Allora, avete tutti ragione
. nel senso che è vero che ha sempre fatto politica, ma tutto sta nel farlo dalla parte giusta....tipo con Berlinguer va bene, con Renzi no eccetera, ma è pur vero che un conto è farlo in quel modo iconoclasta e sinceramente ruspante di un tempo, un altro è essere una sorta di "attore di Governo" come è oggi.
La mia idea la sapete: l'arte non dovrebbe far politica. L'artista di corte non mi è mai stato simpatico e nemmeno chi, dalla posizione privilegiata di un palco, si schiera e fa sermoni invece di cantare o recitare.
Benigni, agli esordi e fino a metà anni 90, era chiaramente schierato, si, ma poi sostanzialmente attaccava tutti con i suoi monologhi. E comunque lo faceva con ironia, da folletto, che entra in scena e solleva Berlinguer, strizza le palle ad Andreotti e bacia in bocca Berlusconi.
Oggi pare un personaggio Istituzionale.
Comunque ribadisco il mio amore per il Benigni "vero", quello che va dal Cioni Mario dei teatri e di quel film bislacco e irresistibile che fu Berlinguer ti voglio bene "Figlio mio, tu fai schifo al popolo del mondo" "bella fica te", passando per i monologhi, le irresistibili irruzioni in tv, i vari films comici non certo irreprensibili registicamente ma geniali (tu mi turbi, tutte le parti che lo riguardano del Pap'occhio, non ci resta che piangere, Daunbailò, Taxisti di notte, il piccolo diavolo, Johnny Stecchino, il Mostro) i due tuttobenigni, quello girato alle Cascine nel 1983 e quello girato a Cesena del 1995 (mai riso tanto), fino alla sua nemesi, La vita è bella.
Si, nemesi, perchè questo film a suo modo eccezionale, pur non mancando di una certa dose di ruffianeria, gli apre le porte del mondo e lo riempie di responsabilità. Responsabilità che lo portano a pensare di non poter più fare il guitto, ma di dover diventare un personaggio impegnato, cosa che gli ha davvero stroncato la carriera. Lasciamo perdere il suo Pinocchio, pretenziosissimo e fastidioso, ma è ben evidente ne "la tigre e la neve", un discreto film, come Benigni fosse costretto a ricercare di copiare la vita è bella, riproponendo ancora lo stesso tema, senza ovviamente più riiuscire a raggiungere quel film. In quel momento ha probabilmente deciso di chiudere con il cinema, non sapendo più che pesci pigliare, non avendo i mezzi per restare su quei binari. Benigni è un comico puro e tale resta. Se nasci tondo non diventi quadrato.