Il disastro dei beni culturali Italiani
Il disastro dei beni culturali Italiani
La mappa del disastro:
http://www.repubblica.it/cultura/2013/0 ... ef=HREC1-8
Ormai da anni l'Italia taglia sulla cultura. Servono soldi? Un bel taglietto alla nostra fonte primaria di indotto, legata al turismo. Tanto per non smentire l'idiozia estrema del nostro popolo. Hai una cosa che tutto il mondo ti invidia, e che ti porta quattrini tramite flussi turistici e indotto? Si taglia, ogni anno sempre di più, d'altra parte c'è da comprare un aereo militare, eccheccazzo!
Gli aerei da guerra costano!
L'Unesco ci richiama alla ragione, disperata per la situazione disastrosa di Pompei e del Colosseo, il mondo intero si indigna per la paventata chiusura dei nostri Teatri Lirici, laddove da tutte le parti del globo si celebra e si rappresenta giornalmente l'Opera Italiana, volano primario della nostra musica, della nostra lingua e della nostra cultura, il cinema è ormai un morto che cammina, i musei lasciati al degrado, senza personale, con sale chiuse da mesi o da anni, nella desolazione.
Italia penultima in Europa per contributi alla cultura e prima nel mondo come quantità e valore di beni culturali, leader dei siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Come sempre ci manifestiamo inetti e indegni di ereditare il nostro patrimonio culturale, indegni di chiamarci italiani e di essere discendenti di personalità che hanno fatto grande e unico, nel passato, il nostro paese.
http://www.repubblica.it/cultura/2013/0 ... ef=HREC1-8
Ormai da anni l'Italia taglia sulla cultura. Servono soldi? Un bel taglietto alla nostra fonte primaria di indotto, legata al turismo. Tanto per non smentire l'idiozia estrema del nostro popolo. Hai una cosa che tutto il mondo ti invidia, e che ti porta quattrini tramite flussi turistici e indotto? Si taglia, ogni anno sempre di più, d'altra parte c'è da comprare un aereo militare, eccheccazzo!
Gli aerei da guerra costano!
L'Unesco ci richiama alla ragione, disperata per la situazione disastrosa di Pompei e del Colosseo, il mondo intero si indigna per la paventata chiusura dei nostri Teatri Lirici, laddove da tutte le parti del globo si celebra e si rappresenta giornalmente l'Opera Italiana, volano primario della nostra musica, della nostra lingua e della nostra cultura, il cinema è ormai un morto che cammina, i musei lasciati al degrado, senza personale, con sale chiuse da mesi o da anni, nella desolazione.
Italia penultima in Europa per contributi alla cultura e prima nel mondo come quantità e valore di beni culturali, leader dei siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Come sempre ci manifestiamo inetti e indegni di ereditare il nostro patrimonio culturale, indegni di chiamarci italiani e di essere discendenti di personalità che hanno fatto grande e unico, nel passato, il nostro paese.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Beh si, anche se il Colosseo mi sembra tenuto decentemente, cos'ha che non và ?
Piuttosto qua vicino ci sono gli scavi dell'antica Sibari, quella che fu la colonia più ricca e fiorente della Magna Grecia, gli scavi sono della Sibari di epoca romana, pare che sotto a questa ci sia ancora un sacco di roba da portare alla luce della Sibari ''leggendaria'' di epoca greca. Ovviamente per mancanza di fondi non si è mai provveduto ad ampliarli, e lo scorso gennaio un fiume in piena ha anche allagato gli scavi esistenti. Meraviglioso insomma.
Piuttosto qua vicino ci sono gli scavi dell'antica Sibari, quella che fu la colonia più ricca e fiorente della Magna Grecia, gli scavi sono della Sibari di epoca romana, pare che sotto a questa ci sia ancora un sacco di roba da portare alla luce della Sibari ''leggendaria'' di epoca greca. Ovviamente per mancanza di fondi non si è mai provveduto ad ampliarli, e lo scorso gennaio un fiume in piena ha anche allagato gli scavi esistenti. Meraviglioso insomma.
Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Bellissimo (si fa per dire) excursus sulla situazione culturale italiana.
Da vedere tutto.
http://www.youtube.com/watch?v=lkfpr_Il ... ture=share
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Impossibile non essere in linea con te.
Meglio spendere tempo e denaro per le adozioni in Liberia, magari.
F.F.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Io non capisco del tutto il discorso: noi italiani non sappiamo gestire la cultura, va male per noi italiani.
Questo e' il punto di vista di chi tiene piu' alla nazionalita' italiana che alla cultura. Il che e' accettabile, ma in un paese che ha da millenni una cultura incredibile, e la cui nazione e' stata unita, e male, pochi decenni, e' un po' paradossale.
