12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

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dsdifr
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12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da dsdifr »

uscito finalmente ieri in Italia, credo sia il caso di iniziare a parlarne in un topic a parte.

Ri-trascrivo intanto le opinioni già espresse su mymag nell'altro topic:
Jürgen ha scritto: Visto oggi. Grande McQueen. Migliora ad ogni film. Sarà (è gia) uno dei registi più importanti nei prossimi decenni.
Film brutalmente onesto. Sicuramente uno dei migliori dell'anno. Fassbender STRAORDINARIO. :o
Lyndon79 ha scritto: Detto che mi è piaciuto, mi aspettavo davvero di più. Regia ottima, così come la prova degli attori.
Eppure, alla fine, il film non spicca mai il volo, ripete schemi narrativi visti e rivisti senza creare sorprese ed inventive. Quel che caratterizza il film è la corporale analisi della schiavitù, ma insomma, qualche guizzo in qualche direzione (il finale è tanto scontato quanto rassicurante - paradossalmente, un maggiore approfondimento della figura del protagonista avrebbe aiutato, in chiave magari negativa) ce lo si poteva/doveva aspettare.
Johnny Rex ha scritto:Perplimi e parimenti inquieti.
McQueen Pastorizzatosi dunque?
Fassbender unico tramite del suo passaggio alla grande produzione ,con annesso affogamento nel mare magnum del Politically Correct?
Il rischio lo pavento anche io, specie dopo avere visto il trailer (soprattutto il personaggio di Pitt) vedremo (a Febbrajo) se il mio giudizio collimerà col tuo.
taylorhawkins89 ha scritto:A 'sto giro quoto Lyndon, proprio stesse impressioni. A differenza di Tarantino, McQueen ha voluto mantenere il registro più "calmo": c'è meno azione, ma anche meno pathos, fatta eccezione per alcune scene. Mi aspettavo di scrivere "McQueen surclassa Quentin", invece no, semplicemente tira fuori un film diverso.
Il buon Steve rimane comunque uno dei registi più interessanti del panorama mondiale sin da ora, Shame è già una pietra miliare. :wink:
babaoriley ha scritto:ho già visto 12 years a slave ma aspetto l'uscita italiana per commentarlo dettagliatamente con altri utenti che magari lo andranno a vedere.
Bello, la cifra sitlistica di McQueen è ben visibile in almeno un paio di sequenze.
Credo meriti l'Oscar più di American Hustle (per me leggermente sopravvalutato) e Wolf of Wall Street, direi che se la gioca con Dallas Buyers Club.
(ma ammetto di non aver visto gli altri in gara, quindi non so).
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dsdifr
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da dsdifr »

e dico quindi la mia, avendolo visto ieri sera (in lingua originale con subs). In sintesi, sono abbastanza d'accordo con Lyndon e con Taylor, nello stesso tempo rassicurando però Johnny.

McQueen non si snatura, non rinuncia al suo stile narrativo: le sequenze sembrano quasi scollegate tra di loro perché iniziano quasi tutte con un'inquadratura statica e in silenzio, la colonna sonora è ridotta al minimo, le scene di violenza sono mostrate con coraggio ma senza compiacimento.

Il film come giustamente ha detto Lyndon compie un'analisi corporale della schiavitù; diversamente da quanto mi aspettavo non mi sembra che si possa definire un film sul popolo afroamericano. Dico questo perché Solomon mi dà la sensazione, per gran parte del film, di essere come isolato da tutti gli altri suoi compagni di sventura. Solo subito dopo la cattura e durante il viaggio in battello Solomon dialoga con gli altri disgraziati; da lì in poi lo vediamo parlare quasi solo con padroni bianchi. Le uniche eccezioni sono le pacche sulla schiena che riceve dopo aver costruito le zattere e poi Eliza e Patsy. Basta; poi lo vediamo parlare solo con bianchi, con cui ovviamente cerca di essere più reticente possibile. Non partecipa ai cori con cui gli altri accompagnano il lavoro, soltanto in occasione dell'orazione funebre per lo "zio Abraham" (?) dopo un po' si scioglie e si unisce al coro, come per sfogarsi.
La sua istruzione, le sue doti naturali, le sue capacità artistiche, il fatto che ha una famiglia lontana; tutto questa sembra come isolare Solomon da tutti gli altri neri. Alla fine, quando ri-guadagna la libertà, non saluta nessuno tranne Patsy.


L'inizio del film credo sia davvero stupendo, i primi 30-40 minuti; però poi... boh, peggiora un po'. E' come se nella seconda parte mancasse il guizzo di genialità, la scena memorabile, il colpo di genio... tipo in "Hunger" lo spettacoloso dialogo tra Bobby e il prete; ecco, manca una cosa del genere.
Ecco, in "12 years a slave" non c'è nessun momento che contenga ed esprima il senso del film come invece faceva quel geniale dialogo in "Hunger".

