dsdifr ha scritto:ahah, grande
C'era una volta in America, non mi ricordo se se n'è già parlato qui.
Secondo me pura epica, ha un fascino pazzesco, delle scene favolose nonostante una trama assolutamente squinternata e non coerente:
- SPOILER: [MOSTRA]
- la spiegazione del falso agguato su cui si regge tutto il film è cervellotica e senza senso;
George Harrison e Ringo Starr hanno spessore solo da bambini, da adulti divengono sogghignanti macchine per uccidere senza espressione;
Noodles si fa convincere a tradire l'amico Max da una *donna di facili costumi* a cui non dovrebbe dare il minimo peso.
però da vedere è talmente bello... tutta la scenografia che riproduce Manhattan anni '20, la scena straordinaria della coppa di gelato con cui pagare la puttanella Penny, tutte le scene con Noodles e Deborah a qualunque età (
), gli interni del proibizionismo, Joe Pesci... non ti può non restare nel cuore.
Son sempre convinto che gli sceneggiatori abbiano sfregiato la Pietà
Sono solo parzialmente d'accordo (quindi, per la legge dei britannici, la penso in modo opposto,
) sulla sconclusionatezza (?) della trama. Ora - non me la ricordo piu' cosi' di preciso, avendolo visto l'ultima volta qualche anno fa
-, pero' il primo e terzo elemento per me sono coerenti. Nel senso, ad un certo punto, Noodles e Max prendono direzioni e strade diverse sul come continuare, anzi forse Noodles - d'accordo con parte dell'establishment - si "evolve", capisce che quella strada (del crimine) deve finire (mentre Max rimane in questo meno politico e immaginativo, piu' rozzo, in fondo). E da qui lo stratagemma dell'incidente, eccetera. Noodles tradisce Max, non tanto/solo per quella tipa (ma i miei ricordi sfuocano,
- che poi non c'e' nulla di irreale in quel passaggio in ogni caso), ma appunto i due avevano cominciato a divergere su diverse cose da un po' di tempo,
.