Mi sembrerebbe piu' normale non che un Italiano si ponga il problema della cultura, ma che un amante della cultura si ponga il problema Italia. Da amante della cultura, se l' Italia non sa gestire il suo patrimionio culturale, che lo gestisca qualcun altro, no? Per il bene dell' Italia? No. Per il bene della cultura. Vendiamo, svendiamo, regaliamo i beni a chi li tiene bene. Basta vedere la cultura col filtro nazionalista, amiamo veramente la cultura!
Inoltre, la grande maggioranza degli artisti italiani nella storia della nazione italiana se ne fregava allegramente!
Questo e' il punto di vista di chi tiene piu' alla nazionalita' italiana che alla cultura. Il che e' accettabile, ma in un paese che ha da millenni una cultura incredibile, e la cui nazione e' stata unita, e male, pochi decenni, e' un po' paradossale.
Mi sembrerebbe piu' normale non che un Italiano si ponga il problema della cultura, ma che un amante della cultura si ponga il problema Italia. Da amante della cultura, se l' Italia non sa gestire il suo patrimionio culturale, che lo gestisca qualcun altro, no? Per il bene dell' Italia? No. Per il bene della cultura. Vendiamo, svendiamo, regaliamo i beni a chi li tiene bene. Basta vedere la cultura col filtro nazionalista, amiamo veramente la cultura!
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Vero, sì, che palle l'Italia, SVEGLIAAAAAAA.Nickognito ha scritto:Io non capisco del tutto il discorso: noi italiani non sappiamo gestire la cultura, va male per noi italiani.
Questo e' il punto di vista di chi tiene piu' alla nazionalita' italiana che alla cultura. Il che e' accettabile, ma in un paese che ha da millenni una cultura incredibile, e la cui nazione e' stata unita, e male, pochi decenni, e' un po' paradossale.
Mi sembrerebbe piu' normale non che un Italiano si ponga il problema della cultura, ma che un amante della cultura si ponga il problema Italia. Da amante della cultura, se l' Italia non sa gestire il suo patrimionio culturale, che lo gestisca qualcun altro, no? Per il bene dell' Italia? No. Per il bene della cultura. Vendiamo, svendiamo, regaliamo i beni a chi li tiene bene. Basta vedere la cultura col filtro nazionalista, amiamo veramente la cultura!
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Nickognito ha scritto:Io non capisco del tutto il discorso: noi italiani non sappiamo gestire la cultura, va male per noi italiani.
Questo e' il punto di vista di chi tiene piu' alla nazionalita' italiana che alla cultura. Il che e' accettabile, ma in un paese che ha da millenni una cultura incredibile, e la cui nazione e' stata unita, e male, pochi decenni, e' un po' paradossale.
Mi sembrerebbe piu' normale non che un Italiano si ponga il problema della cultura, ma che un amante della cultura si ponga il problema Italia. Da amante della cultura, se l' Italia non sa gestire il suo patrimonio culturale, che lo gestisca qualcun altro, no? Per il bene dell' Italia? No. Per il bene della cultura. Vendiamo, svendiamo, regaliamo i beni a chi li tiene bene. Basta vedere la cultura col filtro nazionalista, amiamo veramente la cultura!
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Sì Cristiano, ma non è che tu puoi chiamare i Giapponesi e affidargli il Colosseo, Balby chiamare i tedeschi ed affidargli la Valle dei Templi ad Agrigento, Chiaky invitare un pool internazionale che si prenda cura dell'opera lirica in Italia ed io vendere il Colosseo agli americani.
È sempre lo Stato italiano, giustamente o ingiustamente tutore e proprietario del patrimonio artistico/culturale appartenente al suo territorio, che decide come e chi gestisce questo patrimonio. Per cui io non vedo come si possano separare le due entità (Italia, e patrimonio culturale "italiano")
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
paoolino ha scritto: Sì Cristiano, ma non è che tu puoi chiamare i Giapponesi e affidargli il Colosseo, Balby chiamare i tedeschi ed affidargli la Valle dei Templi ad Agrigento, Chiaky invitare un pool internazionale che si prenda cura dell'opera lirica in Italia ed io vendere il Colosseo agli americani.
