La musica classica

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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Da bravo violoncellista, la musica da camera ha un posto speciale nel mio cuore. E c'è una formazione cameristica che è un vero e proprio gioiello: IL QUARTETTO D'ARCHI. Due violini, una viola e un violoncello.. LA PERFEZIONE TOTALE.

Fu Joseph Haydn il primo a dare lustro al quartetto d'archi. Ne compose circa 70 e non a caso è considerato il padre del quartetto d'archi. Tra l'altro, Haydn è anche considerato il padre della forma-sonata (vale a dire la struttura compositiva con esposizione, primo tema, secondo tema, sviluppo, ripresa, coda). Tra i più celebri, ovviamente, c'è il Kaiserquartett, il cui secondo tempo fu ripreso per l'inno tedesco.

Poi si passa a Mozart, che ne compose 23. Spiccano ovviamente i sei quartetti dedicati a Haydn, tra cui voglio segnalare la "Caccia" (nr. 17 K.458) e "Le Dissonanze" (nr. 19 - K465). Qui potete ascoltare il primo tempo della "Caccia".


E dopo Mozart si arriva a Beethoven e a Schubert, di cui parlerò nel prossimo messaggio. Ma oggi vorrei dire un paio di cose sul quartetto d'archi in generale. E' una formazione molto complessa e di difficilissimo equilibrio. Si dice che il quartetto d'archi sia un unico strumento suonato da quattro musicisti diversi. E' necessario arrivare alla perfetta unione dei quattro musicisti, sotto ogni aspetto: tecnico, sonoro. Ed è un lavoro che richiede tempo, energie e sacrifici. Il quartetto non si improvvisa. Ad esempio: potete trovare grandi solisti che si cimentano con altre formazioni cameristiche. MA MAI (o quasi) con il quartetto d'archi.

1) Il primo violino, ovviamente, è il musicista a cui viene affidata l'esposizione dei vari temi e melodie. Tuttavia, IL PRIMO VIOLINO NON E' UN SOLISTA! E' OBBROBRIOSO VEDERE UN PRIMO VIOLINO CHE FA UNO SHOW PERSONALE. Non è un concerto per violino solista. Il primo violino deve integrarsi alla perfezione nel tessuto sonoro dei suoi colleghi. E non è affatto facile.

2) Spesso si pensa che il secondo violino sia un ruolo di secondo piano. E che sia un musicista di livello inferiore. QUESTA E' UNA CAZZATA TERRIFICANTE. Il ruolo del secondo violino è fondamentale. Sicuramente dal punto di vista tecnico, il primo violino ha i problemi maggiori, visto che deve spesso suonare note acute. Il registro del secondo violino è intermedio, quindi richiede meno "fatica". Però, il secondo violino è la base su cui il primo violino spesso si appoggia; deve dargli il supporto, a volte lo deve guidare.

3) La viola è anche fondamentale. Assieme al secondo violino, deve creare il ponte armonico-sonoro che unisce il primo violino al violoncello. Secondo violino e viola tengono il quartetto d'archi insieme. Il timbro caratteristico della viola spesso è utilizzato dai compositori per presentare temi intimi.

4) Il violoncello. E' la base fondamentale armonica. Pensiamo ad una casa: se le basi non sono solide, la casa crollerà. Ecco il violoncello ha questo ruolo. Poi a partire da Beethoven e con i romantici, il violoncello viene esaltato per la sua estrema cantabilità. E quindi, il violoncello ha il compito di presentare i temi e le melodie principali. Ma come detto per il primo violino: NON DEVE FARE UNO SHOW! NON E' UN CONCERTO SOLISTA.

I grandissimi quartetti d'archi hanno raggiunto la perfezione in ogni reparto. Se ascoltate con attenzione, noterete una perfetta unione dei quattro strumentisti. A volte, sembra davvero di sentire un unico strumento. Il primo violino, ad esempio, è chiaramente lo strumento che emerge, ma non è mai staccato dal resto. Ma raggiungere questo livello richiede anni e anni di sacrifici e lavori. Ripeto: i grandissimi solisti spesso si cimentano con la musica da camera (e fanno benissimo), ma hanno sempre avuto un certo timore del quartetto d'archi.

Quali sono i migliori quartetti d'archi? Ce ne sono tantissimi. Ne vorrei consigliare qualcuno (ordine cronologico).

- Quartetto Italiano. E' stato un vanto del nostro paese. Paolo Borciani, Elisa Pegreffi, Piero Farulli, Franco Rossi per oltre trent'anni (a partire dal secondo dopoguerra) hanno veramente portato in alto la nostra nazione. Ne dovremmo essere orgogliosi.

- Quartetto Amadeus (eseguono la Caccia nel video). Quartetto formatosi in Inghilterra negli anni '40, da tre musicisti austriaci (Norbert Brainin, Siegmund Nissel, Peter Schidlof) e un inglese (Martin Lovett). Le loro esecuzioni di Mozart, Beethoven, Schubert sono ancora oggi una pietra di paragone per ogni musicista. Tra l'altro: il quartetto d'archi richiede impegno e fatica. Si deve provare ogni giorno, per tante ore. Spesso accade che "non ci si sopporta più": numerosi i litigi e baruffe. Normale. E non si vuole nulla a che fare con i propri colleghi al di fuori di prove e concerti. Brainin, Nissel, Schidlof e Lovett erano grandissimi amici.

- Quartetto Melos. Quartetto tedesco, formatosi a Stoccarda nel 1965. Wilhelm Melcher, Gerhard Voss, Hermann Voss e Peter Buck. E' un complesso che avrà per sempre un posto nel mio cuore. Ho avuto la fortuna di ascoltarli due volte dal vivo: con loro ho davvero capito cosa significhi suonare insieme. Mai una nota fuori posto, mai una nota che esce dal contesto. Il suono dei quattro musicisti si fondeva alla perfezione. A volte ho davvero avuto la sensazione di sentire un unico strumento.

- Quartetto Alban Berg. Quartetto austriaco, attivo tra gli anni '70 e '90. ECCEZIONALI.

Poi ce ne sono tanti altri. Di Beethoven e Schubert ne parlo nei prossimi giorni.
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Re: La musica classica

Messaggio da fabio86 »

koufax75 ha scritto: 2) Spesso si pensa che il secondo violino sia un ruolo di secondo piano. E che sia un musicista di livello inferiore. QUESTA E' UNA CAZZATA TERRIFICANTE. Il ruolo del secondo violino è fondamentale.
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Ok ok, scusate, non volevo insozzare il topic, ma non ho resistito. #100#
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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Avrei voluto scrivere una cosa a riguardo. Ma ogni volta che Tranquillo e Buffa parlano di primo e secondo violino, mi verrebbe voglia di spaccare loro il televisore in testa.
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rob
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Vorrei chiedere a koufax75 se ha mai sentito Enrico Dindo che ho potuto ammirare su Classica alle prese con Astor Piazzolla e che so essere eccellente interprete bachiano.
Inoltre se conosce il Quartetto d'archi Kronos che ha un repertorio quasi esclusivamente novecentesco e contemporaneo e il Quartetto Brodsky divenuto famoso al di fuori del mondo classico accademico per aver mirabilmente accompagnato Elvis Costello, di cui ho questo magnifico album:

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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Del Quartetto Kronos ne ho sentito parlare molto bene. Ma non li ho mai sentiti.

Su Enrico Dindo. Beh! E' un violoncellista eccezionale, anche se ha iniziato la carriera da solista quando non era più giovanissimo. Fino ai 30 anni, era il primo violoncello dell'Orchestra del Teatro alla Scala. Poi decise di intraprendere la carriera da solista, partecipando al concorso internazionale Rostropovich di Parigi. Al tempo era sconosciuto (o quasi) e non era certo tra i "favoriti" (passatemi il termine) per la vittoria finale. Un concorso è previsto su vari turni, che scremano via via i partecipanti. Dindo, gradualmente, aumentò il livello delle sue esecuzioni con il passare dei turni. In finale, eseguì il concerto di Shostakovich. Un mio amico era presente a Parigi e mi ha raccontato che suonò in maniera divina. Al termine, la commissione (Rostropovich in primis) si alzò in piedi per applaudire Dindo e quindi assegnargli il primo premio. Alla fine, il mio amico (italiano) ricevette le congratulazioni da parte degli altri spettatori!! Mi ha detto: quella fu una delle poche occasioni in cui sono stato veramente fiero di essere italiano!! :D
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Re: La musica classica

Messaggio da chiaky »

Festeggiamo il compleanno di Rossini e ricordiamo i 4 anni, oggi, dalla morte della più bella voce di tenore del 900, Giuseppe Di Stefano, con questo tenore che canta la serenata dal Barbiere di Siviglia:

"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Il Quartetto d'archi - Parte II.

