Questo il commento su Trolling Politika (che devi seguire di più )
Trolling Politika ha scritto:[TROLLING ACADEMY] Sergio Cori Modigliani, già autore di imperdibili post sul blog di Beppe Grillo e giustamente citato dal grande Dibba, ci spiega con straordinaria lucidità i complotti che stanno alla base della vittoria di Sorrentino: http://www.comedonchisciotte.org/site// ... &sid=13024
Facile immaginare il sordido complotto ordito da Letta e Sorrentino per indebolire l'opposizione a 5 stelle.
Letta: "Senti Paolo, qui abbiamo un problema. Devi assolutamente fare uscire il tuo film un paio di mesi prima"
Sorrentino: "A disposizione Enrico. Come mai?"
Letta: "Purtroppo i ragazzi del grande condottiero Beppe Grillo ci stanno distruggendo ogni giorno. Dobbiamo fare qualcosa per arginarli"
Sorrentino "Va bene Enrico. #Staisereno. Adesso chiamo Toni, giriamo un altro paio di scene e te le mandiamo. Così lo vedi e mi aiuti ad inserire la propaganda pro-PD"
Letta: "E al titolo avete pensato?"
Sorrentino: "No guarda, siamo ancora in alto mare. Pensavamo a "Film demmerda""
Letta: "Ma che cazzo dici Paolo? Non possiamo legare al PD un film con questo titolo. Chiamalo, chiamalo....la Bellezza. A tutti piace la Bellezza no? Anzi la Grande Bellezza! Perfetto! Ti prego, Paolo agisci in fretta che il popolo si sta risvegliando e abbiamo la sfortuna di vivere in un'epoca in cui c'è il più grande statista, politologo, filosofo e scienziato di tutti i tempi Beppe Grillo e i suoi magnifici ragazzi"
Sorrentino: "Sì ok, ma io che ci guadagno?"
Letta: "Grazie agli inciuci del PD, otterrai l'Oscar! Sveglia Paolo!"
Sorrentino: "Perfetto, a presto"
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
pero' qui dentro nessuno ha detto com eil Sottocuoco: 'Un c'ho hapito un cazzo!'.
dovremmo aprire un topic dove ognuno confessa di non aver capito o di non aver sopportato qualche capolavoro indiscusso della storia del cinema.
ad esempio mulholland drive, capolavoro assoluto, io non l'ho capito e confondevo anche i personaggi, Persona di Bergman, capolavoro assoluto, mi ha annoiato a dismisura, non so' che farci. ma ce ne saranno altri ch enon mi vengono in mente. al contrario, di solito, i film ritenuti belli dalla critica mi piacciono molto.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
NNick87 ha scritto:a me il cinema fa sostanzialmente schifo
Ma intendi il cosiddetto cinema d'autore o proprio in generale?
Insomma la maggior parte dei film che hai visto non ti sono piaciuti?
Io sono tipo Nnick e parlo del cinema in generale. Arrivo a capire e ad apprezzare forse il 10% dei film che vedo, soprattutto se sono film prodotti da dopo gli anni'90.
Non sono attento, mi scordo i nomi dei personaggi, non capisco le allegorie o le citazioni. Insomma, sono un pessimo spettatore cinematografico.
Ecco perfetto non avrei saputo dirlo meglio. Sono un pessimo spettatore cinematografico, anche io non ricordo i nomi dei personaggi, neppure i protagonisti dopo 5 giorni che ho visto il film. Non escludo possa essere la storia della volta e l'uva questo mio scetticismo sul cinema. Poi come ha detto anche Gios, per me è puro intrattenimento. Serata cinema con gli amici, cinema con la ragazza, però per passare un ora, non mi strappo i capelli se "la trama perde corpo dopo i primi 50 minuti" al massimo mi girano i coglioni se mi salta il file scaricato a 10 minuti dal finale
Non è neanche un problema di film d'autore o meno, recentemente ho visto un film con Hopkins, lo strano caso di qualcosa (a proposito di nomi che non ricordo) e mi è piaciuto molto. Non so se si può parlare di film d'autore o meno, oppure il già citato Mulholland Drive, che ho visto con la febbre a 39, facevo fatica a capire dove finivano i deliri miei e iniziavano quello di Lynch. Ma poi manco so che intendete per film d'autore.
