chiaky ha scritto:BackhandWinner ha scritto:chiaky ha scritto:Uno si appassiona a quello che gli propinano da bambino e ragazzino, di solito. Se guardi i grandi artisti, di solito hanno famiglie già di artisti. Attori di teatro vengono da teatranti o appassionati di teatro, pittori da pittori o appassionati di arte, cantanti lirici da cantanti lirici o da melomani. A volte non è così, ma sono casi più rari. Lo stesso, un bambino con genitori ignoranti viene su ignorante, di solito. Se i genitori non leggono difficilmente leggerà. Se i genitori ascoltano la Pausini, difficilmente si approccerà a Bizet. E via discorrendo.
I gusti ce li formiamo in famiglia, nella cerchia di amici e magari a scuola (sempre meno). Nessuno di noi è veramente libero di scegliere, tutti siamo condizionati. Quindi meglio essere condizionati su buoni livelli, io credo.
Un applauso per la conclusione. In breve: è l'educazione al Bello.
Quanto alla prima frase (del quote), non a caso ho cominciato a cantare a mio figlio arie d'opera (più che altro, l'Opera per definizione, ovviero il Don Giovanni
) fin dalla culla. Ok, essendo io il cantante forse l'effetto poteva essere contrario a quello voluto, ma, fino ad ora, perlomeno, sembra che non sia così.
(ma tuborovescio già fece la Profezia: ascolterà rap. Anzi, trap (al tempo della Profezia non esisteva ancora; se mai possibile, ci sarà qualcosa di persino peggiore. Ascolterà
quello ))
Eh? Cosa cosa? Tu hai un figlio?????
Come si chiama? Euro? Euro Backandwinner?
Bravo, cantagli anche un po' di Verdi e Puccini e verrà bello sano e pieno di virtù.
Si chiama come i miei due idoli politici assoluti: il Divo e il Commercialista di Sondrio
(dai no, come il grande Presidente Liberale che purtroppo ha tra i discendenti uno che fa musica spazzatura finto-colta).
Verdi immancabile, le sue melodie sono di una bellezza commovente. Puccini va bene, certo, ma troppo melodrammatico per i miei gusti: prima c'è molto altro.
La triade d'oro per me è Mozart, Beethoveen e Rossini. I primi due non hanno bisogno di motivazioni, il terzo forse neppure, però il fatto che sia il nostro illustre concittadino, il Cigno di Pesaro, ovviamente ha un suo peso.
Il pargolo ha visto, e apprezzato molto, un Don Giovanni l'anno scorso, a 6 anni (un modesto Don Giovanni di provincia, a Ravenna, con tanto di testone mussoliniano a rappresentare il Commendatore, ma insomma, alla fine va bene anche quello). Al ROF non abbiamo avuto ancora occasione di portarlo (l'anno scorso era troppo piccolo, anche io ho un cuore e obiettivamente Torvaldo e Dorliska era un po' eccessivo
ma andremo di certo nel 2019), però 'esordiremo' alla Scala con la Cenerentola a Marzo.