E adesso arriviamo a Beethoven. Dei quartetti di Beethoven se ne potrebbe parlare per ore e si potrebbero scrivere interi libri a riguardo. La produzione quartettistica di Beethoven viene generalmente suddivisa in tre grandi periodi.

I primi quartetti
Sono i sei quartetti op.18, composti sul finire del XVIII secolo. La struttura compositiva è classica, con la tipica forma-sonata. Il più celebre è probabilmente il nr. 4, in Do Minore. Qui ascoltiamo il primo tempo nell'interpretazione del Quartetto Amadeus.


Sempre nell'interpretazione del Quartetto Amadeus, ascoltiamo il primo tempo del nr. 6


I quartetti del periodo centrale
Beethoven inizia a staccarsi dalla "classicità". La forma sonata è presente, ma è meno "ovvia" rispetto all'opera 18. Inoltre, anche la durata aumenta considerevolmente, visto che si raggiungono i 45 minuti. Abbiamo innanzi tutto i tre quartetti op. 59 (composti tra il 1805 e il 1806), dedicati al Principe Rasumovsky.

Vi propongo l'intero quartetto op. 59.1 nell'interpretazione del quartetto Juilliard


E il quarto tempo del quartetto op.59.3 nell'interpretazione del quartetto Alban Berg


Qualche anno più tardi, Beethoven compose il famoso quartetto op. 74, chiamato anche il quartetto "delle Arpe". Ascoltate il primo tempo e capirete il perché.


Il periodo centrale è chiuso dal quartetto op. 95. E' un quartetto abbastanza "anomalo". E' molto breve (la durata complessiva è inferiore ai 20 minuti) ed è estremamente cupo ed energico. Fu composto nel 1810 e per questo è inserito assieme ai quartetti op. 59 e op.74 nel gruppo del periodo centrale. Qui potete ascoltare il primo tempo nell'interpretazione del Quartetto Guarneri.


Continua...
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Re: La musica classica

Messaggio da balbysauro »

applausi per Koufax
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Re: La musica classica

Messaggio da BackhandWinner »

balbysauro ha scritto:applausi per Koufax
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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Andiamo avanti...
Gli ultimi quartetti di Beethoven.

Qui si toccano vette supreme. Ci sono pochissimi pezzi nella storia della musica che possono essere paragonati agli ultimi quartetti di Beethoven. Questi capolavori per la musica sono come la Divina Commedia di Dante oppure l'Amleto di Shakespeare oppure il Faust di Goethe per la letteratura. Beethoven supera ogni confine, sperimenta, si libera di ogni inibizione. Sono lavori molto complessi, sia da suonare, ma anche da ascoltare. Sinceramente non li consiglierei ai neofiti. Sono lavori lunghi (45 minuti), che richiedono grande concentrazione e preparazione per essere apprezzati completamente. Ma sono anche il banco di prova per ogni quartetto: chi li esegue bene, ha sicuramente raggiunto un grandissimo livello. Nei messaggi precedenti ho parlato di come il quartetto d'archi sia una formazione che richiede grande equilibrio e grande preparazione. Non si improvvisa nulla: se facessimo un quartetto di fantasia con David Oistrakh e Jascha Heifetz ai violini, William Primrose alla viola e Mstislav Rostropovich al violoncello, non necessariamente il risultato finale sarebbe eccezionale. I grandissimi quartetti d'archi sono sì formati da musicisti di primissimo livello (Norbert Brainin del Quartetto Amadeus, Wilhelm Melcher del Quartetto Melos o Gunther Pichler del Quartetto Alban Berg erano / sono violinisti eccezionali) , ma che hanno dedicato la loro intera carriera (o quasi) a questa formazione.

Il primo quartetto è l'op. 127 in Mib maggiore, che fu composto nel 1825. Poi si arriva all'op.130, che è uno dei più celebri. Il lavoro è molto lungo con 6 movimenti. Originariamente, Beethoven aveva inserito come finale la Grande Fuga. Tuttavia, i critici dell'epoca rimasero allibiti e scioccati da questo lavoro (e non positivamente). Beethoven fu obbligato a scrivere un finale alternativo, mentre la Grande Fuga fu messa in disparte e catalogata come lavoro solitario op. 133. Soltanto all'inizio del XX secolo, la Grande Fuga fu riscoperta. Ora la prassi esecutiva vuole riproporre l'idea originale di Beethoven: quindi, si suonano i 5 movimenti dell'op. 130, poi si esegue la Grande Fuga e poi si suona il finale alternativo. Complessivamente, è quasi un'ora di musica ed è molto molto faticoso per i musicisti. Ascoltiamo la Grande Fuga... E immaginiamoci i critici dell'epoca quando ascoltarono questo pezzo per la prima volta.


Dopo l'op.130-133, arriviamo all'op.131, forse il capolavoro estremo di Beethoven. E' formato da 7 movimenti, che vengono eseguiti senza interruzione per un totale di 45-50 minuti. La tonalità del quartetto è Do# minore, ma in realtà soltanto il primo e l'ultimo movimento sono in questa tonalità. Qui ascoltiamo gli ultimi due movimenti, nell'interpretazione del Quartetto Kodaly, eccellente gruppo ungherese.


Op. 132 in La minore. Altro lavoro eccezionale. Qui potete ascoltare l'intero quartetto. Ma vi vorrei segnalare il movimento lento, che è "Il canto di ringraziamento a Dio dopo la guarigione" (18:30)


La produzione beethoveniana si chiude con l'op.135. E' sicuramente più corto rispetto agli altri quartetti. Questa è l'interpretazione del Quartetto Borodin, eccezionale quartetto russo.

Il quarto tempo merita essere ricordato. Si intitola "Der schwer gefaßte Entschluß", cioè la decisione difficile. E' diviso in due parti: la prima è la domanda "MUSS ES SEIN?" (Deve essere?). La seconda è la risposta "ES MUSS SEIN!" (Deve essere!).

E così si chiude il ciclo dei quartetti beethoveniani. Ma c'è ancora molto da dire...
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Re: La musica classica

Messaggio da BackhandWinner »

koufax75 ha scritto:Andiamo avanti...
Ma io sono rimasto indietro, 'sto ancora studiando il primo post. Pant, piano. :(
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Prima di passare a Schubert, presento altri due consigli..

Mozart - Il Quartetto delle Dissonanze (ascoltate i primi 2 minuti) e capirete il perché di questo titolo.


Beethoven: Quartetto op 59.2 - Finale.


