L'infinitamente grande, e piccolo: SCIENCE BITCH!
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
E io che credevo che fosse un thread invidioso di Gios, sulle differenze tra me e lui.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Non poni le giuste domande, ma sono comunque interessanti.
Il punto è che fare questo tipo di sensazionalismo e trattare il bosone di Higgs come le tette della Canalis, e trattarli con la stessa incompetenza e la stessa assenza di curiositas, a me dà noia.
Non contano nel senso che per chi le tratta così, cioè larghissima parte di quelli che ne parlano, non conteranno mai, e le applicazioni che se ne faranno saranno ininfluenti per la loro vita, perché le applicazioni della fisica sono altro rispetto a questo, e le teorizzazioni che deriveranno da questa scoperta, probabilmente anche filosofiche, non interessano; mentre le applicazioni pratiche potrebbero probabilmente come in molti altri casi in passato essere state raggiunte anche solo teorizzando i risultati (credo di essermi spiegato).
Quindi per carità, non rubano spazio a niente, ma semplicemente se ne parla in maniera ridicola, e mi fa ridere chi dice Ah, è importante. Ah beh, sì eh.
Ma questa è solo una parte del problema.
Il problema è che, per farla veramente breve, secondo me del bosone di Higgs non gliene frega veramente niente, alla maggior parte della gente, ma come è giusto che sia.
Il punto è che fare questo tipo di sensazionalismo e trattare il bosone di Higgs come le tette della Canalis, e trattarli con la stessa incompetenza e la stessa assenza di curiositas, a me dà noia.
Non contano nel senso che per chi le tratta così, cioè larghissima parte di quelli che ne parlano, non conteranno mai, e le applicazioni che se ne faranno saranno ininfluenti per la loro vita, perché le applicazioni della fisica sono altro rispetto a questo, e le teorizzazioni che deriveranno da questa scoperta, probabilmente anche filosofiche, non interessano; mentre le applicazioni pratiche potrebbero probabilmente come in molti altri casi in passato essere state raggiunte anche solo teorizzando i risultati (credo di essermi spiegato).
Quindi per carità, non rubano spazio a niente, ma semplicemente se ne parla in maniera ridicola, e mi fa ridere chi dice Ah, è importante. Ah beh, sì eh.
Ma questa è solo una parte del problema.
Il problema è che, per farla veramente breve, secondo me del bosone di Higgs non gliene frega veramente niente, alla maggior parte della gente, ma come è giusto che sia.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Quoto Floyd, anche gli spazi tra le parole.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
adesso le applicazioni sono altro, non si sa fra tanti anni....floyd10 ha scritto:perché le applicazioni della fisica sono altro rispetto a questo, e le teorizzazioni che deriveranno da questa scoperta, probabilmente anche filosofiche, non interessano
lo sviluppo della teoria è stato imprescindibile per tantissime applicazioni pratiche, applicazioni che spesso, all'epoca, nessuno immaginava
comunque è la conferma della validità del Modello Standard, che descrive benissimo 3 interazioni su 4 (tutte quelle rilevanti tra le particelle), in accordo con tutti i dati sperimentali, conferma che si aspettava da decenni, quindi per la fisica teorica è una scoperta importantissima
che poi alla gente interessi poco, e che l'impatto a breve termine sul mondo reale sia nullo, è vero
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Questa scoperta è grande di per sé. Non si indagano i principi primi dell'universo per costruire il motore elettrico, e neanche la fusione a freddo. Ogni sua applicazione per scopi umani sarà una cagata, una cosa che non serve a niente, in quanto umana. Il gioco è stato bello per coloro che l'hanno compreso, il tutto è quadrato, un modello che comunque usavamo perché era buono ora si sa anche giusto, e chi l'aveva teorizzato vede verificata l'intuizione di una vita. Adesso si lascia la scoperta a quelli che la useranno, se ci sarà da usarla (ma in tempi brevi mi sa proprio di no, questa è roba fina), e ci si rimette a indagare. E, per inciso, mi sa proprio che per questi signori il piacere sta nella ricerca, perché di dio ne trovi veramente poco.
Ma è una scoperta che cambia le nostre vite.
Ma è una scoperta che cambia le nostre vite.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
E poi non si perde mai l'occasione di dire, in questi casi, finanziamo la ricerca, come se tutti i soldi che vengono buttati su queste cose inutili avessero veramente un senso. Cioè è come a dire che un fisico produce lavoro. Per carità eh, per me può crepare di fame tutto il mondo, hai voglia studiare, ma insomma, non risolveremo i problemi con i bosoni, i quark, e i tre quarti della materia spiegata. Magari cambieremo i problemi che abbiamo, questo sarebbe interessante, per uno che si diverte a guardare i problemi.
