Amo Roma
Amo Roma
Anche se sono un bergamasco doc, la città italiana in cui vorrei vivere è proprio la Capitale......
Ci sono stato parecchie volte e non me ne andrei mai......
Oltretutto ce stanno grandi miei amici tra cui alcuni del forum Cicalone, Alga ecc......
Cmq ho aperto sto topic perchè vorrei che chi vuole ci scriva perchè ama Roma...
Un saluto
ciao
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- Huggy_Bear
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Che strano Pete, due Bergamaschi (maiuscolo) che amano Roma...
Non ci sono motivi particolari, l'ho sempre giudicata bellissima, piena di stronzoni vero, ma simpaticissimi
E poi adoro il burino romano, che non è come il Kebab, non si mangia, è umano (insomma )
E poi son tutti fancazzisti, che vuoi di più???
Non ci sono motivi particolari, l'ho sempre giudicata bellissima, piena di stronzoni vero, ma simpaticissimi
E poi adoro il burino romano, che non è come il Kebab, non si mangia, è umano (insomma )
E poi son tutti fancazzisti, che vuoi di più???
<Parliamo di sport e non di simpatia. Forse potremo essere più obiettivi.> Ciao M.
<E non te va bene quando si gioca tutto in una schedona, e non ti va bene se ci sono i doppi turni... non invidio tua moglie > Ciao V.
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fansfegatatodiseles ha scritto:doctorbones ha scritto:Ad Alga piace il Sindaco!
e pure le notti bianche romane!
ad Alga piacciono tante cose e una in particolare....
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gli spaghetti alla carbonara!!
vero Alghito??
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
Re: Amo Roma
pete ha scritto:Anche se sono un bergamasco doc, la città italiana in cui vorrei vivere è proprio la Capitale......
Ci sono stato parecchie volte e non me ne andrei mai......
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Penso che Roma sia la città piu bella del Mondo dopo Napoli
In a lot of ways investing is like tennis. In tennis, having a killer serve and a great backhand will win you a lot of points, but any advantage that these skills confer can be quickly wiped out with a string of double faults or unforced errors.
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Alga ha scritto:Amavo Roma ed amo quel poco che ancora resiste alla devastazione barbarica.
Me ne andrei subito, ne avessi la possibilita'.
Ciao!
Quod non fecerunt barbari, fecerunt Walterini?
adoro Roma e ci passo ogniqualvolta ne ho la possibilità... mi ricorda momenti bellissimi e c'è nell'aria un qualcosa che mi fa sentire sempre a casa (sarà er profumo de carbonara )
non so se ci vivrei, probabilmente la quotidianità romperebbe la magia
prematurata la supercazzola o scherziamo?
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Alga ha scritto:seren ha scritto:ma sei sparito per questo Alghito? (che ho visto che ieri non hai postato, sai?? )
ti sarai mica congelato eh??
No cara, almeno a Natale non lavoro!
Ciao!
Ah!, perchè tu lavori??
Viè qua Alghito che ti faccio una coccola, che sto scherzando, lo sai vero??
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren! (Balby)
Mi è capitato di leggere il blog di Selvaggia Lucarelli e ho trovato questo intervento. Non sapevo dove postarlo e ho deciso di metterlo qui. So che è un grande classico ma volevo postarlo.
Roma e Milano: le differenze
- a Roma, nella hall dell’hotel Plaza, capita di sentire Radio Dimensione Suono in filodiffusione. A Milano c’è la musica lounge anche dal pizzicarolo sotto casa.
- Il milanese ha un concetto molto personale e relativo delle distanze. Se vi dice con aria preoccupata: “Accidenti, dobbiamo andare dall’altra parte di Milano!”, vi porterà a destinazione in massimo venti minuti. E sbuffando. Se un romano vi dice: “Aho’, dobbiamo andare dall’altra parte di Roma!” e sono le undici della mattina ci vorrà un’ora e un quarto, se sono le sette della mattina ci vorranno due ore, se sono le sei del pomeriggio la tabella di marcia prevede una notte in un qualsiasi Motel Agip sul raccordo anulare.
- a Milano, durante le pause pranzo, al tavolino a fianco sentirete parole come “marketing” “conference call” “planning” “account manager” “forecasting”. A Roma, durante le pause pranzo sentirete dire: “Totti” “ ‘Tacci de Alemanno” “Totti” “ ‘Tacci de Lotito” “Totti” “ ‘Tacci dell’arbitri” “Totti” o anche argomenti che esulano dal pallone quali: “Tacci de ‘sti zingari nun se ne po’ più”.
