uglygeek ha scritto:ReKal ha scritto:uglygeek ha scritto:Che motivazioni dà l’azienda per sopprimere lo smart working se ha dato buoni risultati?
Oltretutto in questa fase si assoggettano al rischio di denunce se uno dei loro lavoratori ne contagia un altro.
Motivazioni?
In Brianza?
Circolare dell'Ufficio Personale che comunicava l'obbligo di essere presenti, a partire dalla settimana 24, almeno tre giorni in azienda e via (la prossima, 23, ferie/festività+CIG, per la cronaca).
Giusto evidenziare anche le entusiastiche richieste da parte di alcuni colleghi di poter essere presenti anche per quattro o tutti e cinque i giorni lavorativi.
Tu probabilmente vivi da troppo tempo all'estero.
Noi non impareremo mai.
Ho capito, ma e' un'azienda metalmeccanica, forse parte dei lavoratori davvero devono avere accesso a macchine in azienda? O stai parlando solo degli impiegati? Poi capisco che gli ordini arrivino dall'alto, ma alla fine qualcosa dovranno dirvi. Lavoravate bene da casa o no?
Giusta osservazione, mancano alcune informazioni importanti per contestualizzare il commento.
Innanzitutto preciso che non sto parlando di produzione perché è chiaro che in questo caso la presenza fisica è imprescindibile, ma del mio ruolo e di quello dei miei colleghi che, in estrema sintesi, si occupano, a diversi livelli, di vendita in Italia e all'estero.
Da casa non si lavorava bene, si lavorava meglio, molto meglio.
Obiettivi quotidiani/settimanali/mensili puntualmente raggiunti grazie ad una gestione del tempo, soprattutto per chi segue l’estero, molto più flessibile e razionale negli orari.
Un esempio?
Io mi occupo, tra gli altri, dei mercati di Centro e Sud America e, concedendomi qualche approssimazione, queste sono le due situazioni:
Orario giornaliero standard:
07:00-18:30 Lavoro (incluso trasferimento casa/ufficio/casa e circa 30 minuti di pausa pranzo)
18:30-22:00 Famiglia (incluso tempo passato con il bambino, passeggiata cane e cena)
22:00-24:00 Moglie (varie ed eventuali, più frequentemente discussione sulla scelta del film da vedere)
Tempo di lavoro effettivo: 9 ore (mediamente produttivo)
Tempo dedicato alla vita: 5 ore e 30 minuti (non considero la pausa pranzo in ufficio per ovvie ragioni)
Orario giornaliero in smartworking:
07:00-10:00 Famiglia (bambino sveglio, moglie così così, cane contentissimo di vedermi la mattina)
10:00-13:00 Lavoro
13:00:14:00 Famiglia
14:00-18:00 Lavoro
18:00-22:00 Famiglia
22:00-24:00 Lavoro (il bambino dorme, non litigo con mia moglie per scegliere il film, telefono/chatto/scrivo ai clienti in tempo reale).
Tempo di lavoro effettivo: 9 ore (molto produttivo)
Tempo dedicato alla vita: 9 ore (poco meno del doppio rispetto all'orario standard)
Al netto di tutte le semplificazioni utilizzate per non scrivere un post di due pagine per me non c’è paragone.
Miglior gestione del tempo personale, più efficienza nel tempo dedicato al lavoro.
Poi è chiaro che mentre sono a passeggio col cane o gioco col bambino butto l'occhio al telefono, chiaramente sempre acceso, per vedere se c'è qualche urgenza, se il bambino mi chiama mentre sto mandando una mail mi interrompo per ascoltarlo ecc. ma a grandi linee la situazione è quella descritta sopra.
Infine, in merito alla richiesta (ordine) di rientro, l’azienda non è tenuta a dare nessuna spiegazione.
Il capo vuole la gente in ufficio per poterla controllare?
La gente deve tornare in ufficio, punto.
Posso capire che per chi lavora da anni all’estero sia difficile da capire ma la mentalità più diffusa in Italia, anche nei distretti più industrializzati come quello in cui vivo, è ancora questa.
D’altronde se la nostra economia è quella che è un motivo dovrà pur esserci.
Scusate per la lunghezza del post.