Poi sono sinceramente affascinato dai Johnny Rex, Rosewall, dsdfr e altri che non mi vengono in mente, quando parlano di cinema però ecco io non ci vedo tutto queste cose che ci vedono loro, vedo un film che mi pare carino e qui è stroncato come la peggio feccia, ne vedo un altro che mi sembra ottimo e sucita tiepidi entusiasmi, il problema è che spesso si trovano d'accordo, quindi il dubbio sia io che non capisco niente mi viene.
ps: visto adesso...ottima idea Alessandro, mi piace.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
NNick87 ha scritto:
Ecco perfetto non avrei saputo dirlo meglio. Sono un pessimo spettatore cinematografico, anche io non ricordo i nomi dei personaggi, neppure i protagonisti dopo 5 giorni che ho visto il film. Non escludo possa essere la storia della volta e l'uva questo mio scetticismo sul cinema. Poi come ha detto anche Gios, per me è puro intrattenimento. Serata cinema con gli amici, cinema con la ragazza, però per passare un ora, non mi strappo i capelli se "la trama perde corpo dopo i primi 50 minuti" al massimo mi girano i xxxxxxx se mi salta il file scaricato a 10 minuti dal finale
Non è neanche un problema di film d'autore o meno, recentemente ho visto un film con Hopkins, lo strano caso di qualcosa (a proposito di nomi che non ricordo) e mi è piaciuto molto. Non so se si può parlare di film d'autore o meno, oppure il già citato Mulholland Drive, che ho visto con la febbre a 39, facevo fatica a capire dove finivano i deliri miei e iniziavano quello di Lynch. Ma poi manco so che intendete per film d'autore.
Poi sono sinceramente affascinato dai Johnny Rex, Rosewall, dsdfr e altri che non mi vengono in mente, quando parlano di cinema però ecco io non ci vedo tutto queste cose che ci vedono loro, vedo un film che mi pare carino e qui è stroncato come la peggio feccia, ne vedo un altro che mi sembra ottimo e sucita tiepidi entusiasmi, il problema è che spesso si trovano d'accordo, quindi il dubbio sia io che non capisco niente mi viene.
Il Caso Thomas Crawford? Film piacevole. Comunque Nick stai confondendo le carte in tavola. E' fisiologicamente impossibile che tutti abbiano gli stessi gusti cinematografici, qui non si critica il tuo atteggiamento o quello di paolino. Io mi riferivo a persone che offendono gli altri, quando non capiscono o non apprezzano un film. Tu ti proclami affascinato da alcuni forumisti quando parlano di cinema, gli elementi a cui mi riferisco , li chiamerebbero "intellettualoidi" o "cineasti da strapazzo" per dire...
alessandro ha scritto:
dovremmo aprire un topic dove ognuno confessa di non aver capito o di non aver sopportato qualche capolavoro indiscusso della storia del cinema.
Vabbeh se volete che superi il record di post di nickognito ditelo!
taylorhawkins89 ha scritto:
Il Caso Thomas Crawford? Film piacevole. Comunque Nick stai confondendo le carte in tavola. E' fisiologicamente impossibile che tutti abbiano gli stessi gusti cinematografici, qui non si critica il tuo atteggiamento o quello di paolino. Io mi riferivo a persone che offendono gli altri, quando non capiscono o non apprezzano un film. Tu ti proclami affascinato da alcuni forumisti quando parlano di cinema, gli elementi a cui mi riferisco , li chiamerebbero "intellettualoidi" o "cineasti da strapazzo" per dire...
Ma in realtà molti quando dicono è una "cagata pazzesca" vogliono semplicemente dire che è di una noia mostruosa senza voler esprimere un giudizio sul valore cinematografico da critico... In effetti sarebbe giusto esprimere il proprio parere sulle sensazioni immediate senza offendere chi ha realizzato il film.
Noia ok, schifezza fatta coi piedi no.
PINDARO ha scritto:Il problema non è mandare in prima serata la grande bellezza .
Il problema è ch e non ha assolutamente senso trasmettere per 364 giorni all'anno spazzatura, tra reality, telenovelas, marie de filippi, quiz insulsi, dibattiti su mignotte e omicidi e all'improvviso, dopo un oscar ad un film italiano, mandare in onda ad un pubblico completamente all'oscuro di cinema, di quel tipo di cinema e di cultura una cosa del genere.
Non ha senso. Chi nega tutto questo vive su un altro pianeta.
Ad un bambino non cominci a fargli imparare a leggere con Saramago.
Buttare così a buffo, un film difficile , pesante e pensante, in prima serata quando di solito c'è Maria De Filippi è una stronzata.