- a Milano si chiama “brunch”. A Roma è , semplicemente “S’annamo a magnà quarcosa?”. A Milano si chiama “Aperitivo”. A Roma è, semplicemente: “Annamo a bere quarcosa?”. A Milano è “brieffare”, a Roma “Se vedemo così te spiego”, a Milano una cena è “easy”, a Roma è “Viè vestito come cazzo te pare”, a Milano è “sabato vado a cena con la mia ragazza di default”, a Roma è “Sabato vado a cena con la mia ragazza du cojoni”, a Milano una festa ha il suo mood e la gente è stilosa, a Roma una festa ha i suoi imbucati e se a una ragazza dici “Come sei stilosa!” ti risponde “Stilosa sarà tu sorella”.
- a Milano vai nei negozi tipo “Hi-Tech” e ci trovi le coppiette di anziani che maneggiano con disinvoltura oggetti di design e cavatappi di Alessi. A Roma la coppietta di anziani la trovi a Mondo Convenienza con la signora che dopo aver aperto un cassettone sotto al divano letto non riesce più a richiuderlo e chiama il genero terrorizzata all’idea che il caporeparto le possa fare un cazziatone pubblico.
- a Milano, di norma, al ristorante gli orientali sono in giacca e cravatta a discutere d’affari con una bottiglia di vino da cento euro sul tavolo. A Roma, di norma, se c’è un orientale in un ristorante o sei al cinese o ti lascia un accendino a forma di ranocchio sul tavolo.
- a Milano è sempre la settimana di qualcosa. Della moda, del mobile, del design, delle nuove tecnologie, della mutanda sgambata, del cucchiaio da polenta. A Roma niente che abbia a che fare col lavoro o col commercio dura più di tre giorni. Se qualcosa ne dura sette avrà a che fare col cibo o con la beneficenza o col calcio e in quel caso, per dare l’idea di fatica, sarà comunque denominata “maratona” (culinaria, di solidarietà, di festeggiamenti da scudetto) .
- a Milano la gente si incontra casualmente per strada o nei locali. Si saluta. Si riconosce. A Roma se vai in giro e incontri uno che conosci fai domanda alla commissione vaticana per avviare le procedure per il riconoscimento del miracolo.
- a Milano il venerdì partono tutti. La città si svuota. A Roma, nel weekend, quelli che vivono nei quartieri popolari provano ad andare in gita al centro ma ci sono i varchi e non riescono a entrare nel cuore della capitale. I benestanti provano a andare all’Argentario o a Sabaudia ma restano in coda sulla Pontina o a Torrimpietra per cui non riescono a uscire dalla capitale. Morale della favola: il venerdì Roma è stracolma di romani incazzati neri.
- A Milano il tuo fidanzato ha almeno una ex fidanzata modella. A Roma il tuo fidanzato ha almeno una ex che lavorava al Bagaglino in qualità di ballerina di fila. A Milano la tua fidanzata ha almeno un ex che lavorava in pubblicità. A Roma la tua fidanzata ha almeno un ex che faceva il pony express, il Carramba Boy o il figurante a Piazza Grande.
Roma e Milano: le differenze
- a Roma, nella hall dell’hotel Plaza, capita di sentire Radio Dimensione Suono in filodiffusione. A Milano c’è la musica lounge anche dal pizzicarolo sotto casa.
- Il milanese ha un concetto molto personale e relativo delle distanze. Se vi dice con aria preoccupata: “Accidenti, dobbiamo andare dall’altra parte di Milano!”, vi porterà a destinazione in massimo venti minuti. E sbuffando. Se un romano vi dice: “Aho’, dobbiamo andare dall’altra parte di Roma!” e sono le undici della mattina ci vorrà un’ora e un quarto, se sono le sette della mattina ci vorranno due ore, se sono le sei del pomeriggio la tabella di marcia prevede una notte in un qualsiasi Motel Agip sul raccordo anulare.
- a Milano, durante le pause pranzo, al tavolino a fianco sentirete parole come “marketing” “conference call” “planning” “account manager” “forecasting”. A Roma, durante le pause pranzo sentirete dire: “Totti” “ ‘Tacci de Alemanno” “Totti” “ ‘Tacci de Lotito” “Totti” “ ‘Tacci dell’arbitri” “Totti” o anche argomenti che esulano dal pallone quali: “Tacci de ‘sti zingari nun se ne po’ più”.