Altro piccola cosa che ha un effetto un po' straniante, forse, è che Fassbender è sempre troppo 'solo' :) intendiamoci: come ha detto Jurgen, Fassbender è strepitoso nel ruolo del padrone aguzzino, però è come se stonasse un po' vedere lui e la moglie che interagiscono sempre direttamente con i loro schiavi, con pochissimi intermediari (sappiamo che ci sono i "party rollers" nella boscaglia pronti a impiccare i neri che scappano, perché li abbiamo visti all'opera; però dopo non li vediamo più, e non vediamo più altri aguzzini al soldo di Epps). Tutti gli "antagonisti secondari" che abbiamo conosciuto fin lì (i due imbroglioni, Giamatti, Dano e il suo compare baffuto...) sono però usciti di scena dal film molto presto, e Fassbender di fatto rimane solo con la moglie; un po' troppo poco per dare la sensazione opprimente, violenta, repressiva che ci si aspetta in un film sulla schiavitù. Niente a che vedere con l'immaginario dei film sui campi di concentramento o dei film carcerari (come anche Hunger). Se un lavorante nero avesse la malsana idea di ribellarsi senza curarsi delle conseguenze, potrebbe uccidere Fassbender senza troppi problemi: è quasi sempre solo.


L'ultima domanda, fondamentale:
ma la breve scena in cui spuntano i pellerossa me la sono sognata o c'è davvero? E se c'è davvero, che cazzo di significato ha, che ci incastra con tutto il resto del film? :D
RussianTennisGods
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da RussianTennisGods »

Sceneggiatura semplice, quasi didascalica, finale consolatorio.
Stiamo parlando di McQueen?
Si, ed è un film bello e coerente.
Più tardi analizzo con più attenzione...
Comunque oscar matematico
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
fabio86

Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da fabio86 »

Insomma, da quello che dite un McQueen più hollywoodiano e mainstream.
L'importante è che non si sia snaturato troppo e che il film sia bello.
Causa impegni dovrò aspettare ancora qualche settimana per vederlo.
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da CAPELLINO »

Niente di più di quello che avete già detto, non aggiunge nulla ai film già fatti sull' argomento, non aggiunge nulla a McQueen, non aggiunge nulla a noi. Ripetitivo nel raccontare le giornate degli schiavi, una per ogni tipo di brutalità, dialoghi non molto ricercati (l' ho visto in italiano), regia di McQueen che si concede meno prodezze rispetto a Hunger (il long take citato da dsdfir ne è un esempio) tranne forse nella scena in cui il protagonista rimane appeso all' albero
Non concordo sul fatto che McQueen migliori ad ogni film, Shame era di un' altro pianeta così come l' interpretazione di Fassbarden in quel film non è qui raggiunta
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da uglygeek »

E' un film che credo non vedro', perche' troppo brutale.
Ma e' un film che era necessario in questo momento storico: la destra repubblicana e dei tea party in America fa sempre piu' revisionismo storico sulla schiavitu'. Ci sono stati politici (minori, per ora) che hanno osato dire che gli schiavi erano fortunati e riconoscenti verso i padroni che davano loro da mangiare e un tetto.
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da paoolino »

uglygeek ha scritto: la destra repubblicana e dei tea party in America fa sempre piu' revisionismo storico sulla schiavitu'. Ci sono stati politici (minori, per ora) che hanno osato dire che gli schiavi erano fortunati e riconoscenti verso i padroni che davano loro da mangiare e un tetto.
Ma io sapevo che questo genere di revisionismo era fatto per lo più dagli storici americani con simpatie socialiste, dicendo che la Guerra Civile e la presunta liberazione degli schiavi altro non era che il progetto dei grandi industriali del nord per avere mano d'opera a basso costo e che le condizioni dei liberi che lavoravano nelle fabbriche del nord erano peggiori di quelle degli schiavi delle piantagioni del sud.

Poi che oggi di queste idee se ne approprino pure a destra non sorprende.
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Re: 12 Years a Slave - Dodici anni schiavo

Messaggio da Johnny Rex »

Visto, partendo da alcuni Pregiudizi (interessante, parlando di un film sullo schiavismo :) ) ,la pastorizzazione di McQueen, la Linearità della Vicenda, le opinioni critiche di voci sempre interessanti quali Lyndon e/o Taylor.

Debbo dire che mi sono ricreduto, l'ho trovato un Ottimo Film, un po' sotto al binomio precedente, ma che, come ben nota Dsdifr, non si snatura e pure il finale non ha un granchè di consolatorio (la Réunion finale sottolinea piuttosto il fatto che Solomon abbia perso una Parte importante della sua Vita che nessuno potrà ridargli, ed è assente anche la Punizione dei Colpevoli sovente American Style).
Certe Scene oggettivamente fanno male, la tentata impiccagione e l'esasperante attesa seguente fan davvero venire i nervi a fior di pelle, come la ciclica,prevedibile e ripetuta brutalità di Fassbender (ammantata da inesplicabili sensi di colpa).

Rimane, soprattutto, la Cifra per me fondamentale del cinema di McQueen, ossia il contrasto visivo fra la Bellezza del Mondo (rammentiamo la Neve di Hunger, le luci Notturne di Shame ) e l'Inesplicabile orrore , la segreta angoscia in cui in siffatto scenario l'Essere Umano scaraventa il suo prossimo, nonché sé stesso .

Due ore che scorrono via bene, ed un Meritato (per quel che valga) Oscar , per un regista che rimane da vedere e da seguire, e che (ed è la cosa più importante) è stato capace di creare una Sua Poetica ed un suo Stile.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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