Sai, i teatri e le sale da concerto di provincia, tipo Savona, non possono permettersi di avere sala vuota.rob ha scritto:Pazienza se hanno pochissimo pubblico.chiaky ha scritto:Sono d'accordo, ma comunque vengono eseguite poco perché hanno pochissimo pubblico.....chiaramente.rob ha scritto:Intanto nella musica colta non lirica, si scrivono ancora composizioni in parte o del tutto tonali e soprattutto si sono scritte dopo le innovazioni di Schoenberg e soci.
Peraltro, ad esempio, il neoclassicismo di Stravinsky si è contrapposto al metodo dodecafonico della Seconda Scuola di Vienna e, in un secondo momento, egli stesso ha composto musica di profilo seriale, quindi, in linea con Webern.
Alla musica che chiamo genericamente non tonale e non modale, ossia atonale, dodecafonica, seriale, post-seriale si è giunti dopo un lungo percorso che i compositori che conosciamo da Beethoven, a Liszt, Wagner, Strauss, Mahler, Debussy ecc... hanno sperimentato nella loro opera e che è conosciuta come crisi del sistema tonale.
Badate bene, sono cose che si leggono nella Garzantina della musica. Secondo me, basta non farne un feticcio da intellettuali snob e nemmeno all'inverso materia di disprezzo chiudendosi nella nostalgia della consonanza mozartiana.
È una opzione che riguarda una parte tutto sommato abbastanza ristretta del repertorio plurisecolare della musica classica e che comunque resta fortemente minoritaria nelle proposte discografiche e concertistiche delle stagioni musicali dei teatri italiani, in particolare poi nella provincia. Basti dire che a Savona, il brano più recente proposto negli ultimi otto anni per un totale di sessantaquattro concerti risale agli anni Trenta del Novecento ed era stato scritto da Prokofiev.
Magari una volta si ascoltasse qualcosa che so di Ligeti o di Berio.
Nell'arco di otto-dieci appuntamenti, una serata in cui si senta qualcosa composta dal 1940 in avanti non mi sembra una blasfemia. Intanto sai non è che se proponi le Tombeau du Couperin di Ravel, hai i teatri pieni. Forse ce l'hai se suoni il Bolero o le Danze Sinfoniche da West Side Story di Bernstein...forse eh!
Le fondazioni lirico sinfoniche invece hanno anche il dovere di fare cultura e quindi di portare anche cose nuove. Noi del Maggio abbiamo l'obbligo statale di portare anche nuove composizioni, questo storicamente da che esistiamo. E così musica moderna, non solo contemporanea. A Santa Cecilia fanno quasi solo cose moderne e contemporanee.