- a Milano si chiama “brunch”. A Roma è , semplicemente “S’annamo a magnà quarcosa?”. A Milano si chiama “Aperitivo”. A Roma è, semplicemente: “Annamo a bere quarcosa?”. A Milano è “brieffare”, a Roma “Se vedemo così te spiego”, a Milano una cena è “easy”, a Roma è “Viè vestito come cazzo te pare”, a Milano è “sabato vado a cena con la mia ragazza di default”, a Roma è “Sabato vado a cena con la mia ragazza du cojoni”, a Milano una festa ha il suo mood e la gente è stilosa, a Roma una festa ha i suoi imbucati e se a una ragazza dici “Come sei stilosa!” ti risponde “Stilosa sarà tu sorella”.
- a Milano vai nei negozi tipo “Hi-Tech” e ci trovi le coppiette di anziani che maneggiano con disinvoltura oggetti di design e cavatappi di Alessi. A Roma la coppietta di anziani la trovi a Mondo Convenienza con la signora che dopo aver aperto un cassettone sotto al divano letto non riesce più a richiuderlo e chiama il genero terrorizzata all’idea che il caporeparto le possa fare un cazziatone pubblico.
- a Milano, di norma, al ristorante gli orientali sono in giacca e cravatta a discutere d’affari con una bottiglia di vino da cento euro sul tavolo. A Roma, di norma, se c’è un orientale in un ristorante o sei al cinese o ti lascia un accendino a forma di ranocchio sul tavolo.
- a Milano è sempre la settimana di qualcosa. Della moda, del mobile, del design, delle nuove tecnologie, della mutanda sgambata, del cucchiaio da polenta. A Roma niente che abbia a che fare col lavoro o col commercio dura più di tre giorni. Se qualcosa ne dura sette avrà a che fare col cibo o con la beneficenza o col calcio e in quel caso, per dare l’idea di fatica, sarà comunque denominata “maratona” (culinaria, di solidarietà, di festeggiamenti da scudetto) .
- a Milano la gente si incontra casualmente per strada o nei locali. Si saluta. Si riconosce. A Roma se vai in giro e incontri uno che conosci fai domanda alla commissione vaticana per avviare le procedure per il riconoscimento del miracolo.
- a Milano il venerdì partono tutti. La città si svuota. A Roma, nel weekend, quelli che vivono nei quartieri popolari provano ad andare in gita al centro ma ci sono i varchi e non riescono a entrare nel cuore della capitale. I benestanti provano a andare all’Argentario o a Sabaudia ma restano in coda sulla Pontina o a Torrimpietra per cui non riescono a uscire dalla capitale. Morale della favola: il venerdì Roma è stracolma di romani incazzati neri.
- A Milano il tuo fidanzato ha almeno una ex fidanzata modella. A Roma il tuo fidanzato ha almeno una ex che lavorava al Bagaglino in qualità di ballerina di fila. A Milano la tua fidanzata ha almeno un ex che lavorava in pubblicità. A Roma la tua fidanzata ha almeno un ex che faceva il pony express, il Carramba Boy o il figurante a Piazza Grande.
Roma dà tanto e chiede tanto ma è un buon compromesso. Qui tutto è diverso e relativo, a cominciare dagli orari. A Roma non si dice “ci vediamo alle” ma “ci vediamo verso” perché a meno che non sei stato morso da un ragno mutante ed inizi a sparare ragnatele dai polsi ti trovi imbottigliato in un traffico da vittoria dei mondiali di calcio.
In nessun’altra città trovi scritto sul ponte di un cavalcavia con uno sprai rosso fuoco: AMO COSTANZA MA SENZA SPERANZA!! e sul muro di un palazzo poco distante: MARIA, SEI UNA ZZOCCOLA DEMMERDA!!.
Londra avrà pure Arrods, Parigi La Faiet e NY Blumindei ma non sono niente in confronto a MAS, i magazzini in via dello Statuto, 4 piani dove trovi di tutto, dalle gavette dei militarli, alle pellicce di astrakan all’arma del delitto di Garlasco ai cliscé per stampare dollari falsi. Dove le commesse si chiamano solo Gessica, Tamara e Cinzia, truccate con i pennarelli a punta larga della Carioca le quali, se gli chiedi dove sono i calzini ti rispondono “e che cazzo ne so…”. L’unico grande magazzino dove al reparto di biancheria intima ci trovi solo donnoni alti 2 metri, con tette turgide come sfere dal lancio del peso e che a Baia le madri li chiamano ancora Fernando o Julio.