È sempre lo Stato italiano, giustamente o ingiustamente tutore e proprietario del patrimonio artistico/culturale appartenente al suo territorio, che decide come e chi gestisce questo patrimonio. Per cui io non vedo come si possano separare le due entità (Italia, e patrimonio culturale "italiano")
perche' no? ci sono opere d' arte mobili, come dipinti, per dire, che possono essere dati via a chi li gestisce meglio (anche ricavando soldi, mica li regali).
sugli altri beni, e attviita': alcuni rendono denaro (pochi), quinti degli stranieri possono gestirli, perche' no?
su altri, la maggioranza, il discorso funziona cosi" Lo stato tassa cittadini che non vorrebbero dare soldi alla cultura e li manda alla cultura. La maggioranza degli italiani non vorrebbe farlo, ma siccome la democrazia e' fatta male, comunque lo stato prende loro i soldi e mantiene le opere d' arte. Ci sono alternative? Beh, si, basterebbe dire allo stato e ai cittadini: niente piu' tasse per la cultura, sono gli amanti della cultura del mondo che si tassano per mantenere le opere. Alla fine, magari funzionerebbe anche, che ne sai!
Poi se i cinesi ci si mettono si spostano anche Pompei a casa loro
c.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Ma io non contesto il principio, anzi sono assolutamente d'accordo. Ma è una scelta che per come funzionano le cose passa per forza di cose dall'autorità statale. Per cui l'Italia non è capace manco a dire non sono capace / non mi interessa e affido ad altri la gestione di questo patrimonio.Nickognito ha scritto:paoolino ha scritto: Sì Cristiano, ma non è che tu puoi chiamare i Giapponesi e affidargli il Colosseo, Balby chiamare i tedeschi ed affidargli la Valle dei Templi ad Agrigento, Chiaky invitare un pool internazionale che si prenda cura dell'opera lirica in Italia ed io vendere il Colosseo agli americani.
È sempre lo Stato italiano, giustamente o ingiustamente tutore e proprietario del patrimonio artistico/culturale appartenente al suo territorio, che decide come e chi gestisce questo patrimonio. Per cui io non vedo come si possano separare le due entità (Italia, e patrimonio culturale "italiano")
perche' no? ci sono opere d' arte mobili, come dipinti, per dire, che possono essere dati via a chi li gestisce meglio (anche ricavando soldi, mica li regali).
sugli altri beni, e attviita': alcuni rendono denaro (pochi), quinti degli stranieri possono gestirli, perche' no?
su altri, la maggioranza, il discorso funziona cosi" Lo stato tassa cittadini che non vorrebbero dare soldi alla cultura e li manda alla cultura. La maggioranza degli italiani non vorrebbe farlo, ma siccome la democrazia e' fatta male, comunque lo stato prende loro i soldi e mantiene le opere d' arte. Ci sono alternative? Beh, si, basterebbe dire allo stato e ai cittadini: niente piu' tasse per la cultura, sono gli amanti della cultura del mondo che si tassano per mantenere le opere. Alla fine, magari funzionerebbe anche, che ne sai!
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
ho capito, lo stato perde miliardi per quello ogni anno, se qualcuno si presenta e vuole pagare al posto suo mica dice di no! se dice di no votiamo e cambiamo politici.
Non dico mica che sui beni dello stato non deve decidere lo stato, dico che non e' affatto detto che la cultura serva a gloria del paese, puo' servire a gloria della cultura e il paese pensare ad altro.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
comunque un conto è venderli, un altro gestirli...Nickognito ha scritto:ho capito, lo stato perde miliardi per quello ogni anno, se qualcuno si presenta e vuole pagare al posto suo mica dice di no! se dice di no votiamo e cambiamo politici.
Non dico mica che sui beni dello stato non deve decidere lo stato, dico che non e' affatto detto che la cultura serva a gloria del paese, puo' servire a gloria della cultura e il paese pensare ad altro.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
perche', dei privati non possono gestire musei, o monumenti, o siti archeologici? Ma perfino altri, diamo Pompei al governo giapponese, e in cambio i Giapponesi ci entrano gratis!
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
il problema e' : lo stato potrebbe gestire meglio il patrimonio artistico? certo, potrebbe farlo con persone migliori, in modo piu' efficiente, aumentare il turismo e farci piu' soldi.
bene, ma questo non nasconde un fatto: una grande ricchezza di opere d' arte e' un onere, non un vantaggio. E' un vantaggio averle (per il turismo), ma averne tantissime no. Puoi aumentare il turismo, ma oggi non arriverai mai comunque ai livelli di una Francia (che e' in una posizione geografica piu' vantaggiosa, soprattutto rispetto al sud Italia). In sostanza, chi e' che va a Roma perche' tesori nascosti di Roma vengono ben sfruttati e non ci va se non lo sono? Piu' o meno nessuno. E' vero, il turismo in diverse regioni potrebbe aumentare, ma , ripeto, non necessariamente avere maggiori ricchezze artistiche e' un vantaggio, perche' conservarle costa. Se si parla di opera o teatro, lo stesso. Ok, il prestigio internazionale, e tutto, ma ci sono i costi.