Come ho già scritto più volte, il Quartetto Alban Berg e il Quartetto Amadeus sono stati eccezionali. Ma oltre all'indiscussa bravura tecnica dei singoli (il finale del quartetto di Beethoven è molto difficile tecnicamente, soprattutto per il primo violino), provate a guardare l'unione dei quattro musicisti. Indubbiamente, guardare un video su Youtube non è il massimo; ma forse vi accorgerete anche voi che i quattro musicisti sono davvero uniti. E per raggiungere questa unione sono necessari anni e anni di studio.
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Re: La musica classica

Messaggio da RussianTennisGods »

koufax mi consigli un'esecuzione dell'arte della fuga per ensamble cameristico?
Una precisa edizione discografica se è possibile, cosi passo direttamente all'acquisto.
Preferisco queste esecuzioni a quelle per piano o per organo.
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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Re: La musica classica

Messaggio da Ombra84 »

Satie- Trois Gymnopedies, rilassante ai massimi livelli :)

djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: La musica classica

Messaggio da Ombra84 »

Ah, koufax LEGGENDARIO.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: La musica classica

Messaggio da Ombra84 »

PINDARO ha scritto:
BackhandWinner ha scritto:[
(Wagner è a (lunghi) tratti veramente terrificante).
Beh, su questo tutti quelli dotati di orecchie dovrebbero quotare.
Ha ragione il grande Woody.
D' accordo con Bachandwinner e Pindaro.....WOW :o :D
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: La musica classica

Messaggio da Ombra84 »

Oltre a Wagner tra i grandi sopravvalutati della classica c'è Giuseppe Verdi :)
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

RussianTennisGods ha scritto:koufax mi consigli un'esecuzione dell'arte della fuga per ensamble cameristico?
Una precisa edizione discografica se è possibile, cosi passo direttamente all'acquisto.
Preferisco queste esecuzioni a quelle per piano o per organo.
Non sono un grande esperto di musica barocca. Cerca però quegli ensemble che utilizzano strumenti originali e che cercano di usare la prassi esecutiva barocca. Prova a fare una piccola ricerca. Purtroppo, non ti posso aiutare di più. Tra l'altro si potrebbe discutere sulla correttezza di eseguire Bach al pianoforte. Ci sono diverse correnti di pensiero a riguardo, alcune sono molto estremiste.

-----------

Andiamo avanti con il quartetto d'archi e arriviamo ad un altro compositore amatissimo. Franz Schubert. Scrissi 15 quartetti (tutti bellissimi), ma gli ultimi quattro sono particolarmente amati. Si parte con il nr. 12, il famoso Quartettsatz D.703 (C'è un altro quartettsatz di schubert D.103). Fu un lavoro lasciato incompiuto da Schubert, che completò soltanto il primo tempo. Il lavoro fu pubblicato postumo.


Poi passiamo al Quartetto nr. 13 in La Minore, noto anche come il Quartetto Rosamunde. Questo è il terzo tempo nell'interpretazione del Quartetto Italiano


Il Nr. 14 in Re Minore è probabilmente il più celebre. Der Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla). Ancora il Quartetto Italiano, anche se la viola non è più Piero Farulli, ma Dino Asciolla.


Ascoltate il primo tempo e il movimento delle terzine. A partire da 1:08 concentratevi sulle terzine: parte la viola, poi è il violoncello, poi il secondo violino fino ad arrivare al primo violino. Il primo tempo è drammatico. Il secondo (tema e variazioni - inizia a 13:45) è molto lirico. Franz Schubert prese uno dei propri lieder (Der Tod und das Mädchen) e lo rielaborò per quartetto d'archi.


Il ciclo quartettistico di Schubert si chiude con il nr.15 in Sol Maggiore D.887. E' il più lungo e più complesso: è molto critico per il primo violino, che ha diversi passaggi molto impegnativi dal punto di vista tecnico. Questo è il primo tempo (spezzato in tre parti).




Ovviamente anche nel XIX secolo al quartetto d'archi furono dedicate molte pagine. Ma di questo ne parliamo la prossima volta.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Anche i compositori romantici diedero molta importanza al quartetto d'archi. Brahms, Schumann, Mendelssohn scrissero pagine importanti per questa formazione. Ma anche gli Slavi si lasciarono affascinare dal quartetto d'archi. Ecco alcuni consigli.

Brahms scrisse tre quartetti: op 51.1 e op 51.2, op. 67. I due quartetti dell'op. 51 sono estremamente drammatici, l'op. 67 è più vitale.


Mendelssohn scrisse 6 + 2 quartetti. Vi chiederete il perché del 6+2. Oltre ai quartetti op. 12 (che ho suonato), op. 13, op. 44.1, 44.2, 44.3, e op. 80, esiste il quartetto senza numero d'opera, un lavoro giovanile che fu pubblicato diversi anni dopo la morte del compositore. Ed infine c'è l'op. 81, che prevede quattro pezzi (andante, scherzo, capriccio e fuga) che possono essere suonati singolarmenti.

Questo è il quartetto op. 80, estremamente drammatico.


Schumann scrisse 3 quartetti, tutti catalogati come op. 41. Questo è il secondo tempo del terzo quartetto.


Poi, ovviamente ci sono i compositori slavi. Come dimenticare...

Il Quartetto Americano di Dvorak. Dvorak trascorse diversi anni negli USA, che furono fonte di ispirazione per alcuni dei suoi lavori più celebri (tra cui la Sinfonia Dal Nuovo Mondo). Ascoltate la viola che presenta il tema iniziale.


Il Quartetto "Z mého života" (Dalla mia vita) di Smetana.


Il Quartetto "Lettere intime" di Janacek

E' una grande lettera d'amore da parte del compositore per la sua amata.

Ed infine metto un brano di Shostakovic, più precisamente dall'ottavo quartetto. Ascoltate con attenzione il movimento che inizia al 4:45. Il primo violino è Mikhail Kopelman, un violinista spaventoso. Per anni fu primo violino del quartetto Borodin, prima poi di andare in Giappone e suonare per il quartetto di Tokyo. Ora ha fondato un suo quartetto, che appunto si chiama Quartetto Kopelman.


E così finisce la panoramica sul quartetto d'archi. Ovviamente, se ne potrebbe parlare molto di più, vista l'enorme quantità di lavori che è stata composta per questa formazione: Debussy, Ravel, Chaikovsky, Franck e tanti altri compositori (anche Verdi) composero brani per quartetto d'archi. Se vi siete appassionati, beh correte in un negozio di dischi e fate qualche compera. Potete trovare numerosi cofanetti a prezzi buoni. Vi rifaccio una lista di grandissimi interpreti... Se comprate le loro interpretazioni, farete sicuramente un ottimo acquisto. Tra l'altro, non essendo incisioni recentissime, non dovrebbero costare moltissimo.

- Quartetto Amadeus. Norbert Brainin, Siegmund Nissel, Peter Schidlof, Martin Lovett. Rimasero insieme per 40 anni, senza alcun cambiamento. Quando morì Schidlof nel 1987, gli altri tre musicisti decisero di non cercare un sostituto. Schidlof non poteva essere rimpiazzato e così la carriera del Quartetto Amadeus giunse al termine.

- Quartetto Melos. Wilhelm Melcher, Gerhard Voss, Hermann Voss, Peter Buck. Dopo quasi 30 anni insieme, Gerhard Voss lasciò il gruppo e fu sostituito da Ida Bieler. Se volete un lavoro con la formazione "classica", allora cercate le vecchie incisioni con Gerhard Voss. Quelle più recenti, invece, hanno Ida Bieler. Wilhelm Melcher (un altro violinista eccezionale, sarebbe potuto diventare un grandissimo solista se avesse voluto perseguire quella carriera) è morto nel 2005, chiudendo di fatto la carriera del Quartetto Melos di Stoccarda.

- Quartetto Italiano. Paolo Borciani, Elisa Pegreffi Borciani (la moglie di Paolo), Piero Farulli, Franco Rossi. Il violista originale, in verità, fu Lionello Forzanti, che fu sostituito da Farulli dopo pochissimo tempo. Farulli (che fondò la Scuola di Musica di Fiesole) fu il violista per oltre 30 anni, prima di essere sostituito da Dino Asciolla. Il quartetto si sciolse nel 1980.

- Quartetto Alban Berg. Gunther Pichler, Gerhard Schulz, Thomas Kakuska, Valentin Erben. Questa è la formazione "classica" (dal 1981 al 2005). In verità, il secondo violino originale fu Klaus Maetzl, mentre la viola originale fu Hatto Beyerle. Dopo la morte di Kakuska (2005), il posto di violista fu preso da Isabel Charisius. Il quartetto si è sciolto nel 2008.

- Quartetto Smetana. Quartetto ceco e eccezionale interprete del repertorio slavo. Ci sono state diverse sostituzioni, ma la formazione "classica" è quella con Jiri Novak, Lubomir Kostecky, Milan Skampa e Anton Kohout.

- Quartetto Borodin. Il Quartetto Borodin fu fondato nel 1945 con il nome "Quartetto del Conservatorio di Mosca" ed è ancora attivo... Solo che negli anni, la formazione è cambiata tantissimo. Il violista e il violoncellista attuali sono piuttosto "giovani", visto che sono nati nel 1969 e nel 1973. Probabilmente le esecuzioni migliori sono quelle con Mikhail Kopelman al primo violino (dal 1976 al 1996), che aveva sostituito Rostislav Dubinsky (dal 1946 al 1976). Curiosità: il violoncellista originale fu Mstislav Rostropovich, che però abbandonò il quartetto dopo poche settimane.