Roma è la città dove si vive per strada, che ti tira fuori casa con la sua bellezza prepotente e che non ti lascia rientrare, neppure di notte, soprattutto se non hai mezzi tuoi. Perché se per caso ti si ferma la macchina nel fine settimana, dopo mezzanotte, tanto vale cambiare residenza e sostituirla con l’indirizzo dove ti trovi. I taxi a quell’ora sono figure di pura fantasia come il liocorno o la Bellucci che dice di essere un’attrice. I mezzi pubblici escono solo se si sta girando un film e il regista vuole una scena in cui la protagonista guarda con occhi lucidi fuori dal finestrino di un tram davanti ad una Roma notturna.
Solo a Roma puoi telefonare ad un ristorante chiedendo di prenotare per 7 e sentirti rispondere: “va bene, la prenotazione è fatta ma non so se alle 9, 30 trovate libero. Voi venite poi se c’è da aspettare 20, 25, 30 minuti vi fumate una sigaretta (una? Un pacchetto!) o vi fate un giro.
E’ questa la città dove è mejo “mejo” che “meglio” dove le signore portano le borze al braccio e dove la noia viene più esattamente descritta come gran rottura de cojoni.
Adoro Roma e i suoi quartieri. Le adolescenti di Prati che sembrano appena uscite dalla pubblicità di Madmuasel Coco, con i loro capelli castani liscissimi e le labbra rosa come germogli di rosa e quelle della Tuscolana con i gins falsi di Gucci a vita bassissima, un top strippato di “Corona” e in mezzo 25 chili di sovrappeso , sempre con la gomma in bocca e quell’incedere inconfondibile da lottatrice di Wrestling.
In nessun’altra città trovi scritto sul ponte di un cavalcavia con uno sprai rosso fuoco: AMO COSTANZA MA SENZA SPERANZA!! e sul muro di un palazzo poco distante: MARIA, SEI UNA ZZOCCOLA DEMMERDA!!.
Londra avrà pure Arrods, Parigi La Faiet e NY Blumindei ma non sono niente in confronto a MAS, i magazzini in via dello Statuto, 4 piani dove trovi di tutto, dalle gavette dei militarli, alle pellicce di astrakan all’arma del delitto di Garlasco ai cliscé per stampare dollari falsi. Dove le commesse si chiamano solo Gessica, Tamara e Cinzia, truccate con i pennarelli a punta larga della Carioca le quali, se gli chiedi dove sono i calzini ti rispondono “e che cazzo ne so…”. L’unico grande magazzino dove al reparto di biancheria intima ci trovi solo donnoni alti 2 metri, con tette turgide come sfere dal lancio del peso e che a Baia le madri li chiamano ancora Fernando o Julio.
Roma è la città dove si vive per strada, che ti tira fuori casa con la sua bellezza prepotente e che non ti lascia rientrare, neppure di notte, soprattutto se non hai mezzi tuoi. Perché se per caso ti si ferma la macchina nel fine settimana, dopo mezzanotte, tanto vale cambiare residenza e sostituirla con l’indirizzo dove ti trovi. I taxi a quell’ora sono figure di pura fantasia come il liocorno o la Bellucci che dice di essere un’attrice. I mezzi pubblici escono solo se si sta girando un film e il regista vuole una scena in cui la protagonista guarda con occhi lucidi fuori dal finestrino di un tram davanti ad una Roma notturna.
Solo a Roma puoi telefonare ad un ristorante chiedendo di prenotare per 7 e sentirti rispondere: “va bene, la prenotazione è fatta ma non so se alle 9, 30 trovate libero. Voi venite poi se c’è da aspettare 20, 25, 30 minuti vi fumate una sigaretta (una? Un pacchetto!) o vi fate un giro.
E’ questa la città dove è mejo “mejo” che “meglio” dove le signore portano le borze al braccio e dove la noia viene più esattamente descritta come gran rottura de cojoni.
Adoro Roma e i suoi quartieri. Le adolescenti di Prati che sembrano appena uscite dalla pubblicità di Madmuasel Coco, con i loro capelli castani liscissimi e le labbra rosa come germogli di rosa e quelle della Tuscolana con i gins falsi di Gucci a vita bassissima, un top strippato di “Corona” e in mezzo 25 chili di sovrappeso , sempre con la gomma in bocca e quell’incedere inconfondibile da lottatrice di Wrestling.
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- Località: Roma, LAZIO
Ancic Fan ha scritto:A Roma, durante le pause pranzo sentirete dire: “Totti” “ ‘Tacci de Alemanno” “Totti” “ ‘Tacci de Lotito” “Totti” “ ‘Tacci dell’arbitri” “Totti” o anche argomenti che esulano dal pallone quali: “Tacci de ‘sti zingari che parlano de totti, nun se ne po’ più”.
Ancic Fan ha scritto:A Roma è, semplicemente: “Annamo a bere quarcosa?”.
A beve...
Ciao!
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!