Ora è vero che studi di fisica teorica sono stati applicati alla finanza per generare strumenti finanziari sempre più speculativi (a proposito di applicazioni fra tanti anni, ci è voluto uno studio dell'FMI per capire che le speculazioni della finanza non sono il massimo, chissà quali altre fulgide idee avremo), ma insomma, neanche lì si parla di lavoro vero e proprio, come lo intendeva Marx, che peraltro è uno di quei casi in cui la filosofia ha cambiato la storia, ma non è veramente importante.
Fonte wiki: Molti fisici teorici si aspettano che una nuova fisica emerga oltre il Modello standard alla scala del TeV, a causa di alcune proprietà insoddisfacenti del modello stesso. In particolare i ricercatori (tra cui molti italiani, secondi finanziatori e seconda comunità scientifica del Cern) sperano di verificare l’esistenza delle particelle più sfuggenti della materia e comprendere la natura della materia e dell’energia "oscure", che costituiscono rispettivamente il 23% e il 72% dell’universo (l'energia e la materia visibili ne costituiscono solo il 5%).
Woo, tante nuove cose che ci cambieranno la vita!
E sempre a proposito di nuove tecnologie, io da pochissimo tempo ho uno smartphone, uno di quei telefoni che puoi fare un sacco di cose, guardare la posta elettronica, mandare le email, registrar dei discorsi, fare dei video, e tante altre cose, e i giorni prima che mi arrivasse pensavo che ci sarebbero stati dei gran cambiamenti, nella mia vita, con questo smartphone, e invece non è cambiato praticamente niente, e mi continua a telefonare pochissima gente. E mi è venuto in mente quando avevo tredici anni che pensavo che l’anno dopo, quando ne avrei avuti quattordici e avrei potuto guidare il motorino, la mia vita sarebbe stata una vita con dentro una libertà e un’indipenza che io non avevo mai provato una libertà e un’indipendenza simili, prima. Invece poi dopo ho compiuto quattordici anni, e la libertà e l’indipendenza non sapevo neanche dove stavan di casa. Nonostante il motorino. Che era un motorino che era stato di mio nonno, a tre marce, un Malaguti, grigio e azzurro, e non c’era tanto da vantarsene. E non potevo neanche esser geloso di mio fratello, che aveva un Garelli verde pisello. A proposito di nuove tecnologie.
[Paolo Nori su Libero]
Ora è vero che studi di fisica teorica sono stati applicati alla finanza per generare strumenti finanziari sempre più speculativi (a proposito di applicazioni fra tanti anni, ci è voluto uno studio dell'FMI per capire che le speculazioni della finanza non sono il massimo, chissà quali altre fulgide idee avremo), ma insomma, neanche lì si parla di lavoro vero e proprio, come lo intendeva Marx, che peraltro è uno di quei casi in cui la filosofia ha cambiato la storia, ma non è veramente importante.
Fonte wiki: Molti fisici teorici si aspettano che una nuova fisica emerga oltre il Modello standard alla scala del TeV, a causa di alcune proprietà insoddisfacenti del modello stesso. In particolare i ricercatori (tra cui molti italiani, secondi finanziatori e seconda comunità scientifica del Cern) sperano di verificare l’esistenza delle particelle più sfuggenti della materia e comprendere la natura della materia e dell’energia "oscure", che costituiscono rispettivamente il 23% e il 72% dell’universo (l'energia e la materia visibili ne costituiscono solo il 5%).
Woo, tante nuove cose che ci cambieranno la vita!
E sempre a proposito di nuove tecnologie, io da pochissimo tempo ho uno smartphone, uno di quei telefoni che puoi fare un sacco di cose, guardare la posta elettronica, mandare le email, registrar dei discorsi, fare dei video, e tante altre cose, e i giorni prima che mi arrivasse pensavo che ci sarebbero stati dei gran cambiamenti, nella mia vita, con questo smartphone, e invece non è cambiato praticamente niente, e mi continua a telefonare pochissima gente. E mi è venuto in mente quando avevo tredici anni che pensavo che l’anno dopo, quando ne avrei avuti quattordici e avrei potuto guidare il motorino, la mia vita sarebbe stata una vita con dentro una libertà e un’indipenza che io non avevo mai provato una libertà e un’indipendenza simili, prima. Invece poi dopo ho compiuto quattordici anni, e la libertà e l’indipendenza non sapevo neanche dove stavan di casa. Nonostante il motorino. Che era un motorino che era stato di mio nonno, a tre marce, un Malaguti, grigio e azzurro, e non c’era tanto da vantarsene. E non potevo neanche esser geloso di mio fratello, che aveva un Garelli verde pisello. A proposito di nuove tecnologie.