- Quartetto Juilliard. Come il Quartetto Borodin, anche il quartetto Juilliard ha cambiato numerose volte i propri componenti. Fu fondato nel 1946 alla Juilliard School di New York ed è ancora attivo. Probabilmente la formazione migliore è quella con Robert Mann (Primo violino, dal 1946 al 1997), Earl Carlyss (secondo violino, dal 1966 al 1986), Samuel Rhodes (viola, dal 1969 ad oggi). I violoncellisti sono stati essenzialmente due: Claus Adam (dal 1955 al 1974) e Joel Crosnick (dal 1974 ad oggi).

Ovviamente ce ne sono tanti altri ancora. Se vi capita un'incisione di un quartetto ceco o slovacco, fateci pure un pensierino. La vecchia scuola cecoslovacca ha prodotto diversi quartetti d'archi di qualità.

PS: Ovviamente le lezioni sulla musica da camera non sono finite. Riprenderanno dopo Pasqua con le altre formazioni per archi (quintetti, sestetti e altro). Poi ci sarà la musica da camera con pianoforte!!

PS2: Mi avete fatto ringiovanire di circa 20 anni. Mi ricordo quando ero un giovane studentello di Conservatorio... Avevo circa 14 anni e mi appassionai al quartetto d'archi (mi innamorai di Schubert e del Quartetto Melos). Da allora per oltre 5-6 anni, feci delle ricerche su questa formazione, comprando dischi, analizzando partiture e leggendo articoli a riguardo.
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Re: La musica classica

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Qualcuno lo ricorderà suonato nel delizioso melò Un cuore in inverno di Claude Sautet con Emmanuelle Béart e Daniel Auteil.
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Re: La musica classica

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Ho acquistato i concerti Brandeburghesi di Bach, doppio cd, interpretati dall'Orchestra Mozart con Abbado direttore, registrazione dal vivo dal teatro di Reggio Emilia. Edizione Deutsche Grammophone :wink:
Sono entusiasta, pensavo di avere un impatto molto più ostico invece tutto scorre naturale e gradevole. Come immaginavo è un "genere" di classica che gradisco molto.
Ho acquistato anche le variazioni Goldberg interpretate da Glen Gould (4 pound!) e l'arte della fuga che però ancora mi deve arrivare. Le variazioni ancora devo ascoltarle, mi sto concentrando sui concerti.
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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koufax75
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Dopo avere parlato del quartetto d'archi, continuiamo con la panoramica sulla musica da camera per archi SENZA pianoforte.

Formazione abbastanza comune è il quintetto d'archi, composto da un quartetto + uno strumento extra (2a viola oppure 2° violoncello). Per i quintetti con 2 viole, possiamo ricordare Mozart (che ne scrisse 6) e Brahms (che ne scrisse 2). Qui possiamo ascoltare il Quintetto K516 in sol minore di Mozart

Per i quintetti con 2 violoncelli, invece, ricordiamo Boccherini. Boccherini sta al violoncello come Paganini sta al violino, quindi è abbastanza logico che preferisse un secondo violoncello ad una seconda viola. Boccherini scrisse diversi quintetti per archi, ma questo è sicuramente il più famoso (con la celebre ritirata di Madrid)
.
Qual è la differenza tra un quintetto per 2 viole e un per 2 violoncelli? Il violoncello ha un suono meraviglioso, molto caldo, ma molto romantico. Tuttavia, è anche la base armonica del quartetto. Nel momento in cui il violoncello ha un tema, la base armonica deve essere presa da un altro strumento (generalmente la viola). Nell'epoca classica, il violoncello raramente veniva usato con funzione tematica. Mi spiego: nei quartetti mozartiani, di Haydn (ma potremmo dire anche nella musica da camera con pianoforte), il violoncello si occupa quasi esclusivamente della funzione armonica, con pochissime eccezioni; nella musica da camera con pianoforte, il violoncello e la mano sinistra del pianoforte hanno parti molto simili, cioè principalmente sostegno armonico. Inoltre, non è un caso che Mozart abbia scritto numerose sonate per pianoforte e violino, ma nessuna per pianoforte e violoncello. Mozart non scrisse alcun concerto per violoncello solo.

Quindi, nel quintetto con 2 viole, il violoncello continua nel suo ruolo di funzione armonica. La prima viola, invece, è spesso usata in contrapposizione al primo violino nella presentazione dei temi. Ascoltate il quintetto mozartiano: il tema è presentato inizialmente dal primo violino, per poi essere ripresentato dalla prima viola.

Il discorso cambiò con Boccherini, con Beethoven e poi i romantici. Il violoncello viene visto come strumento "tematico". Beethoven scrisse 5 sonate per pianoforte e violoncello, venendo imitato da diversi compositori romantici. Nella musica da camera, il violoncello spesso viene usato per presentare un tema (cosa piuttosto insolita in Mozart). Un quintetto con 2 violoncelli ha un aspetto molto caratteristico: il tema può essere presentato da un violoncello senza che la parte armonica debba essere assegnata alla viola… C’è, infatti, il secondo violoncello. Schubert sfruttò al massimo questa possibilità, componendo uno dei lavori più amati di sempre. Il Quintetto in Do Maggiore op. 163 (non è la Trota!!!). Questo è il primo tempo (spezzato in due parti).

.



Assieme al quintetto d’archi, esiste anche il sestetto per archi (2 violini, 2 viole, 2 violoncelli). E’ una formazione meno comune, ma non per questo meno interessante. Brahms scrisse due sestetti (op. 18 e op. 36). L’op. 18 è uno dei miei pezzi preferiti. Ascoltiamo il primo tempo: il primo violoncello (sostenuto da secondo violoncello e prima viola) presenta il tema iniziale, prima che questo venga ripreso dai due violini.


Poi c’è il sublime secondo tempo (tema e variazioni).

Questa volta è la viola incaricata di introdurre il tema iniziale, iniziando un drammatico dialogo con il primo violino. Poi iniziano le variazioni: è il primo violoncello incaricato di presentare il tema variato. La seconda variazione è caratterizzata dalle terzine. La quarta variazione, invece, è in tonalità maggiore, in netto contrasto con il resto del pezzo. Alla fine viene ripreso il tema iniziale: tocca ancora al violoncello, ma questa volta tutto è molto più cupo. Provate ad ascoltare l’accompagnamento e provate a concentrarvi sulle armonie. Il movimento si chiude con un dialogo tra gli archi scuri e archi chiari, che porta ad un finale in tonalità maggiore. SUBLIME.

Anche Chaikovsky scrisse un sestetto per archi, noto come SOUVENIR DE FLORENCE.
.

Chiudiamo la panoramica sulla musica da camera senza pianoforte con una composizione un po’ insolita: l’ottetto per archi (quattro violini, due viole, due violoncelli). Mendelssohn scrisse un lavoro per questa formazione, che possiamo ascoltare qui. Oltre ad essere bello da sentire, è anche molto bello da vedere: è praticamente una piccola orchestra sul palco!


Piccola curiosità. I quintetti e sestetti d’archi vengono spesso suonati da quartetti d’archi affermati più un violista / violoncellista di chiara fama. Ad esempio, Rostropovich è spesso stato invitato da altri quartetti per il quintetto di Schubert (la versione del quartetto Melos con Rostropovich è una delle più memorabile). Il quartetto Melos era formato da Wilhelm Melcher (1° violino), Gerhard Voss (2° violino), Hermann Voss (viola) e Peter Buck (violoncello). Chi tra Peter Buck e Rostropovich avrebbe suonato la parte del 1° violoncello e chi la parte del 2°? A voi la risposta… (ovviamente questa procedura si applica a tutte le altre formazioni)…

PS: in commercio dovrebbe esistere ancora un cofanetto con 3 CD sulla musica da camera di Brahms, con i 2 quintetti per archi, i 2 sestetti, più il quintetto per clarinetto (quartetto d'archi + clarinetto - un pezzo sublime) e il quintetto per pianoforte (quartetto d'archi più pianoforte) nell'interpretazione del quartetto Amadeus. Se lo trovate, COMPRATELO IMMEDIATAMENTE.
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Re: La musica classica

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Apro una piccola parentesi su Musica Classica e Televisione. Se guardo i palinsesti della RAI o delle altri rete generaliste, spazio per la musica classica ne trovo ben poco! Anzi, per dire la verità non ne trovo per niente. Ma se penso a circa 15-20 anni fa (quindi non secoli), la situazione era molto diversa (e pensare che anche a quei tempi ci lamentavamo!!).

