutti concludano la vaccinazione. Significherà non avere più malati gravi e morti nelle Rsa e sarà un esempio per chi ha ancora dei dubbi».
Teme di più le forniture, la disorganizzazione o i negazionisti?
«La vaccinazione è partita bene e con le dosi necessarie continuerà a ritmi crescenti con l'obiettivo ambizioso, ma necessario per coinvolgere tutti, di finire entro l' anno. Il mio timore è che dopo una prima fase dedicata alle categorie a rischio i più giovani non sentano la necessità di vaccinarsi. Non è facile assumere un farmaco quando si sta bene e non si teme la forma grave della malattia».
L'obiettivo di fine anno è credibile?
«Entro febbraio è realistico completare medici, infermieri e Rsa. Per gli over 80 molto dipende dalle forniture. Pfizer si può fare soprattutto in ospedale, mentre altri vaccini si somministrano anche a casa o dal medico di base. In ogni caso, non penso finiremo prima dell' estate 2022».
Quanto influisce la crisi di governo?
«Spero duri poco perché servono indicazioni autorevoli per prendere le misure necessarie ed evitare il disagio e la ribellione sociale».
Lei è ricercatore nel pubblico, medico nel privato e fa il volontario dell' Anpas: come va fatta la riforma della sanità lombarda a cui lavora Letizia Moratti?
«Si parte da un modello efficientista voluto da Formigoni, che bene o male consente ai cittadini di scegliere dove curarsi creando una competizione pubblico-privato. Ora servirebbe un rammendo tra i fondamentali medici di base e gli ospedali fatto di assistenza territoriale e sociosanitaria. Il 30 per cento di anziani e malati cronici assorbe il 70 per cento dei servizi e spesso senza trarne giovamento».
Ultima modifica di chiaky il mer gen 20, 2021 4:39 pm, modificato 1 volta in totale.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Facendo un discorso staccato dal momento attuale, secondo me non è vero che se chiude una attività ne nascerà un’altra, come gli alberi nella foresta.
A volte un settore in una certa area muore e non nasce più.
Se pensi ai settori industriali in Italia, una chiusura di una fabbrica ha solo portato a chiusura di tutte le attività correlate e non alla nascita di altra industria.
Ma anche nel turismo, ci sono posti che se fai andare in rovina il settore economico turistico probabilmente non cresce più nulla.
Penso alla riviera romagnola che sta in piedi grazie alle strutture turistiche e quello che viene organizzato attorno, fatto di eventi, discoteche parchi acquatici, spiagge superattrezzate promozione turistica veramente all’avanguardia, social, capacità di vendita e adattare l’offerta e anche i prezzi in maniera mirata.
Se tutto chiudesse per 10 anni, cosa succede? Che sarebbe solo tanta triste sabbia su un mare mediocre con un clima caldo d’estate e freddo d’inverno (relativamente) pianura e industrie attorno, e a livello artistico c’è come in tutta Italia ma non proprio la capitale dell’arte e pure a livello naturale quasi nulla con le piattaforme petrolifere sullo sfondo.
Se confronti il territorio con la Puglia o la Sardegna o alcuni tratti della Toscana, perché andare in milioni a riccione Rimini etc?
Probabilmente ci vorrebbero 50 anni per ricostruire e tornare magari al livello di oggi.
Oggi non è (almeno in molte zone d’Italia) come 50 anni fa dove i clienti arrivavano a frotte senza dover dare nulla.
Può funzionare per Venezia Roma e Firenze ma poco altro.
Il turismo a livello mondiale cresce ma chi non lavora bene perde quote di mercato e la concorrenza si amplia.
Magari sbaglio ma credo che appunto, l’idea che se fallisce un intero settore, meglio, ci sarà da fare a ricostruire e verranno sostituiti, credo non sia un discorso valido.
Io vedo negozi vuoti che una volta chiusi non riaprono per anni (se non sono bella via principale della città .
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Ah vabbe', li' c'e' tutto un altro discorso da fare, se sia cosi' male che qualcosa chiuda per sempre. Che sia cosi' male se qualcuno non va in discoteca a Rimini, perche' non ha voglia, e invece, boh, vada a teatro.