[Paolo Nori su Libero]
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
toglietegli il vino.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
E ora che si fa, si chiude tutto, abbiamo capito come è fatto l'Universo ? Neppure per idea: la particolare massa, 126 Gev circa, attribuita alla nuova particella dalle recenti scoperte apre nuovi interrogativi, dato che con quel valore l'universo non sarebbe stabile, ma andrebbe incontro a un rovinoso tracollo. Niente paura comunque: se anche fosse così parliamo di miliardi e passa di anni.
Dal Sole24ore
Eh, non c'è da stare allegri, no. Ma speriamo che ci sia qualche nuova particella da scoprire, così poi rivà tutto a posto, almeno fino a che non ne ritroviamo qualcun'altra che ci rimanda gambe all'aria.
EDIT: niente paura... parliamo di miliardi e passa di anni è una delle cose più belle che io abbia mai letto. Miliardi e passa di anni, niente paura.
Leopoldo Benacchio, tale astrofisico, che evidentemente le elementari deve averle saltate perché era troppo bravo.
Eh, caro vecchio...
Rendiamoci conto, in primo luogo, di ciò che propriamente significa, dal punto
di vista pratico, questa razionalizzazione intellettualistica a opera della scienza e
della tecnica orientata scientificamente. Vuole forse significare che oggi noi altri,
per esempio ogni persona presente in questa sala, abbiamo una conoscenza delle
condizioni di vita nelle quali esistiamo maggiore di quella di un indiano o di un
ottentotto? Ben difficilmente. Chiunque di noi viaggi in tram non ha la minima
idea – a meno che non sia un fisico di professione – di come esso fa a mettersi in
movimento; e neppure ha bisogno di saperlo.
[...]
La crescente intellettualizzazione e razionalizzazione non significa
dunque una crescente conoscenza generale delle condizioni di vita alle quali si
sottostà. Essa significa qualcosa di diverso: la coscienza o la fede che, se soltanto si
volesse, si potrebbe in ogni momento venirne a conoscenza, cioè che non sono in
gioco, in linea di principio, forze misteriose e imprevedibili, bensì che si può – in
linea di principio – dominare tutte le cose mediante un calcolo razionale.
Ma ciò significa il disincantamento del mondo. Non occorre più ricorrere a mezzi
magici per dominare gli spiriti o per ingraziarseli, come fa il selvaggio per il quale
esistono potenze del genere. A ciò sopperiscono i mezzi tecnici e il calcolo razio?
nale. Soprattutto questo è il significato dell’intellettualizzazione in quanto tale.
Ma questo processo di disincantamento, proseguito per millenni nella cultura
occidentale, e in generale questo «progresso», del quale la scienza costituisce un
elemento e una forza motrice, ha un senso che vada al di là del piano puramente
pratico e tecnico?
Questa domanda la trovate formulata in termini fondamentali soprattutto nelle
opere di Lev Tolstoj.
[...]
E oggi? Chi crede oggi ancora – all’infuori di alcuni grandi fanciulli, quali si pos?
sono trovare proprio nelle scienze della natura – che le conoscenze dell’astrono?
mia o della biologia o della fisica o della chimica possano insegnarci qualcosa
sul senso del mondo, o anche soltanto sulla via per la quale si possa rintracciare
un tale «senso», dato che ce ne sia uno? Esse sono semmai adatte a soffocare alla
radice la fede che vi sia qualcosa come un «senso» del mondo! E, finalmente, la
scienza come via per arrivare «a Dio»? Essa, la potenza specificamente estranea
alla divinità? Che tale essa sia nessuno può oggi dubitarne nel suo intimo, che lo
ammetta oppure no.
[...]
Che infine, con ingenuo ottimismo, si sia celebrata la scienza, ossia la tecnica per
il dominio della vita che ha il suo fondamento nella scienza, come la via per giun
gere alla felicità, posso ben trascurarlo dopo la critica distruttiva di Nietzsche a
quegli «ultimi uomini» i quali «hanno trovato la felicità»
Chi ci crede più, all’infuori
di alcuni grandi fanciulli sulle cattedre o nei comitati di redazione?
Ritorniamo al nostro discorso. Qual è, dati questi presupposti intrinseci, il senso
della scienza come professione, dal momento che tutte queste illusioni precedenti
– «la via al vero essere», «la via alla vera arte», «la via alla vera natura», «la via al
vero Dio», «la via alla vera felicità» – sono naufragate? La risposta più semplice
l’ha data Tolstoj con queste parole: «Essa è priva di senso perché non dà alcuna
risposta alla sola domanda importante per noi: che cosa dobbiamo fare?’come
dobbiamo vivere?». E il fatto che essa non dia questa risposta è assolutamente
incontestabile.