- Sabato e domenica mattina (verso le 10.30) su RAI 3. Concerti di musica da camera. Ricordo ancora il ciclo "IL SECOLO D'ORO DEL VIOLONCELLO", una serie di concerti con Mario Brunello, che eseguiva alcune delle più celebri sonate per violoncello da Beethoven ai contemporanei. Ma anche tanti quartetti, trii e così via.

- Sabato mattina su RAI 1. I concerti dell'Orchestra Sinfonica della RAI di Torino. Quindi tante sinfonie, ma anche concerti per violino/violoncello/pianoforte... e orchestra. Con grandissimi solisti...

Ma non c'era solo questo. La RAI ha sempre dato un minimo di risalto alla musica. Ricordo ancora le lezioni di Roman Vlad, un bravissimo musicologo e compositore. Come dimenticare gli storici concerti di Toscanini con la NBC Symphony Orchestra!! Roman Vlad spiegava con grande competenza i pezzi che poi sarebbero stati ascoltati, ma utilizzava un linguaggio semplice, quindi comprensibile anche ai meno esperti. Ma oltre a Toscanini, ricordo ancora il ciclo di Arturo Benedetti Michelangeli, le opere di Mozart. A casa ho ancora le lezioni di Vlad sulle Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così Fan Tutte e il Flauto Magico: BELLISSIME! Vlad, al pianoforte, diceva: "Adesso ascolteremo questa aria". E ci dava tante informazioni storiche e musicali!

E poi, tante altre cose belle. La RAI (e parlo di 20 anni fa) ha trasmesso grandissimi concerti IN DIRETTA (o leggerissima differita), quali:

- Claudio Abbado e i Berliner Philharmoniker a Ferrara nel 1990, il primo concerto in Italia dei Berliner dopo oltre 20 anni.
- Il concerto del 150esimo anniversario della nascita di Tchaikovsky. IN DIRETTA da Leningrado!! Con artisti del calibro di Itzhak Perlman, Yo-Yo Ma.

E poi ricordo un'estate... Ogni pomeriggio alle 14.30 su RAITRE fu trasmesso il ciclo ORCHESTRA! con Sir Georg Solti e Dudley Moore! Oppure le lezioni concerto di Leonard Bernstein! Ma non c'era solo la RAI. RETE4 aveva l'esclusiva sui concerti della Filarmonica della Scala! Quindi, ogni domenica sera alle 22.30, Rete4 trasmetteva un concerto sinfonico. Tra l'altro trasmise in diretta il concerto per i 150 anni dei Wiener Philharmoniker (1992). E poi TMC (con il vecchio Guido Oddo).

Ma adesso? E pensare che io e i miei colleghi ci lamentavamo!! Il tempo a disposizione nei palinsesti ci sarebbe! Trovare 3-4 ore alla settimana e dedicarle alla musica non è un'impresa impossibile, anzi! Se la gente vuole vedere il Grande Fratello oppure altri programmi stupidi, beh li guardi pure! Nessuno glieli vuole togliere. Ma dare un piccolo spazio alla cultura sarebbe doveroso. La cosa bella di 20 anni fa era la costanza... Il sabato e la domenica mattina c'era l'appuntamento fisso con la musica classica!
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

koufax75 ha scritto:Apro una piccola parentesi su Musica Classica e Televisione. Se guardo i palinsesti della RAI o delle altri rete generaliste, spazio per la musica classica ne trovo ben poco! Anzi, per dire la verità non ne trovo per niente. Ma se penso a circa 15-20 anni fa (quindi non secoli), la situazione era molto diversa (e pensare che anche a quei tempi ci lamentavamo!!).

- Sabato e domenica mattina (verso le 10.30) su RAI 3. Concerti di musica da camera. Ricordo ancora il ciclo "IL SECOLO D'ORO DEL VIOLONCELLO", una serie di concerti con Mario Brunello, che eseguiva alcune delle più celebri sonate per violoncello da Beethoven ai contemporanei. Ma anche tanti quartetti, trii e così via.

- Sabato mattina su RAI 1. I concerti dell'Orchestra Sinfonica della RAI di Torino. Quindi tante sinfonie, ma anche concerti per violino/violoncello/pianoforte... e orchestra. Con grandissimi solisti...

Ma non c'era solo questo. La RAI ha sempre dato un minimo di risalto alla musica. Ricordo ancora le lezioni di Roman Vlad, un bravissimo musicologo e compositore. Come dimenticare gli storici concerti di Toscanini con la NBC Symphony Orchestra!! Roman Vlad spiegava con grande competenza i pezzi che poi sarebbero stati ascoltati, ma utilizzava un linguaggio semplice, quindi comprensibile anche ai meno esperti. Ma oltre a Toscanini, ricordo ancora il ciclo di Arturo Benedetti Michelangeli, le opere di Mozart. A casa ho ancora le lezioni di Vlad sulle Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così Fan Tutte e il Flauto Magico: BELLISSIME! Vlad, al pianoforte, diceva: "Adesso ascolteremo questa aria". E ci dava tante informazioni storiche e musicali!

E poi, tante altre cose belle. La RAI (e parlo di 20 anni fa) ha trasmesso grandissimi concerti IN DIRETTA (o leggerissima differita), quali:

- Claudio Abbado e i Berliner Philharmoniker a Ferrara nel 1990, il primo concerto in Italia dei Berliner dopo oltre 20 anni.
- Il concerto del 150esimo anniversario della nascita di Tchaikovsky. IN DIRETTA da Leningrado!! Con artisti del calibro di Itzhak Perlman, Yo-Yo Ma.

E poi ricordo un'estate... Ogni pomeriggio alle 14.30 su RAITRE fu trasmesso il ciclo ORCHESTRA! con Sir Georg Solti e Dudley Moore! Oppure le lezioni concerto di Leonard Bernstein! Ma non c'era solo la RAI. RETE4 aveva l'esclusiva sui concerti della Filarmonica della Scala! Quindi, ogni domenica sera alle 22.30, Rete4 trasmetteva un concerto sinfonico. Tra l'altro trasmise in diretta il concerto per i 150 anni dei Wiener Philharmoniker (1992). E poi TMC (con il vecchio Guido Oddo).

Ma adesso? E pensare che io e i miei colleghi ci lamentavamo!! Il tempo a disposizione nei palinsesti ci sarebbe! Trovare 3-4 ore alla settimana e dedicarle alla musica non è un'impresa impossibile, anzi! Se la gente vuole vedere il Grande Fratello oppure altri programmi stupidi, beh li guardi pure! Nessuno glieli vuole togliere. Ma dare un piccolo spazio alla cultura sarebbe doveroso. La cosa bella di 20 anni fa era la costanza... Il sabato e la domenica mattina c'era l'appuntamento fisso con la musica classica!

So che Raitre trasmette dei concerti dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI ad ore antelucane. Il motivo è presto detto: i palinsesti sono vittima dell'Auditel, della raccolta pubblicitaria, malgrado il canone che ogni gennaio viene versato peraltro solo da una parte dei nostri connazionali... #1#
Pur tuttavia l'avvento del digitale terrestre ha portato novità positive ed oggi RAI 5 programma al suo interno finestre dedicate alla musica sinfonica, operistica e alla danza classica. Le cose vanno meglio rispetto a tre-quattro anni fa, sebbene vadano nettamente peggio riguardo ai tempi che tu hai descritto.