Pinda ti farà immenso piacere pensarla come Burian su Fb
la cosa paradossale è che è stato trasmesso dalla televisione il cui proprietario ha contribuito a creare quel clima di aridità intellettuale messa a nudo nel film....
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
maxredo ha scritto:
Pinda ti farà immenso piacere pensarla come Burian su Fb
Poteva almeno mettere una citazione.
Ma poco importa.
C'è chi coglierà la differenza.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
ameba ha scritto:bah, non so , ma questi tre gran bei film che hanno fatto ( parlo di Sorrentino, Tornatore e Virzì ) hanno in comune qualcosa che mi sembra provenire dalla stanza dei bottoni
ho come il sentore che i burattinai , che muovono i nostri flebili fili sempre pronti a spezzarsi, abbiano deciso , sia per noi semplici spettatori e sia per coloro che i film li hanno scritti, girati e montati , che era ora di dare nuovamente risalto all' Arte con la "a" maiuscola ( onnicomprendendo architettura, pittura , scultura , cinema stesso e via discorrendo ) facendo passare il messaggio, nel contempo, che possa realizzarsi comunque un nuovo sogno italiano e che non bisogna troppo abbattersi per il periodo di recessione economica che stiamo vivendo , realtà che ben poco viene rappresentata da queste opere , se non in alcuni personaggi oltremodo negativi , tipo l' immobiliarista interpretato da Bentivoglio de "Il Capitale Umano "..............sarà, ma ho sempre l' impressione che ci siano altri che vogliano decidere al mio posto quello che debbo pensare in un determinato momento.......ed il brutto è che talvolta ci son pure riusciti
E' un mio pensiero, condivisibile o meno , ma avevo voglia di renderlo pubblico
Volevo poi spezzare una lancia in favore di Burian , affermando che anch' io reputo
" C'era una volta in America " degno di essere menzionato sicuramente tra i migliori film della storia del cinema........forse, se proprio dovessi essere costretto a stilare una classifica , sarebbe il mio favorito addirittura per il primo posto
Nel 1980 ebbi l' ardire di stilare la mia personale classifica dei migliori 50 film della storia , ma allora ero un cinefilo accanito , ora non me la sentirei proprio , anche perchè più gli anni passano e meno frequento le sale cinematografiche , forse anche perchè non ho mai imparato ad amare queste gigantesche multisale , cattedrali nei deserti, che , oramai, con mio grande rammarico , monopolizzano le proiezioni
Saluti dallo zio ameba che comunque qui vi viene sempre a leggiucchiare , trovando spesso e volentieri interventi degni della massima attenzione e stima
Intervento Interessante.
Su Once Upon a Time in America dissento sia da te, che da Burian, che da tanti altri. Momenti di grande fascino in una sceneggiatura francamente assurda (Noodles che per 40 anni non sa chi sia divenuto l'amico di infania è qualcosa che fa semplicemente ridere ) e incoerente. Pellicola spaccata a metà: prima parte ottima, seconda che fatico a credere sia stata diretta dallo stesso regista della prima.
Sul fatto che le pellicole di Virzì e Sorrentino (Tornatore non lo inserirei, non in questo caso, sul tema "politica nel cinema" si era sputtanato con Baaria, ma la Migliore Offerta è per me proprio un altro livello rispetto a Sorrentino) obbediscano a "scelte dall'alto" di un "nons iamo poci così male" non saprei. Nei fatti sapere che c'è Berlusconi dietro la produzione del film non è cosa che dal mio punto di vista rechi merito a Sorrentino. Che, ripeto, è sempre più Tony Pagoda, è sempre più Jeep Gambardella, è sempre più il Sean Penn di This Must be a Place. Nomi esotici e look pagliacceschi a coprire il Nulla, o quantomeno l'essersi venduti ,continuando a dire agli altri di non fiatare perché loro lo hanno fatto prima. Si spiega anche così,mestamente, come la categoria che più semmai doveva essere attacata nei film, cioè quella dei politici, lo sia di meno.
Ripeto(ancora). se vogliamo vederla come un percorso (auto)biografico la pellicola ha un suo interesse, come pure per l'aspetto scenico, sotto altri è una pellicola moralmente (ammesso che questa parola c'entri qualcosa nel giudicare un film, e probabilmente non c'entra) ripugnante, o peggio ancora Ignava ,nella locuzione dantesca più spregevole.
