Riflessione sulla Lingua
Riflessione sulla Lingua
Come sarebbero le nostre canzoni straniere preferite se fossero cantate da un interprete italiano nella nostra lingua? Ci piacerebbero di meno?
E viceversa quelle che noi definiamo "canzonette" (diciamo da tiziano ferro in giù) le considereremmo migliori se magari le cantasse in inglese un Robbie Williams qualsiasi?
Se Celentano fosse nato a Leeds o a Cleveland avrebbe avuto un successo internazionale o si sarebbe limitato ai confini patrii come in realtà è accaduto?
E viceversa quelle che noi definiamo "canzonette" (diciamo da tiziano ferro in giù) le considereremmo migliori se magari le cantasse in inglese un Robbie Williams qualsiasi?
Se Celentano fosse nato a Leeds o a Cleveland avrebbe avuto un successo internazionale o si sarebbe limitato ai confini patrii come in realtà è accaduto?
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Re: Riflessione sulla Lingua
Tronca ha scritto:Se Celentano fosse nato a Leeds o a Cleveland
Sarebbe un pizzaiolo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Riflessione sulla Lingua
PINDARO ha scritto:Tronca ha scritto:Se Celentano fosse nato a Leeds o a Cleveland
Sarebbe un pizzaiolo.
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Re: Riflessione sulla Lingua
Tronca ha scritto:Come sarebbero le nostre canzoni straniere preferite se fossero cantate da un interprete italiano nella nostra lingua? Ci piacerebbero di meno?
Io con il mio storico amico Fabrizio, quando eravamo degli adolescenti impazziti, cantavo le canzoni italiane in inglese e viceversa. In realtà era un modo per imparare vocaboli inglesi, ma tante volte, al di là delle nostre capacità come cantanti, non è che saltasse fuori granchè....
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Re: Riflessione sulla Lingua
Sarina ha scritto:Tronca ha scritto:Come sarebbero le nostre canzoni straniere preferite se fossero cantate da un interprete italiano nella nostra lingua? Ci piacerebbero di meno?
Io con il mio storico amico Fabrizio, quando eravamo degli adolescenti impazziti, cantavo le canzoni italiane in inglese e viceversa. In realtà era un modo per imparare vocaboli inglesi, ma tante volte, al di là delle nostre capacità come cantanti, non è che saltasse fuori granchè....
L'italiano, povero di parole tronche, non è adatto al rock.
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Re: Riflessione sulla Lingua
gianlu ha scritto:Sarina ha scritto:
L'italiano, povero di parole tronche, non è adatto al rock.
sì e no, cioè è vero, ma da buoni poeti gli italiani con le parole ci sanno fare... le Vibrazioni, gli Afterhours prima di tutti, i Verdena, i Marta sui Tubi, Demetrio Stratos, Quintorigo ne potrei citare molti altri poco conosciuti , direi che sono esempi di come anche l'italiano possa essere utilizzato bene senza troppe forzature che dici?
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Re: Riflessione sulla Lingua
Ciao Sarina!Sarina ha scritto:Io con il mio storico amico Fabrizio
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: Riflessione sulla Lingua
Mi sembrava ci fosse un topic sulle longue straniere (?). Comunque:
Ah, quanto è vero...
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Re: Riflessione sulla Lingua
Bellissima.
Per un italiano penso il tutto sia amplificato
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balbysauro ha scritto:scusa nickognito, ma continui ad aggirare il punto
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Re: Riflessione sulla Lingua
per me e' il contrario, a parlare te la cavi sempre, ad ascoltare meno
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)