D'altra parte io che sono jazzofilo, ho forse ancora più motivi di lamentarmi rispetto a te. Sono finiti i tempi di Franco Cerri, Gianni Minà, Arbore che invitavano jazzisti a suonare o mandavano in onda filmati ripresi dalla RAI o acquistati dalle televisioni straniere negli anni '70, '80 e ancora nei primi anni '90.
Il tema apre riflessioni sulla divulgazione dell'arte da parte dei media, sull'educazione culturale, evidentemente poco funzionale ad interessi economici ritenuti ben più importanti in questi anni in Italia.

Fra l'altro il confronto con la tv pubblica tedesca soprattutto - basta vedere i canali presenti sulla piattaforma satellitare ASTRA - ma anche con la Francia (ARTE) è impietoso per quanto concerne lo spazio dedicato alla musica classica e non solo.

Un'altra possibilità è offerta da SKY con il canale Classica, una vera miniera di concerti, balletti e opere, peraltro disponibile soltanto come opzione e quindi pagato a parte (€ 8,72 mensili) rispetto al pacchetto musica dove impera MTV in tutte le salse.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

E come dimenticare Tele+3! Mi ricordo che furono trasmessi vecchi concerti di grandissima qualità, con i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker (con le immagini "cinematografiche") diretti da Karajan, Bernstein... E poi vecchi concerti della Scala, magari erano "vecchi" di 10 anni, ma sempre di grande qualità.

Sul tuo discorso, Rob. Posso capire benissimo che un'emittente televisiva DEBBA pensare all'auditel, ai guadagni e alla pubblicità. Lo posso accettare. Però sono convinto che un'emittente di stato DEBBA anche pensare un po' alla cultura. E trovare qualche ora alla settimana (5-6) da dedicare a musica, arte, letteratura non è un'impresa impossibile! Ci sono tre reti! E' mai possibile che non ci siano dei piccoli spazi da dedicare alla cultura? NON CI VOGLIO CREDERE CHE SIA IMPOSSIBILE! Faccio un esempio: sabato mattina su RAI 3 dalle 10 alle 11.30 si potrebbe trasmettere un concerto di musica classica, mentre alla domenica mattina si potrebbe inserire uno spazio per il jazz. Il tempo si trova, basta volerlo.

Tra l'altro, 20 anni fa la RAI dava anche spazio alla letteratura: ricordo ancora LA DIVINA COMMEDIA prodotta dalla RAI: Giorgio Albertazzi (INFERNO), GIANCARLO SBRAGIA (PURGATORIO), Enrico Maria Salerno (PARADISO) lessero tutti i canti della Divina Commedia. Dal lunedì al venerdì alle 20.00 ('inferno) e poi alle 14.30 (purgatorio e paradiso) su RAI 3: un canto al giorno. Prima Giorgio Petrocchi (uno dei maggiori esperti di Dante) presentava il canto, che poi veniva letto dall'attore; alla fine, c'era l'analisi a cura di importanti critici letterari. Siamo proprio sicuri che la gente non è interessata alla cultura?
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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

koufax75 ha scritto:E come dimenticare Tele+3! Mi ricordo che furono trasmessi vecchi concerti di grandissima qualità, con i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker (con le immagini "cinematografiche") diretti da Karajan, Bernstein... E poi vecchi concerti della Scala, magari erano "vecchi" di 10 anni, ma sempre di grande qualità.

Sul tuo discorso, Rob. Posso capire benissimo che un'emittente televisiva DEBBA pensare all'auditel, ai guadagni e alla pubblicità. Lo posso accettare. Però sono convinto che un'emittente di stato DEBBA anche pensare un po' alla cultura. E trovare qualche ora alla settimana (5-6) da dedicare a musica, arte, letteratura non è un'impresa impossibile! Ci sono tre reti! E' mai possibile che non ci siano dei piccoli spazi da dedicare alla cultura? NON CI VOGLIO CREDERE CHE SIA IMPOSSIBILE! Faccio un esempio: sabato mattina su RAI 3 dalle 10 alle 11.30 si potrebbe trasmettere un concerto di musica classica, mentre alla domenica mattina si potrebbe inserire uno spazio per il jazz. Il tempo si trova, basta volerlo.

Tra l'altro, 20 anni fa la RAI dava anche spazio alla letteratura: ricordo ancora LA DIVINA COMMEDIA prodotta dalla RAI: Giorgio Albertazzi (INFERNO), GIANCARLO SBRAGIA (PURGATORIO), Enrico Maria Salerno (PARADISO) lessero tutti i canti della Divina Commedia. Dal lunedì al venerdì alle 20.00 ('inferno) e poi alle 14.30 (purgatorio e paradiso) su RAI 3: un canto al giorno. Prima Giorgio Petrocchi (uno dei maggiori esperti di Dante) presentava il canto, che poi veniva letto dall'attore; alla fine, c'era l'analisi a cura di importanti critici letterari. Siamo proprio sicuri che la gente non è interessata alla cultura?
Classica ha sostituito Tele+3. Infatti, i concerti sinfonici diretti da Bernstein sono spesso programmati accanto alle celebri lezioni all'ascolto in bianco e nero risalenti agli anni '50 che senz'altro ricorderai a suo tempo trasmesse da Raitre...Una meraviglia! :D

Però, rimane il rammarico che, per vedere Classica, devo pagare una quota a parte come coloro che amano le moto, la caccia e la pesca o sono tifosi del Milan, della Roma ecc... #1#

Ad ogni modo dai un'occhiata al palinsesto di RAI 5; il canale è incluso nei pacchetti gratuiti della RAI nelle regioni già passate al digitale terrestre e se non vi sono particolari problemi di segnale, cosa tutt'altro che impossibile, 8) dovresti riceverlo. In questo momento mandano in onda Cyrano de Bergerac.

Per quanto riguarda Raitre, sfondi una porta aperta. Certo è, che al posto del telefilm d'epoca Agente Pepper (sic!) può starci benissimo La valse di Ravel, un concerto di Chet Baker, una lettura di Gassman o di Sermonti (padre!).

Ma, come per tanta cosa pubblica, chissà che genere di dirigenti sono posti ai vertici dei canali RAI, se hanno meriti e competenze professionali da vantare oltre agli appoggi garantiti dai politici preoccupati di gestire le proprie clientele. :)
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Re: La musica classica

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Musica da camera con pianoforte. Anche qui se ne potrebbe parlare per ore, quindi facciamo soltanto una breve presentazione.

Sonate per pianoforte e violino oppure pianoforte e violoncello oppure pianoforte e altro strumento.

Impropriamente vengono definite sonate per violino, per violoncello, per altro strumento (senza menzionare il pianoforte), dando così importanza a quello specifico strumento sul pianoforte, relegato al semplice ruolo di accompagnamento. In effetti non è così: entrambi gli strumenti sono importanti. E spesso la dicitura originale prevederebbe la precedenza del pianoforte rispetto all'altro strumento, quindi sonata per pianoforte e violino, e non per violino e pianoforte. Come ho detto: nessuno strumento dovrebbe prevaricare l'altro, ma purtroppo spesso capita che il pianoforte venga messo in secondo piano (soprattutto se il violinista, violoncellista... è di chiara fama); a volte vediamo il violinista suonare a memoria. Questo non andrebbe bene.

Comunque, ci sono tanti esempi interessanti, partendo da Mozart e arrivando ai contemporanei. A voi la scelta.

Trio con pianoforte. Generalmente: pianoforte, violino, violoncello
E' una formazione molto bella e impegnativa, che richiede grande preparazione tecnica a tutti e tre gli strumentisti. Sono sicuramente richieste doti solistiche, visto che le parti tematiche sono ugualmente suddivise tra i tre musicisti. In Italia abbiamo ottime formazioni, come ad esempio.

Il Trio di Trieste: Renato Zanettovich, Libero Lana (sostituito da Amedeo Baldovino), Dario De Rosa. E' stato uno dei vanti della musica italiana. Per oltre 60 anni (dagli anni '30 fino agli anni '90), il Trio di Trieste ha fatto concerti in tutto il mondo, ottenendo grandissimi riconoscimenti.