Film di Tornatore (e qui, te pensa, appoggio Burian) nettamente superiore, ma proprio in tutto. Semplicemente, ad uno son state bene unte le ruote ed aveva tutto per compiacere i (pre)giudizi d'oltreoceano, l'altra è una pellicola mitteleuropea e colta che fosse stata francese o Ivory a farla allora sì che la statuetta era aggiudicata.
Ma McEnroe ha quantomeno ringraziato Sorrentino della dedica?
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
NNick87 ha scritto:
Ecco perfetto non avrei saputo dirlo meglio. Sono un pessimo spettatore cinematografico, anche io non ricordo i nomi dei personaggi, neppure i protagonisti dopo 5 giorni che ho visto il film. Non escludo possa essere la storia della volta e l'uva questo mio scetticismo sul cinema. Poi come ha detto anche Gios, per me è puro intrattenimento. Serata cinema con gli amici, cinema con la ragazza, però per passare un ora, non mi strappo i capelli se "la trama perde corpo dopo i primi 50 minuti" al massimo mi girano i xxxxxxx se mi salta il file scaricato a 10 minuti dal finale
Non è neanche un problema di film d'autore o meno, recentemente ho visto un film con Hopkins, lo strano caso di qualcosa (a proposito di nomi che non ricordo) e mi è piaciuto molto. Non so se si può parlare di film d'autore o meno, oppure il già citato Mulholland Drive, che ho visto con la febbre a 39, facevo fatica a capire dove finivano i deliri miei e iniziavano quello di Lynch. Ma poi manco so che intendete per film d'autore.
Poi sono sinceramente affascinato dai Johnny Rex, Rosewall, dsdfr e altri che non mi vengono in mente, quando parlano di cinema però ecco io non ci vedo tutto queste cose che ci vedono loro, vedo un film che mi pare carino e qui è stroncato come la peggio feccia, ne vedo un altro che mi sembra ottimo e sucita tiepidi entusiasmi, il problema è che spesso si trovano d'accordo, quindi il dubbio sia io che non capisco niente mi viene.
Il Caso Thomas Crawford? Film piacevole. Comunque Nick stai confondendo le carte in tavola. E' fisiologicamente impossibile che tutti abbiano gli stessi gusti cinematografici, qui non si critica il tuo atteggiamento o quello di paolino. Io mi riferivo a persone che offendono gli altri, quando non capiscono o non apprezzano un film. Tu ti proclami affascinato da alcuni forumisti quando parlano di cinema, gli elementi a cui mi riferisco , li chiamerebbero "intellettualoidi" o "cineasti da strapazzo" per dire...
In tal caso esageri a considerare "italiano medio" persone che corrispondono alla tua descrizione, secondo me. Tra l'altro ci sta alzare barricate contro chi evidenzia palesemente e meno la proprio presunta superiorità, ecco. Andrebbe visto il contesto, ma non escludo tu abbia ragione.
balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
Johnny Rex ha scritto:Sul fatto che le pellicole di Virzì e Sorrentino (Tornatore non lo inserirei, non in questo caso, sul tema "politica nel cinema" si era sputtanato con Baaria, ma la Migliore Offerta è per me proprio un altro livello rispetto a Sorrentino) obbediscano a "scelte dall'alto" di un "nons iamo poci così male" non saprei. Nei fatti sapere che c'è Berlusconi dietro la produzione del film non è cosa che dal mio punto di vista rechi merito a Sorrentino. Che, ripeto, è sempre più Tony Pagoda, è sempre più Jeep Gambardella, è sempre più il Sean Penn di This Must be a Place. Nomi esotici e look pagliacceschi a coprire il Nulla, o quantomeno l'essersi venduti ,continuando a dire agli altri di non fiatare perché loro lo hanno fatto prima. Si spiega anche così,mestamente, come la categoria che più semmai doveva essere attacata nei film, cioè quella dei politici, lo sia di meno.
Semmai si puo' dire che il film di Sorrentino recepisca lo zeitgest, che in Italia nel 2014 e' decisamente quello di un paese che e' alla disperata ricerca di una ripartenza e che per farlo sa di doversi aggrappare ai suoi punti di forza (la sua bellezza, soprattutto). Che poi ci riesca e' un altro discorso, ma il sentimento comune ormai e' quello.
Non tutto e' pilotato dall'alto nel mondo, eh...