Mi si puo' obiettare: ok, ma in altri paesi con la cultura si fanno i soldi, ci si guadagna, da noi si perdono. E' colpa della gestione. In gran parte , questo e' vero, ma , di nuovo, se abbiamo dei beni che generano soldi, ma non sappiamo venderli, dov'e' il problema di trovare qualcuno che li venda per noi?
bene, ma questo non nasconde un fatto: una grande ricchezza di opere d' arte e' un onere, non un vantaggio. E' un vantaggio averle (per il turismo), ma averne tantissime no. Puoi aumentare il turismo, ma oggi non arriverai mai comunque ai livelli di una Francia (che e' in una posizione geografica piu' vantaggiosa, soprattutto rispetto al sud Italia). In sostanza, chi e' che va a Roma perche' tesori nascosti di Roma vengono ben sfruttati e non ci va se non lo sono? Piu' o meno nessuno. E' vero, il turismo in diverse regioni potrebbe aumentare, ma , ripeto, non necessariamente avere maggiori ricchezze artistiche e' un vantaggio, perche' conservarle costa. Se si parla di opera o teatro, lo stesso. Ok, il prestigio internazionale, e tutto, ma ci sono i costi.
Mi si puo' obiettare: ok, ma in altri paesi con la cultura si fanno i soldi, ci si guadagna, da noi si perdono. E' colpa della gestione. In gran parte , questo e' vero, ma , di nuovo, se abbiamo dei beni che generano soldi, ma non sappiamo venderli, dov'e' il problema di trovare qualcuno che li venda per noi?
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
poi vabbe', io darei in gestione a stranieri proprio lo stato italiano, eh
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Nick, tu non fai testo, non sei italiano
Comunque la costituzione all'articolo 9 dice:
"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Quindi finchè la costituzione dice così, l'Italia è tenuta a far di tutto per promuovere e mantenere il suo immenso patrimonio. Se non lo fa (non è che non può...non vuole...non vuole più) è gravissimo.
Il fatto di vendere quadri all'estero...ma dai Nick, sarebbe una vergogna mondiale, non diciamo castronerie.
Davvero siamo al film di Totò che vende Fontana di Trevi
Comunque la costituzione all'articolo 9 dice:
"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione."
Quindi finchè la costituzione dice così, l'Italia è tenuta a far di tutto per promuovere e mantenere il suo immenso patrimonio. Se non lo fa (non è che non può...non vuole...non vuole più) è gravissimo.
Il fatto di vendere quadri all'estero...ma dai Nick, sarebbe una vergogna mondiale, non diciamo castronerie.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Vabbè lo posto qui:
http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/raffa ... 8506.shtml
Son passato stamane, quasi due ore di coda. Una roba grossa per Foligno, grossa grossa.
http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/raffa ... 8506.shtml
Son passato stamane, quasi due ore di coda. Una roba grossa per Foligno, grossa grossa.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
E certo, vorrei vedere. Opera meravigliosa di quel genio (un po' troppo dimenticato rispetto ad altri geni del Rinascimento, e assolutamente a torto) di Raffaello. E' una di quelle opere che alla sua morte fecero dire a molti che non era morto un uomo ma un essere divino.Nasty ha scritto:Vabbè lo posto qui:
http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/raffa ... 8506.shtml
Son passato stamane, quasi due ore di coda. Una roba grossa per Foligno, grossa grossa.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
ho visto l' ennesima mostra di Mucha, quanto mi piace Mucha, come sono ceco e non italiano, uno dei miei pittori preferiti
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Il Mucha Museum, che bei ricordi
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Anch'io preferisco in genere l'art noveau.
Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Bello, credevo d'essere l'unico ad avere una riproduzione tarocca di un busto di Mucha in casa
A me piace tantissimissimo.
A me piace tantissimissimo.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
boh, io conosco un sacco di gente che adora mucha, mi sembra uno degli artisti più noti tra quelli meno conosciuti.
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Eh si vede che non frequenti i migliori bar di Falcade.pocaluce ha scritto:boh, io conosco un sacco di gente che adora mucha, mi sembra uno degli artisti più noti tra quelli meno conosciuti.
Sono very ggente, sai?