Dal Sole24ore
Eh, non c'è da stare allegri, no. Ma speriamo che ci sia qualche nuova particella da scoprire, così poi rivà tutto a posto, almeno fino a che non ne ritroviamo qualcun'altra che ci rimanda gambe all'aria.
EDIT: niente paura... parliamo di miliardi e passa di anni è una delle cose più belle che io abbia mai letto. Miliardi e passa di anni, niente paura.
Leopoldo Benacchio, tale astrofisico, che evidentemente le elementari deve averle saltate perché era troppo bravo.
Eh, caro vecchio...
Rendiamoci conto, in primo luogo, di ciò che propriamente significa, dal punto
di vista pratico, questa razionalizzazione intellettualistica a opera della scienza e
della tecnica orientata scientificamente. Vuole forse significare che oggi noi altri,
per esempio ogni persona presente in questa sala, abbiamo una conoscenza delle
condizioni di vita nelle quali esistiamo maggiore di quella di un indiano o di un
ottentotto? Ben difficilmente. Chiunque di noi viaggi in tram non ha la minima
idea – a meno che non sia un fisico di professione – di come esso fa a mettersi in
movimento; e neppure ha bisogno di saperlo.
[...]
La crescente intellettualizzazione e razionalizzazione non significa
dunque una crescente conoscenza generale delle condizioni di vita alle quali si
sottostà. Essa significa qualcosa di diverso: la coscienza o la fede che, se soltanto si
volesse, si potrebbe in ogni momento venirne a conoscenza, cioè che non sono in
gioco, in linea di principio, forze misteriose e imprevedibili, bensì che si può – in
linea di principio – dominare tutte le cose mediante un calcolo razionale.
Ma ciò significa il disincantamento del mondo. Non occorre più ricorrere a mezzi
magici per dominare gli spiriti o per ingraziarseli, come fa il selvaggio per il quale
esistono potenze del genere. A ciò sopperiscono i mezzi tecnici e il calcolo razio?
nale. Soprattutto questo è il significato dell’intellettualizzazione in quanto tale.
Ma questo processo di disincantamento, proseguito per millenni nella cultura
occidentale, e in generale questo «progresso», del quale la scienza costituisce un
elemento e una forza motrice, ha un senso che vada al di là del piano puramente
pratico e tecnico?
Questa domanda la trovate formulata in termini fondamentali soprattutto nelle
opere di Lev Tolstoj.
[...]
E oggi? Chi crede oggi ancora – all’infuori di alcuni grandi fanciulli, quali si pos?
sono trovare proprio nelle scienze della natura – che le conoscenze dell’astrono?
mia o della biologia o della fisica o della chimica possano insegnarci qualcosa
sul senso del mondo, o anche soltanto sulla via per la quale si possa rintracciare
un tale «senso», dato che ce ne sia uno? Esse sono semmai adatte a soffocare alla
radice la fede che vi sia qualcosa come un «senso» del mondo! E, finalmente, la
scienza come via per arrivare «a Dio»? Essa, la potenza specificamente estranea
alla divinità? Che tale essa sia nessuno può oggi dubitarne nel suo intimo, che lo
ammetta oppure no.
[...]
Che infine, con ingenuo ottimismo, si sia celebrata la scienza, ossia la tecnica per
il dominio della vita che ha il suo fondamento nella scienza, come la via per giun
gere alla felicità, posso ben trascurarlo dopo la critica distruttiva di Nietzsche a
quegli «ultimi uomini» i quali «hanno trovato la felicità»
Chi ci crede più, all’infuori
di alcuni grandi fanciulli sulle cattedre o nei comitati di redazione?
Ritorniamo al nostro discorso. Qual è, dati questi presupposti intrinseci, il senso
della scienza come professione, dal momento che tutte queste illusioni precedenti
– «la via al vero essere», «la via alla vera arte», «la via alla vera natura», «la via al
vero Dio», «la via alla vera felicità» – sono naufragate? La risposta più semplice
l’ha data Tolstoj con queste parole: «Essa è priva di senso perché non dà alcuna
risposta alla sola domanda importante per noi: che cosa dobbiamo fare?’come
dobbiamo vivere?». E il fatto che essa non dia questa risposta è assolutamente
incontestabile.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
klaus ha scritto:Ma a parte le altre osservazioni floyd che non condivido nemmeno un pò torniamo alla affermazione di partenza.