Non vedo poi perche' il fatto che non sia un film politico debba essere un difetto. Quando dici "coprire il Nulla" tu ti riferisci alla mancanza di un messaggio politico (sottinteso, della tua stessa opinione politica), come se l'arte non impegnata non fosse arte, cosa davvero discutibile. (e peraltro non e' nemmeno vero che non ci sia un messaggio in questo caso).
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Forse l'amico aveva fatto una plastica..un pò diverso era, certo non basta il cambio d'identità a giustificare questa cosa.
Va da se che ci sono personaggi anche in italia che non conoscono nemmeno chi sia Renzi per dirne uno..
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
l'articolo che avevo postato era ironico, catalogava alcune dei clichè della Rete, io forse rientro in quelli che considerano la Grande bellezza un film fatto per piacere all'estero, squisitamente italiano nelle location e nell'atmosfera che inevitabilmente fa presa su un certo tipo di pubblico soprattutto oltreoceano.
Anch'io come Johnny Rex ritengo La migliore offerta superiore al film di Sorrentino ma appunto troppo poco "italiano" per fare presa.
Johnny Rex ha scritto:Sul fatto che le pellicole di Virzì e Sorrentino (Tornatore non lo inserirei, non in questo caso, sul tema "politica nel cinema" si era sputtanato con Baaria, ma la Migliore Offerta è per me proprio un altro livello rispetto a Sorrentino) obbediscano a "scelte dall'alto" di un "nons iamo poci così male" non saprei. Nei fatti sapere che c'è Berlusconi dietro la produzione del film non è cosa che dal mio punto di vista rechi merito a Sorrentino.
boh, pressioni se ci sono state non lo sapremo mai, incolpare Sorrentino perchè si fa finanziare da Medusa non lo trovo giusto, semmai bisogna incolpare il sistema italiano di finanziamento che è pessimo, trovare le risorse e rimanere "indipendenti" come registi è praticamente impossibile.
Dopo gli Oscar per i migliori film, ci vorrebbe un Oscaretto per i migliori commenti italiani agli Oscar. Provinciali, retorici, cialtroni, pizzaemandolineschi. Un po’ come dopo le partite dei Mondiali quando vince l’Italia: il patriottismo ritrovato, l’orgoglio tricolore, il riscatto nazionale, l’ottimismo della volontà, la metafora del Paese che rinasce, il sole sui colli fatali di Roma. Questa volta però, con l’Oscar a La grande bellezza, c’è un di più: l’esultanza di chi s’è fermato al titolo, senza capire che è paradossale come tutto il film. Ecco: quello di Sorrentino è il miglior film straniero anche e soprattutto in Italia. Il Corriere fa dire al regista che “con me vince l’Italia”, ma è altamente improbabile che l’abbia solo pensato: infatti ha dedicato l’Oscar alla famiglia reale e artistica, al Cinema e agli idoli adolescenziali (compreso – che Dio lo perdoni – Maradona, inteso però come il fantasista del calcio, non del fisco). Eppure Johnny Riotta, sulla Stampa, vede nel film addirittura “un monito” e spera “che la vittoria riporti un po’ di ottimismo in giro da noi”. E perché mai? Pier Silvio B., poveretto, compra pagine di giornali per salutare l’“avventura meravigliosa” sotto il marchio Mediaset. Sallusti vede nell’Oscar a un film coprodotto e distribuito da Medusa la rivincita giudiziaria del padrone pregiudicato (per una storia di creste su film stranieri): “Ci son voluti gli americani, direi il mondo intero, per riconoscere che Mediaset non è l’associazione a delinquere immaginata dai magistrati”. Ora magari Ghedini e Coppi allegheranno l’Oscar all’istanza di revisione del processo al Cainano. “Oggi – scrive su Repubblica Daniela D’Antonio, moglie giornalista di Sorrentino – ho scoperto di avere tantissimi amici”. Infatti Renzi invita “Paolo per una chiacchierata a tutto campo”. Napolitano sente “l’orgoglio di un certo patriottismo” per un “film che intriga per la rappresentazione dell’oggi”. Contento lui. Alemanno, erede diretto dei Vandali, Visigoti e Lanzichenecchi, vaneggia di “investire nella bellezza di Roma e nel suo immenso patrimonio artistico”. Franceschini, ex ministro del governo Letta che diede un’altra sforbiciata al tax credit del cinema, sproloquia di un “Paese che vince quando crede nei suoi talenti” e di “iniezione di fiducia nell’Italia”. Fazio, reduce da un Sanremo di rara bruttezza dedicato alla bellezza, con raccapricciante scenografia color caco marcio, vuole “restituire” e “riparare la grande bellezza”. Il sindaco Marino rende noto di aver “detto a Paolo che lo aspetto a Roma a braccia aperte per festeggiare lui e il film, per il prestigio che ha donato alla nostra città e al nostro Paese”. Ma che film ha visto? È così difficile distinguere un film da una guida turistica della proloco?