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Colosseo, arena coperta entro il 2018
Finito restauro esterno, ora si prosegue con sotterranei
(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Al Colosseo si festeggia la fine della prima fase dei restauri finanziati dall'imprenditore Diego Della Valle con il completamento dei lavori nella parte esterna dell'Anfiteatro Flavio. "Un segnale strepitoso al mondo", sottolinea il premier Matteo Renzi partecipando alla cerimonia con l'imprenditore mecenate e il ministro della cultura Dario Franceschini. "Della Valle è andato avanti con la consueta tenacia. Il ministero e il mondo del pubblico hanno dimostrato qualità. Alla fine i tempi sono stati anche un po' anticipati", fa notare Renzi. Ora partirà la seconda fase, sempre finanziata da Della Valle, con il restauro degli ipogei. Intanto Franceschini annuncia che i lavori per la copertura dell'arena dell'anfiteatro, finanziati dallo Stato con 18 milioni di euro, "Dovrebbero essere completati in tre anni (dallo stanziamento dei fondi,ndr) dunque nel 2018".
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Ninfeo di Villa Giulia torna a splendere
Con misteriosi donatori giapponesi.Scoperti pure marmi policromi
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Un gruppo di misteriosi benefattori d'Oriente. Una delle più raffinate ville del '500. E il primo teatro d'acque di Roma, tornato ai tempi in cui qui venivano Vasari, Michelangelo e i più alti intellettuali dell'epoca. E' il piccolo miracolo che si è compiuto, celato e senza clamori, a Villa Giulia, massimo esempio di villa rinascimentale voluta da Papa Giulio III nel 1550-1555, oggi sede del Museo Nazionale Etrusco. La villa oggi sorprende i visitatori con un Ninfeo, cuore dei suoi splendidi giardini - con la fontana ideata da Vasari e Ammannati, 8 cariatidi e il mosaico dedicato a Tritone - tornato allo splendore di 500 anni fa. Merito dei restauri finanziati da ''un gruppo di imprenditori giapponesi che vogliono restare anonimi e misteriosi'', dice all'ANSA la Soprintendente Alfonsina Russo. Una donazione di 25 mila euro, un inverno di lavori e il Ninfeo, da anni annerito e con primi problemi strutturali, è tornato sorprendere nel suo bianco originario, rivelando anche inattesi marmi colorati.
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Riapre area archeologica Fori Imperiali
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Ripartono scavi per riunire Foro Traiano
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Finito restauro esterno, ora si prosegue con sotterranei
(ANSA) - ROMA, 01 LUG - Al Colosseo si festeggia la fine della prima fase dei restauri finanziati dall'imprenditore Diego Della Valle con il completamento dei lavori nella parte esterna dell'Anfiteatro Flavio. "Un segnale strepitoso al mondo", sottolinea il premier Matteo Renzi partecipando alla cerimonia con l'imprenditore mecenate e il ministro della cultura Dario Franceschini. "Della Valle è andato avanti con la consueta tenacia. Il ministero e il mondo del pubblico hanno dimostrato qualità. Alla fine i tempi sono stati anche un po' anticipati", fa notare Renzi. Ora partirà la seconda fase, sempre finanziata da Della Valle, con il restauro degli ipogei. Intanto Franceschini annuncia che i lavori per la copertura dell'arena dell'anfiteatro, finanziati dallo Stato con 18 milioni di euro, "Dovrebbero essere completati in tre anni (dallo stanziamento dei fondi,ndr) dunque nel 2018".
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Ninfeo di Villa Giulia torna a splendere
Con misteriosi donatori giapponesi.Scoperti pure marmi policromi
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Un gruppo di misteriosi benefattori d'Oriente. Una delle più raffinate ville del '500. E il primo teatro d'acque di Roma, tornato ai tempi in cui qui venivano Vasari, Michelangelo e i più alti intellettuali dell'epoca. E' il piccolo miracolo che si è compiuto, celato e senza clamori, a Villa Giulia, massimo esempio di villa rinascimentale voluta da Papa Giulio III nel 1550-1555, oggi sede del Museo Nazionale Etrusco. La villa oggi sorprende i visitatori con un Ninfeo, cuore dei suoi splendidi giardini - con la fontana ideata da Vasari e Ammannati, 8 cariatidi e il mosaico dedicato a Tritone - tornato allo splendore di 500 anni fa. Merito dei restauri finanziati da ''un gruppo di imprenditori giapponesi che vogliono restare anonimi e misteriosi'', dice all'ANSA la Soprintendente Alfonsina Russo. Una donazione di 25 mila euro, un inverno di lavori e il Ninfeo, da anni annerito e con primi problemi strutturali, è tornato sorprendere nel suo bianco originario, rivelando anche inattesi marmi colorati.