Restiamo terra terra.floyd10 ha scritto: E' che secondo me hanno troppo risalto per quel che contano.
Troppo rislato rispetto a cosa?
Quali spazi occupa indebitamente questa notizia?
Quali altre più importanti notizie offusca?
In breve ...ma che stai a di?
magari pongo le domander sbagliate a seguito di un esposizione inappropriata delle tue ideefloyd10 ha scritto:Non poni le giuste domande, ma sono comunque interessanti.
e qui ti sbagli...si fa fatica a capire se stai ancora parlando delle tette della Canalis o del Bosone. In effetti partendo con quel "Non contano" pare che ti stai riferendo alle tette della Canalis (sulle cui applicazioni però mi astengo).floyd10 ha scritto:Non poni le giuste domande, ma sono comunque interessanti.
Il punto è che fare questo tipo di sensazionalismo e trattare il bosone di Higgs come le tette della Canalis, e trattarli con la stessa incompetenza e la stessa assenza di curiositas, a me dà noia.
Non contano nel senso che per chi le tratta così, cioè larghissima parte di quelli che ne parlano, non conteranno mai, e le applicazioni che se ne faranno saranno ininfluenti per la loro vita, perché le applicazioni della fisica sono altro rispetto a questo, e le teorizzazioni che deriveranno da questa scoperta, probabilmente anche filosofiche, non interessano; mentre le applicazioni pratiche potrebbero probabilmente come in molti altri casi in passato essere state raggiunte anche solo teorizzando i risultati (credo di essermi spiegato)..
Per il resto sulle ricadute sia pratiche che culturali delle scoperte della Fisica credo che sia la storia a darti torto (e tutti i "si sarebbe potuto" sono da dimostrasi nei modi e nei tempi).
La modalità di trattazione della notiza in se è quella standard dei media, fatto salvo che una trattazione appropriata e accurata di argomenti Fisica pura è fruibile da 4 gatti in croce.
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Discussione stramba, ma interessante.
Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
E' così. La discussione non è stramba; non è una discussione, visto che nessuno discute quello che viene posto come problema.Gios ha scritto:Discussione stramba, ma interessante.
Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Si tratta solo del modo in cui arrivi a capirlo: tu dalla parte sbagliata, mettendoci dio e non potendo spiegare niente.
Io dalla parte giusta, mettendoci tanti dei, e nessuno, e trovandomi con niente in mano.
Bello perché, ora che ci penso, il baffo diceva che questo è la divinità: che esistano dèi, ma non esista un dio.
Continuare a parlare di risvolti pratici, quello è proprio parlare di artigianato. Bulloni,ecco.
E' stata scoperta una cosa che magari potrebbe dare da pensare a chissà quali risvolti teo o teleologici e via dicendo, e invece siamo qua a discutere del eh, chissà a cosa ci servirà, un giorno ci costruiremo una potentissima macchina per arricciarci i peli del cùlo, o per vivere duecento anni. Utilissimo artigianato. Me cojoni.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Anch'io lo ritengo della relgione.Gios ha scritto: Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Al posto di bellezza ci metto umorismo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Rosewall ha scritto:toglietegli il vino.
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Liberissimo: solo che se io sbaglio in questo concetto, non mi accade nulla; se sbagli tu, finisci nel buco del culo del demonio
Peraltro bisogna avere un certo cattivo gusto, nel vedere umorismo e non bellezza in alcune sure del Corano, nella potente fantastia di un testo Veda, nella calma potenza dell'Ave Maria.
Peraltro bisogna avere un certo cattivo gusto, nel vedere umorismo e non bellezza in alcune sure del Corano, nella potente fantastia di un testo Veda, nella calma potenza dell'Ave Maria.
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
floyd10 ha scritto:E' che secondo me hanno troppo risalto per quel che contano
floyd10 ha scritto: Mah, oddio, sui progressi non saprei, nel senso, l'ingegneria adopera la fisica e le scienze in modo un po' barbaro, a quel che mi dicono gli ingegneri stessi, fregandosene, come è giusto che sia, della scienza esatta
floyd10 ha scritto:Qual è il fine? Perché si fanno queste scoperte? Perché si indaga? Diciamo le cose come stanno, e non sviliamo il lavoro di questi grandi uomini di scienza: questi indagano per curiosità, per amore di sapere, per divertimento. Il fatto che questo sia poi servito in applicazioni pratiche per me non è un pregio. Per andare sulla luna si fa prima a lavorare direttamente a come andare sulla luna, per dire; per costruire gli smartphone, anche.
A che cosa serve? A niente. Servirà a dire chi è Dio? Da dove veniamo? Che facciamo? Chi siamo? Ma per l'amor del Signore, nessuno scienziato serio lo pensa.