In realtà, come scrive Stenio Solinas sul Giornale, quello di Sorrentino “è il film più malinconico, decadente e reazionario degli ultimi anni, epitaffio a ciglio asciutto sulla modernità e i suoi disastri”. Il referto medico-legale in forma artistica di un Paese morto di futilità e inutilità, con una classe dirigente di scrittori che non scrivono, intellettuali che non pensano, poeti muti, giornalisti nani, imprenditori da buoncostume, chirurghi da botox, donne di professione “ricche”, cardinali debolucci sulla fede ma fortissimi in culinaria, mafiosi 2.0 che sembrano brave persone, politici inesistenti (infatti non si vedono proprio). Una fauna umanoide disperata e disperante che non crede e non serve a nulla, nessuno fa il suo mestiere, tutti parlano da soli anche in compagnia e passano da una festa all’altra per nascondersi il proprio funerale. Si salva solo chi muore, o fugge in campagna. È un mondo pieno di vuoto che non può permettersi neppure il registro del tragico: infatti rimane nel grottesco. Scambiare il film per un inno al rinascimento di Roma (peraltro sfuggito ai più) o dell’Italia significa non averlo visto o, peggio, non averci capito una mazza. Come se la Romania promuovesse Dracula a eroe nazionale e i film su Nosferatu a spot della rinascita transilvana.
wiper ha scritto:Come se la Romania promuovesse Dracula a eroe nazionale e i film su Nosferatu a spot della rinascita transilvana.
Effettivamente Vlad di Valacchia è eroe nazionale.
Ci fanno anche un discreto bisiness, mi diceva un amico che per lavoro è stato in Romania, non è che la Valacchia abbia tutto questo appeal, immagino.
Mi è piaciuto molto e condivido la recensione di Uglygeek in larga parte. E' una specie di La Dolce Vita adattato ai tempi, la differenza è che La Dolce Vita era molto più pessimistico, Mastroianni fu personaggio tormentato e irrisolto fino alla fine, per Gambardella c'è una realizzazione e liberazione finale, seppur molto amara.
uglygeek ha scritto:
Semmai si puo' dire che il film di Sorrentino recepisca lo zeitgest, che in Italia nel 2014 e' decisamente quello di un paese che e' alla disperata ricerca di una ripartenza e che per farlo sa di doversi aggrappare ai suoi punti di forza (la sua bellezza, soprattutto). Che poi ci riesca e' un altro discorso, ma il sentimento comune ormai e' quello.
Non ho visto né zeitgeist né voglia alcuna di una ripartenza, semmai il ritratto sterile di un vecchio fancazzista che nemmeno si è goduto il suo fancazzismo . A meno che la presunta "morale" del film non fosse che la condizione umana è per sua natura destinata alla insoddisfazione, sia dall'avere a disposizione o 15 ore giornaliere di lavoro nei campi della Puglia o il culo della Ferilli.
Non tutto e' pilotato dall'alto nel mondo, eh...
Possibile. Nei fatti si sapeva avrebbe vinto sin dalla candidatura, qualche sponsor avrà anche fatto pesare il suo peso.
Non vedo poi perche' il fatto che non sia un film politico debba essere un difetto. Quando dici "coprire il Nulla" tu ti riferisci alla mancanza di un messaggio politico (sottinteso, della tua stessa opinione politica), come se l'arte non impegnata non fosse arte, cosa davvero discutibile. (e peraltro non e' nemmeno vero che non ci sia un messaggio in questo caso).
Assolutamente no, mi riferisco al vuoto , dietro a pose e pacchianeria, dei vari jeep Gambardella, Tony Pagoda etc, del messaggio "politico" mi importa il giusto ,convinto come sono fra l'altro che il cinema cosìdetto "impegnato" ben pochi benefici effettivi abbia effettivamente apportato al mondo , a me che sponsorizzasse o antipatizasse il berluska ,Renzi o chiunque altro non importava , mi limito a rieptere che per me Sorrentino ha tradito la sua arte, e questo film è la narrazione (compiaciuta) di questo tradimento.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Ieri sera ho visto con maggiore attenzione il Padrino,considerato da molti critici cinematografici come il film più bello mai fatto o uno dei migliori.