Il Trio di Parma: Alberto Miodini, Ivan Rabaglia, Enrico Bronzi. Hanno raccolto il testimone dal "Trio di Trieste". Sono giovani (meno di 40 anni), ma hanno già avuto grandissimi successi in tutto il mondo. Enrico Bronzi è un violoncellista eccezionale, che è stato premiato al Concorso Rostropovich. Ascoltiamo qualche pezzo insieme:

Schubert - op. 100


Brahms op.8 - Primo tempo


Brahms op. 8 - Secondo tempo


Come si può intuire dal numero d'opera, questo sarebbe un lavoro giovanile. Ma in realtà, Brahms lo riprese in vecchiaia o lo modificò. Adesso si suona la seconda versione, mentre la versione originale non viene quasi mai eseguita.

Mendelssohn - Trio op. 49.


Continua....
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Oggi vorrei chiudere la panoramica sulla musica da camera per pianoforte. Abbastanza comune sin dai tempi di Mozart è il quartetto con pianoforte, formato da un trio d'archi (violino, viola, violoncello) più appunto il pianoforte. Mozart scrisse due lavori per questa formazione (in sol minore e in Mib maggiore). Beethoven ne scrisse un paio. Anche tra i romantici possiamo trovare qualche quartetto con pianoforte (Brahms, Dvorak, ad esempio). Attualmente, sto provando il quartetto op. 23 di Dvorak.

Tuttavia, c'è una formazione che forse è la massima espressione della musica da camera. IL QUINTETTO PER PIANOFORTE (quartetto d'archi + pianoforte). E' estremamente romantica, infatti, fu sviluppata nell'800. Dal punto di vista dinamico, espressivo, ha ben pochi rivali. Schumann fu il "padre" di questa formazione.

Questo è il primo tempo, nell'esecuzione del quartetto Borodin e Svjatoslav Richter.


Il quintetto di Schumann è il primo lavoro che comprende la famosa "terna" di grandi quintetti. Dopo di lui, infatti, anche Brahms e Dvorak si dedicarono a questa formazione.

Questo è Brahms. Op. 34 in fa minore. Ascoltate il tema iniziale proposto all'unisono da primo violino, violoncello e pianoforte. E ascoltate lo scherzo, un pezzo trascinante come pochissimi altri.


Il mio preferito, però, resta Dvorak. Il suo quintetto in La Maggiore op. 81 è semplicemente meraviglioso. Il tema iniziale vale da solo il prezzo del biglietto: il violoncello (accompagnato dal pianoforte) presenta il tema iniziale, che è di una semplicità disarmante: dapprima in tonalità maggiore, poi in tonalità minore, che è il preludio all'ingresso degli altri strumentisti. Si spazia da momenti di grandissimo lirismo a momenti di grandissima drammaticità. E ascoltate il netto contrasto tra il tema iniziale (molto lirico) al secondo tema (2:50 - proposto dalla viola - molto agitato). E' un brano unico, in cui la malinconia slava di Dvorak emerge al massimo.

Fatevi trasportare dalla magia di Dvorak e non ve ne pentirete.


Così la panoramica sulla musica da camera può essere chiusa. Se ne potrebbe parlare per ore, giorni. Ci sono talmente tanti pezzi meravigliosi. Ah piccola nota. Ci sarebbe un altro quintetto per pianoforte. Lo scrisse Schubert. E' la famosa "TROTA" (per favore niente commenti sul nome): la formazione è altamente insolita. violino, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte.



Spero vivamente che qualcuno di voi sia stato catturato dal quartetto d'archi, dal trio per pianoforte oppure da qualunque altra formazione cameristica. Cercate questi pezzi nei negozi di dischi (si trovano facilmente), mettetevi in poltrona e ascoltate.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Due giorni fa è morto Piero Farulli (92 anni), la viola storica del Quartetto Italiano, uno dei grandi vanti dell'arte italiana. Un grandissimo maestro ci ha lasciato. La sua Scuola di Musica di Fiesole (che ho frequentato per un anno, quando facevo parte dell'Orchestra Giovanile Italiana) è una delle poche istituzioni culturali veramente degna di nota.

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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

Ieri sera a Radiotre Suite hanno parlato di Piero Farulli. È stato intervistato Salvatore Accardo che è parso parecchio scosso dalla scomparsa del maestro ricordandone anche le grandi doti morali.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Ho conosciuto Piero Farulli nel 1999-2000, quando studiavo nell'Orchestra Giovanile Italiana. Oltre alle lezioni di orchestra, si faceva molta musica da camera e Farulli era uno degli insegnanti. Si incazzava, urlava come un matto, però aveva anche grandissime doti umane. Prima di ogni concerto con la Giovanile, Farulli veniva ad ascoltare la prova generale: alla fine, ci faceva un piccolo discorso e lì usciva tutta la sua grandissima umanità. Ricordo ancora il concerto che facemmo a Berlino: suonammo Romeo e Giulietta di Prokofiev... Fu una serata memorabile: Farulli era in prima fila ed era profondamente commosso nel vedere i suoi ragazzi suonare così bene.

Finito il concerto, io e un altro gruppo di ragazzi incrociammo Farulli, che ci disse (sempre alla sua maniera, un po' burbera ma molto molto umana): "Questa è stata una serata memorabile! Ricordatevela per sempre, non dimenticatevela mai! Che sia per sempre un momento di orgoglio e ispirazione per il vostro futuro". A pensarci adesso, mi vengono ancora i brividi.

Probabilmente, tra i quattro del Quartetto Italiano era il meno "dotato" (passatemi il termine: stiamo comunque parlando di un grandissimo), soprattutto se paragonato a Paolo Borciani e Franco Rossi (un violoncellista MOSTRUOSO). Ma il suo contributo per la musica resterà ineguagliato. Arrivederci, MAESTRO!!
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Re: La musica classica

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Re: La musica classica

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.
Ultima modifica di rob il ven apr 19, 2013 11:39 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Lo ripropongo... E' sempre bello ascoltare un pezzo con la partitura.


La ripresa del tema al 5.40 mi lascia senza parole ogni volta che lo ascolto: come nell'esposizione iniziale, il tema è presentato dal violoncello, ma non è solo con il pianoforte! C'è anche il violino, che presenta un controcanto: sono 5 note (nulla di più), eppure sono speciali! Quelle 5 note danno un senso di malinconia e tolgono il fiato. Ovviamente, il suono del violino deve fondersi all'interno di quello del violoncello. Un compito che è meno facile di quello che sembra: il suono del violino tende ad emergere. Se viene raggiunto l'effetto desiderato, allora si ha la perfezione.

PS: Questo canale Youtube è eccellente: presenta una marea di brani con tanto di partitura.

PS:Forse tra circa un mese, potrei suonare questo trio di Mendelssohn, ma non dico nulla....
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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Il repertorio sinfonico. Da dove cominciare? E' impossibile da dire tanto è vasto. Tutti conoscono le principali sinfonie di Mozart (nr. 40 e nr. 41) o di Beethoven (nr. 3, nr. 5, nr. 6, nr.9; ma ci sarebbe anche la settima sinfonia con il meraviglioso secondo tempo). Questi grandi pezzi (pur essendo arci-noti) lasciano sempre senza parole.

Però… Tutti conoscono le melodie principali. Se vi chiedessi: "conoscete lo Scherzo (il terzo tempo) della Quinta di Beethoven?", quanti di voi risponderebbero? In questo messaggio vorrei analizzare questo brano, che è un capolavoro in tutti i sensi.

AVVERTENZA: analizzare una sinfonia è molto complesso. Inoltre, non potendovi far vedere una partitura, tutto è molto più complicato. Il linguaggio che userò sarà relativamente semplice. Gli esperti mi perdonino, ma vorrei che più persone possibili possano capire meglio la struttura di questo brano eccezionale.

PREMESSA: una sinfonia è suddivisa generalmente in quattro tempi / movimenti. La struttura classica è la seguente.
1) Allegro. Può essere introdotto da un’introduzione lenta.
2) Adagio / Largo / Il tempo lento.
3) Minuetto
4) Finale. Presto / Allegro molto.