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Riapre area archeologica Fori Imperiali
Via barriere. Raggi: li restituiamo a città e al mondo
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Dopo 20 anni riapre al pubblico l'area archeologica dei Fori Imperiali. Da domani la zona sarà vistabile durante il giorno da tutti i visitatori perché io percorso é attrezzato senza barriere architettoniche. Ad inaugurare l'area la sindaca Virginia Raggi, l'assessore alla cultura Luca Bergamo e il sovrintendente Claudio Parisi Presicce.Si tratta di una delle aree archeologiche più importanti a livello internazionale e fino ad oggi accessibile solo con gli eventi serali. "La riapertura al pubblico, dopo quella recentissima del Circo Massimo è un altro pezzo importantissimo del patrimonio storico e archeologico di Roma che viene ridato alla città e al mondo", le parole di Raggi che ha sottolineato l'importanza dell'assenza delle barriere architettoniche.
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Ripartono scavi per riunire Foro Traiano
Domani al via lavori in via Alessandrina, dopo stop alcuni mesi
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - "Riprenderanno domani gli scavi della Via Alessandrina, dopo una interruzione di alcuni mesi dovuta allo spostamento di un cavo elettrico di media tensione. Lo scopo è unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada dopo gli scavi del 1998-2000". Lo fa sapere in una nota il Campidoglio. "Il progetto, diretto dalla Sovrintendenza Capitolina, entra così nella sua fase esecutiva per ricostituire nella sua interezza una delle più importanti aree archeologiche esistenti a livello mondiale. I cittadini romani e i turisti, grazie agli affacci sull'area di scavo, potranno seguire le diverse fasi dei lavori. Verrà rimosso - spiega la nota - il tratto iniziale di via Alessandrina per una lunghezza di circa 30 metri. Il nuovo grande scavo urbano, reso possibile grazie a una donazione di un milione di euro da parte del Ministero della Cultura e del Turismo dell'Azerbaijan, consentirà di restituire al suo originario contesto una porzione importante del Foro di Traiano".
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Progetto tedesco per coprire l'Arena
Sindaco, con tutti i via libera in tre anni si farà
È un raggruppamento temporaneo di imprese tedesco ad aver vinto il concorso internazionale di idee per la copertura dell'Arena di Verona in caso di pioggia, finanziato da Calzedonia. Si tratta del Rti SBP & GMP di Stoccarda e Berlino che hanno ideato moderno velario con un telo che si stende e poi si riavvolge a scomparsa su un unico lato.
L'obiettivo, ha spiegato il sindaco Flavio Tosi, non è tanto quello di coprire in caso di maltempo per permettere lo svolgimento degli spettacoli ma per proteggere l'anfiteatro romano dagli agenti atmosferici. "La pioggia - ha spiegato - è il nemico principale. Scava e provoca crolli. Basta vedere cosa ha fatto a Pompei". Ora la palla passa a sovrintendenza e Ministero dei Beni culturali. Secondo il sindaco, se c'è la volontà e arriveranno tutti i via libera "in tre anni la copertura ci sarà". Secondo classificato il progetto del Rti Vincenzo Latino di Siracusa, terzo quello di un raggruppamento italo-spagnolo guidato da Roberto GM Ventura di Codogno (Lodi).
Sindaco, con tutti i via libera in tre anni si farà
È un raggruppamento temporaneo di imprese tedesco ad aver vinto il concorso internazionale di idee per la copertura dell'Arena di Verona in caso di pioggia, finanziato da Calzedonia. Si tratta del Rti SBP & GMP di Stoccarda e Berlino che hanno ideato moderno velario con un telo che si stende e poi si riavvolge a scomparsa su un unico lato.
L'obiettivo, ha spiegato il sindaco Flavio Tosi, non è tanto quello di coprire in caso di maltempo per permettere lo svolgimento degli spettacoli ma per proteggere l'anfiteatro romano dagli agenti atmosferici. "La pioggia - ha spiegato - è il nemico principale. Scava e provoca crolli. Basta vedere cosa ha fatto a Pompei". Ora la palla passa a sovrintendenza e Ministero dei Beni culturali. Secondo il sindaco, se c'è la volontà e arriveranno tutti i via libera "in tre anni la copertura ci sarà". Secondo classificato il progetto del Rti Vincenzo Latino di Siracusa, terzo quello di un raggruppamento italo-spagnolo guidato da Roberto GM Ventura di Codogno (Lodi).