Be a me piace il giusto, a mio avviso non ai livelli del film gangster di Leone.
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
Burian siberiano ha scritto:Ieri sera ho visto con maggiore attenzione il Padrino,considerato da molti critici cinematografici come il film più bello mai fatto o uno dei migliori.
Be a me piace il giusto, a mio avviso non ai livelli del film gangster di Leone.
Si' anche a me piace piu' ascoltare Baglioni che Jimi Hendrix. I gusti delle persone sono spesso discutibili. O se vuoi, proprio in quanto gusti personali, del tutto indiscutibili.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Anche a me piacciono più i Bee Hive dei Pink Floyd.
Come stiamo scendendo in basso.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Ma addirittura Baglioni Hendrix dai non c'entra niente
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
L'accusa di amoralità, Johnny, non la capisco.
A parte che non so quanto sia vera (alla fine, elementi di positività ci sono nella uscita finale di Verdone, e nella stessa decisione finale di Gambardella, anche se non sappiamo se e quanto la porterà avanti).
Ma il punto non è questo: deve un film lanciare messaggi 'positivi'? deve tracciare possibili vie d'uscita almeno tiepidamente ottimistche?
Prendi la filmografia dei Coen: una delle linee principali (se non quella principale) è il ruolo del caso nella vita ( ): questo potrebbe dar adito a chissà quali amorali comportamenti.
Ma si possono prendere mille altri esempi, da Salò ma anche gli stessi Barry Lyndon o Badlands, eccetera.
Ma forse ho frainteso io cosa tu intenda per amoralità .
Comunque io credo si parli di due icone mondiali il paragone con Baglioni locale con il grande Hendrix, be dai è forzato
Il giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo capiremo la differenza.Quelli che si commuoveranno saranno coloro che amano il tennis.Tutti gli altri no.Tutti gli altri avranno visto sempre e solo due persone che si scambiano una pallina gialla.
Lyndon79 ha scritto:L'accusa di amoralità, Johnny, non la capisco.
A parte che non so quanto sia vera (alla fine, elementi di positività ci sono nella uscita finale di Verdone, e nella stessa decisione finale di Gambardella, anche se non sappiamo se e quanto la porterà avanti).
Ma il punto non è questo: deve un film lanciare messaggi 'positivi'? deve tracciare possibili vie d'uscita almeno tiepidamente ottimistche?
Prendi la filmografia dei Coen: una delle linee principali (se non quella principale) è il ruolo del caso nella vita ( ): questo potrebbe dar adito a chissà quali amorali comportamenti.
Ma si possono prendere mille altri esempi, da Salò ma anche gli stessi Barry Lyndon o Badlands, eccetera.
Ma forse ho frainteso io cosa tu intenda per amoralità .
Lyndon, se posso intromettermi, in generale sono d'accordo con te su questo discorso;
ma il problema (un problema, almeno) che ravvedo in La Grande Bellezza è che secondo me invece la morale c'è eccome, solo che per citare gli EELST si può riassumere in "tanti problemi irrisolti ma un cuore grande così", e come italiani ci saremmo rotti un po' le scatole del cuore grande così
Con tutto il male che si può volere a questo film, che la morale sa "italiani brava gente" dal cuore grande no, eh , Dsdifr.
Per me: se l'avesse fatto un regista cinese, girato a Pechino, mostrando le bellezze di una Pechino nascosta, e nel contempo la trama dello smarrimento di un giornalista, smarrimento personale (e in secondo piano smarrimento della società, vacua, che lo circonda), sarebbe piaciuto molto di più in Italia, anzi .. .