Nell’epoca classica, il terzo tempo era il minuetto (con Trio), una danza in tempo ternario: è un brano leggero, piacevole, elegante che contrastava con il secondo tempo , di solito molto più intimo. Se prendete una sinfonia (o un quartetto) mozartiano, il terzo tempo è sempre un minuetto. La forma del minuetto è molto chiara:

PRIMA PARTE - MINUETTO
1) Tema (di solito otto battute).
2) Ritornello, cioè ripetizione completa del tema.
3) Breve sviluppo del tema presentato precedentemente: sono possibili modulazioni in tonalità vicine. Ripresa del tema iniziale e conclusione.
4) Ritornello, cioè ripetizione completa di questa seconda parte.

SECONDA PARTE - TRIO
La seconda parte del minuetto si chiama TRIO, questo perché in origine era suonato da soltanto tre strumentisti. Il trio ha una forma praticamente identica al minuetto: tema - ripetizione, breve sviluppo e ripresa del tema iniziale con conclusione - ripetizione. Il carattere è però diverso: spesso, Minuetto e Trio sono in tonalità diverse.

Finito il Trio, si riprende il Minuetto, ma questa volta non si effettuano le ripetizioni. Al posto del minuetto, Beethoven (poi seguito dai Romantici) ci presenta lo scherzo. La forma con il trio resta sostanzialmente invariata (anche se a volte la struttura delle ripetizioni può cambiare), così come il tempo ternario: tuttavia, è molto più veloce ed energico rispetto al minuetto. Vediamo insieme lo Scherzo della quinta di Beethoven.

Siamo in Do Minore. Si comincia con i violoncelli e contrabbassi che presentano un inciso cupo e misterioso per poi offrirlo ai violini. Questo inciso viene ripetuto due volte: tuttavia, la seconda volta (0:10) è un po' più lunga e presenta un "interessante tentativo" di modulazione (il Do# sarebbe la sensibile di Re...! Do minore e Re minore non sono tonalità vicine), ma poi si rientra sulla dominante (il quinto grado - SOL).

0:23. Idea tematica, presentata dai corni. Conoscerete sicuramente l'inizio del primo tempo (tre sol e un mi bemolle: tre note brevi e una lunga). Questa idea ritmica viene riproposta anche nel terzo tempo. Ascoltate i corni: sol-sol-sol-SOL (lungo), sol-sol-sol-SOL (lungo), sol-sol-sol-SOL (lungo), si-la-sol-FA (lungo) (avessi un pentagramma sarebbe molto più facile da spiegare). . La drammaticità è evidente. Beethoven inizia una serie di modulazioni impressionanti, assolutamente inconcepibili solo pochi anni prima.

0:41. Violoncelli e contrabbassi riprendono l'inciso iniziale. Adesso siamo in si bemolle minore. Ma fate attenzione a 0:59: ascoltate la progressione che ha il proprio culmine a...

1:07. Ancora le tre note brevi e la quarta nota lunga. E si ricomincia. Le modulazioni proposte da Beethoven sono impressionanti, mentre si raggiunge il culmine per quanto riguarda la drammaticità.

1:24. L'inciso dei violoncelli è riproposto. Ma state attenti a 1:30. I flauti continuano l'inciso (come i violini all'inizio), ma i violoncelli presentano un controcanto per moto contrario (i flauti salgono, i violoncelli scendono): nel frattempo, i violini (primi e secondi) ripropongono l'idea ritmica caratteristica per poi sostituirsi ai flauti ed iniziare la progressione finale che porta alla chiusura (1:51). Finalmente siamo ritornati in do minore.

1:57. Inizia il trio. Ascoltate il contrappunto proposto dagli archi. Noterete anche voi la differenza: il trio è molto più ottimistico, aperto, glorioso. Non a caso siamo in do maggiore.

3:19. Si ritorna all'inciso iniziale. Ma ascoltate la differenza a:

3:31. Gli archi pizzicano le corde, dando un carattere diverso al brano.

3:41. Ritorna l'idea ritmica caratteristica. Ma ora i corni tacciono e il loro posto è preso dai legni (oboi, clarinetti e fagotti). Con il pizzicato degli archi, il volume cala sensibilmente. Da un punto di vista armonico, non ci sono le modulazioni imprevedibili della prima parte.

4:35. Pedale (lunga nota tenuta ferma) di violoncelli / contrabbassi (la bemolle) e viole / secondi violini (do). Su questo pedale, i primi violini riprendono l'inciso iniziale dei violoncelli e iniziano la progressione che sfocerà nel glorioso e maestoso quarto tempo. Ovviamente, tra terzo e quarto tempo non c'è interruzione.

Ascoltiamoli insieme nell'interpretazione di Carlos Kleiber alla guida dei Wiener Philharmoniker, quando finisce lo scherzo, fate partire immediatamente il quarto movimento.


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Re: La musica classica

Messaggio da balbysauro »

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Re: La musica classica

Messaggio da rob »

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Re: La musica classica

Messaggio da koufax75 »

Bel programmino...

Il Quartetto di Tokyo è uno dei più celebri quartetti in attività (anche se hanno fatto diversi cambiamenti: del gruppo originale è rimasto soltato il violista). Il Quartetto op. 95 è un quartetto speciale: molto breve (circa 20 minuti) ma molto intenso e drammatico. L'inciso iniziale crea immediatamente l'atmosfera drammatica. Il finale è abbastanza inaspettato: si chiude in tonalità maggiore ed è molto scanzonato (soprattutto se paragonato al quarto movimento, molto agitato). Come avevo già scritto: sebbene inserito tra i quartetti del periodo centrale, il Quartetto Serioso è un pezzo a sé stante.

Sono molto affezionato al quartetto nr. 15 di Schubert. Indubbiamente, è il più difficile dell'intera produzione schubertiana: a livello tecnico, il primo violino ha dei passi molto difficili... Spesso lo vedrai impegnato in passi estremamente virtuosistici. Ma anche al violoncello vengono spesso offerte parti tematiche, soprattutto nel secondo movimento. I primi due tempi sono probabilmente i migliori: troverai drammaticità, lirismo, maestosità... Inoltre, è molto lungo: dura oltre 45 minuti, quindi è piuttosto faticoso. Tempo fa, lo lessi assieme a tre amici austriaci: arrivare alla fine fu una vera e propria impresa. Ti faccio una breve analisi armonica dell'inizio del primo tempo:

1° violino (RE), 2° violino (SI), viola (SOL): accordo di sol maggiore. Violoncello tace. CRESCENDO GRADUALE da piano a forte: sull'ultimo ottavo della seconda battuta, il violino cambia da SI a SI bemolle ed entra il violoncello; si passa da sol maggiore a sol minore. Segue un inciso con ritmo puntato (che caratterizzerà l'intero movimento) che si chiude sul quinto grado (RE).

1° violino (LA), 2° violino (FA #), viola (RE): accordo di re maggiore. Violoncello tace. CRESCENDO GRADUALE da piano a forte: sull'ultimo ottavo della seconda battuta, il violino cambia da FA# a FA naturale ed entra il violoncello; si passa da re maggiore a re minore. Segue un inciso con ritmo puntato (che caratterizzerà l'intero movimento) che si chiude sul quinto grado (LA).

Adesso Schubert ci fa una magia. I violini passano da MI/DO# a MI bemolle/Do naturale. Nel frattempo, viola e violoncello si scambiano due note (La-Fa#) con il caratteristico ritmo puntato. Si arriva così ad un accordo di settima di dominante: Primo violino su un RE lungo, secondo violino RE-DO lungo, viola tacet, violoncello breve nota puntata (LA), seguita da un FA# (sensibile di sol) lunga. CORONA (Fermata).

La settima di dominante viene risolta in un accordo di tonica... Ma come? Secondo violino, viola e violoncello preparano un tappeto armonico con un tremolo (velocissime note ribattute): su di esso, il primo violino presenterà il primo vero tema, che è caratterizzato dal ritmo precedentemente ascoltato, ma è anche molto lirico e intimo. Quando il primo violino finisce il tema, lo passa al violoncello; nel frattempo il primo violino si unisce a secondo violino e viola nel tremolo. Le prime 32 battute presentano tutti gli stati d'animo del quartetto: ritmo, lirismo, drammaticità.

Il secondo tempo è anche meraviglioso (in mi minore). Ci sono delle vette di lirismo assolutamente inarrivabili. Magari te ne parlo un'altra volta. Buon divertimento.

PS: Non conosco quel quartetto di Haydn.
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