Io ho lavorato nel turismo a Praga e Firenze ma se arrivano meno turisti a Praga e Firenze e un po' di gente perde il lavoro ben venga, per me, adesso lavoro in un altro settore e se ci fossero un po' piu' soldi da spendere per i programmi relativi alla navigazione satellitare europea sarebbe per me invece un bel vantaggio. Prima lavoravo per Alitalia e non sarebbe stato cosi' male se fosse stata lasciata fallire, anche se magari avrei perso il lavoro.
Insomma, al di la' degli egoismi, alcuni lavori sono piu' utili ed alti meno, anche di alberghi e ristoranti molti mi dispiacerebbe chiudessero, altri son contento, fanno schifo, rovinano la citta'.
In linea generale in Italia c'e' moltissimo turismo, credo la seconda nazione al mondo, rispetto alal dimensione, tra stati di oltre una certa grandezza.
Complessivamente, quindi, ce n'e' forse troppo, a livello di sostenibilita', se si sposta altrove globalmente credo sia un vantaggio, poi per l'economia italiana e' uno svantaggio, ma bisogna vedere sempre cosa a uno interessa di piu'.
Per dire, l'energia nucleare porterebbe vantaggi all'economia italiana, ma non la vogliamo. Potremmo pensare lo stesso del turismo di massa.
Detto questo, se fai un esempio in cui il turismo si ferma 10 anni in Italia e il resto continua, anche anche, ma se si ferma per due anni in tutto il mondo non credo cambi molto. Credo che a Rimini e ovunque ripartira' tutto come prima.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Beh, cosa vuoi che dica Pregliasco?
Per un virologo, o comunque operatore sanitario, conta solo la salute fisica e non considera assolutamente altri aspetti.
Sta poi alla politica mediare e cercare di ottenere un risultato accettabile tra salute e economia.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
tennisfan82 ha scritto:Avessimo fatto un mese di lockdown duro a gennaio...
Ma guarda, come dice pregliasco, il Veneto che è stato zona gialla (comunque con coprifuoco, mascherine, no assembramenti, etc) la situazione è peggiorata molto.
Zona rossa, rallenta ma non migliora in maniera decisa.
Un mese di chiusura totale vera, avrebbe fatto molto bene all’economia.
Nel senso che magari si poteva riaprire prima, adesso è da ottobre che ci sono limiti pesanti ma non significativi.
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tennisfan82 ha scritto:Avessimo fatto un mese di lockdown duro a gennaio...
Ma guarda, come dice pregliasco, il Veneto che è stato zona gialla (comunque con coprifuoco, mascherine, no assembramenti, etc) la situazione è peggiorata molto.
Zona rossa, rallenta ma non migliora in maniera decisa.
Un mese di chiusura totale vera, avrebbe fatto molto bene all’economia.
Nel senso che magari si poteva riaprire prima, adesso è da ottobre che ci sono limiti pesanti ma non significativi.
Direi l'inverso, non significativi ma pesanti
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
laplaz ha scritto:Oggi si profila un nuovo record di decessi giornaliero. Verso vette inesplorate.
Temo tu abbia ragione, Messico e UK sono ai loro massimi. E sì che in UK sono abbastanza avanti coi vaccini.
Nessun criminoso ottimismo, Fantasio, grazie.
Qua l'aria che tira è pensare all'economia, con il pallido attenuante che "in qualche modo, coi vaccini".
Si aprono strade drammatiche, con questa attitudine.
Con i vaccini ai medici, il numero dei decessi non dovrebbe variare significativamente .
Con i vaccini agli ultra ottantenni , passate due settimane perché il vaccino abbia effetto e passate altre due settimane (tempo medio tra infezione e morte), dovremmo vedere una drastica diminuzione dei morti, quindi attendere un paio di mesi da adesso.
Una volta vaccinati tutti gli ultra ottantenni dovremmo avere un calo del 75% dei morti o anche più.
Diminuzione meno marcata nei ricoveri, suppongo (quelli tr i 50 e i 75 magari sopravvivono ma un passaggio in ospedale non è improbabile).
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Mah, non so... a me pare ci siano troppi casi di contagiati dopo la prima somministrazione..
Basta che chi ha fatto il primo vaccino si comporti come prima. Decisione non semplice.
E' già cosi, anzi, deve comportarsi come prima, più di prima, anche chi ha fatto la seconda.