Serve a gasarsi. E invece: Ah, scoperta la particella di Dio, boia, sai che roba! Oppure, i neutrini, dei fulmini, fium! Ora il mondo non è più come prima: AHAHAHAH! Ci si rende conto di che costruzione sia questa? Chissà come è ricambiato il mondo quando ci si è resi conto qualche mese dopo che non era vero. Meno male che a me non mi era cambiato la prima volta, così almeno non sono dovuto tornare indietro.
Oh, daje, non cambia niente eh.
Una cosa che peraltro si era postulata da cinquant'anni, questa in particolare.
Preciso che io sono felice, per gli scienziati che l'hanno raggiunta, per la comunità, per Higgs, insomma per chi gli interessa, magari anche per me che un giorno me ne interesserò meglio.
Però insomma, facciamo i seri, via.
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Comunque rimettendo insieme quello che scrive Floyd c'è da sentirsi male.
Da Galileo a Newton ad Einstain evvia evvia la risposta è ...."a cosa sono serviti? a niente...su su facciamo i seri".
Ridategli il vino.
Da Galileo a Newton ad Einstain evvia evvia la risposta è ...."a cosa sono serviti? a niente...su su facciamo i seri".
Ridategli il vino.
Ultima modifica di klaus il gio lug 05, 2012 11:29 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Oè, ma che t'ho fatto? Ti ricordo una che ti menava da piccolo?floyd10 ha scritto:E' così. La discussione non è stramba; non è una discussione, visto che nessuno discute quello che viene posto come problema.Gios ha scritto:Discussione stramba, ma interessante.
Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Si tratta solo del modo in cui arrivi a capirlo: tu dalla parte sbagliata, mettendoci dio e non potendo spiegare niente.
Io dalla parte giusta, mettendoci tanti dei, e nessuno, e trovandomi con niente in mano.
Bello perché, ora che ci penso, il baffo diceva che questo è la divinità: che esistano dèi, ma non esista un dio.
Continuare a parlare di risvolti pratici, quello è proprio parlare di artigianato. Bulloni,ecco.
E' stata scoperta una cosa che magari potrebbe dare da pensare a chissà quali risvolti teo o teleologici e via dicendo, e invece siamo qua a discutere del eh, chissà a cosa ci servirà, un giorno ci costruiremo una potentissima macchina per arricciarci i peli del cùlo, o per vivere duecento anni. Utilissimo artigianato. Me cojoni.
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
floyd10 ha scritto:Qual è il fine? Perché si fanno queste scoperte? Perché si indaga?
A che cosa serve? A niente. Servirà a dire chi è Dio? Da dove veniamo? Che facciamo? Chi siamo? Ma per l'amor del Signore.
floyd10 ha scritto: E' stata scoperta una cosa che magari potrebbe dare da pensare a chissà quali risvolti teo o teleologici e via dicendo, e invece siamo qua a discutere del eh, chissà a cosa ci servirà,
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Ahi, che dolore, tutta la Grandezza dell'Homo Sapiens ridotta a 'squisito passatempo', come fosse il Lawn Tennis nelle colonie inglesi...Gios ha scritto: Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo...
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Umorismo involontario, nowadays, I'm afraid.Gios ha scritto:Peraltro bisogna avere un certo cattivo gusto, nel vedere umorismo e non bellezza in alcune sure del Corano, nella potente fantastia di un testo Veda, nella calma potenza dell'Ave Maria.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
C'è sempre lo stesso iato: quello tra un maschio grifagno, e degli adorabili, inguaribili, cuccioloni
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Gios ha scritto:maschio grifagno
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
lmaoGios ha scritto:Liberissimo: solo che se io sbaglio in questo concetto, non mi accade nulla; se sbagli tu, finisci nel buco del *posteriore* del demonio
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Come non quotare.Gios ha scritto:Liberismo: finisci nel buco del *posteriore* del demonio
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
taylorhawkins89 ha scritto:Come non quotare.Gios ha scritto:Libertinaggio: finisci nel buco del *posteriore* del demonio
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Leojunior non quoterebbe, sei malato!
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
sì sì, ne riparliamo fra duecento anni, Floyd.floyd10 ha scritto: La particella di Dio eh, me cojoni.
No per carità, bene che si facciano queste scoperte scientifiche. Mi fa piacere che a qualcuno interessino, anche. Cioè mi fa piacere per loro che ci hanno lavorato, ecco. Sarebbe bello anche se io capissi cosa vuol dire. E' che secondo me hanno troppo risalto per quel che contano, ma con il solo effetto di creare combinazioni grottesche. Tipo uno che beve il cappuccino al bar mentre va al lavoro e tira due madonne sbalordito mentre legge che hanno scoperto la particella di dio, non so se mi sono spiegato.