...blablablabla...in maniera molto simile a quanto era stato fatto in un libro che, tra i tanti riferimenti letterari presenti ne La Grande Bellezza, è probabilmente il testo citato più sommessamente ma in realtà più presente di tutti gli altri: Nadja (1928), di André Breton (1898-1966), scritto nei medesimi anni dei manifesti surrealisti. Nadja è una narrazione autobiografica antiorganica, che raccoglie le divagazioni frammentarie, squarci memoriali e eventi accaduti all’io narrante in contemporanea con l’incontro, a Parigi, con una donna. (Realmente esistita: sarà internata in manicomio poco tempo dopo la fine della storia con Breton). Nadja è molto bella, di salute debole, e inafferrabile. Il libro parte dalla domanda che Jep Gambardella riporta distrattamente conversando sulla terrazza con Trumeau (Iaia Forte): «Chi sono io? C’è un romanzo che comincia così». Recuperiamolo quell’inizio, perché ricorda molto da vicino la traccia del film: «Chi sono io? Se per una volta mi rifacessi a un proverbio: in fondo potrei forse domandarmi semplicemente qui je hante: chi frequento, chi infesto. Debbo riconoscere che questa espressione mi porta fuori strada, in quanto tende a stabilire tra certi esseri e me rapporti più singolari, meno evitabili, più conturbanti, di quanto non pensassi. Dice molto di più di quello che vuol dire, mi attribuisce da vivo il ruolo di un fantasma, implica evidentemente un’allusione a ciò che ho dovuto cessare di essere per essere colui che sono» (A. Breton, Nadja, traduz. di G. Falzoni [1972], prefaz. di D. Scarpa, Einaudi, Torino 2007, p. 6). Al racconto dei pensieri del protagonista si alternano immagini: di monumenti, dei personaggi incontrati, dei disegni reali di Nadja: uno, in particolare, sconcerta per la somiglianza con la scena de La grande bellezza in cui Ramona passeggia per Roma, con Jep, indossando un curioso mantello. E colpisce il finale: «La bellezza sarà CONVULSA o non sarà» (p. 137).
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
No, non mi sarebbe piaciuto in egual misura, fosse stato girato a Canton, a Düsseldorf o a Palenque.
E non è nemmeno il discorso del "lato positivo" , gli è che siamo di fronte alle cartoline stereotipate del peggior Zeffirelli e intellettualmente vicini al Mediterraneo di Salvatores che al "vero" Sorrentino ,ammesso che il vero Sorrentino fosse quello del Divo e l'Uomo in Più e non invero quello degli ultimi film, un po' come il discorso se il vero Dida fosse quello meje e Buffon del biennio 2003-2005 e non invece quello prima/dopo.
Senz'anima, senza mordente, il parallelo coi Coen lo vedo morire lì, Davis, il llewellyn di No Country for Old Men ,lo Sthulbargh di a Serious Man sono tutti personaggi epici nella loro tragica normalità, al confronto del sarcasmo sentenziante (Gambardella come uno Scanzi vecchio, oh my god ) del protagonista del film oggetto del topic.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Rosewall ha scritto:...blablablabla...in maniera molto simile a quanto era stato fatto in un libro che, tra i tanti riferimenti letterari presenti ne La Grande Bellezza, è probabilmente il testo citato più sommessamente ma in realtà più presente di tutti gli altri: Nadja (1928), di André Breton (1898-1966), scritto nei medesimi anni dei manifesti surrealisti. Nadja è una narrazione autobiografica antiorganica, che raccoglie le divagazioni frammentarie, squarci memoriali e eventi accaduti all’io narrante in contemporanea con l’incontro, a Parigi, con una donna. (Realmente esistita: sarà internata in manicomio poco tempo dopo la fine della storia con Breton). Nadja è molto bella, di salute debole, e inafferrabile. Il libro parte dalla domanda che Jep Gambardella riporta distrattamente conversando sulla terrazza con Trumeau (Iaia Forte): «Chi sono io? C’è un romanzo che comincia così». Recuperiamolo quell’inizio, perché ricorda molto da vicino la traccia del film: «Chi sono io? Se per una volta mi rifacessi a un proverbio: in fondo potrei forse domandarmi semplicemente qui je hante: chi frequento, chi infesto. Debbo riconoscere che questa espressione mi porta fuori strada, in quanto tende a stabilire tra certi esseri e me rapporti più singolari, meno evitabili, più conturbanti, di quanto non pensassi. Dice molto di più di quello che vuol dire, mi attribuisce da vivo il ruolo di un fantasma, implica evidentemente un’allusione a ciò che ho dovuto cessare di essere per essere colui che sono» (A. Breton, Nadja, traduz. di G. Falzoni [1972], prefaz. di D. Scarpa, Einaudi, Torino 2007, p. 6). Al racconto dei pensieri del protagonista si alternano immagini: di monumenti, dei personaggi incontrati, dei disegni reali di Nadja: uno, in particolare, sconcerta per la somiglianza con la scena de La grande bellezza in cui Ramona passeggia per Roma, con Jep, indossando un curioso mantello. E colpisce il finale: «La bellezza sarà CONVULSA o non sarà» (p. 137).