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Chissà cosa ne pensa Sgarbi
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
"Da coprire sarebbero le teste di chi pensa a una soluzione del genere."taylorhawkins89 ha scritto:Chissà cosa ne pensa Sgarbi
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
uglygeek ha scritto: ora mettiamo il velo anche all'Arena di Verona. Per essere politically correct verso i musulmani.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
perfetto
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Quando dice cose come queste è adorabile.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Diciamo che il suo movimento, se volto a preservare i beni culturali italiani, è votabile a livello comunale.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Il Castello di Sammezzano venduto agli arabi
Società Emirati se lo aggiudica ad asta per 15,4 milioni di euro. Luogo del cuore Fai, set 'Racconto' di Garrone
(ANSA) - Una grande dimora ottocentesca di ispirazione moresca che racchiude, fra le colline del Valdarno, coloratissimi mosaici in ceramica, cupole ad archi intrecciati, armonie geometriche e vegetali: è il Castello di Sammezzano - 'Luogo del Cuore' 2016 per volontà di oltre 50 mila partecipanti al censimento del Fai, set del film di Matteo Garrone Il Racconto dei Racconti - che la società di Dubai Helitrope Limited si è aggiudicata all'asta con un'offerta di 15,4 milioni di euro. Quella sancita in uno studio notarile fiorentino, dove è stata deliberata l'assegnazione provvisoria all'unico offerente, rappresenta una svolta nella vicenda del complesso (il castello, e il parco di 65 ettari), situato a Leccio nel comune di Reggello (Firenze), e che da anni versa in un preoccupante stato di abbandono, tale da richiedere in prospettiva ulteriori investimenti per la messa in sicurezza.
Storicamente di proprietà della famiglia Ximenes D'Aragona - fu Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona a trasformare l'edificio preesistente, nella seconda metà del XIX secolo, sull'onda della corrente culturale orientalista, facendo realizzare sale dedicate a mondi lontani come la Cina e l'Arabia - a fine anni '90 la società italo-inglese Sammezzano Castle Srl lo aveva rilevato con l'intenzione di farne una struttura turistico-ricettiva, secondo quanto previsto dal piano regolatore del Comune: un'operazione mai concretizzata.
Non sono ancora chiare le intenzioni dei nuovi acquirenti venuti dagli Emirati Arabi: un punto che vogliono definire presto le istituzioni, manifestando comunque soddisfazione per l'esito dell'asta dopo che le precedenti (dal 2015) erano andate deserte o finite rinviate. "Non appena possibile manifesteremo ai nuovi proprietari la richiesta di garantire, compatibilmente con il loro progetto, la fruibilità pubblica del castello, in quanto rappresenta un simbolo per la nostra comunità", ha affermato il sindaco di Reggello Cristiano Benucci, sottolineando un punto che era già al centro di una mozione approvata dal Consiglio regionale della Toscana.
La svolta è salutata positivamente sia dal Comitato 'Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona - Sammezzano' ("Sammezzano non potrebbe reggere altri anni come gli ultimi", afferma il presidente Massimo Sottani), che promuove lo studio e la conoscenza del castello e del parco, sia dal comitato Save Sammezzano, il quale auspica "che questa nuova proprietà sia abbastanza altruista e lungimirante" da prevedere la fruibilità collettiva delle aree" del complesso, oltre "alla sua messa a reddito, a beneficio di chi lo ha ritenuto degno di un così cospicuo investimento"
Società Emirati se lo aggiudica ad asta per 15,4 milioni di euro. Luogo del cuore Fai, set 'Racconto' di Garrone
(ANSA) - Una grande dimora ottocentesca di ispirazione moresca che racchiude, fra le colline del Valdarno, coloratissimi mosaici in ceramica, cupole ad archi intrecciati, armonie geometriche e vegetali: è il Castello di Sammezzano - 'Luogo del Cuore' 2016 per volontà di oltre 50 mila partecipanti al censimento del Fai, set del film di Matteo Garrone Il Racconto dei Racconti - che la società di Dubai Helitrope Limited si è aggiudicata all'asta con un'offerta di 15,4 milioni di euro. Quella sancita in uno studio notarile fiorentino, dove è stata deliberata l'assegnazione provvisoria all'unico offerente, rappresenta una svolta nella vicenda del complesso (il castello, e il parco di 65 ettari), situato a Leccio nel comune di Reggello (Firenze), e che da anni versa in un preoccupante stato di abbandono, tale da richiedere in prospettiva ulteriori investimenti per la messa in sicurezza.
Storicamente di proprietà della famiglia Ximenes D'Aragona - fu Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona a trasformare l'edificio preesistente, nella seconda metà del XIX secolo, sull'onda della corrente culturale orientalista, facendo realizzare sale dedicate a mondi lontani come la Cina e l'Arabia - a fine anni '90 la società italo-inglese Sammezzano Castle Srl lo aveva rilevato con l'intenzione di farne una struttura turistico-ricettiva, secondo quanto previsto dal piano regolatore del Comune: un'operazione mai concretizzata.