PS: ah, se mai ritorni a Firenze spero tu conosca la strada e non abbia bisogno del navigatore perché non te lo meriti!
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Hai torto, ma anche no.floyd10 ha scritto: Ma questa è solo una parte del problema.
Il problema è che, per farla veramente breve, secondo me del bosone di Higgs non gliene frega veramente niente, alla maggior parte della gente, ma come è giusto che sia.
Al demonio interessa mantenere la gente vincolata alla "realtà della vita quotidiana", ciò che, con le sue urgenze determinate e determinanti, è il suo terreno di battaglia preferito.
Se è un diavoletto capace, diligente nel tremendo compitino di assicurarci alla casa del padre di laggiù, capisce al volo che si inizia col soffermarsi sulla notizia del bosone, e si finisce col pensare all'ontologia o addirittura a questioni di significato; si può finire per cadere nelle mani di Dio.
D'altra parte, ci ha fatto pure piacere sapere che la terra gira intorno al sole e non viceversa, ma ciò di per sè non sposta i termini della condizione esistenziale dell'uomo, se non come "segno" e quindi come tutta quanta la realtà (Dio o si fa incontrare anche al bar, o non esiste e/o non ci interessa).
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Albornoz che cita i CCCP (che forse conosce solo ex-post, attraverso il povero pazzo divenuto editorialista de Il Foglio) mi crea sempre qualche (piccolo) scompenso.Albornoz ha scritto: A Istanbul sono a casa
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P.S.: miglior loro pezzo, comunque, e di gran lunga; pari merito con Cupe Vampe se si prendono anche i post-1989).
P.P.S.: purtroppo floyd, nella sua infinita ignoranza musicale, non conosce nulla o quasi del secondo miglior gruppo italiano di sempre. E per questo è (giustamente) destinato a perdere nettamente la tenzone retorica con l'Albornoz.
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Mi sembra una versione molto ingenerosa della Bestia.Albornoz ha scritto:Hai torto, ma anche no.floyd10 ha scritto: Ma questa è solo una parte del problema.
Il problema è che, per farla veramente breve, secondo me del bosone di Higgs non gliene frega veramente niente, alla maggior parte della gente, ma come è giusto che sia.
Al demonio interessa mantenere la gente vincolata alla "realtà della vita quotidiana", ciò che, con le sue urgenze determinate e determinanti, è il suo terreno di battaglia preferito.
Se è un diavoletto capace, diligente nel tremendo compitino di assicurarci alla casa del padre di laggiù, capisce al volo che si inizia col soffermarsi sulla notizia del bosone, e si finisce col pensare all'ontologia o addirittura a questioni di significato; si può finire per cadere nelle mani di Dio.
Della sua versione originaria, micenea e orgiastica, tutto si può dire tranne che fosse interessato a "mantenere la gente vincolata alla realtà della vita quotidiana". Tutt'altro.
Ma anche nelle versioni successive, moderne e contemporanee: come si può sostenere che voglia distogliere l'umanità dall'interesse per l'ontologia e, soprattutto, per la semantica!?
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Appunto.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
------------------BackhandWinner ha scritto:Albornoz che cita i CCCP (che forse conosce solo ex-post, attraverso il povero pazzo divenuto editorialista de Il Foglio) mi crea sempre qualche (piccolo) scompenso.Albornoz ha scritto: A Istanbul sono a casa
ho passato e un futuro
ho un presente che è Dio
e fa la cameriera
(miglior loro pezzo, comunque, e di gran lunga; pari merito con Cupe Vampe se si prendono anche i post-1989).
BHW finisce sempre per congetturare il falso (posso ricordarmi fulminato dai CCCP sotto il palco di una festa dell'Unità sarà stato intorno ai tre quarti degli '80).
In seguito non mi ha troppo stupito riscontrare che io e il cantante abbiamo deciso di acquistare lo stesso quotidiano.
tre che incontri se meriti
non ne girano molti
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A proposito di Dio che si fa incontrare al bar, Gios avrà presente la demenziale lectio teologica al c.d. "Scoglio delle Sirene"; ti aggiorno: han chiesto in giro il numero per rifarci due chiacchiere.
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è quello di non credere alla loro esistenza. L'altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano.BackhandWinner ha scritto:Mi sembra una versione molto ingenerosa della Bestia.Albornoz ha scritto:Hai torto, ma anche no.floyd10 ha scritto: Ma questa è solo una parte del problema.
