Aronofsky che fa un film sull'Arca di Noè.

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Gios
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Re: Aronofsky che fa un film sull'Arca di Noè.

Messaggio da Gios »

In proposito di Aronofsy, su suggerimento di dsdfir, ho visto ieri mother!. Sono d'accordo sulla definizione di dsdfir, quando parla di "grossolanità".

Mi pare la storia sia una evidente allegoria, in cui Bardem fa "Dio", mentre Lawrence (stupenda, stupenda, stupenda) fa qualcosa di simile al "Creato", al "Cosmo", alla "Natura" e, con una assimilazione più dovuta al volto della Lawrence che al personaggio in sè, "Maria".

Davanti all'oscurità del fuoco primordiale che danneggia la Casa di Dio, è Lawrence che, pazientemente, dipinge, custodisce, cesella, mentre Bardem (oltre alla proprietà ed al possesso) rimane come creativamente "bloccato". L'arrivo di Ed Harris (Adamo, vedi la ferita alla costola) e di Michelle Pfeiffer (Eva), benvoluta da Bardem, ed anzi favorita da lui, non è osteggiata apertamente da Lawrence, ma viene accolta con malcontento (la "natura" non capisce questa apparente "incongruenza" all'interno del proprio stato, che è l'uomo). Adamo ed Eva si fanno invadenti, violano il Sancta Sanctorum di Bardem e, di fronte all'unica indicazione esplicita della casa, rompono il cristallo proibito (che scopriamo alla fine essere il cuore cosmico). È significativo in questa fase come Lawrence appaia periodicamente malata ed incapace di sostenere l'integrità della casa, e solo la polverina dorata (il cui riflesso sembra suggerire alla luce, elemento costitutivo ed essenziale di ogni forma di vita). Il delitto (Caino ed Abele) sconvolge Lawrence, ed introduce una "ferita" nel cosmo: non solo, porta all'apertura della stanza segreta nello scantinato, da cui esce un rospo (se avete qualche chiesa tardo romanica o gotica nei dintorni, probabilmente troverete schiacciato sotto qualche capitello un rospo, la cui doppiezza anfibia faceva sì che fosse spesso simbolo di Satana). Questa ferita pare non essere sanabile.

La crisi si risolve con l'unione di Bardem e Lawrence, che porta ad un figlio (qui inizia la parte peggiore del film). Per Lawrence questo figlio coronerebbe ogni felicità, creando una perfetta armonia nell'equilibrio della casa (addirittura non sentendo più la necessità del medicinale dorato). Il figlio stimola la creatività di Bardem, che così si "manifesta" più apertamente all'umanità. Questa manifestazione porta al tracollo finale, con la morte del figlio-Cristo, la sua cannibalizzazione da parte dell'umanità (empia eucaristia), il collasso della casa, il crollo, la rinascita a seguito del sacrificio di Lawrence.

È un film ambizioso che mi pare troppo rigido nell'allegoria (e culturalmente un po' in cerca di una direzione. È distante dalla raffinata, aristocratica profondità spirituale di Malick) e scarno nell'approfondimente. Il simbolo poco vivace, e troppo carico, troppo poco allusivo e ambivalente.

Ma c'è un punto che mi è molto piaciuto, ovvero la relazione tra Bardem e Lawrence: questa "gelosia" di Lawrence nei confronti di Bardem, che desidererebbe una calma, sobria, esclusiva univocità bidirezionale "sporcata" dal desiderio di Bardem di introdurre continuamente la variabile umana, che a Lawrence appare (ed è) confusionaria, egoista, cafona, sgradevole, mentre a Bardem sembra essenziale nella sua cialtrona vitalità (è un peccato che l'umanità, in tutte le sue figure, non abbia nemmeno un tratto nobile).

Insomma così così.
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dsdifr
Massimo Carbone
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Re: Aronofsky che fa un film sull'Arca di Noè.

Messaggio da dsdifr »

non ricordo più in quale topic scrissi le mie considerazioni, o forse addirittura ne parlammo solo in chat. Comunque sono completamente d'accordo con te, tutto il film è una grande allegoria biblica, più che cosmogonica come quella di Malick, che scade nel dozzinale soprattutto da dopo l'inizio della gravidanza. E la Lawrence è fantastica, sì, perfettamente in parte.
Per Aronofsky un'idea interessante, non come Noah, qualche bello spunto, poi tende a mandarla in vacca quando vuole scatenare il baccanale :)
ciccio
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Re: Aronofsky che fa un film sull'Arca di Noè.

Messaggio da ciccio »

Un cesso di film che ti aspetti dá um momento all'altro ti appassioni, ma riesce próprio in quel momento farti cambiar canale
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)
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