Non sono ancora chiare le intenzioni dei nuovi acquirenti venuti dagli Emirati Arabi: un punto che vogliono definire presto le istituzioni, manifestando comunque soddisfazione per l'esito dell'asta dopo che le precedenti (dal 2015) erano andate deserte o finite rinviate. "Non appena possibile manifesteremo ai nuovi proprietari la richiesta di garantire, compatibilmente con il loro progetto, la fruibilità pubblica del castello, in quanto rappresenta un simbolo per la nostra comunità", ha affermato il sindaco di Reggello Cristiano Benucci, sottolineando un punto che era già al centro di una mozione approvata dal Consiglio regionale della Toscana.
La svolta è salutata positivamente sia dal Comitato 'Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona - Sammezzano' ("Sammezzano non potrebbe reggere altri anni come gli ultimi", afferma il presidente Massimo Sottani), che promuove lo studio e la conoscenza del castello e del parco, sia dal comitato Save Sammezzano, il quale auspica "che questa nuova proprietà sia abbastanza altruista e lungimirante" da prevedere la fruibilità collettiva delle aree" del complesso, oltre "alla sua messa a reddito, a beneficio di chi lo ha ritenuto degno di un così cospicuo investimento"
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Papiro Artemidoro è falso, ma la truffa è prescritta
Procura Torino accerta falsità dopo anni di indagini
(ANSA) - Il Papiro di Artemidoro, a lungo considerato un documento storico di inestimabile valore, è un falso. Lo stabiliscono gli studi raccolti nell'inchiesta della procura di Torino nei confronti di Serop Simonian, che nel 2004 riuscì a vendere il reperto, per un corrispettivo di 2 milioni e 750 mila euro, alla Fondazione per l'Arte della Compagnia San Paolo. Una truffa, per i magistrati torinesi, che resterà però impunita: il procedimento è stato infatti archiviato per intervenuta prescrizione.
Procura Torino accerta falsità dopo anni di indagini
(ANSA) - Il Papiro di Artemidoro, a lungo considerato un documento storico di inestimabile valore, è un falso. Lo stabiliscono gli studi raccolti nell'inchiesta della procura di Torino nei confronti di Serop Simonian, che nel 2004 riuscì a vendere il reperto, per un corrispettivo di 2 milioni e 750 mila euro, alla Fondazione per l'Arte della Compagnia San Paolo. Una truffa, per i magistrati torinesi, che resterà però impunita: il procedimento è stato infatti archiviato per intervenuta prescrizione.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Giovani totalmente disinteressati a musei e arte:
https://www.finestresullarte.info/1008n ... eressa.php
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"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
inquietante, anche se personalmente non amo i musei, e penso che anche uno come te non dovrebbe amarli. Un museo normalmente e' l' equivalente di quello che sarebbe un posto dove hai dieci stanze e in ogni stanza hai tre opere diverse da ascoltare.chiaky ha scritto:Giovani totalmente disinteressati a musei e arte:
https://www.finestresullarte.info/1008n ... eressa.php
Quadri e sculture non sono nati per stare nei musei, ma per stare altrove.
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Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
Dovrebbe pensarci Bezos.
Anziché evadere.
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Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Il disastro dei beni culturali Italiani
E' vero, infatti apprezzo di più un quadro in una chiesa o in un palazzo, risalta anche meglio nel suo luogo originale.Nickognito ha scritto:inquietante, anche se personalmente non amo i musei, e penso che anche uno come te non dovrebbe amarli. Un museo normalmente e' l' equivalente di quello che sarebbe un posto dove hai dieci stanze e in ogni stanza hai tre opere diverse da ascoltare.chiaky ha scritto:Giovani totalmente disinteressati a musei e arte:
https://www.finestresullarte.info/1008n ... eressa.php
Quadri e sculture non sono nati per stare nei musei, ma per stare altrove.
Tuttavia non è quello il discorso. I ragazzi non vanno nemmeno nelle chiese o nei palazzi d'epoca o altrove a vedere l'arte.
Comunque non credo sia colpa loro ma dei loro genitori. Genitori colti spesso riescono a trasmettere ai figli l'abitudine, e magari poi anche l'amore, per le cose belle. Musica di livello, arte, letteratura eccetera. Quindi è da li che parte l'input, visto anche che nelle scuole la storia dell'arte e la musica vengono cassate.
Io non ho figli ma vedo tra amici e conoscenti cosa viene fuori dall'insegnamento. I figli degli amici o colleghi che lavorano nel mio ambiente sono quasi tutti amanti della buona musica, lettori, interessati alle arti. I figli degli amici al di fuori, amici quasi tutti completamente digiuni culturalmente (molti cari amici di scuola, o dei tempi dell'infanzia che ancora frequento o il gruppo dello stadio della mia città di origine, che ancora quando torno frequento per belle cene in compagnia), al massimo vanno alla partita o se sono donne passano le giornate ai centri commerciali.
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