Il problema è che, per farla veramente breve, secondo me del bosone di Higgs non gliene frega veramente niente, alla maggior parte della gente, ma come è giusto che sia.
Al demonio interessa mantenere la gente vincolata alla "realtà della vita quotidiana", ciò che, con le sue urgenze determinate e determinanti, è il suo terreno di battaglia preferito.
Se è un diavoletto capace, diligente nel tremendo compitino di assicurarci alla casa del padre di laggiù, capisce al volo che si inizia col soffermarsi sulla notizia del bosone, e si finisce col pensare all'ontologia o addirittura a questioni di significato; si può finire per cadere nelle mani di Dio.
Della sua versione originaria, micenea e orgiastica, tutto si può dire tranne che fosse interessato a "mantenere la gente vincolata alla realtà della vita quotidiana". Tutt'altro.
Ma anche nelle versioni successive, moderne e contemporanee: come si può sostenere che voglia distogliere l'umanità dall'interesse per l'ontologia e, soprattutto, per la semantica!?
I Diavoli sono contenti d'ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago
C.S. Lewis
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
L'hai letto il passo di Max Weber che ho postato?klaus ha scritto:floyd10 ha scritto:Qual è il fine? Perché si fanno queste scoperte? Perché si indaga?
A che cosa serve? A niente. Servirà a dire chi è Dio? Da dove veniamo? Che facciamo? Chi siamo? Ma per l'amor del Signore.floyd10 ha scritto: E' stata scoperta una cosa che magari potrebbe dare da pensare a chissà quali risvolti teo o teleologici e via dicendo, e invece siamo qua a discutere del eh, chissà a cosa ci servirà,
E' un po' dura così, in effetti. Cascano quasi le braccia, sì. Fa niente.
Einstein.klaus ha scritto:Einstain
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Ma io ti davo ragione.Gios ha scritto:Oè, ma che t'ho fatto? Ti ricordo una che ti menava da piccolo?floyd10 ha scritto:E' così. La discussione non è stramba; non è una discussione, visto che nessuno discute quello che viene posto come problema.Gios ha scritto:Discussione stramba, ma interessante.
Personalmente ritengo la scienza uno squisito passatempo, e le sue applicazioni pratiche (dalla catapulta, alla penicillina) dell'utilissimo artigianato. Anche, io direi, un sincero esercizio di bellezza.
Si tratta solo del modo in cui arrivi a capirlo: tu dalla parte sbagliata, mettendoci dio e non potendo spiegare niente.
Io dalla parte giusta, mettendoci tanti dei, e nessuno, e trovandomi con niente in mano.
Bello perché, ora che ci penso, il baffo diceva che questo è la divinità: che esistano dèi, ma non esista un dio.
Continuare a parlare di risvolti pratici, quello è proprio parlare di artigianato. Bulloni,ecco.
E' stata scoperta una cosa che magari potrebbe dare da pensare a chissà quali risvolti teo o teleologici e via dicendo, e invece siamo qua a discutere del eh, chissà a cosa ci servirà, un giorno ci costruiremo una potentissima macchina per arricciarci i peli del cùlo, o per vivere duecento anni. Utilissimo artigianato. Me cojoni.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
Ma poi davvero, Klaus, ma te sei un fisico? No perché io queste cose le ho anche studiate abbastanza, e stavo ripercorrendo ora un libriccino, ma mettere insieme Galileo, Newton, e già Einstein è una cosa differente, ma poi con la settorializzazione incredibile, quasi impensabile, raggiunta oggi... niente via, era un discorso complicatissimo, andava scritto un saggio tipo quello del libero arbitrio.klaus ha scritto:Comunque rimettendo insieme quello che scrive Floyd c'è da sentirsi male.
Da Galileo a Newton ad Einstain evvia evvia la risposta è ...."a cosa sono serviti? a niente...su su facciamo i seri".
Ridategli il vino.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
sempre piu convinto che per fare ricerca sulla fisica, per pensare, per scrivere su un argomento, bisogna aver studiato. A volte anche solo come autodidatta, per quanto sia difficile. Che si sia d'accordo o meno con floyd, e' un piacere leggere. Che poi giustamente floyd e' pessimista, e' ateo e non crede in altre vite, come cazzo potrebbe entusiasmarsi per un bosone?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: L'infinitamente grande, l'infinitamente piccolo
floyd10 ha scritto:
Ma io ti davo ragione.
Eh, appunto, m'hai dato ragione col tono con cui si tira un calcio ad un cane con la rogna.
Un po' di verve, coraggio, i tuoi antenati normanni mica se ne andavano in giro per l'Europa con sta verve da michione.