Come ci ricordava Paolo , solo fra qualche giorno in Italy avremo i primi vaccinati completi,diciamo.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Johnny Rex ha scritto:La parola d'Ordine; Attendere
F.F.
Un anno di vita già cestinato.
Come dice johnny, bisogna aspettare, sempre aspettare. Non c'è altra via.
Non so tu, ma io non lavoro da un anno (a parte qualche patetica cosa in streaming), mia moglie non lavora assolutamente da un anno, i ristori arrivati sono ridicoli (3.200 euro a mia moglie e 2.000 a me, che poi al 90 per cento mi verranno richiesti indietro a detta del sindacato), nell'ultimo anno ho visto amici solo due volte (in agosto all'aperto), non posso più abbracciare nè toccare mia madre, vita sociale sotto zero...ma aspettiamo
Dipende tutto da una virgola.
Basta aspettare.
Basta, aspettare.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
klaus ha scritto:
Veramente ne abbiamo ad ora 9.160
Si è iniziato a fare la seconda dose da domenica. Al momento si stanno somminstrando solo seconde dosi, in attesa che arrivino le nuove fiale.
Mi pare (cit. sempre Paolo) che occorra una settimana dalla seconda vaccinazione per l'immunità. Ergo non sono ancora Immuni.
F..F
Così dicono ma sosstanzialmente non si sa di preciso. Pare dipenda molto anche dalle diverse risposte immunitarie degli individui, come è normale che sia.
Unica cosa certa è che la vaccinazione non ti fa ammalare ma non elimina la possibilità di infettarsi.
Johnny Rex ha scritto:La parola d'Ordine; Attendere
F.F.
Un anno di vita già cestinato.
Come dice johnny, bisogna aspettare, sempre aspettare. Non c'è altra via.
Non so tu, ma io non lavoro da un anno (a parte qualche patetica cosa in streaming), mia moglie non lavora assolutamente da un anno, i ristori arrivati sono ridicoli (3.200 euro a mia moglie e 2.000 a me, che poi al 90 per cento mi verranno richiesti indietro a detta del sindacato), nell'ultimo anno ho visto amici solo due volte (in agosto all'aperto), non posso più abbracciare nè toccare mia madre, vita sociale sotto zero...ma aspettiamo
Dipende tutto da una virgola.
Basta aspettare.
Basta, aspettare.
La situazione e' drammatica, pero' che altro fare?
Nessun lavoro temporaneo diverso e' disponibile? (nemmeno per tua moglie, che penso lo cercasse anche?).
Perche' hai visto amici solo due volte, che rischio c'e' a vederli piu' spesso, magari all'aperto? Alla fine appena te ne sei andato tua moglie ha invitato gente a pranzo, mi pare.
Davvero non puoi abbracciare tua madre? Se stai sempre in casa che rischi?
Un anno senza lavorare e' avere tanto tempo libero. Dedicarlo a qualcosa (che sia la cura del proprio corpo, leggere...) puo' portare a qualcosa di notevole.
Non e' per sminuire pero' boh, io capisco 'un anno di sofferenza', mentale, fisica, economica. Ma 'un anno buttato via', dai, se non siamo costretti da una depressione tipo, non buttiamolo via.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
laplaz ha scritto:
Si è iniziato a fare la seconda dose da domenica. Al momento si stanno somminstrando solo seconde dosi, in attesa che arrivino le nuove fiale.
Mi pare (cit. sempre Paolo) che occorra una settimana dalla seconda vaccinazione per l'immunità. Ergo non sono ancora Immuni.
laplaz ha scritto:
Unica cosa certa è che la vaccinazione non ti fa ammalare ma non elimina la possibilità di infettarsi.
io questa cosa non l'ho capita mica bene, se qualcuno ne sa di più e vuole approfondire ben venga.
scompongo la frase di laplaz:
1) la vaccinazione non ti fa ammalare
2) non elimina la possibilità di infettarsi
ma come posso infettare qualcuno trasmettendogli una malattia che non ho preso? la mia chiave di lettura è più semplice e cioè: "non sappiamo un cazzo di quello che succederà dopo, per cui per non rischiare tenetevi lo stesso la mascherina"
Ultima modifica di Paolo79 il gio gen 21, 2021 11:25 am, modificato 1 volta in totale.
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)